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Full text of "MC microcomputer 179"

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179 





DAL 1981 LA PIU'AUTOREVOLE RIVISTA DI INFORMATICA PERSONALE DICEMBRE 19 


VegStore Netserve/CD800 
Microtek Phantom 
Polaroid SprintScan 35 Plus 
Wacom PenPartner 
Logitech Pilot Mouse+ 


• Motori no stop 

• Tarantella 1.0 

• Il Web senza PC 

• Font-On-Line 

• Microsoft DizioROM 

• Mac: voglia di utility 

• La "Push Technology" 

• Videotelefonia in rete 

• 34 query con Access 97 

• Opus Magellan per Amiga 

• Il software per Windows CE 

• La nostra prima pagina Web 

• Quando il diritto insegue la tecnolog 

• Mopier, il client di stampa 

• Come ti pubblicizzo il sito Web 

• Il Settimo Torneo di Crobots 






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6 

Indice degli Inserzionisti 

70 

Editoriale di Paolo Nuti 

78 

Posta a cura di Rino Nicotra 

o «t 

CO co 

Computer People 

Annuario del Software Didattico 

94 

News a cura di Rino Nicotra e Fabio Della Vecchia 

162 

Mac Corner 

Melodie di Apple di Paolo Cognetti 

166 

Anteprima 

Il software per Windows CE di Leo Sorge 

168 

Telecomunicazioni 

Videotelefonia in rete: la saga continua di Enrico M. Ferrari 

172 

Archeologia Informatica 

Il Design degli elaboratori Elea Classe 9000 - quarta parte 
di Gaetano Di Stasio 

180 

Informatica 8i Società 

Quando il diritto insegue la tecnologia di Manlio Cammarata 

198 

Arte Informatica 

L'intervista a Valentina Valentini di Ida Gerosa 

200 

201 

203 

204 

Informatica & Architettura 

a cura di Paolo Martegam e Riccardo Montenegro 

La parola ai lettori 

La cucina intelligente di Maria Grazia Rossetti 

In libreria 

L'architettura degli alberi di Claudio Sansoni 

206 

Altri Tempi 

Agosto, compatibile mio non ti conosco... di Raffaello De Masi 

212 

Playworld di Francesco Carla 

218 

Intelligiochi 

Il Settimo Torneo di Crobots di Corrado Giustozzi 

224 

Avvisi ai Naviganti 

Motori non stop di Raffaello De Masi 

226 

232 

238 

242 

Prove 

Frael Leonhard II Generation di Bruno Rosati 

Creative PC-DVD Encore Dxr2 di Luca Angelelli 

IBM ViaVoice e Simply Speaking Gold di Corrado Giustozzi 

Optical Access International Netserve/CD 800 di Massimo Novelli 

246 

248 

250 

254 

256 

OverView 

Microtek Phantom di Fabrizio Dell'Orso 

Adaptec Easy CD Creator 3.0 DeLuxe di Luca Angelelli 

Tutto Per Scrivere Bene di Dino Jons 

Logitech Pilot Mouse+ di Valter Di Dio 

Il Web senza il PC di Leo Sorge 

260 

Digital Imaging 

Wacom Pen Partner di Andrea de Prisco 


4 


MCmicrocomputer n. 179 - (numerazione editoriale) 












































264 

270 

276 

286 

294 

300 

306 

312 

314 

320 

326 

330 

340 

348 

352 

356 

360 

364 

368 

372 

376 

382 

386 


Polaroid SprintScan 35 Plus Binuscan PhotoPerfect 
di Andrea de Prisco 

ABC 

La nostra prima pagina Web di Raffaello De Masi 

Prodotti Multimediali 

Rivisitazioni dell'antico, applicazioni moderne di Dino Joris 

Computer & Video 

Un giro di Codec di Bruno Rosati _ 

Computer & Video 

Creamware TripleDAT, Audio Hard Disk Recording 
di Massimo Novelli_ 

Realtà Virtuale 

Dispositivi di visualizzazione per la ricerca, per l'industria, 
per l'intrattenimento di Gaetano Di Stasio 

Telematica 

La "Push Technology" di Sergio Pillon 

Informatica & Scuola 

Macchine per imparare di Fabio Celi e Francesco Romani 

HTML 

Come ti pubblicizzo il sito di Giuliano Boschi 



242 


Optical Access Interna¬ 
tional Netserve/CD 800 


Mathematica 

Calcolo enigmatico con Mathematica 

a cura di Francesco Romani _ 

Desktop Publishing 

Font-On-Line di Mauro Ganditv 

Data Base 

34 query realizzate con MS Access 97 di Francesco Petroni 

Workgroup 

Un prodotto interessante per gli utenti che lavorano in gruppo: 
Business Objects - terza parte di C. Petroni e L. Sandulli 

Server Computing 

Tarantella 1 0 di Leo Sorge 



Client Computing 

Mopier, il Client di stampa di Leo Sorge 

OS/2 

Dieci anni di vita: auguri OS/2 di Giuseppe Casarano 
PD Software - Buon compleanno a cura del Team OS/2 Italia 

Macintosh 

Wav di Raffaello De Masi 

Voglia di utility di Raffaello De Masi 

PD Software - La gestione dei dati di Valter Di Dio 

Amiga 

Opus Magellan di Massimiliano Marras 

Micromarket - micromeeting - microtrade 
Moduli per abbonamenti, arretrati, annunci 



ISSN 1123-2714 


dicembre 1997 


5 
































Indice Inserzionisti 


13 

3COMITALY 


275 

ITALSEL SRL Via Logo 1/A 40128 BOLOGNA 

Inserto reg 

A.R. COMPUTER SRL Via Emma Perori 2 -00168 ROMA 


57-59 

JEPSSEN ITALIA SRL Via Raddusa sn - 94011 AGIRA EN 

231 

AASHIMA ITALIA SRL Via dei Pignattan 174 


133-135 

KERNEL SPA Via A Cavaglien 26 - 00133 ROMA 


BL.37 40050 CENTERGROSS FUNO BO 


7-8-9-10 

LOGIC SRL S S dei Gravi 34 - 20030 BOVISIO MASCIAGO MI 

49 

ACCA Software SRL Via Michelangelo Cianoulli 41 


11-14-15 



83048 MONTELLA AV 


259 

LOGITECH ITALIA SRL Centro Direz Colleom Pai Andromeda 3 

53-55 

ACER ITALY SRL Via Cassanese 210 20090 SEGRATE MI 



20041 AGRATE BRIANZA MI 

44-45 

ANTE A SHD SNC Via Piazzi 54. L -10129 TORINO 


134 

M3 INFORMATICA SRL Via Monte Asotone 7/D • 10141 TORINO 

211 

ARTEC SRL Via degl. Aldobrandeschi 47 -00163 ROMA 


IV Cop. all. 

MAC STORE 

54 

BIROMA EDITORE Via Don Giuseppe Lago 52 


Il Cop.-3 

MATROX GRAPHICS INC. 


35013 CITTADELLA LAGHI PD 


24 

MAVIAN LABS SRL Via Modena 50 00184 ROMA 

189-191 

CANON ITALIA SPA Palazzo L - Strada 6 


30-31 

MCPERSON SRL Via Fontane 13 - 33170 PORDENONE 

193 

20089 ROZZANO MILANOFIORI MI 


26 

MEDIA DIRECT SRL Viale Asiago 83/A 

325 

COFAX TELEMATICA SRL V.le dei Colli Portuensi 110 A 



36061 BASSANO DEL GRAPPA VI 


00151 ROMA 


109 

MICRO DOWELL SRL Via Verona 28 33100 UDINE 

299 

COMEX SPA Via G S Borei 12 Z Bassette 48100 RAVENNA 


83 

MICROUNK SRL Via Sestese 61 - 50141 FIRENZE 

99-197 

COMPAO COMPUTER SPA Milanofion Strada 7 Pai. R 


61-107 

MICROSOFT SPA Centro Direz. S Felice Pai A Via Rivoltana 13 


20089 ROZZANO MI 



20090 SEGRATE MI 

19-20-21 

COMPUTER DISCOUNT Via Tosco Romagnola 61 


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131 

MINO SRL Via G. Pestalozzi 4 - 20143 MILANO 

284-285 

CREATIVE LABS SRL Strada 4 Edifico A3 - 20090 ASSAGO MI 


64-65-67 

MONOLTTH ITALIA SNC Viale Romagna 10 -20133 MILANO 

127 

CYBERMEDIA 111 N Market Street Suite 150 


136 

MULTIMEDIA EUROPEAN CENTER SRL Via Santa Cecilia 98 


SAN JOSE' CALIFORNIA 95113 USA 



98123 MESSINA 

237 

D.TOP EUROPE SRL Via Tezze 20C-G 


101 

NEC ITALIA SRL Via Leonardo da Vinci 97 


36073 CORNEDO VICENTINO VI 



20090 TREZZANO S. NAVIGLIO MI 

36-58 

DATA POOL SPA Largo Alessandria Del Carretto 28 


38-183 

PANASONIC ITALIA SPA Via Lueini 19 - 20125 MILANO 


MORENA (RM) 


126 

PARTNER DATA SRL Via P Marocco 11 - 20127 MILANO 

293-lnserlo 

DATAMATIC SPA Via Agortìa! 34 - 20127 MILANO 


66 

PC WARE SRL Via Carlo Pirzio Broli 60 - 00043 CAMPINO RM 

72-73-74-75 

DISNEY INTERACTIVE EUROPE 50 Av Montaigne 


151 

QUOTHA 32 Via Portogallo 2 - 47037 RIMINI 


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97 

SAMTRON Via S D'Acquisto 31 - 20049 CONCOREZZO MI 

48 

E.GI.S. Via Tuscolana 261 -00181 ROMA 


111 

SBF ELETTRONICA SRL Via Cumana 19/A - 60126 NAPOLI 

371 

EDITRICE REFLEX SRL Via di Villa Sevenm 54-00191 ROMA 


269 

SECURTECH SRL Via Tonni 64 - 00040 PAVONA RM 

209 

EPSON ITALIA SPA Via F III Casiraghi 427 


311 

SI DIN Soc. «al. di Intor. SRL Via Papac.no 23 -10121 TORINO 

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40 

SISMAR INFORMATICA SAS Via Bard 115 -10142 TORINO 

88-89 

ERGO ITALIA SRL Via Della Nocetta 109 00164 ROMA 


22 

SOFTWING SRL Via Montepulciano 15 - 20124 MILANO 

339 

EUPHON SRL Via Nizza 294 -10126 TORINO 


96 

SUN MICROSYSTEM ITALIA SPA Via Paracelso 16 

141-142 

FACAL PRODUCTS SRL Via Sihcella 84 00169 ROMA 



Pai Andromeda 1 - 20041 AGRATE BRIANZA MI 

143-144 



137-139 

SYMBOUC SRL Via N Sauro 9 -43100 PARMA 

90-91-92 

FINSON SRL Via Cavalcanti 5 -20127 MILANO 


102-103 

SYNTECH SRL Viale Treviso 13/C - 33170 PORDENONE 

93-223 



105 


43-47-51 

FRAEL ITALIA SRL Via del Roselo 50 


62-63 

SYSTEMS COMUNICAZIONI SRL Via Olanda 6 


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125 

G.G.A. SRL Corso Venezia 16 -20121 MILANO 


16-17 

T.V.C. ITALIA SRL Strada Del Mobile 16/C 

27-28-29 

GEOTEK ITALIA SRL Via Tonno 10 - 35035 MESTRINO PD 



33080 VISINALE DI PASIANO PN 

130 

HARPAX SNC Via Fontanella 55 


149 

TELE-INFO ITALIA 97 SRL Via Benedetto Croce 34 - 00142 ROMA 


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113-115 

TELECOM ITALIA SPA Via Flaminia 189 -00196 ROMA 

123 

HCR SPA Via Giulio Gali 250 - 00123 ROMA 


128-129 


87-117 

IBM ITALIA SPA Via Tolmezzo 15 -20132 MILANO 


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TRE-PI PUBBLICITÀ' SRL Via di Porta Maggiore 95 ■ 00185 ROMA 

46 

INFORMATICA ITALIA INTO THE QUAUTY SRL 


71 

UNIDATA SPA Via Cornelia 498 - 00166 ROMA 


Via Giulio Galli 66 CO/E - 00123 ROMA 


50 

UNIWARE SISTEMI SRL Via Matera 3 - 00182 ROMA 

52 

INFORMEDIA Via Giovami Penta 51-00157 ROMA 


23-25-32-33 

VIDEO COMPUTER SPA Via Antonelli 36 10093 COLLEGNO TO 

34 

INFOWARE SRL Via M Bottelli 27/29 - 00162 ROMA 


35-37-39-41 


42 

INTERNATIONAL SOUND SRL Via Tom Bianche 1 


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PENTIUM II 300 2.4SO 

PENTIUM II 266 2.000 

PENTIUM II 233 1.750 

MB 4JQLX AGP -12 MB DIMM SDHAM ATX 
PENTIUM PRO 200 1.950 

PENTIUM 233 MMX 1.200 

PENTIUM 200 MMX 1.025 

PENTIUM 166 MMX 850 

CYR1X/IBM M2 200 MMX 825 
CYRIX/IBM M2 166 MMX 775 
AMD K6 233 MMX USO 

AMD K6 200 MMX 900 

AMD K6 166 MMX 795 

PROCESSORI 


INTEL PENTIUM 11300 

1.450 

INTEL PENTIUM II 266 

97S 

INTEL PENTIUM 11233 

750 

INTEL PENTIUM PRO 200 

995 

INTEL PENTIUM MMX 233 

565 

INTEL PENTIUM MMX 200 

395 

INTEL PENTIUM MMX 166 

225 

CYRIX/IBM M2 MMX 200 

205 

CYRIX/IBM M2 MMX 166 

ISS 

AMD K6 233 

515 

AMD K6 200 

295 

AMD K6 166 

195 

MEMORIE RAM 

32MB EDO 60 in 

135 

16 MB EDO60 ns 

70 

8 MB EDO 60 ns 

40 

16 MB DIMM SDRAM 

120 

32 MB DIMM SDRAM 

170 

64 MB DIMM SDRAM 

390 

SCHEDE MADRI 

TRITON II TX 512 

145 

QDI TTTANIUM TX 512 

185 

QDITITANIUM TX 512 ATX 

215 

ASUSTEKSP97-V *VGA 

155 

ASUSTEK VX 97 512 

180 

ASUSTEK TXP4 

225 

ASUSTEK TX-E 97 

265 

ASUSTEK TX (SOLO DIMM) 

275 

ASUSTEK TX-XE 97 ATX 

285 

ASUSTEK TX-XE 97 ATX ♦ SB 

32S 

ASUSTEK 1*21.97 440I.X AGP 

335 

INTEL PORTLAND (PlltSB) 

295 

INTEL ATLANTA (PII*SB*AGP)575 

INTEL ATI. ANTA (PII) 

305 

MICROSTAR MS6II7 (PII/AGP) 275 

MATROX 


MILLENNIUM II 4MB 

315 

MILLENNIUM II 8MB 

475 

MILLENNIUM II 4MB AGP 

315 

EXP. 4MB * MILLENNIUM II 

195 

EXP. 8MB «MILLENNIUM II 

320 

EXP. 12MB * MILLENNIUM II 

480 

EXP. 2MB « MILLENNIUM 

125 

EXP. 4MB * MILLENNIUM 

230 

EXP. 6MB x MILLENNIUM 

300 

MYSTIQUE 220 2MBOF:M 

175 

MYSTIQUE 220 4MB OEM 

225 

MYSTIQUE 220 4MB RETAIL 

245 

EXP. 2MB » MYSTIQUE 

75 

EXP. 4MB * MYSTIQUE 

I0S 

EXP. 6MB * MYSTIQUE 

175 

RAINBOW RUNNER 

315 

RAINBOW RUNNERTV 

265 

KIT MYSTIQUF.+RAINBOW 

535 

M3D PROCESSOR 

185 

SCHEDE VIDEO 

S3TRI064 V2/DX PCI 2MB 

60 

S3 VIRGF. 2D/3D DX 375 4MB 

100 

ATI MACH 31) CIIARGER 4MB 125 

YGAASUSTEK AG P-V 3QflQ 4MB25Ì) 


CONFIGURAZIONE PC 

MB CHIPS ET INTEL TRITON II TX-SI 2K 
16 MB RAM EDO 

HARD DISK 1.6 GB E-1DE ULTRA-ATA 
FLOPPY DISK 1.44Mb 

2 PORTE SERIALI 16550-1 PORTA PARALLELA 
SCHEDA VIDEO S3 TRI064 V2/DX2MB RAM 
TASTIERA 105 TASTI WINDOWS 95 
CASE DESK/MTOWER CE - MOUSE SERIALE 3 TASTI 


MONITORS 

14“ MONITOR 1024x768 DIG. 270 
15" DIGITALE 0.28 345 

15" DIGITALE 0.28 * CASSE 400 
15" DIGITALE 0.25 * CASSE 465 
17" FUNAY DIG. 1024x768 028 675 

17" DIGITALE 1024x768 028 715 

17" DIGITALE 1600026 9SS 

19“ DIGITALE 1600 026 1J50 

ACER 15" 56C OSD 435 

ACER 17“ 76IEOSD 935 

NEC 1S" C500 425 

NEC 15“ AS00 525 

NEC 17" A700 855 

NEC 15" M500 655 

NEC 17“ M700 1.125 

NEC 15" E500 655 

NEC 17“ E700 1.125 

SONY 15“ CPDI00SX 570 

SONY 15" CPDI00SFT 670 

SONY 17“ CPD200SX 1.085 

SONY 17" CPD200SFT 1.300 

SONY 17“ CPD200PS 1.595 

SONY 20" CPD300SFT 2.675 

SONY 20“ SF.2 0.25 1600 3.075 

PHILIPS 14" 104 S 305 

PHILIPS 15" 105 S 425 

PHILIPS 15" 105 I) 525 

PHILIPS 15“ IOSA 64S 

PHILIPS 17“ 107 S 855 

PHILIPS 17" 107 11 945 

PHILIPS 17" 107 A 1.275 

NOKIA 15“ 449X1 0.25 569 

NOKIA 15" 449XA 0.25 599 

NOKIA 17" 447Y 0.28 895 

NOKIA 17" 4I7TV 0.28 1.400 

NOKIA 17" 447X1 0.25 1.350 

NOKIA 17" 447XAV 0.25 1.525 

NOKIA 19" 446XPRO 0.26 1.975 

NOKIA 21" 445X1 0.22 1600 2.350 

NOKIA LCD 300XAS-TFT 3.700 
ADI 14" PROVISTA EOO TEL 

ADI 15“ PROVISTA EMO 450 

ADI 17“ 5P+ 890 

ADI 17" DUO 990 

ADI 17" I7X+ 1.150 

MASTERIZZATORI 

SONY CDU 928 E Al API INI. 625 
SONY CDU 926 SCSI INT 650 

IIP7I00 INT.ATAPI 725 

IIP 7100 PLUS EXT. PARAI.. 955 
PHILIPS CDD2600 SCSI INT 555 
PHILIPS CDD36I0 ATAPI RISC. 795 
MITSUMI CR2600 INT.ATAPI 555 
YAMAHA CDR40IT IM.ATAPI 755 
YAMAHA CDR400IT INT.RISCR995 
RICOII MP6200SR INT. RISCR. 875 

ADD-ON 

CASE DESK / MTOWER CE 100 
CASE TOWER CE 175 

CASE ATX DESK / MIDI CE 200 
SK TV + TELEVIDEO 230 

COLORADO BACKUP 3.2 GB/l 350 


CD-ROM 

GOLDSTAR I6x 
CREATIVE 24X 
GOLDSTAR 24X 
PIONEER 24X 
PHILIPS 24X 
PIONEER I2\ SCSI 
SONY I2X SCSI/NEC 24X SCSI 
PLEXTOR 20X SCSI 
DVD PHILIPS NOVITÀ' 


125 

125 

140 

145 

145 

235 

250 

350 

-550 


HARD DISK 

1.6 SEAGATE ULTRA-ATA 
1.6 QUANTUM STRATOS 
2.1 SAMSUNG 
2.1 QUANTUM STRATOS 

2.1 SEAGATE ULTRA-ATA 

3.2 SEAGATE ULTRA-ATA 

3.2 QUANTUM STRATOS 

4.3 QUANTUM CYCI.ONE 
4.3 IBM DESKSTAR5 


240 
255 
265 
305 
275 
365 
335 
335 
435 

4.3 WESTERN DIGITAL U-ATA 445 

4.3 SEAGA I E ULTRA-ATA 455 

4.3 QUANTUM STRATOS 465 

6.5 QUANTUM CYCI.ONE 495 

6.5 QUANTUM STRATOS 575 

6.5 IBM DESKSTAK5 555 

MODEM 

US ROBOTICS 33.6 INT / EST 215 

US ROBOTICS 33.6 FLASH 250 

US ROBOTICS 56K PCMCIA 305 

US ROBOTICS ISDN interno 190 

US ROBOTICS ISDN esterno 320 

DIGICOM 33.6 interno 180 

DIGICOM 33.6 esterno 195 

DIGICOM S6K esterno 275 

SPEEDCOM 33.6 ini. VOICE 120 
TIIUNDERCOM 33.6 est.VOICE 140 


SPEEDCOM 56K ini. VOICE 
PHILIPS 33.6 esterno VOICE 
MOTOROLA SURFER 56K ini. 
MOTOROLA SURFER 56K est. 

CREATIVE 

SB 16 P<&P OEM 
SB 16 P&P RETAI!. 

SB AWE 64 STANDARD OEM 
SB AWE 64 STANDARD P&P 
SB AWE 64 P&P GOLD 
GRAPHICS 3DBLASTER4MB 115 

DISCOVERY 64/24x P&PNEW 295 
VIDEO BLA STER WEBCAM 

SCANNER 

IIP SCANJET SS 
IIP SCANJET 5P 
IIP SCANJET 6100C 
LOGITECH PACESCAN PAR. 
LOGITECH FREESCAN PAR. 
MUSTEK SCANEXPR 600SF.P 
MUSTEK SCANEXPR 6000P 
MUSTEK SCANEXPR I2000P 
MUSTEK PARAGON 600IICD/SP255 
MUSTEK PARAGON 800IIF.P 335 
MUSTEK PARAGON 1200 SP 415 


175 

ISS 

215 

255 

80 

95 

135 

180 

315 


275 

375 

455 

1.255 

255 

385 

195 

205 

315 


TEXAS INSTRUMENTS 

TEXAS EXTENSA 355 2.050 

TEXAS EXTENSA 355 16MB 2,250 

TEXAS EXTENSA 620 CD 2.950 
TEXAS EXTENSA 620 CDT 3.650 
TEXAS EXTENSA 650 CD 3.350 
TEXAS EXTENSA 650 CDT 4.550 
TEXAS EXTENSA 670 CD 3.850 
TEXAS EXTENSA 670 CDT 5.250 
TEXAS EXTENSA 900 2.350 

TEXAS EXTENSA 900 CD 2.725 
TEXAS EXTENSA 900 T 3.650 
TEXAS EXTENSA 900 CDT 4.000 
TEXAS TRAVEI.MATE 6030 5.850 
TEXAS TRAVEI.MATE 6050 6.650 
TEXAS TRAVELMATE 6160 7.500 
TEXAS TRAVELMATE 7063 8.900 

STAMPANTI 

EPSON STYLUS 200 C 235 

EPSON STYLUS 300 255 

EPSON STYLUS 400 335 

EPSON STYLUS 600 485 

EPSON STYLUS 800 750 

EPSON STYLUS 1000 750 

EPSON STYLUS 1520 1.455 

EPSON STYLUS 3000 2.650 

EPSON SrYLUS PHOTO 755 

EPSON STYLUS PRO XL+ 1.550 
IIP DJ 400 1. 255 

IIP DJ 400 C 295 

IIP DJ 670 C 345 

IIPDJ690C+ 435 

IIP DJ 820 CXI 435 

IIP DJ 870 CXI 605 

IIP DJ 890 C 765 

IIP II00C NEW A3 6PPMM 875 
HPU6L 685 

IIPLJ6P 1.400 

IIPOFFICEJETPROII50C - 1.425 
CANON BJC 80 395 

CANON 250 +ENC1CLOP. 230 
CANON BJC 4200 PHOTO*F.NC3I5 
CANON BJC 4300*ENCICLOP. 345 
CANON BJC 620 515 

CANON BJC 4S50+ENCICI.OP. 585 
OKI LASER TEL 

SCSI HARD DISK/CTRL 

2.1 U-SCSI III FIREBALLST 395 

3.2 U-SCSI III FIREBALLST 475 

4.3 U-SCSI III FIREBALLST 565 

6.5 U-SCSI III FIREBALLST 725 
4 SEAGATE BARRACUDA 895 

4.5 SEAGATE CIIF.ETAII 10000 1.075 

4.5 W-SCSI QUANTUM ATLAS II 975 
9 W-SCSI QUANTUM ATLAS II 1.575 
9 U-SCSI III ATLAS II 1.575 
9 W-SCSI SEAGATE CIIF.ETAII 1.950 


AVA 1505 ISA KIT 

100 

AIIA 2940 U-WIDE KIT 

515 

IOMEGA 


ZIP ATAPI INTERNO 

190 

/.IP PARALLELO/SCSI EST. 

265 

ZIP SCSI interno* CTRL 

275 

ZIP ZOOM SCSI «dpi. 

90 

DriTO Interno 

200 

DITTO esterno 

275 

JAZZ interno 

515 

JAZZ esterno 

695 

JAZTRAVEI.LER SCSI/PAR 

100 

PCMCIA SCSI ADAPTER 

200 

LOGITECH 


PII.OT SERIALE - PS/2 

50 

MOUSEMAN 

75 

MOUSEMAN* 

95 


125 

140 


MOUSEMAN CORDLESS PRO 
TRACKMAN MARBLE 

DIGITAL CAMERA 

SONY DSC-F1 4MB 640*480 1.225 


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030/3365661 
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0171/695913 
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registrazione già effettuata, ma soprattutto può essere interfacciato al computer consentendo di trasferire 
i propri Rles vocali sul vostro PC, per mezzo dell'interfaccia in dotazione. 

I files vocali, una volta trasferiti e salvati sul vostro PC. possono essere poi inviati a chi desiderate, sotto forma 
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Editoriale 


Timeo Danaos et dona ferentes 

N ei pumi mesi del 1995 l'Italia di Internet, ancora in fasce, fu sconvolta dal ciclone Video 0n Line, il 
servizio di accesso alla rete Internet che l'editore sardo Niky Grauso tentò di lanciare con una ope¬ 
razione di marketing di grande respiro 

Un respiro talmente grande da produrre, in meno di un anno, qualche decina di miliardi di passivo ed un 
forte squilibrio nella prima delicatissima fase di introduzione del grande pubblico alla telematica Mesi e 
mesi di accesso gratuito ad Internet attraverso il numero verde di Video On Line convinsero numerosi 
operatori, tra i quali anche la nostra casa editrice, della inopportunità di investire in una rete nazionale di 
nodi di accesso urbani II tutto in attesa che l'offerta di Video On Ime si concludesse con l'inevitabile fal¬ 
limento. 

Le cose andarono un po' diversamente nell'aprile del 1996 Telecom Italia rilevò l'operazione VOL e con 
questa un pacchetto di circa 40.000 abbonati Pacchetto preziosissimo per Telecom perché le consenti¬ 
va di offrire alla propria utenza affari una prima consistente dote di utenti residenziali. Chi compra acces¬ 
so per un server gradisce infatti che il suo potenziale visitatore italiano non faccia il giro del mondo. Per 
evitare di costringere i propri abbonati a passare dagli Stati Uniti per andare da Milano a Monza. Internet 
si è infatti sviluppata grazie ad una sene di accordi di "Peering", ovverosia di scambio diretto di pacchet¬ 
ti tra due o piu "provider" Inutile dire che chi e molto grosso ed opera secondo le logiche di compensa¬ 
zione onerosa tipiche di un "Organismo di Telecomunicazioni", può essere tentato di respingere la logi¬ 
ca della competizione cooperativa e di puntare all'emarginazione dei concorrenti minori rifiutando il pee¬ 
ring 

Nonostante le preoccupazioni espresse dai principali provider e dalle associazioni di categoria, l'Autorità 
Garante per la Concorrenza ed il Mercato autorizzò a giugno ‘96 la cessione di Video On Line a Telecom 
Italia, ponendo perù alcune condizioni mantenimento in vita degli accordi di peering già sottoscritti da 
VOL. partecipazione a NAP eventualmente patrocinati dalle associazioni di categoria, obbligo di eviden¬ 
ziare in bilancio l’andamento della gestione dei servizi Internet Tol. Voi Ipoi confluiti in Tini e Interbusi¬ 
ness. 

Obbligo, quest'ultimo, che Telecom Italia ha puntualmente assolto presentando per Tm e Interbusiness 
un consuntivo 1996 di 43 miliardi di ricavi a fronte di 138 miliardi di costi più 10 miliardi di ammortamen¬ 
ti, ovverosia con 105 miliardi di perdite In leggero maggior dettaglio. Interbusiness ha realizzato circa 2 
lire di perdita per ogni lira incassata, mentre Tin ha realizzato circa 5 lire di perdita per ogni lira incassata 

Prendendo i costi e dividendoli per un ipotetico numero medio di 100.000 abbonati, si desume un costo 
medio di esercizio di 500 000 lire/anno per abbonato; se poi, come é ragionevole ipotizzare, il numero 
medio di abbonati paganti di VokTol»Tin nel 1996 fosse stato sostanzialmente inferiore a 100 000 
unità, il costo medio salirebbe proporzionalmente. 

In altre parole, Telecom ha proseguito e finanziato adeguatamente l'azione di dumping iniziata da Grau¬ 
so Date le premesse, appare inevitabile un esposto all'Antitrust 

Mentre i provider Italiani erano impegnati a valutare I contenuti di un eventuale esposto. Telecom ha of¬ 
ferto un ramoscello di Ulivo lo sconto sui CDN interurbani richiesto dalle associazioni degli utenti e da 
quelle dei provider come parte integrante dei provvedimenti a favore dello sviluppo di Internet in Italia. 
Nel darne l’annuncio, Il Ministro e i Sottosegretari avevano anticipato che lo sconto sarebbe stato legato 
al volume di affari, ma era difficile immaginare che l'articolazione degli sconti sarebbe stata tale da far 
accedete agli sconti massimi solo i servizi deregolamentati di Telecom Italia. Con un minor costo sul 2 
Mbps, rispetto alla quasi totalità degli altri operatori, prossimo al 40% 

In alcuni Paesi europei la deregulation dei servizi di telecomunicazioni è stata favorita attraverso il princi¬ 
pio di asimmetria, naturalmente a favore degli operatori più deboli In Italia abbiamo inventato l'asimme¬ 
trìa a favore dell’ex monopolista, che offre cosi una mano a sé stesso per risolvere i propri problemi di 
dumping. 

Di questo passo, l'unico Internet provider italiano potrebbe rimanere Telecom, come del resto da tre an¬ 
ni ripetono di convegno in convegno gli oratori inviati da Telecom Italia Anche perché con ricavi pari al 
20% dei costi, le spese di incasso rischiano di essere maggiori dei ricavi E allora tanto varrebbe regala¬ 
re l'accesso a tutti e far pagare solo gli scatti in bolletta Ma siamo sicuri che una ipotetica Internet gra¬ 
tis per tutti lo comunque al 20. 50 o anche 80% dei cosili, telefono a parte, rappresenterebbe un van¬ 
taggio per lo sviluppo della telematica? 

Emma Bonino, Commissario Europeo per i diritti dei consumatori, ci crede poco, tant e che il 31 ottobre 
a Napoli, nel corso del convegno Eurispa, ha affermato senza mezzi termini “se qualcuno mi regala 
qualche cosa, vuol dire che si fa pagare per qualcos'altro" aggiungendo poi "io, come consumatore, vo¬ 
glio invece sapere cosa compro e per che cosa pago" 

Timeo Danaos et dona ferentes, non mi fido della dea della morte, in particolare se si presenta carica di 
doni 

Anche perché i doni nascondono il rinvio di quella trasparenza sull'accesso all'ultimo miglio, che. Invoca¬ 
ta a livello comunitario, rappresenterebbe la vera svolta antimonopolistlca Non e un caso che i cosiddet¬ 
ti "sconti CDN per Internet" si limitino alle linee interurbane e che l’unico intervento sulle tariffe CDN 
urbane sia stato quello per i 2 mega frazionati, imposto, insieme ad una multa di 900 milioni. dall'Antitru- 
st 


Paolo Nuli 


Dicembre 


ANNO XVII • 1997 • L. 9.000 




Direttore Paolo Nuli Condirettore: Marco Marmaci:, Ri¬ 
cerca e sviluppo Bo Arnkiit. Andrea de Prisco. Collabora¬ 
tori: Corrado Giustozzr. Bino Nicoua. Luca Angele: 1 Paolo 
Arduini. Giuliano Boschi Manlio Camrnarata. Francesco 
Carla, Giusopoe Casarano. Francesco Fulvio Castellano. 
Fabio Celi. Federico Curcio, Fabio Della Vecchia. Fabrizio 
Dell'Orso. Raffaello De Masi. Valter Di Dio. Gaetano Di 
Stasio, Enrico M Ferrari. Mauro Gandm.. Ida Garosa, Dino 
Jons. Vincenzo Lande Paolo Martegam Riccardo Montene¬ 
gro. Mauro Neri. Massimo Novelli. Francesco Patroni. Ser 
gio Pitlon, Francesco Romani, Bruno Rosati Maria Grazia 
Rossetti, Claudio Sansoni, Andrea Suatnni. Luigi Sandulli. 
loo Sorgi- Segreteria di redattone: Massimo Albaieiln 
Francesca Bigi, Alessandio lisandri, Giovanna Molinai i. 
Paola Nesbitt. Lucilla Secchi,voli Progetto pratico Paola 
Filoni Grafica e impaginatione: Adrian.. Saltarelli Grafica 
copertina , Paola Filoni Fotogrolla; Dario tassa Animi- 
niatratione: Maurizio Neri Ramaglia nnsiini sabilol Anna 
Rita Fratini Abbonamenti ed arretrati; linea diretta: 106! 
41892477 Fox 1061 41892504 - Stefano Catucci, Antonello 
latrate Mattoo Piomonteso Direttore Responsabile: 
Marco Marlnacci MCmicrocomputer e una pubblicazione 
lechmmedia, Via Carlo Perner 9, 00157 Roma Tel 
06/418921. 24 linee Ine automatica! FAX 1081 41732169 
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219/81 del 3 giugno 1981 ' Copyright Techmmedia s r I 
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__ Ogni giorno i messaggi vengono guati 

alle persone di competenza, per cui vi consigliamo di indirizzarvi alla casella della redazione piuttosto che a 
quella dei singoli redattori che comunque, come al solito, trovate qui sotto. E' più semplice per voi e, anche 
se sembra strano, per noi E‘ difficile che riusciamo a fornire risposte private (quindi non inviate francobolli 
o buste affrancate); per le e-mail qualche volta succede Voi provate, basta che non vi offendiate se non vi ri¬ 
spondiamo... Vi assicuriamo comunque che leggiamo tutta la corrispondenza e teniamo nella massima con¬ 
siderazione ciò che ci viene segnalato. 

m.m. 


Nominativo 

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Andrea de Prisco 

MC0258 

adD@mclink.il 


Corrado Giustozzl 

MC0006 

. qiustozzi@mclmk 1 

Marco Mannacci 

MC0009 

nhtaiinjL'-iWir,'-i;!:K .1 

Rino Nicotra 

MC978I 



Paolo Nutl 

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3 nuti@mclmk.it 


Luca Angelelli 

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Giuliano Boschi 

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Manlio Cammarata 

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Francesco Caria 

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Giuseppe Casarano 

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Raffaello De Masi 

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Valter Di Dio 

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Gaetano Di Stasio 

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Mauro Gandini 

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Sergio Pillon 

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Francesco Romani 

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romam@di unici i 


Bruno Rosati 

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Leo Sorge 

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Andrea Suatom 

MC2741 

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Team OS/2 Italia 

MD1652 

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=1 


Smau '97: 

DI caos, di piu' 

^ aro Direttore, 

gli ottantaseimila metri quadrati che 
hanno ospitato gli stand dello Smau di 
quest'anno sono ormai vuoti: il salone 
dell'informatica ha chiuso i battenti 
con un notevole ridimensionamento 
delle presenze di espositori noti e me¬ 
no noti, ma soprattutto di visitatori, - 
7/8 per cento, raggiungendo a mala 
pena le trecentocinquantamila presen¬ 
ze contro le 389 mila della passata 
edizione. Questa "fiera" continua a ri¬ 
velarsi come una iniziativa commer¬ 
ciale periferica in un business il cui 
centro è rappresentato dalla ricerca e 
dalla tecnologia. 

Fatta la premessa eccomi qui a rac¬ 
contarti "fatti e misfatti" di una mani¬ 
festazione che ormai punta solo al bu¬ 
siness. Disorganizzazione continua in 
alcuni padiglioni di una Fiera di Milano 
vecchia e decadente, dove l’aria con¬ 
dizionata è una cosa di là da venire, 
sconosciuta in giornate torride come 
le cinque che hanno caratterizzato 
Smau'97. 

Dunque, rifacendomi ad uno slogan 
(motto discutibileI di un network TV 
pubblico (di tutto, di più), ti voglio rac¬ 
contare alcuni, come dire, svarioni ti¬ 
pici di uno Smau cieco e testardo che 
continua a comportarsi sempre più 
come un gigante dai piedi d'argilla alla 
ricerca di una supremazia europea 
(vedi CeBIT) che non raggiungerà mai. 
Ma andiamo per "aree di interesse" 

Area Softland. Un vero e proprio 
scandalo organizzativo. Per tre giorni 
consecutivi la rampa di salita della 
scala mobile che porta dal padiglione 
10 (oltretutto reclamizzata beffarda¬ 
mente con un pannello gigantesco) 
del piano terra all'area Softland, ovat¬ 
tata, moquettata e "air conditioned" 
riservata ad espositori "VIP", è stata 
ferma con grande danno per chi espo¬ 
neva in quest'area costosissima. Sol¬ 
tanto domenica, quarto giorno, due 
tecnici hanno iniziato a riparare la 
rampa e a chi chiedeva quale fosse 


l'alternativa per andare nella "terra del 
Soft" rispondevano candidamente che 
non lo sapevano. Com'è finita non lo 
so nemmeno io. Il risultato è che mol¬ 
ti espositori di quest'area, privilegiata 
e cara, erano a dir poco "imbuìaliti " e 
con ragione Quanti visitatori e poten¬ 
ziali operatori hanno "perso" Sof¬ 
tland? 

Padiglione 1 Multimedia Un'au¬ 
tentica bolgia. Da "disco" e oltre Urla 
da stadio con grande partecipazione di 
giovani sbandati, impazziti, "drogati" 
da luci, suoni, fracasso e disc jockey 
da concerto rock. Un'azienda di Thie- 
ne (Vi), la VEGstore, ha tentato di or¬ 
ganizzare una conferenza stampa nel 
suo stand, in questo padiglione. I gior¬ 
nalisti presenti hanno potuto seguire e 
sentire solo metà di ciò che è stato 
detto e presentato. Ora, se questo pa¬ 
diglione è stato "organizzato" per 
ospitare bolgia e caos, non capisco 
cosa c’entri ITT con questi ambienti E 
qualcuno dovrà spiegare perché han¬ 
no infilato aziende che sviluppano 


software professionale e sofisticato 
nel padiglione 1. Cose da Smau’97 
Chiedo: perche non sì lasciano fare 
queste cose a FuturShow di Bologna, 
che oltretutto le sanno fare bene? 

Padiglione 11 E‘, senza tema di 
smentita, il più affollato. E‘ il padiglio¬ 
ne, caro Direttore, dove c'è pure lo 
stand di Technimedia, che è poi la ca¬ 
sa editrice di questa rivista. E' roba da 
tram nell'ora di punta, lungo i corridoi 
ci si sposta , sollevati da terra, lungo i 
corridoi, per terra, si sono formati 
strati di volantini patinati che hanno 
raggiunto uno spessore di un paio di 
centimetri. Ho visto personalmente 
due persone scivolare e volare gambe 
all'aria a causa dì queste piste-corridoi 
rese viscide dalla sovrapposizione di 
migliaia di volantini, distribuiti da due 
aziende espositrici a dosi industriali, 
ad altrettanti passanti-visitatori Non 
solo, ma chi presentava uno di questi 
volantini nei loro stand, già distribuiti 

continua a pag 82 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


78 
















































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mona Como Mantova Milano Pavia Sondrio Varese MARCHE Ancona Ascoll Piceno Macerata Pesaro MOLISE Campobasso Isernia PIEMONTE Ales¬ 
sandria Asti Cuneo Novara Torino Vercelli PUGLIA Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto SARDEGNA Cagliari Nuoro Oristano Sassari SICILIA Agrigento 
Caltanissetta Catania Marsala Messina Palermo Ragusa Siracusa TOSCANA Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Pisa Pistoia Prato 

Siena TRENTINO ALTO ADIGE Bolzano Trento UMBRIA Perugia Terni VALLE 
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segue da pag 78 


in quantità massicce all'uscita della 
MM-Amendola, veniva premiato con 
un cappellino o con un buono per un 
hamburger da ritirare al bar. Cosa 
c'entra la manifestazione Smau con la 
presenza di certi espositori nel suo in¬ 
terno? Perché l'organizzazione non 
vieta d'ufficio il volantinaggio, interno 
ed esterno, a chi espone? E' un vero 
e proprio scandalo. Caro Direttore, 
vuoi sapere quante volte al giorno gli 
addetti raccattano le tonnellate di car¬ 
ta spalmata per terra da espositori in¬ 
coscienti e visitatori incivili? Una sola, 
a metà giornata, e al tramonto sembra 
dì passeggiare in un suk di Bagdad, 
con tutto il rispetto per i suk. 

Vendita abusiva di biglietti d'in¬ 
gresso Non so degli altri ingressi, ma 
tra la stazione MM-Amendola e gli in¬ 
gressi di Porta Meccanica decine di 
albanesi ed extraeuropei. di tutti i co¬ 
lori, offrivano biglietti d'ingresso a 
10.000 lire nei giorni riservati - si fa 
per dire - agli operatori del settore. 
Quelle che lo Smau strombazza come 
le due giornate più "tranquille" per gli 
affari - e per gli operatori - sono state 
forse le più affollate da torme di stu¬ 
denti raccogli-brochure. da parenti di 
espositori e standisti/e, da amici degli 


amici degli amici, che hanno ricevuto 
a loro volta, gratuitamente, i biglietti 
acquistati dagli espositori dello Smau 
e inviati ai potenziali operatori, con 
buona pace per gli affari. Che giro, 
che intrallazzo, che vergogna mi han¬ 
no detto due "veri" operatori stranie¬ 
ri, uno inglese e l'altro tedesco Iquan¬ 
do vuoi, caro Direttore, posso comu¬ 
nicarti i loro nomi e aziende). 

Stand “bestiali“ qua e là. Non vo¬ 
glio fare nomi, ma per cinque giorni, 
dalla mattina alla sera, varie società 
con piccoli o grandi stand hanno lette¬ 
ralmente tormentato tutti gli stand 
adiacenti con macchine-macchinette- 
trappole-premi-clown e marionette, 
musica a tutto volume con microfoni 
e casse acustiche a ondate di decibel 
per il tormento degli orecchi e scosse 
al sistema nervoso di tutti gli standisti 
della zona. Ma si può sapere se il re¬ 
golamento di adesione allo Smau pre¬ 
vede tutta questa permissività? Dove 
sono i responsabili organizzativi? Han¬ 
no mai fatto un giro, padiglione per 
padiglione, corsia per corsia, per de¬ 
nunciare e fermare queste anomalie, 
tanto per usare un eufemismo? 

Segnaletica e Catalogo Stendo un 
velo pietoso su tutta la segnaletica 


(annoso problema), che è insufficien¬ 
te e di difficile lettura e pessima grafi¬ 
ca (qui non tutta la "colpa " è dello 
Smau: la Fiera di Milano è decisamen¬ 
te fatta male) Poi mi è capitato in 
mano il Catalogo Generale di 
Smau'97 e rigirandolo da cima a fon¬ 
do non ho trovato stampato il costo, 
che di solito è in copertina In com¬ 
penso un mio amico visitatore lo ha 
pagato 50.000 lire, che mi sembrano 
davvero molte, ma era soddisfatto nel 
vedere quanta gente importante fa 
bella mostra di sé nella pagina "Smau 
Organizational Structure". Questo 
amico, che è un ingenuo, mi ha detto: 
"Certo che è un bel business, senza 
fatture, senza controlli, senza prezzo 
stampato E la Siae, o chi per essa, 
cosa dice?". E. a proposito di catalo¬ 
go, che dire del "fair-play" nel realiz¬ 
zare l'edizione su CD-ROM del catalo¬ 
go ufficiale della mostra in collabora¬ 
zione con una casa editrice, al punto 
da includere una specie di rassegna 
stampa sui prodotti dei vari operatori 
comprendendo, naturalmente, solo 
articoli delle riviste della casa editrice 
in questione? 

Press, cioè Stampa - Un collega 
dell'Associazione Stampa Estera in 
Italia mi ha chiesto, cinicamente, co¬ 
me si traduce Press in italiano. Gli ho 
risposto che la parola corretta è 
Stampa. Si è messo a ridere e, guar¬ 
dando il suo e il mio badge con la 
scritta nera Press su nastrino azzurro 
(che "americanata "), mi ha risposto: 
"Il vostro è un Paese molto provincia¬ 
le, non bisogna vergognarsi della pro¬ 
pria lingua Servito. 

Conclusione L'assenza di alcune 
aziende note e il calo delle presenze 
forse sono il sintomo dì cedimento? 
Ma no. è solo disorganizzazione conti¬ 
nua, disaffezione di molti espositori, 
per le ragioni sopra descritte, in par¬ 
te, ma soprattutto per l'uso sfrenato 
di statistiche al rialzo (di tutto) che 
hanno contraddistinto lo Smau nel 
passato, fino all'ultima edizione busi¬ 
ness, business e solo business, cioè 
"visto come siamo bravi?" Va bene 
anche quello, caro Direttore, ci man¬ 
cherebbe altro, ma con giudizio: se 
non rischiassi di diventare banale, di¬ 
rei agli organizzatori: meditate, gente, 
meditate, meno carne al fuoco e più 
“fatti" sotto l'aspetto organizzativo. 
Smau'97? Un futuro (suo) da (non) co¬ 
gliere. 


Dal 5 al 9 febbraio 

Finalmente anche a Roma 
una mostra di informatica 

Chi ci segue ricorderà che per tre anni abbiamo organizzato, 
nell'àmbito della Fiera Campionaria di Roma, una sezione in¬ 
teramente dedicata all'informatica e denominata MCmicro- 
computer Show. 

Nel '94, nel '95 e nel '96 la ''nostra'' sezione è stata in manie¬ 
ra praticamente unanime ritenuta la parte più riuscita della Fie¬ 
ra e questo ci ha fatto enormemente piacere, ma le condizioni 
generali di contorno ci hanno comunque suggerito di non ripe¬ 
tere l’operazione nel '97 Ma la nostra convinzione che Roma 
' debba avere la sua mostra rimane, e crediamo comunque di 
aver 'seminato’ qualcosa in grado di dare frutti: i fatti hanno di¬ 
mostrato che il pubblico romano gradirebbe un'iniziativa portata 
avanti con idee, serietà e impegno. 

Con grande piacere annunciamo quindi che dal 5 al 9 febbraio 1998 il quartiere 
fieristico ospiterà MOUSE, una mostra divisa in vane sezioni specializzate che 
dedicherà, fra l'altro, ampio spazio alla scuola ed alla multimedialità, alle applicazioni 
domestiche come a quelle professionali L'iniziativa è curata da una società che or¬ 
ganizza già altre manifestazioni di successo nei padiglioni della Fiera di Roma. 

Non vogliamo darvi, al momento, altre anticipazioni ma saremo più precisi il mese 
prossimo. Intanto tenetevi liberi, dal 5 al 9 febbraio. 

m.m. 



82 


continua a pag 86 
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 













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L'Annuario del 
Software Didattico 
è a cura di Lucia Ferlino 
e Michela Ott 
dell Istituto 
per le Tecnologie 
Didattiche del CNR 

MOTA' l'obiettivo della 
BSD del CNR, e quindi 
dell'Annuario del 
Software Didattico, è 
quello di includere tutti i 
software educativi in ita¬ 
liano in commercio, più I 
prodotti maggiormente 
significativi tra quelli 
della produzione interna¬ 
zionale. La catalogazio¬ 
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la non Inclusione di un 
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zione deriva quindi dalla 
non disponibilità del prò 
dotto stesso I produttori 
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eventualmente non Inclu¬ 
so in questa edizione 
sono invitati a contattare 
l'editore o direttamente 
l'Istituto Tecnologie 
Didattiche del CNR (Via 
De Marini 6, 
Torre di Francia, 
16149 Genova 
tei. (010)6475 1) 

© 1 997 Prodotto su 
licenza CNR 
Consiglio Nazionale 
delle Ricerche 


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L'Annuario del Software Didattico è la versione su CD ROM della banca dati 
della Biblioteca del Software Didattico (BSD) dell'Istituto per le Tecnologie 
Didattiche (ITD) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con sede a 
Genova. 

Nata nel 1985, la BSD del CNR svolge attività di raccolta, catalogazione e valu¬ 
tazione del software didattico ed ha come scopo primario quello di supportare la 
ricerca educativa nel settore delle Tecnologie Didattiche. L'Annuario del 
Software Didattico ha essenzialmente lo scopo di rendere disponibile al 
largo pubblico informazioni acquisite dal mondo della ricerca. 

L’Annuario è costituito da due CD-ROM (formato Windows): uno con- 
tiene la banca dati, mentre sull'altro sono disponibili le versioni dimo- 
strative di oltre 200 programmi. La maggior parte dei dimostrativi sono 
interattivi, ossia consentono di provare realmente il programma prima di deci¬ 
derne l'acquisto. 

Nell’Annuario sono presenti quasi 1.700 software didattici, che costituiscono la 
quasi totalità della produzione in italiano e una selezione ragionata di prodotti 
stranieri, riguardanti tutte le discipline, sia scientifiche sia umanistiche (matema¬ 
tica, fisica, chimica, educazione linguistica, storia, geografia, scienze naturali, 
arte, economia e diritto, abilità di base ecc.). Sono inoltre inclusi dizionari ed 
enciclopedie su CD e software dedicati ai bambini per far prendere loro confi¬ 
denza con la scrittura, la lettura, l’aritmetica, il mondo del computer eccetera. 
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segue da pag. 82 


£' evidente, caro Direttore, che non 
sono affatto in polemica con Smau e 
spero molto che chi è preposto alla 
sua organizzazione prenda queste note 
critiche come contributo per una più 
attenta e più rispettosa attenzione ver¬ 
so il visitatore £' lui che conta, sia per 
gli espositori che per lo Smau sfesso. 
Sparito lui, sparisce lo Smau Quindi, 
né critica distruttiva né guerre sante, 
ma solo collaborazione costruttiva. 

La tecnologia divora occupazione? 
Nel dibattito conclusivo del grande 
convegno Smau'97, ho sentito dire 
che "L'innovazione è progresso ma il 
prezzo è un temporaneo aumento dei 
disoccupati" Alcuni relatori sono con¬ 
vinti dell'ossimoro e altri dicono che 
riCT. se da un lato crea lavoro dall'al¬ 
tro li distrugge. Negli USA i grandi in¬ 
vestimenti creano nuovi posti, in Italia 
il lavoro diminuisce Negli Stati Uniti 
in IO anni sono stati creati venti milio¬ 
ni di nuovi posti di lavoro grazie allo 
sviluppo delle tecnologie informatiche 
e delle tic. In Italia, nello stesso perio¬ 
do, ne sono stati persi 700 mila Negli 
USA prima li distrugge, poi. se si fan¬ 
no adeguati investimenti, li crea con 
gli interessi II problema, in Italia è 
quello spazio di tempo che sta tra il 
"prima " e il "dopo ", e oggi siamo 
drammaticamente al "prima" Il tema 
è stato affrontato al Convegno di chiu¬ 
sura dello Smau da Pier Franco Ca- 
mussone della Bocconi, Antonio Pizzi- 
nato, sottosegretario al Lavoro, Um¬ 
berto Rosa consigliere di Confmdu- 
stria per la ricerca, Sergio D’Anioni, 
segretario Cisl e Giuseppe Zandra, di¬ 
rettore generale Abi 

Ecco alcuni dati di base per iniziare 
innanzi tutto il settore dell'ICT dà di¬ 
rettamente lavoro in Italia a circa mez¬ 
zo milione di persone, una cifra che lo 
pone al secondo posto dopo il tessile- 
abbiglìamento, prima dell'auto e della 
chimica. I posti guadagnati sono posi¬ 
zionati tutti, o quasi, nella fascia alta 
del mercato, quelli persi con l'introdu¬ 
zione dell'informatica erano tutti rela¬ 
tivi ad attività ripetitive e programma¬ 
bili, tipo preparazione fatture o opera¬ 
zioni bancarie di sportello Altro ele¬ 
mento: gli investimenti. Pubblica am¬ 
ministrazione e privati spendono po¬ 
co: cosi non si raggiunge la soglia ol¬ 
tre la quale si comincia a creare più la¬ 
voro di quello che si perde. Insomma. 
per ora in Italia la tecnologia comples¬ 
sivamente spazza via posti di lavoro 
Quelli che crea sono a livello più alto, 
più retribuito, ma che richiedono co¬ 
noscenze nuove, che la scuola non 


fornisce ancora e che gli ultracmquan- 
tenni non sanno dove e come acquisi¬ 
re Non a caso giovani e "capelli bian¬ 
chi" sono le due fasce d'età più colpi¬ 
te dal rinnovamento tecnologico. Dico¬ 
no che ci vorrebbe la formazione per¬ 
manente. ma per ora è una chimera 

E qui salta fuori un altro elemento 
preoccupante Gli incentivi finanziari 
varati dal governo non servono a crea¬ 
re nuovi posti: è il famoso "cavallo 
che non beve " Lo ha ammesso scon¬ 
solato Pizzinato: gli incentivi delle 
800mila lire mensili alle aziende per¬ 
chè assumessero giovani non hanno 
dato il risultato sperato A fine ottobre 
era scaduto il termine per la presenta¬ 
zione delle domande, ma sembra che 
solo il 2 per cento delle imprese si è 
fatto avanti. E la pubblica amministra¬ 
zione, parola di Pizzmato, non fa la 
sua parte. Sentite questa: a Roma le 
graduatone dell'Ufficio collocamento 
sono fatte a mano. "Entro il ‘98 tutti 
gli uffici saranno informatizzati" ha 
promesso Pizzi nato, il quale non ha 
spiegato se questo porterà o taglierà 
posti nella PA. 

Rosa, invece, ha sostenuto che 
piuttosto che aiuti diretti a chi assu¬ 
me. è meglio introdurre incentivi fi¬ 
scali che stimolino la nascita di picco¬ 
le e medie imprese nei settori più 
avanzati Oggi solo il 4 per cento delle 
piccole imprese opera in settori di 
punta, quando negli USA gli incentivi 
fiscali - ha aggiunto Rosa - sono stati 
il motore del boom delle biotecnolo¬ 
gie, dell'IT e altri settori, aiutando an¬ 
che il venture capitai. Ma, ha detto 
Zandra. gli imprenditori italiani snob¬ 
bano clamorosamente questo tipo di 
finanziamento “Forza gggente", co¬ 
me si dice oggi, che qui la barca 
affonda, diamoci uno scossone Per¬ 
ché le nuove tecnologie non hanno 
mai divorato occupazione se ben pro¬ 
grammate e applicate "sul campo". 

Questo è stato il momento più alto 
di un Convegno che si articolava in 
due giornate l'apertura e la chiusura 
di Smau'97 Per quanto riguarda la pri¬ 
ma parte, cioè quello d'apertura, per 
fortuna che tra i relatori della mattina 
e intervenuto Federico Faggio, perché 
altrimenti non avremmo saputo cosa 
riferire di interessante. Il tema con¬ 
duttore scelto era valido " Nuova oc¬ 
cupazione e tecnologie dell'informa¬ 
zione ", ma gli interventi che hanno 
caratterizzato la sessione sono stati di 
uno sbadiglio unico Per inciso dicia¬ 
mo che il tema d'apertura "l'Italia nel¬ 


lo scenario dei prossimi anni" in mat¬ 
tinata vedeva la presenza del Ministro 
Antonio Maccanico, PT, che ha letto, 
ripeto letto, il solito discorso di circo¬ 
stanza Ha tra l'altro affermato che il 
settore dell'IT menta un grosso sup¬ 
porto da parte del governo e forse 
non si ricordava che pochi giorni pri¬ 
ma. protiro il Governo di cui fa parte, 
aveva aumentato al 20% l'iva sia per i 
prodotti hardware, che prima erano al 
19%. sia per quelli software, che era¬ 
no al16%. Complimenti al Ministro, e 
allo Smau che organizza questi conve¬ 
gni dall'alto contenuto tecnico, scien¬ 
tifico e sociale. 

Francesco Fulvio Castellano. Milano 

R icevo questa lettera, per la verità 
inaspettata, da Francesco Fulvio 
Castellano che da anni collabora con 
noi, da Milano, soprattutto partecipan¬ 
do a numerose conferenze stampa. 
Fulvio ha una duplice esperienza diret¬ 
ta dello SMAU quella del giornalista 
in questi ultimi anni, ma soprattutto 
quella del responsabile delle relazioni 
esterne della mostra milanese fino ad 
una decina di anni fa Quello che ha 
scritto è forse un po' duro, ed anche 
se lui la nega direi che lascia traspari¬ 
re una certa vena polemica nei con¬ 
fronti di una mostra che si è espansa 
negli ultimi anni a macchia d’olio fino 
a diventare davvero difficilmente vivi¬ 
bile per tutti, espositori e visitatori, e 
probabilmente per gli stessi organizza¬ 
tori Non mi sento di operare censure 
alle idee di una persona che ha nel 
settore un’esperienza più lunga e spe¬ 
cifica della mia, e d'altra parte io stes¬ 
so ho mosso delle critiche su MC, ne¬ 
gli anni precedenti, ad alcuni aspetti 
organizzativi tipo la farsa dei biglietti a 
pagamento e delle giornate riservate 
agli operatori. E io stesso ho passato 
in ottobre cinque giorni di "spintoni" 
per i corridoi della mostra, con l’im- 
possibilità di udire lo squillo del cellu¬ 
lare per il rumore ambientale "Il trop¬ 
po stroppia", dice un brutto detto qui 
a Roma, e penso che lo SMAU sia ad 
un punto in cui deve decidere di met¬ 
tere un limite alla propria espansione 
quantitativa, per badare più all’aspetto 
qualitativo e riconquistare una vivibi¬ 
lità capace di tradursi, all'atto pratico, 
m una maggiore efficienza del sistema 
ed in un miglior apprezzamento da 
parte del pubblico e degli espositori 
Insomma, no alla polemica ma si al¬ 
la critica che, come sempre nel nostro 
intento, vuole essere costruttiva 

Marco Marinacci 


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È il programma prolessionale per la 
completa gestione di uno studio dentisti¬ 
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strumenti e tunzioni disponibili che risol¬ 
vono tuth i problemi Lire 149.000 



PROGETTO EDICOLA 
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Geslisce clienti, tornitori, prenotazioni, 
resi, richieste di arretrati, conti correnti, 
permette di inserire gli articoli venduti 
associandoli a 4 listini di emettere fatture, 
late statistiche, stampare Lire 149.000 



PROGETTO FOTOGRAFO 
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Grazie alle sue (unzioni è possibile gestire 
clienti, tornitori, l'archivio articoli e II 
magazzino, emettere preventivi e Iatture, 
archiviare materiale fotografico creando 
cataloghi d'immagini Lire 149.000 



PROGETTO IMPRESA III 
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È costituito da un insieme integrato di fun¬ 
zioni che permettono di organizzare gli 
ordini ai clienti e tornitori ed i relativi sca¬ 
denziari. di controllare le tasi di vendita, 
emettere Iatture, ecc Lire 249.000 


PROGETTO NEGOZIO 
D ABBIGLIAMENTO PER WINDOWS 

Ideale per tutti i gestori di negozi d'abbi- 
gliamento. Il programma è basato su una 
struttura multidocumento che permette di 
mostrare a video piu tabelle contempo¬ 
raneamente Lire 129.000 


PROGETTO TELEMARKETING 
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L'assistente ideale per organizzare cam¬ 
pagne di telemarketing o di vendita tele¬ 
fonica; In base alle vostre esigenze, orga¬ 
nizzate dei progetti e il programma gene¬ 
rerà la lista delle chiamate. Lire 129.000 


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Gestisce anagrafiche clienti e tornitori, 
schede per lenti a contatto e occhiali, 
magazzino e vendita diretta, pagamenti e 
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montature, stampe, ecc Lire 149.000 



SOLUZIONE FATTURA III 
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Permette di redigere, archiviare e stam¬ 
pare. qualsiasi tipo di Iattura (differita, 
accompagnatoria, riepilogativa, note di 
accredito), sia di articoli che di prestazioni 
di servizio Lire 99.000 



DATTILO TEST PER WINDOWS 

Progettato per insegnare ad usare al 
massimo delle proprie capacita una mo¬ 
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PROGETTO NEGOZIO AL 
DETTAGLIO II PER WINDOWS 

Gestisce l'anagralica clienti e tornitori, 
modalità di pagamento, il magazzino 
(associando ad ogni merce la tipologia e 
l'ubicazione), svariati listini prezzi, emis¬ 
sione Iatture, ecc Lire 129.000 



PROGETTO RISTORANTE 
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E un sottware razionale e flessibile, di 
facile ed immediato utilizzo, creato apposi¬ 
tamente per gestire ristoranti, tavole cal¬ 
de. mense ed altri tipi di esercizi di risto¬ 
razione Lire 129.000 



SOLUZIONE MAGAZZINO III 
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Organizza qualsiasi tipo di magazzino sia 
commerciale che industriale, definendo e 
gestendo: distinta base, carico e scarico, 
depositi, movimentazione interna, 
documenti e listini prezzi Lire 99.000 



ESPLORANDO L ASTRONOMIA 

Organizzato in capitoli che trattano i 
principali temi affrontati nello studio della 
disciplina nella Scuola secondaria di 
secondo grado: gli strumenti astronomici, 
la Terra, il sistema Terra-Luna, il sistema 
solare, le stelle, l'universo Lire 69.000 



ESPLORANDO L'ELETTRONICA 
ANALOGICA 

Ha lo scopo di tornire le nozioni fonda¬ 
mentali dell'elettrotecnica e dell'elettronica 
analogica di base. Gli argomenti sono 
corredati di esempi con alcune simu¬ 
lazioni dinamiche Lire 69.000 



ESPLORANDO L ELETTRONICA 
DIGITALE 

Fornisce le nozioni fondamentali dell'elet¬ 
tronica digitale partendo dalla logica 
binaria per arrivare ai microprocessori, 
passando attraverso le reti combinatorie 
e sequenziali Lire 69.000 



ESPLORANDO LA BIOLOGIA 

Suddiviso in diversi capitoli che trattano: 
introduzione alla biologia, la teoria cel¬ 
lulare, l'energia e la cellula, la trasmis¬ 
sione della vita, l’evoluzione, la clas¬ 
sificazione dei viventi, gli organismi e 
l’ambiente Lire 69.000 



ESPLORANDO LA CHIMICA 

Il programma e suddiviso in capitoli che 
trattano i principali temi affrontati nella 
scuola secondarla di secondo grado: stato 
della materia, elementi, composti, strut¬ 
tura dell'atomo, reazioni e legami chimici, 
la tavola periodica. Lire 69.000 



ESPLORANDO LA FISICA 

Slrutturalo in diversi capitoli che affron¬ 
tano Ira l'altro la misura delle grandezze 
te leggi fisiche, cinetica e dinamica, 
lenomem di equilibrio, energia e tra¬ 
sformazioni. i lenomem elettrici, fisica 
atomica Lire 69.000 



ESPLORANDO LA GEOMETRIA 
Per le Scuole Medie Inferiori 

Nel prodotto vengono svolti i seguenti 
argomenti: linea, poligoni, triangoli, 
quadrilateri, cerchio, le isomelrie (la 
traslazione, la simmetria assiale e 
centrale, la rotazione) Lire 69.000 



ESPLORANDO LA MATEMATICA 
Per le Scuole Medie Inferiori 

Vengono trattati: i numeri nella vita 
quotidiana, la storia del numero, le 
operazioni con I numeri, divisori e multipli, 
la trazione, le antiche macchine per 
calcolare, ecc Lire 69.000 



ESPLORANDO LE SCIENZE 
DELLA TERRA 

Suddiviso m diversi capitoli che trattano 
geografia generale, la Terra nello spazio, 
il pianeta Terra, geologia, la storia della 
Terra (tossili ere la comparsa della vita, 
ecc). idrosfera e atmosfera. Lire 69.000 



MuitlMKDIALI 


MULTIMEDIALE PER INSEGNARE 

Crealo per preparare lezioni multimediali, 
con possibilità di inserire quiz a risposta 
singola o multipla all'interno degli stessi. 
È composto da due moduli: un 'autore" 
per preparare le lezioni e un "lettore' per 
proporre le lezioni stesse Lire 99.000 



CATALOGA LE TUE IMMAGINI 

È il programma ideale per chiunque desi¬ 
deri archiviare o catalogare le proprie Im¬ 
magini. anche in raccolte suddivise in 
album (lino ad un numero infinito di livelli), 
siano esse loto digitalizzate o la collezio¬ 
ne delle proprie Clip Art. Lire 49.000 



COMPUTER CREATIVO II 
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Realizzare volantini pubblicitan, brochu- 
res. biglietti da visita o la propria carta 
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liare che semiprofessionale Lire 49.000 


J ELECTRA III PER WINDOWS 95 

Utilizza un ambiente di lavoro dell'ulti¬ 
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EXTRACAD III PER WINDOWS 95 

E un ambiente di disegno altamente pro¬ 
duttivo e flessibile, che consente la realiz¬ 
zazione di studi e tavole per tutti i campi 
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strutturali (porte, finestre, ecc.), 
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organigrammi e schemi di processo, in 
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"Immaginando. " è una grande raccolta 
fotografica che permette di visitare e 
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nostro pianeta Questo volume presenta 
l'antica patria dei Faraoni, privilegiando 
l'aspetto storico e artistico Lire 39.000 



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È il nuovo programma a 32blt per il di¬ 
segno e il ritocco fotografico, la manipo¬ 
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I temi di questo volume sono: business, 
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DS-TOTO PER WINDOWS 

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calcio, sia esperti che dilettanti. La funzio¬ 
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SUPERENALOTTO PER WINDOWS 

Il programma consente di applicare 
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mettendo la stampa delle schedine e di 
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SUPERTOTIP PER WINDOWS 

Dispone di potenti algoritmi di condi¬ 
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mi elaborati direttamente su schedina con 
relativo costo Lire 99.000 



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Vincere al totocalcio è ora più facile. Il 
programma è in grado di fornire gli 
strumenti indispensabili per affrontare 
qualsiasi problematica inerente alle 
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WinGol è il programma dell’ultima genera¬ 
zione per li Totogol. ricco di tante e tali 
sofisticate caratteristiche, che si pone 
sicuramente all'avanguardia nell'intero 
panorama sistemistico italiano Lire 
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Benvenuti nel Twin Peeks Bowl-O-Rarna, 
dove i vestili cadono come birilli; qui 
conoscerai la bionda Candy, la turba 
Rachel, l'intrigante Elizabeth e molte altre 
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nelle stanze di un club privato di Las 
Vegas per giocare a black |ack contro 6 
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avere abbastanza contante per affrontare 
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molto bravo per vincerei Lire 79.000 



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di biliardo diversa dal solilo e mettete in 
gioco la vostra abilità; quando riuscirete 
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Intel compra il silicio di Digital 


Un accordo a largo spettro chiude la lite tra i due contendenti ed apre nuove porte. Merced 
impara da Alpha, Intel può vendere StrongArm. 

di Leo Sorge 



Il layout della StrongArm 1100. 


Lo scorso 27 ottobre, per una 
cifra di circa 700 milioni di 
dollari, Intel ha acquistato le 
attività che Digital aveva nella 


manifattura del silicio 
Contestualmente è stato fir¬ 
mato un insieme di accordi 
incrociati per tecnologie e 
produzione Questa con¬ 
clusione risolve la breve 
diatriba legale sorta tra le 
due aziende, accusatesi a 
vicenda di uso scorretto di 
alcune informazioni o bre¬ 
vetti. L'accordo è talmen¬ 
te ricco di componenti 
che parlare di tutte richie¬ 
derebbe davvero molto 
spazio, per cui cerchere¬ 
mo d'individuare le parti 
piu importanti. 

Digital risolve cosi il pro¬ 
blema deH'aggiornamento 
tecnologico della produ¬ 
zione di circuiti integrati 
Benché tecnicamente 


validi e con un mercato in 
crescita, infatti, i chip proget¬ 
tati dall'azienda di Maynard 
non raggiungevano volumi di 
vendita sufficienti a ripagare 
gli investimenti necessari a 
tenere aggiornata la fabbrica 
sita m Massachusetts e i 
laboratori di Gerusalemme ed 
Austin. Intel produrrà le fami¬ 
glie Alpha. StrongArm e chip 
di rete, ed avrà il diritto di 
commercializzare tutti i pro¬ 
dotti che non siano Alpha 
Resta dov'era il team di svi¬ 
luppo di Alpha, che dovrebbe 
continuare la sua marcia 
sotto tutte le piattaforme esi¬ 
stenti (Open VMS, Digital 
Unix e Windows NT). Digital 
adotterà la famiglia Intel 
Merced in una futura linea di 
sistemi, piattaforma sulla 
quale porterà il suo Unix a 64 
bit. 


Un nuovo bug nel Pentium 


Ufficialmente riconosciuto da Intel, ed inserito nella “lista nera" dei difetti noti col 
nome "Invalid Operand with Locked CMPXCHG8B Instruction". non è in grado di 
’lriggere" i processori come invece si temeva in un primo momento. 


Ancora una volta Internet ha svolto il ruolo di tam 
tam mondiale nella scoperta di un nuovo bug nella 
famiglia di processori Pentium. Le prime voci ave¬ 
vano cominciato a circolare venerdì 7 novembre; 
lunedi 11 l'agenzia on-line TechWeb riportava una 
conferma da parte di una non citata fonte Intel, e 
pochi giorni dopo apparivano sul sito Web della 
Intel le prime notizie ufficiali. Il bug. dapprima 
denominato ufficiosamente "FO" dall'opcode rela¬ 
tivo, è ora inserito al numero 81 della lista dei 
difetti del Pentium. Esso affligge tutte le CPU 
Intel che ritornano il codice Family=5 all'istruzione 
CPUID, e cioè tutti i Pentium ed i Pentium 
OverDrive con e senza MMX, sono immuni i 386 
e 486, cosi come i Pentium Pro ed i Pentium II. 


L'effetto del bug è quello di "congelare" la CPU in 
seguito al tentativo di eseguire una particolare 
istruzione invalida. Dapprima si pensava che ciò 
potesse portare il processore a surriscaldamento 
e quindi a potenziali danni fisici, ma ciò è stato 
lassativamente escluso da Intel, l'unica uscita dal 
blocco è comunque lo spegnimento del compu¬ 
ter L'opcode incriminato non si trova in alcun 
software commerciale, ma non e da escludere 
che possa essere utilizzato da qualche nuovo 
virus. Il rimedio proposto da Intel consiste in una 
modifica al software del sistema operativo, che 
però è al momento disponibile solo per BSDI e 
Linux ma non per SCO Unix. OS/2 o Windows 95 
Corrado Giustozzi 


Digital quindi risparmia soldi 
ed annuncia la sua adesione 
alla cordata Merced La tec¬ 
nologia di traduzione che con¬ 
sentirà ad Intel di emulare 
vari set d'istruzioni sullo stes¬ 
so microprocessore, già 
annunciata per X86 e PA, 
probabilmente potrebbe 
essere usata anche su Alpha, 
anche se certo non oggi visto 
che Alpha nelle prestazioni ha 
tuttora un vantaggio sugli 
altri. 

Intel guadagna subito mag¬ 
giori quantità di chip venduti 
e domani un supporter alle 
sue evoluzioni. Se i team di 
sviluppo accettassero l'offer¬ 
ta d'impiego proveniente da 
Santa Clara, lo scambio tra 
brevetti acquisterebbe una 
rilevanza assoluta per aumen¬ 
tare le prestazioni degli eredi 
del Pentium. 

Inoltre tra le righe si legge 
che Intel detiene potere tec¬ 
nico e commerciale anche su 
StrongArm. che occupa una 
posizione strategicamente 
importante. 

Se fosse necessario, Intel 
potrebbe modificare e vende¬ 
re con le sue economie di 
scala il miglior chip di quel 
segmento, sbaragliando la 
concorrenza stavolta con un 
progetto non suo. 


& CHI 


Intel Corp. Italia Spa, 

Milanofiori Palazzo E/4. 
20094 Assago (MI), 
Tei, (02) 57 5441 


94 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 













I Power G3 si rivolgono in particolare al mondo del publishing e dei contenuti multimediali 

All’insegna del G3 e del “Think Different” Steve Jobs rivoluziona e rilancia Apple 

Steve Jobs, padre e figlio! prodigo insieme di Apple Computer, ha annunciato al mondo, 
in collegamento via satellite dall Anfiteatro di Cupertino. la svolta della mela rivoluzionando le procedure 
di produzione, l'introduzione di nuove tecnologie, nuove architetture, nuovi processori ed applicazioni 
e un nuovo modello di distribuzione "built-to-order" per vendite via Internet. Il pay-off della nuova campagna 
pubblicitaria di lancio negli USA è significativo: "Think Different. Really Different". 


di Francesco Fulvio Castellano 


Alle 11 00 ora di Cupertino, 
Silicon Valley, California, corri¬ 
spondenti alle 20.00 di Milano, 
è stata annunciata da Steve 
Jobs, urbi et orbi, via satellite, la 
svolta da lui impressa a Apple 
Computer a 360° Si tratta di 
una vera e propria rivoluzione e 
una sfida che. l'ormai non più 
ragazzino inventore di Macin¬ 
tosh. in maniche di camicia blue 
jeans stropicciata, ha lanciato al 
mondo con un collegamento 
spettacolare via satellite. La 
stampa italiana ha seguito, in 
un'ora insolita, l'avvenimento 
nel corso di una conferenza 
stampa organizzata nella sede 
di Cologno Monzese. Milano, 
dalla Apple. 

In attesa del collegamento, il 
management italiano ha fornito 
alcuni dati "incoraggianti" sulla 
ripresina della società: se il 
complessivo andamento vedrà 
un -5% tra anno ’96 e anno '97, 
forse per Apple Italia inizia dagli 
ultimi mesi un trend positivo. 
Negli ultimi sei mesi il fatturato 
ha registrato un +8% rispetto 
allo stesso periodo '96 e se 
prendiamo il mese di ottobre 
'97 l'incremento è del +10% 
rispetto allo stesso mese del 
'96, mentre le unità vendute 
sono a +30% per lo stesso 
periodo paragonato. Segni 
confortanti. 

Detto questo, ha inizio lo 
"show" di Steve Jobs. Dopo 
aver fatto "prove di velocità" 
fotogramma per fotogramma 
tra chip G3 e Intel (i G3 manco a 
dillo sono ultraveloci) e dopo 
aver mostrato che le consegne 
Apple saranno più veloci del 
suo "amico" Dell, ha iniziato 
con una presentazione di luci e 
colori di Macintosh PowerBook 
G3 è il nuovo notebook di 
Apple basato sul processore 
PowerPC G3 ottimizzato per 
Mac OS e progettato per i 
"creativi" che richiedono il mas¬ 
simo dal proprio notebook sia in 


termini prestazionali sia per 
capacità multimediali. Perché 
tutti i modelli presentati si iden¬ 
tificheranno con la sigla G3? 
Perché tutti sono basati sul pro¬ 
cessore di terza generazione 
PowerPC G3 sviluppato da 
Motorola, Apple e IBM. 

Il PowerBook G3 è oggi il più 
veloce portatile sul mercato e 
dispone del processore G3 ad 
alte prestazioni a 250 MHz, di 
una cache L2 da 512 K e di un 
bus di sistema a 50 MHz. Altre 
caratteristiche un hard disk da 
5 GB, un lettore CD 20x, un 
ethernet/modem integrato, 
moduli d'espansione hot-swap- 
pable, Apple Location Manager 
e un sistema audio a 4 speaker 
offrono agli utenti Mac OS il più 
veloce notebook sul mercato 
per creare, presentare, inviare, 
ricevere informazioni di qualun¬ 
que tipo ovunque si trovino, 
Nonostante l’utilizzo di compo¬ 
nenti a prestazioni elevate nel 
PowerBook G3 il processore 
PowerPC a basso consumo 
associato alla batteria al litio da 
47 Wh ad alta capacità consen¬ 
te agli utilizzatori di disporre di 
un'autonomia che va dalle 2 alle 
4 ore. Tra le avanzate funziona¬ 
lità multimediali il PowerBook 
G3 dispone di 2 MB di VRAM 
che supportano una connes 
sione video-out a 24 bit, 
offrendo la possibilità di 
visualizzare una risoluzione in 
milioni di colori sul monitor 
esterno, mentre il colore 
a 18-bit è supportato 
dal display SVGA a 
colori a matrice atti¬ 
va da 12,1" (diago¬ 
nale) del notebook. 

Per quanto riguarda 
il software, il Po¬ 
werBook G3 è equi¬ 
paggiato con Mac 
OS 8 e con una vasta 
gamma di applicazioni 
per la produttività, la 
comunicazione e la 


compatibilità per assicurare una 
soluzione di elaborazione mobi¬ 
le completa pronta all'uso. Tra i 
software per la produttività vi 
sono Now Up-To-Date e Now 
Contract di Now Software. Il 
software per la comunicazione 
comprende invece strumenti 
Internet quali Mac OS 8 
Internet Assistant, NetScape 
Navigator 3.0, Microsoft 
Internet Explorer 3.0 e 
WebWhacker 3.0 di 
ForeFront Group per navi- 

8 are su Internet off-line. 

PowerBook G3 è già disponi¬ 
bile a partire da lire 11.690 000 
nella seguente configurazione: 
250 MHz con processore Po¬ 
werPC G3, cache backside di 
livello 2 da 512 K, EDO RAM da 
32 MB, modulo hard drive IDE 
interno da 5 GB, display SVGA a 
colori a matrice attiva da 12,1", 
floppy drive Apple SuperDrive 
integrato da 1,4 MB e lettore 
CD-ROM interno 20x 
Ma passiamo ora al clou della 
serata la presentazione dei 
nuovi Power Macintosh G3 di 
ultima generazione. Si tratta di 
macchine che si rivolgono all'u¬ 
tenza professionale, in particola¬ 
re al mondo del publishing e dei 
contenuti multimediali. "E’ 
tempo di pensare alle presta- 
zioni in maniera differente - 
m ha sostenuto Steve Jobs, 
i ^ che della società è CEO ad 
L’interim -. I chip innovativi, il 
design e le configurazioni 
dei Power Macintosh 
G3 offrono velocità 
sempre maggiore 
agli utenti Macin¬ 
tosh" Disponibili in 
differenti configura¬ 
zioni desktop e 
minitower, il cui 
prezzo parte da lire 
4.660.000 (compren¬ 
sivo di tastiera e 


Steve JoOs. 




/J 

moni¬ 
tor a 15"), i PowerMacin¬ 
tosh G3 includono un veloce 
processore Power G3 a 233 o 
266 MHz, cache di livello 2 da 
512 K alla velocità di 133 MHz: 
sistema a 66 MHz e memorie 
bus a 384 MB. L'innovativo 
design, inoltre, consente presta¬ 
zioni ottimizzate e maggiore 
flessibilità, che contribuiscono 
all'aumento delle performance 
dell'intero sistema e che inve¬ 
stono le maggiori componenti 
quali dispositivi di archiviazione, 
memoria grafica, modem e regi¬ 
strazioni audio/video. Il chip 
PowerPC G3, il primo processo¬ 
re ottimizzato per Mac OS. crea 
un collegamento veloce e 
potente alla cache offrendo pre¬ 
stazioni senza uguali nella 
gestione di compiti quali il video 
editing, Internet Authoring ed 
emulazione Windows. 

I Power Macintosh G3 dispon¬ 
gono di un disco rigido da 4 GB 
o 6 GB, lettore floppy disk ad 
elevata capacità e un velocissi¬ 
mo lettore CD-ROM 24x, incor¬ 
porano inoltre un drive Zip a 100 
MB in varie configurazioni e dif¬ 
ferenti slot liberi che consento¬ 
no di incrementare agevolmen¬ 
te la capacità di memoria. 
Queste macchine incorporano 
l'ultimo sistema operativo della 
casa di Cupertino: Mac OS 8 

Segue a pag. 96 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


95 










Continua da pag. 95 

offre agli utenti Macintosh il 
meglio dell'esperienza e della 
produttività dei computer Apple. 
Semplifica l'accesso a Internet, 
propone tool innovativi, accre¬ 
sciuta capacità multimediale, 
avanzate prestazioni e maggiore 
stabilità di sistema rispetto al 
passato. 

Tutti i modelli Power Macintosh 
G3 vengono proposti in configu¬ 
razione desktop o mimtower e 
saranno disponibili in Italia dalla 
metà di dicembre in poi. Le con¬ 
figurazioni standard includono e 
costano: 

- Power Macintosh G3 (modello 
desktop): 233 MHz/32 MB 
RAM (supporta fino a 192 
MB)/4 GB/24x/2 MB Video 
SG RAM/cache backside di livel¬ 
lo 2 a 512 K/sistema bus 66 
MHz/bus backside 117 MHz/2 
porte SCSI da 3.5 pollici per 
incrementare la capacità di 
memoria, lire 4.660 000 

- Power Macintosh G3 (modello 


desktop): 266 MHz/32 MB 
RAM (supporta fino a 192 MB) 
/4 GB/24x/drive Zip Iomega 100 
MB/2 MB Video SG RAM/cache 
backside di livello 2 a 512 
K/sistema bus 66 MHz/bus 
backside 133 MHz/uno slot 
SCSI da 3,5 pollici per incre¬ 
mentare la capacità di memoria, 
lire 5.490 000 

- Power Macintosh G3 (modello 
mimitower): 266 MHz/32MB 
RAM (supporta fino a 384 
MBI/6 GB/24x/drive Zip Iomega 
100 MB/2 MB video SGRAM 
(supporta fino a 6 MB)/ cache 
backside di livello 2 a 512 
K/sistema bus 66 MHz/bus 
backside 133 MHz/ ingressi 
audio e video/uno slot SCSI da 
5,25 pollici per incrementare la 
capacità di memoria, lire 
6.730 000 

Vediamo ora il sistema operati¬ 
vo. Mac OS 8 ha triplicato le 
aspettative della casa di 
Cupertino vendendo, nella sola 
Europa, 200.000 copie nelle 
prime due settimane di disponi¬ 


bilità. Le copie di Mac OS 8 
vendute a livello mondiale, cioè 
dal 22 luglio scorso, hanno rag¬ 
giunto 1.6 milioni di unita In 
Italia Mac OS 8 è disponibile da 
ottobre al prezzo di lire 175.000 
(IVA eslusa) 

E' stato "lanciato" via satellite 
da Cupertino il nuovo modello 
distributivo. Totalmente rinnova¬ 
te le modalità di produzione e di 
vendita di Apple Computer. 
Come parte integrante della 
propria strategia di distribuzio¬ 
ne, la società ha introdotto The 
Apple Store che, oltre a utilizza¬ 
re i rivenditori e i punti vendita 
esistenti, si avvale di Internet 
per la vendita dei prodotti. Da 
oggi, i nuovi mimtower e desk¬ 
top Power Macintosh G3 ver¬ 
ranno resi disponibili, per i clien¬ 
ti Apple Store. in base alla filo¬ 
sofia "built-to-order" Gli utenti 
americani disporranno cosi di 
tre modalità per acquistare i 
computer Macintosh: tramite il 
canale distributivo, attraverso la 
vendita diretta per i prodotti 


legati all'education e diretta- 
mente da Apple. Questa 
società è l'unica oggi che com¬ 
mercializza i propri prodotti 
attraverso i punti vendita, i 
rivenditori e via Internet. I clienti 
saranno in grado di scegliere tra 
oltre 400 configurazioni di 
Macintosh e Newton, oltre ad 
accessori e software e ordinarli 
direttamente da Apple 24 ore 
su 24. 

The Apple Store non è solo un 
sito web statico: si tratta di 
un'applicazione creata con 
WebObjects, l'ormai consolida¬ 
ta piattaforma di sviluppo Web 
di Apple. WebObiects - una 
delle tecnologie sviluppate da 
NeXT Software, la società fon¬ 
data da Jobs nel suo peregrina¬ 
re e lo scorso dicembre acquisi¬ 
ta da Apple, è stata utilizzata da 
Dell Computer per costruire la 
ropria catena di negozi Online. 

Steve Jobs l'ha "copiata'' e 
l'ha resa piu veloce. Quando si 
dice "Think Different Really 
Different" 




java WorkShop™ 2.0 

L’ambiente multipiattaforma per 
sviluppare “100% Pure Java”. 


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condizionali, pieno supporto del multithreading, messa 
a punto di applet in rete. 

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dell'interfaccia. 

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applicazioni sviluppate ( Profilili^. 

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96 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 























La prova del fuoco 


Mettereste la mano sul fuoco per il monitor del vostro PC? 

Noi della SAMTRON siamo disposti a farlo, perché sulla qualità dei 
nostri schermi non facciamo sconti. Difatti. su ogni singolo monitor in 
linea di produzione effettuiamo un severo rodaggio accelerato (burn 
in test) per verificarne efficienza e affidabilità, laddove altri si 
limitano a controlli a campione. Nel nostro campo le bugie hanno i 
colori corti, perciò preferiamo mettere nero su bianco ciò che 
garantiamo sui nostri schermi: 

• compatibilità Plug & Play (DDC) per ottimizzare l'uso di 
Windows™ 95 e non avere problemi di settaggio e d'installazione 

• risparmio energetico secondo gli standard EPA Energy Star e 
NIITEK nonché certificazioni europee MPR-II e TCO 95 sulle 
emissioni di radiazioni 

• una rete di 80 centri di assistenza in tutta Italia 

• 3 anni di garanzia sui monitor da 15” a 17”, 2 anni sui 14”. 

Quanto vi costa tutto questo? Sorpresa! Il modello 5E da 15”, ad 
esempio, potrà essere vostro a sole 416.000 Lire*. Miracoli? 

No, il giusto valore della qualità. 

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Sony scende dal monte Fuji con il floppy da 200 MB 

HiFD è un floppy disk da 200 MB sviluppato congiuntamente da Sony e Fuji e 
che dovrebbe essere disponibile già nella prossima primavera 


L'alta capacità non è la sola 
caratteristica interessante, in 
quanto le nuove unità hanno 
un transfer rate da 3.6 MB/s 
contro un valore tipico che 
per i floppy odierni vale 0.06 
MB/s 

Le specifiche, che prevedo¬ 
no la compatibilità in lettura 
e scrittura con gli attuali 
floppy da 1,44 MB, sono 
state stilate con la partecipa¬ 
zione di altre due compa¬ 
gnie, Alps e Teac. 
L'annuncio viene dal 
Comdex di Las Vegas. 


La tecnologia di memorizza¬ 
zione è un brevetto di Fuji, 
l'Atomm (Advanced Super- 
Thin-Layer and High-Output 
Metal Media Technology), 
usato nella memorizzazione 
fin dal 1992, data della sua 
introduzione. 

Una sene di attenzioni in 
fase software per l'error 
checking e in hardware per 
evitare polvere e sovraccari¬ 
co delle testine rendono 
l'HiFD un mezzo davvero 
nuovo ed interessante. 

In questo modo Sony, idea¬ 


tore del floppy da 3,5', rintuz¬ 
za l'assalto di periferiche 
alternative quali lo Zip e l'LS- 
120 che hanno avuto suc¬ 
cesso in luogo del miniCD 
proposto dalla stessa Sony e 
finora assente dal mercato 
informatico. 


DOVE 6 CHI- 

Sony Italia Spa 

Via Galileo Galilei 40, 
20092 Cimsello Balsamo (MI). 
Tel. (02) 61 83.81 


QuickView Plus 4.5: anteprima e condivisione dei file in maniera facile 

Possono essere visualizzati i file in 225 formati senza dover disporre delle 
applicazioni che li hanno creati. 


QuickView Plus 4 5 è la 
nuova versione della utility di 
Inso per la visualizzazione in 
anteprima dei file e la condi- 
visione delle informazioni 
che permette agli utenti di 
vedere, copiare e stampare 
file in oltre 225 formati, 
senza la necessità di dispor¬ 
re delle applicazioni con le 
quali questi file sono stati 
creati. QuickView Plus 4 5 
fornisce agli utenti l'accesso 
istantaneo ad un numero di 
formati di file superiore a 
quello di qualsiasi altro stru¬ 
mento per la visualizzazione 
delle informazioni, il tutto 
direttamente dall'interno del 
sistema di posta elettronica 
o dal browser Web La 
nuova versione di Quick 
View Plus offre anche l'inte¬ 
grazione diretta con Micro¬ 
soft Office 97. Eudora per Windows 95 e NT 
4.0 e con Internet Explorer 3.0 per Windows 
3.1. 

Quick ViewPlus 4.5 include il supporto per 
Microsoft Word 97 ed Excel 97, per Lotus 1-2-3 
97, Freelance 97 e per i file Portable Network 
Grap, supporta i plug-m di Netscape, compresi 
Adobe Acrobat, Apple Quicktime. i file AVI, 
Corel CMX Director Shockwave e Softsource 
DWG. 

Quick View Plus 4.5 elimina i problemi di incom¬ 


patibilità. rendendo più sem¬ 
plice la condivisione delle 
informazioni critiche per l'a¬ 
zienda e dei documenti crea¬ 
ti con word processor, fogli 
elettronici, database, pro¬ 
grammi di grafica e per pre¬ 
sentazioni e utility di com¬ 
pressione di qualsiasi gene¬ 
razione. 

Quick View Plus 4.5 è stret¬ 
tamente integrato con il 
sistema operativo Microsoft 
Windows e permette agli 
utenti di accedere in modo 
molto semplice al contenuto 
dei file. 

Si integra in modo del tutto 
naturale anche con program¬ 
mi di posta elettronica e di 
groupware, come Microsoft 
Exchange e Lotus Notes, per 
un accesso rapido a tutti gli 
allegati di posta elettronica. 
Inoltre. QuickView Plus 4.5 è un componente 
ActiveX per Internet Explorer e un plug-in per 
Netscape Navigator 



Questar Srl - Via Ghislandi 61/b. 24125 Bergamo, 
Tel. (035) 24.99.46 
rito .vwww aues;ai~l 



Elettrodata avanza AdLibitum 

Oltre alia distribuzione di 
marchi famosi, il gruppo 
lombardo ha alcune esclusi¬ 
ve per l'Italia, tra le quali 
AdLib. Servizi di reti locali. 
Internet e software vengono 
seguiti da altre società del 
gruppo. 

Elettrodata è un distributore 
attento alle novità e presente sul 
territorio nazionale con varie for¬ 
mule. Con le altre società del 
suo gruppo, Elettrodata - in 
breve ED - offre soluzioni globali 
per l'informatica. La sede centra¬ 
le è a Milano, i tanti punti vendila 
diretti si trovano in Lombardia, 
più uno a Conegliano Veneto 
(TV) Ma è lungo anche l'elenco 
dei negozi che si sono affiliali al 
Gruppo Elettrodata, tutti elencati 
e descritti nel sito web 
IA-WW ùiettfOdatri 111 Anche aue- 
sti per la gran parte sono lombar¬ 
di, ma svariati si trovano altrove, 
dalla Sirmedia di Siracusa al 
punto internazionale Easy 
Software di Viganello, nella sviz¬ 
zera Lugano. Le altre aziende del 
gruppo sono Elettrodata Service 
per le reti, Ed.lt. per Internet ed il 
Web ed Ed.Soft per lo sviluppo e 
la commercializzazione di pac¬ 
chetti software. 

ED distribuisce tutte le compo¬ 
nenti fino al personal computer 
completo, desktop e portatile, e 
periferiche Ampia la scelta di 
accessori e di software OEM 
Per quanto riguarda i prodotti 
innovativi, ED punta sulla multi¬ 
medialità, ed ha in catalogo 
AdLib, Realvision e Aims Lab. La 
Realvision Flash 3D è una sche¬ 
da di nuova generazione apposi¬ 
tamente studiata per l'accelera¬ 
zione 3D del famosissimo chip 
3DFX Voodoo, usato anche dalla 
Diamond Monster 3D e la 
Orchid Righteous 3D II nuovo 
frame grabber realizzato da Aims 
Lab è Grab IT, che permette di 
catturare immagini fino a 16 
milioni di colori, provenienti da 
qualsiasi sorgente video (video o 
S-VHS). Il software Photomorph 
2, offerto in bundle nella confe¬ 
zione, permette in seguito di 
ritoccare ed elaborare le immagi¬ 
ni salvate Per quanto riguarda 
AdLib il contratto di distribuzione 
è in esclusiva per l'Italia. 



Elettrodata 

Via Mecenate 76/4, 
20138 Milano, 
Tel. (02) 580.311 


98 


MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997 































ABBIAMO CREATO UN MOSTRO 


PRESARIO SERIE 4500 

L'operazione è riuscita. Adesso passerai 
qualche notte insonne prima di abituarti al¬ 
l'idea di vivere sotto lo stesso tetto con lui. 
E mostruoso: perfetta qualità dell'immagi¬ 
ne, filmati ad altissima definizione, suoni 
da mega hi-fi, accesso ad Internet imme¬ 
diato. Tutto questo ti farà rimanere incolla¬ 
to al video con gli occhi e le orecchie spa¬ 


lancate e quando finalmente riuscirai ad 
addormentarti, lo sognerai. E al mattino 
il tuo primo desiderio sarà di accenderlo. 
Il mondo multimediale sarà la tua nuova 
dimensione. É un'esperienza che vale un 
tesoro, ma tu la pagherai molto meno. 

• Audio Dolby Digital Surround con alto- 
parlanti JBL PRO a sistema 3D Virtual 
Theater' integrato. 

• Video grafica accelerata a 64 bit con 


Direct3D™; player per filmati MPEG 2. 

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MMX™ a 200 o 233 MHz. 

In più, per essere sempre al tuo fianco, 
il Centro Supporto Clienti Prodotti Pre¬ 
sario è a disposizione per risolvere 
ogni dubbio legato all'utilizzo del tuo 
Compaq Presario. Basta una telefonata 
allo 02/69633280. 



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■ 


Per gli inguaribili appassionati di edutainment sono in arrivo molte succulente novità 




Natale Microsoft, per giocare ed imparare 


Microsoft arricchisce il suo catalogo con Enciclopedia Encarta 98. DizioRom e Encarta Atlante Mondiale in 
occasione del Natale, diversificando la sua offerta equamente fra titoli di intrattenimento puro e di edutainment. 


di Enrico Ferrari 


Per quanto riguarda Encarta '98 
finalmente in italiano arriva l'en¬ 
ciclopedia multimediale più dif¬ 
fusa al mondo, un unico CD¬ 
ROM per approfondire i temi 
che più interessano per scoprire 
ed appassionare ad argomenti 
completamente ‘nuovi’, per gli 
'assetati di culture’, per fare le 
ricerche per la scuola, etc. 

Oltre 79.000 voci presenti, per 
un totale di oltre 6,5 milioni di 
parole e 1 50.000 collegamenti 
ipertestuali. L'Enciclopedia 
Encarta 98 arriva, nella sua atte¬ 
sissima edizione italiana, rinno¬ 
vata ed ancora amcchita; impre¬ 
ziosita di tantissimi (oltre 2.500) 
articoli vicini alla culturA italiana 
come quelli storici, artistici e 
archeologici, oltre che di costu¬ 
me. come sport, musica leggera 
e cinema. Encarta 98. prima e 
unica enciclopedia a nascere da 
subito multimediale (non come 
semplice trasposizione di un'en¬ 
ciclopedia cartacea), comprende 
una ricchissima 'galleria multi¬ 
mediale’ composta di 9.500 ele¬ 
menti tra fotografie ed illustra¬ 


zioni, registrazio¬ 
ni audio, video e 
animazioni oltre a 
fotografie a 360° 
che consentono 
di ammirare 'vir¬ 
tualmente' il Co¬ 
losseo di Roma 
cosi come il 
Grand Canyon. 

Encarta offre, 
inoltre, il diziona¬ 
rio della lingua 
italiana "Zingarelli 
minore' e natural¬ 
mente la possibi¬ 
lità. grazie agli 
aggiornamenti 
'on line', di esse¬ 
re costantemen¬ 
te rinnovata II prezzo di vendita 
suggerito al pubblico è di lire 
249.000 IVA inclusa. 

DizioRom è invece il CD-ROM 
destinato a diventare compagno 
di quanti, a casa e in ufficio, 
amano scrivere e vogliono avere 
a disposizione informazioni com¬ 
plete e dettagliate per la redazio¬ 
ne di lettere e documenti stilisti¬ 


camente per¬ 
fetti e cultural¬ 
mente ricchi. 
Biografie, dati 
geografici, 
avvenimenti 
storici, voci del 
vocabolario ita¬ 
liano. neologi¬ 
smi, termini 
tecnici, arcaici, 
stranieri sono 
solo una parte 
di quanto con¬ 
tenuto nella 
nuova opera 
multimediale di 
Microsoft, lo 
strumento 
ideale per con¬ 
sultare divertendosi le informa¬ 
zioni desiderate, utilizzare sinoni¬ 
mi e contrari, tradurre dall'italia¬ 
no all'inglese e viceversa. Per un 
Natale da giocare Microsoft pro¬ 
pone invece Age of Empires, 
Flight Simulator 98, Close 
Combat e Puzzle Collection, i 
quattro nuovi titoli che Microsoft 
presenta per soddisfare gli 


amanti dell'avventura, della stra¬ 
tegia, della simulazione e i più 
classici ‘rompicapo’ per accon¬ 
tentare tutti. Per un Natale ricco 
di 'emozioni' non resta che pro¬ 
vare SideWinder Force Feed¬ 
back Pro. il joystick con tecnolo¬ 
gia force feedback che è in 
grado di riprodurre sulla propria 
leva sollecitazioni tattili e rispo¬ 
ste fisiche esattamente corri¬ 
spondenti alle azioni che avven¬ 
gono sullo schermo regalando al 
giocatore sensazioni ai confini 
della 'realtà virtuale'. 

Si potrà sentire la forza di gravità 
di un aereo durante i decolli o 
percepire quella centrifuga di 
un'auto in curva nelle corse in 
auto e persino il contraccolpo di 
un'arma da fuoco giocando con 
il propno sparatutto preferito. 

DOVI & CHI- 


Microsoft Spa 

Centro Direzionale S. Felice, 
Pai. A., Via Rivoltana 13, 
20090 Segrate IMI), 

Tel. (02) 70.39.2020 



Money 98: una banca di fiducia sulla scrivania di casa 

Presentata alla stampa la nuova edizione del programma di gestione finanziaria personale. 
Prezioso aiuto per il controllo entrate/uscite, per gestire il conto senza muoversi da casa e 
avere sempre a portata di mano l'integrazione di Internet, quotazioni valutarie e azionarie. 


di Francesco Fulvio Castellano 

Se l'edizione '97 aveva già dimostrato di essere un valido aiuto, oggi, 
con l'annuncio di Money 98, la nuova versione è ancora più ncca e più 
semplice da utilizzare come programma di gestione delle spese per¬ 
sonali e familian. E' tutto nuovo: nuova interfaccia, riprogettata secon¬ 
do intuitivi standard grafici delle pagine Web; nuove importanti funzio¬ 
nalità quali, ad esempio, le 'informazioni onlme' per avere notizie dai 
più importanti mercati finanziari del mondo; la 'gestione conti in valu¬ 
ta' per tenere sotto controllo gli investimenti nelle diverse valute e la 
'gestione del conto Online' per avere sotto controllo la situazione del 
proprio conto da casa Queste sono solo alcune delle novità che 
Microsoft introduce con l'edizione 98 di Money La schermata iniziale 
consente di visualizzare, in maniera personalizzata, lo stato dei vostri 
conti e quello dei vostri investimenti. Poi c'è il 'tour guidato', novità 
assoluta di Money 98: l'utente è in grado di conoscere immediata¬ 
mente le principali funzionalità del programma e di scoprire quante 
noiose funzioni non dovranno più essere svolte manualmente. La fun¬ 
zione 'pagamenti ricorrenti', ad esempio, aiuta ad avere sempre sotto 
controllo tutte le uscite, tiene costantemente informato l'utente in 
memo agli importi e alle destinazioni degli stessi e. soprattutto, prov¬ 
vede ai pagamenti con trasferimenti a scadenza fissa come bollette, 
mutui e rate. Con la nuova edizione, Microsoft Money 98 amplia le 



proprie capacità ’consulenziali' grazie 
all'interazione con Internet. Tramite la 
connessione alla Rete è possibile 
accedere alle informazioni onlme. 

Infatti. Money 98 seleziona dal web 
le notizie provenienti dai più importan¬ 
ti mercati finanziari del mondo. 

Sempre grazie alla connessione ad Internet sono disponibili, da ora. 
anche le 'quotazioni' in tempo reale della Borsa di Milano oltre a quel¬ 
le delle Borsa di New York. Infine, Money 98 supporta i protocolli di 
comunicazione delle informazioni attraverso Internet, OFC e OFX, ed 
è quindi in grado di gestire funzionalità di home banking (conto corren¬ 
te. saldo, movimentazioni ed altro). 

Requisiti di sistema sono: 486DX (50 MHz) o superiore, 12 MB di 
RAM per Windows 95. 16 MB per Windows NT 4.0 o successivi, 20 
MB di spazio libero su hard-disk, più 6 MB per Microsoft Internet 
Explorer, Sistemi operativi Windows 95 o Windows NT 4.0 o succes¬ 
sivi. CD-Rom drive, VGA a 256 colori (con risoluzione 640x480), 
Microsoft Mouse, Microsoft Intellimouse o unità compatibile di punta¬ 
mento. Money 98 è disponibile da novembre in italiano su CD-ROM 
al prezzo di lire 149 000. IVA inclusa. 


100 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 












La libertà di stampa ha un prezzo 



a piu veloce ed economica stampante laser della sua categoria 


Basso. 

Stampatile NEC SuperScript 860. Cifre alla mano, 
stampare non è mai stalo così veloce ed economico: 
600 DPI: memorizzazione del 100% del documento 
prima della stampa: 8 pagine al minuto, nero su 
bianco: soli 45 decibel di rumore. Il tutto compatibi¬ 
le con i principali sistemi operativi. Chi altri può 
darvi una laser così veloce a meno di un milione? 


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chi ti porta 
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Ovunque libero di esplorare le prestazioni racchiu¬ 
se in uno strumento dal design pulito ed essenzia¬ 
le. Schermi ampi, sino a 13,3" ad alta risoluzione, 
una serie di Notebook totalmente modulari per 
avere la massima versatilità d’impiego, con ali¬ 
mentatore interno, seconda batteria, secondo 
hard disk, driver magnerò ottico, ecc. 

Vere Workstation portatili equipaggiate con 
processori Intel Mobile Pentium MMX™, 
cuore di questi gioielli di efficienza tutti prov¬ 
visti di USB, Card Bus, uscita TV, 

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bada bene, noi 
forniamo di serie. 

Ovunque potrai agire 
e comunicare, organizzare 
il lavoro e sviluppare le idee. 

Il nostro scopo è produrre strumenti 
durevoli, il tuo ridurre in polvere lo stress. 

Ed ora siediti e libera la tua mente. 




THE INFOMOVER 


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Verde. 


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Ethane 


Caratteristiche tecniche 

•Modelli Ethane e Octave 

Processoti 

•Intel Pentium* 133-150 Mhz 
•Intel Pentium* MMX* 166-200Mhz 

Memoria Principale 

-16/32/64/128 Mb EOO 
-Cache 256 Kb 

Display 

-TFT 13,3'- 12.1--11,3“ -XGA 0 SVGA 

• D/STN 12.r-SVGA 
•Memona Video 2 Mbyte 

Nani Disk 

• Estraibile da 1.3 a 3.1 Gb 
•Secondo Hard Disk opzionale" 

CORom 

.Estraibile 10X sostituibile con 
altre periferiche 

Batterie 

•DR36 Nl-Mh o U-ION 

-Sostituibile con alimentatore interno" 

Interfacce 

•USB 

.2 slot PC Card di tipo II 
■Card Bus 
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di espansione “MultiBay"" 

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Prilli*'* r MMX ■"*>> mtfrrAi iigmnin di Intel lef/àrniien lum fl> ehn n*nh nppnrtmfi 
Sfiorili f Inibir n riirn'UNii il ili rum rii umdificirr le ,,ir<nrntitichr i rutti fre^rvun 


*»« ,»» Irritimi prnfirlnn 
• ,1 * e « nudi ‘dii •not/elle 


“"HA Nd M 3 P>4 JN PV 


















) 


Va avanti la disputa legale tra Microsoft e Sun per la compatibilità di Internet Explorer 4 

alle specifiche di Sun 

Java in tribunale e sul silicio 

Mentre la storia legale con Microsoft procede in aula, quella tecnica promette un componente fondamentale 

di Leo Sorge 



| |-cofifiguiable 


Poco meno di due anni fa. 
infatti, le due aziende sotto¬ 
scrissero un accordo valido 
cinque anni. Al ritorno dalle 
vacanze estive di quest’anno, 
però, Sun ha citato Microsoft 
dicendo che Explorer 4, pur 
essendo stato pubblicizzato 
come compatibile a Java, in 
realtà non aveva passato il 
test di aderenza previsto dal¬ 
l'accordo. Microsoft ha rispo¬ 
sto facendo a sua volta causa 
a Sun per inadempienza con¬ 
trattuale. Nell'ultima confe¬ 
renza stampa tenuta in Italia a 
novembre, Scott McNealy. 
CEO di Sun, ha parlato della 
situazione senza addentrarsi 
nello specifico della causa. 
"Microsoft vuole restare 
incompatibile," ha detto Scott, 
"e Java è solo uno degli 
esempi. Adesso dicono che 
non sapevano che Java 
sarebbe diventata una piat¬ 
taforma in competizione con 
Windows, ma per loro era 
solo un linguaggio di pro¬ 
grammazione. Oggi nel 
mondo esistono 700 mila pro¬ 
grammatori in Java Lan- 
guage, nessuno dei quali 


paga un dollaro per la loro 
attività. Allora perché 
Microsoft ha accettato di 
pagare 3.5 milioni di dollari 
l'anno per cinque anni?". Nel 
frattempo l'ultimo 

MicroProcessor Forum di fine 
ottobre ha visto, tra l'altro, 
l'annuncio di microJAVA 701, 
il primo chip dedicato all'am¬ 


biente di rete di Sun. Il pro¬ 
getto integra su un solo chip 
tutte le funzioni oggi svolte 
da Asic complementari al 
microprocessore in sé. La 
microarchitettura di riferimen¬ 
to è picoJava 2, con pipeline 
a sei stadi e la possibilità di 
erogare fino a quattro risultati 
per ciclo di clock (nell'illustra¬ 


zione la precedente versione 
di picoJava). Il clock di 200 
MHz darà vita ad un chip in 
tecnologia da 0,25 micron 
con cui verranno realizzati i 
circa 2,8 milioni di transistor. 
La disponibilità in volume è 
prevista per la seconda metà 
del 1998. Tra breve verrà rila¬ 
sciata la tecnologia software 
HotSpot, per la compilazione 
realtime e just-in-time, che 
renderà Java altrettanto velo¬ 
ce del C++ nativo. I nuovi 
processori non sono potenti 
solo su Java ma anche su 
tutti gli altri linguaggi, in parti- 
colar modo C e C++. 

I primi mercati nei quali verrà 
introdotto il nuovo chip sono i 
network computer (intranet 
ed extranet), ma anche auto¬ 
mazione industriale, POS e 
chioschi informativi. 



Sun Microsystems 

Centro Colleoni Andromeda 1, 
Via Paracelso 16, 

20041 Agrate Brianza (MI), 
Tel. (039) 60551 


Si scrive UPS, si legge MicroDowell 

Continua il boom commerciale e tecnico del produttore veneto 


La giovane azienda italiana produttrice di gruppi di continuità insiste 
nella sua sfida ai colossi mondiali I record si susseguono: il B-Box 
Interactive da 1000 VA è il più piccolo del mondo, il che non limita 
la qualità. Infatti l'intera famiglia di prodotti può adesso fregiarsi del 
logo Designed for Windows NT', attribuito direttamente dai labo¬ 
ratori Microsoft. Dagli stessi laboratori era giunta la certificazione 
Plug'n'Play, un risultato che nel settore era stato finora ottenuto 
solo da altre due aziende, nessuna delle quali europee. 

I risultati conseguiti negli ultimi mesi, che sono anche i primi del¬ 
l'attività, sono di assoluto valore. Oltre ottomila unità vendute in 
Italia hanno infatti portato ad accelerare la penetrazione a livello 
europeo. Ecco quindi l'apertura della filiale tedesca, già avvenuta, e 
l'imminente prosecuzione su altre quattro piazze internazionali. 
Anche sui sentieri di casa la guida commerciale di MicroDowell 
continua sicura. Sono già stati siglati due importanti accordi di 
distribuzione con Strabilia e Database, che garantiscono a questi 



UPS una 
presenza 
capillare in 
tutta Italia. 

Particolare 
attenzione 
viene poi 
prestata al 
programma 
per i dealer, 

denominato Active '97. lanciato nel corso dell'ultimo Smau. 


& CHI 


MicroDowell - Via Verona 28, 33100 Udine. Tel. (0432) 524.284 


104 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 























































Distribuito da Syntech srl- Viale Treviso 13/C - 33170 (PN) Italy 
Telefono 0434/51 33.11- Fax 0434/51.33.22 - http://www.enface.it 


' .'t 


UH 


Octave 


Ethane 


Processori 

Memoria 


Intel Pentium e Pentium MMX - 166/300/333 Mhz 

16 Mbytes EOO Rem. espandibili a la* Mbytes 
356Kbyte Cache Memory II livello 


Schermi 

Scheda Video PCI 6* Bit - 3 Mbytes Video Barn 
ICO; 0/STh 13.3* - SVGA 

TFT «.r - 13,r SVGA XGA 
Visualizzazione contemporanea ICO/Monttor est. 

Hard Disk Drive 

Hard Disk rimovibile da 1,4 Gb a 4.1 Gb (3,5 - - 13,7mm) 
Inierfaecla 10E PCI locai Bus con supporto Bus Master 

Floppy Disk Drive 

Floppy drive 3,5"- 1.44Mb 

Intere, con Seconda Batteria - - Funrtone Hot-Cunnect 

CD-ROM Drive 

CO-Rom rimovibile Full >1» 30. Intertaccla ATAPI 
Intercambiabile con M0\ Secondo Mdd - , ecc. 


Audio 


PC Card 


Scheda audio sterco Wave Table - Supporto effetti 30 
Microfono ed altoparlanti incorporati 
Connetton per Audio In. Audio Out, Mie In 


Oue slot per schede di tipo II o per una di tipo III 
Supporto Card Bus e Zoom Video - PC Card V3.0 

Interfacce I/O 

Uscita TV (S-Video) 

Connettore USB. t canale (PC »! speó 
Uscita Infrarossi (FIR. SIR e ASK compatibile) 

Connettore 9 pin seriale 

Connettore 3S pio per stampante (ECP/EPP, Ini. Floppy) 
Connettore PS/3 per tastiera o mouse esterni 
Connettore MIDI - Game 
Connettore per monitor esterno 

Connettore per Docking Station PCI o Floppy Driver esterno 
Sistema di bloccaggio antifurto ’Kensington locS' 

Alimentazione 

Allmentatore/Carfca batterie 100-340 V. Interno od esterno 
Batteria primaria (intercambiabile con alimentatore interno - ! 
e secondarla standard 0R36 Ni-Mh o ll-Ion - 

Dimensioni e peso 

ICO 13.1" - 303mm(l) x 333mm(P) • 56mm(H) 

ICO 13.3" - 31*m,n(l) ■ 3*4mm(P) < 59mm(H) 

Dotazione 

Windows 95 - Alimentatore Borsa di trasporto 
Drtvers audio, video. PCMCIA e TouchPad 
Cavo connessione Audio/Video - Manuale 

• Opzionale 


■ Kg 3.5 

- Kg 3.5 


Processori 

Memoria 


Schermi 


Intel Pentium e Pentium MMX - 133/150/166 Mhz 

16 Mbytes EDO Ram, espandibili a 128 Mbytes 
356Kbyte Cache Memory 11 livello 


Scheda Video PCI 64 Bit 3 Mbytes Video Ram 
LCD: D/STN 13.1* SVGA 

in 13. r SVGA - XGA 

Visualizzazione contemporanea LCO/Monitor est. 

Hard Disk Drive 

Hard Disk rimovibile da 1,4 Gb a 4.1 Gb (3.5 - - 13.7mm) 
Interfaccia IDE PCI locai Bus con supporto Bus Master 

Floppy Disk Drive 

Floppy drive 3,5* - 1.44Mb 

Intercambiabile con CO-Rom - Funrtone Hot-Connect 

CD-ROM Drive 

CO-Rom full sire 20» - Interfaccia ATAPI 
Intercambiabile con Floppy Drive 


Audio 


PC Card 


Scheda audio stereo 16 Bit 
Microfono ed altoparlanti incorporati 
Connettori per Audio In. Audio Out. Mie In 


Due slot (rei schede di tipo li o per un# di tipo III 
Supporto Card Bus e Zoom Video 

Interfacce I/O 

Connettore USB. 1 canale (PC 97 spcc) 

Uscita Infrarossi (FIR. SIR e ASK compatibile) 

Connettore 9 pin seriale (Async, llSKbps) 

Connettore 35 pin per stampante (ECP/EPP, int. Floppy) 
Connettore PS/2 per tastiera o mouse esterni 
Connettore per monitor esterno 
Connettore per Pori Replicami o Floppy Driver esterno 
Sistema di bloccaggio antifurto ’KensIngton lock* 

Alimentazione 

Alimenlatoie/Cartca batterle 100-240 Volt 
Batteria standard DR36 - Ni-Mh o li-Ion - 
Batteria tampone interna per funrtone -Waim-Swapping - 

Dimensioni e peso 

299mm(l) ■ 336mm(P) « 43mm(H) - Kg 2.9 

Dotazione 

Windows 95 - Alimentatore - Borsa di trasporto 
Driver! audio, video. PCMCIA e TouchPad, Manuale. 

Garanzia e assistenza 

I prodotti EMFACC distribuiti da Syntech Sri, sono coperti da garanxla 
integrale di due anni ed usufruiscono di un servizio di assistenza che 
ne garantisce la riparazione o sostituzione In 73 ore. 


Intel. Pentium e MMX sono marchi registrati di Intel Corporation. Windows, Windows 95 e Windows Sound System sono marchi di Microsoft Corporation. 

Tutti gli altri marchi e nomi prodotto appartengono ai legittimi proprietari. Syntech e/o Enface si riservano il diritto di modificare le caratteristiche senza preavviso. 













Presentata una nuova famiglia di monitor MultySync LCD dotati della tecnologia XtraView 

Con i monitor NEC LCD lo schermo diventa sottile 

I monitor LCD stanno rapidamente evolvendosi tecnologicamente ed è pensabile che ben presto 
prenderanno il posto degli attuali ingombranti CRT. 

di Enrico Ferrari 



Un monitor a LCD non sfarfal¬ 
la, non ha cariche elettrostati¬ 
che, è leggero e sottile, ha un 
ingombro minimo e può addi¬ 
rittura essere appeso a parete 
o trasportato facilmente a 
mano 

Inoltre i monitor hanno un’e¬ 
missione di radiazioni e calore 
quasi nulle ed in modalità 
stand-by risparmiano fino ai 
2/3 di energia 

L'unica limitazione che fino ad 
oggi ne impediva un uso totale 
era la qualità delle immagini; 
pochi colori, ridotto angolo di 
visuale ed un effetto scia evi¬ 
dente 

Con l’intento di colmare gran 
parte di questi problemi, NEC 
introduce una nuova famiglia di 
monitor MultySync LCD dotati 
della tecnologia XtraView, 

Gli utenti dei monitor LCD tra¬ 
dizionali erano costretti a man¬ 
tenere una visuale diretta, poi¬ 
ché le immagini fuori asse 
risultavano più scure o con 
colori falsati: con la tecnologia 
XtraView l’angolo visivo arriva 
fino a 160°, grazie ad un nuovo 
allineamento dell’LCD che per¬ 
mette una dispersione della 
luce più efficiente. 

La serie degli LCD utilizza i 
controlli OSM ,M (On Screen 
Manager) mantenendo tutte le 
funzionalità che gli utenti finali 
si aspettano da un monitor 
NEC; tale funzionalità permet¬ 
te di avere sul video in un 
menu tutti i menu di configura¬ 
zione del monitor 
MultiSync LCD2000 è il più 
grande monitor LCD disponibi¬ 
le. con dot pitch di 0.31 mm, 
compatibile con virtualmente 
ogni segnale video output 
VESA-standard (Macintosh e 
PC), ma accetta anche segnali 
input da Sun, Silicon Graphics 
ed altre workstation. 
L’LCD2000 fornisce 20 T di 
immagine visibile, più di qual¬ 
siasi monitor CRT 20" o 21". 
Come tutti i monitor Multy 
Sync, il MultySync LCD2000 


supporta un ampio range di 
risoluzioni La risoluzione otti¬ 
male è 1280x1024, altre risolu¬ 
zioni supportate vanno da 
720x400 a 1024X768 
Ciò che pone davanti ai con¬ 
correnti TLCD2000 sono le sue 
eccezionali caratteristiche 
dimensionai. Il suo design sot¬ 
tile e leggero lo rende partico¬ 
larmente adatto per le applica¬ 
zioni nel campo finanziario, 
medico, della produzione e dei 
trasporti 

Il MultySync LCD400, rivolto 
ad una utenza professionale, 
offre una scelta ideale per chi 
con vincoli di spazio e peso 
richiede una qualità d'immagi¬ 
ne superiore ed una flessibilità 
fornita in precedenza solo dai 
CRT 

Questo display da 14 T forni¬ 
sce un aumento nella visuale 
angolare da 45 a +/- 80 gradi 
Ha una risoluzione XGA 
(1024X768), un dot pitch di 
0 28 mm, ed include la tecno¬ 
logia NEC multi-scan che per¬ 
mette di avere diverse risolu¬ 
zioni sullo stesso schermo II 
pannello è un TFT con sorgen¬ 
te di luce incorporata, e forni¬ 
sce una elevata luminosità con 
basso riflesso. Per applicazioni 
dove la luce è inconsistente, il 
pannello ha una lucentezza 
migliorata di 200 candele/m2, 
quasi tre volte quella di un 


notebook standard Questo 
monitor pesa solo 5.2 grammi 
e misura 25 mm di spessore. 
Nec naturalmente non dimen¬ 
tica la clientela dei monitor tra¬ 
dizionali. con la Serie Profes¬ 
sionale, composta da tre mo¬ 
delli molto diversificati a se¬ 
conda delle esigenze 
P1150 è un monitor MultiSync 
al top della gamma, con dot 
pitch di 0.28 mm offre immagi¬ 
ni nitide e ben contrastate. 

La risoluzione ideale è di 
1600X1200 a 75 Hz, ed oltre 
l’ingresso VGA è disponibile 
anche quello BNC. 

Nel campo delle soluzioni per 
presentazioni multimediali, 
Nec presenta la nuova gamma 
di Videoproiettori con alta riso¬ 
luzione e luminosità. Due 
modelli sono disponibili con 
nuove funzioni per adattarsi a 
tutte le esigenze 
I MultiSync MT810 e MT1000 
sono pienamente compatibili 
con tutte le sorgenti video, 
comprese quelle per PC e 
Macintosh 

Hanno un menu in sovrimpres- 
sione facile da usare ed un 
telecomando con tutte le fun¬ 
zioni integrate del mouse. 

Fra le funzioni speciali va citato 
il puntatore laser, per catturare 
l’attenzione ed evidenziare 
meglio i punti della presenta¬ 
zione la memoria personalizza¬ 


ta consente poi di registrare 
fino a 6 diverse regolazioni per 
evitare continui aggiustamenti 
ogni volta che sì cambi la sor¬ 
gente video. 

Il Freeze e l'ingrandimento 
consentono di bloccare o 
ingrandire le immagini in movi¬ 
mento, semplicemente utiliz¬ 
zando un pulsante del teleco¬ 
mando 

C'è anche la possibilità di 
effettuare il loop di immagini: 8 
videate sono memorizzabili 
all’interno del videoproiettore, 
m modo da poter essere utiliz¬ 
zate da sfondo oppure per 
mostrare una serie di diapositi¬ 
ve evitando di collegare il note¬ 
book 

Infine la funzione Autopicture 
permette di compensare le 
minuscole fluttuazioni in fre¬ 
quenza dei segnali provenienti 
dal computer e contempora¬ 
neamente regolare l’immagine 
proiettata, in modo da vederla 
sempre integralmente 
NEC offre una serie completa 
di accessori per i suoi video¬ 
proiettori: una morbida borsa 
per i brevi spostamenti ed una 
rigida per le trasferte più lun¬ 
ghe: una videocamera portatile 
che proietta a colori sullo 
schermo con risoluzione di 
300 linee; basta collegarla al 
videoproiettore e qualsiasi 
cosa ripresa, un libro od una 
foto, verranno subito riprodotti, 
Uno schermo a 60" polarizzato 
con struttura portante pieghe¬ 
vole consente di valorizzare al 
meglio le immagini provenienti 
dal videoproiettore 


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NEC Italia Srl 

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106 


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funzione, hat swltch a 8 direzioni, acceleratore digitale incrementale, rotazione 3D e tutta 
la-PPtena di un micro processore on board. Come se non bastasse, Include anche 
18 profili per I giochi più famosi, Il software GDS 2.0 e due fantastici g iochi Force Feedback: 
"Interstate 76" e "MDK: missione laguna beach: Force Feedback Pro fa parte della linea 
SldewInder Microsoft, la fllù evplul a fami glia_dl|gy$tick e game pad ottico-di gitali esistenti, 
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Da Network General e McAfee nasce Network Associates 

Le due aziende si sono fuse dando luogo ad un colosso che indica anche una precisa direzione strategi¬ 
ca, il software per la sicurezza in rete. 


Con un'operazione valutata 
oltre 1 300 miliardi di dollari, 
due grandi nomi dell'informa¬ 
tica in rete hanno unito gli 
sforzi. 

Il risultato è Network As¬ 
sociates, la decima azienda 
mondiale di software, che 
sarà il più grande fornitore di 
software per computer e ser¬ 
ver con hardware Intel e 
sistemi operativi Microsoft. 
NA e numero uno mondiale 
anche più in generale nel 


software per la sicurezza e la 
gestione delle reti. 

Le linee di prodotto delle due 
aziende erano praticamente 
complementari, il che ha 
semplificato le cose. 

Poco più d'un anno fa 
Network General aveva inte¬ 
grato la propria linea di pro¬ 
dotti Distributed Smffer con 
McAfee Enterprise, la nuova 
suite di sicurezza e gestione 
della rete ottimizzata per NT 
È stato questo l'inizio d’una 


collaborazione davvero profi¬ 
cua. come abbiamo visto. 
Entrambe le aziende sono 
poi di stanza in California, a 
Menlo Park Network Gene¬ 
ral. a S. Clara l'altra. 

La fusione è ovviamente sot¬ 
toposta ai soliti meccanismi 
di controllo federali ed azio¬ 
nari, e si prevede avrà un iter 
di 90 giorni. Il direttore gene¬ 
rale sarà Bill Larson, che 
occupava analoga posizione 
in McAfee, mentre a Leslie 


Denend, suo omologo in 
Network General, spetterà il 
ruolo di presidente. 


DOVE & CHI- 

McAfee 

Corso Indipendenza 1, 
20129 Milano, 

Tel. (02) 7000 4631 
Network General 
Viale Ippodromo 59, 
21100 Varese. 

Tel (0332) 238.285 


E’ di Hewlett-Packard il sito web dei mondiali di calcio 

Della completa organizzazione informatica dell'evento fa parte anche la pre¬ 
senza su Internet dell'evento che si terrà in Francia la prossima estate 



Hewlett-Packard è il fornitore 
ufficiale di prodotti e di servizi 
informatici per il sito Web 
della World Cup 1998 e per 
l'intera rete informativa che 
supporterà l'organizzazione 
dei Campionati mondiali di 
calcio. Il sito Web può essere 
consultato all'in dirizzo' 

Lvww france98 comi Si pre¬ 
vede che durante i periodi di 
maggiore attività il numero di 
collegamenti giornalieri al sito 
oscillerà tra i 10 e i 20 milioni. La rete informati¬ 
va della World Cup gestirà l'accreditamento di 
più di 50.000 persone tra addetti, volontari e gio¬ 
catori, e fornirà accesso alle informazioni a più di 
10.000 giornalisti. 

Oltre al sito Web e alla rete informativa, la World 
Cup userà i servizi di assistenza e i prodotti infor¬ 
matici offerti da HP per applicazioni riguardanti i 
risultati delle panne, le elaborazioni statistiche, la 
comunicazione globale e i sistemi di biglietteria I 
sistemi informatici Hewlett-Packard forniranno 
prestazioni, affidabilità, capacità di integrazione e 
di gestione tali da consentire all'intero sistema 
informativo della World Cup di supportare le 
applicazioni strategiche relative all'evento, quali 
la gestione dell'accreditamento, degli alloggi, 
della posta elettronica, dei media, dei risultati 
delle partite, delle statistiche, dei servizi di sicu¬ 
rezza, dell'emissione di biglietti e delle prenota¬ 
zioni. 

Inizialmente le apparecchiature HP installate 
comprenderanno oltre duemila Client tra desktop 
Vectra, portatili Ommbook e palmtop 
La rete si comporrà di più di 100 server a base 
UNIX e Windows NT; 100 reti supportate da hub 


HP AdvanceStack, router e commutatori. 500 
stampanti di rete; palmtop, jukebox a memoriz¬ 
zazione ottica L'intera soluzione informatica 
della World Cup '98 sarà implementata nel corso 
di circa 30 mesi di lavoro, e si prevede che rag¬ 
giunga la capacità operativa completa entro il 
terzo trimestre 1998 

Ma l’Italia ci sarà ai mondiali di calcio del 1998? 
Al momento in cui scriviamo non lo si sa ancora 
In fiduciosa attesa del ritorno contro la Russia ci 
connettiamo per avere i dati 
Ce li dice il sito del mondiale? No. dobbiamo atti¬ 
vare il link al server della Fifa Bella parola per 
uno spareggio. 


DOVE & CHI - 

Hewlett-Packard 

Via G. di Vittorio 9, 

20063 Cernusco sul Naviglio (MI), 
Tel. (02)92.19 91 


Creative incentiva 
la rottamazione audio 

Chi passa ad AWE ottiene 
una supervalutazione del¬ 
l'usato di qualunque 
marca 

Dal 29 settembre al 31 gen¬ 
naio '98 chiunque sostituirà la 
propria scheda audio di qualsia¬ 
si marca con una Sound 
Blaster AWE64 versione 
Standard o versione Gold rice¬ 
verà da Creative Labs un asse¬ 
gno rispettivamente di 30 o 65 
mila lire. Si tratta d una misura 
in qualche modo simile agl'in¬ 
centivi per la rottamazione 
offerti dal Governo italiano per 
l'acquisto di nuove auto 
Creative ha percepito questa 
esigenza provenire dal mercato 
odierno. 

Gli avanzamenti della riprodu¬ 
zione Midi o per i giochi che 
supportano SoundFont o 
Advanced WavEffects, infatti, 
hanno stimolato l'utenza ad 
adeguare la sezione audio, ma 
il mercato dell'usato in questo 
settore è praticamente fermo. 
Ecco quindi un'offerta per ora 
unica nel panorama italiano 


DOVE & CHI 


Creative Labs Italia 

Strada 4 Edificio A3. 
20090 Assago (MI), 
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Tel. 0432 1 524284 ■ 524286 / Fax: 0432 / 601213 



















Christmas, su Internet gli acquisti di Natale 

Per Natale i personal computer, le stampan¬ 
ti, i videogiochi si potranno acquistare in 
modo facile e rapido su Internet grazie a E- 
Christmas |l http://www.e-christmas.comi \ 
l'iniziativa promossa da Microsoft, Hewlett- 
Packard, UPS, VISA, EuroCard. 

Lo scopo principale è quello di favorire anche in 
Europa il commercio elettronico che stenta a 
decollare. Infatti nel vecchio continente, secondo 
una stima IDC, solo il 16% delle aziende ritiene 
che sia importante essere su Internet, mentre 
negli Stati Uniti e in Giappone questa percentua¬ 
le sale al 30% e addirittura al 52% nei paesi 
emergenti del Sud Est asiatico. Per far capire alle 
imprese europee che il commercio elettronico 
può avere importanti ricadute economiche, 
Microsoft ha quindi lanciato E-Christmas, che ha 
subito trovato l'adesione di importanti società di 
informatica, di distribuzione, di credito II sito E- 
Christmas è stato aperto nel mese di novembre 
e per tutto il periodo saranno selezionati i fornito¬ 
ri che metteranno a disposizione la merce per gli 
acquisti natalizi. Visto la dimensione delle richie¬ 
ste che puntualmente per Natale si riversano 
sulla rete, il giro d affari dovrebbe essere molto 
interessante. E-Christmas. più che un negozio 
virtuale, sarà una specie di sportello elettronico 
che indirizzerà gli acquirenti verso i siti che offri¬ 
ranno i prodotti richiesti. A E-Christmas saranno 
collegati infatti i siti commerciali di 21 Internet 
Service Provider, cioè dei fornitori di servizi sulla 
rete, distribuiti in 9 paesi europei. Il servizio sarà 
fornito in 6 lingue con prezzi indicativi segnalati in 
diverse valute. Sarà proposto un prezzo 'tutto 
compreso" in cui è previsto anche il costo della 
distribuzione e delle tasse Si potranno verificare 
in tempo reale le spedizioni e le modalità di paga¬ 
mento rispecchieranno quelle maggiormente dif¬ 
fuse nelle singole nazioni All'iniziativa E- 
Christmas partecipa anche KPMG, che elaborerà 
un'analisi di tutti i dati dell'esperimento, vale a 
dire quante volte il sito è stato visitato, il numero 
degli ordini, la risposta delle aziende che hanno 
fornito i prodotti. Sarà dunque possibile fare una 
prima valutazione coordinata del commercio 
elettronico in Europa, soprattutto per mettere a 
punto un infrastruttura adeguata alle richieste 
che ancora non esiste. 



Nokia: il cellulare GSM si avvicina al computer 

Il Nokia 9000i è molto più di un telefono digitale con tutte 
le funzioni. Oltre alle chiamate vocali, esso consente all'utente di 
inviare e ricevere fax. e-mail e messaggi di testo (SMS), nonché di 
accedere ad Internet e a database aziendali e pubblici. 

di Enrico Ferrari 


Da tempo oramai i telefoni cellulari 
stanno integrando sempre più funzioni, 
in modo che. oltre a telefonare, il 
telefono possa essere usato anche 
come agenda od orgamzer personale 
L'obiettivo finale è naturalmente quello 
di arrivare ad apparecchi simili ai PDA. 
che possano svolgere piu compiti in un 
guscio estremamente piccolo 
La nuova sene di telefono GSM Nokia 
6100 va in questa direzione ed è costi¬ 
tuita da tre prodotti: Nokia 6110 per 
sistemi GSM 900, Nokia 6130 per lo 
standard GSM 1800 e Nokia 6190 
per sistemi GSM 1900 II Nokia 
6110 sarà in Italia intorno a feb- y 
braio 

Le funzioni classiche dei 
telefoni GSM sono spinte al 
massimo fino a 270 ore 
con batteria sottile e fino a 
450 ore con batteria este¬ 
sa. 

Inoltre è il primo telefono 
cellulare ad avere tutti e 
tre gli standard vocali: 
l'Enhanced Full Rate 
(EFR). che migliora la 
qualità della trasmis¬ 
sione della voce, i 1 
Full Rate (FRI e infi¬ 
ne l'Half Rate IHR) 

Grazie alla tecnolo¬ 
gia digitale ed alla 
capacità delle reti telefo¬ 
niche di inviare diversi segna¬ 
li, il Nokia 6110 permette all'utente di 
impostare in modo diverso il telefono a 
seconda delle situazioni, attraverso le 
funzioni Gruppi chiamanti e la loro iden¬ 
tificazione e attraverso diversi toni di 
chiamata e grafici sul display Per 
esempio, selezionando la modalità 
'Riunione', il telefono può essere impo¬ 
stato per suonare solo per le chiamate 
importanti, mentre se si seleziona la 
modalità 'All'aperto', squillerà piu forte 
e solo per le chiamate private 
Un primo esempio di come il telefono 
converge verso altre periferiche elettro¬ 
niche 6 data dall'interfaccia ad infraros¬ 
si incorporata, che permette all'utente 
di stampare i messaggi grazie al colle¬ 
gamento con un PC; la stessa interfac¬ 
cia consente al telefonino di dialogare 
con un altro modello per scambiare 
dati 

Altra caratteristica innovativa sono i 
videogiochi inseriti nel Nokia 6110: 


Snake, Logic e Memory, utilizzando il 
collegamento a raggi infrarossi incorpo¬ 
rato si può giocare con il 6110 di un'al¬ 
tra persona 

Il Communicator 9000 è stato il primo 
esempio di alta integrazione fra un PDA 
ed un telefono GSM: visto il successo, 
Nokia propone Communicator 9000i, 
una nuova versione con applicazioni 
ottimizzate, agenda elettronica avanza¬ 
ta e servizi Internet 
basati sullo Smart 
Messagmg 

Il nuovo prodotto è 
disponibile per i mercati 
GSM 900 e 1800 e sarà 
commercializzato in Italia 
all'inizio dei 1998. Tutte le 
applicazioni dei Nokia 9000i 
Communicator, come il tele¬ 
fono. il fax, Internet e l'agen¬ 
da, sono state migliorate nella 
funzionalità in modo da offrire 
un utilizzo sempre piu semplice 
e rapido. 

Per esempio, il Nokia 9000i Com- 
municator può inviare messaggi 
SMS di 2.280 caratteri, mentre lo 
standard dei telefoni attuali e di 160 
caratteri. Con il servizio Text Web 
basato sullo Smart Messagmg, l'uten¬ 
te è in grado di ottenere informazioni 
da Internet, utilizzando il servizio SMS, 
in un formato di testo semplice, senza 
grafici o immagini. Le informazioni Text 
Web possono essere ad esempio orari 
dei voli, previsioni del tempo o del traf¬ 
fico e informazioni sulle quotazioni di 
borsa. 

Le applicazioni lavorano contempora¬ 
neamente e vi si può accedere con la 
semplice pressione di un tasto. 

Quando la tastiera è chiusa, il Nokia 
9000i Communicator può essere usato 
come un telefono cellulare digitale. 
Quando la tastiera del Communicator 
viene aperta, l'altoparlante e il microfo¬ 
no si attivano, consentendo all'utente 
di visualizzare documenti sullo scher¬ 
mo LCD mentre la conversazione è in 
corso 


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Via Emilio Bianchi 54. 

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Tel (06) 51.53.9222 



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349 

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100 

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194 

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440 

3.2Gb 5400a 

440 

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451 

1 44Mb 

41 

1 44Mb 

41 

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Opzionale 

_ 


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Xpert@play PO 


Xpert@play PO 


Xpeft@play AGP 


4MSGRAM 1600 


4MSGKAM 1600 


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170 2.6 Gb Fuutsu UATA 

3.5 Gb Fuutsu DATA 453 

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G.ultonovo (TÉ). Tel 085/8008236 

CAMPANIA 

Beno-cnio - Corto Inette • 82037 
Telete Terme (BN) Tel 0824/976548 

PUGLIA 

Lete* - Vto t»uco 172 73100 Tel 0832/349891 
IaiflfllR - V* lo Sorte. 9/0 - 74023 
GrottoalM. (TA). Tel 099/5637927 

SICILIA 

Memnu Prono Immocoloto di Marmo 4 
98122. Tel 090-712243 

SARDEGNA 

Caaltfjri V*, Ptertu*. do Pol«lr.r>o. 90 09126 
Tel 070/454036 


SBF MILANO 


20125, Viale Monzo 175 
Tel 02/2828252, Fax. 02/26140415 
orari 9-12 30/15.30-19 


SBF TREVISO 


Via Pivo, 84 Valdobbiadene (TV) 
Tel.0423/972544, Fax.0423/971226 
h. 8-12/16.30-19.30 


SBF VICENZA 


36100, CONTRA PORTON DEL LUZZO 
TEL 0444/540499 FAX 0444/540559 
ORAR19.00- 1300/15.30-19.30 


SBF ROMA 


00167, Via Silvestro II 4b/4c 
Tel 06/6624862, Fox. 06/6622166 
orori 9.30-13/16.30-19.30 


SBF NAPOLI 


80126, Via Cumono 19/a 
Tel 081/2395663, Fax. 081/5930297 
orari 9-13/16,30-19.30 



































































































































































IBM ha annunciato la disponibilità della tecnologia a 64-bit più completa del mondo UNIX 

La soluzione a 64-bit IBM con S70 RS/6000 e AIX 4.3 

Big Blue a tutto campo con workstation e server RS/6000 per aumentare la produttività nella ricerca scientifica, 
nell'ingegneria e nella progettazione ed elaborazione mission-critical. 

Annunciata la tecnologia a 64-bit più avanzata del mondo UNIX: AIX version 4.3 

di Francesco Fulvio Castellano 



In meno di un anno IBM ha 
più che triplicato la potenza 
delle prestazioni dei suoi ser¬ 
ver aziendali RS/6000. e i 
sistemi a 64-bit proteggono 
ora gli investimenti dei suoi 
clienti, non solo, ma offrono 
consistenti miglioramenti 
nelle prestazioni a 64-bit per il 
business elettronico. 
Funzionalità e applicazioni 
mission-critical ineguagliate 
si va dall'hardware alla gestio¬ 
ne dei sistemi e clustermg, al 
supporto e manutenzione 
Ora IBM ha annunciato la 
disponibilità della tecnologia a 
64-bit più completa del 
mondo UNIX. 

La soluzione comprende il 
server, Modello S70 RS/6000, 
AIX Versione 4.3 ed una serie 
di applicazioni e middleware a 
64-bit di IBM AIX Versione 
4 3 offre agli utenti la possibi¬ 
lità di eseguire contempora¬ 
neamente le applicazioni a 
64-bit e a 32-bit, salvaguar¬ 
dando i loro investimenti e 
offrendo immediato migliora¬ 
mento delle prestazioni, pre¬ 
parandoli altresì per l’elabora¬ 
zione a 64-bit futura Secondo 
IBM, la versione 4.3 è il siste¬ 
ma operativo piu adatto all’o¬ 
peratività Web di tutta l’area 
UNIX. 

La soluzione UNIX a 64-bit di 
IBM permetterà agli utenti di 
sfruttare tutti i benefici delle 
nuove applicazioni Tra questi, 
il data mining e data ware- 
housing, che richiedono siste¬ 
mi più capaci con database 
più grandi e sistemi operativi 
in grado di gestire maggiori 
quantità di dati Ora. stabilito 
da Nomos Ricerca, da IDC, da 
Sirmi che questo è un merca¬ 
to da 900 miliardi, definito 
"piatto" per crescita, ad IBM 
invece va benissimo e inten¬ 
de con questi annunci aggre¬ 
dire il mondo delle worksta¬ 
tion. 


Modello S70 

Enterprise 

Server 

Il modello S70 Enterprise 
Server estende la scalabilità 
di RS/6000 al mercato dei 
server aziendali di fascia alta 
E’ disponibile nella configura¬ 
zione Symmetric Multi 
Processor (SMP) a 4-, 8- e 
12-vie. 

Una sola scheda circuiti con¬ 


tiene quattro microprocessori 
PowerPC RS64 ed è alloggia¬ 
ta in un involucro protettivo. 
S70 è disponibile con 16 GB 
di memoria massima per 
rispondere alla crescente 
domanda di applicazioni a 64- 
bit. 

Molti importanti fornitori di 
software hanno collaudato le 
loro applicazioni e database 
su S70 e hanno manifestato 
l’intenzione di adottare IBM 
AIX 4 3 BaaN ha comunicato 
di aver potuto eseguire le pro¬ 


prie applicazioni a 32-bit su 
AIX 4 3 senza modificare i 
programmi. SAP ha affermato 
che AIX è stata una delle 
prime piattaforme disponibili 
per SAP R/3 e oggi oltre 
2.000 utenti utilizzano R/3 su 
IBM RS/6000 

I fornitori di database che 
stanno testando i loro prodot¬ 
ti a 32-bit su S70 comprendo¬ 
no Informix, Lotus, Oracle, 
Sybase e, naturalmente, IBM 
stessa. 

RS/6000 

La piattaforma IBM RS/6000 
è composta da una famiglia di 
computer basati sul sistema 
operativo AIX: dall'offerta di 
fascia alta dei sistemi paralleli 
SP (MPP) ai midrange simme¬ 
trici multiprocessore (SMP) 
sino ai server e alle worksta¬ 
tion. 

La famiglia RS/6000 rappre¬ 
senta una delle linee più sca¬ 
labili sul mercato e garantisce 
funzionalità di connettività tali 
da consentire la condivisione 
dei dati, applicazioni e risorse 
con PC, mainframe, worksta¬ 
tion e server UNIX 

II sistema operativo AIX ver¬ 
sione 3 2.5, 4 I e 4.2 di IBM 
ha recentemente ottenuto la 
certificazione ITAA 2000, che 
ne attesta l'adeguatezza ad 
affrontare in tutta sicurezza il 
problema dell'anno 2000 


DOVE & CHI- 

IBM 

ViaTolmezzo 15, 
20132 Milano. 
Tel (02)59 621 


112 


MCmicrocomputer n 179-dicembre 1997 




















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167-865165 












Da QDI la scheda madre Legend ILX 

Il successo di questa nuova scheda madre è conferito 
da alcune caratteristiche fondamentali: al suo interno 
vengono infatti implementate molte funzioni che prima 
erano realizzate esternamente come il settaggio dei vari 
ponticelli. Questi sulle schede Legend sono totalmente 
assenti. 


Asian Byte presenta “Enoch Village” 

No, non è una società asiatica. Asian Byte, nonostante il 
nome, è una società bolognese attiva nell'assemblaggio 
e distribuzione di PC, accessori e componenti. Nasce ora 
il progetto Enoch Village, un accordo di collaborazione 
con rivenditori "privilegiati" sul territorio nazionale. 
Annunciato ASIAnet, un Internet Service provider. 

dì Francesco Fulvio Castellano 


Le schede di formato ATX 
(305x244 mm) fanno uso 
della esclusiva tecnologia 
SpeedEasy, che riconosce 
automaticamente la velocità 
giusta per il processore instal¬ 
lato e si regola di conseguen¬ 
za Anche quando si effettua 
la sostituzione del vecchio 
processore con uno più 
recente la scheda riconosce 
il nuovo processore e si 


adegua automaticamente, 

La scheda Legend I è basata 
sul piu recente chipset Intel 
440LX per Pentium II con 
velocità da 233 a 333 MHz; la 
porta AGP (Accelerated 
Graphic Porti riserva una 
banda dedicata di oltre 500 
MBps per le massime presta¬ 
zioni grafiche in 3D grazie 
anche alla possibilità di utiliz¬ 
zare la memoria RAM princi¬ 
pale per funzioni grafiche 
avanzate come lo Z-buffer. 
mentre il supporto per il pro¬ 
tocollo Ultra DMA garantisce 
prestazioni fino a 33 MBps 
per periferiche come il CD¬ 
ROM e il disco rigido. 

Il LANDesk Client Manager 
fornisce all'utente un modo 
facile per tenere sotto control¬ 
lo lo stato dei vari elementi 
hardware della scheda come 
la velocità delle ventole, la 
temperatura del sistema e i 
livelli di tensione. Il tutto è 
realizzato in funzione di servizi 
di teleassistenza, su una 
postazione remota, tipica¬ 


mente un centro di manuten¬ 
zione, si può perfino monito¬ 
rare se si sta tentando di apri¬ 
re la custodia del PC. 

E’ garantito il supporto per i 
nuovi floppy da 120M (LS- 
120 ) ed è prevista l'autoac¬ 
censione in caso di allarme o 
in presenza di chiamata sul 
modem, utile per ricevere i 
fax lasciando la macchina in 
attesa. La scheda Legend I 
LX è caratterizzata 
anche da una gestione 
completa dell'energia in 
accordo con le direttive 
Microsoft PC97, che 
tendono a risparmiare 
energia dove non è 
richiesta, contribuendo 
cosi a tenere bassa la 
temperatura del sistema 
e quindi una minore pro¬ 
babilità di guasto. 

La dotazione di memo¬ 
ria: si può arrivare a 512 
MB con le SDRAM a 168 pin 
oppure arrivare a 1 GB con le 
classiche EDO, abbastanza 
anche per le applicazioni che 
necessitano molta memoria. 
Gli alloggiamenti previsti 
sono 4 di tipo PCI e 3 di tipo 
ISA 

Canali Input/Output: 2 canali 
seriali a 16 Byte con un dop¬ 
pio UART 16550, una porta 
parallela di tipo avanzato bidi¬ 
rezionale multimodale 
(SPP/EPP/ECP), porta per 
infrarosso, 2 linee USB 
(Universal Serial Bus), mouse 
e tastiera PS/2 e porta floppy 
per formati fino a 2,88 M. 
Tutte le porte possono esse¬ 
re abilitate o disabilitate da 
BIOS, aggiungendo così un 
ulteriore livello di flessibilità. 

DOVK & CHI- 

QDI Computer (UK) LTD, 

345 Edinburgh Avenue Slough. 

Berks. SL1 4TU United 
Kingdom, 

Tel 0044-1753-554004 



Un altro mondo, perché sembra una storia da piccolo mondo antico 
Eppure è attualissima. Questa società nasce nell'ottobre del 1991 
come AR (dalle iniziali del fondatore e attuale Presidente di Asian 
Byte, Roberto Albanese) e la sua "specializzazione" era quella di 
importare da Taiwan piccole quantità di "pezzi" dì tutto ciò che 
aveva attinenza con l'IT dì allora Inizia cosi ad assemblare PC e a 
commercializzarli e nel primo anno di attività realizza un fatturato di 3 
miliardi di lire Insomma. una piccola azienda per piccoli utenti II suc¬ 
cesso è stato folgorante. Oggi Asian Byte è una realtà tutta bologne¬ 
se (Calderara di Reno, per l'esattezza): assembla e vende 7 000 PC 
all'anno (4.500 nel '961, con proiezione '98 di 12.000 unità, avrà un 
fatturato di 42,3 miliardi di lire entro la fine dell'anno, ha un comples¬ 
so produttivo con 40 persone e prevede, nel '98, di diventare una 
SpA con un fatturato che dovrebbe superare 50 miliardi di lire 
Nel corso della prima conferenza stampa, Asian Byte ha presentato il 
progetto "Enoch Village". che non è un sistema di franchising, ma la 
concessione ad una catena di negozi selezionati (una trentina circa) 
per la promozione del marchio Ad ogni modo, il canale distributivo è 
di circa 500 dealer Perché Enoch’ Ma perché Enoch è l’uomo più 
vecchio della terra, prima di Matusalemme, quindi sinonimo di sag¬ 
gezza. Parola di Albanese Roberto. Qual è la filosofia adottata da 
Asian Byte? La "forza" di questa società sta nella qualità e nell'affi¬ 
dabilità dei suoi prodotti, oltre ad un servizio di assistenza tecnica di 
prim'ordine: fermo macchina tempo "zero". 

I prodotti sono, oltre ai modelli con processore Pentium II. la famiglia 
di PC Enoch linea Pentium e linea PentiumPro. Vengono impiegate 
motherboard basate sul chipset Intel 430TX e processori Pentium 
MMX da 166 e 233 MHz. In molti modelli sono presenti schede gra¬ 
fiche ad alte prestazioni con Matrox Mistique e acceleratori grafici 
per applicazioni multimediali Sfruttano appieno le caratteristiche del 
sistema operativo Microsoft Windows NT e sono costruiti per appli¬ 
cazioni server di rete e server grafici La linea comprende modelli 
Mono, Dual e Quad processor, con interfaccia Fast Wide SCSI Nei 
modelli impiegati come server di rete è prevista l'installazione di hard 
disk "hot swap" in tecnologia RAID 5. L'assistenza tecnica sul terri¬ 
torio nazionale è stata assegnata, dopo un importante accordo, alla 
ICL Sorbus (un'azienda del gruppo Fujitsu con sede a Milano) che, 
con 50 persone, assicura la presenza tempestiva ed efficace per 
qualsiasi problema. (Un esempio: il Comune di Milano ha acquistato 
da Asian Byte, in seguito a bando di concorso, ben 670 PC per un 
valore di quasi 3 miliardi di lire, e saranno "assistiti" proprio da ICL 
Sorbus) Comunque, gli interventi vengono eseguiti in tutta Italia da 
ICL entro le 24 ore lavorative per i PC ed entro le 16 ore per i server 
E - stata presentata, inoltre, l'attività di ASIAnet. nato nel '95 come 
Internet Service provider sul territorio nazionale. Opera con un'ampia 
gamma di servizi che vanno dalle applicazioni interattive sul Web alle 
reti Intranet e dal commercio elettronico alle videoconferenze Ha 
una rete di 180 punti di accesso (tutte le province piu alcune località 
importanti dal punto di vista demografico ed economico), 3300 utenti 
a livello dì network e un'offerta di ASIAnet che consente la connes¬ 
sione alla rete Internet al costo di una telefonata urbana sulla più 
vasta estensione del territorio nazionale. ASIAnet fornisce anche il 
sistema Video Conferenza Multi Utente Internet I professionisti di 
ASIAnet hanno ideato, per gli utenti dei loro servizi, Internet Kit colle¬ 
gamento facile, che contiene un manuale di installazione, un contrat¬ 
to di collegamento ed il software dì installazione su dischetto o CD 


DOVE & CHI- 

Asian Byte Srl - Via Marzocchi 27, Bargellmo 
40012 Calderara di Reno - Tel. 051/72 97 11 


114 


MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997 




















Lavoro che viaggia. 



La soluzione ISDN per videocomunicare con tutto il mondo. 


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inno, ron il kii \ iilmllx 128 lini anrlii* uno sirnmrnio rom- 
|ilrio r |ioiriur per navicali* in Imrrnri r ira-inriirir itali ron 

il mio PC. \rj \r"ii/i lii'ip r IVI.un Italia r r mia soln- 

.. ISDN prr ipial'ia-i r'ijjrnza: lrli*foni. srlinlr. ailnt- 

laiori ili in minali, kil prr \ iilroromiinira/ionr. I lai limo 
prr ilrrollarr alla bramir r far xiaailinrr il ino lavoro a 
nula xrloriln. Prr inaimio- 


i n l’or 


nia/nuii rliiama 


il 


C 


167-865165 














Da SGS-Thomson un dispositivo che integra le soluzioni multimediali 

Da SGS-Thomson Microelectronics arriva un nuovo dispositivo, denominato ST PC Consumer, che integra 
in soluzione monolitica tutte le funzioni di un PC multimediale. 



Il nuovo dispositivo integra 
un processore ad elevate 
performance completamen¬ 
te compatibile con i dispositi¬ 
vi standard X86 di quinta 
generazione, tutta la logica di 
supporto (PCI. ISA, IDE. 
DMA e gli interrupt control¬ 
ler), un sottosistema grafico 
e un canale video 
La base dell'ST PC Con¬ 
sumer è costituita da un'u¬ 
nità di elaborazione avanzata 
a 64 bit, denominata SST36, 
contenente un controllore 
DRAM (Data RAM. memoria 
dati ad accesso casuale) a 64 
bit, un controllore accelerato- 
re di grafica e video a 64 bit 
e un controllore PCI del bus 
locale ad alta velocità, oltre a 
un processore X86 a 32 bit 
completamente PC compati¬ 
bile, ossia in grado di esegui¬ 
re applicazioni software per 
DOS, Windows, OS2 e 
Oracle Costruito utilizzando 
un processo CMOS a bassa 
tensione a 0,35 micron con 5 
livelli di interconnessione, in 
grado di offrire una perfor¬ 
mance paragonabile a quella 
di un tipico sistema di gene¬ 


razione P5 a un prezzo infe¬ 
riore a 40 dollari per quantità 
elevate, il dispositivo è sup¬ 
portato da un ambiente di 
progettazione efficiente e 
flessibile in cui sono utilizza¬ 
te tecniche HDL e di sintesi. 
Il SST86 è la piattaforma di 
base per una sene di dispo¬ 
sitivi supermtegrati al cui svi¬ 
luppo SGS-Thomson sta 
lavorando per soddisfare i 
requisiti di quelle applicazioni 
che necessitano della com¬ 
patibilità PC ma che richiedo¬ 
no una migliore ottimizzazio¬ 
ne costo/prestazioni rispetto 
alle soluzioni PC standard. 
L'unità centrale del proces¬ 
sore è basata su logica digi¬ 
tale completamente statica 
che comprende un pipeline 
a cinque fast, un'unità di ela¬ 
borazione parallela integrale 
a virgola mobile, una cache 
di dati e istruzioni unificata 
da 8 KB, velocità di clock 
dell'unita centrale fino a 133 
MHz e funzioni a basso con¬ 
sumo di energia SMM 
(System Management Mo¬ 
de, modalità di gestione del 
sistema). L'ST PC Consumer 


supporta 
quattro 
moduli 
SIMM che 
consento¬ 
no l’utilizzo 
di un mas¬ 
simo di 
128 MB di 
memoria 
di sistema. 

Oltre alle 
funzioni di 
accelera¬ 
zione per 
Windows e per la grafica 
SVGA integrate nel 5ST86, 
l'ST PC Consumer offre una 
gamma di caratteristiche 
aggiuntive per la gestione di 
flussi video MPEG o simili. 
Ad esempio, e possibile 
variare proporzionalmente e 
in modo uniforme il flusso 
video in uscita, è possibile 
effettuare una conversione 
dello spazio dei colori men¬ 
tre le funzioni ‘kroma-key" e 
di controllo del colore con¬ 
sentono la miscelazione dei 
flussi video con i dati del 
frame buffer non video II 
dispositivo ST PC Consumer 


include un codificatore per 
televisione digitale che con¬ 
sente la visualizzazione di 
immagini grafiche VGA o di 
flussi video a tutto schermo, 
ricevuti tramite la porta di 
ingresso video, sugli schermi 
di apparecchi televisivi PAL 
o NTSC 


DOVE & CHI- 

SGS-Thomson 

Ufficio Commerciale - Assago 
(MI). Tel 102) 57546 256 


WinZip diventa un linguaggio 

CH Ostfeld porta in Italia l'accesso a Zip direttamente dalle 
applicazioni 

E’ finalmente disponibile WzipScnpt. il linguaggio di programmazione 
per la compressione dei dati Si tratta dell'unico prodotto sul mercato 
Windows 95 ed NT in grado di comprimere o decomprimere file 
direttamente dagli ambienti di programmazione, da Visual Basic ad 
Access, da Paradox a Delphi, ma anche di svolgere compressioni fre¬ 
quenti o sulla punta del mouse oppure con un file batch 
Rispetto alle librerie in commercio, WzipScript non ha bisogno di 

S etti software particolari (DLL, OBJ, VCL, OCX), è indipendente 
ambiente di sviluppo Tra l’altro i messaggi d'errore possono 
essere reindirizzati su un file in modo da esser visti tutti insieme a 
compito eseguito senza che si debba sempre interrompere l’elabora¬ 
zione. Il prezzo al pubblico è di lire 495 mila più IVA per un numero 
illimitato di distribuzioni. E' inoltre disponibile la versione 31 di Wzip 
in italiano, con numerosissime migliorie sia sui tipi di file supportati 
(JPG. UUE, XXE, BmHex e Base 64) che sulle librerie, adesso ben 
otto. E' infine compresa l'utility selfXtractmg per decomprimere 
anche in assenza di apposite utility. Il prezzo resta invariato a lire 77 
mila più IVA. 

CH Ostfeld - Viale Zara 3. 20159 Milano. Tel. <0216680.0303 


Cad.Lab un gruppo da prim 

Con un fatturato '96 di oltre 52 miliar¬ 
di ed una struttura di 250 dipen¬ 
denti, è stata la prima azienda ita¬ 
liana del settore ad internaziona¬ 
lizzarsi attraverso la costituzione di 
una società diretta negli Stati Uniti. 

Il gruppo ha infatti fondato Cad Lab Ine, prima 
società americana a capitale italiano, nel cuore della Silicon Valley, 
con sede a Santa Clara in California Fra i maggiori successi del grup¬ 
po sono le joint-venture straniere, come quella conclusa nel giugno 
1997 per un valore di oltre 1 milione di dollari con la Toyota Caelum 
Ine. per l'acquisizione della soluzione di modellazione e drafting 
Eureka Gold 97 e la relativa commercializzazione sul mercato giappo¬ 
nese La partnership ha sancito il primo passo di una collaborazione 
commerciale e tecnologica di lungo periodo fra le due società ed ha 
segnato il primo successo del Gruppo dopo soli due mesi dallo sbar¬ 
co nella Silicon Valley confermando i positivi riscontri raccolti sul mer¬ 
cato americano. Un altro accordo riguarda il Gruppo Candy, che ha 
scelto lo scorso luglio di adottare le soluzioni Cad.Lab per tutte le sue 
società in Europa 

Cad Lab ■ Numero Verde. 167-752944 iftrro./'A-vmv.cagiaD I 



116 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 












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Annunciata alleanza con Adobe per l'uso gratuito di PostScript su tutti i modelli Xerox 

Con la stampante DocuPrint XJ4C Xerox entra nel mercato SOHO 


E cosi anche Xerox entra nel mercato consumer con una nuova stampante rivoluzionaria e la prima 
a getto d'inchiostro a colori: è la DocuPrint XJ4C e incrementa la produttività di professionisti 
e piccoli uffici per la velocità e l atta qualità della stampa a quattro colori. 

Presentate anche due nuove stampanti di rete N32 e N24. 

di Francesco Fulvio Castellano 



La Xerox SpA, nel corso di una 
conferenza stampa a Milano, 
ha annunciato la nuova Xerox 
DocuPrint XJ4C. una stampan¬ 
te colore rivoluzionaria 600 dpi 
a getto d'inchiostro, rivolta a 
tutti quei professionisti che. 
operando in ambiente SOHO 
(Small Office/Home Office), 
desiderano dotarsi di una stam¬ 
pante a colon dalle caratteristi¬ 
che elevate ad un prezzo con¬ 
tenuto: 470.000 lire. 

Questa stampante utilizza tec¬ 
nologia SmartPrint Automatic 
Image Enhancement (AIR) svi¬ 
luppata da Xerox, che permette 
di eseguire automaticamente, 
durante la stampa, l'ottimizza¬ 
zione della qualità delle imma¬ 
gini e delle foto a colori. E' una 
stampante che si caratterizza 
per essere dotata di quattro 
piccoli serbatoi colore separati: 
in questo modo, a differenza di 
quanto accade con altre stam¬ 
panti a getto d'inchiostro nella 
stessa fascia di prezzo, gli uten¬ 
ti possono sostituire una car¬ 
tuccia esaurita senza essere 
costretti a sprecare l'inchiostro 
ancora disponibile negli altri tre 
serbatoi. 

La stampante DucoPrmt XJ4C 
dispone di funzionalità quali l'e¬ 
rogazione di informazioni 
riguardanti l'esaurimento del 
livello d'inchiostro e lo stato del 
lavoro in corso. Inoltre, il rapido 
ritorno all'applicazione, una 
volta lanciata la stampa, per¬ 
mette agli utenti di continuare 
a lavorare senza dover attende¬ 
re il completamento del pro¬ 
cesso di stampa 
Ulteriori caratteristiche riguar¬ 
dano la stampa in nero a 
600x600 dpi su carta comune, 
la stampa a 600x600 dpi su 
carta inkjet e la stampa a colori 
a 300 dpi su carta comune. La 
stampante è compatibile con 
Windows 3.1 x, Windows 95 e 
DOS e si avvale del sistema 
Xerox SmartPrint per semplifi¬ 
care l'impiego e per garantire 


alti livelli di qualità nella stampa 
a colori. Molto contenuto l'in¬ 
gombro della macchina. 

Questa stampante è stata pro¬ 
gettata per essere facile da 
installare e da usare: il driver di 
stampa user-friendly per i PC 
Windows e l'apposita scheda 
di installazione veloce consen¬ 
tono agli utenti di disporre fin 
dal primo momento di tutti i 
vantaggi che caratterizzano 
questo prodotto. 

Garanzia un anno e assistenza 
hot-line e riparazione e/o sosti¬ 
tuzione della macchina garanti¬ 
te m 48 ore su tutto il territorio 
nazionale. 

Contemporaneamente Xerox 
ha annunciato l'ingresso nel 
segmento high-end con Docu 
Print N32 e DocuPrint N24. due 
stampanti di rete con un inte¬ 
ressante rapporto prezzo/pre- 
staziom Si tratta anche qui del¬ 
l'annuncio della maggiore rivo¬ 
luzione mai avvenuta all'interno 
di uno dei segmenti in maggior 
crescita, quello delle stampanti 
di rete E' una nuova serie di 
stampanti laser monocromati¬ 
che di rete, con funzionalità 
simili alle fotocopiatrici e rap¬ 


presentano. nel loro genere, i 
modelli più veloci, più economi¬ 
ci e più avanzati 

La stampante laser Xerox Do- 
cuprint N32. 32 pagine al minu¬ 
to, è proposta a lire 6.400.000, 
mentre ia DocuPrint N24, 24 
pagine, è offerta al pubblico a 
lire 5 900.000 Questi nuovi 
modelli rappresentano le uni¬ 
che stampanti di rete ad essere 
fornite complete di software 
Adobe PostScript. 12 MB di 
memoria e funzionalità Ether¬ 
net integrate. 

Secondo IDC le stampanti nella 
fascia compresa tra le 20 e le 
40 pagine al minuto rappresen¬ 
tano il segmento in maggior 
crescita di tutto il mercato delle 
stampanti laser monocromati¬ 
che di rete Insieme con le due 
DocuPrint N32 e N24 Xerox ha 
annunciato anche PrintMap, 
una piattaforma per la gestione 
delle stampanti in ambito azien¬ 
dale in grado di rilevare e gesti¬ 
re attivamente sia stampanti 
Xerox che di altre macchine. 
Questo software si propone 
come unico strumento per la 
gestione di tutte le stampanti 
collegate alla rete, ed è l'unico 


software esistente sul mercato 
capace di lanciare le applicazio¬ 
ni di printer management spe¬ 
cifiche di ciascun produttore, 
come JetAdmin di H-P, Mark- 
Vision di Lexmark e altri 
Entrambe le nuove stampanti 
sono le prime ad essere dotate 
di una nuova architettura stra¬ 
tegica denominata Xerox 
WorkSet, messa a punto per 
una gestione della carta e pre¬ 
stazioni "importanti" durante la 
stampa di set di documenti o di 
originali multipli (il cosiddetto 
"mopying"), 

Infine, le nuove stampanti di 
rete Xerox sono le prime ad 
offrire gratuitamente il Post¬ 
Script di Adobe come funziona¬ 
lità standard. La società ha 
annunciato, infatti, di aver con¬ 
cluso un'alleanza strategica con 
Adobe per offrire, compreso 
nel prezzo, il software 
PostScript in tutti i modelli, 
anche nelle configurazioni 
basse 

Oltre all'integrazione di 
PostScript Level2 come stan¬ 
dard per i modelli DocuPrint 
N32 e N24, l'accordo tra Adobe 
e Xerox prevede un piano di 
migrazione per includere 
Adobe PostScript come funzio¬ 
nalità standard sulle future ver¬ 
sioni di questi modelli di rete 
Xerox. 

La nuova struttura commercia¬ 
le di Xerox, per soddisfare le 
esigenze dei canali commerciali 
per soluzioni di fascia personal 
e di rete, si chiamerà ora Xerox 
Channels Group. 



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20063 Cernusco sul Naviglio (MI), 
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del business: dalle applicazioni 
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tecnologia. Come sempre, dietro 
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Speed Doubler 8 migliora il nuovo Mac OS 8.0 

E' disponibile da Questar Connectix Speed Doubler 8 per Mac OS 8.0. il nuovo 
sistema operativo di Apple. Vengono così aggiunte nuove funzionalità 
alle caratteristiche originarie di Speed Doubler. tra cui un'emulazione 68K 
più efficiente, migliori prestazioni sui dischi e copia dei file più veloce. 

di Enrico Ferrari 



Altre caratteristiche salienti 
sono la possibilità di pianifi¬ 
cazione della copia di file e 
della sincronizzazione di car¬ 
telle e l'introduzione di nuove 
abbreviazioni da tastiera. 

Speed Doubler 8 funziona su 
sistemi con processor 
PowerPC. 68040 o 68030. 
Mac OS 7.5.5 o successivo, 
compreso Mac OS 8.0, e 
almeno 8 MB di RAM fisica 
Con Speed Doubler 8 Copy 
Agent. gli utenti di Power 
Book, di hard disk removibili e 
di reti Macintosh hanno a 
disposizione una soluzione di 
backup semplice, flessibile e 
automatizzabile, inoltre, la fun¬ 
zione Keyboard Power e le 
abbreviazioni da tastiera per¬ 
mettono agli utenti di lanciare 
applicazioni, aprire file, navigare 
attraverso i menu delle applica¬ 


zioni e digitare testi ripetuti 
premendo un solo tasto 
Le funzioni di miglioramento 
della copia di file di rete 
richiedono Open Transport 

I 1 2 o successivo, una rete 
AppleShare e Speed Doubler 
8 installato sia sulle postazio¬ 
ni Client sia su quelle server 
Speed Doubler 8 è già dispo¬ 
nibile al prezzo di lire 199 000 
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dalle precedenti versioni è di 
lire 99.000 (IVA esclusa). 


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24125 Bergamo. 
Tel (035)24.99 46 


Overland: un’avventura tecnologicamente avanzata con fini di solidarietà 

Una grande avventura che, anche con l'aiuto della tecnolo¬ 
gia, diventa un progetto di solidarietà: questo è Overland, 
un progetto che coinvolge diciassette uomini, 4 camion, 

40.000 chilometri, 120 giorni di viaggio da New York a San 
Paolo attraverso la Terra del Fuoco. 

La spedizione Overland, giunta alla sua seconda fase (partita da Roma 
nel 1996 per tornarvi nel 2000 dopo aver fatto il giro del mondo), rap¬ 
presenta una reale occasione per aiutare i bambini delle zone piu 
povere e disagiate dell'America Latina II progetto si inserisce nell'am¬ 
bito del programma "Pro Andes" promosso dallUnicef insieme ai 
governi e a varie organizzazioni locali a partire dagli anni '80. con l'o¬ 
biettivo di realizzare scuole, assistenza medica, impianti per l'acqua, 
igiene ambientale, fognature e servizi II progetto Overland 'Pro 
Andes' è nato dalla collaborazione fra l'Umcef e le 592 Banche di 
Credito Cooperativo - Casse Rurali e consente per la prima volta di 
raccogliere fondi anche attraverso la rete Internet grazie al sistema di 
pagamento sicuro TELEpay realizzato da SSB - Società per i Servizi 
Bancari. Con TELEpay e possibile effettuare il versamento utilizzando 
carte di credito o l'addebito in conto corrente e a breve anche il bor¬ 
sellino elettronico MINIpay Per contribuire alla solidarietà a favore 
dell'infanzia in difficoltà del Sud America basta entrare in una delle 
Banche di Credito Cooperativo presenti sull'intero territorio nazionale, utilizzando lo speciale conto corrente 
Overland Pro Andes n 23 983 (presso Iccrea Spa - Abi 8000 - Cab 3200). od effettuando un versamento 
via Internet collegandosi al sito Mio y/www occ 1 e servendosi del sistema di pagamento sicuro TELEpay 
Sullo stesso sito la spedizione è documentata in tempo reale, mentre RAIUNO manda in onda periodica¬ 
mente reportage di questo viaggio tra i paesi e le culture del mondo. A tutti coloro che verseranno almeno 
10 mila lire verrà rilasciato in omaggio un poster-attestato di partecipazione 

Overland contribuirà alla realizzazione di progetti Umcef-Pro Andes: in Messico. Guatemala. El Salvador, 
Honduras. Nicaragua, Costa Rica. Panama. Colombia. Venezuela, Brasile. Perù. Bolivia, Cile. Argentina, 
Uruguay. Paraguay, oltre all’Unicef Italia che prowederà a distnbuire i fondi raccolti. 



Clementoni Interactive 

prodotti "adulti" destinati ai ragazzi 

Clementoni è 
la nota azien¬ 
da marchigia¬ 
na leader nel 
mercato dei 
giochi educa¬ 
tivi. che con il 
tempo si è 
evoluta nel 
settore dei 
giocattoli, 
per risponde¬ 
re alle esi¬ 
genze dei 
bambini e dei 

ragazzi che cambiano Nasce 
cosi Clementoni Interactive 
appena 3 anni fa, quando la 
Clementoni fa la sua prima 
comparsa sul mercato dell edu- 
tainment con la pubblicazione 
di un unico titolo in versione 
CD-I. grazie ad un accordo in 
collaborazione con la Philips. 
L'anno successivo, la Clemen- 
tom conferma la nuova strate¬ 
gia e. mentre adatta la sua 
prima creazione multimediale al 
personal computer, inaugura la 
Clementoni Interactive, una 
divisione interna specificamen¬ 
te dedicata ai prodotti Edutam- 
ment Con il 1996 e in conco¬ 
mitanza delle festività di fine 
anno, la Clementoni Interactive 
presenta al mercato italiano una 
vera e propria linea di prodotti 
denominata 'Sapientino Edu- 
tainment’, composta da otto 
titoli per bambini fino a 12 anni, 
quattro dei quali lanciati con¬ 
temporaneamente anche sul 
mercato spagnolo Nel corso 
del 1997 arrivano i primi ricono¬ 
scimenti alla qualità dei CD¬ 
ROM firmati Clementoni. 
"Tommy & Oscar - Il fantasma 
del teatro" si aggiudica il primo 
premio al Bologna New Media 
Prize 1997, quale miglior titolo 
per bambini nella categoria 
musica Per il Natale 1997. il 
catalogo Clementoni Interactive 
si arricchisce di due nuove pro¬ 
poste, una legata al marchio 
Sapientmo dedicata ai bambini 
fino a 8 anni e l'altra per la 
fascia pre-teen Tutti i CD-ROM 
sono assolutamente originali e 
ideati specificamente per il sup¬ 
porto multimediale del quale 
sfruttano a fondo le potenzia- 

htà. _ 

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Zona Industriale Fontenoce. 

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Hewlett-Packard annuncia la nuova linea PC Brio 

Destinata a prendere il posto della serie di PC HP Vectra 500, la nuova linea di 
PC HP Brio è basata su una nuova piattaforma che offre alle piccole aziende 
un'espandibilitó superiore rispetto alle macchine desktop, oltre alle prestazioni 
avanzate ed alla rinomata qualità e affidabilità HP, il tutto, però, a prezzi inferiori. 


La nuova linea completa di 
PC Mmitower, con un nuovo 
design, un nuovo nome e 
nuove funzionalità, è in vendi¬ 
ta a prezzi che partono da lire 
2.045.000 (IVA esclusa) 

Le caratteristiche salienti 
sono la CPU Intel a 233 MHz 
con tecnologia MMX, dischi 
rigidi più capienti fino a 6 GB. 
prestazioni grafiche potenzia¬ 
te (con scheda standard 
Trio64V2 e con scheda 
Matrox Millennium II sui 
modelli di fascia alta) e drive 
CD-ROM più rapidi fino a 24x. 
Il PC HP Brio offre diverse 
nuove funzioni per l'utilizzo in 
rete e per l'accesso ad 
Internet come HP Network 
Center: è un'interfaccia uten¬ 
te intuitive e task-oriented 
che semplifica la condivisione 
delle risorse e dei file all'inter¬ 
no di una rete peer-to-peer. 
C'è la possibilità di accedere 
a tutte le risorse di rete trami¬ 
te pulsanti-icona che facilita la 
condivisione di stampanti, 
drive CD-ROM. accessi Inter¬ 
net e unità di backup a 
nastro, tra gli utenti connessi 
ad una LAN 

Alcuni PC della nuova linea 


vengono forniti con mo¬ 
dem/fax interni, per rendere 
immediata la conduttività in 
rete. 

In ogni PC HP Brio sono 
preinstallati i driver per la 
scheda di rete HP. la nuova 
proposta HP per piccole 
aziende che consente una 
semplice e rapida installazio¬ 
ne in rete. 

Software per l'accesso 
Internet multiutente: comple¬ 
tamente integrato in HP 
Network Center, i.Share con¬ 
sente a più utenti (fino a tre), 
connessi su una LAN, di con¬ 
dividere un modem e una 
linea telefonica per accedere 
ad Internet nello stesso 
momento, riducendo i costi. 
HP ha reso i centri già esi¬ 
stenti - HP welcome center. 
HP communication center e 
HP support center - più intui¬ 
tivi aumentandone le funzio¬ 
nalità Ad esempio, HP sup¬ 
port center ora comprende il 
nuovo HP smart troubleshoo- 
ter, che integra la guide on- 
line per il troubleshooting del 
PC con il software diagnosti¬ 
co PC Doctor. per una sem¬ 
plice e rapida risoluzione dei 


problemi. Il PC HP Brio ha 
anche una nuova tastiera ad 
accesso rapido con 13 tasti 
aggiuntivi per accedere pre¬ 
mendo un solo tasto ad appli¬ 
cazioni di uso frequente. 

La nuova linea sarà disponibi¬ 
le dal 1° ottobre, i prezzi sti¬ 
mati al dettaglio partono da 
Lit. 2 045 000 (IVA esclusa) 
per un PC modello Brio 8012 
Business dotato di processo¬ 
re Pentium Intel 166 MHz 
con tecnologia MMX, 16 MB 
di RAM, cache da 256 KB e 
disco rigido da 2,1 GB 
La linea completa di PC HP 
Brio per piccole aziende com¬ 
prende i modelli base Bu¬ 
siness, i modelli Advanced 
Business con drive CD-ROM, 
software per funzioni audio e 
business, ed i modelli 
Advanced Business Commu¬ 
nication, dotati di funzioni di 
comunicazione estese. 


DOVE k CHI - 

Hewlett-Packard Italiana 

Via G di Vittorio 9, 
20063 Cernusco S/N (MI), 
Tel (02192121 


Micrografx Simply 2 per la creazione di immagini 3D 

E' una soluzione per la grafica 3D con completo supporto Internet e compatibi¬ 
lità con Microsoft Office 


Per la creazione di immagini in 3D e di animazione 
per siti Web, presentazioni e documenti, 
Micrografx ha annunciato l'immediata disponibilità 
di Micrografx Simply 3D 2 Grazie a una sene di 
potenti funzionalità e wizard di semplice utilizzo, 
Simply 3D 2 semplifica la creazione di immagini 
ed effetti tridimensionali, animazioni, scenari e 
clip art drag-and-drop, permettendo l'utilizzo di 
immagini e di effetti in 3D per illustrare idee e 
concetti. Simply 3D 2 offre un'ampia libreria di 
immagini pronte per l'uso che comprende oltre 
400 clip art drag-and-drop textured. organizzate in 
comode categorie, 100 tipi di materiali diversi 
applicabili agli oggetti mediante drag-and-drop, 
immagini con diverse illuminazioni, animazione e 


altro ancora. Simply 3D 2 supporta OLE 2.0 per 
consentire l'utilizzo e l'accessibilità ai tool e alle 
immagini tridimensionali all'interno dei tradizionali 
programmi di word processing e presentazione e 
delle soluzioni di grafica aziendale. Viene garantito 
anche il supporto VRML per la creazione rapida di 
animazioni a bassa ampiezza di banda ed il sup¬ 
porto di GIF trasparenti per semplificare la crea¬ 
zione di GIF animati di piccole dimensioni. 

DOVE k CHI- 

Micrografx Italia Srl 

Via Ettore Sacchi 8, 26100 Cremona, 


IT Way, un distributore che cresce 

IT Way e un distributore a valo¬ 
re aggiunto (VAD) specializzato 
nel mercato degli Open System 
(UNIX e NT) e nel mercato 
InternetZ/Intranet/Extranet 
Consulenza, training e servizi 
sono le chiavi di successo di IT 
Way IT Way è il master distri- 
butor ufficiale di SCO, Net¬ 
scape, Progressive Networks, 
Century Software, Computone. 
Athos-Fax, Fulcrum. McAfee. 
NETcs, NetDynamics, Net- 
Ob|ects, Sunsoft-Java, Trend 
Micro, Visigenic, Wingate, Xylan 
e distributore di: 3COM, Cisco, 
Microsoft, OKI, Tandberg. 

FTP Software, azienda leader 
nelle soluzioni software per 
networking, e IT Way, distribu¬ 
tore specializzato nel mercato 
dei sistemi aperti e negli ambiti 
Internet/Intranet/Extranet, 
hanno raggiunto un accordo per 
la distribuzione dei prodotti FTP 
Software sul territorio nazionale 
FTP Software tornisce applica¬ 
zioni e servizi necessari per 
creare reti IP virtuali, che per¬ 
mettono agli utenti di estendere 
le proprie reti in maniera sicura 
e di facile gestione. FTP 
Software ha recentemente 
inaugurato la propria sede italia¬ 
na per supportare al meglio i 
propri clienti e i propri partner 
Un altro accordo è stato siglato 
con McAfee Italia, filiale italiana 
di McAfee Associates Ine. per 
la distribuzione sul territorio 
nazionale dei prodotti McAfee 
di sicurezza delle reti aziendali 
NetScape Europe, nel recente 
meeting di tutti i distributori 
ENEA (Europe Middle East & 
Africa) tenutosi a Barcellona, ha 
premiato i progetti più importan¬ 
ti a livello europeo, la IT Way e 
stato il distributore italiano 
Netscape che si è contraddistin¬ 
to particolarmente in termini di 
risultati grazie ai suoi partner 
Cosi durante la serata di gala, il 
Vp Sales della Netscape, Tood 
Rulon Miller, ha conferito a 
Cesare Valenti, presidente della 
IT Way. la medaglia di bronzo 
nella classifica del venduto nel 
Q2, dietro ai mostri sacri della 
Norvegia e del Regno Unito 
Nella medesima serata, sono 
stati premiati i Nap Italiani che 
hanno reso possibile questo 
successo 


DOVE & CHI- 

IT Way 

Via L Braille 15, 
48100 Ravenna, 
Tel. 105441 288711 


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SmartKey migliora la protezione delle applicazioni 

La sicurezza informatica viene continuamente 
aggiornata per garantire agli utenti una sempre 
maggiore protezione, in questa ottica si inqua¬ 
dra l'annuncio di Eutron circa la disponibilità 
della versione Plus+ della chiave hardware 
SmartKey, insieme alla nuova release, la 9.0, del 
software di gestione e supporto della chiave 
stessa. 




SmartKey Plus+ assicura il rispetto degli investimenti 
grazie alla piena compatibilità con il modello preceden¬ 
te, oltre a garantire la protezione delle proprietà intellet¬ 
tuali dei programmi software. 

Il rinnovato modello della chiave di 
Eutron conserva i nomi già adottati dal 
modello precedente relativamente 
alle varie tipologie 

modello base è 
l'FX, la versione 
più semplice 
•*- ed economica; 
PR. la chiave 
"programmabile adat¬ 
tabile a ogni tipo di applicazione 
software; EP, per la protezione estesa 
tramite la rilevazione dei codici errati; SP è 
^ invece il modello più sofisticato, ideale per le applica¬ 
zioni che richiedono elevatissimi livelli di sicurezza e infi¬ 
ne NET, pensata per le applicazioni che operano sulle 
più diffuse architetture di rete locale. 

Tra le caratteristiche introdotte nella nuova SmartKey 
Plus+ spiccano il rinnovato ASIC, che permette di otte¬ 
nere migliori prestazioni, le ridotte dimensioni, l'introdu¬ 
zione della tecnologia SMD e la migliore trasparenza 
della chiave stessa con tutte le altre periferiche che 
operano tramite la porta parallela. 

La SmartKey Plus+ è dotata di una forma maggiormen¬ 
te ergonomica che ne facilita l'installazione e la rimozio¬ 
ne dalla porta parallela e viene costruita, controllata, 
testata e consegnata agli utenti con tempi più rapidi 
Non è necessaria nessuna modifica nelle procedure di 
utilizzo e di personalizzazione rispetto al modello prece¬ 
dente La nuova versione del software SmartKey 9 0. 
che Eutron ha sviluppato per la gestione della SmartKey 
Plus+, è disponibile su CD-ROM ma è sempre possibi¬ 
le, partendo dai CD-ROM, creare il set di floppy disk 
E' inoltre inclusa una versione unificata del software di 
protezione automatica GSS che consente di attivare la 
protezione sia delle applicazioni DOS/Windows 3.1. sia 
di quelle per i sistemi operativi Windows 95 e Windows 
NT. Sono anche stati aggiunti i driver per i sistemi ope¬ 
rativi UNIX e LINUX 

GSS consente di proteggere i programmi anche se non 
si dispone del codice sorgente e permette di estendere 
gli aspetti della sicurezza anche sui file che contengono 
i dati. 

Altre nuove caratteristiche contenute nella versione 9.0 
del software sono rappresentate da una struttura mag¬ 
giormente razionalizzata che consente il recupero e l'im¬ 
piego dei driver necessari per la protezione delle appli¬ 
cazioni e dalle oltre 20 nuove estensioni per la compati¬ 
bilità con gli strumenti di sviluppo 


DOVE & 


CHI 


Eutron Spa 

Via Gandhi 12, 24048 Treviolo (BG), 
Tel. (035) 697011 


IBM Italia affida l'assemblaggio dei desktop a PCD e ATD 

In Italia PCD e ATD danno vita a Blue Builder 

Le due società, che vantano una lunga esperienza nel setto¬ 
re. costituiscono la Blue Builder. Attualmente i siti di assem¬ 
blaggio certificati in Europa sono 16. ma l’obiettivo è 20/25. 
Alla ricerca del valore aggiunto, della riduzione dei costi e 
della velocizzazione nelle consegne e configurazione doc. 
Quello italiano è un mercato da 50.000 macchine. 

di Francesco Fulvio Castellano 


Nella vecchia, mitica prima fabbrica 
di IBM Italia in via Tolmezzo. a 
Milano, è stato annunciato l'accordo 
raggiunto per una importante inizia¬ 
tiva con ATD e PCD. che assemble¬ 
ranno per IBM i PC desktop E' un 
avvenimento di portata ’worldwide' 
che IBM persegue da mesi e che 
risolverà il problema delle ‘differen¬ 
ziazioni' tra cliente e cliente. Le due 
società italiane, hanno dato vita alla 
Blue Builder, che avrà sede a 
Basiano dove ha sede anche lo sta¬ 
bilimento IBM e dove PCD già 
assembla le workstation RS/6000. 
Nello stesso giorno, in contempora¬ 
nea europea. IBM ha lanciato AFI - 
Advanced Fulfillment Initiatives - 
una iniziativa che sfrutta la leader¬ 
ship della società e l'esperienza dei 
Business Partner per la fornitura di 
soluzioni competitive AFI rappre¬ 
senta il completamento del pro¬ 
gramma AAP (Authorized Assem¬ 
bler Program) di IBM che consente 
ai business partner di personalizzare 
i PC direttamente presso i rivendito¬ 
ri. Questi nuovi processi produttivi 
sono volti a semplificare la configu¬ 
razione e l'assemblaggio dei prodot¬ 
ti, ora dotati di scheda di tipo NLX. 
di un numero minore di viti e di un 
design più compatto Nei mesi a 
venire, I iniziativa AFI ingloberà 
miglioramenti al sistema EDI, alla 
gestione ordini, del backiog e delle 
capacità di rifornimento E' la sfida 
IBM per vincere la battaglia dei PC 
nel mondo. 

Parola di Massimo Bramati, 
Direttore di IBM PC Company Italia 
e deus ex machina dell'intera opera¬ 
zione Delle 170.000 macchine 
richieste dal mercato italiano, ben 
30/40 mila, nel prossimo anno di 
attività, saranno fornite da Blue 
Builder con l'obiettivo delle 50.000 
per l'anno successivo. 

Attualmente tutti i PC di IBM ven¬ 
duti in Italia sono assemblati nell im- 
pianto di Greenock. in Scozia; in 
virtù del nuovo programma 
Quickship qualunque ordine di PC 
‘standard’ IBM viene evaso in quat¬ 


tro giorni con questo iter il dealer o 
il distributore emette un ordine 
d'acquisto ad IBM Italia che a sua 
volta lo trasmette allo stabilimento 
di Greenock Questa procedura fun¬ 
ziona bene se si tratta di un PC 
standard, ma se il cliente richiede 
una configurazione particolare l'ap¬ 
provvigionamento risulta più compli¬ 
cato e richiede più tempo. Con il 
nuovo programma di assemblaggio 
locale. IBM ritiene ora di offrire un 
servizio migliore agli utenti Da qui 
la decisione di costituire in tutta 
Europa (alla fine del programma 
saranno 20/25) una serie di centri di 
assemblaggio locali per PC persona¬ 
lizzati ‘100% pure IBM", dotati di 
componenti originali ed assemblati 
secondo rigide norme di qualità 
adottate negli stabilimenti IBM E 
qui va ricordato l'accordo a 360 
gradi e il rapporto di ampia collabo- 
razione che si è instaurato con Intel 
A partire dalla fine di quest'anno, la 
nuova società denominata Blue 
Builder e fondata con quote pariteti¬ 
che da ADT e PCD (che tra l'altro 
sono concorrenti tra loro), assem¬ 
blerà a livello locale i personal com¬ 
puter IBM 

Dal punto di vista operativo il centro 
assemblerà con la possibilità di rifor¬ 
nirsi di componenti (chassis, memo¬ 
rie, planar, ecc.) dallo stabilimento 
di Greenock e, avendo a magazzino 
un mix completo di componenti 
standard, soddisfare qualsiasi ordi¬ 
ne nel giro di 48 ore. I principali 
esponenti del Consiglio di ammini¬ 
strazione di Blue Builder saranno 
Oscar Piazza di PCD che ricoprirà la 
carica di Presidente e Antonio 
Vismara di ATD con la funzione di 
Amministratore Delegato. 


DOVE & CHI - 

IBM 

Via Tolmezzo 15. 
20132 Milano, 
Tel (02)59.621 


124 


MCmicrocomputer n, 179-dicembre 1997 

















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DIGITAL 
VIDE once 

CAMERA UO»l 


DIGITAL 

vide onci 

CAMERA UO I 



Dii oggi il mimilo tifile ritleoetiiiure non 
.sarà inni /iiii lo stesso, l'ornilo elle lo Ini 
scori rollo è rimiro ilei le nuore ritlcociimere 
i ligi In li DSI e DS5. La rirolnzioinirin tecnologia 
iligilale Panasonic ha italo loro mia i/nalilà il'iiinnagine mai risia 
prima e una nuora forma nltra-eoiiipnlla e leggera, \asee così una 
nuora stirpe ili riileocamere dotale ili un liscila digitale (II.LL I-i'J-f) 
e nn'nscila Digital Siili Pi eh tre 
(IIS232C) per farri cui rare, fin 
da oggi, nell'iinirerso mallime¬ 
diale del futuro. 


Panasonic 

IvWflrkiag for fif v 













Phoenix soffia vita nuova nei sistemi a base Intel 


Il BIOS 4.0 versione 6 è di serie nelle motherboard Intel, mentre PicoBlOS coordina l'hardware della micro¬ 
scopica motherboard di Celi Computing 


Grandi novità di tutte le 
dimensioni per le schede 
madri basate su chip Intel. 
L'ultimo annuncio riguarda la 
disponibilità del Phoenix Pico 
BIOS per la P55EZ. una 
motherboard in formato 
ridotto prodotta dalla Celi 
Computing. Il minuscolo for¬ 
mato carta di credito alloggia 
un processore Pentium, 
dando vita ad un componen¬ 
te che verrà usato per appli¬ 
cazioni industriali e consumer 
dagli handheld alle automobi¬ 
li. Novità, anche se meno 
recenti, anche per le schede 



di dimen¬ 
sioni più 
tradiziona¬ 
li. Tutte le 
mother¬ 
board di 
Intel usano ades¬ 
so il software di sistema 
Phoenix. L'integrazione del 
Phoenix BIOS 4 0 versione 6 
fa parte d'un accordo a lungo 
termine per la cessione 
incrociata di licenze. I primi 
prodotti sui quali si attiva l'ac¬ 
cordo sono le schede con 
Pentium e il nuovo chipset 
430TX, per poi passare all'in- 




tero listino 
per desktop e 
server 

Tra le funzioni di 
questo BIOS si 
trova la funzione 
OCT, Optimal 
Configuration Techno¬ 
logy, che consente di fare 
il boot da diversi tipi di perife¬ 
rica, quali ad esempio i CD¬ 
ROM, le unità magneto-otti- 
che, i supporti removibili Zip 
ed LS-120 ed anche in remo¬ 
to attraverso schede lan. 
Inoltre si curano di configura¬ 
re automaticamente le impo¬ 


stazioni del CMOS ottimiz¬ 
zando le prestazioni. 

La sezione Pico di Phoenix, 
che si occupa di software di 
base per le Information 
appliance, ha annunciato la 
disponibilità di nuove soluzio¬ 
ni. 

In particolare PicoStor è un 
filesystem per fotocamere 
digitali che risiede su flash 
interna o removibile. mentre 
Virtual Chip USB e una solu¬ 
zione software alle interfacce 
seriali di nuova concezione 
recentemente acquisito 
anche da Philips HPC. 




Nuove HASP: s’è già sparsa la notizia... 


LA “NUMERO 1” 
MOLLA IL GRUPPO. 


• Design innovativo 

• Dimensioni ridotte 

• Nuova tecnologia 

• Più linguaggi supportati 

• Nuovo Sw su CD-ROM 

• Documentazione in italiano 


A sottolineare l’importanza di questo nuovo annuncio, la Partner Data, 
Importatore e Distributore Esclusivo dei Prodotti HASP, lancia sul mercato 
italiano un'offerta di eccezionale convenienza: 

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Comprendente: una chiave, Sw di sviluppo, documentazione. 

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Nuove HASP: 

di più in minor spazio 

Basata su un nuovo, esclusivo microcircuito 

proprietario ASIC (Applications Specific 

Integrated Circuit), che utilizza 2500 accessi a 

tecnologia I.S micron E 1 , Aladdin annuncia la 

nuova linea HASP. oggi la Chiave di Protezione 

Sw più avanzata e a più spinta miniaturizzazione 

a livello mondiale. 

Una supremazia di prodotto già 
confermata da te st dj laboratorio 

La superiorità di HASP è testimoniata dai tesi 
condotti dalla NSTL (Associazione USA di Tesi 
Comparativi), che ha classificato MemoHasp 

li Numero 1 in li calivi di proliiloii (■■1111 ih 
marcito dii piu Importutl coitriltorl 1 livelli 
mondiale. 

Del resto, sin dal 1984, 20 mila sviluppator 
hanno utilizzato oltre 4 milioni di chiavi Aladdir 
per proteggere i loro programmi. 

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126 


MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997 


















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Unlnstaller è infatti la soluzione, ideata e realizzata da 
CyberMedia per l'ambiente Windows, in grado pulire 
e liberare l'hard Disk del vostro PC dai programmi, 
file o dati che lo sovraccaricano inutilmente. Si tratta di 
un software che ottimizza il funzionamento del computer 
perché cerca e rimuove automaticamente le tracce delle 
informazioni che restano inevitabilmente nascoste nelle 
varie directory e sottraggono lo spazio disponibile. 

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Lava il vostro PC 
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e libera lo spazio. 


Quale è il segreta 
di un PC sempre H 

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NetManage acquisisce NetSoft e apre una filiale in Italia 

Il sempre più affollato mondo dei modem, router. ISDN e integrazione 
video, voce, dati e fax per reti frame relay, ha visto l'ingresso 
di Motorola in questo lucroso mercato in forte espansione. 
NetManage diventa il primo al mondo nell'ambito delle soluzioni 
di connettività basate sul web per i sistemi UNIX e gli host IBM. 

di Francesco Fulvio Castellano 


In seguilo all'acquisizione, NetManage 
diventa uno dei più importanti fornitori nel 
crescente settore della connettività PC 
ePer un certo periodo i due Ioghi convive- 
ranno anche se NetSoft è destinato lenta¬ 
mente a sparire, ma non sui prodotti 
L annuncio è stato dato da Giulio Barki, 
Direttore Generale della filiale italiana, 
NetManage-NetSoft Italia, che ha iniziato 
da poco ad operare direttamente sul terri¬ 
torio nazionale, con sede a Milano e, pre¬ 
sto, uffici a Roma. L'obiettivo per il primo 
anno di attività, che si concluderà il 31 
dicembre 1998, è di raggiungere un fattu¬ 
rato di 2 milioni di dollari 
Per quanto concer¬ 
ne i prodotti, 
sono state an¬ 
nunciate tre so¬ 
luzioni NetSoft 
e cioè NS/Re- 
pon Web. 3270 
Jet e NS/ Office 
Partner II primo 
è un nuovo pro¬ 
dotto che, impie¬ 
gato come add- 
on di NS/Report 
Web, fornisce 
l'acquisizione automatica delle stampe 
host e la loro archiviazione permettendo 
l'esecuzione di ricerche indicizzate utiliz¬ 
zando un browser Web. 

Il prodotto è già disponibile in Italia a parti¬ 
re da lire 23.599.000 IVA esclusa, per la 
versione base 'single processor web'. 

Il secondo, 3270.Jet, per il collegamento 
PC-host basato su Java, è il nome con cui 
NetManage ha annunciato la nuova ver¬ 
sione compatibile Java della nota suite di 
prodotti di emulazione NS/Portfolio della 
NetSoft 

Il server 3270.Jet NT è scalabile e può 
essere ampliato per adattarsi all'evoluzio¬ 
ne e alla crescita delle reti 3270.Jet è 
disponibile per ora nella versione per 
mainframe, a partire da lire 4 710.000 (IVA 
esclusa) per il pacchetto da 20 licenze, 
fino a lire 165.266.000 (IVA esclusa) per il 
pacchetto da 1000 licenze 
Da non dimenticare Chameleon UNIXlmk 
97, che sostituisce il precedente 
Chameleon NFX/X, una soluzione comple¬ 
ta per la connettività tra PC e sistemi 
UNIX basata sulla tecnologia Web In 
grado di ridurre i costi di gestione e di 
garantire elevate prestazioni, è il primo 


prodotto che integra la nuova tecnologia 
Broadway X, che permette alle applicazio¬ 
ni X di operare con i protocolli Internet e 
con i thin Client tramite un browser Web e 
fornisce il primo metodo standard per 
gestire i dati con linee a bassa larghezza di 
banda Per finire ecco NS/Office Partner 
E’ il primo prodotto di integrazione 
Windows che rivoluziona e semplifica l'ac¬ 
cesso personalizzato ai dati AS/400 da 
Client che sfruttano la suite Microsoft 
Office 

I componenti di NS/Office 
Partner sono gli add-m 
per Excel, i driver 
ODBC in sola lettu¬ 
ra e I NS/Router, il 
Client standard 
APPC della Net 
Soft per l'acces¬ 
so agli AS/400 
NS/Office Partner 
sarà disponibile in 
Italia dalla fine di 
ottobre al prezzo unita¬ 
rio di lire 224 000 (IVA 

esclusa). 

Fondata nel 1990, NetManage è una 
società che opera a livello mondiale nello 
sviluppo di soluzioni complete per la con¬ 
nettività PC e offre una sene di sofisticate 
applicazioni Windows per la connessione 
ai sistemi UNIX, AS/400 e IBM mainfra¬ 
me. 

La società impiega oggi 450 professionisti 
worldwide e la sede è a Cupertino, 
California, con filiali negli USA, UK, Belgio, 
Francia, Italia, Germania, Olanda. Svezia 
Israele e Giappone 

I loro prodotti sono oggi utilizzati da oltre 
300mila aziende, tra le più note nel 
mondo. 


DOVI & CHI - 

NetManage Software GmbH 

Grunwalder Weg 13a D-82008 
Unterhaching 

Tel +49-89-614 54 321 



PC Executive, il regalo di Natale 

Adatta a tutti gli usi. la nuova gamma dell'as¬ 
semblatore italiano si propone al pubblico piu 
vasto con una base comune ed alcune varianti 
nella configurazione. Cercate un PC multimedia¬ 
le completo di modem? Potreste averlo trovato 
nella gamma della Executive di Lecco La main- 
board monta Pentium MMX con 32 MB Ram, 
hard disk da 4.2 GB. scheda video da 2 MB e 
Windows 95 già compreso. Gli accessori sono 
tutti della Creative: il modem 33K6 Internet 
Blaster, la WebCam a colori, la SoundBlaster 
AWE64 ed un CD-ROM 24X. Completano il 
tutto la cuffia, il microfono e le casse Una nota 
a pane la mentano le tastiere, che adesso allog¬ 
giano i controlli del CD e quelli della scheda 
audio. Questa configurazione viene proposta a 
2 milioni 749 mila lire piu IVA. Eliminando II 
modem e la WebCam si risparmiano 499 mila 
lire piu IVA, mentre a richiesta sono disponibili 
miglioramenti alle dimensioni dell'hard disk e 
della Ram e anche la versione Gold della sche¬ 
da audio. Executive offre a tutti i suoi clienti una 
serie di servizi La garanzia On-Site assicura il 
diritto alla riparazione a domicilio in tutta Italia 
entro tre giorni lavorativi dalla chiamata al solo 
costo del diritto fisso (lire 25 mila più IVA) Il 
manuale Passo per Passo, davvero immediato 
da usare, è tradotto in italiano e tedesco Infine 
la hotline tecnica al numero 0341/221 555 
garantisce l'assistenza in qualsiasi momento. 

Executive - Via Elettrochimica 40. 22053 Lecco 
(CO), Tel. 0341/2211 



Buone notizie per chi ha intenzione di sottoscri¬ 
vere un abbonamento TINr/w/r con Telecom 
Italia Net. Contrariamente a quanto annuncia¬ 
to nei giorni scorsi proprio su queste pagine, il 
suo costo non è di L. 400,000 piu IVA ma 
di I . 149.000 piu IVA. Meglio per voi. 



128 


MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997 

























e Informazioni 
economiche 


Facilità, velocità, assistenza: i vantaggi di Telecom Italia Net non Uniscono mai. Più di 110 punti 
di accesso (POP) per navigare al costo di una telefonata urbana dalle principali città italiane e più di 15.000 
porte d'accesso per collcgarti senza inutili attese grazie alla disponibilità di almeno una porta ogni 20 abbonati su 
Rete Telefonica Generale e 10 abbonati su rete ISDN. La velocità e la sicurezza dei collegamenti sono assicurate dalla rete principale 
- il backbone - di Telecom Italia Net che consente sempre un'altissima velocità di trasmissione (34 Mbps). 


^ Help Desk: puoi chiedere informazioni 
commerciali e assistenza all'installazione 
al Numero Verde 
tutti i giorni dalle 

8,30 alle 0.30. 

^ Help On Web (HOW): direttamente 
on line, un supporto tecnico tacile da utilizzate. 
Nel Sonar per collcgarti ad altri motori 


di ricerca in tutto il mondo e trovare facilmente 
le informazioni che desideri. 

^ Mail c Space: caselle di posta elettronica 
utilizzabili in qualsiasi pane nel mondo e 
500 Kb di spazio sveb per diventare regista della 
rete in modo creativo rendendoti visibile in 
tutto il World Wide Web. 

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informazioni economiche, turismo, musica, 
cinema. Il tutto consultabile in maniera fàcile, 
utile e divertente. 

^ La Vetrina delle Aziende: per dialogare 
direttamente con le aziende die hanno scelto di 
essere on line con Telecom Italia Net. 

La promozione è valida fino al 31/12/97. 



ZzUTELECOM ITALIA Net 


lwww.tin.X3 



































Grazie a Unidata, l’azienda telefona su Internet 

Voce e fax possono andare sulla rete delle reti con i servizi dell'azienda romana. Ai grandi risparmi su 
voci già in budget si possono aggiungere le ulteriori economie offerte dalla videoconferenza. 


Il telefono, benché disponibi¬ 
le ovunque, è comunque una 
risorsa scarsa, visti i costi 
certo non trascurabili Ancora 
più costosa è la videotelefo¬ 
nia, che per questo ancora 
non è entrata negli usi delle 
aziende nonostante consenta 
significativi risparmi. Un terzo 
canale di comunicazione di 
grande presente è senz’altro 
Internet. 

Una rete telefonica privata 
virtuale per connettere i 
vostri dipendenti, e magari 
anche i principali clienti e for¬ 
nitori, agendo sui normali 
apparecchi telefonici ma 
senza costare nulla. E' que¬ 


« 


unnE 


high Qua i 


sta la pro¬ 
messa della 
telefonia su 
Internet, 
attraente 
per chi abbia 
o intenda 
avere una connettività con la 
rete delle reti. In questo 
modo l'intera comunicazione 
interaziendale può essere 
ridefinita, partendo da nuovi 
basi economiche come la 
disponibilità illimitata di 
telefono, fax ed altro. 

Umdata è un Internet Service 
Provider che si sta distin¬ 
guendo nell'erogazione di 
servizi innovativi. Le sinergie 


=T-i ì 

'••tnarj» • 


tra la ven¬ 
dita di 
sistemi, 
iniziata nel 
• t ». • 1 983, e 

- fi quella di 

gestore di 
attività su Internet, giunta nel 
1995, sono un'ulteriore ga¬ 
ranzia di solidità organizzativa 
e tecnica. 

I servizi di telefonia attual¬ 
mente in offerta, che com¬ 
prendono voce e fax, riguar¬ 
dano sia le connessioni tra 
normali apparecchi telefonici 
che quelle tra un computer 
multimediale ed un telefono. 
La connessione telefonica su 


Internet tra due personal 
computer multimediali è 
demandata ad una fase suc¬ 
cessiva del progetto. 

Nel filone della nuova telefo¬ 
nia sono allo studio anche 
servizi di videotelefonia su 
Internet basati sugli standard 
di mercato. 


DOVE & CHI- 

Unidata 

Via Cornelia 498, 
00166 Roma, 
Tel. 106)611 141, 






























Vocal Works 3: la voce per comandare il desktop 


Vocal Works, il prodotto per il riconoscimento vocale lanciato sul mercato italiano all'inizio dell'anno, è arrivato alla 
versione 3.0. Oltre a Vocal Write e Vocal Sheet il programma include adesso Cali Me e Vocal Manager E-mail. 


di Enrico Ferrari 


Cali Me è il programma che consente di gestire il 
traffico telefonico, la segreteria telefonica con 
più caselle vocali con password e testi multipli e 
comporre a voce il numero telefonico desiderato 
che il computer invierà, poi, al modem. 

Vocal Manager E-mail, invece, permette di gesti¬ 
re il download di pagine Internet e il controllo 
della propria E-mail attraverso un programma di 
posta elettronica. Il software si collega al provi¬ 
der, scarica la posta, effettua il download delle 
pagine Internet che interessano e chiude il colle¬ 
gamento telefonico, tutto senza la necessità di 
alcun controllo da parte dell'utente. 

Vocal Works 3.0 permette la gestione automa¬ 
tizzata del microfono per riconoscere automati¬ 
camente la qualità del suono e il rapporto segna¬ 
le/rumore, un tempo di impostazione del softwa¬ 
re e riconoscimento di base pari a 3 minuti e 
l'impostazione sul primo utente con la pronuncia 
di sole quattro parole. 



Gensoft Srl 

Via dell'Appesa 7. 
44038 Pontelagoscuro (FE), 
Tel. (0352) 796216 


Il motore di riconoscimento vocale è stato riscritto 
a 32 bit, migliorando il parlato continuo anche 
nella fase di dettatura attraverso l'opzione 
Quick Talk del pannello Opzioni e aumentan¬ 
do la velocità di tutte le funzioni per garantire 
il riconoscimento al 94%. 

La versione di Vocal Works 3.0 con il microfo¬ 
no incluso nella confezione è già disponibile 
nei negozi al prezzo di lire 199.900 (IVA inclu¬ 
sa). 



Frequently Asked Question 


3 linee T3 (135 Mbit/s) collegate a diverse dorsali 
43 server Silicon Graphics WebFORCE 
funzionamento garantito per il 99,5% del tempo 
attivazione degli account entro 24 ore 
30 giorni di garanzia "soddisfatti o rimborsati" 
oltre 40.000 siti già ospitati 
8 diversi piani di hosting su piattaforme Unix e NT 


Answer 1 


Answer 2 


tanto per continuare 


re 


osa offrite di diverso per la 
mia presenza in Internet ?” 


tanto per cominciare: 


le 

^Ftal Thinklng 


RapidSite 




ooomnin • .-1 Professional 



1 Mi 

| Perse 

nal 



e 

£ 

Registrazione Dominio 

• 

• 

• 


Traffico dall massimo mensile 

325 MB 

1000 MB 

2000 MB 


J Spazio dati su disco 

IO MB 

20 MB 

SO MB 

= 

Caselle di posta elettronica 

1 

5 

10 

s 

Autorispondltorl 

3 

IO 

15 


Forwarding 

3 

IO 

15 

2 

Statistiche dettagliate 

• 

• 

• 

« 

Anonymous FTP server 


• 

• 


Supporlo di script CBI 


• 

• 

o 

Supporto Microsoft FrontPage 


• 

• 

-S 

Motore di ricerca Extte! 


• 

• 

= 

Reai Audlo/Vldeo 



_ 

B 

P 

SSl secure server 



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mSQl database server 



• 


Supporto Cybercash 



• 

2 

Shopping Cari program 



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— 


Tutti i nostri Piani prevedono la registrazione del nome di dominio. Es: www.nome.com 


MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997 


131 











































romaonline.net, tutta Roma su Internet 

E' il primo sito al mondo ad avere una cartografia vet¬ 
toriale cosi evoluta integrata ad Internet. 

Realizzato dalla 
Internet Service 
Provider è molto 
più di un grande 
contenitore di infor¬ 
mazioni ed immagi¬ 
ni. 

Coinvolgente sia 
per il principiante 
che per l'esperto, è 
soprattutto un ser¬ 
vizio che offre la 
possibilità di poter 
ottenere qualunque 
informazione su Roma in tempo reale. 

Un punto d'incontro virtuale per tutti coloro che a Roma e nel 
mondo vogliono usufruire appieno dei servizi delle potenzialità 
economiche, turistiche, commerciali della città 
Le sofisticate tecnologie di romaonlme.net garantiscono faci¬ 
lità di utilizzo grazie allo sviluppo razionale dei menu e alla pre¬ 
senza di un motore di ricerca accessibile direttamente dalla 
Home Page 

L'intero comune di Roma rappresentato in una cartografia vet¬ 
toriale per una mappa facilmente consultabile e gestibile con 
un semplice click si può individuare l'ubicazione e l'esatta 
distanza di tutto ciò che interessa, dal monumento al servizio 
di pubblica utilità, dall'albergo piu vicino all'opera d'arte più 

nascosta. 

La completezza delle infor¬ 
mazioni è assicurata dalla 
continua cooperazione con 
WWF Lazio, Roma è mia, 
UISP. Cooperativa l'Arca di 
Noè, ARTEL, Giardino 
Zoologico, IHR, Roma 
Sotterranea, Studio Croci 


Internet Service Provider Sri - 

Via G Capogrossi 34. 00155 
Roma, Tel 106122549 I 


Segnaliamo ai lettori che la CD House, distributore ufficiale 
per i titoli su CD-ROM della Walnut Creek, Pacific Hi-Teach ed 
Infomagic, cambia sede dal 1 dicembre il nuovo indirizzo sarà. 

CD House Italia 

Via Allende 9 
27035 Mede (PV), 

Tel. 10348) 805 623 



Il Gruppo deU'Infomiatica di Qualità! 


"Facal chiede PERDONO" 

n Groppo Ficai point ti tcuti con l'affezioniti clientela pei aver pubblicato prezzi arati tuOa 
propria pubblicità apparta tu MCmicrocomputa di novembre a cauta di un trottolano errore di 

impalminone trafica. 


Da Computer Store un modo diverso di guardare il PC 

Schermo da lavoro? Forse più da intrattenimento. Anzi, 
mentre vedo la TV e arriva una telefonata, spengo la TV 
e vedo chi mi chiama. In un unico blocco-monitor: il PC, 
la televisione, lo stereo, e il videotelefono, tutti insieme, 
a colori, allegramente. 

di Francesco Fulvio Castellano 



Non c'era modo mi¬ 
gliore per mettere tutti 
d'accordo. Tanto è 
vero che questa nuo¬ 
va macchina diventerà 
il centro "operativo" 
delle attività domesti¬ 
che di lavoro e di 
intrattenimento Nel 
corso di una conferen¬ 
za stampa a Milano, la 
Computer Store ha 
presentato il primo 
Family Computer tutto 
italiano, che si configurerà come 
punto di convergenza tra un PC 
tradizionale, una TV digitale, un 
impianto hi-fi e un videotelefono. 
Tutto su un monitor. 

Studiata per diventare il "futuro" 
delle attività di una famiglia, di uno 
studio professionale e di una pic- 
cola/media azienda, questa mac¬ 
china - e non sapremmo come 
chiamarla diversamente - la si 
potrà usare per scrivere e fare cal¬ 
coli, guardare film, inviare e rice¬ 
vere fax, telefonare, navigare su 
Internet, giocare, vedere un video 
CD. rispondere al telefono e pren¬ 
dere messaggi, collegarsi in 
videoconferenza, comporre musi¬ 
ca. rivedere e catalogare le foto¬ 
grafie e cosi via, come ha detto 
Paolo Ciabattini. Amministratore 
Delegato di ComputerStore di 
Milano. 

Sono tre i prodotti commercializ¬ 
zati (forse inizialmente eccessiva¬ 
mente costosi, con un nome 
come "family” .): il CS Giove 
Family I a lire 7.899 000, il CS 
Giove Family II a lire 5.299.000 e il 
CS Giove Family III a lire 
6 499.000 (tutti IVA compresa). 
Vediamo questo "blocco" (è piut¬ 
tosto voluminoso) dal punto di 
vista tecnologico. 

Il Family Computer è "costruito" 
attorno ad un grande monitor 
SVGA da 29" che consente di 
visualizzare in contemporanea più 
finestre: televisore. PC, centro 
controllo del CD, telefono e fax. 
L'unità centrale ospita una scheda 
logica con microprocessore 
Pentium MMX 233 e 64 MB di 


RAM, un disco rigido da 3 GB, un 
floppy disk da 1 4 MB, un lettore 
CD-Rom 24X, una scheda video 
con uscita video composito, una 
scheda audio a 32 bit e un fax/mo¬ 
dem 33.600 con funzionalità voce 
per la gestione della segreteria 
telefonica. A completare il siste¬ 
ma vi è una minuscola telecamera 
e un microfono per videoconfe¬ 
renze e videotelefonate, una 
tastiera "nera” di piccole dimen¬ 
sioni e da due (o quattro) casse 
amplificate. Il tutto rigorosamente 
di colore nero come tutti gli elet¬ 
trodomestici da appartamento 
tipo stereo. TV set e CD-audio. 
Certo che a guardarlo, questo 
"complesso" è estremamente 
accattivante. Il prezzo frena, alme¬ 
no per ora. ogni propensione 
all'acquisto, come dire?, di tipo 
domestico. E', invece, oggi, un 
ottimo strumento di lavoro per 
una media azienda 
In futuro, il CD-ROM verrà sosti¬ 
tuito dal DVD, e il fax/modem 
33.600 da quello 56.000 
Naturalmente quando ISDN rag¬ 
giungerà tutte le abitazioni, sarà 
possibile adottare anche questa 
tecnologia per migliorare la qualità 
delle telefonate e delle videocon- 
ferenze. 


Computer Store Srl 

Via Morandi sne, 
20090 Segrate (MI), 
Tel. (02) 26964300 


Per intoi inazioni 

Telefono 06-2389387 FAX 06-2339899 BBS 00-2675961 Indiitao Via SicdU W - 00169 Reo» 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


















Tulli i marchi citati sono registrali e protetti Halle leggi sul copyright e di proprietà delle rispettive case produttrici. 


Gli altri li 

no ’ ''accoppiamo 


MOTOR 
ALCATEL 
ANASQWI 

E IQHzER 
IfcmtNS 
SONY MO 
VIATRAAE 


USHIBR C0W p A 

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Oggi la possibilità di connessione tra Personal Computer e telefoni cellulari GSM 
non è più un problema grazie alla KERNEL SpA. distributrice in Italia dei prodotti NOKIA. OPTION e (DM One. 

Avrete la possibilità di inviare e ricevere 
dati. fax. posta elettronica, collegarvi ad Internet, connettervi alla 
rete telefonica fissa o linea ISON. 

La soluzione completa per un ufficio mobile pronto alf uso. 

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Per avere ulteriori informazioni sui produtti potete inviare il coupon, per posta o fa». 


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MICRO C/t? 









Lexmark 1000 Color Jetprinter, la piccola dalle grandi prestazioni 

La Lexmark 1000 Color Jetprinter è una stampante dalle dimensioni ridotte che 
la rendono adatta per le applicazioni domestiche e per gli uffici dove lo spazio 

sulle scrivanie è limitato. 


Il prezzo contenuto la 
rende particolarmente 
competitiva rispetto alle 
concorrenti infatti la 
Lexmark 1000 Color Jet- 
prmter e in vendita al 
prezzo di lire 299 000 
(IVA inclusa). Il suo spe¬ 
ciale coperchio colorato a 
due toni rende facile l'in¬ 
serimento della stampan¬ 
te in qualsiasi contesto 
domestico. 

La Lexmark 1000 è in 
grado di stampare alla 
risoluzione di 600 x 600 
dpi sia a colori sia in bian¬ 
co/nero. quando vengo¬ 
no impiegate le cartucce 
d'inchiostro Super Sharp 
Waterproof Black Ink. In 
modalità a colori la velo¬ 
cità di stampa e di circa 1,5 pagine al minuto, 
che diventano 3,5 in modalità monocromatica, 
Lexmark ha sviluppato una nuova famiglia di car¬ 
tucce a getto d’inchiostro a colon, in bianco/nero 
e nero resistente aH'umiditè; si tratta di cartucce 
progettate per gli utenti che non producono 
grandi volumi di stampa 

La Lexmark 1000 viene venduta con una cartuc¬ 
cia a colon, ma sono disponibili anche le cartuc¬ 
ce di tipo High Yield. 

‘La Lexmark 1000 stabilisce una nuova fascia di 
prezzo per i modelli che operano a 600 dpi", ha 
affermato Paul Rooke, vice presidente per il 
marketing e le vendite a livello mondiale per la 
divisione Consumer Printer di Lexmark. 

"Le dimensioni ridotte, l'elevata qualità di stampa 
e il prezzo accessibile, fanno della Lexmark 1000 
la scelta naturale per chi desidera utilizzare la 
stampante a casa o a scuola, ambienti dove 



spazi e budget limitati 
sono la regola". 

La Lexmark 1000 com¬ 
prende il ColorFine 2 
Driver con ColorSort, che 
offre la possibilità di 
stampare i banner e di 
eseguire stampe trasferi¬ 
bili a caldo, e una specia¬ 
le tecnologia che permet¬ 
te di visualizzare sullo 
schermo gli indicatori del 
livello di inchiostro, al 
fine di evitare di rimanere 
improvvisamente "a 
secco" 

ColorSort ottimizza la 
gestione delle cartucce a 
colon e monocromatiche 
per minimizzare la neces¬ 
sità di sostituzione delle 
stesse da parte degli 

utenti. 

La stampante è inoltre offerta insieme al pro¬ 
gramma di supporto Lexmark TLC (Total 
Lexmark Care), pensato per consentire agli uten¬ 
ti di prevenire e risolvere ogni tipo di problema. 
Questo programma comprende il LexExpress 
Next Business Day Exchange Warranty e l'ac¬ 
cesso gratuito al Lexmark Techmcal Support 
Center e al LexFax Product Information 


)OVE & CHI- 

Lexmark International Srl 

Via Rivoltane 13 - Edificio A Milano San Felice, 
20090 Segrate (MI), 

Tel. (02) 70395.1 


M3 INFORMATICA presenta 


PENTIUM/166 MMX, 32 Mb ram, SVGA PCI, Drive 1.44, HD 2.1 Gb 
PENTIUM/200 MMX, 32 Mb ram, SVGA PCI, Drive 1.44, HD 2.1 Gb 
AMD K6 200. 32 Mb ram. SVGA PCI, Drive 1 .44, HD 2.1 Gb 
AMD K6 233. 32 Mb ram, SVGA PCI, Drive 1.44, HD 2.1 Gb 
NOTE BOOK PI33. 16 MB ram, HD 1.4 Gb, CD8X. colori 


L. 1.020.000 + IVA 
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M3 INFORMATICA - via Monte Asolone, 7/D - Torino - Tel. 011/3352702 


Halifax, un inverno pieno di novità 

Halifax, l'azienda italiana spe¬ 
cializzata in videogiochi nata 
alla fine degli anni '80, si prepa¬ 
ra all'inverno con una serie di 
strategie mirate a coprire ogni 
settore. 

Innanzitutto una serie di accordi 
in esclusiva con i maggiori svilup¬ 
patori ed editori internazionali di 
videogiochi come Acclaim, 
Activision, Codemaster, Eidos, 
Gt Interactive, Infogrames, 
Laguna. Mindscape Di notevole 
importanza gli ultimi due accordi 
con JVC e Interplay. 

Con una rete di vendita capillare, 
costituita da 35 agenti e un uffi¬ 
cio 'servizio clienti-telesales', 
operante sul mercato nazionale 
con oltre 2 500 punti vendita atti¬ 
vi, con l'obiettivo, entro il 1997, 
di immettere sul mercato oltre 
1,000.000 di pezzi assortiti tra i 
vari formati), console e pc. la 
struttura operativa di oltre 3 000 
mq. è in grado di evadere oltre 
500 ordini al giorno in tempo 
reale e soddisfare i propri Clienti 
Il consuntivo economico e opera¬ 
tivo del 1997 si delinea particolar¬ 
mente entusiasmante con il rad¬ 
doppio del fatturato, come con¬ 
ferma e diretta conseguenza 
delle corrette politiche commer¬ 
ciali in un mercato in continua e 
rapida evoluzione, sempre piu 
difficile da anticipare. 

La società è attiva in prestigiose 
iniziative speciali come la promo¬ 
zione di Lara Croft (l'eroina del 
gioco "Tomb Raider") nel tour ita¬ 
liano degli U2, il concorso "Space 
Jam" (il gioco tratto dal film a car¬ 
toni della W B interpretato da 
Michael Jordan) in collaborazione 
a partner di rilievo come Danone. 
Spalding, Kellog's E ancora le 
promozioni presso i negozi 
Mondadori Informatica e 
Blockbuster La sponsorizzazione 
del pilota Franco Picco all'edizio¬ 
ne '96/'97 della Parigi-Dakar 
L'accordo con Polaroid per pro¬ 
muovere la loro ultima macchina 
fotografica all'interno di "Kick off" 
Rispetto al 1996 gli investimenti 
pubblicitari sono triplicati, con 
campagne pianificate sulle presti¬ 
giose riviste di settore e su gran¬ 
di mezzi come la "Gazzetta dello 
Sport", "Topolino" , “Topo-byte' e 
"Rockstar" Halifax è la prima 
società ad investire nella localiz¬ 
zazione in italiano sia della confe¬ 
zione che del manuale che del¬ 
l'audio di commento di titoli di 
grande successo come Od- 
dsworld, Tomb Raider 2. Con- 
structor o Kick Off '98. 

Halifax Srl - Via Giovanni Labus 15/3, 
20147 Milano, Tel. 10214130.399 


134 


MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997 
















PUNTI AFFILIATI KERNEL 


Lindy VGA Converter facilita le presentazioni a video 

Lindy VGA Converter è il nuovo accessorio della Lindy che permette di 
collegare il personal computer ad uno schermo televisivo o ad un 
videoproiettore in modo da poter utilizzare immagini di grande formato 
per presentazioni e dimostrazioni. 

Grazie al suo design compatto. Lindy VGA 
Converter si dimostra ideale anche per i com¬ 
puter portatili 

Le principali caratteristiche tecniche di Lindy 
VGA Converter sono il sistema "plug and 
present" che non richiede l'installazione di 
componenti software, la compatibilità con i 
sistemi PC e Macintosh, la risoluzione massi¬ 
ma pari a 800 X 600 punti per pollice con i 
PC, il supporto degli standard colore NTSC e 
PAL. gli interruttori di controllo e il teleco¬ 
mando integrati ed. infine, la possibilità di uti¬ 
lizzarlo in modalità video S-VHS e RGB. Il 
dispositivo è dotato della tecnologia flicker- 
resistor che assicura un'elevatissima qualità 
dell’immagine in ogni situazione. 

La confezione di Lindy VGA Converter oltre al dispositivo contiene il telecomando, l'a¬ 
limentatore, il manuale per l'utente in vane lingue, i cavi VGA. RCA. S-VHS e SCART 
Lindy VGA Converter è compatibile con tutti i personal computer dotati dei sistemi 
operativi DOS. Windows 3.11 o Windows 95. con i Macintosh fomiti del kit opzionale 
PC-Mac VGA e con tutti i dispositivi televisivi e i 
proiettori dotati di input Video, S-VHS o analogico 
RGB 

Il prodotto è già disponibile sul mercato italiano al 
prezzo di lire 549.000 (IVA inclusa), il kit per 
Macintosh opzionale è disponibile al prezzo di lire 
65.900 (IVA inclusa). 


DOVE & CHI- 

Lindy Italia Srl 

Via dei Mulini 3 1. 

22100 Como. 
Tel. <031)27.21 40 



Nasce il SIAP, Sindacato Informatici Area Privata 


il SIAP si propone di tutelare i diritti degli informatici dell'area privata, 

dipendenti e non. 


Lo scorso 17 settembre il consiglio diret¬ 
tivo dell'ANIPA, Associazione Nazionale 
Informatici della Pubblica Ammini¬ 
strazione, ha costituito il SIAP, Sindacato 
Informatici Area Privata 
Nel rispetto del codice di autoregolamen¬ 
tazione dell'esercizio del diritto di sciope¬ 
ro, il SIAP si propone di tutelare i diritti 
degli informatici dell'area privata, dipen¬ 
denti e non, in particolare relativamente 
ai seguenti cinque punti: 

1) difesa degli interessi giuridici, econo¬ 
mici e professionali; 

2) aggiornamento e formazione del per¬ 
sonale, 

3) protezione della salute e dell'integrità 
fisica sul posto di lavoro; 

4) alla ricerca di migliori livelli organizzati¬ 
vi; 

5) contrattazione di tutti gli aspetti del 
rapporto di lavoro. 

Il SIAP potrà svolgere ogni attività ritenu¬ 
ta opportuna per la tutela, la promozione 
e lo sviluppo dei seguenti setton o com¬ 
parti dell'area informatica privata: 


a) dirigenti; 

b) dipendenti; 

c) liberi professionisti; 

d) imprenditori. 

Il Consiglio direttivo ANIPA, nel rispetto 
del proprio statuto, ha nominato quali 
responsabili prò tempore i signori Cesari 
Giuliano (per i comparti dirigenti e dipen¬ 
denti), Redaelli Pierluigi (liberi professioni¬ 
sti) e Casiraghi Alberto (imprenditori). 

Lo stesso Consiglio direttivo ha successi¬ 
vamente nominato il sig. Paolacci 
Antonio quale segretario generale dell'a¬ 
rea privata. 


DOVE & CHI- 

ANIPA 

Via O Amato 80. 

00125 Roma. 
Tel 0336/751 477 


CALABRIA 

UNIVERSA! GROUP Cotoniero 0335/6298322 - 3D INFORMATICA 
Coicruo 0«81/32223 FIDO INFORMATICA Goio Torno 0966/500233 

CAMPANIA 

t.CO. INFORMATICA Benc.enlo 0821/21212 KEYNET Napoli 
081/5706235 - DIM S Nicolo lo Snodo 0823/421086 


EMILIA ROMAGNA 

LAN SERVICE Son lazzaro Di Sareno * 051/6271034 VIANI CoAocchio 
0521/800152 COMPUTER CASH FERRARA Feiraro 0532/61062 
SOFT.HOU5E Mod.no • 059/345259 - TOMWARE Ro..nno 
0544/408151 VISER8A COMPUTER SERVICE Vi..ibo Di Rietini 
05 11/ 7 3 5038 

FRIULI 

VISA SISTEMI Pordenone 0434/553636 CSA Romani Dliomo 
0481/909130 MURRISOFT Irmi. 040/369441 CENTRO U0INE Udm. 
■ 0432/506607 


LAZIO 

AXIA2 FererVino 0775/396192 AIR DEITAEMME lutino 0773/486219 
GAIA» Rial. 0746/271990 APE* Ramo 06/66161445 I.R.O. 
Roma 06/70450708 • IP COMPUTER Rome 06/6798891 MA.NA. EIA- 
DORATORI Roma 06/44244714 MONDO DEI MULTIMEDIALE Roma 
06/8810000 REDWOOO Homo 06/88642132 SISTEMI INFORMATICI 
V»bo 0761/345322 


LIGURIA 

SYSTHEMA Genova 0I0/SI4B94 PENTASYS Pont. DI Arcolo 
0187/954129 


LOMBARDIA 

OR INFORMATOLA Ornano D'Addo 0363/63884 RGB COMPUTERS 
Coitigliene D Stonere 0376/670866 CR INFORMATICA Ctomono • 
0372/458048 INFOTECH Erte 031/644876 IUNGHI LUIGI 6 CO. 
Gallonile-0331/798076 APM lodi • 0371/426469 IN FOR ■ Manerb.0 • 
030/9937107 AREANOVE Milano 02/70636331 1ANN HARDWARE 
Milano 02/4859151 LPT1 TECHNOIOGIES Milano ■ 02/5060873 
SUPERTRONIC Milano ■ 02/27208200 MASH COMPUTER SYSTEMS Pano 
- 0382/470470 - TUNDA Scilo S. Gommi - 02/26261170 


MARCHE 

COMPUTER t MA1NTENANCE Ancono ■ 071/2867201 AUTEl Mar Di 
Mondello 0721/969000 -NEW SYSTEM Pione D, Fderone 0734/759584 


MOUSE 

0.SA. Competeiw) 0874/69634 


PIEMONTE 

DINAMIKA Albo 0173/361677 SINERGIA Briga Novoroio 
0322/917130 SOFT Nino Manicato - 0141/726158 ARMUCOM 
Tonno 011/2296949 TELEMATICA SYSTEM Vwbama 0323/403585 
TETRA SISTEMI Vercelli 0161/215067 


PUGLIA 

ICED SISTEMI Foggia 0881/725235 QUADRIFOGIIO Guognono 
0832/706783 INFOISI Toronto ■ 099/7303711 


SARDEGNA 

CE.RI.EL SNC Coglion 070/276050 OU5YS COMPUTER Nooro 
0784/204250 STUDIO SOLUZIONI VblWocto ■ 079/582048 


SICIUA 

JOHN Agrigento 0922/28570 COMPUTER WORLD Colonie 
095/439895 HABRAM COMPUTER Gela 0933/938776 LD.S. INFOR 

MATKA Menino 090/2922419 DAIACOMM MANAGEMENT Palermo 
091/6259119 PROJECT Palermo 091/6110106 UNEA UFFICIO Regina 
0932/643610 ElfTTROSUD LAUDANI Snodilo 0931/754893 CAD 
CENTER Trapon. 0923/533266 


TOSCANA 

GAMMA UFFICIO Arrllo ■ 0167/421434 AMCOMPU1ER Fognano lacco 
0583/510071 ELETTRONICA CENTO STELLE Fileni. 055/608107 
CXS.I.D. Gonero 0564/414233 DATAMASTER Moniummono T 
0572/953210 G.f.1 Montomrchi 055/9102735 


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COMPUTERS S bbcale D. Marron - 041/5950465 ALFA SERVICE • Verona ' 
045/8621181 AJ1G SERVICE Vtenia 0444/922203 rQ* 

•L 

<Ò 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 






































IntelliSync 97, la sincronia totale dei file 

InteiliSync 97 è la nuova versione del software di gestione delle informa¬ 
zioni personali (PIMI e di sincronizzazione dei dati tra due PC presentato 
da Questar, rappresentante per l'Italia di Puma Technology. 

IntelliSync 97 permette di effettuare la sincronizzazione dei dati dei programmi di 
Personal Information Management (PIM) tra notebook e desktop e tra PC e server, ed 
integra le funzioni di trasferimento e sincronizzazione dei file con quelle di sincronizza¬ 
zione delle informazioni dei PIM. Le funzioni di sincronizzazione di IntelliSync 97 sono 
utili anche per quegli utenti che dispongono sia di un sistema da scrivania sia di un por¬ 
tatile. Oltre alle potenti funzioni di sincronizzazione, IntelliSync 97 mette a disposizione 
un ambiente completo per il trasferimento di file da PC a PC, utilizzando un'interfaccia 
analoga a quella di Explorer di Windows 95. Tramite IntelliSync 97 è possibile eseguire 
i comandi copia, sposta, cancella e crea su file e directory, sia sul PC locale sia su quel¬ 
lo remoto. IntelliSync 97 è il più potente successore del software di collegamento tra¬ 
mite infrarosso TranXit di Puma Technology Come quest'ultimo permette sia agli 
utenti di PC desktop sia agli utenti di portatili di sincronizzare le proprie informazioni e 
di trasferire e stampare i file in tempo reale su svariati sistemi operativi e piattaforme 
hardware. IntelliSync 97 rappresenta la nuova generazione di soluzioni per la sincroniz¬ 
zazione delle informazioni che segue la scia di TranXit, portando a nuovi livelli questa 
tecnologia. IntelliSync 97 aumenta la produttività semplificando le operazioni quotidia¬ 
ne degli utenti di notebook, grazie alle nuove funzioni di sincronizzazione. IntelliSync 97 
supporta tanto le trasmissioni via infrarosso tanto quelle via cavo (seriale e parallelo) ed 
è compatibile con tutte le versioni di TranXit per le funzioni di trasferimento e sincroniz¬ 
zazione di file IntelliSync 97 è già disponibile con il supporto per i PIM Microsoft 
Outlook 97 e Lotus Orgamzer 97 al prezzo di lire 129 000 (IVA esclusa) 

Questar Srl - Via Ghislandi 61/B. 24125 Bergamo, Tel. 1035124,99.46 


Internet: la telefonia in USA, un mercato da 14.000 mld nel 2001 

Il settore della telefonia su Internet potrebbe 
rubare alle società telefoniche fino a 8 miliar¬ 
di di dollari (circa 13.800 miliardi di lire) nei 
prossimi quattro anni. Questo almeno 
secondo la Action Information Services 
(AIS), una società di ricerca che conduce 
analisi di mercato per le compagnie telefoni¬ 
che USA. 

Secondo la AIS, la riduzione dei costi delle 
chiamate telefoniche determinata dall’uso 
sempre più massiccio di tecnologie per la 
rete globale spingerà i colossi come AT&T, 
le Baby Bell e gli altri fornitori di servizi 
telefonici, a campagne di sconti sulle tariffe 
domestiche, ma soprattutto internazionali. 
Intanto la Federai Communications Com- 
mission (FCC) ha fatto sapere di non avere 
intenzione di regolamentare le tariffe e i ser¬ 
vizi di telefonia su Internet, almeno in tempi 
brevi. 

Durante un convegno tenuto ai primi di 
novembre a Boston, Kevin Werbach, il con¬ 
sigliere per le nuove tecnologie 
dell’Authority americana, ha detto che la 
FCC dovrebbe piuttosto incoraggiare le 
società di servizi di telefonia su Internet ad 
autoregolarsi attraverso un mercato compe¬ 
titivo. 




MAFIA: STORIA, MISTERI E PROTAGONISTI 


Un eccezionale reportage 
che ti permetterà di immer¬ 
gerti nella storia e nei misteri 
della mafia, un modello cri¬ 
minale di gestione del pote¬ 
re. Tutto è rigorosamente 
documentato e vero. Testi, 
foto, filmati, musiche, tabel¬ 
le sapientemente armoniz¬ 
zate, abbinate, avvicinate, si 
illuminano vicendevolmente 
in un modello duttile e facil¬ 
mente fruibile anche ai 
ragazzi in età scolare, per i 
quali il “fenomeno" mafioso 
non sarà più un mistero. 


LA STORIA DELLA MAFIA dalle origini ai giorni nostri 


136 


MCmlcrocomputer n. 179 - dicembre 1997 








Utilizzano i processori più evoluti della serie Riva 128 e Per media 2 

Presto disponibili le nuove schede video della tedesca ELSA 

Victory Erazor: 128 bit per un entertainment mozzafiato 
Winner 2000/Office: 64 bit per l'hi-end nella grafica professionale 

di Fabrizio Dell'Orso 


Sarà disponibile a breve, probabilmente in con¬ 
temporanea con l'uscita di questo stesso 
numero di MC o poco dopo, la nuovissima 
scheda grafica ELSA Victory Erazor, la prima 
interamente dedicata al mondo dell'intrattem- 
mento multimediale. La scheda, che si avvale 
delle eccellenti possibilità computazionali fornite 
dall’acceleratore grafico tridimensionale RIVA 
128 accreditato per 20 miliardi di operazioni al 
secondo e capacità di elaborazione 3D per 5 
milioni di triangoli al secondo, 
può garantire prestazioni allo 
stato dell'arte, pari cioè ad 
almeno 10 volte quelle dei tra¬ 
dizionali acceleratori multime¬ 
diali e due volte superiori a 
quelle dei più quotati accelera¬ 
tori totalmente "3D". Grazie 
alla completa suite di supporti 
software del processore RIVA 
(driver per Windows '95 con 
supporto per DirectX 5.0. per 
Windows NT 4.0 con supporto 
per OpenGL. ecc.l. la scheda 
Elsa Victory Erazor garantisce performance ine¬ 
dite per grafica tridimensionale con Direct3D, 
risultati entusiasmanti sotto Windows '95/NT e 
la perfetta riproduzione di file MPEG 2 e AVI. 
L'hardware della nuova scheda Elsa prevede ini¬ 
zialmente una implementazione su bus PCI, a 
cui nei prossimi mesi seguirà anche una versio¬ 
ne per AGP. On board su entrambe le versioni, 
comunque, oltre al già ricordato processore 
RIVA 128 di SGS-Thomson, ben 4 MByte di 
SGRAM. un RAMDAC da 230 MHz, flash-BlOS 
upgradabile via software, un ingresso S-video e 
due m videocomposito con supporto degli stan¬ 
dard PAL e NTSC, compatibilità software con 
Video for Windows e hardware con lo standard 
CCIR-656 (per eventuali espansioni). La dotazio¬ 
ne di ingressi e di uscite consente l'ottenimento 
dei migliori risultati possibili per applicazioni di 
videoconferenza e registrazione, cosi come per 
la riproposizione di veloci sequenze video su 
megascreen aziendali. Grazie alla dotazione 
hardware testé ricordata e ai 4 MByte di 
SGRAM a bordo, la risoluzione massima arriva 
cosi a ben 1600x1200 pixel con 64K colori e fre¬ 
quenza di refresh di 75 Hz, mentre scendendo a 
risoluzioni inferiori si segnalano un 1024x768 
pixel con 16,7 milioni di colori e frequenza di 
refresh di 120 Hz e la standard 640x480 pixel 
con 16 milioni di colori e frequenza di refresh di 
ben 160 Hz. La scheda Victory Erazor inoltre 
viene fornita di un apposito decoder software 
MPEG-2 e una copiosa documentazione. La 
garanzia è di 36 mesi. L'arrivo nei negozi della 
Victory Erazor sarà preceduto di qualche setti¬ 
mana da quello della scheda Winner 
2000/Office, che nei desideri della casa tedesca 
è dedicata, invece, a soddisfare le più elevate 
esigenze di grafica professionale. La costante 
crescita delle richieste in termini di prestazioni 
pure, vede in questo prodotto un dispiegamen¬ 
to di mezzi non indifferente: il cuore della sche¬ 


da è composto dal processore grafico a 64 bit 
PERMEDIA 2 della 3Dlabs, a cui fa compagnia 
un RAMDAC a 230 MHz. La frequenza di refre¬ 
sh può raggiungere cosi i 200 Hz, mentre grazie 
agli otto MByte massimi (4 MByte sono invece 
di serie) è possibile mantenere la risoluzione 
cromatica di 16 milioni di colori anche con riso¬ 
luzioni pari a 1280x1024 pixel. Per soddisfare 
anche chi ha richieste davvero particolari in ter¬ 
mini di risoluzione, basterà invece ricordare che 
il tetto massimo della definizio¬ 
ne a video è qui rappresentato 
da ben 1920x1200 pixel. Oltre 
al pieno supporto delle specifi¬ 
che DirectX, la scheda garanti¬ 
sce infine anche una eccellen¬ 
te versatilità hardware con il 
mondo esterno grazie all'l/O 
sia su ingressi S-Video che in 
videocomposito. Con l'occasio¬ 
ne, si ricorda che i prodotti 
della tedesca Elsa coprono 
un'ampia gamma di settori nel 
mondo dell'Informatica profes¬ 
sionale, di quella generalmente definita con l’a- 
cronimo SOHO (Small Office - Home Office) e 
di quella consumer A livello mondiale l'azienda 
opera con ben quattro distinte unità operative, 
Graphics Systems. Multimedia, Communication 
Systems e Consumer Communications. La pro¬ 
duzione pertanto si estende dalle schede ISDN 
per PC fino alle card PCMCIA dei notebook, dai 
modem ad alta velocità ai Router ISDN, passan¬ 
do per tutto il mondo dei sistemi di elaborazione 
delle immagini e della grafica 2D e 3D. Ad una 
attività cosi complessa e variegata fa pertanto 
seguito una rete commerciale particolarmente 
strutturata, onde raggiungere la migliore pene- 
trazione del mercato e il maggior rapporto di 
soddisfazione con l'utente. Segnaliamo che i 
prodotti Elsa Computer Graphics della linea 
Office/Home (alla quale le schede Winner 
2000/Office e Victory Erazor appartengono) 
sono distribuiti in Italia dalla Geotek srl di 
Padova e dalla Ziegler Informatics Srl di Torino 
(a cui è affidata in particolare la distribuzione di 
prodotti hi-end/CAD), e non - come erronea¬ 
mente pubblicato sullo scorso numero - dalla 
Mavian Labs di Roma, che comunque resta 
esclusivista dei prodotti Elsa destinati al merca¬ 
to Data Communications/ISDN. 

DOVE & CHI- 

Geotek srl 

Via Torino, 10 - 35035 Mostrino (PD) 

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Ziegler Informatics srl 

Via Filadelfia, 232/12 - 10137 Torino 
Tel. (011) 355009 

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Fari puntati sui nuovi DVD-ROM e, soprattutto, sulla tecnologia dei DVD-RAM 

Hitachi a cascata con prodotti innovativi nell’era digitale 

"Guardate Hitachi e vedrete il futuro", cosi un poster Hitachi esposto alla conferenza stampa di Milano dove 
la società giapponese, nel primo incontro "multifunzionale", nel senso che tutte le sue Divisioni erano presenti, 
ha presentato la nuova dimensione digitale di Hitachi o, in altre parole, "Step Into thè Digital Age". 

Presentati anche i nuovi monitor da 19 pollici. 


di Francesco Fulvio Castellano 



Secondo Sergio Castaldi, 
General Manager Hitachi 
Europe, sono due gli elementi 
che hanno caratterizzato il 1997: 
il centenario della scoperta del¬ 
l'elettrone e il cinquantenario 
dell'invenzione del transistor 
Secondo Hitachi ce n'è un 
terzo: la sua definitiva svolta 
con l'entrata nel nuovo mondo 
dell'era digitale. Vista la cascata 
di annunci di prodotti d'avan¬ 
guardia, che nello Spazio Sironi 
di Milano ha rovesciato, si fa per 
dire, sulla testa della stampa di 
settore, sarà bene procedere 
con ordine e per Divisione di 
prodotti presentati. 

La Divisione Business Systems 
ha annunciato una sventagliata 
di monitor, a partire dal più atte¬ 
so, il CM751ET dal nuovo for¬ 
mato di 19 pollici, con caratteri¬ 
stiche tecnologiche d’avanguar¬ 
dia e ingombro di un monitor di 
17", oltre a SuperFocus e 
SuperContrast su schermo. 
Rispetto a monitor da 20 pollici 
e alla tecnologia di griglia quale 
Trinitron, il monitor CM751ÈT è 
superiore per risoluzione, 
fedeltà di visualizzazione, lumi¬ 
nosità. bianchezza, uniformità e 
contrasto delle immagini II 
Tornado offre risoluzione altissi¬ 
ma di 1600x1200 a 72 Hz e 
1280x1024 ad 85 Hz, con 2,0 M 
di pixel; alta frequenza di scan¬ 
sione orizzontale, fino a 92 kHz, 
e supporta frequenze fino a 160 
Hz. L'area visibile è di 18,1 polli¬ 
ci, Il monitor è stato progettato 
per imaging e CAD. e può evita¬ 
re all'utente la necessità di 
upgrading agli schermi da 20 o 
21 pollici. Il monitor è conforme 
a tutti i principali standard di 
sicurezza, radiazioni ed ergono¬ 
mia. compresi Energy Star, 
VESA, DPMS, VESA DDC 1/2B 
e TUV Ergonomia, oltre agli 
standard dell'UE su emissioni 
ed immunità La funzione Super 
Power consuma circa 125 W, 
molto meno di prodotti concor¬ 
renti, e offre come opzione lo 
standard svedese TCO '95. 


Inoltre la superficie dello scher¬ 
mo è antiriflettente e antistati¬ 
co, Il nuovo monitor è poco 
ingombrante, è leggero, pesa 
appena 26 chili, è facile da 
installare con "plug&play", ed è 
dotato di Direct Screen Easy 
Menu OSD. 

Questa Divisione, che oltre ai 
monitor offre dispositivi per out¬ 
put a colori per PC, sistemi di 
sicurezza e altre apparecchiatu¬ 
re video industriali, ha presenta¬ 
to un nuovo monitor di 15" mul¬ 
timediale mirato a chi lavora da 
casa o in ufficio (il CM500ES), il 
monitor di 17" entry level 
(CM620ET) e miglioramenti vari 
nei monitor a 17" CM630ET, 
oltre ai monitor LCD che giun¬ 
gono a piena maturità con il 
nuovo schermo a colori Super- 
TFT Hitachi. A capo di questa 
Divisione è preposto Domenico 
Fumagalli 

Ma la star tra le star è stato, per 
ora (e poi vedremo perché), il 
primo lettore DVD-ROM GD- 
2000 a doppia velocità nel 


mondo, le cui caratteristiche 
fondamentali sono la velocità, la 
flessibilità e la compatibilità. 
Forte di una tecnologia comple¬ 
tamente nuova sviluppata da 
Hitachi specificamente per que¬ 
sto genere di dispositivi, il letto¬ 
re GD-2000 raggiunge una velo¬ 
cità massima di transfer rate 
pari a 2,76 MByte al secondo 
con i medi DVD, fornendo pre¬ 
stazioni due volte superiori 
rispetto ai drive single-speed 
della concorrenza GD-2000 è 
inoltre in grado di leggere i 


dischi CD-ROM e CD-R a 20 
velocità (3,0 M Byte/secondo) 
utilizzando la tecnologia Full- 
CAV. L'unità drive utilizza un 
laser a doppia lunghezza d'onda 
che opera a una velocità di 780 
nm per la lettura dei dispositivi 
CD-ROM e CD-R e a 650 nm 
per i DVD. I tempi di accesso 
sono probabilmente i più veloci 
del mercato: 150 ms con i di¬ 
spositivi DVD e 100 ms con gli 
altri. 

Il GD-2000 è stato progettato 
per sostituire le unità drive CD¬ 
ROM. Di uguali dimensioni e 
dotato di interfaccia E-IDE è 
compatibile sia con gli attuali 
CD-ROM, sia con i dispostivi 
DVD multi-strato di prossima 
generazione. Abbinato a un 
decodificatore appropriato, il 
GD-2000 è capace di riprodurre 
materiale video e audio com¬ 
presso MPEG2 con 
eccezionale chiarezza e 
definizione. Un disco 
DVD a strato singolo da 
4,7 GB può memorizzare 
oltre due ore di materiale 
video con una qualità di 
immagine che si avvicina 
allo standard CCIR-601 
tipico degli studi televisi¬ 
vi. La funzione di prote¬ 
zione copia è inoltre 
totalmente supportata 
dal GD-2000 Grazie 
all'interfaccia E-IDE e ai 
driver per Windows 3.X 
e Windows 95, l'installa¬ 
zione dell'unità è partico¬ 
larmente semplice II dispositivo 
misura 146x41.3 x190mm, 
escluso il pannello frontale, e 
pesa 1 kg. Uno specifico mec¬ 
canismo di caricamento elimina 
la necessità di disporre di un 
"caddy"; inoltre, è previsto un 
pulsante di espulsione di emer¬ 
genza. Il cassetto è stato pro¬ 
gettato per operare sia in verti¬ 
cale sia in orizzontale. 

Ma il futuro è alle porte: la 
novità dell'autunno 1998 è il 
DVD-RAM e si chiamerà GF- 
1000. E' il primo drive DVD- 


138 


MCmicrocomputer n 179-dicembre 1997 














RAM per PC 
conforme alle 
specifiche 
recentemente 
fissate dal noto 
DVD Forum Idi 
cui fanno parte le 

10 aziende mon¬ 
diali che operano 
in questo specifico 
settore). Entro l’an¬ 
no Duemila si preve¬ 
de che il mercato dei 
lettori DVD supererà i 
70 milioni di unità, dei 
quali circa la metà 
saranno drive DVD-RAM. 

Detto questo, vediamo 
da vicino la tecnologia 
DVD-RAM sono dispositivi 
DVD riscrivibili che offrono 
capacità di memorizzazione 
fino a 2,6 GB per lato (pan a 

I 800 floppy disk!) e 5.2 GB su 
entrambi i lati; garantiscono la 
portabilità, la compatibilità con 
altri DVD e un'elevata affidabi¬ 
lità nella lettura e scrittura dei 
dati Oltre a rappresentare il 
mezzo di connessione ideale tra 
i computer e i sistemi audiovisi¬ 
vi domestici, il DVD potrà dimo¬ 
strarsi particolarmente adatto a 
supportare molteplici applicazio¬ 
ni in tutti i settori. 

11 GF-1000 si caratterizza per il 
laser da 650 nm montato su 
una speciale testina con doppia 
focale e doppio laser, per chip- 
set dotati di avanzate capacità 
DSP e per un meccanismo ad 
alta velocità. Un trasferimento 
dati a doppia velocità in moda¬ 
lità DVD-ROM e DVD-R, la com¬ 
patibilità con i CD-ROM e un 
laser a infrarossi da 780 nm per 
la gestione delle funzioni CD-R 
completano le caratteristiche 
del GF-1000 II drive utilizza tec¬ 
nologia dei dischi ottici con 
testina a doppia focale e doppio 
laser, nonché sofisticati laser, 
circuiti integrati su larga scala 
per la registrazione e l’ascolto, 
processori di segnale digitale 
specifici per CD e DVD, oltre ad 
altri dispositivi specifici per que¬ 
sta tecnologia. Il sistema di cari¬ 
camento consentirà di operare 
sia in orizzontale sia in verticale. 

II lettore sarà disponibile come 
unità interna, oppure come 
unità esterna compatta e sarà 
dotato di interfaccia E-IDE o 
SCSI-2. I primi campioni, 
comunque, sono già disponibili 
in casa Hitachi, il GF-1000 letto¬ 
re DVD-RAM interno per PC. 
interfaccia E-IDE sarà disponibi¬ 
le dalla fine di gennaio '98, il GF- 
1050 lettore DVD-RAM interno 
per PC interfaccia SCSI entro la 


fine di giugno '98 e il 
GF-1055 lettore DVD- 
RAM esterno per PC 
interfaccia SCSI, 
t verso l'autunno 
• '98. 

Ecco infine in 
questo settore 
_ l'esordio di 
Hitachi 



CDR-8330 
24MAX, il lettore di CD-ROM 
più veloce del mercato, il nuovo 
hard disk da 2,5" DK226A-32 
per PC portatile e una capacità 
di 3,2 Gbyte e l'annuncio del¬ 
l'entrata di Hitachi nel mercato 
dello specifico segmento dei 
dischi rigidi magnetici con inter¬ 
faccia SCSI: a capo di questa 
divisione è Sergio Mei, Infor¬ 
mation Storage Division Hitachi 
Europe. 

Ampia la panoramica delle 
novità tecnologiche digitali nel 
settore dell'home entertain¬ 
ment: nei televisori a colori è 
stato introdotto l'esclusivo 
suono tridimensionale 3DS, tra¬ 
smissione del suono agli alto- 
parlanti a mezzo di raggi infra¬ 
rossi; il video registratore con 
equalizzatore dinamico d'imma- 

t ine. con Satellite Control e 
howView stereofonico, una 
sene di video camere Hi8, ste¬ 
reo Hi-Fi. schermo LCD da 3” a 
matrice attiva; il nuovo, straordi¬ 
nario TV panoramico a 32" mul¬ 
timediale che consente di guar¬ 
dare il programma favorito, fare 
acquisti, giocare ai videogame, 
gestire fogli elettronici, operare 
con un CD interattivo e navigare 
in Internet, un ingresso VGA, 
insomma un televisore compati¬ 
bile con la maggior parte dei 
PC; anche qui la star è stata una 
videocamera digitale ecceziona¬ 
le "quasi tascabile", MPEG 
camera, dal peso di soli 540 
grammi. 


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Piccole entità italiane crescono 


Ha creato la sua fortuna, questa società di software di Thiene (VI), con una serie di sistemi informativi 
altamente professionali: software per l'archiviazione e gestione elettronica di documenti e immagini e tanto altro 
ancora anche in esportazione. Fatturato di quest'anno sui 15 miliardi, più 100% rispetto al 96. 

Siglato importante accordo con la statunitense Mylex Corporation. 

di Francesco Fulvio Castellano 


"La nostra e una società medio¬ 
piccola che vuol fare grandi 
cose", cosi esordisce Gianluigi 
Salbego, Presidente di VEGsto- 
re Industrie, con sede a Thiene. 
Vicenza, presentando la sua 
società del "nord-est" allo 
Smau '97 nel corso di una con¬ 
ferenza stampa nel proprio 
stand. E si presenta "anche" 
con ben 800 installazioni in Italia 
e all'estero. Ma questa è una 
storia tutta da raccontare. La 
VEGstore é nata nel 1989 e già 
dalla sua costituzione si è distin¬ 
ta sul mercato creando e pre¬ 
sentando una nuova linea di 
prodotti hardware e software a 
tecnologia avanzata, totalmente 
dedicati all'archiviazione elettro¬ 
nica di dati, documenti, immagi¬ 
ni e altro. Negli anni i prodotti 
con marchio "VEGstore" hanno 
trovato lusinghieri apprezza¬ 
menti dal mondo IT nazionale 
ed estero. In parallelo con i pro¬ 
dotti hardware, la VEGstore ha 
sviluppato una serie di soluzioni 
software per il trattamento e 
l'archiviazione elettronica delle 
immagini e in particolare dei 
documenti. I prodotti hardware 
e software, rispettivamente con 
marchi "VEGstore" e “FIVE". 
sono interamente sviluppati e 
realizzati all’interno dell'azienda. 
La rete di vendita è composta 
da agenzie regionali (alcune con 
deposito proprio), che seguono i 
rivenditori di prodotti informatici; 
distributori (su aree applicative 
verticali quali ospedali, pubblica 
amministrazione) e, infine, da 
un centinaio di VEGstore Point, 
presenti su tutto il territorio 
nazionale. Si tratta di un tipo di 
franchising "alla rovescia" Essi 
sono degli specialisti diretta¬ 
mente selezionati da VEGstore 
e che hanno frequentato corsi 
tecnici e commerciali per poter 
seguire nel dettaglio le richieste 
del cliente. Presso le loro sedi 
hanno, oltre ai prodotti VEGsto¬ 
re. anche una stazione di archi¬ 
viazione "Five" completa che 




Qui sopra Pive, il sistema multime¬ 
diale e di workgroup che integra fun¬ 
zioni di office automation con l'archi¬ 
viazione. la consultazione, la tra¬ 
smissione e la stampa di documenti 
in formato immagine. 

A lato RadioStation per l'archiviazio¬ 
ne. visualizzazione, elaborazione di 
esami radiografici o tomografiei 
TAC. RMN.SPECT 

consente di far vedere, e 
soprattutto provare, ai potenziali 
clienti le soluzioni VEGstore 
Sono un'infinità i prodotti 
hardware a catalogo, ma ci 
sembra più interessante rivolge¬ 
re l’attenzione alla parte softwa¬ 
re La linea "Five" per l'archivia¬ 
zione e la gestione dei docu¬ 
menti è un software risponden¬ 
te alle norme tecniche richieste 
dagli organi governativi (legge 
537/93 e legge Bassanim) e per¬ 
sonalizzabile secondo le esigen¬ 
ze del cliente, oltre ad essere 
disponibile nelle lingue italiana, 
inglese, francese e tedesca La 
linea "Reporter", per l'archivia¬ 
zione e la gestione elettronica 
delle immagini è costruito per 
soddisfare le norme ICCD del 
Ministero dei Beni Culturali in 
materia Particolarmente indica¬ 
to per l'archiviazione, la catalo¬ 
gazione, la gestione delle imma¬ 
gini del patrimonio artistico, di 
musei, biblioteche, pinacote¬ 


che. fondazioni e gallerie Infine 
ecco la linea "MedStanon" per 
l'archiviazione elettronica di 
immagini medicali (archiviazione 
e gestione delle radiografie). 
E'un sistema dedicato agli 
esami radiografici, tomografici, 
TAC. RMN, Medicina Nucleare, 
ecografici, endoscopici ed 
angiografici, con queste princi¬ 
pali caratteristiche: visualizzazio¬ 
ne bidimensionale delle imma¬ 
gini su monitor a scala di grigio 
o colori a 2K x 2,5K; funzioni di 
calibrazione e di misurazione 
delle immagini, inserimento di 
simboli e annotazioni; acquisi¬ 
zione diretta delle lastre o cari¬ 
camento di file in formato 
MedStation o Dicom 3.0; acqui¬ 
sizione delle immagini da sor¬ 


genti video standard e non stan¬ 
dard. refertazione semiautoma¬ 
tica tramite alberi grafici di refer- 
tazione personalizzabili, stampa 
dei referti con possibilità di inse¬ 
rimento delle immagini più 
significative; gestione delle car¬ 
telle cliniche, più tutta una serie 
di Moduli per la creazione di 
"viste" e le correlazioni bi e tri¬ 
dimensionali di esami, tomogra¬ 
fie. ecc. 

Tutti i prodotti hardware e 
software sviluppati da VEGstore 
sono in grado di funzionare in 
qualsiasi ambiente operativo: 
DOS, Windows, Windows NT, 
AIX, UNIX. Novell, Xenix. OS/2 
e così via. Le soluzioni software 
sono in grado di 
soddisfare le esi¬ 
genze più svariate 
(industrie, istituti 
bancari, pubblica 
amministrazione, 
assicurazioni, 
ospedali, musei, 
USSL. ecc) 
Durante Smau'97 
è stato annunciato 
l'accordo raggiun¬ 
to con la Statu¬ 
nitense Mylex 
Corp di Fremont, 
California, la prima 
azienda a trasferi¬ 
re la tecnologia RAID 
(Redundant Array of Indepen- 
dent Disks) per desktop/PC 
LAN tramite un adattatore 
SCSI. Il RAIDPIus Flash Point è 
disponibile al costo di 179/499 
dollari, mentre l'upgrade kit si 
aggira sui 99 dollari 
La Mylex Corp ha fatturato nel 
'97 (previsione) 180 milioni di 
dollari. 


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36016 Thiene (VI), 

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1 Mb di memoria espandibile fino a 9 Mb 


Getto d'inchiostro b/n e colore 
300x300 dpi - Centronics Dos/Win 


600x600 Ret - Parallela - 8 pag. min. in b/n 


Risoluzione 800-6400 a singola passata. 


CPD-100SFT 


CPD-200SFT 


BriHi ance 105 


Philips 201 


Stylus Color 400 


Stylus Color 600 


Stylus Color 800 


DeskJet 400L 


Mustek 800 EP 











































IL NOSTRO GRUPPO 



acal 





Processore lxm PENTIUM* Pori RepUcetor/DocWng Station 



Interfaccia PCMCIA Batterla Duraceli 



Acceleratore MPEG Interfacce Integrate 


GEO Challenge 


• 

Processore Intel Pentium® 150 / 166 / 200 / 
233 Mhz anche in versione MMX e Mobile 

• 

256 KB cache di secondo livello 

• 

16 MB RAM (EDO) espandibile fino a 72 MB 

• 

Disco rigido rimovibile fino a 3,2 GB 

• 

FDD 3,5 integrato, sostituibile con batteria 
aggiuntiva 

• 

Lettore CD-ROM 8x/10x/12x/16x/20x integrato 

• 

Adattatore Audio 16 bit con modulo Wave 
Table 1 MB 

• 

Adattatore Video 2 MB VRAM con accelera¬ 
tore grafico lineare 

• 

Acceleratore MPEG integrato 

• 

Schermo LCD 12.1” SVGA matrice attiva o 
matrice passiva avanzata 

• 

Slot PCMCIA con supporto Zoomed Video 
VPM 1.10 

• 

Interfaccia IR standard IrDA/ASKIR 

• 

Uscita TV 

• 

Touchpad capacitivo 

• 

Tastiera con supporto Windows 95 Hot Keys 

• 

Batteria tipo DURACELL Li-lon o Ni-MH 

• 

Microsoft Windows 95 e Lotus Smartsuite 97 
precaricati 




SPEEDCOM 



Voice interno • VI3314 


supporta protocolli V.34+, V.34, V.34bis, V.32, 
V.23, V.22, V.21 _ 

supporta correzioni errori / compressione dati 
hardware V.42/MNP 2-4 - V.42bi s/MNP5 

• supporta funzionalità "voice" - completo di 

software per l'utilizzo _ 

• predisposto Plug & Play con Microsoft 
Windows 95 

• predisposto per Video Conferenza (standard 

H.324) - software opzionale _ 

• supporta funzionalità "Voice View" - "ASVD" - 
kit cuffia/microfono opzionale 


33.600 Voice esterno • V3314 


Stesse caratteristiche 


Per informazioni sull'affiliazione: Direzione Facal Point 


Tel. # 06 - 2389887 - 00169 Roma Via Silicella, 84 

Facal BBS on Line # 06/2675951-2675952 (Multimedia r.a.) N 81 V.34 V.Fast 28.800 bps Internet: 


HWi'.'àBi-friffìì 


Via Silicella. 80/A - 00169 
Tel. 06-2389887 Fax 06-2389899 
Aperto Sabato manina 

Via Michele Oi Landò. 81 - 00162 
Tel 06-44242135 Fax 06-44244447 
Aperto Sabato mallina & pomeriggio 

Viale Trastevere. 148 - 00153 
Tel. 06-5814146 Fax 06-5809973 
Aperto sabato mattina 8 pomeriggio 

Viale Antonio Ciamarra. 269 - 00173 
Tel. 06-72901171 Fax 06-72901172 
Aperto Sabato mattina 8 pomeriggio 

Via di Torre Nova. 91 E/F - 00133 
Tel. 06-20630726 Fax 06-20686140 
Aperto Sabato mattina 8 pomeriggio 

Via Carlo Denina. 60 - 00179 
Tel. 06-7820171 Fax 06-7820166 
Aperto Sabato mattina & pomeriggio 

Via Augusto Conti. 3A/8 - 00135 
Tel 06-30600903 Fax 06-30600903 
Aperto Sabato mattina S pomeriggio 

Via delle Betulle. 132 - 00171 
Tel. 06-2596700 

Aperto Sabato mattina & pomeriggio 

Via Edoardo De Filippo. 11/A 
(Zona Campo Sportivo) 

Tel. 06-96100034 

Aperto Sabato mattina 8 pomeriggio 

Via Casilina. 178 - 00030 

Tel. 06-95308034 Fax 06-95308531 

Aperto Sabato mattina 8 pomeriggio 

Via di Villa Adriana. 29 - 00010 
Tel. 0774-532330-509042 r.a 
Fax 0774-532330 

Aperto Sabato mattina 8 pomeriggio 

Corso Umberto I, 6 • 01020 

Tel. 0763-77693 Fax 0763-77693 

Aperto Sabato manina 8 pomeriggio 

Via Emanuele Filiberto. 167 
Tel. 0347-669817 

Aperto Sabato mattina 8 pomeriggio 

Via Giuseppe Pipllone Federico. 72/74 
Tel . 091-6254559 Fax 091-6254495 

Via S. Anna alle Paludi. 126- 80142 
Tel. 081-266325 Fax 081-269400 
Aperto Sabato manina 

Corso Vittorio Emanuele. 16 - 80059 
Tel 081-8813918 Fax 081-8813918 
Aperto Sabato mattina 

Piazza Cittadella, 17 • 37122 
Tel. 045-8015648 Fax 045-8015678 
Aperto Sabato mattina 8 pomeriggio 

Largo Bordlghera, 37 - 95127 

Tel./fax 095-372197 

Aperto Sabato mattina 8 pomeriggio 

COME ACQUISTARE 

Presso gli indirizzi Indicali a lianco 
(ogni negozio i In grado di 

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sleriblle 

Con bonifico bancario: In questo 
caso le spese di trasporto non vi verranno adde¬ 
bitate 


Condimmi di vendila II pieienle catalogo annoila e lotlilm- 
ico lolll l piaceroni) Lo loto ilportale hanno uopo purameo- 
le Indicativo e possono anche non corrispondere al prodotto 
effettivo Le offerte sono salvo esaurimento scorte, trasporlo 
escluso. Iva Inclusa valide per II peilodo Indicalo e possono 
variare senza preavviso (causa cambiamenti di llsllno del pro¬ 
duttore oppure per oscillazioni valutarle) Nessun punto vendi¬ 
ta del Gruppo potrà essere ritenuto responsabile di eventuali 
variazioni di prezzo e caratteristiche I prezzi si intendono 
salvo errori di slampa. Vi preghiamo chiedere il prezzo aggior¬ 
nalo prima dell'acquisto. 










































Per gli inguaribili appassionati di musica realizzata collegando gli strumenti musicali al PC 


Edirol, un successo made in Italy 


Roland, il ben noto gruppo multinazionale produttore di strumenti musicali elettronici, è stato rappresentato 
a SMAU 97 da Edirol, consociata nata in Italia circa dieci anni fa per occuparsi di un settore allora emergente: 
l'informatica musicale. Presentati in tale occasione una cascata di nuovi prodotti 


di Vincenzo Landi 



In occasione della conferenza 
stampa per la presentazione 
dei nuovi prodotti abbiamo 
incontrato l'amministratore 
delegato di Edirol, Federico 
Padoan, che ha tracciato per 
noi il profilo dell'azienda 
Edirol s.r.l. è nata nel 1988, due 
anni dopo Roland Italy S.p.A., 
col preciso scopo di fare ricerca 
e sviluppo per tutto ciò che 
riguarda il personal computer 
applicato agli strumenti musica¬ 
li, con particolare riguardo alla 
realizzazione del software dedi¬ 
cato alle tastiere prodotte da 
Roland Italy 

Nel 1990 escono sul mercato i 
rimi generatori multitimbrici e 
dirol sviluppa il supporto MIDI 
Files, col tempo diventato lo 
standard di fatto per questi 
apparecchi. 

Oggi Edirol affianca alla sua atti¬ 
vità più tradizionale anche la 
distribuzione e la vendita in 
Italia di prodotti di particolare 
qualità prodotti da terzi 
Il successo della consociata ita¬ 
liana, che ormai ha uffici com¬ 
merciali in tutto il mondo, ha 
indotto la casa madre a replicar¬ 
ne la struttura nei paesi com¬ 
mercialmente e tecnicamente 
più rappresentativi, creando 
Edirol Japan e Edirol USA. 

La novità che il dott. Padoan ci 
anticipa è la nascita, a gennaio 
1998, di Edirol Europe. La 
nuova società avrà sede a 
Londra e gestirà in modo cen¬ 
tralizzato l'intero mercato euro¬ 
peo. valendosi del know-how 
acquisito in questi dieci anni 


C'è infine una novità nella 
novità: con l'anno nuovo 
nascerà anche il marchio EDI- 
ROL Roland Group, e il logo 
EDIROL by Roland verrà appo¬ 
sto su tutti i prodotti che la neo¬ 
nata Casa produrrà. 

Ed ecco i prodoni presentati a 
SMAU 97. 

Foto 1 - Iniziamo col modulo 
sonoro SC-88PRO. nuovo 
modello di punta della famiglia 
dei Sound Canvas Roland Ha 
32 parti multitimbriche e 64 
voci. 1117 timbri e 42 set di 
percussioni. La sezione effetti 
ha, oltre ai classici Chorus. 
Reverbe e Delay. 64 nuovi 
effetti a inserimento, con man¬ 
data regolabile in ogni parte La 
mappatura dei suoni è compati¬ 
bile fall-back coi modelli prece¬ 
denti SC-88 e SC-55 e sono 
presenti 128 patch preset più 
16 user defmed. Supporta gli 
standard MIDI Files, GM e GS 
e gira sotto Windows 95. Il 
prezzo al pubblico è di 
L. 1.870.000 IVA inclusa. 

Il VSC-88 ME è un programma 
su CD-ROM capace di emulare 
i suoni del Sound Canvas 
Roland SC-88 (456 timbri e 15 
drum set) grazie a un PC multi¬ 
mediale. A differenza del 
modulo sonoro hardware, que¬ 
sto sintetizzatore software non 
consente di collegare uno stru¬ 
mento musicale per suonare 
live su basi preregistrate, a 
causa del ritardo di acquisizio¬ 
ne. Il prezzo al pubblico del 
VSC-88 è di L.190 000 IVA 
inclusa 



Foto i 



La Midi Proces¬ 
sing Unit S- 
MPU-II AT è 
invece una 
scheda per PC 
compatibile 
Plug & Play per 
Windows 95 
dotata di 2 
ingressi e due 
uscite e in 
grado di gesti¬ 
re fino a 32 
canali, che pos¬ 
sono diventare 
64 abbinando 
due schede. Il 
prezzo al pub¬ 
blico è di 
L.470 000 
IVA indù- ^ 
sa 

I diffusori ampi 
cati MA-4 e MA-8 completano 



verso il basso la gamma di dif¬ 
fusori Roland per sistemi multi¬ 
mediali. Il sistema MA-4 è un 
4+4 W full range, mentre l’MA- 
8 è un 8+8 W due vie che 
dispone, in più, di ingresso 
microfonico con effetto echo 
regolabile e uscita jack per cuf¬ 


fia. I prezzi IVA inclusa sono 
rispettivamente di L.160.000 
per l'MA-4 e di L.200.000 per 
l'MA-8 

Foto 2 e 3 - Mixman Techno- 


Continua a pag. 146 


MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997 


145 




































logies è la produttri¬ 
ce statunitense di 
un prodotto talmen¬ 
te interessante che 
Edirol ha deciso di 
distribuirlo in Italia 
Mixman, un softwa¬ 
re che gira sotto 
Windows e permette 
di suonare in tempo 
reale fino a 16 tracce 
con qualità CD diret¬ 
tamente dalla tastiera 
del computer, sempli¬ 
cemente utilizzandone 
la scheda audio. Mixman è in 
tre versioni: George Clinton, 
dedicata alla musica dance. 
Spin Control, per la dance e 
Mixman Studio, edizione pro¬ 
fessionale capace di importare 
files in formato wav e di regi¬ 
strare da qualsiasi sorgente. I 
prezzi IVA inclusa sono di 
L. 170.000 per il Mixman Studio 
e di L 109.000 per le versioni 
George Clinton e Spin Control. 
Foto 4 e 5 - Infine parliamo di 
Videonics Python, scheda 


parte del filmato. Prezzo al pub¬ 
blico L. 10.750.00 IVA inclusa. 


DOVE & CHI 


Roland Italy Spa - Edirol Srl 

Via delle Industrie 8, 
20020 Arese Milano (MI), 
Tel. (02) 93581311/93581393 
fax 02-93581312 


Foto 4 


esterna per PC distribuita in 
Italia da Panatronics e venduta 
anche da Edirol II Pitone per¬ 
mette di acquisire un segnale 
video PAL, digitalizzarlo e regi¬ 
strarlo su hard disk compresso 
in formato MPEG-1, cosa che lo 
rende direttamente visibile tra¬ 
mite Windows 95 OSR-2. Pur 
non facendo acquisizione audio. 


Foto 5 


se il computer è dotato di 
scheda Sound Blaster il Pitone 
effettua la sincronizzazione au¬ 
dio/video. Al semplice click del 
mouse le immagini possono 
essere inviate in rete allegate a 
un testo (e-mail) o inserite in 
pagine web. Il Pitone consente 
inoltre l'acquisizione di immagi¬ 
ni statiche di altissima qualità 
( 1600 x 1200 pixel) di qualsiasi 


Con Careca il modem VoiceSurfr acquista valore 

Il modem VoiceSurfr 56K di Motorola è uno dei prodotti di punta nel 
settore della telematica. Dotato di tutte le velocità fino ai 56K, la sua 
caratteristica principale è la capacità di distinguere tra voce, fax e dati. 


In questo modo si può utiliz¬ 
zare il modem con funziona¬ 
lità di segreteria telefonica 
automatica a seconda che 
il chiamante sia una perso¬ 
na od un fax, il programma 
smisterà automaticamente 
la chiamata sul disco, archi¬ 
viando in caselle distinte i 
messaggi vocali od i fax 
inviati. 

Naturalmente è possibile 
accedere alle informazioni 
anche in modalità remota, 
esattamente come si fa con 
le segreterie telefoniche tra¬ 
dizionali: grazie ad un codi¬ 
ce selezionabile dall'utente 
è possibile, da qualsiasi 
telefono a toni, sentire i 
messaggi registrati 
E' anche possibile creare 
diverse caselle vocali dando 
vita cosi ad un vero sistema 
completo di risponditore 


telefonico. E naturalmente il 
tutto con la qualità digitale: 
la voce ed i fax archiviati su 
hard disk hanno infatti una 
qualità superiore a quelli dei 
tradizionali sistemi misti 
segreteria/fax. 

Careca ha realizzato, in col¬ 
laborazione con Motorola 
ISG, una tiratura limitata del 
Fax Modem VoiceSurfr 56K, 
arricchita nei contenuti e 
nella grafica 

Il prodotto è stato confezio¬ 
nato in un elegante cofanet¬ 
to portadischetti Motorola 
ed è caratterizzato da un 
look bicolore. Oltre alla 
dotazione standard, il 
VoiceSurfr Limited Edition 
include Delrma WinFax 7 5 
e Talk Works in versione 
integrale, PCAnywhere32 
ed InternetFastFmd in trial 
version. 


Sono inoltre 
state aggiunte 
alcune utility 
legate al 
mondo Inter¬ 
net. Il VoiceSurfr 
Limited Edition è stato rea¬ 
lizzato in 5 colorazioni 
soprannominate Funky, 
Soul, Blues e Jazz. Betty 
Bonacini. responsabile delle 
relazioni con la stampa di 
Careca, ha dichiarato: 
"Abbiamo cercato di mette¬ 
re un po’ di colore e di 
musica sulle scrivanie dei 
nostri utenti arricchendo il 
prodotto e staccandolo dal 
grigio da cui siamo circon¬ 
dati". 

Careca è il master Distri- 
butor di Motorola ISG per 
l'area consumer. 

Group è fornitore leader di 
prodotti e servizi per reti e 



propone sia soluzioni com¬ 
plete per reti informatiche 
di grande respiro e LAN sia 
prodotti per l’utilizzo indivi¬ 
duale. 


DOVE & CHI 


Careca Srl 

Via Francesco Morsiam. 
Tel. (0522) 982260 


146 


MCmicrocomputer n. 179-dicembre 1997 






























c 

bene la musica, prima di qual¬ 
siasi acquisto ascolta da sem¬ 
pre una voce autorevole: quel¬ 
la di AUDIOreview. Dalle sue 
pagine ogni mese uno staff di 
veri esperti dà ai lettori, esi¬ 
genti o anche alle prime armi, 
ogni informazione e suggeri¬ 
mento per un ascolto miglio¬ 
re: chi la legge apprende ogni 
volta qualcosa di nuovo e im¬ 
portante. Prestando ascolto 
alle migliaia di prove, recen¬ 
sioni e notizie pubblicate in do¬ 
dici anni, centinaia di migliaia 
di lettori hanno imparato a 
orientarsi nel vasto mercato 
dell'alta fedeltà e della musica. 


... poi 

ho comprato 
AUDIOreview. 


scegliendo bene fra impianti 
hi-fi. home theater, dischi e 
CD. E consultando gli aggior¬ 
namenti costanti dei prezzi di 
tutti i componenti hi-fì ed home 
theater hanno potuto acqui¬ 
stare il meglio, in linea con i 
consigli di AUDIOreview, sen¬ 
za sbagliare mai. 


lechnimedia 

Pagina dopo pagina, lo nostro passioni. 


Home Theater 



AUDIO VIDEO ELETTRONICA PROGRAMMI PER IO SPETTACOLO MULTIMEDIALE lr< 1 11 ìii i k •( li. i 


hir" 

1 ». 

TiT5T|: A 





AUDIOreview. Impianti senza rimpianti. 






c 


D 


Il Route Planner NAV 100N, è stato migliorato nello schermo con una risoluzione di 320x234 pixel 

Computer e automobile: le novità Magneti Marelli 

Il fantascientifico navigatore per automobile Route Planner è ora disponibile in due versioni più evolute 
e meno costose della precedente. Si preannuncia, inoltre, una nuova generazione di PC per automobile dotati 

di processore Pentium Intel. 

di Mauro Neri 


Presentati in anteprima 
allo SMAU '97, sono già 
disponibili in commercio 
Ima solo presso i centri di 
installazione autorizzati 
dell'Italia settentrionale e 
centrale) due nuovi mo¬ 
delli di navigatore per 
automobile sviluppati e 
prodotti dalla TECmo- 
bility, la divisione della 
Magneti Marelli che si 
occupa delle tecnologie 
telematiche II modello di 
base, denominato Route 
Planner NAV 100N, costi¬ 
tuisce un aggiornamento 
del sistema che abbiamo 
già presentato su MCmicro- 
computer n,175 (luglio/agosto 
1997, pag. 194). La nuova ver¬ 
sione è stata migliorata nello 
schermo, che ora è da 5,6 pol¬ 
lici contro i 4 del precedente 
ed offre una risoluzione di 
320x234 pixel, inoltre è provvi¬ 
sto di auto-regolazione della 
luminosità in funzione della 
luce ambiente. Anche l'altopar¬ 
lante è stato potenziato ed è 
stata predisposta una connes¬ 
sione d'uscita per l'invio del 
segnale audio all'amplificazione 
di bordo Ciò consente di rice¬ 
vere le istruzioni vocali del navi¬ 
gatore anche tramite l’impianto 
dell'autoradio, mentre un di¬ 
spositivo automatico silenzia il 
programma all'arrivo di ciascun 
messaggio. 

Per il resto il sistema è costitui¬ 
to da un’unità centrale di 
dimensioni abbastanza ridotte 
(255x50x240 mm), dove trova 
posto un lettore di CD-ROM, 
un ricevitore satellitare GPS, un 
giroscopio ed un sensore odo- 
metrico. Completano le dota¬ 
zioni una piccola antenna GPS, 
un telecomando a raggi infra¬ 




benché piu evoluti e 
dotati della prima versio¬ 
ne. hanno prezzi più 
bassi; in particolare il 
NAV 100N. che costa 
4.108.000 lire compresi 
IVA e due CD-ROM di 
navigazione (il primo 


rossi, vari supporti per il mon¬ 
taggio dello schermo estraibi¬ 
le ed un dischetto CD-ROM 
con la mappatura completa 
delle strade extraurbane 
dell'Italia del nord e di parte 
del centro, con il dettaglio 
delle aree urbane delle nove 
maggiori città con oltre 
300.000 abitanti e di varie deci¬ 
ne di centri minori, più l'intera 
mappatura della Svizzera e 
dell'Austria. 

Analoghe dotazioni sono offer¬ 
te dal modello superiore Route 
Planner NAV 200, il quale utiliz¬ 
za lo stesso schermo ed una 
unità centrale ancor più com¬ 
patta, tale da potersi collocare 
come una qualunque autoradio 
in una normale predisposizione 
da plancia. Il NAV 200 offre 
anche una maggiore potenza di 
calcolo grazie all'impiego di un 
processore Intel 486 e 8 
Mbyte di memoria RAM contro 
i 4 Mbyte ed il processore 386 
del precedente. 

Anche il software è stato 
aggiornato ed ora offre delle 
funzioni aggiuntive come l'inse¬ 
rimento di una meta interme¬ 
dia ed il calcolo del tempo 
rimanente alla fine del viaggio, 
stimato in base alla velocità 
media di percorrenza. 

Il bello è che i nuovi modelli, 

Il Sensor Box consente di traslorma- 
re il computer portatile in navigatore 



viene fornito con l'impianto 
mentre il secondo viene spedi¬ 
to dopo 6-8 mesi come aggior¬ 
namento). Ogni altro dischetto, 
anche quelli relativi ad altri Stati 
d'Europa, si può acquistare al 
prezzo di 125.000 lire cadauno 
(attualmente sono disponibili le 
mappe complete di Francia, 
Germania e Benelux, più quella 
parziale dell'Inghilterra) 

Notare che chiunque sia dotato 
di un normale personal compu¬ 
ter con sistema operativo 
Windows 3.1 o 95 può utilizza¬ 
re la ricchissima base dati con¬ 
tenuta nei CD-ROM del Route 
Planner e pianificare i propri 
viaggi in modo rapido e metico¬ 
loso. Il software, infatti, è strut¬ 
turato in modo da consentire la 
simulazione e la programma¬ 
zione degli itinerari indipenden¬ 
temente dall'uso del navigato¬ 
re. L'utente può quindi consul¬ 
tare a casa propria tutte le 
informazioni che il sistema 
mette a disposizione (istruzioni 
sul percorso ottimale, tempi di 
percorrenza, database servizi, 
ecc.l.e stampare mappe ed iti¬ 
nerari da utilizzare in ogni occa¬ 
sione. Se poi si dispone di un 


computer portatile con lettore 
di CD-ROM, non solo è possi¬ 
bile effettuare la consultazione 
direttamente in viaggio ma è 
prevista la possibilità di adattar¬ 
lo perfettamente all'impiego 
come navigatore abbinandolo 
al kit Sensor Box Questo inclu¬ 
de tutti i sensori neces- 
sari per individuare la 
■J. posizione del veicolo 
(ricevitore GPS, giro¬ 
scopio ed odometro) e 
l'interfaccia per il colle¬ 
gamento al computer 
tramite porta seriale o 
standard USB In que¬ 
sto modo la spesa per 
godere delle lunzioni 
del Route Planner si 
z£u riduce a un terzo, infatti 
il Sensor Box costa 
1.565.000 lire, IVA e 2 
CD inclusi 
Ma non è tutto. TECmobility ha 
annunciato l'avvio di una stret¬ 
ta collaborazione con Intel per 
la realizzazione di un sistema 
operante con processore 
Pentium. Questo non solo for¬ 
nirà le informazioni di naviga¬ 
zione ma introdurrà nell'auto¬ 
mobile un vero e proprio com¬ 
puter multimediale. Si parla di 
un sistema telematico collega¬ 
to via telefono cellulare, utiliz¬ 
zabile per ogni comune funzio¬ 
ne in ambiente Windows: dal¬ 
l'accesso a Internet alla comu¬ 
nicazione di fax e di posta elet¬ 
tronica, dalla ricezione di pro¬ 
grammi radio-televisivi al con¬ 
trollo a distanza di dispositivi 
domestici. Per il 1998 è previ¬ 
sta la disponibilità di un primo 
prototipo, che sarà rivolto all'in¬ 
dustria automobilistica per l'e¬ 
quipaggiamento come primo 
impianto. 


CHI - 

Magneti Marelli 

Corso Giulio Cesare 300, 
10154 Torino, 

Tel. (011)6878758 
IWWW.tecmobilityl 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 























Finalmente è disponibile per voi su 
cd-rom una banca dati di informazioni 
telefoniche con tutti gli italiani residenti in 
Italia. Germania e Usa. Pronto Italia 
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del numero di telefono ma anche 
dell'indirizzo completo di oltre 28 milioni 
di persone. 


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di telefono, dell'indirizzo completo e del 
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Tele-Info Italia 97 Via B. Croce. 34 00142 Roma Tel. 06-54224751 Fax 06-54230595 







di Andrea de Prisco 


Lexmark ha in catalogo vari supporli di stampa per le sue macchine. 


trici (o per stam¬ 
panti laser, tanto 
per restare in 
tema). 

Tornando alle 
capacità fotografi¬ 
che della 


Lexmark 7200, 
c'è da segnalare il fatto 
che con la macchina è 
fornita di serie (oltre a 
quella del nero imper¬ 
meabile) la cartuccia 
colore per la stampa ad 
alta risoluzione di tipo 
fotografico in esacromia, 
una cartuccia colore per 
la stampa di tinte piene 
(grafici a colori e altre 
applicazioni di tipo busi¬ 
ness). due CD-ROM con¬ 
tenenti rispettivamente il 


Nella splendida cornice dell'in¬ 
cantevole (e sempreverde) 
Disneyland Paris, si è svolta la 
megaconferenza stampa '2020 
The art of printmg', organizzata 
da Lexmark II tema principale 
riguardava il futuro della foto¬ 
grafia digitale, con particolare 
accento (com'era prevedibile) 
alla nuove tecnologie a getto 
d'inchiostro e sul costo copia 
delle singole stampe a colori. 
Nel corso della conferenza, tra 
decine di interventi da parte di 
aziende primarie impegnate 
sotto vari aspetti nel mondo del 
digitai imaging e di speaker di 
fama internazionale, è stata 
anche annunciata una nuova 
stampante a colori, la Lexmark 
7200, accreditata di una risolu¬ 
zione di ben 1200x1200 punti 
per pollice e tecnologia di stam¬ 
pa esacromatica per ottimizzare 
la resa finale al limite del foto¬ 
realismo. Ma la nuova Lexmark 
7200 non si evidenzia solo per 
le sue spiccate doti 'digitai foto¬ 
grafiche', in quanto promette 
risultati interessanti anche nella 
'semplice' stampa del nero, 
proponendosi come valida 
alternativa alla tecnologia laser 
A cominciare dalla velocità di 
stampa, fino a 8 pagine al 
minuto in bianco e nero 


e fino a 3 ppm a colori, all'utiliz- 
zo di inchiostro nero imper¬ 
meabile (la sensibilità all’acqua 
e all'umidità era, fino ad ora, 
l'unico 'tallone d'Achille' delle 
getto d'inchiostro fin qui pro¬ 
dotte), all'elevata qualità di 
stampa dei testi anche utiliz¬ 
zando come supporto la nor¬ 
malissima carta per fotocopia- 


software di fotoritocco LivePix 
e una collezione di 200 foto di 
alta qualità per cimentarsi subi¬ 
to nell'elaborazione digitale 
delle immagini con immediata 
fruizione su carta delle stesse 
grazie proprio alla 7200 testé 
installata Per inciso LivePix si 
basa sulla stessa tecnologia di 
trattamento immagini del ben 
più noto Live Picture, program¬ 
ma di fotoritocco professionale 
noto soprattutto agli adetti ai 
lavori. 

Dal punto 
di vista 


hardware, 
per concludere, la nuova Lex¬ 
mark dispone di una porta 
parallela bidirezionale, che con¬ 
sente il collegamento a qual¬ 
siasi PC su piattaforma Win¬ 
dows/Windows NT 


DOVE & CHI - 

Lexmark International Srl 

Via Rivoltana 13 - San Felice, 
20090 Segrate (MI), 

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In ambito "ink-jet", la guerra dell'alta risoluzione non accenna minimamente a fermarsi. 
Lexmark propone una nuova macchina da ben 1200x1200 punti per pollice con spiccate 
capatità fotografiche grazie anche aH'utilizzo della stampa in esacromia 

Lexmark 7200 

Sfida le laser... 


150 


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Graphics Suite 


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dolalo di tulli eli stmmenli per 
il desktop publishing, 
lillusl razione, 
il ritocco fotografico, 
la creazione di diagrammi, 
grafici. lesto tridimensionale e 
animazioni, e non manca la 
possibilità di creare 
pubblicazioni per Internet. 


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MILANO - Via Archimede, 41 

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Tel. 0521-771685 - Fax 0521-771738 

PAVIA - Corso Cavour, 51 

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PRATO - Via Santa Trinità, 49 

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ROMA - Via degli Ammiragli, 73 

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ROMA - Via dello Bufalotta, 244/246 

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salvo il venduto. La presente offerta è valida sino ad esaurimento scorte ed annulla e sostituisce quelle precedenti. 


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www. porta-portese. 

if 



un sito che non ASPetta 

Informedia ha realizzato il sito Web di uno 
dei più famosi giornali romani. Un grande 
successo editoriale che si rinnova online 
anche grazie alla tecnologia ASP. 

di Leo Sorge 



V 'nnb NIMìnK 

IhiwMwI 


Porta Portese è il giornale di annunci 
di Roma, conosciuto ed usato da tutti. 
Nella sua categoria è stato il primo e 
probabilmente, benché ovviamente ad 
ambito locale, è il piu famoso d’Italia. La 
stessa pubblicità ha una funzione essen¬ 
ziale di vetrina, ed e lo strumento piu ef¬ 
ficace a disposizione dei romani per co¬ 
noscere immediatamente la quotazione 
di mercato del nuovo e dell'usato di 
qualsiasi tipologia e l'andamento del 
mercato immobiliare Un successo dav¬ 
vero travolgente, imitato e saccheggiato 
da altri ma senza avvicinarsi al risultato 
originale. 

Da qualche tempo alla versione tradi¬ 
zionale si è affiancata quella telematica 


Dopo una fase di sperimentazione, il 
servizio è ora attivo in tutte le sue fun¬ 
zionalità. sviluppate dalla Informedia di 
Roma. Il sito, raggiungibile all'indirizzo 
nttpv/www.porta-portese.ni ha due fun¬ 
zioni principali: la consultazione degli an¬ 
nunci e il loro inserimento. Diamo una 
scorsa a questi aspetti prima di sorvola¬ 
re anche le fasi più tecniche. 

La consultazione 

Ovviamente era necessario mettere 
online un meccanismo d'impostazione 
identica a quella della versione carta¬ 
cea, che però non doveva essere sosti¬ 


tuita dalla versione elettronica. Bisogna¬ 
va inoltre fare attenzione a non rendere 
troppo facile anche il saccheggio degli 
annunci da parte di iniziative concorrenti 
o alternative a Porta Portese stessa. 

Le categorie di divisione, cosi come 
le sottocategorie, sono quindi le stesse 
del giornale. La navigazione nei frame è 
assicurata da qualche riga di codice Ja¬ 
vaScript: la necessità di modificare piu 
d'un frame in dipendenza d’un singolo 
link ha infatti escluso l'HTML classico, 
che non va oltre il singolo frame per 
link. Al termine della navigazione tra 
sottocategorie si giunge al modulo d'in- 
terrogazione. Anche in questo caso c'e¬ 
ra bisogno d'una certa versatilità, dato 





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400,000 »| MHfclurL 200.000 



MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 














































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Modulo per inserzioni gratuite 


QueAa pagn* w contro* U trxnatncar Vi vortn «renn Oraunrte pieno U ar-tm» te le 
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che le diverse merceologie non poteva¬ 
no essere servite da un modulo identi¬ 
co, che quindi viene variato: ne sono ti¬ 
pici esempi quelli delle categorie "vei¬ 
coli" ed "immobiliare". 

Il modulo di query è studiato in modo 
particolare, ed implementa un numero 
limitato di scelte ben ponderate. Le va¬ 
rie ricerche vengono identificate da 
espressioni logiche complete che ven¬ 
gono analizzate da un parser. La stringa 
di input, poi, se inserita senza parametri 
viene considerata una qualunque sotto¬ 
stringa bilaterale, ovvero determina la 
selezione di tutte le stringhe che la con¬ 
tengono in una qualsiasi parte. Per spe¬ 
cificare una stringa precisa basterà met¬ 
terla tra virgolette. 

Tali ricerche operano su due tipi d'in¬ 
siemi di dati: il solo ultimo numero op¬ 
pure l'intero archivio online (che com¬ 
prende svariati mesi). Questa scelta 
può sembrare limitativa, in quanto non 
è possibile operare su un numero ridot¬ 
to di numeri, ma si tratta d'una precisa 
impostazione in sede di progetto. Inol¬ 
tre alcune opzioni rendono lo strumento 
molto più consultabile. Scegliendo infat¬ 
ti la consultazione sull'intero archivio, il 
principale problema è quello delle oc¬ 
correnze duplicate, cioè degli annunci 
che vengono ripetuti con stesse indica¬ 
zioni. Orbene in questo caso al termine 
della ricerca viene presentata solo l'ulti¬ 
ma occorrenza, che sostituisce tutte le 
altre. 

Il vantaggio di questa scelta è che 
viene semplificata la consultazione, 
mentre lo svantaggio è l'impossibilità di 
sapere quante volte è stato effettiva¬ 
mente pubblicato il singolo annuncio. 

Laddove l'annuncio resti lo stesso ma 
ne venga variato il prezzo, l’annuncio 
verrà trattato a sé stante. In questo mo¬ 
do è possibile svolgere ricerche sull'an¬ 
damento dei prezzi di specifiche aree, 
ad esempio di immobili in determinate 
zone di Roma nell'arco del periodo co¬ 
perto dall'archivio online. 


La disponibilità 
d'uno strumento 
di ricerca di questo 
tipo potrebbe por¬ 
tare alla sostituzio¬ 
ne del giornale car¬ 
taceo con quello elettronico, che negli 
intenti dei responsabili è proprio una 
delle cose da evitare. Si è quindi deciso 
di limitare a 120 il numero degli annunci 
presentati a video. Si tratta d'una scelta 
assolutamente non penalizzante, in 
quanto con un minimo d'attenzione in 
fase di formulazione della ricerca è dav¬ 
vero semplice limitare il campo d'azio¬ 
ne ad un ambito di poche decine d'oc- 
correnze. Un problema collaterale è che 
l'utente inesperto spesso non specifica 
nulla nella ricerca, per cui si vede pre¬ 
sentare solo i primi 120 annunci della li¬ 
sta totale e non sa come vedere gli al¬ 
tri. Una scelta molto intelligente, fatta 
per rendere difficile la vita ai cosiddetti 
"ladri di annunci", è quella che tratta il 
numero di telefono dell'inserzionista in 
modo separato dagli altri dati dell'an¬ 
nuncio. Sfruttando l'ipertestualità intrin¬ 
seca del Web, infatti, all'interno degli 
annunci non vengono presentati i nu¬ 
meri di telefono ma solo un link agli 
stessi. In caso d'in¬ 
teresse il lettore 
dovrà quindi anda¬ 
re sul link con il 
cursore del mouse: 
cliccando il link, in 
basso a sinistra 
uscirà fuori il nu¬ 
mero cercato. Cer¬ 
to è sempre possi¬ 
bile fare click dap¬ 
pertutto oppure 
scrivere una com¬ 
plessa procedura in 
Perl che in automa¬ 
tico vada a leggersi 
i dati, ma si tratta 
di soluzioni piutto¬ 
sto onerose. 



L'inserimento 

Anche per questa funzione la scelta è 
stata di ricalcare quanto avviene nella 
tradizionale versione cartacea. Ai dati 
fondamentali (sezione di appartenenza, 
messaggio e numero di telefono) è sta¬ 
ta adesso aggiunta l'indicazione d'una 
eventuale e-mail che. laddove disponibi¬ 
le, viene evidenziata dall'icona d'una bu¬ 
stina che appare a lato del messaggio e 
che lancia il mailer. 

Per inserire messaggi online bisogna 
avere un indirizzo di e-mail e chiedere 
una password. Questa procedura viene 
attivata da un ulteriore modulo che chie¬ 
de anche i dati personali dell'inserzioni¬ 
sta. compreso il numero d'un documen¬ 
to d'identità valido. Ovviamente non è 
possibile fare controlli particolareggiati 
sulla veridicità dei dati, tranne che per 
l'e-mail. Infatti la comunicazione della 
password avviene proprio tramite e- 




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Dati personali 


Inserzioni Gratuite 


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MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 


153 




























































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In edicola e bu Internet 

Il Hv CHANCE «ESCUTO 


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LAVORO Morilliom ARTIOIARATO 


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mtlTT-mri. In «dico*® e su Internet 
':<SuJ<S3Q u.Kl chance «escato 




ANIMALI 

SMARgLMjNJ! 

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PortaPortw 


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mali, per cui se almeno quella non è cor¬ 
retta e non vive abbastanza l'aspirante 
inserzionista elettronico non saprà mai 
qual è la sua password. 

La password non scade mai, almeno 
in questa versione del software. Se vie¬ 
ne dimenticata bisognerà inoltrare una 
nuova richiesta. 


Un sito in tecnologia 
ASP 

Si passa quindi alla fase più informati¬ 
ca, quella della realizzazione. Gli annunci 
acquisiti online non vengono messi in 
rete cosi come sono, per vari motivi In 
realtà vanno ad alimentare un file Ascii 
ospitato dal sistema di Informedia ma 
mantenuto in FTP da Porta Portese. Lo 
staff del giornale accede ai dati e li inglo¬ 
ba in quelli del loro sistema, basato su 
AS/400, che tiene anche gli annunci rac¬ 
colti per posta e per telefono. Viene cosi 
generato un file unico che va sottoposto 
ad una prima procedura di controllo e fil¬ 
tro svolta da Porta Portese, che identifi¬ 
ca gli annunci da pubblicare, solitamente 
compresi tra i 50 mila e i 70 mila, ed in¬ 
via questo file, sempre in formato Ascii 
ma con campi predefimti, al sistema di 
Informedia, che lo riceve la notte prece¬ 
dente l'uscita in edicola 

Qui inizia l'elaborazione finale. Un ul¬ 
teriore controllo va a verificare la con¬ 
gruenza con gli annunci preesistenti e 
cestina gli annunci ritenuti sicuramente 
sbagliati. Il database viene completato e 
messo online a cavallo dell'ora di pranzo 
della giornata di uscita, in modo da non 
penalizzare la versione cartacea che va 
in edicola nelle prime ore della mattina- 



Portatori ™ 

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Nella pratica dal 
file Ascii definitivo, 
filtrato, si genera 
una tabella gestita 
dalI'SQL Server, Si 
tratta d'un archivio 
di grosse dimen¬ 
sioni, che oggi 
ospita oltre un mi¬ 
lione di record. La pagina HTML viene 
generata con la tecnologia ASP. Active 
Server Page, di Microsoft. Questa scel¬ 
ta è premiarne dal punto di vista tecno¬ 
logico e pratico, perché accede a data¬ 
base per generare le pagine dinamica- 
mente su richiesta anziché mantenerle 
in modo statico, oltre a permettere sva¬ 
riate estensioni alla classica interfaccia 
CGI (Common Gateway Interface) In 
particolare, per ciascun accesso CGI ri¬ 
serva una quantità di risorse non trascu¬ 
rabile, che in caso di elevato numero di 
operazioni porta ad una grande occupa¬ 
zione di memoria e capacità elaborativa 
del server, oltre che ad un rallentamen- 
te delle prestazioni. ASP, invece, è mol¬ 
to più leggero. 

Con ASP bisogna definire le pagine di 
base e gli oggetti che la compongono, 
tra i quali è possibile usare le definizioni 
Active X. Due degli oggetti principali del 
servizio per Porta Portese sono i banner 
e il filtro ODBC (che accede alla tabella 
SQL): entrambi sono stati scritti in Acti¬ 
ve X, l'estensione Microsoft per la pro¬ 
grammazione in ambiente distribuito 
Anche il modulo di query in ASP è uni¬ 
co, nel senso che questo meccanismo 
ricorda lo stato dell'interrogazione e non 
appesantisce le ricerche in caso di lun¬ 
ghi elenchi, com'è invece il caso del- 
l'HTTP tradizionale. 


VEICOLI 

v»cqo auto Mora^sicijAccsMORi 


PortaPort™ 

Il sistema Informedia 

L'elaboratore che gestisce queste ope¬ 
razioni è un Dual PentiumPro a 180 MHz 
con Windows NT e le estensioni SQL ed 
ASP La memoria di massa è costituita 
da due dischi da 4 GB che operano in 
mirroring, ovvero duplicano i dati per evi¬ 
tare qualsiasi rischio di perdita delie infor¬ 
mazioni. Il sistema è connesso agli altri 
server Informedia da una rete commuta¬ 
ta a 100 Mb/s, che tra l'altro comprende 
un server di supporto che entra in funzio¬ 
ne qualora una delle altre macchine abbia 
dei problemi Tutte le funzionalità sono 
protette contro la mancanza di luce elet¬ 
trica tramite un gruppo di continuità. 

L'azienda romana ha una rete di 6 ser¬ 
ver per una capacità di disco pari a 60 GB 
e Ram oltre i 512 MB, tutta basata su 
Windows NT Oltre alI'SQL Server e alle 
estensioni ASP, la rete consente anche 
di sfruttare tutte le possibilità di FrontPa¬ 
ge. Oltre al servizio per Porta Portese su 
queste macchine girano altri Web server 
impegnativi quali quello della rivista Oro¬ 
logi e della compagnia aerea Air One. 

DOVE & CHI- 

Informedia 

Via Giovanni Penta 51, 00157 Roma, 

Tel. (06) 4500.589, 
jnnpTTwwwTTTormea^ 


154 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 








































■ RIVOLUZIONARIO: Microtek Phantom 4800 Parallel. 


Lascia ia tua famiglia a bocca aperta! 

Con il nuovo scanner a colori Phantom 4800 di Microtek puoi ora acquisire le immagini da qualsiasi originale- A meno di 300.000 lire puoi avere il mezzo 
migliore per ravvivare ogni tipo di documento: dai compiti di scuola ai bollettini informativi. Grazie all'originale coperchio Flex-Scan è inoltre possibile effettuare 
la scansione di oggetti con un certo spessore, come libri e scatole, il tutto con colori brillanti e fedeli alla realtà. Come è giusto aspettarsi dal prodotto di un 
leader mondiale nella tecnologia per scanner. Phantom 4800 è facile da utilizzare e. grazie al soFisticato software in dotazione, mette tutta la potenza di uno 
scanner a colori nelle tue mani. L'installazione è semplicissima, non ci sono schede di interfaccia o jumper da configurare: è sufficiente inserire il cavo nella porta 
parallela del personal computer ed è tutto pronto. Se disponi già di una stampante collegata alla porta parallela, non preoccuparti, perchè Phantom 4800 è 
dotato del cavo EPP, che consente allo scanner e alla stampante di condividere la medesima porta senza dover cambiare il cavo ogni volta. Semplicel 

Le porte contraddistinte da etichette e le semplici istruzioni rendono tutto molto facile! 

Phantom offre una profondità di colore di 24 bit (che corrisponde a 16,8 milioni di colori) e una risoluzione ottica di 300 x 600 dpi con una risoluzione massima 
interpolata pari a 4800 dpi. 

Microtek ha impiegato diverse nuove tecnologie per migliorare le caratteristiche hardware di Phantom 4800. La nuova progettazione "Zero-Reflection' assicura 
l'alta qualità delle scansioni e. grazie alla Cold Cathode Technology, lo scanner è istantaneamente pronto per l'uso al momento dell'accensione. Phantom e 
inoltre dotato di un Involucro sigillato studiato per evitare che le particelle di polvere possano creare problemi allo scanner. 

Le buone notizie non finiscono qui. E’ possibile avere il controllo completo sulla qualità delle scansioni fin dal primo giorno. Infatti. Phantom 4800 Parallel è 
dotato di ScanWizard, il potente software di Microtek per la gestione delle scansioni, che. grazie a sofisticate funzioni per la definizione e la correzione del colore 
delle immagini, mette a disposizione degli utenti straordinarie possibilità! Non occorre essere dei 'maghi' della grafica per ottenere immagini perfette, fin dalla 
prima volta. Lascia che ScanWizard lo faccia per te! 



Il nuovo scanner piano della serie Phantom offre a tutta la famiglia possibilità illimitate di scansione: il tutto ad un prezzo veramente accessibile! Richiedi 
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Il dipartimento di giustizia statunite nse apre un nu ovo procedimento contro 
la Microsoft per pratiche monopolistiche 


Un milione di dollari al giorno 


Questa volta pare che facciano sul serio. 
Non è certo la prima volta che la Microsoft 
viene portata davanti ad una corte di 
giustizia federale per una violazione della 
legge antitrust, ma finora le varie cause 
intentate dalla concorrenza si erano più o 
meno risolte con un nulla di fatto. 


di Andrea Sualoni 

Questa volta, invece, a mettere la Mi¬ 
crosoft sul banco degli accusati è diret¬ 
tamente la divisione antitrust del Diparti¬ 
mento di Giustizia (DoJ) americano, la 
quale contesta al colosso di Redmond la 
violazione di una sentenza della corte fe¬ 
derale emessa nel 1995 che imponeva 
alla Microsoft di astenersi dall’imporre 
termini di licenza anti-concorrenziali ai 
fabbricanti di personal computer Ciò 
che ha fatto sicuramente più scalpore, al 
punto che è ancora oggetto di discussio¬ 
ne su Internet, non è tanto la richiesta di 
rinvio a giudizio, quanto la multa che il 
DoJ chiede di imporre alla Microsoft: un 
milione di dollari al giorno, fintanto che 
la casa americana continuerà a violare la 
sentenza federale, Ma su quali dati si 
basa la divisione antitrust americana per 
formulare una cosi precisa azione, e so¬ 
prattutto per richiedere una somma cosi 
alta? Per saperlo, occorre fare un picco¬ 
lo passo indietro nel tempo, 


L'antefatto 


Lo scorso 20 ottobre il Dipartimento 
di Giustizia presenta alla corte federale 
degli Stati Uniti la richiesta di rinvio a 
giudizio della Microsoft Corporation, Il 
documento ufficiale del DoJ ruota attor¬ 
no all'imposizione esercitata dalla Micro¬ 


soft nei confronti 
dei fabbricanti di 
personal computer 
compatibili, i quali 
sarebbero costretti, 
secondo i termini di 
licenza, ad installare 
il browser HTML Internet Explorer su 
ogni computer che esce dalla fabbrica 
con Windows 95 preinstallato, il tutto 
violando una precedente sentenza della 
corte federale del 1995 Secondo il DoJ, 
la Microsoft si avvarrebbe della sua pre¬ 
dominante posizione di mercato (che 
con Windows diventa di fatto un mono¬ 
polio vero e proprio) per aumentare an¬ 
cora di più il suo monopolio e ridurre 
conseguentemente le possibilità di scel¬ 
ta da parte dell'utente finale di un pro¬ 
dotto sviluppato dalla concorrenza. La 
divisione antitrust del DoJ non si limita 
a questo, ma si spinge ben oltre asse¬ 
rendo che la Microsoft, violando il prov¬ 
vedimento impostogle, utilizzi metodi il¬ 
leciti per sbaragliare la concorrenza, e 
per tale motivo oltre alla richiesta di rin¬ 
vio a giudizio e alla megamulta, chiari¬ 
sce che continuerà a fare indagini per 
accertare se il marketing della Microsoft 
può diminuire sensibilmente le possibi¬ 
lità di scelta dell'utente e soffocare le 
eventuali innovazioni apportate da pro¬ 
duttori concorrenti. Il punto focale 


li. Y- ùo »«•**. Optar. D»», tfnfc. U* 

H |a| QMs|&|ift| •! 


— 

ni THE UNTTCD STATES DISTRICT COURT 

FOR THE DISTRI!T OF COLUMBIA 

■r 

UNITED STATES OF AMERICA. 

Pditioorr. 

Snpplemertal lo 

Civil Attion No *4-1564 


* 

Man Thomas Penfleld Jackson 


MICROSOFT CORPORATION. 



Re «pondera 



PETITION BY THE UNITED STATES FOR AN ORDER 

TO SHOW CAUSE WHY RESPONDENT MICROSOFT CORPORATION 
SHOULD NOT BE FOUND IN CIVIL CONTEMPI 


Jodl Klein 

Assisi** Adorne? General 

A Douglas Mriamcd 

d 

MI 


or 


dell'intera faccenda, secondo il DoJ, è 
dunque la forzatura all'uso (o comunque 
all'installazione) del browser di Micro¬ 
soft, una condizione questa che, unita al 
controllo pressoché totale del mercato 
dei sistemi operativi per personal com¬ 
puter, porrebbe la Microsoft in una posi¬ 
zione troppo predominante rispetto alla 
concorrenza. Non va infatti dimenticato 
che il numero delle applicazioni che uti¬ 
lizzano un browser HTML come front- 
end verso l'utente è in costante aumen¬ 
to, grazie anche all'integrazione di Java, 
JavaScript e dei vari plug-in (senza di¬ 
menticarsi di ActiveX, che è supportato 
solo da Internet Explorer), e non è un 
caso che poco prima di questa vicenda 
la Sun abbia intentato un'azione legale 
contro la Microsoft, tutt'ora in corso, per 
evitare che la Microsoft si appropri del 
controllo di Java proponendo la sua per¬ 
sonale implementazione di questo lin¬ 
guaggio. 

Un altro punto importante da segnala¬ 
re è il riconoscimento da parte dell'ente 
governativo americano dello stato di 


156 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 



















PressPass 


Microsoft Flles Response to 
Department of Justlce Petitlon 

Difendi Rlflhe lo Doslgn Produca Wlhout Govimmira 
InUcftrence ; CK*« Proof th« DOJ Kn*w Ytar» Ago of Pian* 
to Integrate Web Features loto Operating System 

REOMONO. Waah - Nov. 11. 1997 - Microsoft Corp y»*u*a* 
ftled ite responso lo thè Deperirne** <4 Jusoc* (DOJ) peoton. 
producing numeroas «loc unente fhat demonaraie Otai tr»e 
ccenpar»/ had p4anned lo incorporale Web brovrsmg funcùonaMy 
irto thè hAcrosofl* 

Wirvjows*95 operatmg sysiem (code-named “Chicago") as earty 
as 1993, and ihai ihe DOJ knew of MrcroKtfs irtert pnor io Ihe 
signmg ol thè 1994 consoni decreo 

"Irtegrating Web functionalty irto Window» is a naturai and 
ess*ntiaiimp(ovemert.“saidWliamH Neii^om. senior vice 
presi don lor law and corporale aflairs al Microsoft "We mink thè 
govemmert shouid be encouraging tfis ivpe cf innovati on, noi 


-i*- 


monopolio de facto che la Microsoft ha 
pian piano instaurato con le sue aggres¬ 
sive politiche di marketing; la somma di 
questo fatto, aggravata da un preceden¬ 
te caso risalente al 1994, più le denunce 
di alcuni produttori di hardware che si 
vedevano imposta l'installazione di Inter¬ 
net Explorer (pena l'annullamento della 
licenza di distribuzione) insieme a Win¬ 
dows 95, in barba a quanto disposto 
precedentemente dalla corte federale, 
ha dunque convinto il DoJ a intraprende¬ 
re una nuova causa giudiziaria contro la 
Microsoft. Le richieste del DoJ sono in 
sintesi le seguenti: 

- Microsoft non deve piu pretendere 
che i fabbricanti di PC pre-installino ob¬ 
bligatoriamente Internet Explorer insie¬ 
me a Windows 95; 

- Microsoft deve notificare agli utenti 
di Windows 95 che l’uso di Internet Ex¬ 
plorer non è richiesto ai fini di un corret¬ 
to funzionamento del sistema operativo 
e che gli stessi sono liberi di utilizzare 
un browser HTML di loro gradimento. 
Microsoft deve inoltre fornire ai propri 
utenti delle chiare istruzioni su come di- 
smstallare Internet Explorer dal sistema; 

- Microsoft deve essere condannata a 
pagare una multa di un milione di dollari 
al giorno finché non ottempererà a 
quanto disposto nella sentenza della 
corte federale del 1995. 

Secondo il parere di alcuni esperti, 
questa richiesta potrebbe essere solo il 
primo dei passi che il DoJ intraprende¬ 
rebbe nei confronti di Microsoft. Non è 
escluso, infatti, che il dipartimento vo¬ 
glia vederci chiaro nel recente investi¬ 
mento da parte di Microsoft di 150 mi¬ 
lioni di dollari nella Apple Computer: è 
noto infatti che uno dei punti base su 
cui si basa tale investimento è proprio la 
fornitura insieme al MacOS di Internet 
Explorer, configurato come browser 
HTML di sistema. 


La risposta 
di Microsoft 

Dal giorno in cui è 
stata depositata la ri¬ 
chiesta, Microsoft 
aveva 11 giorni di 
tempo per fornire una 
risposta alle accuse 
mossele dal DoJ, e la 
risposta (anzi, le rispo¬ 
ste) non si sono fatte 
certo aspettare. La po¬ 
sizione di Microsoft è 
quella di difendere a 
tutti i costi l'attuale metodo di vendita di 
Internet Explorer (ovvero, in pieno con¬ 
trasto a quanto contestatole), in quanto 
la scelta di rendere Internet Explorer 4.0 
parte integrante del sistema operativo è 
una decisione presa due anni dopo il de¬ 
creto del 1995, ciò, secondo Microsoft, 
rientra nella naturale evoluzione di un si¬ 
stema operativo, ed Internet Explorer do¬ 
vrebbe essere quindi considerato alla 
stregua di qualsiasi altra utility che viene 
fornita di serie con Windows 95 Inoltre 
Microsoft, secondo il portavoce Mark 
Murray, non ha mai impedito a nessun 
costruttore di PC di pre-mstallare un 
browser HTML alternativo ad Internet 
Explorer In definitiva, secondo Microsoft 
tutto rientrerebbe nel normale sviluppo 
di Windows, tenendo anche conto che il 
decreto in questione non impedisce a 
Microsoft di estendere ed integrare altre 
funzionalità nelle successive versioni dei 
suoi sistemi operativi; inoltre, nulla è sta¬ 
to fatto per impedire che altri browser 
HTML potessero pienamente funzionare 
sui sistemi Windows, indicando il Navi¬ 
gator di Netscape come esempio di 
quanto asserito Tutto fatto in piena lega¬ 
lità, quindi, al punto che Bill Gates avreb¬ 
be pubblicamente sottinteso che dietro a 
tutta questa faccenda ci potrebbe essere 
proprio la Netscape Communications, 


nota rivale di Microsoft, che avrebbe fat¬ 
to pressioni presso il DoJ per intentare 
l'azione legale. Secondo Gates, inoltre, 
non vi sarebbe alcun nesso tra la causa 
che intercorre tra Microsoft e Sun e la 
petizione presentata dall'antitrust; anche 
il ritardato lancio di Windows 98, atteso 
ormai per la metà del prossimo anno, 
non sarebbe stato provocato da un pro¬ 
blema di integrazione di Internet Explorer 
nel sistema operativo, ma da altri fattori 
inerenti alcune utility di migrazione 
dall'ambiente a 16 bit a quello a 32 bit. 

La partita non è 
ancora chiusa 

C'è chiaramente una contraddizione 
tra quanto asserito da Microsoft e dal di¬ 
partimento di giustizia Di sicuro non si 
tratta di una bolla di sapone: lo provano 
la ridda di messaggi, dichiarazioni ufficia¬ 
li, commenti da parte di esperti del set¬ 
tore e, non ultimo, il grande Interesse 
che ha suscitato su Internet l'intera fac¬ 
cenda (ci sono addirittura siti su cui si 
può esprimere la propria opinione, pren¬ 
dendo le difese di una o dell’altra parte, 
con tanto di statistiche che vedono, per 
ora. vincente il DoJ). Non è affatto detto 
che la Microsoft paghi la megamulta, 
cosi come non è affatto detto che la Mi¬ 
crosoft sia in grado di smontare punto 
per punto le accuse che le sono state 
mosse e vinca la partita: il dibattito pres¬ 
so la corte federale è infatti in pieno 
svolgimento e solo i mesi prossimi di¬ 
ranno chi avrà avuto ragione e, soprat¬ 
tutto, quali saranno le eventuali implica¬ 
zioni sui futuri piani di integrazione di In¬ 
ternet Explorer con il sistema operativo 
di base. I soliti esperti, infatti, non hanno 
mancato di far notare che anche nel ca¬ 
so di vittoria da parte della Microsoft, 
l'intera faccenda possa comunque esse¬ 
re considerata negativamente dall'opi¬ 
nione pubblica. 


Per maggiori informazioni 

I documento originale del DoJ m cui si richiede il rinvio a ; 



tato via Internet alla URL 


ativo ai capi di imputazione 


Altri documenti suH'argomento sono disponibili sui maggiori server che si occupano di informa¬ 
zione (ad esempio, sul sito della Zift Davies c'è un'intera sezione dedicata espressamente a que¬ 
sta vicenda. |http://www,zdnei.Qom/zann/speciai/msg.QiJ-!iml)l 

Sul sito della Microsott lhttp://www oneroso» comi ci sono ovviamente diversi comunicati uffi¬ 
ciali lad esempio, la risposta al DoJ dein 1 novembre, nttov/www microsoii.com/corDjniQj 
preSS/.1.99.7 /nQV97 /dojpetpr,ht m ). e infine si può andare sul sito IUtE//wmwj.PPiaiSLnfl.-.m.'CLe: 
soft ora/ su cui trovate molte altre informazioni riguardanti la conferenza Appraising Microsoft in¬ 
detta da Ralph Nader, uno dei principali accusatori di Microsoft. 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 


157 



































Mode in EPSON 


Arigatò. Di ritorno dal bellissimo viaggio in Giappone organizzato (e offerto...) dalla Seiko 
EPSON Corporation è forse l'unica parola che sono riuscito ad imparare (quasi) correttamente. 
Nel paese in cui esiste un preciso e rigoroso cerimoniale per ogni possibile rapporto 
interpersonale a qualsiasi livello, sempre accompagnato da splendidi sorrisi a quarantotto 
denti, arigatò vuol dire “grazie". Nella terra degli inchini, infatti, finanche l'automatico (per noi 
"occidentali") scambio di biglietti da visita tra "businessman" assume un valore ben preciso: un 
momento di incontro professionale consacrato dallo scambio delle referenze accuratamente 
raccolte su un cartoncino da porgere, a due mani, al nostro amato interlocutore. 

Altro che storie... 


di Andrea de Prisco 


Di primo acchito sembrerebbe che i 
giapponesi perdano un sacco di tempo 
per cose inutili. Ad esempio, quando due 
persone si incontrano, spesso iniziano ad 
inchinarsi l'uno di fronte all'altro anche 
tre o quattro volte di seguito, senza che 
chi li osserva riesca a prevedere chi la 
smetterà per primo. Oppure quando ti 
devono dare delle indicazioni sul pro¬ 
gramma della giornata o su come rag¬ 
giungere un determinato posto. Ti riem¬ 
piono, sempre col sorriso ben stampato 
in volto e con la gentilezza infinita di chi 
sa di essere ben volentieri a tua comple¬ 
ta disposizione (HI), di dettagli e di parti¬ 
colari a volte mutili, ma non possono as¬ 
solutamente rischiare di non aver assolto 
pienamente alla loro funzione, qualunque 
essa sia. Meglio darti un particolare in 
più che uno in meno. 

Un'altra cosa incredi¬ 
bile del Giappone e dei 
giapponesi sono da una 
parte i ragazzi e le ra¬ 
gazze in età scolare, 
dall'altra gli stessi "busi¬ 
nessman" della matti¬ 
na, ritrovati dopo l'ora¬ 
rio di lavoro a tarda se¬ 
ra nei locali di Tokyo. 

Alla stazione di Kyo¬ 
to. l'antica capitale im¬ 
periale del Giappone, 
ad esempio, abbiamo 
visto con i nostri occhi 
un migliaio abbondante 
di studenti (rigorosa¬ 


mente in divisa a tutte le età) seduti in 
terra ordinatamente a ginocchia incrocia¬ 
te nell'immenso atrio centrale, ad atten¬ 
dere pazientemente l'arrivo del loro tre¬ 
no: probabilmente dovevano partire tutti 
insieme per un viaggio organizzato dalla 
loro scuola. Ma vi rendete conto che se 
quella fosse stata, tanto per non fare tor¬ 
to a nessuno dal nord al sud, la stazione 
di Milano, Roma o Palermo i "nostri ra¬ 
gazzi" (ed io, a quell'età, non avrei fatto 
certo eccezione!) li avrebbe dovuti tene¬ 
re a bada, previa robusta incatenatura, 
una vera e propria squadra di domatori 
professionisti con le fruste e i forconi da 
circo? 

L‘altra cosa incredibile, come dicevo 
prima, sono i *businessman ‘ a sera. Si ri¬ 
trovano, in massa, nei locali Karaoke o, 


meglio, incollati alle macchinette del Pa- 
chinko a scommettere e vincere palline 
d'acciaio come fossero soldi contanti. Mi 
sono personalmente fatto l'idea che so¬ 
no talmente "incanalati" mentalmente du¬ 
rante il giorno, impegnati nelle loro più 
varie attività professionali, che una volta 
"staccata la spina" esplode inevitabilmen¬ 
te la loro voglia di divertirsi nei modi più 
disparati. E non li ferma, giustamente, 
nessuno: è tale e tanta (ancorché inna¬ 
ta, a quanto pare!) la loro voglia di evade¬ 
re che nei locali Karaoke, ad esempio, si 
respira un 'aria di gioia e divertimento al¬ 
tamente contagiosa. A turno i giapponesi 
(ma naturalmente anche gli occidentali 
sono ben accetti al microfono!) lasciano i 
tavoli per esibirsi vocalmente sulle basi 
musicali preregistrate, abilmente pro¬ 
grammate secondo le 
esigenze e le richieste 
del momento dall'in¬ 
stancabile disk-jockey 
dagli occhi a mandorla, 
l'unico a lavorare seria¬ 
mente al proprio posto 
di comando Nulla a 
che vedere, si badi be¬ 
ne, con i penosi tentati¬ 
vi "karaokici" trapiantati 
qui da noi. La differen¬ 
za, guarda un po', sta 
proprio nell'atmosfera 
che si respira in quei 
posti, assolutamente ir- 
riproducibile fuori dalla 
terra del Sol Levante. 



158 








Daniela Pasguahn di EPSON Italia durante la purifi¬ 
cazione prima dell'ingresso nel tempio di Kyoto. 

A sinistra l’unità produttiva, ad atmosfera control¬ 
lata, delle cartucce d'inchiostro 


EPSON è... 


Tutta questa lunga introduzione, se 
vogliamo assolutamente fuori tema, è 
un po’ a testimonianza del fatto che 
(una volta tanto) un viaggio organizzato 
extracontinente da un’azienda informa¬ 
tica non si è trasformato nel consueto 
tour de force al solo motto del "quanto 
siamo belli, quanto siamo bravi. . state 
attenti!’. Abbiamo, certo, visitato due 
fabbriche e assistito ad un’interessan¬ 
tissima presentazione dei nuovi prodotti 
della casa giapponese, ma il program¬ 
ma del viaggio ha previsto più attività di¬ 
stensive che di lavoro, lasciando in un 
certo senso intendere che era intenzio¬ 
ne di EPSON trasmettere la filosofia, la 
cultura, la vita giapponese più che la lo¬ 
ro vincente tecnologia, offerta nuda e 
cruda su un freddo piatto d'argento... 
tutto tempestato 
di LEO Del resto, 
questa traspare 
ben evidente an¬ 
che a migliaia di 
chilometri di di¬ 
stanza (ad otto ore 
di fuso orario, co¬ 
me per gli Stati 
Uniti, ma nel verso 
opposto) anche se 
spesso e volentieri 
noi occidentali ri¬ 
ceviamo Tonda 
tecnologica” con 
molti mesi di ritar¬ 
do. Mesi che, in 
ambito informati¬ 
co, rappresentano 


Nella foto gui a destra, 
il gruppo dei giornalisti 
italiani ipiù Darvela Pa- 
squalm di EPSON Ita¬ 
lia) immortalati attorno 
al Presidente e CEO di 
Seiko EPSON, He- 
deaki Yasukawa 
In alto, "l'ultima cena" 
m un ristorante tipico 
giapponese di Kyoto, 
con tanto di Gheishe e 
pesce crudo... 

Una delizia, special¬ 
mente le prime! 


una vera e propria eternità ai ritmi abi¬ 
tuali. Succede, ad esempio, che l'incre¬ 
dibile stampante professionale a colori 
formato A3 di EPSON, che sarà disponi¬ 
bile in Italia non prima di febbraio o mar¬ 
zo del prossimo anno, è già nei negozi 
giapponesi da qualche mese deliziando 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


159 
















In Seiko EPSON la tecnologia 
viene coslantetnente esplora- 
rata e applicata in mollissimi 
campi, dalla produzione di cir¬ 
cuiti integrati ai micromotori 
passo passo, lino alle sorpren¬ 
denti "esercitazioni tecnologi¬ 
che ", come il televisore da pol¬ 
so mostrato nella loto in allo 
Incredibile, ma vero ' 


c 


p° rtn g 


fanno turni di 12 ore lavorative: sfido io 
che al termine cantano, con gioia, dalla 
disperazione! 

Scherzi a parte, il Giappone (che forse 
più di tutti in passato ha "copiato") è pro¬ 
prio la cosa più difficilmente copiabile al 
giorno d'oggi. La tecnologia che si scor¬ 
ge nella terra del Sol Levante non c'e 
da nessun'altra parte al mondo (in Giap¬ 
pone persino le tazze dei water, e non è 
uno scherzo, sono ricche di elettronica 
e di microprocessori!) e solo lì potevano 
nascere cosi tante aziende tecnologica¬ 
mente avanzate. Seiko EPSON è certa¬ 
mente una dì queste, offrendo in passa¬ 
to (e di certo non smetterà) soluzioni 
sempre all'avanguardia che hanno se¬ 
gnato (e continueranno a segnare) mol¬ 
te tappe nel progresso informatico 
mondiale. E lo sanno bene, soprattutto, 
i suoi più agguerriti competitor Che 
certo non sono pochi.. 

Aspettando la 5000 

Anche per EPSON sta arrivando (in 
Giappone, come anticipato, già è arriva¬ 
to) il momento di lanciare il cosiddetto 
"meglio, del meglio, del meglio" Quasi 
certamente non si chiamerà PM-5000C - 
questa è le denominazione dell'apparec¬ 
chio nella terra del Sol Levante - ma le 
caratteristiche tecniche, indiscutibilmen¬ 
te allo stato dell'arte, non si differenzie¬ 
ranno una volta esportata e disponibile 
anche da noi. La nuova, incredibile, 


In allo il personal compu¬ 
ter EPSON con schermo 
a cristalli liquidi che pro¬ 
babilmente non vedere- 
mo mai in Italia. Tra qual¬ 
che mese, invece, Sara 
disponibile anche da noi 
la strabiliante stampante 
A3 mostrata qui a lato 
Ivedi testo) 


con le sue prodezze cromatiche più di 
un fortunato utente dagli occhi a man¬ 
dorla. 

Inoltre (anche se in questo caso 
EPSON c’entra forse poco o niente) a 
giudicare da quello che abbiamo visto 
nei negozi di elettronica di consumo al 
quartiere di Akihabara di Tokyo, la cui vi¬ 
sita faceva rigorosamente parte del pro¬ 
gramma del viaggio, tra non molto sare¬ 
mo letteralmente sommersi dai subno¬ 
tebook formato A5, con schermi a colo¬ 
ri da capogiro nonostante le ridotte di¬ 
mensioni, offerti ormai dalla quasi tota¬ 
lità dei costruttori orientali di "informati¬ 
ca portatile". 

Parlando ancora dì tecnologia, abbia¬ 
mo avuto tra l'altro l'onore di visitare 


due delle unità produttive EPSON relati¬ 
ve alla fabbricazione delle stampanti a 
colori e precisamente per quel che ri¬ 
guarda l'allestimento delle cartucce in¬ 
chiostrate e la produzione delle tanto fa¬ 
mose testine di stampa. Interi stabili- 
menti ad atmosfera controllata, nei qua¬ 
li per entrare era necessario vestirsi di 
tute speciali e passare attraverso came¬ 
re di compensazione a vento per elimi¬ 
nare anche il più piccolo granello di pol¬ 
vere portato dall'esterno. Due visite du¬ 
rate una quarantina abbondante dì mi¬ 
nuti, al termine delle quali a momenti 
soffocavo nella tuta semispaziale che 
ero tenuto a portare. E pensare che gli 
operai all'interno dello stabilimento (ve¬ 
stiti naturalmente nello stesso modo) 


160 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


















stampante proposta da EPSON va a col¬ 
mare, alla grande, l'attuale vuoto esisten¬ 
te tra i modelli consumer formato A4 e 
l'immensa Stylus Color 3000 in formato 
A2 "vero". Sarà una stampante professio¬ 
nale formato A3, dotata di tecnologia 
esacromatica di stampa (come già avvie¬ 
ne per la stupenda Stylus Photo) ma in 
grado di raggiungere l'incredibile risolu¬ 
zione di 1.440x720 punti per pollice, at¬ 
tualmente disponibile solo sulle macchi¬ 
ne a quattro colori, offrendo in questo 
modo una qualità cromatica assoluta- 
mente di tipo fotografico. 

A conferma delle sue capacità spicca¬ 
tamente professionali, la testina di stam¬ 
pa è separata dalle cartucce di inchiostro 
(come nei plotter a colori di grande for¬ 
mato) e quest'ultime sono sovradimen¬ 
sionate per garantire grande autonomia 
anche utilizzando massicciamente il 
massimo formato di stampa "A3+" che 
permette la stampa 'al vivo - dell'A3 piu 
gli eventuali crocim di registro. Inoltre, 
unica nel suo genere, offre la gradita 
possibilità di installare un secondo cas¬ 
setto di alimentazione carta, come avvie¬ 
ne per le laser, in modo da avere sempre 
disponibili - on line" due formati differenti 
o due diversi supporti. La compatibilità 
PostScript è assicurata dal consueto in¬ 
terprete software installabile sul compu¬ 
ter host o da un compatto RIP hardware 
(in pratica un computer dedicato alla 
stampa) che permette l'uscita di file Po¬ 


stScript senza pesare minimamente sul¬ 
le risorse di calcolo dei computer colle¬ 
gati in rete alla PM-5000C. 

Grazie all'impiego congiunto delle 
massime tecnologie di stampa a getto 
d'inchiostro oggi disponibili, appare inuti¬ 
le sottolineare che i risultati ottenibili dal¬ 
la nuova nata sono a dir poco entusia- 



Ci rendiamo perfettamente conto che di determi¬ 
nati argomenti sarebbe meglio non parlare talmeno 
su MCI. ma per dovete di cronaca vogliamo mo¬ 
strarvi fin dove si è spinta l'inarrestabile tecnologia 
giapponese Al "termine del fattaccio “ un sofisti¬ 
cato controllo a microprocessore si occupa, a colpi 
di acqua calda, degli aspetti igienici più intimi 


smanti. Per riuscire a distinguere un'u¬ 
scita della PM-5000C da una comune 
stampa fotografica (di buon livello!) l'oc¬ 
chio nudo da solo non basta. Ci vuole al¬ 
meno un potente tentino e, last but not 
least. un occhio particolarmente allenato. 

Anche la velocità di stampa è incredi¬ 
bilmente elevata (se teniamo conto della 
tecnologia utilizzata e del formato massi¬ 
mo stampabile), in particolar modo utiliz¬ 
zando il RIP hardware dedicato. E nono¬ 
stante te caratteristiche tecniche di asso¬ 
luto rilievo, ciò che piu sarà incredibile ri¬ 
guarderà il prezzo di vendita al pubblico, 
per nulla destinato a inquadrare la nuova 
macchina come un prodotto esclusiva¬ 
mente di nicchia Professionale si, ma 
"possibile" anche all'utenza normale... 
particolarmente esigente. 

Tutt'altro che rara! «g 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


161 













di Paolo Cognetti 


Melodie di Apple 

Mentre si prepara l’arrivo del rivoluzionario “Rhapsody”, 
le software house adeguano i propri applicativi al MacOS 8 
e i distributori italiani cercano nuovi prodotti. 

Un giro per siti americani ci regala alcuni piccoli accessori 
per la felicità dei maniaci... e non solo. 


A “Tempo” di 
“Rhapsody” 

Con la morte di Copland I fedelissimi 
della Mela erano abbastanza scoraggiati 
e delusi, il System 7.5 dava sempre più 
problemi e all'orizzonte non si vedeva 
che buio fitto.. Poi ecco (ri)arrivare 
Jobs con tutto il bagaglio tecnico della 
Next ed ecco che. come dice lo stesso 
nome del sistema di Steve (Next Step). 
Il prossimo passo è fatto; una musica 
nuova allieta le giornate dei Apple-di- 
pendenti e dei dipendenti Apple, arriva 
"Tempo" (MacOS 8) e sono in test "Al¬ 
legro" e "Sonata" (8.1 e 8.21 ma la mu¬ 
sica si fa raffinata ed ecco "Rhapsody" 
il sistema operativo del futuro. 10.000 
sviluppatori hanno ricevuto la prima ver¬ 
sione developer 
(DR1) e già le 
software house so¬ 
no in fermento e an¬ 
nunciano il supporto 
al nuovo gioiello del¬ 
la Apple Computer. 

Rhapsody è un si¬ 
stema compieta- 
mente nuovo basa¬ 
to su un nuovo mi¬ 
crokernel e sulla 
pluriacclamata tec¬ 
nologia di Open- 
Step 

Sarà in grado di gira¬ 
re su macchine 
PowerPC e Intel e, 
nella versione per 
PowerPC, conterrà 

162 


una blue box per far girare le applicazio¬ 
ni MacOS, mentre sarà disponibile an¬ 
che una "Yellow Box" per utilizzare le 
applicazioni Rhapsody sotto Wm95 e 
sotto MacOS. 

Le grosse novità riguardano principal¬ 
mente il tanto sognato preemptive mul¬ 
titasking, la memoria protetta per le ap¬ 
plicazioni, il display PostScript, un più 
efficiente file System, una nuova gestio¬ 
ne della memoria virtuale e un migliore 
supporto per gli sviluppatori con l'ag¬ 
giunta di molte routine per lo sviluppo 
ad oggetti. 

La versione distribuita non contiene an¬ 
cora alcune funzionalità ma una versio¬ 
ne più completa dovrebbe essere di¬ 
sponibile entro aprile 98 e entro la fine 
del prossimo anno dovremmo avere la 
versione definitiva; Rhapsody è in grado 


di girare su PowerMac 8500, 8600, 
9500, 9600 e su tutte le macchine di 
prossima uscita 

Per ulteriori informazioni: http.Z/www. 
apple.com 

Symantec a raffica 

Symantec una delle più attive software 
house americane ha aggiornato alcune 
delle sue piu famose utility. 

Iniziamo con Stufflt Deluxe 4.5. nuova 
versione del programma che si è impo¬ 
sto come standard assoluto nella com¬ 
pressione di file, nuove funzionalità e la 
completa compatibilità con il MacOS 
8.0 sono il biglietto da visita di questa 
release. 

Tra le nuove funzioni è da notare l'indi- 
rizzamento di Aladdm verso una miglio¬ 
re gestione dei file su internet, è stato 
infatti aggiunto il supporto per il deco- 
ding Base64/MIME che va ad aggiun¬ 
gersi ai già presenti UUencoded e 
BinHex; attraverso l'integrazione con al¬ 
cuni gestori di posta (Claris EMailer, e 
Lotus cc:Mail) Stufflt può ora inviare di¬ 
rettamente un documento ad un indiriz¬ 
zo e-mail. 

Altre migliorie riguardano un nuovo look 
Mac OS 8 compatibile, il riconoscimen¬ 
to dei disk image di ShrinkWrap e degli 
Encrypted ZIP, il TrueFinder che ora 
funziona perfettamente sotto System 8 
e, ciliegina sulla torta, la velocità di lavo¬ 
ro che è stata notevolmente migliorata 
Spring Cleaning. l'utility che aiuta a di- 
sistallare le applicazioni e a rimuovere 
file, applicazioni e font non necessari o 

MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 




























ridondanti, è arrivata alla versione 2.0 
con un rinnovato look più vicino quello 
del System 8.0. Una nuova funzione, la 
Duplicate Remover, permette di rimuo¬ 
vere file e font doppi mentre la nuova 
Storage Folders aiuterà a non effettua¬ 
re cancellazioni indesiderate. Queste 
nuove funzioni si vanno ad aggiungere 
alle già presenti MacUnistaller, FatAp- 
plication Slimmer per rimuovere i codici 
PowerPC o 68xxx non necessari dalle 
applicazioni Fat, Orphaned Prefs Remo¬ 
ver per l'eliminazione di preferenze non 
piu utilizzate, Orphan Adopter per rias¬ 
segnare applicazioni compatibili a docu¬ 
menti di applicazioni rimosse, Alias 
Fixer per riassegnare gli alias, Font Re¬ 
mover, Help Remover e Empty Folder 
Remover che sicuramente non hanno 
bisogno di descrizioni. 

Dulcis m fundo una patch che consen¬ 
te agli utenti di aggiornare le Norton 
Utilities alla versione 3.5 1 per una 
piena compatibilità con il MacOS 8, è 
disponibile gra tuitamente presso il sito 
di Symantec |ittp://www symantec| 
com 

Acave Software/Elcom 

tei. 0481/520343 fax 0481/520 3 65 

\http://www active-sottware con\ 

Ray Dream 
su Instant Software 

Instant Software, marchio con il quale 
la ditta Pico srl commercializza pro¬ 
grammi applicativi, annuncia l'uscita in 
Italia di Ray Dream 3D. nuova versione 
di Ray Dream Designer rivisitato ed ag¬ 
giornato da MetaCreations. 

Questo software, come la maggior par¬ 
te dei prodotti Metacreations, abbina la 
potenza degli strumenti ad un'interfac¬ 
cia grafica semplice ed intuitiva, ed è 
un programma che consente di creare 
oggetti 3D, importare e modificare mo¬ 
delli preimpostati e di rendere tridimen¬ 
sionali oggetti a due dimensioni ruotan¬ 
do la figura intorno ad un asse scelto a 
piacere. 

Il pacchetto comprende tutti gli stru¬ 
menti necessari per modellazione, ani¬ 
mazione e rendering. 

Grazie ai suoi particolari strumenti "Mo- 
deling Wizard’ e "Scene Wizard' è in 
grado di fornire le tecniche di base per 
la costruzione dei modelli, l'utilizzo del¬ 
le luci e delle telecamere e con le sue 

MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


grandi possibilità di anteprima Ray 
Dream 3D consente di lavorare sull'Im¬ 
magine in tempo reale. 

Il programma è immediatamente dispo¬ 
nibile su CD Rom ibrido Macintosh e 
Windows. 

Per ulteriori informazioni Pico 0522- 
440012 _ 

\hnp.//www.pico.i\ 

Parola d’ordine: 


Disponibile la versione 3.0 di On Guard 
utility in grado di proteggere il Mac dallo 
scaricamenti di file indesiderati da inter¬ 
net, assicurare la scrivania del Macinto¬ 
sh, affinchè non ne venga cambiato l'a¬ 
spetto, impedendo lo spostamento di fi¬ 
le e cartelle, di cambiarne il nome o di 
copiarli. La nuova versione e' disponibi¬ 
le anche per un utilizzo in rete. 

Active Software/Elcom 

tei. 0481/520343 fax 0481/520365 

IMtp./Mwwaclive-sonwarè-cm 



fluidità 


Active Software inizia la distribuzione 
dei programmi della Binary Software 
nel cui catalogo troviamo KeyQuen- 
cer, un programma per 
la creazione di macro 
opera di Alessandro 
Levi Montalcim, un 
programmatore ita¬ 
liano molto quotato e 
Square One una utility che met¬ 
te tutti i vostri programmi e file in 
una sola icona a formato di palette. 


VR?... 

un gioco da ragazzi! 


La Kaidan, nota società all'avanguardia 
nel settore delle apparecchiature per la 
realizzazione di filmati VR, ha presenta¬ 
to una nuova generazione di teste per 
treppiedi da fotografia: la serie Quick- 
PanMagnum (QPX-1 e QPX-21 e la 
Kiwi+ 

Le prime due, che si differenziano 
esclusivamente per la testa basculante 
(QPX-2), sono state studiate per un uso 
professionale, hanno un attacco robu¬ 
sto e finemente regolabile per il mon¬ 
taggio di una vasta gamma di camere e 
videocamere professionali, hanno una 
ghiera per la divisione degli scatti con 
un sistema di bloccaggio 
rapido e preciso che 
rende veloce la realizza¬ 
zione del nu¬ 
mero giusto 
di scatti, al¬ 
cuni acces¬ 
sori permet¬ 
tono di mon¬ 
tare la came¬ 
ra in orizzon¬ 
tale per le fo¬ 
to panorami¬ 
che, un brac¬ 
cio per bilan¬ 
ciare il peso 
di quelle più 
pesanti 
La Kiwi+ è la 
nuova entryle- 


Ogni prodotto multimediale che si ri¬ 
spetti contiene ormai filmati e audio la 
cui ottimizzazione comporta sempre 
delle scelte abbastanza complesse: fo¬ 
togrammi al secondo, compressione, 
numero di colori, qualità e compressio¬ 
ne dell'audio e cosi via. 

La Terran Interactive da tempo leader 
delle utility di compressione e ottimiz¬ 
zazione dei filmati per il multimedia, ha 
sfornato Media Cleaner Pro 2.0 1 per 
Mac OS. 

La nuova versione oltre a migliorare le 
già pluripremiate qualità per la gestione 
di filmati QuickTime, RealVideo, Reai 
Audio e AIFF per CD-Rom, Web, chio¬ 
schi interattivi e intranet, incorpora le 
funzionalità di Web-Motion il plug-in per 
lo streaming video su internet. Un’inter¬ 
faccia semplice, funzionale e compieta- 
mente assistita, guida l'utente alla mi¬ 
gliore configurazione per il proprio lavo¬ 
ro. 

Media Cleaner Pro 2 0 1 è disponi¬ 
bile in demo Ilimitata a 15 secondi 
di filmato) presso il sito 
| http://www terran-int con j 


Active Software 
News 



















Genesis . ZZ 

& cy 

Atari 


Playstation 


tion e Nintendo 64. 

Nella confezione è incluso il software di 
gestione completamente configurabile 
che contiene piu di 150 parametri per i 
giochi più famosi. 

Per ulteriori informazioni: http://www 
kernel, com/kernel/index .html 


libertà 


DRAM, ben 3 in più del predecessore, 
della versione 3.2 del browser grafi¬ 
co NetHopper che ora supporta, 
proxy. firewall e il collegamento con 
l'autenticazione della password 
Il Newton 2100 verrà distribuito con 
l'ultima versione del Newton Inter¬ 
net Enabler (la 2.0) che permette il 
collegamento TCP/IP su reti ether- 
net e AppleTalk e supporta l'autenti¬ 
cazione PAP e CHAP se usato per 
connettersi ad un Internet Service Pro¬ 
vider. 

Il Newton 2100 è disponibile per il mer¬ 
cato USA dal mese di 
Novembre, per i 


vel, una testa piccola e maneggevole 
che, come le sorelle maggiori, è munita 
di ghiera con il sistema click-stop con 
taratura automatica per 8,12,16,20 foto, 
altre ghiere per frequenze diverse sono 
disponibili come optional. 

Sia le QPX che la Kiwi+ sono equipag¬ 
giati con una micro livella a bolla per il 
perfetto allineamento della camera. 
Insieme alle due teste è stato reso di¬ 
sponibile anche il VR Device SDK un 
software che permette agli sviluppatori 
di controllare i bracci motorizzati Magel- 
lan 1501 o Meridian C-60 per la realizza¬ 
zione automatica di oggetti VR 
Ulteriori notizie h)rp.//www Haictan con 1 

Più potenza per 
Newton 

Newton dopo essere caduto in disgra¬ 
zia sotto la gestione Amelio (la divisione 
era tra quelle da chiudere) torna ora più 
vivo che mai, è stato infatti appena pre¬ 
sentato il MessagePad 2100 
In un mercato, quello dei palmari pro¬ 
fessionali, dal quale ci si aspetta un giro 
di affari di circa 2.1 milioni di dollari che 
arriveranno a circa 4 milioni nel 2001, il 
Newton è sicuramente una macchina 
molto competitiva che offre la versati¬ 
lità di un laptop con programmi di pro¬ 
duttività personale inclusi gestione fax, 
e-mail e connessione internet ad un co¬ 
sti e misure dimezzati rispetto a un lap¬ 
top. 

La nuova versione dispone di 4 Mb di 


te, tasti funzione, tasti cursore a T rove¬ 
sciata e tasti separati per l'insert e il de- 
lete; può funzionare fino ad una distan¬ 
za di circa 9 metri ed è alimentata da 
due batterie stilo tipo AA che hanno 
una durata di circa tre mesi. 

Il piccolo ricevitore (8x6x3 cm.) è colle¬ 
gato alla porta ADB, dalla quale prende 
anche l'alimentazione, con un cavo che 
permette di collegare in cascata altre 
periferiche quali joystick, mouse ecc. 
per ulteriori informazioni: http://www. 
webtyme.com 


Giocare in 


Finalmente dopo anni di 
sofferenze anche i ma¬ 
niaci dei giochi su Macin¬ 
tosh possono avere i con¬ 
troller invidiati alle console 
più famose. 

Con il ChoiceStick Mark V, 
un piccolo accessorio 
ADB della Kernel Produc- 
tions. potrete in¬ 
fatti collegare al 
vostro Mac qual¬ 
siasi pad, joystick, 
volantino, pedaliera o 
simili creati per Sega, 
Atari 2600, PC, Playsta- 


pos- 

sesson 
del Mes¬ 
sagePad 
2000 ad 
Aprile 
verrà 
reso di¬ 
sponibile 
un upgrade da effet¬ 
tuarsi presso gli Apple Servi¬ 
ce Center 

Per ulteriori informazioni 
I www newton appiè. con] 


Tastiera senza cordone 
ombelicale 


La BIG ELECTRONICS, INC ha presen¬ 
tato questa interessante tastiera a raggi 
infrarossi con sistema di puntamento 
del mouse incorporato. 

La tastiera è una estesa a 104 tasti con 
un puntatore AIRPOINT 
ad alta risoluzio¬ 
ne sensi¬ 
bile 


alla 
pres¬ 
sione, il 
cursore si 
muove più ve¬ 
locemente se la 
pressione è più for- 


164 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 








"Con Internet la mia attività non ha più limiti." 



Con un computer, con un modem e Internet Giulio Cesare Ricci giuiìoccmkrìccì 
ora può ricevere ordini dai propri clienti sul suo catalogo on-lme, n mp T TwwwTr gnrri 
modificarne le offerte promozionali in Back Office, estendendo la 
sua attività a tutto il mondo 24 ore al giorno per 365 giorni l'anno. 

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di Leo Sorge 


Il software per Windows CE 1.0 


In attesa di terminali nazionalizzati e quindi di applicazioni più 
serie, trastulliamoci con qualche giochino ed un programma di 


paint... a 4 toni di grigio. C'è molto lavoro 
in corso sulle nuove versioni di HPC in 


» E« la g* 


■ .ltfl-1 



arrivo tra breve. 


La stanza è silente, alfine Nessun ru¬ 
more disturba il mio tentativo di quiete 
prima del meritato riposo. Le luci, quei 
pochi bagliori che filtrano dalle connes¬ 
sioni che interrompono gli scuri, si 
stampano sul soffitto e non danno fasti¬ 
dio. Certo ci sono molte piccole lueine, 
quelle che segnalano lo stato d'attesa 
di televisore, videoregistratore, deco¬ 
der, ma sono ormai abituato alla loro fis¬ 
sità. Almeno credo improvvisamente 
una nuova entità si manifesta, intermit¬ 
tente, rossa, potente cosa sarà? Aargh. 
mi squilla lo spettegolefono? No. E' il 
mio handheld PC. in arte Cassiopeia, 
che mi segnala un appuntamento Alle 
due di notte? No, alle 12 di domani: è 
programmato per lampeggiare ad inter¬ 
valli fissi ben 10 ore prima Cosa mai 
me ne importa di saperlo dieci ore pri¬ 
ma, direte voi? Beh, domani ho la lezio¬ 
ne di tennis e per registrarmela le batte¬ 
rie della telecamera devono essere cari¬ 
che. .. 

Il fenomeno Windows CE sta m qual¬ 
che modo crescendo di spessore Or¬ 
mai è ufficiale la versione italiana di CE 
2.0, per cui tra qualche mese si vedran¬ 
no i primi oggetti di questo tipo. In que¬ 
sti giorni lo staff che ha progettato la 
versione 2 è in Italia, alla fine di novem¬ 
bre ci sarà Iper voi 
c'è già stata) una 
mezza giornata de¬ 
dicata agli sviluppa¬ 
tori, tutti parlano di 
upgrade alla nuova 
versione. Quando 
avremo in mano un 
modello.. italiano, 
allora inizieremo a 
parlarne più fattiva¬ 
mente 

Nel frattempo ab¬ 
biamo seguito mot-' 
to il software per la 
versione 1 in giro 


sulla rete e nei ne¬ 
gozi. Vi proponia¬ 
mo qui due pac¬ 
chetti per l'uso 
palmtop, ovvero 
non m rete, l'Enter¬ 
tainment Pack e i 
PowerTooIs, en¬ 
trambi di Micro¬ 
soft. Il primo si 
compra negli Sta¬ 
tes. prezzo una 
quarantina di dolla¬ 
ri, ma probabilmente adesso si trova in 
saldo. C è da chiedersi cosa saranno i 
nuovi giochi, quelli con ActiveX e lo 
schermo a colon Per ora segnaliamo 
una cosa che ci accingiamo a fare: gio¬ 
care contro Corrado Giustozzi in un gio¬ 
co a due in rete wireless. Scherziamo? 
No, basta usare la porta a raggi infraros¬ 
si degli HPC. Provare per credere (man¬ 
naggia il tempo, mannaggia farfallina). 
Dei dieci giochi di questo pacchetto ce 
ne sono tre giocabili in rete: battaglia 
navale, traversone e Reversi. Di que¬ 
st'ultimo non informate Andrea de Pri¬ 
sco, che nel 1492 da fotografo divenne 
programmatore proprio per Othellare. 

L altro pacchetto è scaricabile gratui¬ 
tamente dal sito Microsoft Si tratta di 


Power Tools, che presenta alcune uti¬ 
lity. Tra queste vi presentiamo Paint, 
una versione ridotta che rende possibile 
fare dei minuscoli cambiamenti alle im¬ 
magini 

Tra le varie aziende indipendenti c'è 
stata una grande mortalità di progetti, 
ma anche una certa inaffidabilità del 
software scancabile dalla rete: abbiamo 
fatto alcune prove ma con esiti incerti, 
per cui non ve li riferiamo, a parte la cu¬ 
riosità rappresentata dal MmiBasic della 
B&B 


Entertainment Pack 

Nuovi giochi da portarsi dietro. Va no¬ 
tato che i nomi che appaiono sull’HPC e 
quelli che si trovano nella cartella di 
Windows spesso sono diversi: ad 
esempio Code Breaker diventa mast- 
mind. L'ultimo gioco nella lista, Tilefor- 
ce. è uno shareware che sui nostro 
Cassiopeia non funziona in nessuna del¬ 
le due versioni che avevamo reperito in 
rete. Il solitario è incluso nel software di 
base. 

Space Defense Missile Command o 
Armaggedon, chiamatelo come volete. 
Resta uno dei più divertenti giochi da 
giocare, ma anche da scrivere. Quando 
il meccanismo funziona, infatti, funziona 
per tutti. 



166 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 























Efc E<a Io», tj* 



iciosoft Windows CE PowciToys Inslalldlion 1 




Sefect thè correonents you wnh to ristai 


Componenti 


BlackJack Per gli amanti del gioco 
d'azzardo ecco un pensiero attento. Re¬ 
sta da chiedersi come si fa ad immede¬ 
simarsi con quattro livelli di grigio che 
sostituiscono la fantasmagoria del tavo¬ 
lo verde (la metafora è un po' esagera¬ 
ta, d'accordo). 

Freecell Una versione semplificata 
del solitario di Napoleone. Interessante 
e piu coinvolgente del classico Solitario 

Scacchi (Chess) Beh che dire? Un 
tocco di versatilità ha permesso di ren¬ 
dere questo gioco disponìbile a varie 
configurazioni di giocatori: due, uno o 
nessuno, con l'elaboratore che pensa 
per due. Non sarà Deep Blue, ma io ho 
fatto le mosse di Deep Blue nell'ultima 
partita della sfida con Kasparov e alla fa¬ 
tidica settima mossa... Kasparov, ovve¬ 
ro l'HPC, mi ha fatto scacco! Certo non 
matto, ma comunque è una brutta co¬ 
sa. 

Hearts Tra gli amanti di Windows è 
molto noto. Si tratta d'una versione par¬ 
ticolare del tressette a perdere, noto in 
Etruria come Traversone e in Padania 
come ciapanò. Si gioca però con le car¬ 
te francesi ed alcune carte e regole 
speciali, che peraltro s'imparano subito. 
Il tressette m'è sempre piaciuto tanto, 
quindi il fatto di averlo con me mi ralle¬ 
gra alquanto. 

Completano il quadro Taipei 
(Mahjongg), Solitario, Campo Minato. 
Reversi, Mastermind (Code Breaker) e 
Battaglia navale (Sink thè Ship). 


Powertools 

Il pacchetto, co¬ 
me detto, prevede 
alcune utility (setup, 
telecomando ed au¬ 
dio) oltre ad una 
versione - ovvia¬ 
mente ridotta - del 
programma di grafi¬ 
ca La lista è mo¬ 
strata nella scher¬ 
mata d’installazione, 
la cui finestrella la¬ 
scia fuori un file di 
icone, anch'esso 


compreso nel pac¬ 
chetto. 

Paint Ecco alcu¬ 
ne modifiche al 
nostro logo in for¬ 
mato 2bp, ovvero 
2 bit picture II 
convertitore d’im¬ 
magini funziona solo se si parte da 256 
colori Per vedere le bitmap c era già 
una utility che va in esecuzione automa¬ 
tica al caricamento delle immaginette. 
ma con paint si possono aggiungere 
delle figure geometriche e dei testi. 

Cascade Un programmino dimostrati¬ 




* / Caicadng Mmui 

27 

«• Conliol Panel Annuncia»! 

287 

V- Mule 

m 

•/ Remole Conirol la Wndowj C£ 

209K 

»• Sound Scheme flnolog 

101 7. 

■* Soaid Scheme Mei* 

78 1: — 1 

Sound Scheme Otgar* 

507 zi 


ueunaoon utoctoty 


CA \HPC Appfccabo«\Powe*Toyi 

B[owse 


si»» Reqixed 

Spoce Av*ble 


705 K 
766112K 


D»k Space 



vo che visualizza il contenuto della me¬ 
moria di massa con menu a tendina (ca- 
scading) anziché nel tradizionale modo 
ad icone grandi di CE 1 Più che altro si 
tratta d'una dimostrazione di quanto 



probabilmente vedremo nelle prossime 
versioni del sistema operativo. 


Shareware 

B&B MiniBasic II gusto d'inchiodare 
senza speranza an¬ 
che gli HPC mi ha 
pervaso nel con¬ 
statare che avevo 
trovato il tool adat- 
to. Si tratta del 
niBasic della B&B, 
una software hou¬ 
se statunitense 
che già un anno fa 
aveva lanciato que¬ 
sta dimostrazione 
tecnologica per an¬ 
nunciare l'arrivo di 
PocketBasic, un 
prodotto vero 
D'immagini, a par¬ 
te qualche PRINT e qualche INPUT, non 
abbiamo nulla da mostrarvi, per cui do¬ 
vrete accontentarvi dello shortcut sullo 
schermetto. 

Con questo linguaggio non si può fare 
davvero nulla, a parte come detto in¬ 
chiodare l'HPC o tenere in memoria un 
task mutile Spesso l'unica soluzione è il 
tasto del reset. Volete mettere la gioia? 

Ho contattato per email Brian Dormer 
della B&B, chiedendogli lumi sul 
PocketBasic La sua risposta è stata di 
andarmi a vedere una certa pagina del 
sito Microsoft: detto fatto ecco a voi il 
Visual Basic for Windows CE e il Vi- 
sualC++ for Windows CE! Gratis... che 
volete di più dalla vita? Beh, 'sti visual- 
cosi occupano 90 MB e non sono docu¬ 
mentati, ergo non fanno per noi che a 
28K8 con tanta fortuna li scaricherem¬ 
mo in un paio d anni. 

«e 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


167 








































coordinamento di Corrado Giustozzi 


Videotelefonia in rete: la saga continua 

Continuiamo anche questo mese con i nostri esperimenti sugli 
apparati di videotelefonia, trasmissione delle immagini e 
videoconferenze in rete: abbiamo questa volta provato altri programmi 
in abbinamento con altre telecamere e questa volta abbiamo anche 
voluto vedere cosa succede sia su Internet che su una rete locale. 


Ci siamo cioè chiesti se ci sono delle differenze di prestazioni quando 
ci si collega via Internet od in rete locale, e come si effettuano le 



chiamate quando il nostro 
interlocutore è un utente 
interno del nostro sistema. 


di Enrico M. Ferrari 


Internet ed una rete 
locale: le differenze 

Accedere ad Internet o ad una rete lo¬ 
cale comporta una serie di analogie e di 
differenze impressionanti tutto può 
sembrare uguale o differente, a secon¬ 
da di come si affronta il problema 

In realtà Internet è una rete a tutti gli 
effetti e come tale ha delle analogie con 
qualsiasi rete locale, l'unica differenza 
che balza agli occhi è la velocita: su rete 
locale trasferire un file di 8 Mbyte da un 
computer ad un altro è una operazione 
di pochi secondi, mentre via Internet 
utilizzando un modem a 33K ci si impie¬ 
ga piu di mezz'ora 

Non e questo lo spazio adatto per fa¬ 
re una trattazione sulle reti, diciamo co¬ 
munque che gli elementi costitutivi co¬ 
muni a tutte le reti sono i protocolli di 


trasmissione e gli indirizzi di rete. 

I protocolli di trasmissione determina¬ 
no in che modo i pacchetti viaggiano 
nella rete se avete configurato a mano 
"Accesso Remoto" per accedere ad In¬ 
ternet sapete che vi vengono richiesti 
molti parametri per configurare il 
TCP/IP. uno dei protocolli più noti. 

Per quanto riguarda gli indirizzi, il si¬ 
stema è come quello delle città con le 
singole abitazioni: ogni sistema sulla re¬ 
te è identificato da una serie di numeri, 
i quali denotano fino alle singole mac¬ 
chine collegate 


L’IP Address, 
il numero magico 

L'IP Address è un vero e proprio indi¬ 
rizzo numerico univoco: se le macchine 
di reti interne di due aziende utilizzano 
gli stessi indirizzi non succede nulla di 
male finché le reti rimangono isolate. 
Quando invece parliamo di Internet le 
cose diventano più complicate, in quan¬ 
to non possono esistere due indirizzi 
uguali tutti i nodi della rete, ed i singoli 
computer collegati ad essa, devono es- 


168 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 






sere identificati da numeri diversi l'uno 
dall'altro. Se infatti un utente di Londra 
avesse lo stesso IP Address di uno di 
Roma, i pacchetti di dati indirizzati a 
quell'indirizzo non saprebbero dove an¬ 
dare. 

Perché ci interessano gli IP Address? 
Perché i programmi di videotelefonia 
funzionano proprio in base ad essi 
quando chiamiamo un altro utente in 
realtà diciamo al programma di video¬ 
conferenza di collegarsi ad un determi¬ 
nato IP Address, corrispondente al no¬ 
stro interlocutore 

In sintesi per poter usare i programmi 
di videotelefonia è necessario sapere 
l'indirizzo IP del nostro interlocutore, in 
quanto non è utilizzabile il suo indirizzo 
di e-mail solitamente impiegato come 
riferimento durante una normale chia¬ 
mata in chat 

Dobbiamo dire, però, che tutti i pro¬ 
grammi di videoconferenza prevedono il 
collegamento a dei server comuni dove 
gli utenti possono incontrarsi, in questo 
caso basta andare nelle aree specifiche, 
vedere la lista dei collegati e chiamarne 
uno cliccandoci sopra. In questo caso 
conoscere l'indirizzo IP della persona 
con cui vogliamo entrare in contatto 
non serve. 

Tutto questo discorso ci porta al pro¬ 
blema: come si fa a conoscere questo 
benedetto numero magico? 

Winipcfg e le funzioni 
non documentate di 
Windows 95 

Se il vostro interlocutore ha una con¬ 
nessione fissa ad Internet è facile sape¬ 
re quale è il suo indirizzo IP. perché il 
suo Internet Provider glielo avrà comu¬ 
nicato al momento della stipula del con¬ 
tratto. Accedendo invece ad Internet su 
linea commutata non si può sapere a 
priori il proprio IP: questo perché i provi¬ 
der, in genere, assegnano gli IP In mo¬ 
do dinamico, cambiandolo ad ogni colle¬ 
gamento. 

Chi utilizza MC-link come provider ha 
l'IP assegnato pubblicato su una pagina 
visibile da tutti su Internet, basta andare 
alla pagina http://www mciinK.it/mciink/( 
e scegliere "Who", visualizzerete una 
pagina con l’elenco degli abbonati colle¬ 
gati in quel momento e il loro relativo 
IP La stessa pagina si raggiunge dalla 


Nella schermata che si 
visualizza attivando W- 
mpcfgexe sono pre¬ 
senti una sene di infor¬ 
mazioni relative alla 
connessione in corso, 
tra cui l 'indirizzo IP che 
ci e stato assegnato 


Home Page di 
MC-link cliccando 
su "La rivista tele¬ 
matica". In questo 
modo, se il vostro 
interlocutore è ab¬ 
bonato a MC-link e 

sapete che è colle-_ 

gato, siete in gra¬ 
do di conoscere il 
suo IP e, quindi, di contattarlo. 

Un altro modo è quello di utilizzare 
una delle tante utility prelevagli su In¬ 
ternet che vi consente di rendere visibi¬ 
le il vostro indirizzo: su Tucows c'è una 
sezione dedicata ai programmi "IP Po- 
sters". Questi programmi sono in gra¬ 
do, ad ogni collegamento, di inviare il 
vostro IP su una pagina Internet defini¬ 
ta. 

Esiste comunque un modo piu riser¬ 
vato, anche se piuttosto farraginoso, di 
scambiarsi l'indirizzo IP con il proprio 
"prossimo" interlocutore Si tratta di 
utilizzare una feature non documentata 
di Windows 95: il programma "WI¬ 
NIPCFG.EXE" presente nella directory 
Windows. Basta lanciarlo a connessio¬ 
ne avvenuta per avere una serie di inte¬ 
ressanti informazioni sul nostro collega¬ 
mento, come nell'esempio riportato 
nell'immagine Fra le varie voci, le più 
interessanti sono quelle relative al no¬ 
me dell'host e al nostro indirizzo IP 
(quello che ci è stato assegnato al mo¬ 
mento del collegamento) A questo 


Scheda Stinger e FlexCam 


Il pacchetto include la telecamera 
FlexCam, la scheda d'acquisizione 
Stinger ed il programma di videocon¬ 
ferenza CUSeeMe. Il prezzo agli uten¬ 
ti finali è di L. 990.000 + IVA. 

Distributore: 

CoFax Telematica. Viale dei Colli 
Portuensi 11 0/A, 00151 Roma Tel. 
06 58201362. http://www.cotax.ii 



punto è sufficiente (si fa per dire) se¬ 
gnarsi il numero relativo al proprio IP ed 
inviarlo via posta elettronica alla perso¬ 
na che ci deve contattare Naturalmen¬ 
te tutto ciò è possibile solo se, preventi¬ 
vamente, abbiamo preso accordi in me¬ 
rito, fissando un appuntamento on line 
per lo scambio degli IP (è sufficiente 
che uno solo degli interlocutori segnali il 
proprio all'altro) mettendo in preventivo 
anche il tempo di attesa necessario alla 
ricezione del messaggio di posta. 

Un metodo più semplice può essere 
quello di darsi appuntamento su uno dei 
server dedicati, utilizzare la connessio¬ 
ne pubblica per scambiarsi gli IP. abban¬ 
donare il server e riprendere contatto 
privatamente, tutto durante lo stesso 
collegamento 

La scheda Stinger e la 
telecamera FlexCam 

Il materiale hardware utilizzato que¬ 
sta volta è un bundle formato da una 
scheda di acquisizione video Stinger ed 
una telecamera a colori FlexCam. 

La scheda Stinger è una classica 
scheda PCI di acquisizione video prove¬ 
niente da più sorgenti. Consente di cat¬ 
turare immagini in movimento a 30 fo¬ 
togrammi per secondo ed è dotata di 
due input video: composito o S-Video. 

La telecamera FlexCam è una dei più 
noti dispositivi video collegati ad un 
computer. La telecamera vera e propria 
è grossa all'incirca come un pugno ed 
è situata all'estremità di un lungo brac- 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


169 


























WHHiiHilti-rfriii 


ciò flessibile. 

Il tutto sembra una strana creatura 
meccanica dal lungo collo d'anatra, ma 
questa sua caratteristica ne facilita 
l'utilizzo in diverse applicazioni, 

Innanzitutto il braccio flessìbile fun¬ 
ziona da supporto in ogni direzione: se 
dovete riprendere il vostro viso od ef¬ 
fettuare la fotografia di una pagina di li¬ 
bro non serve altro che spostare la te¬ 
lecamera alla distanza giusta storcen¬ 
do il braccio, che rimane nella posizio¬ 
ne nel quale l'avete spostato. 

Una ghiera dì messa a fuoco 
sull'obiettivo ed il microfono integrato 
nella testa della telecamera completa¬ 
no la dotazione, l'audio viene fornito 
tramite un pin-|ack separato, da colle¬ 
gare all'entrata della scheda sonora. 
L’uscita video è invece in standard S- 
Video 

La FlexCam è adottata anche come 
sistema per riprendere dal microsco¬ 
pio, grazie ad uno speciale tubo adatta¬ 
tore che collega l'obiettivo al micro¬ 
scopio. 

Un uso meno "scientifico" lo abbia¬ 
mo visto su un sito svedese, dove la 
FlexCam è posta all’interno dello spo¬ 
gliatoio femminile di un night club: co¬ 
me si legge nella descrizione del sito, 
le ragazze sono "incoraggiate a gioca¬ 
re con la telecamera", per panorami¬ 
che assolutamente particolari. 


Uso della telecamera 

La telecamera ha un piccolo interrut¬ 
tore dietro alla "testa" che la accende 
o spegne, un led colorato ci fa capire 
quando è accesa o spenta. La scheda 
non presenta particolari difficoltà d'in- 
stallazione: una volta inserita in uno 
slot PCI viene vista al successivo boot 
dal sistema Plug&Play; i driver caricati 
da dischetto la rendono immediata¬ 
mente operativa. 

Non molto curato ci è sembrato il 
programma Stinger di acquisizione vi¬ 
deo, ma in realtà l'uso maggiore che si 
fa di oggetti simili è quello del tipico si¬ 
stema di videoconferenza, che non ri¬ 
chiede il programma proprietario della 
scheda. 

Il video registrato con la telecamera 
è sempre molto fluido e pulito, in que¬ 
sta maniera col programma Stinger è 
molto facile registrare video o scattare 
delle foto, la forma della FlexCam per¬ 
mette di usarla anche come un banco 
di posa improvvisato, basta utilizzarla 
contro un piano parallelo ben illumina¬ 
to per poter riprendere qualsiasi ogget¬ 
to. 



La scheda d'acquisizione Stinger può essere usata anche con altre periferiche quali videoregistratori e vi¬ 
deocamere domestiche. 


In rete locale le cose 
vanno meglio? 

La sorpresa maggiore è stata quella 
di vedere come veniva gestito il video 
in rete locale o via Internet. Non c’è 
praticamente differenza, in tutte e due 
le maniere il video in ricezione appare 
sempre un po’ sgranato e a tratti: si 
tratta degli effetti tipici della compres¬ 
sione delle immagini, quello che è sor¬ 
prendente è che in rete locale, con 
maggiore banda passante, si dovreb¬ 
bero riscontrare significativi cambia¬ 
menti Invece la fluidità del video è più 


o meno la stessa, l'unica differenza 
tangibile è nella voce, che arriva molto 
meno spezzettata che utilizzando Inter¬ 
net. 

Ci si sorprende sempre invece di 
quanto bene i programmi di videocon- 
ferenza e chat vocale funzionino su re¬ 
te commutata: audio quasi sempre pu¬ 
lito ed intelligibile, ed immagini suffi¬ 
cientemente chiare da far vedere l'in¬ 
terlocutore che si muove. 

Le immagini sembrano sempre pro¬ 
venire dalla Luna e si nota anche un 
certo ritardo tra immagini e suoni, ma 
è comunque trascurabile. Le tecniche 
di compressione ed invio sulla rete 
stanno facendo 
passi da gigante 
facendo ben spe¬ 
rare per il futuro. Il 
problema è sem¬ 
mai degli Internet 
Provider, che ve¬ 
dono in questo 
modo un uso mas¬ 
siccio della propria 
banda passante 



Il programma Iphone du¬ 
rante un collegamento, 
sono visibili tutte le fine¬ 
stre attivate, compresa 
quella di chat testuale 


170 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 








































Ik^-niLU.hi-Ucni 



con l'introduzione della Web TV questi 
problemi saranno ancora più forti nei 
prossimi anni. 


NetMeeting 

NetMeetmg è il programma della Mi¬ 
crosoft, pubblicamente scaricabile, uti¬ 
lizzabile per videoconferenze pubbliche 
e a due. 

La prima cosa da fare è settare il pro¬ 
gramma nel modo migliore affinché ri¬ 
conosca la videocamera e l'audio: il pro¬ 
blema maggiore quando si utilizza un 
programma di videoconferenza, è fare 
in modo di trovare un rapporto ottimale 
tra qualità delle immagini (e del suono) 
trasmesse e velocità di trasmissione. E' 
importante in fase di installazione del 
programma scegliere la velocità appro¬ 
priata del modem e seguire tutte le 
istruzioni a vìdeo per il test delle perife¬ 
riche di input. 

NetMeeting consente di chiamare 
subito, tramite il tasto "Cali" in alto a 


vata di trasferimento la condivisione ri¬ 
sulta vantaggiosa, ma anche se la si uti¬ 
lizza via Internet con un utente collega¬ 
to è una maniera facile per scambiarsi 
appunti ed immagini. 

NetMeeting è disponibile, nella sua 
ultima versione, anche su Tucows ed è 
grande "appena" due MB, una misura 
oramai quasi standard per questo tipo 
di applicazioni. 


naia di persone collegate on line a qual¬ 
siasi ora del giorno e della notte da 
qualsiasi parte del mondo. 

Nel nostro test abbiamo effettuato 
una conversazione con due argentini 
chiamati su un canale di conversazione 
generale. La fluidità del video ci sembra 
migliore che in altri programmi, anche 
se le codifiche video utilizzabili sono 
quelle standard comuni ad altri pro¬ 



NetMeetmg la video- 
conferenza secondo Mi¬ 
crosoft 


sinistra, un indirizzo noto del proprio in¬ 
terlocutore: alternativamente ci si può 
collegare ad una directory che visualizzi 
gli utenti presenti. Basterà in questo 
caso cliccare su uno dei partecipanti 
per mettersi in contatto con lui. La logi¬ 
ca di funzionamento è sempre la stes¬ 
sa di questo tipo di programmi: fine¬ 
stre separate per il video in partenza 
ed in arrivo, una lunga finestra dove so¬ 
no visibili tutti i collegati 

Una particolarità unica di NetMeeting 
è che è possibile condividere anche le 
applicazioni aperte sul proprio compu¬ 
ter Si tratta in pratica della maniera piu 
facile per estendere le applicazioni del 
proprio desktop anche all'altro utente; 
file, disegni, scritte, tutto può passare 
da un utente all'al¬ 
tro ed essere mo¬ 
dificato contempo¬ 
raneamente. 

Naturalmente 
questa feature è 
tanto più utile 
quando si utilizza 
NetMeeting in rete 
locale e quindi gra¬ 
zie alla velocità ele- 


Iphone 

E' il programma che, da sempre, ha 
una posizione di leader nella telefonia 
su Internet. E' talmente popolare che 
esiste un sito italiano dedicato esclusi¬ 
vamente alla versione italiana, la 4.0, 
della quale pubblichiamo una fotografia. 

Iphone è un programma facile, prati¬ 
co e molto ben strutturato: alla sinistra 
ha tutti i comandi di sistema, a destra ci 
sono le finestre relative agli utenti colle¬ 
gati chiamabili 

Per capire quanto Iphone sia popola¬ 
re basta collegarsi ad uno dei suoi ser¬ 
ver, sempre stracolmi di gente: centi¬ 


grammi. 

Si possono realizzare delle rubriche 
personali ed effettuare più chiamate 
contemporaneamente Quando ci si 
collega ai server non è infatti immedia¬ 
to trovare un interlocutore: magari gli 
altri sono occupati in conferenze con al¬ 
tri utenti o non vogliono rispondere. 
Iphone permette di chiamare quanti 
utenti si vuole, nella lista a sinistra com¬ 
paiono le persone chiamate e chi even¬ 
tualmente vuole rispondere. 

Nel nostro caso è stata anche aperta 
una finestra di chat testuale, molto co¬ 
moda per ovviare ad eventuali mancan¬ 
ze nel sonoro. 

Iphone dispone anche di una sezione 
dedicata alle statistiche, con i pacchetti 
ricevuti e quelli persi, un ottimo meto¬ 
do per sapere se il proprio collegamen¬ 
to con un interlocutore è buono o no. 

Altre feature notevoli sono la possibi¬ 
lità di condividere una lavagna e la po¬ 
sta vocale: si possono registrare mes¬ 
saggi vocali da inviare come file allegati 
attraverso la normale posta elettronica, 
il tutto senza ricorrere a complicati sal¬ 
vataggi di file e senza usare altri pro¬ 
grammi. 

Iphone nella versione italiana, prele¬ 
varle dal sito htto://www. iohone.it . co¬ 
sta 69 mila lire: ci sembra un prezzo ra¬ 
gionevole a fronte dei potenziali rispar¬ 
mi telefonici, basta già eliminare even¬ 
tuali interurbane a parenti od amici per 
recuperare in breve tempo la cifra. 

Iphone è disponibile in versione di¬ 
mostrativa: funziona tutto, ma solo per 
alcuni giorni. KB 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


171 



























In collaborazione con il Museo Nazionale degli Strumenti per il Calcolo di Pisa 


Archeologia 


Informatica 



a cura di Corrado Giustozzi 


LE ORIGINI DELL'INFORMATICA IN ITALIA 


Il Design degli elaboratori 
ELEA classe 9000 


L’analisi storica che abbiamo sviluppato in questi mesi ha chiarito l’immenso 


sforzo tecnico, tecnologico, economico affrontato dalla Divisione Elettronica 



Olivetti per la progettazione e la 
produzione dei calcolatori della classe 
9000. L’evoluzione della “specie 
informatica” appassiona un po’ tutti, 
come appassiona lo studio delle civiltà 
antiche o piuttosto le tracce fossili dei 
dinosauri. Questo viaggio nel tempo ha 
però un valore soprattutto umano: 
ci permette di scoprire figure 
professionali, persone che hanno 
lavorato al progetto di queste macchine 
in un’era pionieristica ed il cui apporto è stato 
assolutamente non trascurabile. 

Un patrimonio di risorse umane che per dieci 
anni, dal 1955, hanno prodotto soluzioni 
assolutamente originali e dall’eccellente 
funzionalità in un campo in cui noi italiani 
eravamo gli ultimi arrivati in Europa e nel mondo, 
quarta parte 


di Gaetano Di Stasio 


In questo lavoro di sintesi storica il 
design non poteva rimanere ai margi¬ 
ni, soprattutto perché in un'azienda 
quale quella di Adriano Olivetti l’esteti¬ 
ca significava moltissimo. Questa fu la 
prima azienda italiana che si avvalse 
della collaborazione permanente di de- 


Figura I - Puma e seconda 
versione dell'ELEA 9003, a! 
palazzo Olivelli a Milano nel 
1959 e al centro elettronico 
del Monte dei Paschi 1961 


signer dal 1931, anno in cui si rese 
operante l'Ufficio Pubblicità. 

Cosi nel 1957, anche per il progetto 
degli chàssis dell'ELEA Adriano chie¬ 
se ad un designer di talento, giovane 


ma già affermato, di studiare linee che 
avessero una continuità con la filosofia 
Olivetti in fatto di stile. Fu chiamato a 
dare il suo apporto l'architetto Ettore 
Sottsass jr. 


172 


MCmìcrocomputer n, 179 - dicembre 1997 







Archeologia Informatica 


Questa attenzione ai dettagli non 
era fine a se stessa e rientrava in una 
strategia di comunicazione del tutto 
nuova rispetto al grigiore dei prodotti 
italiani, non certo a tecnologia avanza¬ 
ta. All'epoca questo "stile" rappresen¬ 
tava un elemento propulsivo per 
l'azienda e ne spiegava il successo co¬ 
me unica vera multinazionale italiana, 
che da anni ormai esprimeva indici di 
crescita a due cifre (fra il 20% ed il 
42%) su tutti i più importanti mercati 
occidentali ed orientali. Il gusto nelle 
forme e nei colori delle macchine Oli¬ 
vetti era dunque strumento di pene- 
trazione, e rappresentava la sintesi 
della linea commerciale dell'azienda di 
Ivrea Adriano, in qualità di Presiden¬ 
te, ne era l’anima. Egli poteva essere 
definito un puro avanguardista nel 
senso che propugnava ed attuava li¬ 
nee strategiche ed organizzative con¬ 
tro corrente, in netto contrasto con la 
tradizione del padronato industriale 
italiano. 

E’ in questa visione avanguardista e 
progressista che si pone l'attenzione 
al disegno delle macchine, come ele¬ 
menti non a sé stanti, ma integrati 
con l’ambiente e le necessitò umane 
Il principio base applicato è quello di 
considerare i calcolatori come stru¬ 
menti d’uso quotidiano non solo per 
un pubblico di tecnici, ma anche e 
sempre più per un pubblico eteroge¬ 
neo di amministratori, dirigenti, impie¬ 
gati: anche questa una visione che an¬ 
ticipava di molto i tempi. 

I calcolatori elettronici, infatti, erano 
considerati fino ad allora delle grigie 
macchine da ufficio, il più possibile 
anonime per quanto riguarda la loro fi¬ 
sionomia e le loro possibilità espressi¬ 
ve. Con la Divisione Elettronica, con 
Adriano Olivetti, con Ettore Sottsass 
invece si è pensato ai calcolatori co¬ 
me elementi d'arredo, come strumen¬ 
ti con cui si doveva interagire con faci¬ 
lità, che avessero una propria dignità 
e bellezza estetica oltre che una fun¬ 
zionalità. Questo concetto di rapporto 
fra forma di una macchina o di un in¬ 
sieme di macchine e la gente che vi 
lavora è rivoluzionario e segue una li¬ 
nea che in America in quegli anni sta¬ 
va trasformando i calcolatori elettroni¬ 
ci in enormi radio, televisori, aspirapol¬ 
vere, di cui riprendevano forme, tipi e 
colori 

La tradizione Olivetti, la cultura ed il 
gusto italiano, non si ispirò a questo 



filone ma introdusse tratti di estrema 
originalità, essendo ancora libero da 
tradizioni troppo determinate e vinco¬ 
lanti nel campo del design, permet¬ 
tendo di affrontare il tema delle mac¬ 
chine elettroniche in un'atmosfera di 
piena libertà. Esaltando la centralità 
dell'uomo. 

Il design 

dei primi calcolatori 

I primi calcolatori elettromeccanici 
erano basati sui relè usati nella telefo¬ 
nia. Siamo negli anni '30 ed i calcola¬ 
tori dell'epoca erano il Mark I ed il 
Mark II della Harvard University (vedi 



Figure 3 - II marchio disegnato da Ettore Sottsass 
ir. per il Laboratorio di Elettronica Olivetti Si rial¬ 
laccia graficamente alla struttura della memoria a 
nuclei magnetici di ferrite 


Figura 2 ■ L architetto Ettore Sottsass ir, Desi¬ 
gner delle macchine ELEA, da un'immagine 
presa dal sito Web a lui dedicato 


I MC 171 e 172) I 78 moduli che 
I componevano il Mark I eiano al- 
I loggiati nei rack in uso per le cen- 
I trali telefoniche. Questi erano telai 
I standardizzati della larghezza di 19 
pollici (pari a 48,4 cm) e di un'al- 
I tezza variabile per multipli di un 
I modulo fisso: solitamente raggiun- 
I gevano il soffitto Questa tecnica 
costruttiva venne adottata anche 
I per i primi calcolatori, per la possi- 
I bilitò di accesso su entrambe le 
N facce del telaio e la compattezza 
B della struttura Sui telai venivano 
montate le piastre contenenti i 
relè m uno sviluppo planare sulle due 
facce 

Alla fine del secondo conflitto mon¬ 
diale gran parte delle apparecchiature 
elettroniche ed elettromeccaniche, 
progettate nei laboratori della IBM e 
della BELL, furono costruite su im¬ 
pianti di larghezza fissa e di altezza pa¬ 
ri a circa 2 metri. Così vide la luce 
l'ENIAC, un calcolatore ibrido con elet¬ 
tronica a tubi e relè, siamo nel 1946 

Il rack era una struttura che ben si 
adattava ai calcolatori elettromeccani¬ 
ci, nei quali il componente principale 
era il relè. Ciò si rivelò non più vero 
già per i calcolatori fra la prima e la se¬ 
conda generazione, tipo ENIAC, dove 
la componente elettronica iniziava a 
diventare piuttosto corposa e com¬ 
plessa Infatti, l'adattamento dei rack 
usati in telefonia ai calcolatori elettro¬ 
nici comportava evidenti svantaggi sia 
nella staticità della struttura sia nella 
manutenzione dell'impianto. Con i relè 
il problema era soprattutto di imma¬ 
gazzinare nel minor spazio possibile la 
maggior quantità di componenti, te¬ 
nendo conto che nelle apparecchiatu¬ 
re veniva usato praticamente un solo 
tipo di componente (il relè stesso) e 
l'insieme dei relè veniva montato in 
blocchi planari facilmente sostituibili. 
Nelle apparecchiature elettroniche in¬ 
vece, estremamente più complesse e 
multicomponente (valvole, resistenze, 
diodi, condensatori, ecc.), questa 
struttura di impacchettamento planare 
delle schede non agevolava le fre¬ 
quenti fasi di riparazione e sostituzio¬ 
ne; inoltre i collegamenti erano cosi 
complessi ed intricati da obbligare a 


MCmìcrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


173 





Archeologia Informatica 



Figura 4 - Schizzo sche¬ 
matico della struttura 
esterna di un elaborato¬ 
re. latto da Marlin Fried- 
man ricercatore al Labo¬ 
ratorio Ricerche Elettro¬ 
niche Olivetti Sono 
messi in evidenza < gran¬ 
di armadi, l'impianto di 
refrigerazione e le con¬ 
nessioni sotto traccia. 





Figura 6 - Lo schema della struttura di un elabora¬ 
tore a relè tipo Mark I e II comprendeva un telaio di 
supporto ed una base Sulle due Iacee del telaio 
prendevano posizione i moduli con i rete Ouesta 
soluzione lu adottata anche per montare l'elettroni¬ 
ca dell’ENIAC ampie schede con i componenti 
passivi e le valvole erano montate sui due lah del 
rack 


percorsi lunghi con conseguente ral¬ 
lentamento dei segnali 
Già nel '49 in Inghilterra con EDSAC 
e nel '50 negli Stati Uniti con EDVAC 
fu sfruttata la terza dimensione, ovve¬ 
ro la profondità, nell'impacchettamen- 
to delle schede. Questa soluzione 
consenti maggiore economia di spa¬ 
zio, maggiore facilità di manutenzione 
e di raffreddamento, più razionali si¬ 
stemi di connessione. Fra questi ulti¬ 
mi, quello che ebbe maggior succes¬ 
so, fu denominato a "plug" che sosti¬ 
tuiva alle grandi piastre fissate diretta- 
mente sul telaio del rack, piccole pia¬ 
strine inserite una accanto all’altra, 
perpendicolarmente alla piastra princi¬ 
pale fissata sul telaio Ciò permise di 
costruire i calcolatori in serie 
Ogni scheda era provvista di un ele¬ 
mento a spina (normalmente ma¬ 
schio). e lo zoccolo (femmina) era 
montato sulla piastra principale, cosi 
come avviene oggi sulle piastre madri 
dei comuni PC. Le schede in questo 
modo potevano essere facilmente 
estratte e sostituite per la manutenzio¬ 
ne; il raffreddamento era più efficien- 


Figura 7 - Nei calcolatori elettronici che seguirono 
l'ENIAC lu adottato un sistema a plug. con sche¬ 
de connesse verticalmente su una piastra fissata 
al rack Ouesta soluzione favoriva la ventilazione, 
rendeva a s/srema piu compatto, facilitava gli inter¬ 
vento di manutenzione II disegno penna su carta e 
ancora di Martin Fnedman, come i precedenti 


te; la compattezza dell'impianto per¬ 
metteva connessioni più corte. 

L'avvento del transistor costituisce 
un impulso considerevole al progresso 


Figura 5 - Confronto fra le dimensioni di 
una valvola e quelle dei transistor 
dell'epoca 


tecnologico dei calcolatori. Es¬ 
so ha una maggiore durata ed 
affidabilità, dissipa pochissimo 
calore, occupa la decima parte 
dello spazio di una valvola e la 
metà di un componente passi¬ 
vo, i circuiti che lo ospitano so¬ 
no molto più integrati ed effi¬ 
cienti in quanto non richiede lo 
zoccolo di supporto essendo 
direttamente saldato sul circui¬ 
to, le schede possono essere 
montate su plug molto più fitti. 
Ciò permise ai calcolatori della 
terza generazione, a parità di 
prestazioni, di occupare la 
quarta parte dello spazio dei calcolato¬ 
ri a valvole. 


Design di ELEA 9000 

Il passaggio dai calcolatori a valvole 
a quelli a transistor avvenne attraverso 
una serie di esperienze ibride. Siamo 
nei primi anni '50 ed è nel '55 che 
s'innesta la storia della Divisione Elet¬ 
tronica Olivetti. La riduzione dei volu- 


Figura 8 - La struttura 
dell'ELEA 9003 prevede 
chàssis alti un metro e 
mezzo da terra per per¬ 
mettere ai tecnici e agli 
operatori di avere una 
visione complessiva 
della macchina e di per¬ 
cepire la presenza dei 
colleghi Si nota l 'origi¬ 
nale soluzione 'alta~ 
del trasporto dei cavi di 
alimentazione e di colle¬ 
gamento. basata su 
supporti a bhndosbarre. 
piu flessibile, meno co¬ 
stosa e piu indipenden¬ 
te. 



174 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 














































































Archeologia Informatica 



mi occupati e degli impianti di raffred¬ 
damento stava in quegli anni trasfor¬ 
mando il rapporto fra calcolatore ed 
ambiente. Il design deH'ELEA 9001, il 
prototipo a tubi elettronici (vedi gli ulti¬ 
mi numeri di MC), fu realizzato secon¬ 
do i canoni classici, ma con l'ELEA 
9003 lo stile italiano emerse in manie¬ 
ra forte. Da un'intervista a Sottsass di 
Enrica Zanzi ("Il calcolatore elettronico 
ELEA 9003", Istituto Superiore per le 
industrie artistiche, Faenza 1986) leg¬ 
giamo: "Quando ho disegnato la pri¬ 
missima ELEA - la Zero - ho disegna¬ 
to, in realtà una stanza dove si poteva 
esistere con la sensazione che si stava 
vivendo nel pieno di un mistero totale. 

Questa stanza da un lato era com¬ 
pletamente impenetrabile, al di là delle 
pareti della macchina non si poteva ca¬ 
pire cosa c'era. Avevo molto forzato 
questa sensazione di parete assoluta- 
mente inaccessibile. 


Figura II ■ Gli armadi contenenti le schede elettro¬ 
niche della seconda versione di ELEA 9003, erano 
costituiti da tre elementi dette ali che potevano es¬ 
sere aperte per facilitare l'accesso ai tecnici 


Figura 9 ■ Dettagli sulle 
blindosbarre e sui pas- 
sacavi 




Figura 10 - Una scheda 
elettronica con in evi¬ 
denza il pettine di spine. 


Figura 12 - Disegno di 
Ettore Sottsass /r che 
spiega la struttura mo¬ 
dulare della terna di ali e 
la loro apertura. 




MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


175 































































Archeologia Informatica 


La prima cosa che ho pensato fu 
che bisognava abbassare queste pare¬ 
ti di armadi, in modo che la gente che 
ci lavorava potesse vedere oltre. /.../ 
Lo spazio cominciava ad essere pene¬ 
trabile, c’era una comunicazione di 
gente che lavorava I I II problema 
era sempre quello di non disegnare un 
oggetto ma un ambiente cioè una 
stanza, un arredamento, un luogo di 
lavoro". 


Secondo Ettore Sottsass dunque, 
un calcolatore elettronico si deve "in¬ 
serire nello spazio abituale dei labora¬ 
tori o degli stabilimenti con volumi che 
non sovrastino la dimensione umana e 
in modo che i vari operatori alle mac¬ 
chine abbiano l'immediata percezione 
visiva delle reciproche posizioni". Si 
decise dunque di realizzare chàssis 
che non superasse gli 1,5 metri di al¬ 
tezza. 


Dall'idea dei calcolatori come im¬ 
pianti definitivamente sistemati e le¬ 
gati alle strutture del locale, si passo 
dunque al concetto di calcolatore co¬ 
me macchina fisicamente e struttural¬ 
mente indipendente dallo spazio circo¬ 
stante, suscettibile di eventuali spo¬ 
stamenti e trasformazioni. 

Questa rivoluzione stilistica del tutto 
italiana, copiata poi dalle aziende di 
tutto il mondo, era il frutto di una cul- 


ELEA 6001: il calcolatore interdi p artimentale 

Alcuni detta g li sulla struttura lo g ica e funzionale 


ELEA 6001 è il secondo modello nato in casa Olivetti, nel 1961, 
e rappresenta l'elaboratore interdipartimentale della linea ELEA 
Struttura modulare, circuiti a transitori, memoria a nuclei di fern- 
te, elevata velocita d'elaborazione, istruzioni dalla notevole po¬ 
tenza e dalla grandissima varietà. 

Queste caratteristiche logiche e funzionali rendevano il 6001 par¬ 
ticolarmente adatto ai problemi di calcolo numerico nelle applica¬ 
zioni scientifiche e tecniche: potevano trovare soluzione proble¬ 
mi d'ingegneria, matematica, fisica, chimica, statistica, ricerca 
operativa ed in questi campi Olivetti rendeva disponibili numero¬ 
si programmi e moduli che risolvevano specifici problemi e pote¬ 
vano essere eventualmente integrati nelle applicazioni. Erano ri¬ 
solti problemi di calcolo e tabulazione di funzioni con il relativo 
studio, operazioni su matrici e su autovalori. risoluzione d’equa¬ 
zioni e sistemi algebrici, differenziali ed integrali; problemi di fisi¬ 
ca di base come la determinazione di traiettorie di particelle io¬ 
nizzate, la diffusione di neutroni, trasmissione del calore, propa¬ 
gazione delle onde, traiettorie balistiche, orbite di corpi celesti; e 
poi analisi spettroscopiche e allo spettrometro di massa, rappre¬ 
sentazione analitica di distribuzioni statistiche, progettazione di 
reti logiche ed elettriche e di filtri, trasformatori, alternatori, mac¬ 
chine elettriche, progettazione di dighe a gravità e ad arco, e co- 



Una scheda elettronica del 600 1 


Anche nel 6001 > vari blocchi di schedine elettroniche erano caratterizzati da 
vari colori per identificarne subito la funzione 


sì via Diverse centinaia di moduli e programmi di carattere tecni¬ 
co-scientifico, in continuo aumento 

Il target di riferimento del 6001. venduto dal '61 al '65 In centi¬ 
naia di esemplari, era il piccolo ente, la filiale di una grande 
azienda o istituto, la piccola industria, Il centro di ricerca, Il dipar¬ 
timento universitario che avevano profonda necessità di una fon¬ 
te di calcolo autonoma, ma con caratteristiche prestazionali di 
medio calibro. Questi soggetti non avevano la necessità dell'ele¬ 
vatissima potenza operativa del 9003, adatto per gestire grandi 
quantità di informazioni, dieci unità in linea, venti unità a nastro 
magnetico, tre processi in esecuzione in parallelo, tre unità di 
memoria di massa a tamburo, memoria centrale fino a 160 mila 
caratteri, memoria di massa fino a 512 milioni di caratteri e nu¬ 
merose apparecchiature di conversione fra formati diversi (na¬ 
stro di carta a nastro magnetico, nastro magnetico a stampa, ec¬ 
cetera) 

L'ELEA 6001 forniva una rilevante potenza elaborativa senza ri¬ 
chiedere la costituzione di grandi centri di calcolo funzionanti per 
più istituti di ricerca e per più uffici tecnici Stava nascendo l'esi¬ 
genza di delocalizzazione delle unità di calcolo, ed il 6001 dava 
una risposta proprio in questa direzione. 

Il 6001 si componeva di un'unità base (la configurazione minima 
unità centrale, un'unità a nastro magnetico, un'unità a nastro di 
carta, memoria centrale di 10 mila caratteri) e di unita supple¬ 
mentari per l'espansione: moduli di memoria, varie unità periferi- 



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Archeologia Informatica 


tura ancora non stereotipata, non vin¬ 
colata, libera di esprimersi e di produr¬ 
re soluzioni non convenzionali e libera¬ 
ta dagli strettissimi vincoli dimensio¬ 
nali delle valvole, ambientali (gli im¬ 
pianti di refrigerazione) e dalle esigen¬ 
ze tecniche e tecnologiche dell'estre¬ 
ma complessità delle connessioni sot¬ 
to traccia. 

Disegnare una carrozzeria per calco¬ 
latori elettronici non significava dun¬ 
que disegnare una macchina, quanto 
un'architettura dove l'estrema varietà 


degli elementi fosse riunita e coordi¬ 
nata in base a poche premesse strut¬ 
turali, dimensionali e stilistiche. 

Dal punto di vista strutturale, le so¬ 
luzioni adottate furono di un'estrema 
semplicità. Dal punto di vista dimen¬ 
sionale fu compiuto uno sforzo di 
standardizzazione di tutti gli elementi 
e le periferiche tenendo ferma la pre¬ 
messa di non superare i 1500 mm di 
altezza. Sempre per quanto riguarda la 
struttura, si pensò di adottare una so¬ 
luzione "alta" del trasporto dei cavi 


d'alimentazione e di collegamento per¬ 
ché più flessibile, meno costosa e per¬ 
ché consentiva di considerare l'intero 
complesso delle macchine come 
un'unità indipendente dallo spazio cir¬ 
costante. Anche questa una piccola ri¬ 
voluzione rispetto alla soluzione abi¬ 
tuale "bassa", sotto traccia, cioè pas¬ 
sando i cavi in un'intercapedine sotto 
il pavimento che obbligava a costosi 
lavori d'adattamento 
Queste erano le linee generali del 
primo modello dell'ELEA 9003, quello 


che di I/O, moduli di memoria a sola lettura (matrici di sequenza 
logica) per ampliare la rosa delle istruzioni macchina 

Le unità componenti il 6001 

L’unità centrale comprendeva: la memoria principale a nuclei di fer¬ 
rite. avente una capacità variabile da 10 mila a 100 mila caratteri, la 
matrice di sequenza logica, da un mimmo di una ad un massimo di 
quattro: i registri di interconnessione, che potevano ricevere o tra¬ 
smettere informazioni da o verso memoria principale, matrice di 
sequenza logica, tavolo di comando e apparecchiature periferiche: 
il tavolo di comando, per il controllo dell’intero complesso e per 
l'esecuzione manuale di istruzioni. 

All'unità centrale si collegavano poi le unità periferiche quali il letto¬ 
re fotoelettrico di nastro perforato (800 cps): l'unità di stampa (10 
cps) e la stampante ad alta velocità (300 righe al minuto): il perfora¬ 
tore di nastro di carta (da 10 o 50 cps): la memoria ausiliare a na¬ 
stro magnetico direttamente connessa alla memoria principale, 
avente una capacità di 5 milioni di caratteri per nastro ed una velo¬ 
cità d'accesso di 10 mila caratteri al secondo (potevano essere 
connesse fino ad 8 unità). 

La memoria centrale era ovviamente il punto di passaggio per ogni 
informazione ed era costituita da una trama di fili di rame smaltato, 
su cui erano inanellati i nuclei di ferrite secondo piani di 10 mila nu¬ 
clei Vi erano sei piani sovrapposti di cui quattro servivano per la re¬ 
gistrazione dei 4 bit del codice interno ELEA 6001, il quinto piano 
veniva utilizzato per il bit di controllo di disparità ed il sesto per il bit 
indicatore di fine parola (la parola era di lunghezza variabile). I sei 
piani contenevano i 60 mila bit necessari per le 10 mila posizioni di 
memoria, e costituivano un'unità elementare. Potevano essere in¬ 
tegrate fino a 10 di queste unità di memoria La velocità di accesso 
al singolo carattere era di 5 microsecondi Una parola di piu carat¬ 
teri era accessibile in tempi successivi 

Il nastro magnetico era usato come unica memoria ausiliari ad ac¬ 
cesso rapido. I tamburi magnetici non erano previsti 

I registri di interconnessione avevano il compito di ricevere e tra¬ 
smettere informazioni tra i vari organi e periferiche, in particolare 
dovevano: registrare automaticamente indirizzi di zone o campi di 
memoria: sincronizzare apparecchiature periferiche con la memoria 
principale: consentire lo svolgimento diretto delle operazioni arit¬ 
metiche e di trasferimento tra operandi contenuti in memoria 
L'unità aritmetica lavorava su 24 bit 

La matrice di sequenza logica era l'elemento essenziale ed origina¬ 
le della logica dell'elaboratore 6001 essa conteneva le mtcroistru- 
ziom dei microprogrammi associati a ciascuna istruzione macchina 
e alcuni moduli del sistema operativo. Ogni istruzione di program¬ 
ma nel corso della sua esecuzione non faceva riferimento ad un 
circuito cablato, ma ad un gruppo di microistruziom contenute nella 
matrice di sequenza. 

Questa tecnica permetteva di semplificare la logica costruttiva e 
rendeva la macchina flessibile ad ogni uso. mettendo a disposizio¬ 
ne del programmatore un set d'istruzioni estremamente potente e 
praticamente illimitato 

II programmatore infatti, all'occorrenza. faceva inserire dal tecnico la 
matrice di sequenza con i microprogrammi delle istruzioni macchina 


usate (per esempio quella relativa ai calcoli matriciali e in virgola 
mobile), con evidente risparmio di tempo di esecuzione e di memo¬ 
ria. L'adozione di questo stratagemma consentiva, secondo i con¬ 
fronti fatti all'epoca, una velocità operativa più che doppia rispetto a 
macchine di eguale classe di prezzo, grazie al basso tempo di ac¬ 
cesso e all'elevato grado di parallelismo interno (24 bit operanti pa¬ 
rallelamente in meno di 4 milionesimi di secondo) che permetteva 
di operare simultaneamente su piu organi dell'elaboratore. 

Alcuni dei tempi operativi caratteristici del 6001 erano ad esempio: 
somma e moltiplicazione in virgola mobile microprogrammata, 
2198 e 3426 microsecondi: inversione di una matrice 10 x 10. 20 
secondi: soluzione di un sistema di 10 equazioni, 8,5 secondi: pro¬ 
dotto di due matrici 10 x 10 , 15 secondi; somma di due matrici 10 
x 10, 0.92 secondi. 

Fisicamente la matrice logica di sequenza era costituita da una me¬ 
moria a nuclei di ferrite, ad elevato grado di parallelismo, con un 
tempo di accesso inferiore ai 4 microsecondi. La minima unità tec¬ 
nologica e funzionale conteneva 256 microistruzioni corrispondenti 
a 127 istruzioni macchina La massima capacita corrispondeva a 4 
blocchi per un totale di 1024 microistruzioni. 

La prima matrice logica conteneva alcuni moduli del sistema ope¬ 
rativo, la seconda le microisiruzioni per risolvere le quattro opera¬ 
zioni in virgola mobile, le funzioni elementari trigonometriche e loro 
inverse, esponenziali, logaritmiche, iperboliche, etc. 



Ecco ELEA 6001 Si notano le quattro unita a nastro magnetico con il relati¬ 
vo governo On fondoI connesso con l'unità centrale La console di comando 
in primo piano ed aperte le due ah della memoria centrale II design e identi¬ 
co a quello del secondo modello del 9003. analizzato nel corpo dell'articolo. 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


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Archeologia Informatica 



Contribuite al 

Museo Nazionale degli Strumenti per il Calcolo 


Attualmente il Museo Nazionale degli Stru¬ 
menti per il Calcolo è impegnato a ristrut¬ 
turare la sua sede naturale (gli ex Macelli 
di Pisa) e ad organizzare la raccolta del ma¬ 
teriale Il Ministero della Ricerca Scientifica 
e Tecnologica ha infatti diramato circolari 
in tutti i Ministeri, le Università, le scuole e 
le aziende a partecipazione statale perché 
tutti gli elaboratori dismessi siano donati al 
Museo- Ciò ha permesso di raccogliere 
non solo elaboratori di inestimabile valore 
storico, ma anche tutta la documentazione 
ad essi allegata, di importanza altrettanto 
elevata per gli obiettivi del Centro di Studi 


sato a coinvolgere in tali attività tutti coloro 
che vogliono donare il proprio tempo ed il 
proprio impegno ai vecchi dinosauri 
dell'informatica, per ndare loro lo splendore 
di un tempo Stiamo parlando dei tecnici, 
magari oggi in pensione, che hanno lavora¬ 
to su queste macchine e che oggi possono 
dare importantissimi contributi sia in termi¬ 
ni di conservazione che di comprensione 
delle macchine stesse, e gli studenti che 
desiderano approfondire lo studio di questo 
periodo storico con ricerche mirate e tesi. 

Per ulteriori informazioni: 


Conclusioni 


montato presso la sede Olivetti di Mi¬ 
lano nel 1959 

Durante il 1960 fu portata a termine 
e messa in produzione la seconda ver¬ 
sione che proponeva un design più 
completo e maturo. Questo elaborato¬ 
re, rispetto al precedente, presentò 
molti perfezionamenti sia per quanto 
riguarda il progetto strettamente elet¬ 
tronico, studiato dal gruppo degli in¬ 
gegneri del Laboratorio di Ricerche 
Olivetti sotto la direzione dell’lng. Ma¬ 
rio Tchou, sia per quanto riguarda le 
strutture portanti e, in generale, il de¬ 
sign. A questo proposito, lo scoglio 
maggiore da superare fu quello di in¬ 
serire le apparecchiature elettroniche 
in strutture leggere di piccolo volume 
che si potessero facilmente unire per 
formare l'organismo totale. Gli ele¬ 
menti base dovevano essere di picco¬ 
lo volume anche per facilitare il mon¬ 
taggio in laboratori separati e il tra¬ 
sporto dai laboratori decentrati al la¬ 
boratorio di montaggio generale e poi 
da questo al luogo di montaggio defi¬ 
nitivo presso il cliente. Infine si era di¬ 
mostrata la necessità di avere organi¬ 
smi suscettibili di varie combinazioni 
in pianta, per permettere di montare 
l’elaboratore negli ambienti già predi¬ 
sposti dal cliente senza dover affron¬ 
tare opere di sistemazione troppo 
onerose e lunghe 

Il problema fu risolto da Sottsass 
pensando ad un'unità minima di par¬ 
tenza, che venne chiamata "ala" e 


che poteva contenere 14 pacchi di 
piastrine disposti su due pile di lar¬ 
ghezza standard (rack), pari a 50,4 
cm. Le ali furono raggruppate a tre a 
tre in elementi chiamati terne ("th- 
rees"): ogni terna fu collegata a quella 
successiva da un elemento distanzia- 


Figura 13-1 colon sono 
utilizzati pei delirine le 
funzioni di ogni compo¬ 
nente e di ogni scheda 
In foto una parte della 
sezione memoria 


tore che in caso 
di necessità di¬ 
ventava pilastro 
per il sostegno 
dei canali porta 
cavi. L'accesso 
alle piastrine e ai 
cablaggi fu otte¬ 
nuta mediante la 
rotazione delle 
due ali esterne 
Fu creata dun¬ 
que, con elemen¬ 
ti facilmente tra¬ 
sportabili e ma¬ 
neggevoli, una struttura che poteva 
essere ingrandita all'infinito e le cui 
parti componenti potevano essere so¬ 
stituite, aggiunte o tolte con relativa 
facilità. Ad una delle estremità del 
complesso fu collocato il gruppo di 
comando del calcolatore: la console 
Le strutture furono provviste di 
aperture in basso ed in alto nonché di 
griglie per il filtraggio e l’aerazione dei 
componenti elettronici e ad esse po¬ 
tevano essere agganciate fasce di al¬ 
luminio verniciata a fuoco, che chiu¬ 
devano la zona dei cavi che collegano 
le tre ali della terna II colore rappre¬ 
sentava simbolicamente gli elementi 
elettronici contenuti nella terna stes¬ 
sa. Questi colori ricorrevano sulle ap¬ 
parecchiature on line e off line e an¬ 
che sui canali portacavi che collegava¬ 
no l'elaboratore con le unità periferi¬ 
che 


Ciò non di meno il Museo è interessato a 
tutto il materiale legato alla storia dell'Infor¬ 
matica: manuali, vecchi libri, documenta¬ 
zione, programmi, oltre ovviamente ai cal¬ 
colatori obsoleti che da tutta Italia stanno 
giungendo copiosi. 

A questo interesse unanime è pero impor¬ 
tante che si associno anche iniziative di stu¬ 
dio e di restauro. Infatti il Museo è mteres- 


Museo Nazionale degli Strumenti per il 
Calcolo 

Museo degli Strumenti Scientifici 
Prof Roberto Vergara Caffarelli 
Dipartimento di Fisica dell'Università di Pi¬ 
sa 

Piazza Torricelli. 2 - 56100 Pisa 
Tel. (050)911212-911247 
Fax (0501 48277 


Lo studio dell’evoluzione dei calco¬ 
latori elettronici è un'attività appassio¬ 
nante come lo potrebbe essere, a mio 
parere, lo studio dei resti di un villag¬ 
gio preistorico. Il fascino che si prova 
è immenso, e grazie agli articoli e ai 
documenti tecnici dell'epoca appare 
forte il carisma delle persone, degli 
uomini che vi hanno lavorato ed il va- 


178 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 








































Archeologia Informatica 



Figuri 14 - Anche le singole unita periferiche rientravano in questo disegno 
stilistico come le stampanti, le unità a nastro magnetico, a nastro di carta, a 
scheda perforata, i convertitori nastro magnetico - stampa, nastro di carta - 
nastro magnetico e cosi via In loto vediamo tre immagini del convertitore na¬ 
stro di carta - nastro magnetico Nella prima vediamo i due pannelli con le bo¬ 
bine del nastro di carta aperte Ilato posterioreI ed anteriormente il rack con le 
schede elettroniche Nella secondo foto una vista davanti con i due ponabobi- 
ne di carta spalancati mentre nella terza notiamo la memoria buffer a nuclei 
magnetici di ferrite Per il design di questa periferica ELEA 9003 si garanti il 
premio Compasso d'Oro 1959 per l'industriai design 


ziom tecnica sul secondo nato, il mo¬ 
dello 6001, di dimensioni ridotte ri¬ 
spetto al 9003. 

L’analisi che in questi mesi abbiamo 
sviluppato a tutto campo sulle origini 
dell'informatica in Italia non può però 
trascurare un accenno anche alla linea 
ELEA 4000, che non vide mai la luce 
col marchio Olivetti perché ancora 
non completata nel 1965, quando cioè 
la Divisione Elettronica fu ceduta alla 
General Electric per una crisi finanzia¬ 
ria del gruppo (vedi MC 174). 

Il modello 4000 fu ovviamente pro¬ 
dotto dalla General Electric e venduto 
in migliaia di esemplari in tutto il mon¬ 
do. Esso rispondeva a un'esigenza di 
miniaturizzazione e di diffusione sem¬ 
pre più capillare delle macchine infor¬ 
matiche, che si andava manifestando 
in quegli anni Essenzialmente il pro¬ 
getto della 4000 voleva proporre al 
mercato una macchina di classe anco¬ 
ra più piccola della 6001. senza nastri 
magnetici, con una memoria centrale 
di poche migliaia di caratteri ed I/O 
solo su nastro di carta e telescrivente 
Una sorta di grosso home computer 
per piccole aziende e filiali. Ma questa 
è un'altra storia. 

Al prossimo numero. 

«S 


Bibliografia 

- Vari documenti ed articoli dai fascicoli 
Notizie Olivetti, pubblicati dal 1955 al 1965 
dalla C Olivetti & C. 

- Vari documenti scientifici sulla descrizio¬ 
ne delle macchine elettroniche e sui pro¬ 
grammi realizzati dai tecnici della Divisione 
Elettronica 

- Lorenzo Sona, Informatica un'occasione 
perduta, Einaudi - Torino 1979 

- Enrica Zanzi, Il calcolatore elettronico 
ELEA 9003, Istituto Superiore per le indu¬ 
strie artistiche - Faenza 1986 

- Vari documenti dagli Atti del Convegno 
Internazionale sulla storia e preistoria del 
calcolo automatico e dell’informatica. Sie¬ 
na 1991 


lore delle soluzio¬ 
ni da essi escogi¬ 
tate per i masto¬ 
donti della prei¬ 
storia informatica. 

Ritengo che non 
siano solo impor¬ 
tanti le valutazioni 
prestazionali di 
quelle macchine e 
la tecnologia utiliz¬ 
zata, pur analizza¬ 
ta spesso nel det¬ 
taglio in queste 
pagine. Anche le 
considerazioni stilistiche, le soluzioni 
funzionali, il confronto fra forme, linee 
e colori risultano, a mio avviso, fonda- 
mentali per comprendere appieno le 
macchine elettroniche di un'epoca 
che non ci appartiene più. 

Con questo articolo abbiamo dun¬ 
que concluso l'analisi della Divisione 
Elettronica Olivetti e delle macchine 
ELEA Nel riquadro trovate considera- 


Ringraziamo il Museo Nazionale degli 
Strumenti per il Calcolo di Pisa e l'Archivio 
Storico Olivetti per la collaborazione e i 
documenti scientifici forniti. Tutto il mate¬ 
riale fotografico è stato cortesemente 
concesso dall'Archivio Storico Olivetti 


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di Manlio Cammarata 


Dal convegno del 12 novembre il punto sullo stato delle leggi 

Quando il diritto 
insegue la tecnologia 

Per una singolare serie di coincidenze, il convegno “La legge e la rete” si è 
svolto in una fase di grande fermento nell’evoluzione della normativa in materia 
di informazione e telecomunicazioni. Le implicazioni del documento digitale al 
centro della discussione. 


ottobre: il Ministero delle comunicazio¬ 
ni annuncia le tariffe agevolate per l'ac¬ 
cesso a Internet. 

31 ottobre: Il a Napoli si tiene la conferenza de¬ 
gli Internet provider europei, 2) il Governo vara de¬ 
finitivamente il regolamento sul documento infor¬ 
matico e la firma digitale. 31 viene annunciato l'ac¬ 
cordo per la "piattaforma digitale" italiana 
4 novembre è la data, prevista dalla legge 
675/96, dell'emanazione del regolamento sulla si¬ 
curezza dei dati personali; il regolamento non è 
pronto, ma è comunque in dirittura d’arrivo. 

6 novembre: il presidente del tribunale di Roma 
ordina l’iscrizione della rivista InterLex nel registro 
della stampa, prima pubblicazione diffusa esclusi¬ 
vamente attraverso Internet che viene registrata 
esplicitamente come tale, e non con formule am¬ 
bigue o con soluzioni di ripiego 
In questa atmosfera piena di novità si sono 
aperti a Roma il 12 novembre i lavori del secondo 
convegno del Forum Multimediale "La società 
deirinformazione". Una situazione molto diversa 


I J SIEMENS ^ 
NIXDORF 4^ 

Il convegno è stato realizzato con il contributo 
di due sponsor: Siemens Nixdorf Italia e Tarn 
Software (produttrice di Alter Ego II, program¬ 
ma di gestio¬ 
ne degli studi 
legali) 


da quella del primo. "Comportamenti e norme 
nella società vulnerabile", sia per l'evoluzione del¬ 
la materia, sia per il tipo di pubblico intervenuto 
Allora c'erano molta curiosità e molta, giustifica- 
tissima, confusione sulla materia, mentre questa 
volta erano presenti soprattutto "addetti ai lavori" 
e anche molti studenti di una materia di cui due 
anni fa si ignorava persino l'esistenza 

Niente spettacolo, dunque, nessun "effetto 
speciale” e soprattutto niente polemiche. E' stata 
una vera e propria riunione di lavoro tra esperti 
che si sono scambiati opinioni, anche discordanti, 
su una materia di comune interesse. 

Non tutti gli argomenti di attualità sono stati 
esaminati a fondo, anche perché in tre ore è diffi¬ 
cile parlare di tutto, ma sono emersi con chiarezza 
gli aspetti più significativi delle questioni più im¬ 
portanti Due sole le relazioni "ufficiali". 

La prima è stata quella del consigliere Gianni 
Buonomo, magistrato addetto all'ufficio di Gabi¬ 
netto del presidente dell'AlPA, che ha fatto il pun¬ 
to sulle prospettive di evoluzione della pubblica 
amministrazione in funzione del progetto della re¬ 
te unitaria e dei regolamenti sul documento infor¬ 
matica. Un intervento di grande interesse, accom¬ 
pagnato da efficacissime diapositive, che ha dato 
il "la" a tutta la discussione successiva. Nella qua¬ 
le Buonomo è intervenuto diverse volte, con chia¬ 
rimenti e osservazioni che hanno fugato anche le 
perplessità dei più scettici, come l'avvocato de 
Grazia. 

Di diverso segno, ma ugualmente interessante 
e applaudito, l’intervento del secondo relatore uf¬ 
ficiale, l’ingegner Claudio Manganelli, componen¬ 
te del Garante per la protezione dei dati personali 
Con un tono del tutto informale, che ha conquista¬ 




lo 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 









Informatica e Società 


j. 


to immediatamente la simpatia della sala, Manga¬ 
nelli ha riconosciuto qualche punto debole della 
legge sui dati e ha dato rassicurazioni sul regola¬ 
mento per la sicurezza: l'emanazione è questione 
di giorni, ha detto, e conterrà misure realmente 
''minime", anche in considerazione delle respon¬ 
sabilità penali previste dalla 675/96. Un altro pun¬ 
to interessante degli interventi di Manganelli, an¬ 
che in vista del futuro decreto legislativo per la 
protezione dei dati nei servizi telematici, è stata la 
critica dei sistemi di rating dei contenuti e delle 
improbabili "autorità” che vorrebbero definirne i 
criteri 

Non sono mancate discussioni sulla notizia della 
battaglia vinta da InterLex per l'iscrizione nel regi¬ 
stro della stampa come "periodico plurisettimana- 
le trasmesso a mezzo rete telefonica, in formato 
digitale, con i protocolli tecnici della rete Internet". 
Un'ordinanza "storica", perché segna il riconosci¬ 
mento della natura informativa di una parte dei 
contenuti diffusi attraverso la Rete, alla pari 
dell'informazione stampata e radiotelevisiva. "Ma 
chi glie l'ha fatto fare?" è stato il commento, non 
troppo a mezza voce e indirizzato al sottoscritto, 
del sostituto procuratore Giuseppe Corasaniti, che 
è anche docente di diritto dell'informazione alla 
Luiss. La battuta del magistrato si riferiva ai pro¬ 
blemi aperti dall'ordinanza di iscrizione, che sono 


SIEMENS 

NIXDORF 


InterLex li lgo n 

DIRITTO TECNOLOGIA INFORMAZIONE 


Secondo convegno del Forum multimediale "La società dell'informazione" 


LA LEGGE E LA RETE 

Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica 
Con il patrocinio del Ministero delle comunicazioni, del Ministero di grazia e giustizia, 
dei Ministero dell'università e della ncerca scientifica e tecnologica 
e della Rappresentanza in Italia della Commissione europea 


Roma. 12 novembre 1997 - ore 14.30 
Centro congressi Frentani, via del Frentanl 4 


HU-IInk 


• Apre i lavori il consigliere Giovanni Buonomo. magistrato addetto all'utfido di gabinetto 
del Presidente deH'Autoritì per l'informatica nella pubblica arnminlstrarione 

• Conclusioni delllngegner Gaudio Manganelli, compononle del Garante per la prole/ione 
dei deli personali 


Come partecipate 
Inliodvrl one «i lo voil 


Attendono: il convegno può essere seguilo su Inlernel in dilena 
audio a partire dalle ore lì dica. Ecco ! 


• le reiezioni 
Inlerventl e repliche 

Il convegno del 1995 

Home pese 4el forviti 


La discussione sul tema "LA LEGGE E LA RETE' a m corso dallimjio 
deiranno nel Forum multimediale 'La società delhniormerione' 

E‘ il seguilo di quelle degli anni passali su 

Lompoiapunt' t QQ'mt "tii«^fltimjv!neubiie' (1995) e 
Uni Blu fli MttM fé! i! .rflonds in iste 0996) 


Lumi nari del foirnn 


Hanno contilbulto... 

Grane al 


Fiuggi 


Dai collegamenti qui a sinistra si possono raggiungere lutti i lesti 
pubblicali Mirrò del Forum, nella primavera del 95. comprese le 
relalrom specifiche per l'incontro di quest'anno 
Per questo motrm netl'mcontio del I? novembre non vengono presentale 
relanom I lavon si articolano m una sene di interventi 'in tempo reale', 
della durala massima di dieci minuti, sulla base delle relazioni 
pubblicate fino airi I novembre La discussione continuar* nel Forum e 
sulle pagine di In!erte» 


il 


Gli sconti per la Rete 


Le "tariffe agevolate per l'accesso a Internet" erano una 
vecchia promessa del Governo, fatta durante la 
campagna elettorale del '96 e ora finalmente 
mantenuta. Ma il risultato non soddisfa del tutto 
Si deve riconoscere che il provvedimento indica una 
reale presa di coscienza da parte del Governo 
dell'importanza sociale dell'uso di Internet e quindi 
della necessità di superare le resistenze di Telecom 
Italia a concedere qualsiasi forma di facilitazione per 
l'accesso alla Rete. Le nuove tariffe per l'accesso a 
Internet agevoleranno senza dubbio vaste fasce di 
utenti e contribuiranno alla sua diffusione. Ma non 
determineranno, in tempi ragionevoli, una parità tra 
tutti i cittadini nel diritto di accesso alle informazioni 
E' un tema che abbiamo affrontato in più occasioni, ma 
che non sembra ancora entrato nella consapevolezza 
del Governo e anche di qualche operatore Se è vero 
che oggi il "bene informazione" è fondamentale in una 
società che, nell'insieme, ha soddisfatto i suoi bisogni 
primari, allora è necessario che questo bene venga 
messo a disposizione di tutti a pari condizioni In caso 
contrario si accentuerà la già evidente tendenza alla 
divisione della società in due classi, quelle degli info- 
ricchi e degli info-poveri, come abbiamo più volte 
ripetuto su queste pagine. Si aggiunga che le 
agevolazioni riguardano solo le utenze domestiche, le 
scuole e organizzazioni no-profit. mentre ne sono 
esclusi professionisti e imprese. E se per una grande 
azienda i costi di collegamento su linea commutata 


(quando non c e una dedicata) possono essere 
trascurabili, per i professionisti e le piccole imprese che 
non risiedono in un settore telefonico servito da un 
punto di presenza di un fornitore di accessi, l'onere del 
collegamento a Internet può essere molto gravoso 
Ora noi ci troviamo in una situazione che vede favoriti 
gli utenti di Internet che abitano nei centri in cui è 
presente almeno un POP Tutti gli altri devono 
collegati pagando le tariffe interurbane Gli sconti non 
eliminano questo divario e la futura riduzione dei settori 
telefonici (dagli attuali circa 1 400 a meno di 700) non 
basterà a rendere accessibile Internet a tariffa urbana a 
tutta la popolazione. Perché nei settori meno 
interessanti dal punto di vista economico i POP 
saranno istituiti piu tardi o non saranno istituiti affatto 
determinando un evidente svantaggio proprio per le 
popolazioni meno favorite. 

E' necessario quindi porre con forza il tema 
dell'accesso a Internet come espressione del "diritto 
all'informazione” e quindi come parte del "servizio 
universale". Su questo punto è in corso da tempo un 
ricco dibattito negli USA, mentre l'Unione Europea da 
quest'orecchio non sente e si limita a classificare 
come servizio universale un modesto insieme di 
condizioni minime per l'uso del telefono (si veda 
l'articolo 3 del DPR n. 318 del 19 settembre 97) Non 
basta. Non si può frenare la diffusione di Internet per 
favorire i miopi interessi dei concessionari del servizio 
telefonico 


Su InterLex le homo 
page del convegno con 
i link elle reiezioni e a 
tutte le altre notizie 
sull'evento 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


181 


























Informatica e Società 


L’Euro p a di Internet p arte da Napoli 


La conferenza dell'EuroISPA (Associazione degli Internet provider 
europei), che si è svolta a Napoli lo scorso 31 ottobre, aveva 
all'ordine del giorno due temi. 'Quali politiche per lo sviluppo di 
Internet in Italia e in Europa?" e 'Regolamentazione e 
autoregolamentazione di Internet' 

Sul primo punto sono state fomite soprattutto cifre significative 
(in qualche caso discordanti) per sottolineare il forte ritardo dello 
sviluppo di Internet nel nostro paese, che tuttavia sembra aver 
preso la rincorsa per raggiungere gli altri. Tra i motivi del divano 
c'è anche l'aspetto dei costi, sia dal lato degli utenti, sia da quello 
dei fornitori di accessi. 

Il provvedimento tariffario del Ministero delle comunicazioni 
costituisce senza dubbio una prima, parziale risposta Ma il 



* — V> A 


quadro normativo e regolamentare è 
almeno altrettanto importante, e su 
questo punto dalla conferenza sono 
emerse indicazioni molto interessanti, 
ma anche aspetti contraddittori, in 
particolare a livello europeo. 

Va tenuto presente che la 
regolamentazione di Internet è un argomento molto discusso in 
ambito comunitario, soprattutto per l'aspetto dei contenuti che le 
autorità di Bruxelles si ostinano a comprendere nella definizione 
di 'illegali e nocivi' (si veda l'articolo nelle pagine seguenti), 
L'imminente risoluzione comunitaria (accessibile sul sito del 
Legai Advisory Board dalla pagina hno://wwwdp.euroDati.ej in 
una versione non definitiva) accoglie in buona parte 
l'orientamento piu diffuso, che vuole i fornitori di accesso non 
responsabili per i contenuti critici accessibili dai propri sistemi, 
ma non fa chiarezza sulle procedure di selezione dei contenuti 
stessi. 

Responsabilità dei provider e controllo dei contenuti sono due 
aspetti dello stesso problema. Sul primo punto sembrano ormai 
definitivamente accettati i principi della non responsabilità dei 
fornitori di accessi e della necessità di identificazione degli 
utenti, pur nella forma del cosiddetto 'anonimato protetto' (su 
questo argomento è stata particolarmente interessante, tra le 
altre, la relazione di Giovanni Buttarelli. segretario generale del 
Garante per la protezione dei dati personali). Ed e emersa con 
chiarezza anche l'importanza di prevedere nel futuro codice di 
autoregolamentazione una 'catena informativa' sulle 
responsabilità per l'immissione dei contenuti e la loro selezione, 
dai fornitori agli abbonati e da questi agli utilizzatori finali 
Il punto essenziale, sottolineato in diversi interventi nella 
conferenza dei provider europei e ben presente anche nella 
risoluzione comunitaria, è che la tutela dei minori spetta in primo 
luogo ai genitori, che devono essere vicini ai figli e guidarli 
nell'utilizzo della Rete Si critica II fatto che oggi in troppi casi il 
mezzo che esercita maggiore influenza sulla formazione dei 
ragazzi è la televisione, domani potrebbe essere Internet. 

Occorre stimolare la consapevolezza degli utenti, perché non 
possiamo sperare che un chip o un software possano attenuare 
gli effetti negativi degli educatori elettronici. 



Per capire la posinone 
comunitaria e molto in¬ 
teressante la relazione 
della Commissione per 
le liberta pubbliche e 
gli affari interni sulla 
comunicazione della 
Commissione sulle 
informazioni di conte¬ 
nuto illegale e nocivo 
su Internet ihttp// 
;’.r ■. .. ’ TI 

dg \/ai/it / ad-97 : 
a40098html 


stati subito oggetto di uno scambio di opinioni tra 
l'avvocato Andrea Monti e il professor Giuseppe 
Malanno dell'università di Messina: il primo so¬ 
stiene che l'iscrizione nel registro della stampa 
non comporta l'applicabilità alle testate telemati¬ 
che delle norme penali previste per i direttori dei 
giornali, il secondo è di avviso contrario E' facile 
prevedere che l'argomento terrà banco per molto 
tempo. 

Resta comunque il valore "storico" dell'ordi¬ 
nanza (che si può leggere alla URL htto:// 
lwww..ntetiex.com/iesti/orU /1 iD/.htmii 

Da ricordare, per completare questa cronaca 
forzatamente ridotta all'osso, l'intervento dell'av¬ 
vocato Damele Coliva in materia di diritto d'auto¬ 
re, quello di Cosimo Pasquini sulla necessità di 
una prospettiva intemazionale nei codici di autore¬ 
golamentazione e le critiche emerse in un rapido 
"botta e risposta" finale tra diversi partecipanti al 
decreto legislativo 518/92 sulla protezione del 


software e alla legge 547/93 sul crimine informati¬ 
co. 

In conclusione il convegno "La legge e la rete" 
ha mostrato che dai due anni e mezzo trascorsi 
dal primo incontro del Forum molte cose sono 
cambiate. E non solo sul piano legislativo. Il dato 
più importante che emerge dai lavori del 12 no¬ 
vembre è forse la consapevolezza, da parte di un 
crescente numero di operatori del diritto, della ve¬ 
ra natura dei problemi posti dallo sviluppo della 
società dell'informazione. 

E forse il nostro Forum multimediale "La so¬ 
cietà dell'informazione", primo esempio in Italia di 
informazione e discussione giuridica su Internet, 
ha un piccolo merito in questa evoluzione. Lo di¬ 
mostra la quantità di testi ora raccolti e ordinati 
nelle pagine di InterLex, lo dimostrano le molte ci¬ 
tazioni che compaiono anche in studi pubblicati su 
prestigiose riviste tradizionali. Che ci stimolano a 
proseguire sulla nostra strada con maggior vigore 


182 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 





















orartai upmu oucn ■c«ui tomi • wnaiMd 


Quando si cerca un ottimo notebook è meglio andare per il 





t 


Notebook CF35 Panasonic 
Il miglior rapporto fra tecnologia, 
robustezza e leggerezza 


penllum 


'insieme di questi tre elementi fanno del CF35 l'ultimo 
ritrovato in materia di mobile computing. La più attuale 
componentistica a livello di processore, schermo a LCD e batteria, è 
stata integrata in un notebook di moderna concezione, sottile e 
leggero, senza trascurare gli aspetti di robustezza e affidabilità 
grazie agli accorgimenti tecnici già sperimentati con successo 
sugli altri notebook della linea Panasonic. Il cuore: processori 
Intel MMX, ampi schermi a matrice attiva e batteria Ioni di Litio 
di serie. L'anima: Cabinet LCD in magnesio, Hard Disk avvolto da 
una soluzione di gel ammortizzante. Il look: solo 2 kg di peso e spessore 
ridotto. Non vi è dubbio che il CF35 è il computer ideale per chi fa del notebook il proprio 
strumento di lavoro quotidiano. Ti T\ T") 




Asti Esl OHI 212979 • Bari DDM 080 5427344 • Grandate (CO) 2C Service 031 564919 ■ Roges di Rende (CS) InloGral 
Ne* 0984 395711 • Firenze Silicon Park 0554360546 • Genova EES 0106140492 • Viareggio (LU) Aliali SSM 0584 48539 
■ Buccmasco (MI) NCS 0245101514 • Milano Digital Meda Ini 0229406377 ■ DueEsse 02433652 • Equan 02717097 • 
Konler 02 48302205 • LEmmeo 0270630515 • Open Mmd 0257301466 • Novara Sideros 0321/478270 • Pescara Inloland 
085692924 • Foligno |PG) Siaco 0742391110 • Pesaro Ecobil 0721/25089 • Roma Avim 06/8607280 • GD Grafidata 
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Informatica e Società 


Intervista al presidente dell’Autorità per l’informatica nella pubblica amministrazione 

Rey: sono fiducioso sul futuro della PA 

Con il progetto della rete unitaria della pubblica amministrazione e i regolamenti 
sul documento informatico e la firma digitale, l’AlPA ha posto le basi per una 


vera rivoluzione negli uffici pubblici. Funzionerà? 
Ecco la risposta del presidente, il professor Guido 


di Manlio Cammarata 


rp 


rofessor Rey, nei tre anni che sono pas¬ 
sati dalla prima intervista che lei ha con¬ 
cesso a MCmicrocomputer il mondo è cambiato, 
sotto l'aspetto della diffusione e dell'uso delle tecno¬ 
logie. Allora si parlava di standard, c'era il problema 
dell'interoperabilità, lo scenario era dominato dalle 
polemiche con i fornitori. Poi è esploso, letteralmen¬ 
te, il cosiddetto "fenomeno Internet" e l'Autorità ha 
accettato in pieno il nuovo corso dell'information te- 
chnotogy, con il progetto della rete unitaria e le nor¬ 
me sul documento informatico Sul piano tecnico il 
principio è passato, ma su quello culturale? Non ci 
sono contrarietà, nell'insieme della pubblica ammini¬ 
strazione, sull'abbandono dei vecchi modelli? 


E' un problema che non sì pone. Una volta che 
l'AlPA ha compiuto una scelta a lungo meditata, il re¬ 
sto della pubblica amministrazione non può che ade¬ 
guarsi. La parola che definisce meglio la situazione, 
più che "contrarietà" è "timore". Non riesco a vede¬ 
re nessuno che sia contrario. Qualcuno piu conser¬ 
vatore teme che la cultura dello scambio delle infor¬ 
mazioni, dello scambio dei documenti, possa mette¬ 
re in discussione il funzionamento della pubblica am¬ 
ministrazione, anche se tutti riconoscono che questo 
funzionamento non è poi tale da essere difeso a spa¬ 
da tratta Però ci sono anche tanti che ritengono 
che sia arrivato il momento di cambiare. 


Vediamo la cosa da un altro punto di vista. Nel '90 
abbiamo salutato l'annuncio di un'altra rivoluzione, 
quella della legge 241. Sono passati più di sette anni 
e la 241 è ancora in buona parte inapplicata. C'è il ri¬ 
schio che la storia si possa ripetere per i progetti di 
oggi? 

Direi di no, per una ragione molto semplice. Un 
pezzo non trascurabile della nostra strategia è pro¬ 
prio l'attuazione della 241, perché la 241, senza un 
disegno tecnologico e organizzativo sottostante, og¬ 
gettivamente ha delle difficoltà ad essere applicata 
Oggi invece, se applichiamo la strategia del docu¬ 
mento informatico, se attuiamo il progetto del proto¬ 
collo informatico, o per lo meno informatizzato, se 
applichiamo il principio del workflow, automatica- 
mente possiamo applicare la 241. Ora abbiamo un 



M. Rey 


substrato tecnologi¬ 
co che di volta in 
volta si affianca ad 
una normativa. 

I pilastri sono tre. 
il substrato tecnolo¬ 
gico, la normativa e 
la volontà di appli¬ 
carla. Nella 241 ab¬ 
biamo visto, in molti 
casi, una volontà di 
non applicazione. 

Ora, con la formula 
"soft" del regola¬ 
mento si fanno pas- Guido M Rey 
sare delle cose ab¬ 
bastanza importanti Se non ho letto male, il primo 
regolamento sul documento informatico prescrive 
che entro il 31 dicembre 1998 tutte le amministrazio¬ 
ni devono predisporre gli strumenti per scambiare 
informazioni con i cittadini per via telematica. Que¬ 
sto significa che entro il 31 dicembre 1998 tutte le 
pubbliche amministrazioni dovranno avere un sito In¬ 
ternet. E se qualche amministrazione arriva in ritar¬ 
do? 


Se fosse solo "qualche", sarei felicel II problema 
è molto semplice: se Finanze. INPS e i Comuni at¬ 
tuano il progetto, è risolto al sessanta per cento il 
problema dell'italiano che si sposta a fare la fila da 
un ufficio all’altro. In sostanza, il problema è quello 
del fisco e degli obblighi previdenziali, e su questo 
sono ottimista. Le Finanze sono in un momento di 
grande trasformazione, il Ministero di grazia e giusti¬ 
zia è in piena evoluzione. 

Ma la burocrazia, per sua natura, cerca sempre di 
difendere lo status quo. Per esempio, quando si par¬ 
la del documento informatico, molti burocrati sono 
prontissimi a indicare una quantità di motivi che ne 
impediranno l'effettiva applicazione 

E' vero. Ma è una battaglia persa, perché quando 
la gente avrà davanti la possibilità di dialogare rapi¬ 
damente e con minori oneri, anche personali, non 


184 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 





Informatica e Società 


accetterà che la burocrazia si nasconda dietro le vec¬ 
chie procedure. L'elemento di maggiore rilevanza è 
sempre il fisco, che è molto avanti. Nel momento in 
cui funziona il fisco, che gestisce milioni di transazio¬ 
ni con milioni di persone, non importa che per fare 
cavaliere il Tal dei Tali occorra un sigillo speciale Si 
può anche mettere il sigillo, quando tutto il resto 
viaggia su supporti informatici. 

C'è un punto solo sul quale dobbiamo superare 
delle resistenze, è quello del mandato informatico di 
pagamento e in generale degli aspetti finanziari, per¬ 
ché in questo campo bisogna essere sicuri, bisogna 
fare i controlli, che sono più difficili che con le proce¬ 
dure manuali, perché se qualcuno sbaglia o qualcu¬ 
no si inserisce in maniera fraudolenta, allora il proble¬ 
ma c'è, e diventa il problema della sicurezza. 

Lei ha anticipato la mia prossima domanda la si¬ 
curezza. E' un argomento di grande attualità... 

E' naturale, è nella logica del discorso che a que¬ 
sto punto si parli di sicurezza. Il tema ha una compo¬ 
nente tecnologica che è relativamente gestibile, ma 
c‘è anche una componente organizzativa e culturale 
formidabile Ed è qui che dobbiamo intervenire, lo 
ho sempre detto che la sicurezza del nostro sistema 
attuale è rappresentata dall'anarchia, ma nel mo¬ 
mento in cui mettiamo le cose in ordine, allora biso¬ 
gna aumentare il livello di sicurezza e coprire aspetti 
che sinora sono stati trascurati. 

Sulle norme di sicurezza ci sono almeno due auto¬ 
rità che devono legiferare: l'AlPA e il Garante dei dati 
personali, il cui regolamento dovrebbe essere ema¬ 
nato da un giorno all'altro. Si rischiano incompatibilità 
o sovrapposizioni? 

No. Noi stiamo lavorando con loro per dare le re¬ 
gole minime di sicurezza. Il nostro sforzo è quello di 
dare le regole "minime", non le regole massime, e 
questo è legato al fatto che ci sono sanzioni penali 
non indifferenti. E' necessario scegliere tra una visio¬ 
ne "Giudiziaria" e una visione tecnologica del proble¬ 
ma. L'Autorità deve dare norme specifiche per far 
funzionare pubblici sistemi in condizioni di sicurezza 
Allora non è più un problema di misure minime, che 
se non rispetti vai in galera E' un problema di livelli, 
a seconda del tipo di informazioni e della pubblicità 
che esse devono avere nella pubblica amministrazio¬ 
ne. Noi intendiamo dare delle direttive molto chiare, 
molto precise, sulla sicurezza, proprio in relazione 
all'evolversi del progetto di rete unitaria, ma andiamo 
di pari passo con l'attuazione del progetto, non ne 
facciamo una questione astratta. 

Capisco che ci devono essere misure minime per 
tutti, ma io devo definire la sicurezza dei sistemi 
pubblici in funzione degli obiettivi che voglio raggiun¬ 
gere. La pubblica amministrazione ha esigenze di 
trasparenza, quindi è inutile una strategia di sicurez¬ 
za in astratto: bisogna avere la sicurezza su alcune 
parti e si deve essere assolutamente trasparenti su 
altre. Non vogliamo che la burocrazia usi la scusa 
della sicurezza per ledere alcuni principi, che sono 
appunto la trasparenza, il diritto di accesso, la pubbli¬ 
cità degli atti, cose che devono rappresentare la no¬ 
stra cultura della pubblica amministrazione. Su que¬ 
sto punto siamo molto fermi, molto decisi, per evita¬ 
re che poi ci si possa trovare in situazioni abnormi, 
che magari per le misure di sicurezza si possa ri¬ 


schiare la vita di qualcuno, per esempio perché non 
è immediatamente disponibile l'informazione sul 
gruppo sanguigno di una persona che ha avuto un 
incidente. Il gruppo sanguigno è un "dato sensibile" 
da proteggere, ma senza ledere il diritto alla vita e 
quindi il problema dei dati sensibili va trattato con 
grande prudenza. 

Mi sembra che si sia verificato anche un importan¬ 
te miglioramento sul piano dell'immagine dell'Auto¬ 
rità per l'informatica nella pubblica amministrazione. 
Tre anni fa c'era il blocco, o almeno un forte rallenta¬ 
mento dei contratti e c'era il problema dei "sistemi 
proprietari", che comportavano forti rendite di posi¬ 
zione per i fornitori, anche se ufficialmente venivano 
definiti "aperti" Sono questioni in buona parte supe¬ 
rate e il merito dell'AlPA, a mio avviso, è stato nella 
scelta decisa di adottare lo standard tecnologico di 
fatto, universalmente diffuso. .. 

No, il merito è della tecnologia. 

Ma è stata superata anche, mi sembra, quella dif¬ 
fidenza. vorrei dire quella insofferenza, che c'era nei 
confronti dell'Autorità. 

Direi proprio di si. Onestamente, da questo punto 
di vista non abbiamo più grosse difficoltà. Le proce¬ 
dure sono ancora un po' pesanti, anche se i tempi 
dalla nostra parte si sono ridotti drasticamente. Ma 
non altrettanto dalla parte delle amministrazioni. Ac¬ 
cusavano l'Autorità di rallentare, poi si vedeva che 
noi davamo il nostro parere dopo due mesi, al lordo 
dopo quattro mesi, e poi ci voleva un anno per com¬ 
pletare la pratica e un tempo lungo per completare la 
fornitura da parte delle aziende Questa è una cosa 
di cui noi ci lamentiamo, perché rischiamo di fare 
delle brutte figure. Diamo il parere favorevole a una 
tecnologia, poi quando viene fatto il contratto e si 
consegnano le forniture, la tecnologia è superata e ci 
si scandalizza che nella pubblica amministrazione 
vengono comperate cose vecchie. 

Che cosa si può fare per eliminare questo proble¬ 
ma? L'avanzata delle tecnologie è velocissima, l'in¬ 
seguimento da parte della pubblica amministrazione 
sembra impossibile. C'è una soluzione? 

Noi cerchiamo prima di tutto di dare pareri proiet¬ 
tati una generazione tecnologica avanti con soluzioni 
che a prima vista sembrano eccessive: se ci chiedo¬ 
no un 486 noi consigliamo un Pentium, se ci chiedo¬ 
no un Pentium 100 diciamo che deve essere a 200 
MHz. Cerchiamo sempre di fare questa rincorsa, sa¬ 
pendo che rischiamo, perché non siamo sicuri che le 
cose che andranno sul tavolo dei nostri colleghi fun¬ 
zionari non faranno solo "word processing". Ci stia¬ 
mo muovendo in questa direzione, e direi che è sta¬ 
ta accettata senza grossi problemi. 

C'è anche il fatto che nella burocrazia spesso 
manca una cultura della comunicazione, e molti siti 
Web si riducono a una pura presenza istituzionale, 
senza informazioni sostanziali L ’AIPA darà indicazio¬ 
ni anche su questo aspetto? 

Ci sono anche siti che non sono madeguati. Il dise¬ 
gno di Internet ormai si sta diffondendo, ma è la par¬ 
te organizzativa che manca. Fanno un web, hanno la 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


185 


Informatica e Società 


.f BoduMfa it 


La home page dell'Al- 
PA, un sito ricco di 
informazioni, che pre¬ 
sto sarà ristrutturato 


posta elettronica, ma poi nessuno ri¬ 
sponde. Certamente interverremo an¬ 
che su questi aspetti, ma non subito, 
dobbiamo, ad esempio, ridisegnare il 
nostro Web, che cosi com'è non ci 
soddisfa, sfruttando l'esperienza che 
abbiamo fatto Nella pubblica ammini¬ 
strazione ci sono siti ben fatti, anche 
noi dobbiamo imparare. 


oggi 
ne? 


Avviciniamoci alle conclusioni; qual è, 
'/, l'obiettivo di fondo che lei si po- 



Infornai i>ru pi* «»h 


Cncotol 

| wjnitttr.* t«rurh* • drtfc*** 

P»wo tranuah 

Profitti uit*iwttomfc 

Mettono» 

Pumi 

OMtnifano 4*1 rancalo 

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Protocolli (fiat*** 

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• InteMBH» po il dmciniw aman» tei Mone» ttm 2000 per il Pioto Tnmnilc IM8-20PQ 
■ Lince ' jniU pei U fediamone A Snidi .|i Fjipbilii A 

# ArrhrtHtfl** A»«.V, »•«/» » R»»* im« mi P|ihW« • invmn-rtr.niMi" iTniisr.n A 1 ww.- 

DocvMrt Dot. 


-k — IO s* 


E' semplice. Quando, alla fine di que¬ 
sto mandato, avrò verificato che la rete 
della pubblica amministrazione è non 
solo funzionante, ma anche operativa, 
se la rete dei sistemi informativi della 
pubblica amministrazione non sara solo 
un disegno strategico, ma avrà un ri¬ 
scontro effettivo, se effettivamente ve¬ 
rificherò che la pubblica amministrazio¬ 
ne avrà incominciato a eliminare la car¬ 
ta, ad archiviare documenti informatici, 
a scambiarsi informazioni usando la rete, allora sarò 
soddisfatto. 

Lei parla della fine del suo secondo mandato come 
presidente dell'Autorità. Ma torniamo un po' indietro, 
vediamo il bilancio del primo. abbiamo parlato di buo¬ 
ni risultati, ma c'è stata anche qualche sconfitta? 

La linea strategica aveva tra i suoi punti fondamen¬ 
tali quello di avvicinare le condizioni delle diverse am¬ 
ministrazioni. La mia sconfitta è che qualcuno che era 
indietro forse è rimasto ancora più indietro, non ha 
avuto la forza, la capacità di compiere il salto, nono¬ 
stante lo sforzo che abbiamo fatto. Evidentemente in 
questi casi c'è qualcosa di più sostanziale, il problema 
dell'informatizzazione è soltanto un sintomo. 

E ora qual è lo scenario del prossimo futuro? 

Rispetto all'epoca del nostro primo incontro ci so¬ 
no due fatti nuovi, uno che semplifica e l'altro che 
complica. Semplifica il fatto che noi abbiamo dise¬ 
gnato un sistema informativo federato, e la normati¬ 
va attuale si sta sviluppando nel senso di creare de¬ 
centramenti e federazioni di sistemi informativi. E' 
andata bene, abbiamo fatto un disegno che si è di¬ 
mostrato invariante rispetto alle soluzioni istituzionali 
che sono state adottate. Il corso è questo, le leggi 
Bassanini stanno andando in questa direzione, quindi 
questa è un'occasione di grande cambiamento, ne¬ 
cessario e imposto. Il disegno istituzionale è andato 
oltre quello che potevamo immaginare e ha portato 
in primo piano il problema che i sistemi informativi 
vanno bene, i servizi ai cittadini vanno bene, ma pur¬ 
troppo i cittadini sono sul territorio. E andare sul terri¬ 
torio con un disegno di sistemi informativi federati è 
dura, nel senso che non ci sono più soltanto le pub¬ 
bliche amministrazioni e gli enti centrali con i quali 
dobbiamo discutere e coordinarci, ma ci sono le re¬ 
gioni, le province, le camere di commercio, i comuni 
e quant'altro, e tutte le amministrazioni centrali de¬ 
vono dialogare con questi enti. 

Da questo punto di vista la cosa si è un po' più 
complicata, perché se da un lato il disegno è stato 


assecondato, dall'altro dobbiamo rivedere questa 
parte, che è la più delicata, perché mette in discus¬ 
sione tutto il disegno politico, qualora non venisse 
assecondato da soluzioni tecnologiche ed organizza¬ 
tive adeguate Abbiamo già vissuto quest'esperien¬ 
za: quando è stato istituito l'ente regione, lo Stato ha 
affidato alle regioni delle funzioni, ma ci sono voluti 
dieci anni per farle decollare, e credo che dopo 
vent'anni subiamo ancora le conseguenze negative 
di quella strategia maldestra, di cui non incolpo nes¬ 
suno. Credo che oggi come oggi sarebbe una colpa, 
una distrazione grave se non seguissimo un disegno 
tecnologico-orgamzzativo di supporto al disegno isti¬ 
tuzionale. Questa è la parte che più mi preoccupa. A 
livello centrale non ho più una grande preoccupazio¬ 
ne, anche perché quello che resta al centro è poco, 
resta al centro la parte di indirizzo, coordinamento e 
controllo, che è proprio quella che è alla base del no¬ 
stro disegno. Ma c'è il problema di avere informazio¬ 
ni tempestive, corrette, secondo disegni unitari, in 
modo tale da verificare che su tutto il territorio nazio¬ 
nale il livello di servizio sia comparabile, da non ac¬ 
cettare il principio che ci possa essere un'Italia di se¬ 
rie A, una di serie B, una di serie C. Questa sarebbe 
la sconfitta del disegno federale. Invece noi dobbia¬ 
mo supportare questo disegno, che però richiede 
informazioni. Ora lei sa quanto ci abbiamo messo a 
ottenere le informazioni sulla sanità, ci abbiamo 
messo dieci anni, e non sono ancora convinto che 
tutte le ASL mandino le informazioni tempestiva¬ 
mente, non sono convinto che tutti quanti seguano 
lo stesso schema. 

Ma se non c'è questo, il controllo diventa opinabi¬ 
le, continuiamo a fare una riforma sfuggente Come 
vede, sto sostanzialmente applicando il disegno del¬ 
la statistica per le decisioni, che è obiettivamente 
complicato da realizzare L'unica cosa che non accet¬ 
to è il discorso di quelli che mi dicono che bisogna 
far presto. Non accetto che dopo cinquantanni qual¬ 
cuno dica che le cose si devono risolvere in cinque 
minuti. Mentre dobbiamo avere l'accortezza di vede¬ 
re le cose fra cinque anni, questo si, dobbiamo avere 
la capacitò di guardare avanti per ottenere che le so¬ 
luzioni adottate non ci condannino a restare indietro. 


186 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 






























Informatica e Società 


Verso il testo finale della proposta di autoregolamentazione 

"Carta delle garanzie" 
la soluzione per Internet 

Al convegno “La legge e la rete” InterLex ha presentato una bozza di codice 
deontologico degli Internet provider che disegna un quadro di garanzie per 
utenti e provider, più che una gabbia normativa per i fornitori. 

La proposta definitiva sarà presentata all’inizio del prossimo anno. 


di Manlio Cammarata 


—/ arta delle garanzie di Internet" è il ti¬ 
tolo della bozza di codice che il grup¬ 
po di studio di InterLex la presentato al convegno 
"La legge e la rete" del 12 novembre scorso. Per¬ 
ché "Carta delle garanzie" e non "Codice di auto¬ 
regolamentazione" come si è sempre detto e co¬ 
me, sotto molti aspetti, è il testo in discussione? 
La risposta è nei ventidue (allo stato attuale) arti¬ 
coli del documento, i più importanti dei quali sono 
riportati in queste pagine. Il testo completo è alla 


i iti rwtwv.vj i ii m u:f*Wn’i m jt/sttì ìi tri 1 


Prima di esaminare i più importanti aspetti della 
bozza (versione 2.2) sono necessarie alcune pre¬ 
messe, che rispondono anche a qualche interro¬ 
gativo sollevato dalla discussione su questa e su 
altre proposte avanzate da varie parti all'inizio di 
quest'anno. La domanda preliminare è: un codice 
di autoregolamentazione è proprio necessario? 
Non bastano le norme di legge e regolamentari 
che disciplinano le telecomunicazioni? 

Non è una domanda campata in aria. Anzi, un 
codice può addirittura sembrare superfluo se si 
considera che non può contenere disposizioni 
contrarie alla legge, ed è inutile che contenga la 
semplice ripetizione di norme di legge. Ma l'attua¬ 
le quadro normativo è incompleto (non solo in Ita¬ 
lia) e si deve considerare anche che le leggi non 
possono contenere prescrizioni troppo dettagliate, 
altrimenti pongono gabbie eccessivamente rigide 
e finiscono col paralizzare l'attività di tutti i sogget¬ 
ti interessati. Occorre quindi stabilire un insieme 
di indicazioni che diano una ragionevole certezza 
dell'insieme dei diritti e dei doveri e siano nello 
stesso tempo abbastanza flessibili, per adattarsi ai 
casi concreti ed essere aggiornate senza troppi 
problemi col progresso della tecnologia. Infine, 
come abbiamo visto nell’articolo di un mese fa, i 
codici deontologici sono previsti dalle normative 


italiane sulle telecomunicazioni e sulla riservatez¬ 
za e sono raccomandati anche dall’Unione Euro¬ 
pea. 

Un'altra premessa necessaria è che questa boz¬ 
za non è destinata a diventare automaticamente il 
testo che sarò prima o poi adottato ufficialmente. 
E' solo la proposta di un gruppo di giuristi che 
hanno una notevole esperienza diretta dell'uso 
delle tecnologie dell’informazione e della comuni¬ 
cazione e che hanno coinvolto nell'eleborazione 
del testo i tecnologi di professione. La bozza, che 
deve essere completata e migliorata in molti pun¬ 
ti, sarà presentata alle "autorità competenti", che 
la confronteranno con altre proposte. Infine dovrà 
essere approvata almeno dalla maggioranza degli 
operatori e non potrà non avere anche il placet de¬ 
gli utenti. 


1 punti chiave 

Vediamo ora quali sono i passaggi fondamentali 
della bozza. L'articolo 1 presenta le finalità della 
Carta, quella che nel linguaggio corrente si chiama 
"filosofia" e costituisce quindi la chiave di lettura 
del testo. 

L'articolo 2 spiega le definizioni usate nel docu¬ 
mento, non tutte utilizzate in questa versione, ma 
comunque essenziali per capire la natura giuridica 
dei comportamenti delle diverse figure di fornitori 
e utenti della rete. Gli articoli 3 e 4 chiariscono chi 
sono i soggetti vincolati al rispetto della Carta e 
quali sono i loro obblighi. Il primo comma dell'art. 

2 è essenziale, per il richiamo alla normativa vi¬ 
gente: 7. La Carta vincola tutti i soggetti fornitori 
di servizi Internet, come definiti nel precedente 
artìcolo 2, lettere di, e) ed fi, obbligati all'iscrizione 
nel registro degli operatori di comunicazione ai 


MCmicrocompuier n. 179 - dicembre 1997 


187 




Informatica e Società 


I buchi neri della le gge 


cc 




ome abbiamo già visto nel numero del 
mese scorso, nel quadro legislativo che dovrebbe 
regolare le attività telematiche mancano alcuni pezzi 
essenziali. In particolare si attendono il regolamento 
sulla sicurezza dei dati personali (che avrebbe 
dovuto essere emanato entro il 4 novembre, ma è 
m ntardol e il decreto legislativo sulla protezione dei 
dati personali nei servizi telematici, per il quale sono 
previsti ancora mesi di attesa. 

Non basta. La futura Autorità per le garanzie nelle 
comunicazioni dovrà metter mano anche alla 
revisione delle norme del famigerato decreto 
legislativo 103/95, quello delle notificazioni e 
richieste di autorizzazione a carico dei provider, In 
piu la stessa Autorità dovrà mettere in funzione il 
registro degli operatori, sbrogliando la confusa 
matassa delle prescrizioni della legge 249/97 In piu 
si attende il regolamento previsto dall'art. 3 del DPR 


sul documento informatico, che conterrà le norme 
tecniche per l'uso della firma digitale e per tutte le 
procedure connesse. 

Ma anche dopo l'emanazione di questi 
provvedimenti non potremo dirci soddisfatti del 
quadro legislativo in materia di tecnologie 
dell'informazione: c'è il problema di rivedere le 
norme del decreto legislativo 518/92 sulla tutela del 
software e occorre qualche ritocco alle norme del 
codice penale e del codice di procedura penale 
introdotte dalla legge 547/93 sul crimine 
informatico, 

In tutto questo dovremo fare i conti con la 
normativa europea, che non sempre è perfetta: si 
pensi, appunto, alla direttiva 91/250, che ha dato 
luogo al nostro 518/92, con un'eccessiva attenzione 
agli interessi dell'industria del software e nessuna 
considerazione per le esigenze degli utenti, 


sensi della legge 31 luglio 1997 n. 249, articolo 7, 
comma 6, lettera al n 51 2. Sono vincolati alle di¬ 
sposizioni di questa Carta, in quanto applicabili, 
anche i fornitori di servizi telematici diversi da In¬ 
ternet, obbligati all'iscrizione nel registro degli 
operatori di comunicazione ai sensi della legge 31 


luglio 1997 n. 249, articolo 1, comma 6, lettera a) 
n. 5). 

Il Titolo II, che comprende gli articoli da 5 a 14, 
si intitola "regole di comportamento e responsa¬ 
bilità". E 1 il nucleo centrale della Carta e va esami¬ 
nato con attenzione, perché alcune sue indicazio- 


La bozza della 

“Carta delle g aranzie di Internet” 


Ecco i punti più interessanti della proposta in corso di elaborazione da parte del gruppo di studio 
della rivista InterLex. Il testo completo, con tutti gli aggiornamenti, è alla pagina 
bttpZ/www mterlex.com/testi/carta22.htm 1 


Preambolo 

Lo sviluppo delle attività telematiche, e in particolare di 
Internet, costituisce un punto di svolta fondamentale 
nell'evoluzione della società. Per la prima volta nella 
storia l'uomo dispone di strumenti di dialogo e di 
conoscenza che annullano tempi e distanze fisiche, 
sodali e culturali, Lo sviluppo deH'economia, a livello 
mondiale, vede ormai al primo posto il fatturato delle 
attività legate alle tecnologie informatiche e delle 
telecomunicazioni. Siamo dunque entrati in pieno in 
quella che chiamiamo 'società dell'informazione' 

Ma l'evoluzione presenta anche aspetti negativi Già 
oggi ci sono forti differenze nelle opportunità di relazioni 
umane, di lavoro e di svago tra chi ha la possibilità di 
servirsi dei nuovi mezzi di comunicazione e 
informazione e chi non ce l'ha Queste differenze sono 
destinate ad accentuarsi nel prossimo futuro, fino a far 
temere la divisione della società in due classi, gli 'info- 
ricchS" e gli "info-poveri". 

Un altro problema della società dell'informazione è 
costituito dalla diffusione di contenuti illegali o critici 
sulle reti telematiche Anche se essi rappresentano una 
percentuale molto bassa dei contenuti disponibili, è 


necessario fornire alle autorità gli strumenti per la 
repressione dei reati e ai gruppi sociali e ai singoli 
individui gli strumenti per la scelta dei contenuti, in 
modo particolare per la tutela dei minori. 

Terzo, ma non ultimo aspetto da considerare, è 
l'impossibilità di realizzare una regolamentazione 
efficace al di fuori di un concerto internazionale Le reti 
telematiche costituiscono una sorta di territorio a sé 
stante, nel quale è difficile applicare singoli e non 
coerenti sistemi di leggi nazionali. 

Questa Carta si propone di favorire un corretto sviluppo 
delle attività telematiche in Italia, tutelando gli interessi 
materiali e morali degli operatori e degli utenti, 
assicurando la libertà di lavoro e di espressione di tutti i 
soggetti interessati. Tuttavia essa non può ottenere 
risultati definitivi in assenza di un quadro legislativo 
chiaro e coerente, concordato a livello internazionale. 

Generalità 

Articolo 1 - Finalità 

1 La Carta delle garanzie di Internet ha lo scopo di 
favorire un corretto sviluppo della Rete come 
strumento di conoscenza, di comunicazione e di 
diffusione delle idee, secondo i principi dell'articolo 19 


188 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 








'o*luse le BJi 70. Il|( «0 e B|i -j'HM I ino ail ouurimrni» Urlk venie 




Stampa o 


Canon 

Fantasia al lavoro. 


STAMPANTI BUBBLE I E T 


CREATE DA CANON 


PER SUPER-FANATIC 


DELLA QUALITÀ FOTOGRAFICA 




Ufi 


tfC 




Q 


a 

\mversèry 


COMPRESO 
NEL PREZZO 

Con I. B|< uno»- Immagini cosi belle da sembrare fotografìe: e il 

Il CD-ROM dcllTmulo(H-di.i 

ms di Riunii No* Midi» “folorealismo'' delle stampanti Canon. Facili. 

Finn il 11 Dltrmbrr l«M7 in,- , , 

veloci, affidabili e in tanti modelli, in grado di 

stampare in tutti i formati, (ino al!'A2. E. con le testine opzionali, alcuni 

modelli si trasformano addirittura in scanner. D'altronde, quando si ha alle 

spalle una storia ed una tecnologia come quelle di Canon, non potrebbe 


essere diverso. Con le stampanti Canon, 
la vostra fantasia volerà verso 
nuovi orizzonti. E il vostro 
computer potrà coniare su un 
risultato di stampa "fotografico'cosl 
perfetto da superare ogni immaginazione 


< uimn liuliu |hup //\s Wi.timn.il Pronio < umili 02/82492000 l 02/82404604 


Stampami Bubblc Jet 


ONINOIilSOd dOO 














Informatica e Società 


InterLex 

FONTI NORMATIVE E DOCUMENTI 


PROPOSTA PER UNA 

CARTA DELLE GARANZIE DI INTERNET 

a cura di InterLei (si vada anche la i pi-izipne) 

Preambolo 

Lo sviluppo delle attività telematiche, e in particolare di Internet, costituisce un punto di svolta 
fondamentale neH'evolurione della società Per là pnma volta nella stona l’uomo dispone di strumenti di 
dialogo e di conoscenza che annullano tempi e distanze fisiche, sociali e culturali Lo sviluppo 
dell’economia, a livello mondiale, vede ormai al primo posto il fatturato delle attivila legate alle 
tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni Siamo dunque entrati in pieno in quella che 
chiamiamo 'società delHnformazione' 

Ma l'evoluzione presenta anche aspetti negativi Già oggi ci sono forti differenze nelle opportunità di 
relazioni umane, di lavoro e di svago tra chi ha la possibilità di servirsi dei nuovi mezzi di 
comunicazione e intimazione e chi non ce l>»a Queste differenze sono destinate ad accentuarsi nel 
prossimo futuro, fino a far temere la divisione della società in due classi, gli ‘info-ricchi* e gli 
‘info-poveri* 

Un altro problema della società delIVnformazione é costituito dalla diffusione di contenuti illegali o critici 
suHe reti telematiche Anche se essi rappresentano una percentuale molto bassa dei contenuti 
disponibili, e necessano fornire alle automa gli strumenti per la repressione dei reati e ai gruppi sociali 
e ai singoli individui gli strumenti per la scelta dei contenuti, in modo particolare per la tutela dei mmon 

Terzo, ma non ultimo aspetto da considerare, é impossibilità di realizzare una regolamentazione 
efficace al di fuori di un concerto internazionale Le reti telematiche costituiscono una sorta di territorio 
a sé stante, nel quale é difficile applicare singoli e non coerenti sistemi di leggi nazionali 

Questa Carta si propone di favorire un corretto sviluppo delle attivila telematiche in Italia, tutelando gli 
interessi materiali e morali degli operatori e degli utenti, assicurando la libertà di lavoro e di espressione 
di tutti i soggetti interessati Tuttavia essa non può ottenere nsultati definitivi m assenza di un quadro 
legislativo chiaro e coerente, concordato a livello intemazionale 

Titolo I - Generalità .j 

ai DooMrtCW. -a Jrn lae> c&l 


ni. allo stato attuale della discussione, non sono 
ancora accettate da tutti. 

Gli articoli 5. 6 e 7 stabiliscono da una parte 
l’obbligo dei fornitori di accertarsi dell’effettiva 
identità degli abbonati e dall’altra il diritto di questi 
ultimi all’anonimato nelle loro attività in rete. I dati 
devono essere protetti ai sensi della legge 675/96 
sulla tutela della riservatezza, anche per quanto ri¬ 
guarda la documentazione dell’attività di ciascun 
utente. Questa deve essere ridotta ai dati indi¬ 
spensabili a documentare, su richiesta della magi¬ 
stratura, solo le attività potenzialmente idonee a 
causare danni, immettere contenuti critici o com¬ 
mettere atti illeciti, oltre ai dati eventualmente 
elencati dai regolamenti in materia di sicurezza 
previsti dall'articolo 2, comma 2 della legge 31 di¬ 
cembre 1996 n. 675. 

La formulazione di questi tre articoli cerca di 
tracciare un quadro più equilibrato possibile di ga¬ 
ranzie a tutela sia degli utenti, sia dei fornitori. I 
primi sono garantiti dalla diffusione di informazioni 
personali (per quanto riguarda i dati in possesso 
del fornitore, non certo per quelli che, per altri 
motivi, possono circolare sulla Rete), i secondi di¬ 
spongono dì un insieme mimmo di oneri che li sol¬ 
leva da responsabilità per fatti che possono esse¬ 
re commessi da altri. Infatti è ormai generalmente 
accettato il principio che un fornitore di accessi o 
di altri servizi di rete non può essere responsabile 
delle informazioni che passano per il suo sistema 
(come il servizio postale non può essere respon- 


La bozza bella "Carta 
delle garanzie di Inter- 
nel" é alla URL http:// 
I ■nin'ipy- rem.'l 

tesh/carta22 htm Da 
qui si possono rag¬ 
giungere lutti i docu¬ 
menti collegati 


della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, degli 
articoli 15 e 21 della Costituzione Italiana e delle regole 
dell’Unione Europea. 

2 . La Carta deve assicurare che l'offerta di accesso a 
Internet e di fornitura di informazioni e di servizi avvenga 
secondo criteri di legalità e trasparenza, nel rispetto dei 
diritti degli utenti e con particolare attenzione alla 
protezione dei minori 

3 La Carta delle garanzie di Internet (di seguito definita 
semplicemente 'la Carta ') individua e sanziona prassi e 
comportamenti, anche non illegali, che contrastano con 
le sue finalità. 

Articolo 2 - Definizioni 

1 Agli effetti di questa Carta si intende per: 

a) INTERNET: (indicata anche come "la Rete') insieme di 
reti telematiche interconnesse con i protocolli TCP-IP; 

b) PROTOCOLLI TCP-IP: norme tecniche, 
caratteristiche di Internet, per la connessione dei 
sistemi, l'interconnessione delle reti e la trasmissione 
delle informazioni; 

c) ADERENTE qualsiasi soggetto vincolato 
all'applicazione di questa Carta, ai sensi dell'articolo 3; 

d) FORNITORE DI SERVIZI iserviceprovider, SPo ISP): 
chiunque offre al pubblico servizi sulla rete Internet, 
compreso l’accesso; 

e) FORNITORE DI ACCESSI {access provider, AP o 
IAPI: chiunque offre al pubblico l'accesso a Internet e la 
facoltà di utilizzarne le funzioni; 

f) FORNITORE DI CONTENUTI {content provider, CP o 
ICP): chiunque, come attività professionale o comunque 


continua o abituale, immette nella rete contenuti di 
qualsiasi tipo, 

g) FORNITORE DI INFORMAZIONI {Information 
provider IP o IIP): chiunque, come attività professionale 
o comunque continua o abituale, immette nella rete 
contenuti di tipo informativo; 

h) CONTENUTO ( contenti : qualsiasi informazione 
immessa nella Rete, avente carattere di manifestazione 
del pensiero o di servizio al pubblico; 

i) CONTENUTO CRITICO informazione o servizio non 
illegittimo, ma potenzialmente dannoso o offensivo per 
particolari categorie di utenti; 

|) UTENTE: chiunque si connette alla Rete e/o utilizza 
servizi telematici; 

k) ABBONATO: l'utente che sottoscrive un contratto 
per l'attività esercitata dai soggetti di cui alle lettere d), 
e) ed f) di questo comma, sia esso persona fisica, 
giuridica, ente, associazione o società commerciale; 

l) UTILIZZATORE: l'utente che materialmente utilizza i 
servizi offerti dai soggetti di cui alle lettere c) d) e) ed fi, 
pur non essendo titolare di alcun abbonamento o parte 
di altri rapporti contrattuali connessi al contratto di 
abbonamento: 

mi LOG: lista delle operazioni compiute da un utente, 
registrata con procedure automatiche; 

2.1 termini tecnici, le sigle e gli acronimi hanno i significati 
descritti nei protocolli TCP-IP e negli altri documenti 
diffusi dagli organismi che regolamentano la Rete 

Articolo 4 - Obblighi degli aderenti 

1 Gli aderenti si impegnano a osservare questa Carta, 


190 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 








Canon 

Fantasia al lavoro. 




CREATA DA UN IMPRENDITORE 
CON MOLTE AMMIRATRICI 
Al SUOI PIEDI E DALIA SUA 
POWERSHOT DIGITALE CANON 





T # La grande tradizione (olografica Canon oggi apre 
nuovi universi alla vostra fantasia. Con l'innovativa 
tecnologia delle PowerShot Canon, le macchine 
fotografiche diventano l'occhio digitale del computer, 
con il quale si integrano perfettamente. Le PowerShot 
Canon, grazie ad uno straordinario 
sensore ottico, consentono di ottenere 
immagini ad altissima definizione e di 


vederle direttamente a PC. con la possibilità di elaborarle o inserirle in 
documenti. Inoltre Canon vi offre una dotazione completa "pronta per 
l'uso": memoria, flash, batterie, cavi di 
collegamento e uno speciale software per 
l’elaborazione delle immagini. Se poi 
volete rendere le vostre foto ancora 
piu realistiche, stampatele con il 
"fotorealismo" di una stampante Canon. 




I. .1111111 ll.ili.i lllll|W/"«" 1,1111)11 ll| I in.ill EiTiill uni ili.i-i. .mini ili l'innni 1 .moli S 2 /IM 420 OQ Fk OZIURMIII 


Fotocamera digitale PowerShot 




































Informatica e Società 

- 


■ 4 ^* 8oC*ffMrt 1 k locog'pip ■««.'iiteNW 

@iip 



Codice di autoregolamentazione per i servizi Internet 

Bozza del gruppo di lavoro aggiornala al 10/6/97 


In seguito alla risoluzione del consiglio Telecomunicazioni della VE del 28 novembre 1997, il 
Ministero delle Poste e Telecomunicazioni ha invitalo gb operatori de! settore Internet ad 
intraprendere i lavori per un codice di autoregolamentazione. 

E'stalo formato un gruppo di lavoro composto da esperti dt A11P/Associazione Italiana 
Internet Provider). ANEEIAssociazione Nazionale Editoria Elettronica). Telecom Italia e 
Olivetti . 

ALCE! (Associazione per la Liberta ■ nella Comunicazione Elettronica Interattiva) ha dato il 
suo contributo nella fase finale dell'elaborazione de! lesto. 

1122 maggio scorso la bozza di codice, risultalo de! gruppo dt lavoro, e ' stala presentata alle 
associazioni di utenti e consumatori alfine di sentire il loro parere sul documento (erano 
presenti oltre ai rappresentanti del gruppo di lavoro: ALCE, ANFOV, ASCII COSTBB, 
LILLIPUT, METRO OLOORAFIX). 

Obiettivo del codice è quello di diffondere una corretta cultura delle responsabilità da parte 
del soggetti attivi sulla Rete, al fine di garantire uno sviluppo equilibrato di Internet nel 
rispetto delle libertà e dei diritti Jegb utenti. 

Oh utenti sono invitati ad inviare pareri e critiche costruttive attraverso questo indirizzo di 
r-wjj/.‘[mfourau^rii 


■E B53KEK5 


M 

A * jj : 


sabile dei contenuti della corrispondenza), ma 
non è ancora del tutto pacifico che non può esse¬ 
re consentito a chiunque di scorazzare sulla rete 
con la garanzia del totale anonimato e della com¬ 
pleta impunità per qualsiasi comportamento illeci¬ 
to: sarebbe come abolire le targhe delle automo¬ 
bili! D'altra parte, anche alla luce delle norme del¬ 
la "direttiva ISDN" dell'UE. non sembra più so¬ 
stenibile la posizione di chi vorrebbe qualche limi¬ 
tazione del diritto all'anonimato nell'uso pubblico 
della Rete: il “possono" dell’articolo 5, comma 1 
lettera b) è probabilmente destinato a cadere nel¬ 
le revisioni della bozza (/ soggetti vincolati all'ap¬ 
plicazione di questa Carta... possono riconoscere 
agli abbonati il diritto di usare pseudonimi). 

L'articolo 8 "Informazioni agli abbonati" contie¬ 
ne un dettagliato elenco di notizie che i provider 
devono fornire a chi stipula un contratto di abbo¬ 
namento. A prima vista è un onere pesante, di 
fatto si tratta di predisporre un modello generale 
di contratto e di informativa, che poi ogni fornito¬ 
re potrà adattare alle caratteristiche dei propri ser¬ 
vizi. Questo è un articolo a due facce: da una par¬ 
te ci sono le garanzie esplicite per gli utenti, 
dall'altra quelle implicite per i provider, perché 
l'utente informato delle caratteristiche del servi¬ 
zio non può scaricare sul fornitore responsabilità 
che di fatto non possono essere attribuite a que¬ 
st'ultimo. 

Su questo articolo è già stata avanzata un'obie¬ 
zione non infondata: il provider dovrebbe dare 


Un'altra bozza e quella 
dil/usa dall'alida Mini¬ 
stero delle poste e te¬ 
lecomunicazioni il 22 
maggio di quest anno 
Si trova sul sito della 
AllP. alla URL nttp // 



nel rispetto delle leggi vigenti, con particolare 
attenzione al rischio diffusione di contenuti illegali o 
critici, alla commissione di atti illeciti, alla protezione 
dei soggetti deboli e alla tutela dei diritti di terzi 
2 Gli aderenti promuovono la conoscenza e il corretto 
ed efficace uso di Internet anche con iniziative comuni 
e in collaborazione con istituzioni, associazioni di 
utenti, enti pubblici e privati, per rassicurare 
consumatori e imprese che Internet e un ambiente 
sicuro per lavorare, imparare e giocare. 

3. Gli aderenti collaborano con le istituzioni pubbliche e 
in particolare con l'Autorità per le garanzie nelle 
comunicazioni, l'Autontà per l'informatica nella 
pubblica amministrazione e il Garante per la protezione 
dei dati personali, anche al fine di definire un corretto e 
coerente quadro normativo per le attività telematiche. 

Regole di comportamento 
e responsabilità 

Articolo 5 - Identità degli abbonati e diritto 
all'anonimato 

1 I soggetti vincolati all'applicazione di questa Carta, 
per quanto di loro competenza e nel rispetto delle 
disposizioni della legge 31 dicembre 1996 n 675: 

a) si accertano dell'identità degli abbonati richiedendo 
l'esibizione di un documento personale, o con l'uso 
delle procedure di validazione previste dai regolamenti 
applicativi della legge 15 febbraio 1997 n. 59, articolo 
15, comma 2. 


b) possono riconoscere agli abbonati il diritto di usare 
pseudonimi; 

c) mantengono riservata l'identità degli abbonati che 
usano pseudonimi, rivelandola solo all'autorità 
giudiziaria in esecuzione di un provvedimento motivato 
a norma di legge; 

di informano dettagliatamente gli abbonati 
sull’eventuale diffusione automatica in rete delle 
informazioni che li riguardano, connessa all'esecuzione 
del contratto di abbonamento. 

Articolo 6 - Registrazioni automatiche delle attività 
degli utenti (LOG) 

1.1 soggetti vincolati all'applicazione di questa Carta 
registrano con procedure automatiche i soli dati delle 
attività degli utenti potenzialmente idonee a causare 
danni, immettere contenuti critici o commettere atti 
illeciti, oltre ai dati eventualmente elencati dai 
regolamenti in materia di sicurezza previsti dall'articolo 
2 . comma 2 della legge 31 dicembre 1996 n 675. 

2.1 LOG sono conservati per la durata minima di un 
anno, salvo diversi obblighi di legge o regolamentari 

Articolo 8 - Informazioni agli abbonati 

1 . Gli abbonati devono essere informati 
preventivamente e in modo chiaro: 

a) sui termini e sulle condizioni di abbonamento; 

b) sulle modalità di fruizione delle funzioni e dei servizi 
e della gestione degli spazi; 

c) sull'eventuale insicurezza di determinati servizi o 
funzioni; 


192 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 





















Canon 

Fantasia al lavoro. 


MESSI INSIEME 


DA UNO ZOOLOCO UN PO 


CONFUSO 


E DAL SUO SCANNER CANON 


Quando una grande tecnologia si unisce alla vostra fantasia, tutto 

_ diventa facile e possibile. Come con gli scanner a colori 

■ A. I Canon, dal design compatto c dalla straordinaria 

I _. ■ risoluzione ottica. Consentono di scansia- 

velocemente e con un unico passaggio 
qualunque tipo di immagine; loto, 
stampati e diapositive. Che si traili di 



lavoro o divertimento, gli scanner Canon sono la soluzione piti creativa 
e conveniente E i risultati sono sempre straordinari, specialmente 
se stampati con il "fotorcalismo" 
una stampante Canon. Perciò non 
stupitevi se vi sembrerà normalissimo 
che un Icone chiacchieri amabilmente 
con un pinguino al Polo Sud. 


t ,111.111 tiltl.i imi' " " " ll| I m "I ImilHim.-riula'i-iiilnn il . . . i .111.11 (32/82402000 I .IX omiOIMM 


Scanner CanoScan 













Informatica e Società 


Titolo I! F»fol» di comporti minio 


f . l’iurrduir diranlivllu drjll irretii 


Oli adnnrttpn quante di Imo romp»t*ica » n*l mp*tto 


d#ll» l»g£i vtpnli «dottano 1» »*gu»r.U pteC»dui» 


Idantific aneto» r»tt» dtH'uUnt» titolai» di ut. icfomn *1 

abbonamento 

piopno nti'itin 

R'gisti«uon« automatica <la coll»gam»nii (LOO) 


compiuti dall'atout. il fui» di documtnU» eventuali 


corami* nota di «in ilUcdi » conti olio automatico • 

dumi 

itpattatiM» dall* attività eh», «ul piano wcniro. nano 

g Atltibimot.* *1 attiri jyaarlmu. rripor* tL'ilr ere d«l 

pounaalmtntt nlont # a cauto» dumi o commetta» atti 


ili tetti 


itogli»» il punto ci. pacht * gl» pi*vutc d«lla lagg» tui 


dati pattatali - me metto d»lti«lt«m»nto] 

(LAjwUmw.WJ.KU*. 

6. Dati pritonali 

gii ìJiimii poma» tmiuvit i wuliDtJliiUIasi 

Oli tdvirnli mantengono li maxima n»»ivat»=a aulì» 

Mifmaa i /atiihiifrQì_di uH.irftctif ut meda tuia 

mfoimatioiu patronali dtgli ut aiti. d»U» quali 

fanti* 

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annoia logjc» » fine» (nrvuti da'” 

dall» !«ggj • «lai ingoi» manti • nt infornano gli utenti 


(675 art 15 comma 2) 

L< luiuut di flemma divano tra» ideati' il tipe • 

[*i può *li»mai». C* 1 » l»gg») 




Elaborare un testo de¬ 
licato come un codice 
deontologico non e la¬ 
voro da poco: ecco 
una pagina in cui si 
conlrontano le propo¬ 
ste di modihca 


informazioni anche sulle caratteristiche tecniche 
del servizio. Si tratta di un tipico caso di "tutela 
del consumatore", per valutare la qualità del 
"prodotto commerciale" e aiutare gli utenti a ri¬ 
conoscere i fornitori più seri e affidabili. Ora il 


problema è trovare una formula che soddisfi tutte 
le parti in causa, chiara e inequivocabile 

I contenuti critici 

Gli articoli 9, 10 e 11 riguardano lo spinosissi¬ 
mo problema dei contenuti critici. L'impostazione 
di questi articoli rispecchia la posizione che abbia¬ 
mo più volte espresso su queste pagine e su In- 
terLex: la definizione corrente di "contenuti ille¬ 
gali e nocivi" è sbagliata e pericolosa Sono due 
aspetti dei contenuti della Rete che non dobbia¬ 
mo e non possiamo porre sullo stesso piano. I 
contenuti illegali non possono essere oggetto di 
autoregolamentazione: sono una materia che ri¬ 
guarda la magistratura e le forze dell'ordine 
Quanto ai 'contenuti nocivi', non si capisce bene 
che cosa siano: ciò che per alcuni è assolutamen¬ 
te normale e innocuo, o addirittura istruttivo, per 
altri può essere motivo di scandalo (pensiamo a 
un trattato di educazione sessuale, per fare un 
esempio molto banale) E allora, chi si arroga il di¬ 
ritto di stabilire se questo tipo di pubblicazione è 
"nocivo"? 

Da questa domanda nasce la risposta che il 
gruppo di studio ha cercato di dare a questo pun¬ 
to essenziale: gli strumenti per controllare - nei li¬ 
miti del possibile - la circolazione di contenuti che 
solo da qualcuno possono essere considerati 
dannosi, e che per questo motivo è meglio defini- 


d) sull'eventuale possibilità di scegliere modalità di 
accesso con selezione preventiva dei contenuti: 

e) sul trattamento dei dati personali, ai sensi 
dell'articolo 10. comma 1, della legge 31 dicembre 
1996 n. 675; 

fi sulle norme di comportamento per l'utilizzo del 
sistema telematico, con particolare attenzione alla 
gestione delle password e su eventuali sanzioni per 
l'inosservanza delle norme stesse, 
gl sulle possibilità di accesso a contenuti critici e delle 
procedure di selezione dei medesimi; 
h) sulle responsabilità derivanti dall'immissione, da 
parte degli stessi abbonati o degli utilizzatori da questi 
autorizzati, di contenuti critici o comunque in contrasto 
con le leggi vigenti; 

0 sull’impossibilità, per il fornitore, di controllare i 
contenuti provenienti da altri sistemi connessi alla Rete; 
j) sull'obbligo di informare gli utilizzatori sui punti da bl 
a 0 di questo comma. 

2 Le informazioni elencate nel comma precedente 
devono essere messe a disposizione di tutti gli utenti e 
facilmente raggiungibili per mezzo di appositi richiami 
presentati all'inizio del collegamento o nella pagina di 
apertura del fornitore di accessi o di servizi. 

Articolo 9 - Selezione dei contenuti critici 

1.1 fornitori di accesso, riconosciute le difficoltà di 
classificazione e selezione preventiva dei contenuti, 
promuovono la conoscenza e l'uso tra gli abbonati e gli 
utilizzatori di programmi che consentono di filtrare i 
contenuti ritenuti critici. 


2.1 fornitori di accesso forniscono, se richiesti, 
l'assistenza per l'installazione dei sistemi di selezione 
da parte degli abbonati. 

3.1 fornitori di accesso possono offrire al pubblico 
contratti di abbonamento che prevedano accessi 
filtrati, indicando in modo chiaro i criteri di filtro e i limiti 
della loro affidabilità. 

4.1 fornitori di contenuti critici ne subordinano 
l'accesso alla preventiva comparsa di un avviso che ne 
segnali la natura e, a seconda del contenuto, all'invio di 
una password o di altre informazioni che diano una 
ragionevole certezza della maggiore età dell'utente 

Articolo 10 - Responsabilità per i contenuti critici 

1.1 fornitori di accesso non sono responsabili dei 
contenuti provenienti dall'esterno dei propri siti o 
immessi direttamente dagli abbonati o dagli utilizzatori e 
non sono tenuti a impedirne la visibilità, tranne che in 
osservanza di un provvedimento motivato dell'autorità 
giudiziaria. 

2 I fornitori di accesso e di contenuti possono, secondo 
il proprio insindacabile giudizio, ospitare qualsiasi tipo di 
materiale, a condizione che: 
a) chi è abilitato a immettere contenuti sia stato 
identificato ai sensi dell'articolo 5 e informato ai sensi 
dell'articolo 8, comma 1, lettere e), f), gl. h) e i), 
bl l'abbonato o qualsiasi altro soggetto abilitato dal 
fornitore all'immissione di contenuti sia stato 
preventivamente informato delle responsabilità derivanti 
dalla natura illegale o critica dei contenuti stessi, 
cl l'abbonato o gli utilizzatori rendano accessibile a terzi il 


194 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 











Informatica e Società 


A 


re 'critici". Oggi si nutrono grandi speranze nei si¬ 
stemi di 'etichettatura' delle informazioni alla fon¬ 
te, ma presto si capirà che è una strada impratica¬ 
bile, per molti motivi: l'impossibilità di classificare 
l'enorme massa di contenuti già presente sulla re¬ 
te, la varietà dei criteri di classificazione (che por¬ 
terebbe alla determinazione di un numero altissi¬ 
mo, e quindi mgestibile, di contrassegni) e il fatto 
che imporre l'etichettatura agli autori o ai fornitori 
di servizi o informazioni di qualsiasi tipo costitui¬ 
rebbe una forma di censura preventiva. 

E' stata scelta quindi la strada della selezione da 
parte dell'utente, molto più semplice da gestire, 
attraverso i programmi che impediscono l'acces¬ 
so a contenuti compresi in 'liste nere'. Queste 
possono essere predisposte da enti di qualsiasi 
natura e quindi scelte dagli abbonati sulla base 
delle proprie opinioni o, perché no?, delle proprie 
idiosincrasie. In questo modo l'utente è sensibiliz¬ 
zato e responsabilizzato, mentre al fornitore com¬ 
pete solo l'onere di fornire le informazioni ed 
eventualmente l'assistenza per l'uso dei program¬ 
mi filtro. 

Non contrasta con questa impostazione l'artico¬ 
lo 11, che resta tuttavia molto delicato: / fornitori 
di accesso o di contenuti rimuovono dai propri si¬ 
stemi, non appena ne vengano a conoscenza, i 
contenuti palesemente e inequivocabilmente ille¬ 
citi o offensivi, informando, ove possibile, il re¬ 
sponsabile dell'immissione. E' chiaro che non si 
può e non si deve attribuire ai provider alcun com¬ 


pito di censura, ma in casi di assoluta evidenza 
l'intervento può essere necessario, anche per evi¬ 
tare responsabilità civili per i danni che qualcuno 
potrebbe subire a causa di contenuti che chiun¬ 
que può riconoscere a prima vista come illeciti o 
offensivi. 

L’articolo 12 è posto a tutela della collettività e 
prevede la facoltà del fornitore di interrompere il 
contratto di un abbonato che non rispetti le norme 
di comportamento. Per questo è necessaria 
un'apposita clausola contrattuale. 

Gli articoli 13 e 14. rispettivamente intitolati 
"Misure di sicurezza e segnalazioni all'autorità 
giudiziaria" e "Sistemi crittografici e di validazio- 
ne", a stretto rigore non sarebbero necessari, per¬ 
ché non fanno altro che rimandare alla normativa 
generale. Sono stati inseriti per completare il qua¬ 
dro delle regole, precisando i limiti di applicazione 
della normativa stessa. 

Il terzo e il quarto titolo sono dedicati alla com¬ 
missione di controllo e alle procedure contenzio¬ 
se. Nella bozza attuale sono ben definiti, ma è una 
materia che si presta a diverse soluzioni, anche in 
considerazione del fatto che manca ancora una 
parte molto importante della Carta: quella che ri¬ 
guarda gli organismi che dovranno rappresentare 
l'universo dei soggetti italiani di Internet e delle 
fonti di finanziamento che dovranno renderne 
possibile l'attività. Su questo punto non sono an¬ 
cora state avanzate proposte concrete. 

Resta infine aperto il problema dell'indispensa- 


materiale idoneo a turbare il comune senso del pudore, 
cosi come definito dalla giurisprudenza corrente, solo 
con la procedura descritta al quarto comma dell'articolo 
precedente; 

d) le informazioni critiche non siano facilmente 
accessibili mediante procedure alternative. 

Articolo 11 - Rimozione dei contenuti critici 

2, 1 fornitori di accesso o di contenuti rimuovono dai 
propri sistemi, non appena ne vengano a conoscenza, i 
contenuti palesemente e inequivocabilmente illeciti o 
offensivi, informando, ove possibile, il responsabile 
dell'immissione. 

2. In caso di dubbio sulla natura dei contenuti indicati 
dal comma precedente, gli aderenti possono chiedere 
il parete della commissione prevista daH’articolo 15. 

Articolo 12 - Utilizzo improprio dei sistemi di 
messaggistica 

1. Fatte salve le disposizioni di legge sulla materia, al 
fine di proteggere gli utenti dall'uso dei sistemi di 
messaggistica per fini impropri, quali l'invio a liste di 
abbonati di materiale pubblicitario o altre informazioni 
non richieste, i fornitori di accesso predispongono 
clausole contrattuali che rendano possibile 
l'interruzione del contratto di abbonamento per coloro 
che non rispettino le norme di comportamento. 

Commissione di controllo 

Articolo 15 - Commissione di controllo 


1. Il rispetto delle norme di questa Carta è affidato a 
una commissione di controllo composta da tre 
componenti effettivi e da due supplenti, eletta a 
maggioranza semplice da tutti gli aderenti, con 
votazione telematica da svolgere con le procedure di 
autenticazione previste dai regolamenti applicativi della 
legge 15 febbraio 1997 n. 59. articolo 15, comma 2. 

4 I componenti della commissione di controllo 
svolgono la loro attività a titolo gratuito. 

Articolo 16 - Compiti della commissione 

1. La commissione di controllo: 

a) vigila sull'applicazione di questa Carta e decide sui 
ricorsi e sulle segnalazioni di eventuali violazioni delle 
norme di comportamento e sulle controversie tra gli 
aderenti; 

b) esprime pareri su specifiche richieste relative 
all'applicazione della Carta; 

c) decide nella piu totale autonomia e nell'interesse 
generale e pubblica senza ritardo le sue decisioni in un 
apposito sito del Word Wide Web. 

2. La commissione di controllo nceve e valuta le 
segnalazioni e le nchieste provenienti dalle 
associazioni degli utenti e, se del caso, trasmette agli 
aderenti le opportune indicazioni. 

Procedure contenziose 

Articolo 17 - Segnalazioni 

1 . Chiunque e con qualsiasi mezzo può segnalare alla 
commissione di controllo violazioni delle norme di 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


195 


Informatica e Società 


bile coordinamento tra la nostra autoregolamenta¬ 
zione e quelle che saranno adottate negli altri pae¬ 
si. europei e non Ma qui si torna alla complessa 
questione del "diritto della rete”, che non potrà 
essere risolta in tempi brevi. 


E il diritto d’autore? 

Qualcuno osserverà che nella bozza non c'è alcun 
riferimento alle questioni legate alla diffusione su In¬ 
ternet di opere soggette a diritti d'autore, sulle quali 
da tempo si intrecciano accese discussioni. Il grup¬ 
po di studio che ha elaborato il testo ritiene invece 
che il problema non esista. Infatti, come osserva 
Andrea Monti nella sua relazione al Forum 


iiitf«mvtVAVJ[iic:Tir^aw»TiìTCTiii«iii<iwirtrirti 


questione del diritto d autore, forse una breve con¬ 
statazione può servire a dimostrare come non siano 
necessarie tutele speciali per l'internet. Un'opera 
può finire in rete solo in due modi: o ce la mette 
l'avente diritto (e in questo caso sceglierà se ren¬ 
derla liberamente disponibile o cos'altro); oppure un 
terzo e abusivamente (e allora si individua da dove 
arriva, lo si trova e lo si punisce)". Altro è il discorso 
sulle opere digitali che sempre più spesso vengono 
composte con parti di opere di altri autori, con la dif¬ 
ficoltà di attribuire all'uno o all’altro paternità e diritti. 
Ma questo è un problema che non riguarda né gli 
Internet provider né gli utenti in quanto tali. 

E cosi arriviamo alla conclusione. Riassumendo, 


i cardini della proposta di InterLex sono: definizio¬ 
ne dei soggetti e delle responsabilità (in senso giu¬ 
ridico) di ciascuno; responsabilizzazione (in senso 
generale) degli utenti, sia per quanto riguarda la 
natura dei contenuti che immettono, sia per la se¬ 
lezione dei contenuti che ricevono; chiarezza di 


rapporti tra abbonati e fornitori, da raggiungere at¬ 
traverso un'accurata definizione delle informazioni 
che questi ultimi devono fornire; chiarezza per 
quanto riguarda i contenuti illegali, il cui controllo è 
di competenza delle autorità preposte per legge e 
non può essere per nessun motivo attribuito ai 
provider. 

Cosi si spiega anche la scelta di intitolare il codi¬ 
ce "Carta delle garanzie di Internet". Si tratta pur 
sempre di un codice deontologico, ma che va al di 
là della semplice prescrizione di obblighi a carico 
degli aderenti, per investire l'insieme dei rapporti, 
dei diritti e dei doveri di ogni individuo che, a qual¬ 
siasi titolo, faccia parte di quella grande comunità 
che si chiama Internet. 

In gennaio, quando sarà in edicola il prossimo 
numero di MCmicrocomputer, la Carta dovrebbe 
essere già pronta, ma i tempi redazionali probabil¬ 
mente non consentiranno di pubblicare il testo fi¬ 
nale della proposta. L'informazione sarò comun- 
que tempestiva sulle pagine di InterLex 
inttPV/www.interiex.comll dove saranno riportate 
le critiche, le osservazioni e le proposte che 
chiunque può inviare. Naturalmente via e-mail, 
all'Indirizzo nmeriex&imeriex.coifil «fi 


questa Carta. 

2. Le segnalazioni anonime non vengono prese in 
considerazione, tranne che in casi di evidente gravità o 
di possibili violazioni della legge penale 

3. La commissione può aprire un procedimento di 
propria iniziativa quando, nell'ambito dell'attività di 
vigilanza prevista dall'articolo 16, venga a conoscenza 
di fatti di particolare gravità. 

Articolo 18 - Procedure 

1. Al ricevimento di una segnalazione, la commissione 
ne controlla la veridicità e fondatezza; se la ritiene 
infondata ne dà comunicazione motivata all'autore 
entro quindici giorni dal ricevimento. 

2. Se la commissione ritiene la segnalazione non 
infondata, entro quindici giorni dal ricevimento della 
segnalazione invita l'interessato a fornire tutti i 
chiarimenti che ritiene utili alla propria difesa, 
assegnando un termine congruo e comunque non 
inferiore a quindici giorni; se i chiarimenti sono ritenuti 
sufficienti a provare l'infondatezza della segnalazione, 
la commissione archivia il procedimento e ne dà 
comunicazione motivata all'autore, nei limiti in cui ciò 
non costituisca violazione di segreto industriale o 
professionale o aziendale. 

3. Se la commissione ritiene di dover procedere, invia 
all'interessato una comunicazione contenente le 
contestazioni e la data entro la quale devono pervenire 
alla Commissione le note difensive, che devono 
contenere tutte le argomentazioni in fatto e dintto a 
propria difesa. 


4. La commissione acquisisce le informazioni 
necessarie alla decisione anche ricorrendo all'ausilio di 
consulenze tecniche; dell'eventuale consulenza 
tecnica è data notizia all'autore della segnalazione e 
all'interessato che. sostenendone i costi, possono 
intervenire in proprio, se qualificati tecnicamente, o a 
mezzo di un consulente. 

5. Acquisiti gli elementi necessari, la commissione 
fissa una data per la decisione e la comunica alle parti; 
ricevuta la comunicazione della data della decisione, le 
pam non possono più modificare le proprie richieste 
né produrre altro materiale probatorio; l'interessato 
può essere ascoltato personalmente o a mezzo di un 
rappresentante informato dei fatti e munito di delega, 
fino al ricevimento della comunicazione della data della 
decisione; all'aderente é concesso di essere ascoltato 
anche oltre il termine stabilito solo se si sono verificati 
fatti nuovi e rilevanti ai fini della decisione: la 
decisione, motivata, viene comunicata senza ritardo 
alle parti e pubblicata sul sito della commissione. 

6 . Il procedimento deve concludersi entro sei mesi dal 
ricevimento della segnalazione o dall'attivazione per 
iniziativa propria della commissione. 

7. Tutte le comunicazioni relative alle procedure 
possono essere effettuate a mezzo lettera 
raccomandata o con documenti digitali autenticati a 
norma dei regolamenti previsti dalla legge 15 febbraio 
1997 n. 59. articolo 15, comma 2 

8 . Di ogni procedimento devono essere conservati in 
formato digitale gli atti e i verbali, al fine di consentire 
l'eventuale verifica dell'operato della commissione. 


196 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 






COMPAQ PRESARIO: 

IL COMPUTER IDEALE PER LA FAMIGLIA MODERNA. 



Che venga usato per lavoro, studio, diverti¬ 
mento o tutte e tre queste applicazioni più 
molte oltre, il personal è quasi diventato un 
elettrodomestico. In Europa una famiglia su 
cinque ne possiede uno (in Italia la percen¬ 
tuale è circa la metà) e la tendenza è in 
aumento, grazie anche al fatto che i com¬ 
puter di oggi sono più facili da usare dei 
loro antenati e vengono offerti con ricche 
dotazioni di programmi per ogni utilizzo. 
Ciò nonostante, per scegliere bene, biso¬ 
gna considerare tutti gli aspetti dell'offerta; 
come per l'acquisto di un impianto stereo 
o di un'auto, dobbiamo fidarci soprattutto 
di chi, oltre a offrire un buon prodotto, è 
in grado di dare i consigli giusti per usar¬ 
lo bene e mantenerlo in ordine. 

Nessuno in questo supera Compaq, il 
primo produttore di computer in tutto il 
mondo (lo scorso anno ne ha costruiti 
oltre 7,8 milionil), che ha recentemente 
raggiunto la leadership anche in Italia 
con il 14,3% del mercato. 

Un personal Compaq è potente, facile da 
usare, affidabile, garantito da un'azienda 
con oltre quindici anni di esperienza e 


una presenza in Italia seria e qualificata. 
Un acquisto Compaq è un acquisto sicu¬ 
ro, tanto più che la società offre per que¬ 
sto periodo natalizio una serie di model¬ 
li - caratterizzati dal marchio Compaq 
Presario - progettati appositamente per 
ogni tipo di utilizzo domestico. 

Presario desktop: prezzi imbattibili 
e super prestazioni. 

La serie Presario da tavolo comprende due 
personal multimediali estremamente potenti 
e ricchi di funzioni, ma convenienti e alla 
portata di tutte le tasche. Progettati e realiz¬ 
zati con la tradizionale qualità Compaq, 
Presario 2230 e Presario 4220 offrono tutte 
le funzionalità di una macchina desktop in 
un design caratterizzato dal colore nero, 
per adattarsi meglio a ogni ambiente dome¬ 
stico e "convivere" a fianco di stereo e TV. 
Fra le altre caratteristiche tecnologiche 
all'avanguardia per questa categoria di 
prodotti, troviamo l'audio PremierSound 
con Phantom Subwoofer per un suono reali¬ 
stico e di alta qualità e i pulsanti Easy 
Access per regolare all'istante varie funzio¬ 
ni essenziali del computer. Parlando di 
caratteristiche tecniche, i Presario desktop si 
basano sui processori Media GX a 200 
MHz e Pentium con tecnologia MMX a 
166 MHz; lettori di Cd-Rom a 16 velo¬ 
cità; fax/modem a 33,6 K aggiornabile 
a 56 K (solo per Presario 4220); sistema 
video MPEG; 16 MB di memoria; monitor 
14"; grafica a 64 bit con Direct3D e 
disco rigido da 2,1 GB. Presario 2230 e 
4220 hanno un prezzo indicativo al pub¬ 
blico rispettivamente di lire 1.990.000 e 
di lire 2.690.000, IVA compresa. 
Presario minitower: potenza profes¬ 
sionale al prezzo giusto per la casa. 
La serie Presario 4500 è composta da due 


minitower, cioè modelli a ingombro ridotto 
e sviluppo verticale, perfetti per scrivanie 
affollate o da posizionare sul pavimento, 
vicino alla scrivania stessa. Sistemi per la 
casa tra i più potenti oggi disponibili, 
Presario 4506 e 4526 sono all'avanguar¬ 
dia tanto nella grafica multimediale quan¬ 
to nel collegamento a Internet con un sem¬ 
plice pulsante e soprattutto nelle funziona¬ 
lità audio e video, grazie al sistema 
VirtualTheater con Dolby Surround Sound 
e diffusori JBL capaci di simulare ben cin¬ 
que altoparlanti posizionati nell'ambiente. 
Il tutto a prezzi incredibili: lire 3.590.000 
per Presario 4506 e lire 4.290.000 per 
Presario 4526, IVA compresa. Per queste 
cifre si possono scegliere macchine di 
assoluta eccellenza, equipaggiate con il 
meglio della tecnologia oggi disponibile: 
processori Pentium con tecnologia MMX di 
Intel a 200 e 233 MHz, Cd-Rom con velo¬ 
cità da 16x e 24x, fax/modem a 33,6 K 
aggiornabile a 56 K; sistema video 
MPEG2, 16 MB di memoria, 256 K di 
cache di secondo livello, monitor 15", 2 MB 
di memoria video con grafica a 64 bit con 
Direct3D e disco rigido da 3,2 o 4 GB. 
Una ricca dotazione di software 
per tutta la famiglia. 

Grazie alla ricca dotazione di software 
applicativo compreso in ogni Compaq 
Presario (Microsoft Works, Microsoft 
Money, Microsoft Encarta World Alias, 
Microsoft Football, Microsoft Creative 
Writer, Sim City 2000 NE*, abbonamen¬ 
to promozionale a Telecom Italia Net*) 
tutta la famiglia può utilizzare il nuovo 
acquisto per qualcosa di interessante e 
divertente sin dal primo momento. 

*Non fornito in Presario 2230 


I nomi menzionali possono essere marchi o morchi registrati delie rispettive aziende 









Arte Informatica 


L'intervista a Valentina Valentini 


Per riuscire a comprendere meglio l’arte nata dall’uso 
delle nuove tecnologie, bisogna tornare indietro nei 
tempo, negli anni ‘70, quando le avanguardie ormai 
storiche, hanno superato i confini tra arte e non arte, tra 
interno ed esterno, tra natura e cultura, trasformando il 
fare arte e il vedere l’arte. 

di Ida Gerosa 


r^r\ a quel periodo l'opera ha perso 

Vj) le sue caratteristiche che la 

!_/ identificavano, la sua qualità di 
oggetto e di unicità, per diventare, con 
le "performances", impalpabile, imma¬ 
teriale, ripetitiva. 

Poi con le installazioni multimediali, lo 
spettatore è diventato parte dell'opera, 
vi è entrato ed ha cominciato ad interagi¬ 
re e a respirare in sintonia con l'atmosfe¬ 
ra creata dall'opera stessa. Quasi sì fos¬ 
se trovato non più fuori a guardare il 
quadro, ma dentro a vivere tra gli oggetti 
creati. 

Lo spettatore è diventato parte viven¬ 
te, quasi rappresentante, delle emozioni 
che l'artista ha provato e ha cercato di 
trasmettere con l'opera diventata, come 
dicevo, spazio pieno di significati. 

L'elettronica, infine, ha contribuito a 
rendere ancora più complessa la struttu¬ 
ra dell'opera d'arte, ma anche a riconse¬ 
gnarla più attraente, più espressiva, più 
efficace. 

Valentina Valentini, nota studiosa di 
problematiche teoriche e storiche legate 
al teatro del '900 italiano e straniero, è 
tra quelli che nel percorso di approfondi¬ 
mento dei propri interessi ha incontrato 
la trasformazione dell'arte. 

Ha vissuto i movimenti dell'avanguar¬ 
dia storica degli anni 70 e si è trovata ad 
esaminare le possibilità e le realizzazioni 
dell'arte elettronica. 

Ha contribuito alla diffusione del vi¬ 
deo, o meglio come lei lo definisce, del 
video d'autore con la creazione del Festi¬ 
val di Taormina. 

Quando l'ho intervistata le ho chiesto 
di presentarsi, e mi ha risposto: "Lavo¬ 
rando sul Teatro dal '60 ai nostri giorni, è 
stato naturale imbattermi, negli anni '70, 
nel discorso del video, dell'immagine 
elettronica, dei dispositivi tecnologici. 


Quello è stato un momento molto ric¬ 
co di fermenti e di idee innovative. 

Nell'86, dopo un lavoro abbastanza fa¬ 
ticoso sul rapporto tra il teatro e i nuovi 
media, ho capito come il teatro sia stato 
influenzato dalla fotografia, dal cinema, 
dalla televisione, dal video. 

Ho quindi focalizzato il mio interesse 
sul crocevia di quegli anni e di quelle 
esperienze, in particolare sul video, su 
quello che ho definito "video d'autore ". 

Ed è nato come discorso specifico il 
Festival di Taormina. 

Video d'autore in quanto distante dalla 
videoarte, che ha quella matrice molto 
connotata di derivazione dalle arti visive 

A me, ripeto, interessava cogliere la ri¬ 
cerca e le interferenze tra video, televi¬ 
sione e cinema in particolare, e le in¬ 
fluenze reciproche Cosa l'immagine 
elettronica dava alla televisione e. vice¬ 
versa, cosa la televisione dava all'imma¬ 
gine elettronica. 

Il Festival è nato anche dal desiderio di 
non fare più rassegne "geografiche ", nè 
la ricerca dei "talenti", ma dal piacere di 
presentare quelle esperienze già affer¬ 
mate, viste come monografie personali 
per artisti stimati in campo internaziona¬ 
le". 

Le chiedo ancora: "Oggi, attraverso In¬ 
ternet, la comunicazione è ampia e im¬ 
mediata. Si possono inviare immagini, 
suoni, informazioni. 

Una delle funzioni dei Festival è quella, 
appunto, di informazione circa le realtà 
dell'arte. In questo senso è ancora valido 
organizzare una manifestazione del ge¬ 
nere, che ha degli alti costi, ed ha biso¬ 
gno dello spostamento dei partecipanti e 
dei visitatori, con l'inevitabile uso di tem¬ 
po e di materiali?" 

Valentina risponde che ha sempre 
combattuto l'ideologismo per cui un 



nuovo media ne fa morire un altro. Pen¬ 
sa che ci sia una specificità di Internet e 
una specificità, che non viene a cadere, 
dei significati dei Festival, come incon¬ 
tro, discussione, stare insieme e parteci¬ 
pare a un evento. 


L’arte è morta? 

Personalmente trovo abbastanza 
noiosi i convegni, spesso ripetitivi, con la 
presenza dei soliti pochi noti critici e arti¬ 
sti. Convegni che non portano nessuna 
conseguenza costruttiva, ma solo il rac¬ 
contarsi sempre le stesse esperienze 
Ma è il circuito dell'arte che lo vuole.. 

Ma soprattutto non ho più neanche 
una grande spinta ad andare a vedere 
mostre di arte contemporanea Perché 
l'estetica, la sensibilità è cambiata, e pro¬ 
vo un tedio intenso nel vedere opere che 
sembrano già viste, che non rappresen¬ 
tano Ho profondo" dell'artista, né il vìs¬ 
suto quotidiano, ma spesso sono sola¬ 
mente manipolazioni di materiali antichi 
alla ricerca affannosa di soluzioni nuove 
che sembra possano diventare arte... 


198 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 








Arte Informatica 



E le chiedo: "Senti anche tu la neces¬ 
sità una migliore rappresentazione degli 
stimoli che proviamo o subiamo tutti i 
giorni?" 

La studiosa mi risponde: "Nel campo 
dell'arte questo è un momento di 
profonda crisi. I movimenti più importan¬ 
ti sul piano artistico, innovativi e dirom¬ 
penti, sono passati ormai da una ventina 
d'anni e tutti aspettiamo che una nuova 
ondata di rinascita culturale e artistica si 
presenti. 

Viviamo un momento di formalismo. I 
movimenti di allora oggi sono formalizza¬ 
ti e non ci parlano più. perché sono stati 
catalogati e archiviati come discorso sto¬ 
rico. Il problema è che oggi c'è anche 
un'immissione nel mercato dell’arte, pe¬ 
raltro anche questo molto in crisi, di ope¬ 
re e di artisti nuovi che non hanno asso¬ 
lutamente una dignità, un'intenzione, 
un’originalità, una visione del mondo tale 
per cui possiamo attribuire la denomina¬ 
zione di "artista ". 

Abbiamo un'invasione di pseudo artisti 
e di pseudo opere, tali non solo perché 
non sono capaci di parlarci del presente, 
ma anche di avere nostalgia del passato. 

Opere che non riescono a far formula¬ 
re criteri di qualità, di arte, di estetica, di 
confini tra sociale ed artistico. 

Ora ci sono "artefici radicali " che si 
occupano, ad esempio, dell'AIDS... ma 
non è questo il criterio per distinguere 
un artista da un non artista 

Eppure imperano criteri di questo tipo 

Se pensiamo all’ultima Biennale di Ve¬ 
nezia. alla monumentalizzazione di 
"maestri" che sono stati anche bravi, 
ma che oggi andrebbero storicizzati e ba- 


IDA GEROSA 

Artista di Computer Art è anche diret¬ 
tore del giornale per l'arte in Internet il 
cui indirizzo è 
kvww mclinK.it/rricTl nk/arte 


T 

k 


sta. E poi abbiamo i "figli" di questi mae¬ 
stri che non esprimono nulla. 

C'è una grande confusione, e i criteri 
per capire che c'è confusione si sono 
completamente persi. Criteri a livello cri¬ 
tico. scientifico, interpretativo" 

L’elettronica ha 
trasformato il nostro 
atteggiamento 
mentale? 

Ti propongo un'ultima mia riflessione 
per avere un confronto con i tuoi pensieri, 

Avverto in me e in tante persone che 
incontro una necessità di ideali che ci 
sprona a desiderare di raggiungerli e, 
spesso non potendo adempiere a que¬ 
sta aspirazione, ci troviamo indotti a so¬ 
gnare I sogni ci portano verso mete che 
sembra possano essere raggiunte. 

E’ un terreno fertile per pensare che i 
mondi virtuali agiranno in maniera 
profonda sulla nostra psiche e sulla con¬ 
dizione materiale della nostra esistenza. 

Forse tante realtà immaginarie ci da¬ 
ranno lo slancio per creare nuove realtà 

Sono convinta, come del resto dico 
sempre, che l'arte elettronica abbia con¬ 
tribuito alla trasformazione dell'atteggia¬ 
mento mentale verso le possibilità di un 
mondo futuro diverso, forse migliore. 

Ti senti di appartenere all’onda che ha 
contribuito alle metamorfosi spirituali, 
materiali e soprattutto visive? 

Cosi Valentina mi risponde: "Ho avuto 
lunghe discussioni con artisti su questo 
discorso del virtuale. Penso che oggi 
manchi il pensiero filosofico estetico ma 
anche una progettazione di utopia, di 
superamento della realtà e del presente. 
Penso che oggi viviamo in una dimensio¬ 
ne contraria, cioè nell'appiattimento. Sin¬ 
tomo banale è che non usiamo più il 
congiuntivo e le dimensioni temporali 
sono state abolite. 

L'arte non esprime più una dimensio¬ 
ne diversa dal presente, non esprime più 
un pensiero trascendentale, ontologico 
rispetto ad una divinità . Non rappresenta 
piu il "soggetto". Questo è l'espressio¬ 
ne di una incapacità, del pensiero e 
dell'arte di oggi, di progettare una diffe¬ 
rente realtà. Non c è neanche più posto 
per il tragico, per la tragedia, ma solo per 
la contemplazione del rottame, della 
spazzatura del mondo. 

Quindi mancando un pensiero sul tra¬ 
gico. mancando una dimensione non so¬ 
lo di un "soggetto forte ", ma anche di 
un "io " che cerca di far sentire la propria 
voce, non vedo una possibilità di un'arte 
che cerca di progettare una realtà diver¬ 
sa da quella che viviamo. 

Secondo me la tecnologia, purtroppo, 


non ha contribuito a creare un'alterità, 
ma semmai ne stiamo subendo soltanto 
l'effetto negativo". 

Hai toccato argomenti estremamente 
importanti, offrendo visioni che condivi¬ 
do pienamente, ma permettimi di con¬ 
trobattere il tuo pensiero sull'appiatti¬ 
mento. 

La tumultuosa e velocissima crescita 
della tecnologia negli ultimi dieci anni, 
parlo quindi di anni ‘90, ha forse "scaval¬ 
cato" lo sviluppo del pensiero artistico e 
filosofico. Non c’è stato il tempo neces¬ 
sario per maturare ed assorbire le nuo¬ 
ve. enormi e stimolanti proposte 

Forse da qui l'attuale "appiattimento" 
che vediamo nei neoartisti, ma anche, 
come dici tu, la confusione a livello criti¬ 
co, scientifico, interpretativo delle nuove 
leve. Perché alcuni non sono ancora riu¬ 
sciti ad assimilare tutto quello che, forse 


per la prima volta nella storia dell'uma¬ 
nità, tali possibilità reali rappresentano. 
Realtà tali da lasciare frastornati e inca¬ 
paci di capire a fondo. 

Sono però convinta che, al contrario, 
chi ha avuto l'abilità di inglobare questa 
crescita repentina, ha trovato stimoli suf¬ 
ficienti per arrivare ad ulteriori importanti 
considerazioni. 

Oggi abbiamo qualcosa di diverso, di 
più. Forse abbiamo perso certe "intona¬ 
zioni", certi "sapori antichi", ma lo spa¬ 
zio per la fantasia è cresciuto a dismisura 
e penso che attraverso questa "nuova" 
arte, realizzata in maniera fragile, caduca, 
siamo sollecitati a fare un lavoro di intro¬ 
spezione profondo ed emozionante, che 
ci consente di provare il sapore della pu¬ 
rezza, dell'assoluto con una visione intui¬ 
tiva, staccata dalla scena quotidiana ma¬ 
terialistica, che fa diventare il nostro pen¬ 
siero luce, sogno, significato, forse più 
tardi realtà. 

Penso che un'arte che riesce a rag¬ 
giungere questi risultati sia un'arte viva. 





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Informatica 

e Architettura 


m 


a cura di Paolo Martegani 
e Riccardo Montenegro 

Inviate le vostre let tere per posta alla redazione indicando il ti tolo della rubrica "Informatica e Architettura" o direttamente ai 
curatori via e-mail: imarteqan&uniromad.it nc_mont&mix7i\ 


La parola ai lettori 


Un programma di arredamento che sal¬ 
va in PovRay 3.x 

Da qualche mese seguo la vostra rubrica 
sul mensile "MCmicrocomputer" trovan¬ 
dola molto interessante. 

Cercando di non larvi perdere del tempo 
verrò subito al dunque. Da ormai 5 anni sto 
sviluppando un prodotto software orientato 
all'arredamento di interni. Tale prodotto, or¬ 
mai ultimato, è del tutto autonomo per 
quanto riguarda editor, modellatore, modu¬ 
lo di rendering, gestione progetto (preven¬ 
tivi...) e gestione librerie/cataloghi. 

Il motivo per il quale vi scrivo e per il quale 
credo che vi possa interessare questa mia 


e-mail è il seguente: il mio pacchetto 
software esporta correttamente in formato 
PovRay 3.x. 

Da questo punto di vista, si può dire che 
con il pacchetto si può progettare un am¬ 
biente in tempi ridottissimi che vanno da 5 
a 30 minuti, è infatti ottimizzato anche per 
un uso realtime (con cliente presente). 
Consente delle anteprime in tempi ridottis¬ 
simi (2 secondi) e di ottima qualità. In prati¬ 
ca si ottiene una immagine quasi uguale a 
quella finale (fatta con PovRay) le uniche 
cose che mancano sono i riflessi e le om¬ 
bre, ma sono presenti: trasparenze, textu- 
re. luci, ecc. 


Il mio solo problema è quello di far cono¬ 
scere il pacchetto al grande pubblico Te¬ 
nerlo in un cassetto o distribuirlo in una zo¬ 
na limitatissima come faccio ora sarebbe 
un vero delitto. 

Vi mando qualche esempio. 

Restando in attesa di una risposta, porgo 
distinti saluti. 

Ing.Roberto Dell'Èva (Roberto.DellEva@el- 
sag.it) 

Pubblichiamo con piacere la sua lettera, se¬ 
gnalando il suo lavoro all'attenzione di 
quanti, aziende o distributori, siano interes¬ 
sati. Ci faccia sapere gli sviluppi. 



Cosa succede 


Spazio pubblico e architettura alla Triennale di Milano 

È in corso di svolgimento (fino all' 11 gennaio 1998) presso le 
sale del Palazzo dell'Arte della Triennale di Milano la mostra "Le 
architetture dello spazio pubblico. Forme della storia, forme del 
presente" a cura di Paolo Caputo. La manifestazione offre due 
percorsi paralleli, il primo è storico e si snoda attraverso le emble¬ 
matiche proposte di otto autori (Choay, De Seta, Frank, Podrecca, 
Portas, Sambricio, Smets e Sutcliffe) che si immergono in altret¬ 
tanti spazi storici di città europee; il secondo è progettuale e offre 
uno spaccato della situazione attuale proponendo 125 realizzazioni 
degli ultimi 20 anni di particolare interesse tematico e propositivo. 

La mostra conta inoltre un ricco materiale documentano (filmati 
su luoghi significativi e video con interviste a studiosi e progettisti 
internazionali), un convegno realizzato con il Politecnico di Milano 
e un concorso di progettazione di spazi pubblici riferito alle molte¬ 
plici problematiche che questo tema implica nelle città italiane. 


A Cosenza nasce "Abitacolo" 

Ha iniziato la sua attività, con sede in un antico palazzo di Co¬ 
senza, "Abitacolo": un istituto-laboratorio dedicato alla ricerca in¬ 
terdisciplinare tra architettura, design, arte, urbanistica e ambien¬ 
te. "Abitacolo" ha iniziato la propria attività con una mostra dedi¬ 
cata all'architetto Fernando Miglietta. 

Achille Castiglioni in mostra al MoMA di New York 

"Achille Castiglioni: Design!" è il titolo della mostra (fino al 6 
gennaio 1998), a cura di Paola Antonelli. che il MoMA ha dedicato 
al grande designer italiano. La rassegna - che comprende mobili, 
oggetti, elettrodomestici, lampade, ecc. - esprime pienamente la 
vitalità e l'ironia che il progettista ha manifestato durante il suo 
percorso creativo (per anni vissuto in simbiosi con il fratello Pier 
Giacomo) ed appare maggiormente opportuna in quanto l'opera di 
Castiglioni non era stata mai presentata al pubblico americano 


200 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 















Informatica e Architettura 


La cucina intelligente 

Lo spazio interno è interessato da continue trasformazioni, conseguenza di diverse 
concezioni distributive, deilo sviluppo dell’elettronica e di una maggiore coscienza 
ambientale. La cucina rappresenta un ideale campo di sperimentazione: sia per l’aper¬ 
tura del proprio spazio, un tempo di servizio, verso quello di relazione, sia per la na¬ 
scita della domotica: fusione dell’automazione, della robotica e dell’informatica. 


di Maria Grazia Rossetti 


Dagli anni '80 si assiste alla realizzazio¬ 
ne di cucine dal disegno lineare ininter¬ 
rotto, prive di spessori in vista e cornici. 
La parola d'ordine è continuità e unifor¬ 
mità. 

Nasce il piano continuo di lavoro all'In¬ 
terno del quale si inseriscono gli ele¬ 
menti acqua e fuoco. Basi e pensili arri¬ 
vano i primi a terra i secondi a soffitto. I 
sistemi/cucina presentano una grande 
componibilità, spinta fino alla realizzazio¬ 
ne di elementi a ponte o a parete attrez¬ 
zata, mono o bifaccia, questi ultimi utiliz¬ 
zabili su ambo i lati. 

Grande attenzione è riservata all'impie¬ 
go di nuovi materiali: supporti in resine 
sintetiche con la superficie esterna in pel¬ 
licola di fibre di legno, di marmo, di veli in 
acciaio, opachi, colorati. Molto usato è il 
vetro retinato o satinato e il policarbonato 
trasparente. Si sperimentano abbinamen¬ 
ti inusuali, come l'alluminio con il legno 




Nelle immagini sistemazione e arredo 
dello spazio giorno di un alloggio con¬ 
temporaneo 

Caratterizzante e l'ambiente cucina che 
si integra con il soggiorno attraverso 
una grande apertura, utilizzabile come 
piano snack e chiudibile con ante scor¬ 
revoli. 

massello. Grande attenzione è riservata al 
numero ed al tipo degli accessori 
C'è continuità tra programmi di mobili 
componibili per le cucine e quelli per gli 
altri ambienti della casa. I secondi differi¬ 
scono solo nell'uso e nei dettagli ma 
hanno struttura e disegno come i primi. 
Perfino i materiali e il colore spesso sono 


gli stessi. Vengono proposte con suc¬ 
cesso cucine ad isola o a penisola, all'in¬ 
terno sempre di programmi componibili. 

È il trionfo della teoria del Paesaggio 
Domestico Italiano. 

Una sene infinita di accessori e di elet¬ 
trodomestici caratterizza queste cucine. 
La cucina si può concepire come un la¬ 
boratorio dotato di attrezzature d'avan¬ 
guardia o come un locale da vivere in 
modo disinvolto senza schemi tipologici 
prefissati. Esso può essere inserito in un 
locale autonomo chiuso o in una zona li¬ 
mitata di un monolocale. Può essere in¬ 
serita direttamente nel soggiorno e se¬ 
parata con schermature fisse o mobili, o 


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Informatica e Architettura 


costituire con la sala da pranzo un unico 
ambiente articolato. Infine diventare es¬ 
sa stessa soggiorno, pranzo, studio e co¬ 
si via. Può sparire dentro una parete at¬ 
trezzata e ricomparire (in uso) solo quan¬ 
do serve. Sostenendo la teoria, tutta ita¬ 
liana, del paesaggio domestico che cam¬ 
bia secondo le ore del giorno 

La cucina perde sempre più le caratte¬ 
ristiche del servizio, per assumere quelle 
di spazio speciale per la vita sociale della 
famiglia. 

La cucina 
contemporanea 

Ha radici negli studi e nelle realizzazio¬ 
ni di studiose e donne architetto: la teo¬ 
ria della macchina che aiuta in cucina, di¬ 
vulgata dalla teorica americana Cristine 
Frederick, gli studi ergonomici sulla cuci¬ 
na della Erna Meyer e le conseguenti 
realizzazioni su vasta scala della Grette 
Shutte Lihotzky, dei primi decenni di 
questo secolo, sono ancora oggi validi ri¬ 
ferimenti per progettare razionalmente 
l'ambiente cucina. Operazione che è in 
continua evoluzione. Oggi si sta supe¬ 
rando la monotonia della ripetizione degli 
elementi modulari, standard, tipica della 


Gli elettrodomestici rivestono un ruolo sem¬ 
pre più importante sia a livello funzionale 
che formale. In questa pagina alcuni signifi¬ 
cativi prodotti della Ariston, azienda parti¬ 
colarmente attiva nella ricerca Ricordiamo 
il progetto "Arision ", il maggiordomo elet¬ 
tronico. che già negli anni ottanta introduce¬ 
va il controllo automatico nella gestione del¬ 
le attrezzature domestiche: principi che si 
ritrovano ora in tutti gli elettrodomestici. 



cucina normalizzata: vengono proposte 
serie infinite di accessori, di dettagli, di 
particolari e di materiali vari, posti in reci¬ 
proca sintonia e con rapporto coordinato 
tra colore e forma. 

Accanto a questi accorgimenti, un al¬ 
tro aspetto diviene emergente. È dovuto 
alla evoluzione dell’elettronica, che per¬ 
mette la gestione, anche in assenza de¬ 
gli utenti, delle macchine calde e fredde 
dell’ambiente cucina. 


tegia commerciale in questa direzione 
L'impegno avviene su piu fronti: frigori¬ 
feri dotati di compressori ermetici, utiliz¬ 
zanti fluidi ecologici, dotati di motore 
elettrico a funzionamento elettronico 
che riduce notevolmente il consumo 
energetico. Elettrodomestici "fuzzy-lo- 
gic”, sistemi intelligenti in grado di tara¬ 
re e modificare il funzionamento di un 
apparecchio secondo le abitudini d’uso 
di ciascun utente. 

Il design degli elementi avanzati e im¬ 
postato su parti (componentistica) as¬ 
semblatoli e intercambiabili per permet¬ 
tere la personalizzazione del prodotto 
sia formalmente, sia in termini di pre¬ 
stazioni e di costi II lavello in acciaio da 
gestire e suddividere con griglie in ac¬ 
ciaio e vaschette di plastica come me¬ 
glio si crede. Il sistema dei contenitori e 
razionalizzato al massimo per permette¬ 
re le varie aggregazioni degli elementi e 
l’integrazione con gli accessori 

La sfida progettuale 

Anche la cucina formalmente risente 
delle teorie decostruttiviste e di quelle 
della tendenza: per le prime compaiono 
elementi contrastanti, non razionali, tra 
quelli normalizzati; per le seconde ele¬ 
menti con puro valore decorativo vengo¬ 
no mescolati ai moduli. 

Un gioco difficile che spesso presenta 
forti cadute figurative ma al tempo stes¬ 
so una prova impegnativa per la creati¬ 
vità dei designer. Infatti anche se per 
molti aspetti la cucina può considerarsi 
un prodotto maturo, non si fermeranno 
certo le nuove proposte 



Crescente complessità 

La cucina ha un peso fondamentale 
nell’organizzazione dello spazio abitativo, 
ma è anche rilevante ai fini della gestio¬ 
ne delle risorse energetiche a livello ge¬ 
nerale. Ogni accorgimento che riduca i 
consumi dell'energia e dell’acqua si ri¬ 
flette positivamente sulla economia sia 
domestica che nazionale 

Ugualmente la ricerca di macchine pu¬ 
lite. poco inquinanti, agisce positivamen¬ 
te sul controllo ecologico della casa e 
quindi dell'ambiente. 

Materiale/colore/dettaglio e innovazio¬ 
ne elettronica sono oggi gli elementi 
condizionanti il design dei componenti 
l’ambiente cucina, mentre la tipologia è 
ancora quella proposta dal movimento 
razionalista. 

Negli anni '90, il controllo energetico e 
la coscienza ambientale sono importanti 
incentivi nella produzione di elettrodo¬ 
mestici di nuova generazione. L’industria 
spinge la ricerca, la produzione e la stra- 



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In libreria 


William J. Mitchell: “La città dei 
bits. Spazi, luoghi e autostrade infor¬ 
matiche", a cura di Sergio Potano. 
Electa, Milano 1997. L. 50.000 



La città dei bit* 



È possibile pensare alle città, alle abita¬ 
zioni, alla vita quotidiana degli anni a ve¬ 
nire con le concezioni, i parametri menta¬ 
li e culturali che ci hanno guidato fino a 
oggi, in un periodo in cui l’informatica e 
le nuove tecnologie stanno trasformando 
la nostra esistenza e il mondo attorno a 
noi? 

Questi e altri interrogativi si pone Wil¬ 
liam Mitchell, docente della Scuola di Ar¬ 
chitettura e Progettazione del Mit, nel 
suo libro La città dei bits Spazi, luoghi e 
autostrade informatiche. Che l'argomen¬ 
to abbia bisogno di un approccio diverso 
dal solito lo si capisce già dal titolo, dove 
appare chiaro che si parla si di architettu¬ 
ra e di urbanistica, ma in un contesto che 
non è più quello tradizionale della "for¬ 
ma" e della sua esteticità, dei materiali e 
dei sistemi strutturali: la città che Mit¬ 
chell descrive 6 come dissezionata, è "la 
citta dei bits" la cui tridimensionalità è 
quasi inesistente, dove contano più le 
connessioni che le distanze, le funzioni e 
i luoghi virtuali che gli spazi percorribili. In 
una parola siamo nel cyberspazio alla cui 
progettazione è demandato un architetto 
di nuova formazione, che potremmo 
chiamare con un brutto neologismo "cy- 
berarchitetto”. 

Tema complesso, come si vede, e non 
privo di trabocchetti a sfondo apocalitti¬ 
co, ma la scrittura piacevole di Mitchell, il 
suo approccio pacato e apparentemente 
divagante rendono il libro interessante e 
molto godibile anche per i non addetti ai 
lavori. I vari capitoli presentano gli argo- 


Informatica e Architettura 


menti utilizzando un approccio binario do¬ 
ve, di volta in volta, vengono accostati 
concetti e funzioni apparentemente dico¬ 
tomici con l’evidente scopo di trovare tra 
loro analogie e contiguità: "Sistema ner- 
voso/Sistema di rete ," Esserci/Collegar¬ 
si". "Muscoli/Attuatori". "Vicinato/Mud", 
"Recinsione/Crittrografia", ecc. La de¬ 
scrizione di un mondo che si sta liberan¬ 
do progressivamente dal corpo e dallo 
spazio risulta in tal modo più comprensi¬ 
bile e naturale. 

Il senso del libro sta proprio in questo 
voler essere il più concreto possibile, nel 
rifiutare i toni acuti e nel cercare una con¬ 
tinuità con la storia senza la quale non ci 
sarebbero né presente né futuro. La città 
dei bits nasce e si sviluppa come le città 
del passato: dalla griglia urbana di Mileto 
ai tracciati ortogonali del cardo e decu¬ 
mano dei romani fino allo schema radiale 
del barone Haussman per Parigi. Le reti e 
le piazze virtuali di Internet si sostituisco¬ 
no alle strade e alle piazze reali delle no¬ 
stre città, disegnando una nuova mappa 
mentale della forma del mondo. 

E l’architetto? Diamo la parola allo 
stesso Mitchell quando definisce il ruolo 
a cui sarà chiamato l’architetto negli anni 
a venire, lo fa tenendo i piedi piantati in 
terra ben sapendo che il destinatario del 
suo lavoro è pur sempre l’uomo: "Gli ar¬ 
chitetti del Duemila continueranno a mo¬ 
dellare, sistemare e collegare gli spazi 
(sia reali che virtuali) per soddisfare i bi¬ 
sogni umani. Continueranno anche a 
preoccuparsi delle qualità degli ambienti 
visivi e naturali. Continueranno a ricerca¬ 
re la comodità, la solidità e il piacere. Ma 
la comodità sarà in egual misura una que¬ 
stione di software e di configurazione di 
interfacce, come di planimetrie e di ma¬ 
teriali da costruzioni. La solidità non ri¬ 
guarderà soltanto l'integrità fisica dei si¬ 
stemi strutturali ma anche l'integrità logi¬ 
ca dei sistemi computerizzati. E il piace¬ 
re? Il piacere avrà nuove inimmaginabili 
dimensioni". (R.M.) 



crociare immagini e informazioni senza 
inutili estetismi. 

Le principali funzioni si articolano in tre 
parti. La prima corrisponde alla scheda¬ 
tura dei materiali lapidei con foto, carat¬ 
teristiche petrografiche, colore, prove¬ 
nienza, disponibilità attuale, impieghi 
possibili e una utilissima scala comparati¬ 
va dei prezzi divisa in 9 fasce che dà l'im¬ 
mediato controllo economico delle scelte 
da fare. Inoltre per 260 materiali sono di¬ 
sponibili le tabelle aggiornate delle prove 
tecniche di laboratorio effettuate presso 
il Politecnico di Torino. 

La seconda parte comprende la "Guida 
tecnica" e il "Glossario. La guida è costi¬ 
tuita da oltre 200 pagine di testo stampa¬ 
bili in cui sono trattati numerosi argomen¬ 
ti (progettazione, lavorazione dei materiali, 
impieghi, normative, costi, ecc.) con 200 
foto di applicazioni in arredamento e ar¬ 
chitettura e disegni tecnici. L'ultima par¬ 
te, infine, permette di ambientare i mate¬ 
riali (fino a un massimo di 6 assieme) sui 
disegni tecnici e di definire i tagli da prati¬ 
care sulle lastre per la creazione dei tas¬ 
selli per i rivestimenti: i tasselli si possono 
salvare per essere utilizzati negli impieghi 
successivi. (R.M.) 


Enrico Corbella: "Manuale dei mar¬ 
mi, pietre, graniti". Exnovo Edizioni, 
Milano1997. L. 420.000 * iva. CD-Rom 
per PC e Mac con testo in italiano e in¬ 
glese. Per informazioni tei. 02- 
38005606. 

Con il suo ricco repertorio di materiali - 
si contano 710 campioni lapidei prove¬ 
nienti da tutto il mondo e riprodotti in 
scala 1 1 ad alta definizione - questo nuo¬ 
vo "Manuale dei marmi, pietre, graniti”, 
realizzato in CD-Rom da Enrico Corbella, 
ben risponde alle specifiche esigenze di 
progettisti e costruttori nell'ambito del¬ 
l’edilizia. Merito anche di una interfaccia 
semplice e funzionale che permette di in¬ 



MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


203 










Informatica e Architettura 


L'architettura degli alberi 



di Claudio Sansoni 


Sono ormai presenti sul mercato nu¬ 
merosi prodotti software che. se usati 
da un utente esperto e competente, 
permettono di raggiungere risultati di li¬ 
vello professionale. 

Nonostante ciò, spesso capita di ve¬ 
dere delle immagini di edifici realizzate 
con un elevato grado di dettaglio e una 
notevole dose di realismo' le immagini 
risultano però nel complesso fredde ed 
irreali; questo accade perché la rappre¬ 
sentazione è realistica solo per quanto 
riguarda l'edificio, l'ambiente naturale 
circostante (terreno, alberi, vegetazione, 
ecc.) è quasi sempre rappresentato in 
modo rozzo e approssimato. 

Ciò si verifica perché per realizzare si¬ 
mulazioni realistiche dove sono presenti 
aspetti e fenomeni naturali come il cie¬ 
lo, il mare e la vegetazione è necessario 
utilizzare delle tecniche concettualmen¬ 
te diverse da quelle che si usano per la 
costruzione di un modello geometrico di 
un edificio, di una sedia o di un oggetto 
in genere. 

Metodi e risultati 

La geometria che è necessaria per co¬ 
struire un modello geometrico di un edi¬ 
ficio, per quanto complesso questo pos¬ 
sa essere, è sempre riconducibile ad un 
insieme di primitive in genere relativa¬ 
mente poco complesse. Tali primitive 
(parallelepipedi, piramidi, ecc.) vengono 
assemblate dall'utente per costruire il 
modello geometrico. Metodi e tecniche 
di assemblaggio presenti nei prodotti 


CAD non si prestano a costruire facil¬ 
mente modelli di oggetti naturali, se non 
a prezzo di notevoli semplificazioni nella 
forma degli stessi. 

Un metodo spesso adottato che evita 
la necessità della costruzione di oggetti 
naturali è quello che fa uso della tecnica 
del fotomontaggio elettronico. Per mez¬ 
zo di un applicativo software di fotori¬ 
tocco (ad es. Photoshop) è possibile con 
la tecnica del taglia e incolla inserire al¬ 
beri, vegetazione e prato ricavandoli da 
preesistenti immagini fotografiche. Co¬ 
munque questa tecnica non è sempre 
facilmente utilizzabile e ha chiari limiti 
come l'evidente impossibilità di genera¬ 
re le ombre portate da pane della vege¬ 
tazione aggiunta successivamente nel¬ 
l’immagine. 

L’uso dei frattali 

Le forme naturali seguono leggi diver¬ 
se e più complesse ed i prodotti softwa¬ 
re adatti a generare modelli di edifici 
non sono l'ideale per questi scopi. In 
realtà la generazione di modelli e la resa 
realistica di questo tipo di problematiche 
costituisce ancora oggi un compito ar¬ 
duo m parte ancora da esplorare. 

Nella maggior parte dei casi per ogni 
differente aspetto naturalistico è neces¬ 
sario adottare un metodo appropriato. 
Molte delle tecniche che permettono di 
realizzare modelli di forme naturali deri¬ 
vano strettamente dalla geometria frat¬ 
tale. La geometria frattale permette di 
descrivere in modo efficace e completo 


Per realizzare modelli e so¬ 
fisticate simulazioni reali¬ 
stiche di edifici e di forme 
naturali non servono elabo¬ 
ratori particolari e pro¬ 
grammi sofisticati, anche 
quelli che si trovano sulla 
nostra scrivania, se ben 
utilizzati, permettono di 
raggiungere ottimi risultati. 


oggetti costituiti da parti autosomiglian- 
ti. Molte forme della natura sono costi¬ 
tuite da parti autosomiglianti che si pre¬ 
stano ad essere descritte con algoritmi 
basati su questo tipo di geometria. Au¬ 
tosomigliante significa che la forma ge¬ 
nerale e la struttura morfologica rimane 
la medesima indipendentemente dalla 
scala di osservazione. L’esempio classi¬ 
co riportato da Benoit Mandelbrot, pa¬ 
dre della geometria frattale, è quello del¬ 
la linea frastagliata della costa, che co¬ 
munque osservata da differenti distanze 
mantiene sempre il medesimo grado di 
irregolarità. 

Tra gli oggetti naturali la problematica 
della modellazione degli alberi e della 
vegetazione in genere costituisce uno 
degli aspetti più ardui da affrontare a 
causa della complessità delle forme e la 
ricchezza delle specie esistenti in natu¬ 
ra. 

Anche la forma degli alberi è caratte¬ 
rizzata dall’autosomiglianza; un albero 
visto da una determinata distanza ha 
una struttura costituita dal tronco princi¬ 
pale da cui si dipartono dei rami, da que¬ 
sti ultimi hanno origine i rami secondari, 
dai rami secondari si dipartono altri ra¬ 
moscelli e cosi via finché la loro dimen¬ 
sione non diviene cosi piccola da risulta¬ 
re invisibile da quella distanza; osser¬ 
vando più da vicino i rami ci accorgiamo 
quindi che ogni ramo segue le leggi ge¬ 
nerali della morfologia generale dell'al¬ 
bero. 

Per la modellazione geometrica degli 
alberi sono stati suggeriti numerosi me- 


204 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 









Informatica e Architettura 


todi per cercare di riprodurre nel modo 
più realistico la forma delle diverse spe¬ 
cie vegetali. Il metodo che ha dato sino¬ 
ra migliori risultati è quello basato sulla 
grammatica di Lindenmayer; un botani¬ 
co Aristide Lindenmayer sviluppò per 
primo aueste idee all’Università di Utre- 
ch alla fine degli anni Sessanta. 

La tecnica 
della riscrittura 

Scopo della grammatica di Lmden- 
mayer (L_systems) è la descrizione del¬ 
la crescita di organismi viventi, in parti¬ 
colare tutto ciò che riguarda le configu¬ 
razioni del tronco e dei rami delle piante. 
Successivamente A. R. Smith e P. Prun- 
sinkiewicz utilizzarono la grammatica 
per applicazioni di computer grafica. 

Il principio su cui è basata la gramma¬ 
tica è quello della riscrittura: la riscrittura 
è una tecnica per definire oggetti com¬ 
plessi per mezzo di successive sostitu¬ 
zioni ricorsive di parti di un semplice og¬ 
getto iniziale. Per mezzo della riscrittura 
è possibile descrivere semplicemente in 
modo efficiente oggetti autosomiglianti. 
In altre parole, un albero secondo que¬ 
sto principio può essere descritto con 
una regola molto semplice come: albe¬ 
ro = ramo + albero che significa lette¬ 
ralmente: un albero è un ramo che ter¬ 
mina con un albero; aggiungendo a que¬ 
sta regola elementare un numero ade¬ 
guato di parametri variabili come l'incli¬ 
nazione del ramo, il rapporto tra la lun¬ 




Nella pagina a fianco, simulazioni realisti¬ 
che Alberi e prato sono stati aggiunti ad 
una preesistente immagine per mezzo 
di tecniche di elaborazione di immagine 
e fotoritocco 

In questa pagina, alberi e piante tmodelli 
3DI realizzati utilizzando la grammatica 
di Lindenmayer per la costruzione del 
modello geometrico Ray Tracmg per il 
rendering 


ghezza di un ramo e il successivo, ecc., 
è possibile descrivere una forma più 
realistica dell'albero. Utilizzando la rego¬ 
la più volte in modo ricorsivo l’albero di¬ 
venta sempre più articolato e ricco di ra¬ 
mificazioni. 

Un semplice programma per disegna¬ 
re uno schematico albero bidimensiona¬ 
le dovrà quindi essere composto in pri¬ 
mo luogo da un blocco di istruzioni per 
tracciare i segmenti che descrivono un 
ramo, tali istruzioni saranno successiva¬ 
mente richiamate tante volte quanto si 
vuole estendere la ramificazione dell'al¬ 
bero. 

Il modello 
tridimensionale 

Per ottenere modelli tridimensionali è 
necessario estendere questi concetti 
dalle due alle tre dimensioni: in questo 
caso la grammatica deve essere in gra¬ 
do di orientare gli spostamenti e le di¬ 
mensioni del tronco e dei rami nello 
spazio tridimensionale. Il tronco e i rami 
non saranno più rappresentati da seg¬ 
menti ma da solidi geometrici, (ad es. 
cubi, cilindri, ecc.). Nelle figure sono 
mostrati alcuni esempi che rendono più 
espliciti questi concetti. 

La grammatica di Lindenmayer per¬ 
mette di arricchire ulteriormente il mo¬ 
dello dell'albero aggiungendo anche la 
descrizione delle foglie che possono es¬ 
sere aggiunte alla fine dei rami (superfi- 
ci poligonali più o meno complesse). 

Utilizzando questi principi, evidente¬ 
mente estesi in modo sofisticato, e co¬ 
noscendo le leggi di accrescimento di 
determinate specie di piante, è possibile 
ricostruire in modo accurato la geome¬ 
tria e la struttura generale di numerose 
specie di alberi e vegetali in genere. 

Questo approccio, di cui si sono deli¬ 
neati solo i principi fondamentali, per¬ 
mette di costruire regole anche molto 
sofisticate che danno la possibilità, uti¬ 
lizzando parametri adeguati, di simulare 
effetti come la gravità e la forza del ven¬ 
to sui rami. 

Una volta costruito il modello geome¬ 
trico dell'albero per ottenere un ulterio¬ 
re livello di realismo si possono utilizza¬ 
re delle tecniche di texture-mapping per 
simulare la rugosità del tronco e dei ra¬ 
mi. 

MS 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


205 




















coordinamento di Andrea de Prisco 

Agosto, compatibile non ti... 

di Raffaello De Masi 


Luglio 1985, caldo "torrenziale"; parlo di 
dodici anni fa. mica uno scherzo!; dove 
eravate, in quel periodo, a godervi le so¬ 
spirate vacanze? Ma MC non soffre il 
caldo e M.M. non esita a lanciarsi in 
una accesa discussione; guarda guar¬ 
da, la rivista si apre con la lettera di un 
lettore che mette il dito su un problema 
che. in tanti anni, non ha mai avuto una 
soluzione, e che. per la capacità dell'uomo 
di adattarsi a tutte le avversità, oggi nes¬ 
suno si sforza più di combattere; la inaffi- 
dabilità dei prezzi. Il lettore, tal Vito F„ con 
teutonica e alchimistica precisione esegue 
una disamina approfondita di quanto ha spe¬ 
so, fin all'ultima liretta, per acquistare una 
macchinetta sfogliando le pagine di MCmicro- 
computer, per poi scoprire che, da qualche al¬ 
tra parte, avrebbe risparmiato qualche prezioso 
biglietto da diecimila. 

Il numero 43 è ricco di novità, tra cui la comparsa 
di MacCharlie, primo tentativo di costringere Mac 
a parlare IBM. Micro Peripheral offre un floppy dri¬ 
ver per QL. e Commodore ci riprova con il 128, en¬ 
nesima evoluzione del 64, dotato di floppy, tastie¬ 
ra estesa, monitor a 80 colonne e perfino di un 
modem a 1200 baud. Tommaso Pantuso. che 
scrive il pezzo, esprime il parere che "se non 
succederà niente strada facendo, sentiremo 
parlare del 128 per molto tempo"; evidente¬ 
mente qualcosa per strada deve essere av¬ 
venuto, anche se ricerche in ospedali non 
hanno dato frutto. Forse avremmo dovuto 
dare un'occhiata all'obitorio. 

Marco, ebreo errante, si reca al Tsukuba 
Expo (manco a dirlo tenuto a Tsukuba) e 
se ne torna con notizie strabilianti, co¬ 
me un robot musicista, il JumboTron 
(sorta di gigantesco televisore da 12.000 
pollici, dal consumo stratosferico, in energia, di 
duemila chilowattora - difficile tenerlo in salotto), un 
teatro di robot, un treno a cuscino d'aria, un proget¬ 
to di teatro a spicchi della Hitachi, un robot pittore 
Corrado, nell'area giochi, accenna, per la prima 
volta su queste pagine, alla soluzione teorica del fa¬ 
migerato problema delle regine; e come se non ba¬ 
stasse dà di piglio, da par suo, ad altre cosucce co¬ 
me la ricerca dei primi, il problema delle mappe a 
quattro e cinque colori, il calcolo del pigreco, l'enig¬ 
ma noto come "Di ritorno dal Klodike", e cosi "Gio¬ 
chi" cambia, tanto che in un riquadro lo stesso Cor¬ 
rado ne annuncia una nuova collocazione in un'altra 
area della rivista e con altra connotazione. 

E passiamo alle prove; Corrado si cimenta con Di- 
gicon di Pertel, una scheda digitizer per PC che può 
stampare anche su una piccola stampante termica, 


con risultati definiti "piuttosto buoni", ma che visti 
anche nell'ottica di quanto oggi può fare la più sem¬ 
plice delle DeskWriter meriterebbero l'appellativo di 
"disastrosi". Le pagine successive , invece, ci riser¬ 
vano la prova di una macchina con i fiocchi. l'HP In¬ 
tegrai, che non è un biscotto ma un fantastico por¬ 
tatile con tanto di floppy da 3" e stampante termica 
incorporata, gestito nientemeno che da UNIX; basa¬ 
to su un 68000 della Motorola, dispone di un BASIC 
potentissimo, del tutto paragonabile a quello delle 
macchine della serie 80. Costa un sacco di soldi, 
ben quindici ‘pecore", ma nell'ottica HP di allora (e, 
un poco, anche di oggi) è un prezzo conveniente e 
abbordabile, considerato anche quello che offre. E, 
specchio dei tempi, Alberto Morando conclude l'ar¬ 
ticolo con la frase "... L'Integrai HP non mancherà di 
dare per molti anni a venire notevoli soddisfazioni". 
Segno che allora la vita media di una macchina non 
si misurava in trimestri. 

Potevano mancare gli MSX? Manco a dirlo ecco la 
prova del Canon V-20 che costa un po' di più degli 
altri ma, legato com'è a uno standard neppure tanto 
esteso, non offre molto di più rispetto alla concor¬ 
renza. Interessante la stampantina disponibile, una 
ottanta colonne che costa mezzo milione circa e che 
stampa, appena appena, il set ASCII. Sempre a pro¬ 
posito di stampanti, guarda guarda, troviamo la 
Epson LX80 (ennesimo esemplare della famiglia ot¬ 
tantina) a confronto con la Seikosha SP 800; costa¬ 
no pressoché la stessa cifra, ma la Epson si fa nota¬ 
re per un più grosso buffer, una stampa qualitativa¬ 
mente più elevata, un'intrinseca maggiore velocità. 
Onore a Gutemberg, perché non dare un'occhiata a 
una stampante per il C64? Ecco la Riteman C+, una 
ottanta colonne che ha la caratteristica di poter 
stampare anche su supporto semirigido. Nessuna 
sofisticazione grafica, certo, ma la qualità della ma¬ 
trice di punti è buona e, comunque, adeguata alla 
classe della macchina cui è dedicata. 

Le rubriche di questo numero non offrono grandi 
novità (si vede che l'atmosfera vacanziera ha rag¬ 
giunto anche i nostri lettori) A parte le puntate dedi¬ 
cate alla grafica e a MicroFacile, Fabio Schiattarella ci 
propina la prima puntata di una terrificante rassegna 
del linguaggio macchina dello Spectrum (ma, cari 
miei, se non si faceva così, ci stava ben poco da in¬ 
ventarsi su quelle macchinette), e Pantuso, per non 
essere da meno, ci insegna a modificare i registri del 
VIC (chissà se qualche casuale lettore, compieta- 
mente digiuno di informatica, non abbia pensato di 
aver trovato la pietra filosofale per la promozione al li¬ 
ceo). E, non c'è due senza tre, ci mettiamo anche 
l'assembler dello Z80 e abbiamo fatto buon gioco. 

Volete avere idea, anche se vaga, della situazione 
dei tempi? La fresca d'arrivo rubrica MSX offre addi¬ 
rittura un word processor in Basic, da copiare dili- 


206 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 












(AlTP! TFMPO 




rioso. ancora, il fatto che tutte le mac¬ 
chine. nessuna esclusa, sottoposte a un 
diagnostico IBM sono state riconosciu¬ 
te. nell'hardware. come macchine IBM 
appunto. 

E, dopo tutta questa messe di mac¬ 
chine, quale cosa migliore che provare 
una stampante ad hoc? Ecco allora la 
Epson SQ-2000. una macchina a getto 
d'inchiostro professionale (anche nel 
prezzo, che supera i cinque milioni). E' 
una macchina che ha il suo peso (alla bi¬ 
lancia accusa 18 chili), che offre una 
qualità di stampa elevata; dotata di un 
set di caratteri articolato ed esteso, rag¬ 
giunge velocità di oltre 200 cps; possie¬ 
de il NLQ, il corsivo, il grassetto, il ribat¬ 
tuto. l'elongato e il sottolineato, ma que¬ 
sti sono solo i moduli di base, in quanto 
tutti i modi descritti sono miscelabili a 
piacere e, inoltre, la spaziatura dei carat¬ 
teri è variabile, a piacere, da 1 a 127 
punti. 

Ancora, una prova di un floppy per il 
Sinclair QL. Il calcolatore di Sir Clive, ad 
onta delle indubbie sue qualità (ma chis¬ 
sà dov'è adesso), ha avuto vendite che 
dallo stesso baronetto sono state defini¬ 
te "disappointing". Non sarà certo que¬ 
sta periferica che ribalterà i risultati, ma 
una macchina come il QL merita un po¬ 
co di più dei miseri microdrive. E proprio 
a proposito di memorie di massa, segue 
la prova di Quick Data Drive, esempio di 
un sistema di memorizzazione dati origi¬ 
nale, elegante, ed efficiente, che accop¬ 
pia velocità e potenza; peccato non sia 
stato più sviluppato e sia caduto nel di¬ 
menticatoio. 

Ricordate quando abbiamo parlato del 
personal MZ-700 Sharp? Ecco una sche¬ 
da grafica per questa buona macchina, 
che contiene addirittura un Graphic Ope¬ 


ri Commodore 128. no¬ 
nostante le buone in¬ 


tenzioni. non ebbe il 
successo che Itutto 
sommato) si meritava. 


gentemente. Oggi 
ci vergogneremmo 
di definirlo addirit¬ 
tura un text editor, 
ma allora ci si ac¬ 
contentava, anzi ci 
si vantava, anche 
di questo. Un paio 
di notti insonni a 
battere (non frain¬ 
tendete, ndadpl), 
un paio di settima¬ 
ne di debug e il gio¬ 
co, anzi lo scritto, è 
fatto. 

Fabio Marzocca 
ci introduce a un'in¬ 
teressante tratta¬ 
zione dell'informatica applicata al mondo 
radioamatoriale, mentre se vogliamo far¬ 
ci una giocatine sotto l'ombrellone, me¬ 
glio affidarsi a WA-TOR (ma dove li anda¬ 
vano a prendere questi nomi?) che, oltre 
a essere fatto del suo bel listatone in BA¬ 
SIC, obbliga a ricopiare ben 2500 codici 
esadecimali o giù di li. Altro festival del- 
l'esadecimale è un programma di LIST su 
stampante per C64, mentre, per VIC 20. 
Michele Morini di Monza è più buono e si 
affida a oltre quattromila valori di DATA, 
in Basic. Finalmente MC offre ai Lettori 
una lista davvero completa dei program¬ 
mi presentati sulla rivista, disponibili su 
disco e cassetta. 


Un 12pollici’ No. un incre¬ 
dibile 12.000 pollici " co¬ 
struito " da Sony per 
Tsukuba Expo 95 


E a settembre 
maturano i compatibili! 

La rivista è divenuta corposa (più di 
200 pagine); guarda il caso, la lettera ini¬ 
ziale della rubrica Posta è inviata da un 
tal Marco Calvo; vi dice qualcosa, que¬ 
sto nome? Notizia degna delle prime pa¬ 
gine, pirati software vengono condanna¬ 
ti a Varese; Toshiba presenta un nuovo 
MSX, TECMONT lancia sul mercato un 
ennesimo tentativo di scatola di montag¬ 
gio per computer, Sharp gioca la sua ter¬ 
za carta nei tascabili, con il PC 2500, de¬ 
finito pomposamente il computer per il 
manager. 

Corrado ci riprova con le Regine (si ve¬ 
de che lo spirito di Lancillotto non lo ha 
mai abbandonato) e presenta una serie 
di giochi commerciali, tra cui un bel pac¬ 
chetto per gli scacchi. Ma l’articolo che 
vale tutto il fascicolo è quello intitolato 
"PC: IBM o compatibile?". Ventiquattro 
macchine a confronto diretto, tutte più o 


meno con le stesse prestazioni, da un 
IBM da cinque milioni, ed un Ericsson 
portatile che ne costa addirittura quasi 
otto, a un PCBit (ne avevo uno anch'io) 
che ne costava poco più di due. Beh. 
non siamo riusciti a risolvere il dilemma 
dopo dodici anni, figuratevi se lo si fece 
allora. L'articolo è a più mani (più di tren¬ 
ta pagine sono dure da riempire) anche 
se Corrado, Marco e Francesco Petroni 
se ne possono definire gli artefici princi¬ 
pali. Un fatto però va ricordato. I bench- 
mark anche piuttosto complessi cui tutte 
le macchine sono state sottoposte evi¬ 
denziano prestazioni, a parità di hardwa¬ 
re. praticamente sovrapponibili. E a di¬ 
stanza di tanti anni la situazione non è 
affatto cambiata, visto che ancora oggi è 
possibile affermare che l'elemento che 
differenzia una mac¬ 
china capostipite e 
un clone è essenzial¬ 
mente la qualità della 
componentistica e 
l'affidabilità nel tem¬ 
po. Spulciando tra i 
valori del benchmark, 
notiamo che Olivetti 
offre quelli più inte¬ 
ressanti (ma queste 
macchine disponeva¬ 
no del processore 
80186) mentre un 
confronto tra BASICA 
IBM e GWBASIC fa 
inclinare l'ago a favo¬ 
re del secondo. Cu- 


MCmicrocomputern. 179-dicembre 1997 


207 
















(AUDI TFMPt) 


rating System, e aggiunge una serie di 
istruzioni all'ambiente grafico piuttosto 
povero di questo computer. E, proprio 
per l’estesissimo spazio offerto alle pro¬ 
ve (oltre trenta pezzi provati) la rivista 
ospita in maniera minore le rubriche soli¬ 
tamente raccolte in fondo al fascicolo. 
Ecco quindi un mostruoso programma 
relativo all'ennesima avventura di Indy. 
un bel pezzo sulla computer grafica e 
sullo standard IBM, un quanto mai inuti¬ 
le programmino per generare caratterom 
con un VIC, una serie di utility dedicate 
al C64, un gioco della vita per Spectrum, 
un supporto per l'elettronica hobbistica. 

E, per S. Remigio, ci si 
iscrive all’università 

Già, il numero 45 offre un ampio arti¬ 
colo di Andrea de Prisco dedicato alla fa- 


Già nel 1985 EPSON 
produceva ottime stam¬ 
panti a getto d'inchiostro 
per il mercato professio¬ 
nal A Quei tempi non si 
parlava ancora di tecno¬ 
logie a colon, né di esa- 
cromia o di risoluzioni 
grafiche stratosferiche 
Dobbiamo aspettare an¬ 
cora gualche anno.. 


coltà di informatica; credo che adp abbia 
spaventato, con quelle quattro pagine, 
più studenti che l'uomo nero bambini. La 
neonata rubrica "Intelligiochi" ci porta a 
passeggio con la tartaruga del Logo a 
studiare spazi senza confini (dite la ve¬ 
rità, Milton non avrebbe declamato me¬ 
glio!). Maurizio Bergami mostra le visce¬ 
re del Toshiba HX-23. un neonato MSX2 


che. dotato di ben 128 KB, offre niente 
di meno che un BASIC Microsoft che 
permette di visualizzare delle belle im¬ 
magini. che sarebbero anche più sugge¬ 
stive se ci dicessero come ottenerle; ma 
il produttore se ne guarda bene! Merita, 
gioiello della tecnologia del tempo, un'in¬ 
tera prova un buffer per stampanti che 
permette, parola di Tommaso Pantuso, 


Quando si dice riconversione... 


Beh, Sir Clive ha lanciato proprio un 
bel computer, dotato di un processo¬ 
re modernissimo, rivoluzionario per 
tanti aspetti, dotato di microdrive 
(tanto criticati, ma intanto se ne par¬ 
la), corredato di quattro pacchetti da 
far invidia ai potenti, quando funzio¬ 
nano a dovere! Ma, per sua stessa 
ammissione, le vendite non sono sta¬ 
te certo esaltanti. Il Nero piace, fa 
parlare di sé. ostenta un SuperBasic 
come non se ne vedranno per molto 
tempo ancora, ma i successi dello ZX 
e dello Spectrum sono sogni da allu¬ 
cinogeno. E allora? 

Il baronetto non è uomo da poco; ca¬ 
pisce che il vento impetuoso dei pic¬ 
coli computer da casa sta trasformandosi in zefiro e spreme le sue 
nobili meningi. Ecco allora venir fuori (strane...) idee, come un televi- 
sormo che sta in un palmo, un curioso orologio e soprattutto la C5 che 
non è né una scheda madre né un elettrodomestico (anche se gli so¬ 
miglia tanto), ma un'automobile (forse...). 

Un po' di storia, per quello che serve; presentata all’inizio dell'anno, 
viene costruita dalla Hoover (proprio quella delle lavatrici, già!) ed è 
una automobilina monoposto, a tre ruote, ed ha un passo di un metro 
e trenta per una carreggiata di 60 cm. La Hoover ne inizia la produzio¬ 
ne per conto di Sir 
Sinclair (il motore 
che la muove, un 
elettrico a corrente 
continua, della po¬ 
tenza di 250 W e ali¬ 
mentato da una bat¬ 
teria dal 2 V, è del¬ 
la stessa Hoover) 
ma quasi subito 
smette, visto che le 
vendite sono quasi 
inesistenti, e che la 
Sinclair Vehicles, ca¬ 


sa nuova di zecca fondata da LUI, ha 
tutto tranne la solvibilità. 

Disitaco, un computer shop di Roma, 
ne ha importata una. più che altro per 
motivi d'immagine, e Marco non si fa 
certo sfuggire l'occasione di andarci a 
fare un giro. Se la fa prestare, la carica 
sul bagagliaio della sua macchina, e 
se ne va a Villa Borghese a "fare le 
prove". 

Vi risparmiamo i dettagli, ivi compresi 
i commenti di una folla di curiosi che 
ce la mettevano tutta per mandare in 
crisi il MegaDirettore; fatto sta che 
l'automobilina quanto meno richiama 
l'attenzione, anche se si arena alla pri¬ 
ma salita ed è. prudentemente, corre¬ 
data da pedali del tipo di quelli delle automobiline dei bambini, tanto 
per aiutare un po’. Sembra di stare seduti in un pedalò, l'acceleratore 
(si fa per dire!) è rappresentato da un semplice bottone del tipo acce- 
so-spento. c'è un freno tipo quelli da bicicletta sulla ruota anteriore e 
solo su una posteriore e ha una tenuta di strada impeccabile (nel sen¬ 
so che, dal momento che raggiunge a malapena i trenta, è ben diffi¬ 
cile fare "sgommate” e "derapate"). 

Sarà il vero canto del cigno di Sir Clive; tra poco i QL saranno svendu¬ 
ti a prezzi di realizzo, e sua eccellenza sparirà senza lasciare traccia, 
conclusione immeri¬ 
tevole per chi ha la¬ 
sciato. nel cammino 
dell'informatica, un 
segno indelebile 
Ma del baronetto ri¬ 
parleremo, prossi¬ 
mamente. su que¬ 
ste pagine, per trac¬ 
ciare la stona di un 
personaggio che ha 
fatto parlare di sé, 
nel bene e nel male, 
tutto il mondo! 





208 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 




















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II Toshiba HX-23 eia l'ennesima remterpretazione MSX 

di "avviare la stampa di un insieme di 
dati e nello stesso tempo continuare ad 
avere il computer a disposizione per 
un'altra operazione"; la capacità del più 
piccolo dei due è di ben 1632 (byte, 
che avete capito!), mentre il maggiore 
si attesta su 64k; ve li immaginate a pi¬ 
lotare una laser? Visto che di macchine, 
dopo l'abbuffata del numero preceden¬ 
te, ce ne sono pochette da provare, ri¬ 
pieghiamo su un Doodle, un curioso si¬ 
stema di disegno per MS-DOS, diretta- 
mente interfacciabile. Il set degli ele¬ 
menti di base è composto da 5 pezzi; li¬ 
nea, rettangolo, freccia, arco e testo. 
Non è poi molto, un programmino di 
grafica shareware di oggi fa cento volte 
meglio, ma Doodle costa 2.750.000 li- 
rette, vuoi mettere? Il grande (e mode¬ 
sto, ndadp!) Raffaello butta giù, d'un 
fiato, un articolo su tutto il software di¬ 
sponibile per Mac; la fanno da padrone 
i pacchetti della Microsoft (tra cui un 
terribile Word che bisognava usare "a 
memoria", vale a dire senza poter ve¬ 
dere a video rimpaginazione finale), 
con un Multiplan che spiana la strada al 
re degli spreadsheet, con 
un Chart che sarà poi com¬ 
pletamente integrato in 
Excel stesso. 

Merito del Mac è quello 
di aver reso famoso il Ba¬ 
sic Microsoft 2.0 per Mac, 
appunto, in cui spariscono 
i famigerati numeri di li¬ 
nea. Devo confessare che 
all'inizio molti (e io con lo¬ 
ro) utenti Basic si trovaro¬ 
no per lo meno spaesati; 
fare riferimento a una la- 

Ad un anno di distanza dalla nasci¬ 
ta del "melone ", la disponibilità di 
software per Mac cominciava ad 
essere appetibile per qualsiasi esi¬ 
genza. 


MacPaint destava la meraviglia degli 
utenti del mondo DOS, aveva come suo 
unico avversario, in termini di ambiente, 
il GEM di Digital, e costruiva, assieme a 
MacDraw, addosso a Mac, il vestito di 
macchina grafica che all'inizio gli stava 
anche bene e che poi. nel bene e nel 
male, divenne una camicia di forza. 

Basta con questo numero per le pro¬ 
ve; e passiamo alle rubriche. Visto che 
gli argomenti "leggeri" sono cosi gradi¬ 
ti, ecco Panunzi che si imbarca nell'im¬ 
presa dell’assembler 8086/88, e Pantu- 
so ci spiega per filo e per segno lo stan¬ 
dard Centronics. Ovviamente non man¬ 
cano le ennesime puntate del linguag¬ 
gio macchina per Vie e Spectrum, e un 
disassembler per MMX. Nella rubrica di 
software Apple ecco un bel pacchetto 
per la gestione dei mutui e dei prestiti, 
e per Sharp PC-1500 ecco addirittura 
uno spreadsheet definito CALCI 500. 
Ve lo ricordare il comando POKE? Se 
non vi è ancora chiaro a che serve, vi 
consiglio di leggere l'articolo a pagina 
158. E, infine, immancabile a fine rivi¬ 
sta, la rubrica "Trucchi del CP/M" nel 
tentativo di rianimare un moribondo che 
, in Italia, praticamente non è quasi na¬ 
to. 

Prima di chiudere, come al solito, 
qualche curiosità pescata tra le pagine. 
Nelle colonne degli annunci si moltipli¬ 
cano, con una velocità degna di "Life", i 
club dedicati al C64. al QL, allo Spec¬ 
trum e cosi via. Sedicenti "programma- 
tori" offrono la loro consulenza sulle più 
disparate macchine e per C64 esiste 
una massiccia disponibilità di pacchetti 
di ingegneria, fatturazione, gestione 
magazzino e così via (tecnici che oggi 
trovate un Pentium 200 inadeguato alle 
vostre necessità, meditateli!). Volete 
sentire una chicca: un tizio, presumibil¬ 
mente un ragazzo, scambia cassette di 
David Bowie con programmi per Vic20 
(si è arrivati allo scambio di masserizie 
dell'età del ferro). E' costantemente 
presente sulle pagine di molti numeri la 
pubblicità di un negozio di Acilia, scritta 
a mano e specializzata in Spectrum. 
Chissà se esiste ancora! A risentirci! 

«e 


Uno dei motivi per cui il 
Commodore 128 non 
ebbe tanta fortuna risie¬ 
de anche nell'imminente 
arrivo del fortunato Ami¬ 
ga, tuttora utilizzato da 
una folta schiera di irri¬ 
ducibili 


bel, cosa del tutto 
logica oggi, allora 
creava davvero 
qualche disorienta¬ 
mento. Il Basic Mi¬ 
crosoft era davve¬ 
ro discreto, visto 
che permetteva di accedere a molte 
routine di QuickDraw, ammetteva i sot¬ 
toprogrammi (più o meno le procedure 
del Pascal) e in pratica consentiva la 
programmazione strutturata, denomina¬ 
zione questa che, all'epoca, riempiva la 
bocca di tutti e serviva a bollare gli uten¬ 
ti Basic di un'onta indelebile di "spa- 
ghettari" (con o senza "mantolmo', 
ndadp!). Era anche il periodo di Micro¬ 
soft File, un eccezionale database (ri¬ 
mase in testa alle classifiche delle ven¬ 
dite per circa tre anni) interamente 
orientato alla finestra; ma brillava di lu¬ 
ce propria anche MAC CFS-Schedario, 
scritto da P. Agus e S. Villone (ma non 
è la stessa persona di cui, anni dopo, 
ho recensito un pacchetto di gestione 
di preventivi basato su 4D? Chissà do¬ 
ve sono adesso e cosa fanno! ... RIN- 
CRETINITO: Sergio Villone collabora 
tuttora con noi, e ha sviluppato, ad 
esempio, il software di navigazione del 
CD-ROM di MC per Macintosh, come 
fai a non saperlo? ndadpI) , un databa¬ 
se che la pubblicità reclamizzava come 
non solo scritto, ma anche pensato in 
italiano. 

Volete qualche curiosità in tema? Ve 
ne racconto due: esisteva un pacchetto 
che faceva funzionare il Mac come un 
Apple II e un altro che lo trasformava in 
una macchina CP/M. Cosa bisognava 
fare per vivere! Erano i tempi in cui 


210 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 



























WT48 


transfer rate: 1200 KB/sec 
Tempo di accesso: 175 ms 
Interfaccia SCSI 
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di Francesco Cariò 


Questo mese dedico lo spa¬ 
zio dei commenti e delle sug¬ 
gestioni (riflessioni meditabon¬ 
de, sproloqui, soliloqui ) alla 
mia annuale classifica dei 
migliori titoli dell'anno E quin¬ 
di ecco a voi la 

Top 10 1997 (i dieci migliori 
game del 1997 secondo me) 

Questo è davvero uno dei 
momenti più tradizionali di 
PlayWorld . credo di aver fatto 
questa classifica (personalissi¬ 
ma e assolutamente priva di 
qualsivoglia ufficialità e collega¬ 
mento con le vendite trattasi 
insomma dei miei gusti perso¬ 
nali...) da almeno dodici o tredi¬ 
ci anni . E ogni anno la cosa 
mi ha divertito di più perchè era 
un modo per forzarmi a trovare 
dieci titoli, e solo quei dieci, 
nella moltitudine sempre cre¬ 
scente di prodotti, e fissarli in 
posizioni tanto schematiche 
quanto risolutive Non sapete 
quante volte, anche quest’anno, 
la scriva e poi la riscriva. Cambi 
posizioni e titoli. E qualcuno che 
all'inizio compare in classifica 
alla fine ne esce. E in questo 
caso penso sempre, che voi 


non saprete mai che c'era. 

Come tutti gli anni mi auguro 
che voi possiate condividere 
almeno qualcuno di questi dieci 
e comunque sia mi attendo le 
vostre critiche e i vos tri com¬ 
menti a EZSEsSmljlII 

Ecco i dieci migliori dell'anno. 
A seguire i miei commenti. 

1 Dungeon Keeper 
/Bullfrog/Electronic Arts 

2 Little Big Adventure 
2/Twinsen s Odyssey Activision 

3 Diablo / Blizzard 

4 Command & 

Conquer/CounterstrikelRedAlert) 

Westwood 

5 Tomb Raider 

/add-on Core Design/Eidos 

6 Pro Pinball (Timeshockl/Empire 

7 Incubation / Blue Byte 

8 Total Annihilation/Cavedog/GT 

9 Gettysburg / Firaxis 

10 NHL 98/ EA Sports/Electronic 
Arts 

Più che altro quest'anno 
voglio raccontarvi i perché. 
Ovvero i "come mai" ho scelto 
questi titoli e non altri che pure 
avrebbero meritato. 


NHL 98 è l'unico gioco sporti¬ 
vo in classifica (decimo). E c’è 
perché è il simbolo di come si 
dovrebbero simulare tutti gli 
sport (ma come sapete se 
avete letto del mio Soccer 
Champ, un'idea chiara e forse 
innovativa in merito ce l'ho 
anche io ..). Inoltre NHL 98 vi 
dimostra come sia possibile 
migliorare annualmente e senza 
pietà (dei concorrenti) fino a 
raggiungere un livello di qualità 
francamente incredibile come 
quello di quest'anno. Per mag¬ 
giori dettagli leggetevi la mia 
recensione in questo numero di 
PlayWorld. Si chiama NHL 98, 
ma è uscito ad ottobre del 
1997 

Gettysburg (nono) è in clas¬ 
sifica per due precisi motivi: 
perché Sid Meier è uno dei 
grandi autori del Videogame e 
ha un'idea assai dettagliata di 
come si debbano definire i con¬ 
cetti essenziali della simulazio¬ 
ne strategica (Civilization e 
Civilization II): e poi perché la 
Guerra Civile americana, della 
uale guerra la battaglia di 
ettysburg è certamente il 
picco piu tragico e simbolico 


insieme, si presta maledetta- 
mente bene a questa simula¬ 
zione e Meier ne dà un'inter¬ 
pretazione che è anche un vero 
manuale di interattività. 

Total Annihilation di Cavedog 
(ottavo), uno studio che franca¬ 
mente non ritenevo già cosi 
maturo e pronto a darci una 
dimostrazione cosi completa di 
quello che può diventare il 
genere degli strategy reai time 
inaugurati da Westwood con 
Command & Conquer, se fini¬ 
sce in mano agli autori giusti 
Di tutti i game di questo tipo 
attesi per questa fine del '97, 
T.A. è certamente il migliore e 
attenta, e nemmeno poco, per¬ 
fino alla leadership di C&C 

Incubation (settimo) si trova 
invece in questa classifica per 
la duplice mia intenzione di: 
premiare la tedesca Blue Byte 
per l'incredibile continuità di 
rendimento e per avere saputo 
innovare cosi tanto in un setto¬ 
re apparentemente poco adatto 
alla sensibilità europea come 
quello dei videogame rpg e 
strategy. L'altra ragione è tutta 
interna alla qualità di 


Internet People/lo, Alessandro, Dario Fo e il premio Nobel si 90677 @[i31.114.29.9] 


Adesso ti racconto la mia storiella... nulla di eclatante, ma 
credo abbastanza curiosa ed esplicativa per quello che 
può' essere la magia della rete... 0 almeno io questi fatti li 
faccio risalire ad una certa 'magia della rete' della cui esi¬ 
stenza sono convinto da tempo, 
lo sono un discreto appassionato di Dario Fo. Nella mia 
modesta Home Page ho dedicato a lui un piccolo spazio 
che per molto tempo non ha contenuto nulla se non un 
messaggio che avvertiva i naviganti: "Page under plan¬ 
ning'. 

Quando ancora Dario non esisteva sulla mia Home Page 
lui ha vinto il Nobel, lo non lo sapevo... non avendo TV né 
leggendo quotidiani. 

Ho scoperto che lo aveva vinto quando ricevo una e-mail 
da un giornalista polacco che mi scrive per complimentarsi 
con me per il nobel di Dario. Fu una gradita sorpresa... 

La cosa bella è che di quelle lettere ne arrivarono a decine 
nei giorni seguenti rivolgendosi a me credendomi Dario Fo! 
Incredibile... 

In un primo tempo non riuscivo a capire, poi, pensandoci e 
chiedendo info, ho realizzato che il tutto era dovuto a quel¬ 
lo stupido link nella mia home page (comunque indicizzato 
su AltaVista ) al quale molti pervenivano credendo di esse¬ 
re nella "casa pagina' di Dario. 

Stupendi alcuni che mi scrivono commossi, altri emoziona¬ 


ti perché è la prima volta che scrivono ad un Nobel, altri 
fieri di essere italiani o di sinistra... 

Una cosa che mi ha colpito e fatto anche piacere è che 
nessuno di questi messaggi era di critica... Me ne aspetta¬ 
vo qualcuno visto che l'assegnazione di quel premio a 
Dario ha scatenato anche qualche polemica... 

Invece no, mi ha scritto solo gente affezionata e contenta, 
orgogliosa. Gente di tutte le età e un po' da tutto il 
mondo: Italia, Polonia, Svezia, Perù, Germania... 

A tutti ho risposto chiarendo l'eventuale malinteso e con 
alcuni di essi è nata una corrispondenza... per uno di loro 
ho pure scritto un articolo su Dario. 

Oggi sulla mia Home Page ho attivato quel link e nessuno 
può più confondersi, ma le e-mail continuano ad arrivare 
anche solo per chiedere informazioni. 

Magie della rete, come le chiamo io... adesso non mi resta 
che raccogliere tutti questi messaggi di auguri e felicitazio¬ 
ni e farli avere a Dario (l'originale ed unico Dario Fo che 
esista) aggiungendoci il mio ringraziamento. 

Questo è quanto. . ma prima di salutarti ovviamente ti invi¬ 
to a fare un salto nella mia casa pagina... sarei orgoglioso 
se tu volessi dedicarmi un quarto d'ora della tua navigazio¬ 
ne e farmi sapere cosa ne pensi... 

Ora ti saluto e ti ringrazio per l'attenzione, 

Ciao, Alessandro. 


212 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 






Incubation: davvero un gioco 
preciso, bello e perfetto. 
Compreso il bel titolo 

Pro Pinball Timeshock (sesto) 
è in questa classifica per un 
sacco di interessanti motivi tra 
i quali il principale è il seguen¬ 
te. non esiste un flipper più 
bello e piu intelligentemente 
prodotto sul mercato. E vi dirò 
di più: se solo la vicenda narra¬ 
ta con il flipper (cioè la simula¬ 
zione che dovete attraversare 
e frequentare...) non fosse 
stata cosi contorta e poco origi¬ 
nale, se solo fosse stata più 
fluida e facile, più chiara e 
divertente, beh in questo caso 
avreste potuto trovare 
Timeshock tra i primi cinque 
game del '97. 

Lara Croft e la sua prima 
avventura Tomb Raider (quinto) 
sono qui perché Lara ha saputo 
mettere a fuoco la capacità del 
linguaggio dei videogiochi di 
creare personaggi interattivi, 
scintillanti e credibili, vivaci ed 
emozionanti. Credo che per 
questa via aperta da Lara ne 
vedremo presto delle belle. . In 
moltissimi sensi. 


Celebro l'importanza di gene¬ 
re di Command & Conquer, 
ospitando in classifica, anche 
quest'anno, un titolo derivato 
dal suo engine (quarto): 
Counterstrike (Red Alerti. 
Questa vera e propria rivoluzio¬ 
ne nel settore dei wargame, ha 
convinto a diventare appassio¬ 
nati di interattività e simulazio¬ 
ne, insospettabili amici tipo il 
mio architetto e il mio avvocato. 
E io tengo sempre in grande 
conto queste epocali rivoluzioni 
(il mio commercialista invece è 
fermo a Tex Willer e ai fumet¬ 
ti...). 

Ed ecco alla top 3, quello che 
una volta Lelio Luttazzi chiama¬ 
va Tolimpo" di hit parade. 

Diablo è al terzo posto per¬ 
ché ha saputo fare (insieme a 
Warcraft) al rpg fantasy, lo stes¬ 
so lavoro che C&C è riuscito a 
fare ai wargame: cambiamento 
strutturale, nuova formula, inie¬ 
zione di vitalità, nuovo inizio per 
le possibilità espressive del lin¬ 
guaggio dei videogame. 
Avvicinando perfino il vostro 
Carlà. storicamente poco incline 
a elfi, gnomi, etc. etc., a gustar¬ 


si le possibilità simuloidi di que¬ 
sti regni della fantasia. 

Little Big Adventure 2 (secon¬ 
do), cioè il seguito delle bellissi¬ 
me avventure di Twinsen della 
Adeline di Frederic Raynal (dico 
solo "Alone in thè dark") si 
trova qui perché al numero uno 
ce n'è un altro ancora più inte¬ 
ressante Sennò sarebbe I). lo 
non credo che sia possibile rea¬ 
lizzare personaggi più simpatici, 
scenari più suggestivi, dargli un 
motore più efficace. Sarò since¬ 
ro con voi: io adoro questi fran¬ 
cesi! 

E. rullino i tamburi simulati, 
suonati proditoriamente da 
apposite bacchette interattive, 
per annunciare la numero uno! 

Trattasi, assolutamente, di 
Dungeon Keeper (primo!). E 
Keeper è qui perché non c'è 
nessun posto più in alto e per¬ 
ché è originale, perché è rifini¬ 
tissimo, perché è pieno di umo¬ 
rismo... Poi credo sia qui anche 
perché , questo ancora più di 
Diablo, assassina e resuscita 
completamente nuovo il mondo 
dei dungeon cosi come li cono¬ 


scevamo finora. E quando i 
nuovi sotterranei rinascono in 
Dungeon Keeper, sono mondi 
di ombre autenticamente fre¬ 
quentabili, simulmondi molto 
più convincenti di tantissimo 
cinema e di alcuni mondi reali. 
Più d'uno. 

E per finire qualche veloce 
ragguaglio statistico, passione 
che faccio davvero fatica a 
togliermi. Per cominciare noto 
un ottima vivacità della scena 
europea in fatto di autori: 
primo un inglese 
(Bullfrog/Molineux); secondo 
un francese (Adeline/Raynal), 
quinto e sesto un inglese 
(Eidos, Empire: settimo un 
tedesco (Blue Byte). Gli altri 
sei posti sono tutti americani. 
Difficile sembra l'ascesa del 
Giappone nel mondo dei PC 
game (ma stanno arrivando) e 
anche degli altri continenti. La 
major più rappresentata è 
l'Electronic Arts (3 titoli da lei 
distribuiti, 4 con LBA2 in 
Europa), a conferma della sem¬ 
preverde capacità di EA di fiu¬ 
tare gli studio giusti sempre e 
comunque. Ci vediamo fra 
dodici mesi. E arriva l'Index! ! ! 


» / 





AVVENIMENTO 


Titolo: Jedì Knight 
Casa: LucasArts IUSAI 
Format: PC CD-ROM 
Giud: H-+++ 

Farò una premessa dovu¬ 
ta: a me della saga di Guerre 
Stellari (parlo del cinema) 
piacciono solo alcuni fram¬ 
menti. Momenti meno epici 
e meno ridondanti, cinema 
autentico e quasi indimenti¬ 
cabile, tipo la taverna galatti¬ 
ca di Star Wars. Quello che 
voglio dire è che non sono 
affatto un fan di Skywalker e 
soci. Credo che proprio per 


questo, per il mio interesse 
solo per i frammenti piutto¬ 
sto che per l'unità della 
serie, trovo buonissimi e 
spesso al top della qualità 
dei game usciti in questi 
anni, i computer game che 
Lucas Arts ha saputo tirare 
fuori dai suoi personaggi e 
dalle sue serie. E‘ questo il 
caso di Jedi Knight. 

Il metodo utilizzato da 
Lucas, correttamente, è 
stato proprio quello di indivi¬ 
duare all'interno dei singoli 
film (questo vale più per 
Star Wars che non per 
Indiana Jones, ma in fondo 
anche per lui, ma ne parlere¬ 
mo in un'altra occasione.,.) 
momenti ideali, situazioni 
pronte per diventare ogget¬ 
to di simulazioni. Quando 
non è stato possibile indivi- 


•{•(disastro), ++ (non simulare), 
++ (interagire con cautela), 
• H"H - ida simulerei • l 't H- H- 
(interagisci o muori) 


duarne, sempre 
correttamente, 
si è fatto ricorso 
a scene interatti¬ 
ve compieta- 
mente nuove e 
non esistenti in 
nessun momen¬ 
to del cinema 
lueasiano. E 
ormai, con l'u¬ 
scita prossima 
dell'rpg di Star 



Index 


IVI 


umble, mumble: per cominciare, dopo la storiella diver¬ 
tente assai di Internet People, 3 rapidi Avvenimenti 3: 
Jedi Knight (Dark forces 2): NHL 98 e Ultima Online. 

La sezione Panorama è come sempre dedicata alle nuove 
uscite dei prossimi giorni (mesi), e quindi anche una guida agli 
acquisti natalizi. Almeno per quei titoli che saranno effettiva¬ 
mente disponibili. 

A seguire e per chiudere questo numero anniversario di 
PlayWorld (dodici anni fa PlayWorld compariva per la prima 
volta, nel numero di dicembre 1985, su MCmicrocomputer. 
Auguri a tutti!...) 

Spero vogliate gradire le classifiche. 

Mi dileguo. 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


213 


















Wars, manca soltanto un'ad- 
venture interattiva alla moda 
di Monkey Island (ma forse 
questo prodotto già esiste 
ed è la serie di Rebel 
Assault, realistica e quindi 
più adatta all'universo di 
Star Wars...), per completa¬ 
re il catalogo che compren¬ 
de già i simulatori di volo alla 
Tie Fighter e naturalmente il 
3D Action alla Dark Forces. 
E appunto, nelle prossime 
righe, vi parlerò di questo 
Jedi Knight, sequel di D F. 

A volte sono perfino un 
po' annoiato quando devo 
parlare di game che si somi¬ 
gliano tutti. E, almeno dal 
punto di vista delle regole 
inderogabili dei first person 
shooter (i 3D Action in sog¬ 
gettiva secondo la traduzio¬ 
ne più possibile. ) Jedi 
Knight è un game come 
alcuni altri (Quake. Duke, 
Hexen, etc...). E le novità 
rispetto a DF1 non sono poi 
innumerevoli a parte lo 
scudo di luce, utile e non 
sempre facilissimo da attiva¬ 
re, ma già presente in altri 
shooter. 

Ma forse la più importante 
e decisiva novità di JK (DF2) 
è la qualità del design level 
(ormai quasi un vero lavoro 
neirindustria dei videoga¬ 
me...), E credo che sia cor- 


214 






AVVENIMENTO 


retto che la Lucas abbia 
investito soprattutto in que¬ 
sta decisiva sezione del 
gioco. 

Fino a questo momento i 
livelli che si trovano in giro 
nei vari game in prima per¬ 
sona sono soprattutto "lun¬ 
ghi". Stanze infinite, corridoi 
smisurati, piattaforme e bal¬ 
latoi di dimensioni e lun¬ 
ghezze mai viste in nessuna 
realtà e fiction. In JK i livelli 
non sono solo lunghi, sono 
enormi e splendidi e narrati¬ 
vi: spazi aperti, porte gigan¬ 
tesche, tunnel, edifici di 
altezze incredibili, astronavi 
grandi tanto da togliere il 
fiato (in molti sensi) e han¬ 
gar di dimensioni proporzio¬ 
nali... Tutto connesso in 
modo più che sensato, nar¬ 
rativo. Nel senso che i livelli 
di JK sono già la storia di 
DF2. E questo è esattamen¬ 
te quello che piace a me: 
vabbene duelli e lotte, ma 
anche tanta esplorazione in 
un ambiente originale e bel¬ 
lissimo come questo. 

Fosse per me nemmeno 
lotterei, e me ne andrei solo 
in giro. Con le cuffiette nelle 
orecchie per sentire l'avvol¬ 
gente qualità della colonna 
sonora Insomma sta succe¬ 
dendo di nuovo: non sem¬ 
pre avere il miglior engine 
significa avere il miglior 
game. Non quando la gioca- 
bilità e la capacità di raccon¬ 
tare somiglia a quella di Jedi 
Knight. 


Titolo NHL 98 
Casa: EA Sports IUSAI 
Format: PC CD-ROM 
Giud: ++++3/4 


Puntuale 
come una 
minaccia, 
anche que¬ 
st'anno è 
arrivato il 
miglior 
gioco sporti¬ 
vo esistente: NHL 98, il 
simulatore di hockey su 
ghiaccio. Credo che abbia 
fatto di più questo game per 
diffondere la popolarità del- 
l'hockey anche nei paesi 
dove famoso non è affatto, 
che non tutti i piani di svilup¬ 
po delle federazioni. E come 
mai? Perché è straordinario: 
un mix incredibile di passio¬ 
ne e giocabilità, di audiovideo 
e trovate acrobatiche, e la 
versione '98 non fa eccezio¬ 
ne nemmeno un po'. 
Vediamo. 

Intanto bisogna dire che 
non è mica facile migliorare 
la perfezione, eppure questi 
ragazzi della EA 
Sports ce l'han¬ 
no proprio 
messa tutta 
anche quest'an¬ 
no. Con succes¬ 
so Parlando di 
video, di quello 
che si vede sul 
ghiaccio, direi 
che ci sono due 
idee molto intel¬ 
ligenti: il gioco 
non si ferma 
durante gli stop 
di gioco, ma gli 
atleti fanno cose 
vane e realisti¬ 
che. tipo toglier¬ 
si l’eccesso di 
ghiaccio dai pat¬ 
tini, etc.; i gioca¬ 
tori hanno facce 
vere (di veri 


hockeysti della NHL) monta¬ 
te sullo scheletro poligonale 
derivato dal motion-capture. 
Genius! 

Tutte le altre novità hanno 
comunque sempre a che 
vedere con il miglioramento 
incredibile cui è andato sog¬ 
getto il motore 3D di NHL 
97: tutto succede molto piu 
velocemente, con più atten¬ 
zione e aderenza alla realtà 
agonistica dell'hockey ghiac¬ 
cio (e mi dispiace moltissimo 
di non essere abbastanza 
esperto di questo sport per 
poterne adeguatamente 
commentare le mille e una 
opzione che aiutano il gioca¬ 
tore virtuale a sentirsi ed 
essere un grande protagoni¬ 
sta del maggiore dei campio¬ 
nati di hockey del mondo e 
cioè la lega NHL dei profes¬ 
sionisti americani e canadesi 

Giusto perché mi ha dav¬ 
vero impressionato, volevo 
sottolinearvi la bellezza e la 
precisione dei menu e delle 
opzioni con l'effetto pie in pie 
(picture in picture) che rende 
molto piu efficaci e veloci i 
comandi di gioco, anche 
quelli più complessi e impe¬ 
gnativi. Difficile dire altro su 
NHL 98 se non che non 
avevo mai dato 4 * * * * aste¬ 
rischi in tutta la storia di 
PlayWorld. Almeno che io 
mi ricordi. 


« / 


AVVENIMENTO 



Titolo Ultima online 
Casa: Origm IUSAI 
Format: Web on line 
Giud: +++■# 1/2 

Se qualcuno di voi ha dei 
dubbi sulla bellezza e il 
divertimento dei game mul¬ 
tiplayer, dovrebbe avere la 
fortunata opportunità che 
capita a volte a me. di gio¬ 
care a Ultima online, facen¬ 
dolo collegato da un pc 
americano a casa di amici, 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 













(Le uscite più attese e importarli 
di questo dicembre e di 
gennaio del 1998) 


senza un occhio all'orologio 
e usufruendo di connection 
un po' più rapide di quelle 
che non possono avere gli 
user "normali", 

Dalla più fortunata e feli¬ 
ce (e anche una delle più 
vecchie insieme a Wizardry 
di Sir-tech...) saghe fantasy 
per computer della storia 
dei videogame, ecco final¬ 
mente il più riuscito ed inte¬ 
ressante dei game on line 
di cui potete disporre sulla 
Rete, Un vero simulmondo 
Online, da vivere ed abitare 
con migliaia di amici virtuali 
(che poi possono diventare 
amici reali...oppure nemici 
giurati...), il tutto pagando 
solo un pìccolo canone 
mensile di 10 dollari, aven¬ 
do in cambio diritto di 
accesso illimitato... Credo 
veramente che Ultima Onli¬ 
ne sia uno dei prodotti inte¬ 
rattivi più rivoluzionari di 
sempre e paragonabile, 
rispetto al 
cinema, all'in¬ 
troduzione del 
cinema sono¬ 
ro... Beh più 
o meno... 
Lanciato, 
secondo me 
ad arte, dalla 
impossibile 
eppure accaduta soppres¬ 
sione dì Lord Bntish (l'im¬ 
mortale, anzi immaginato 
tale, protagonista di tutte le 
puntate off line di Ultima...) 
di cui si sono occupati addi¬ 
rittura i mass media ameri¬ 
cani, Ultima online, dopo 
aver resuscitato Lord 
British (che rimane immor¬ 
tale) e cacciato l'invadente 
e irriverente betatester, è 
stato finalmente sistemato 
online su Internet con gran¬ 
de felicità degli appassiona¬ 
ti e anche di una nuova 
fauna di interattori. 

Ma quali sono le novità e 


le possibi¬ 
lità in più 
offerte da 
Ultima onli¬ 
ne rispetto 
ai suoi CD¬ 
ROM? Per 
rispondere 
bene a que¬ 
sta mia 
autodoman¬ 
da devo 
prima ricor¬ 
darvi una profezia qualche 
hanno fa si è cominciato a 
dire, nei circoli più avveduti 
tra gli interattivi, che presto 
alle case di produzione 
sarebbe stato affidato il 
lavoro di preparare (e moni¬ 
torare e upgradare...) un 
mondo, uno scenario... Il 
resto l'avrebbe fatto la 
gente, l’avrebbero fatto i 
simulanti. Bene è esatta¬ 
mente quello che sta acca¬ 
dendo sulla Rete e quello 
che accade in Ultima online. 

I giocatori qui possono 
divertirsi con una vera inte¬ 
razione sociale insieme con 
altri partecipanti (10.000 
persone possono essere in 
linea nello stesso momen¬ 
to...) in tempo reale, for¬ 
mando gruppi di avventurie¬ 
ri, ingaggiando battaglie con 
altri giocatori, dandosi a 
pericolosi momenti di 
discussione in quelle bellis¬ 
sime taverne fantasy che 
abbiamo conosciuto nelle 
varie edizioni della saga di 
Chris Garriott. 

Ma Ultima evolve in con¬ 
tinuazione (anche e soprat¬ 
tutto grazie al nostro inter¬ 
vento, e questo è il 
bello...); c'è un modello di 
ecologia interessante che 
spinge i mostri ad aggirarsi 
nei luoghi abitati per via 
della fame e gli eventi di 
questo mondo sono tutti 
collegati per via di un 
modello economico con¬ 
nesso (globale) e per la limi¬ 
tatezza delle risorse dispo¬ 
nibili. Il tutto in svga con 
una visuale isometrica 3D (il 
mondo, al momento, è 
grande come un campo di 
calcio reale e per vederlo 
tutto il giocatore ha bisogno 
di mesi...) e con moltissimi 
altri servizi ed help per il cit¬ 
tadino che potete vedere in 
dettaglio su www.ultimaon- 
line.com 


Intanto volevo confermar¬ 
vi l'uscita di Riven (il seguito 
di Myst) e di Zork Grand 
Inquisitor (sequel di una 
delle dinastie di adventure 
più antiche della storia dei 
game). E poi volevo passare 
velocissimamente a una 
selezione dei titoli in uscita 
a dicembre e nei primi mesi 
del 1998. Vado 

Army Men 

Publisher: 3DO 
Developer: Studio 3DO 
Soldatini di plastica sono 
stati usati per creare il visual 
di questo ennesimo warga- 
me... 

Baldur's Gate 

Publisher: Interplay 
Developer: BioWare 
Sviluppato da una strana 
compagnia canadese spe¬ 
cializzata in software biologi¬ 
co. questo rpg ha una serie 
di cose nuove da dire in 
questo genere. Sempre che 
vi piaccia il fantasy. 

CART Precision Racing 

Publisher: Microsoft 
Developer: Terminal Reality 
Ine. 

Dagli autori di Terminal 
Velocity. ecco il tentativo di 
Microsoft di attaccare la 
Papyrus, dominatrice dei 
simulatori delle corse ameri¬ 
cane Indy e Nascar. 

King's Quest: Mask of 
Eternity 

Publisher: Sierra On-Line 


Developer: Sierra On-Line 
Roberta Williams' adventure 
Dalla regina delle adven¬ 
ture interattive. Roberta 
Williams, ecco l'ennesima 
puntata di King's Quest. 

Quake II 

Publisher: id Software 
Developer: id Software 
Nessun commento mi 
pare necessario per Quake 
II. sequel imperativo degli 
inventori del 3D Action sog¬ 
gettivo. 

Trespasser 

Publisher DreamWorks 
Developer: DreamWorks 
Seguito di Lost World: 
una volta tanto ì videogame 
sono avanti rispetto al cine¬ 
ma. Dalla casa di Spielberg. 

Wing Commander: Prophecy 

Publisher. Origin Systems 
Developer: Origin Systems 
La saga più famosa della 
Origin (a parte Ultima) torna 
un po’ all'antico... 


GENNAIO 

lOSix 

Publisher: SegaSoft 
Developer: SegaSoft 
Anche qui ci tocca difen¬ 
dere il nostro territorio inter¬ 
planetario. Viva l'originalità! 

Black Dahlia 

Publisher: Take 2 



MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


215 









Interactive 
Developer: Take 2 
Interactive 

Uno dei titoli che attendo 
con più interesse. Giallo 
hard boiled alla Borrowed 
Urne Spererò. 

Flesh Feast 

Publisher SegaSoft 
Developer. SegaSoft 
Una specie di "Zombi 
3000". splatter e mostri da 
far schiattare appena pote¬ 
te. Non educativo. 

Joint Strike Fighter 

Publisher: Eidos 
Developer: Innerloop 
Un simulatore di volo che 
promette molto bene a giu¬ 
dicare dalla beta che mi 




King's Quest Mask of E termtv 

hanno fatto avere 

The Journeyman Project III: 

Legacy of Time 
Publisher: Red Orb 
Developer Presto Studios 
L'agente 5 cerca di mette¬ 
re una pezza ai guai che ha 
combinato nelle prime due 
avventure. 

Overseer 

Publisher Access 
Developer: Access 
La terza avventura di Tex 
Murphy, il detective della 
grande casa dei fratelli 
Carver, dopo 
Under a kil- 
ling moon e 
Pandora. 
Sono ansio¬ 
so anche 
perché sarà 
il primo vero 
dvd in circo¬ 
lazione 


Falcon 4 0 


Unreal. 

Sin 

Publisher: Activision 
Developer: Ritual 
Un altro 3D Action in 
prima persona che usa, 
come Hexen e altri, il moto¬ 
re di Quake. 

Total Air War 

Publisher: Ocean 
Developer: Digital Image 
Design 

Per i fanatici dei simulatori 
di volo degli 
inglesi della 
DID. 

Warbreeds 

Publisher: 

Broderbund 
Developer: 

Broderbund 
Strategy 
game fiction 
che vi fa in¬ 
teragire crea¬ 


Golgotha 


ture generate con la clona¬ 
zione e la manipolazione 
genetica. Interessante. 

Altri quattro titoli molto 
attesi e che potrebbero usci¬ 
re in gennaio sono: 
Asheron's Cali, Falcon 4.0, 
Unreal. Golgotha 

Ci vediamo nel 1998, 

vs. Francesco Carlà 




TOP 20 PC GAMES: i più venduti nei negozi USA 

(edizione americana con il prezzo in S USA, il secondo numero indica la posizione il mese precedente, l'a- 



sterisco che si tratta di nuova entrata) 



l 

4 

Microsoft Flight Simulator (CD D0S,CDWin95) Microsoft 

$48 

2 

1 

Myst (CD Win) Broderbund 

$20 


3 

* 

Star Trek: Starfleet Academy (CD Win95) Interplay 

$50 


4 

* 

Dark Reign: The Future of War (CD Win95) Activision 

$45 


5 

2 

Diablo (CD Win95) CUC Software 

$45 


6 

6 

NASCAR II (CD Win95) CUC Software 

$45 


7 

3 

Command & Conquer Red Alert (CDWin95/Win) Virgin 


$47 

8 

» 

Hexen 2 (CD Win95) Activision 

$47 


9 

5 

Monopoly Game CD-ROM (CD Win) Hasbro Interactive 


$30 

10 

9 

Links LS 1998 (CD Win95) Access 

$42 


11 

* 

Ultima Online (CD Win95) Electronic Arts 

$58 


12 

* 

Command & Conquer: Aftermath (CDWin95/Win) Virgin 


$21 

13 

8 

Tomb Raider (CD Win) Eidos 

$39 


14 

15 

Microsoft Return of Arcade (Win 95) Microsoft 


$29 

15 

* 

Warlords III: Reign of Heroes (CD Win95) Broderbund 

$44 


16 

10 

Warcraft Battle Chest (CD MS-DOS) CUC Software 


$51 

17 

17 

Quake (CD MS-DOS) GT Interactive 

$44 


18 

* 

Avery Cardoza Casino (CD Win 95) Cardoza Entertainment 

$34 

19 

* 

Total Annihilation (CD Win 95) Cave Dog Entertainment 

$48 

20 

11 

X-Wing vs Tie Fighter (CD Win95) LucasArts 

$48 



216 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 












Top 10 Internet e commento alla Top 100 di Francesco Carlà 


(la top 100 completa la trovate su 


n i towavavavavm ^rirarrnirwiii 


1 

1 

6 

Total Annihilation (MW) 

Cavedog/GT 

WG 

1 

[2402] 

2 

3* 

51 

Heroes of Might & Magic 2/add-on New World/3DO 

ST 

2 

[2091] 

3 

2 

44 

Diablo (W) 

Blizzard 

RP 

1 

[2154] 

4 

4 

19 

Dungeon Keeper 

Bullfrog/Electronic Arts 

ST 

1 

[2322] 

5 

6 A 

15 

X-Com 3 (Apocalypse){!) 

Mythos/MicroProse 

ST 

4 

[2351] 

6 

5 

50 

Command & Conquer/Counterstrike (Red Alert) Westwood 

WG 

1 

[2101] 

7 

12 A 

3 

Age Of Empires {MW!) 

Ensemble/Microsoft 

ST 

7 

[2424] 

8 

7 

88 

Civilization 2 {W) 

MicroProse 

ST 

1 

[1879] 

9 

11 A 

4 

Dark Forces 2 (Jedi Knight){! 

!) LucasArts 

SH 

9 

[2413] 

10 

8 

20 

Carmageddon (M) 

Stainless/SCI/Interplay 

RA 

6 

[2310] 


Ed ecco che le novità arrivano sul serio e si spingono perfino a violare le prime dieci posizioni della topi 00. 
Questo a conferma, nessuno mai smentì ma tengo alla precisazione, che quando ci sono i titoli giusti la classifi¬ 
ca si muove in fretta. Altroché. Infatti la prima grande sorpresa è proprio al numero 1: Total Annihilation, ormai 
garantito come miglior wargame strategy-action di questa nuova stagione dal tam tam infallibile degli appassio¬ 
nati, in quattro o cinque settimane ha fatto il grande balzo. Scalzando un titolo come Dungeon Keeper (4) che 
sembrava fosse li per restarci immutabile. In classifica poi è entrato, nella top 10 intendo, anche il nuovo asso 
nella manica di LucasArts (leggetevi l'Avvenimento): Jedi Knight (Dark Forces 2), giocabilissimo e avvincente 
(9). Ma la più grande sorpresa di questo autunno inoltrato è certamente Age of Empires, il seguito di Close 
Combat che era piaciuto solo a me e che invece consolida la Microsoft come titolata anche nella parte enter¬ 
tainment del software (7). 

Ma è assai probabile che, con tutte le uscite previste nei prossimi giorni, le novità nella classifica di gennaio 
siano ancora tante. E io sarò qui a registrarle per voi. 


Top 10 Most Downloads 

(i 10 demos e sharegames più scaricati dalla Rete) 


1 

1 

9 

Mordor 2 (Darkness Awakening) 

VB Designs RP 

1 

[2329] 

2 

3 A 

3 

Quake 2 (Test) 

Id/Activision SH 

2 

[2441] 

3 

7 A 

73 

SubSpace [W) 

Virgin AC 

1 

[1955] 

4 

2 

6 

Age of Empires [MW) 

Ensemble/Microsoft ST 

2 

[2406] 

5 

4 

71 

Ancient Domains of Mystery 

Thomas Biskup RP 

1 

[1976] 

6 

5 

45 

Furcadia 

Dragon's Eye RP 

2 

[2141] 

7 

6 

15 

Metal Knights (WM) 

KnightSoft ST 

2 

[2340] 

8 

8 

89 

Quake 

Id SH 

1 

[1876] 

9 

9 

17 

Little Big Adventure 2/Twinsen's Odyssey Activision AD 

8 

[2299] 

10 

10 

33 

Carmageddon (M) 

Stainless/SCI/Interplay RA 

4 

[2217] 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


217 










Intelligiochi 




ai corraao uiusrozzi 


Il Settimo Torneo di Crobots 
di MCmicrocomputer 


Incurante della paventata crisi del settimo anno, ancora una volta il 
Torneo di Crobots si ripresenta a voi nel suo ormai più che tradizionale 
appuntamento natalizio. E quindi, a beneficio di chi non lo avesse 


seguito in diretta sul Web ma anche di 
coloro che attendono i commenti e i 
giudizi, eccovi su queste pagine la 
consueta cronaca del Torneo che, 
come d’abitudine, si è svolto ai 
primi di novembre. 


Oramai non so più come dirlo. 
Sicuramente non sono uno cui manca 
la capacità di esprimersi (leggi parlanti¬ 
na...) ma confesso che dopo sette 
anni l'originalità viene un po’ a mancar¬ 
mi. Sette anni, perbacco: mica pochi! 
Molti altri concorsi (e molti matrimo¬ 
ni...) sono finiti molto prima. Invece il 
rapporto fra Intelligiochi e Crobots con¬ 
tinua ancora, anche se naturalmente 
risente un po' del peso dell’età. Ma è 
già un successo oltre ogni precedente: 
sette anni fa, quando lanciai l'idea di 
un Torneo istituzionale da ripetersi 
ogni anno, non avrei mai immaginato 
che l’iniziativa avrebbe riscosso un gra¬ 
dimento cosi profondo e duraturo da 
assicurarle una tale longevità. Ed inve¬ 
ce oggi siamo qui a festeggiare il set¬ 
tennale del Torneo: chi se lo sarebbe 
aspettato! 

In realtà ogni anno temo sia l’ultimo, 
dato che i tempi cambiano e i pro¬ 
grammatori con loro. Crobots è un 
gioco d'altri tempi, mi dico; un’applica¬ 
zione dal fascino ormai rétro, che non 
può competere con i passatempi infor¬ 
matici più moderni. Oggigiorno già si 
programma poco, penso, e chi pro¬ 
gramma lo fa in VisualQualcosa. mica 



grammate dagli altri concorrenti Dato 
che tutti i robot sono uguali, ossia 
dispongono delle medesime dotazioni 
hardware (essenzialmente un radar, un 
cannone ed un motore per spostarsi), 
la lotta è fra le intelligenze dei rispettivi 
programmatori: vince colui che riesce 
a dare al proprio combattente la strate¬ 
gia di combattimento più efficace, 
quella cioè che gli consente di uscire., 
integro e vincitore dagli scontri 
Maggiori informazioni sul gioco e sul 
programma necessario a farlo girare si 
trovano sul sito Web che Intelligiochi 
dedica a Crobots alla URL http:// 


.YiYiYAnwrTil Stufili,iM„r/Tn(qiii»rM<«i*i«iPTi 


oppure sui vari numeri arretrati di 
MCmicrocomputer ad iniziare dal giu¬ 
rassico numero 97 (giugno 1990) per 
finire a tutti i numeri di dicembre degli 
ultimi anni dedicati tradizionalmente 
alla cronaca dei vari Tornei. 


nell'ormai arcaico 
C di Kermghan e 
Ritchie! E cosi 
verso la fine di set¬ 
tembre, quando si 
avvicina la scaden¬ 
za del periodo in 
cui si possono 
iscrivere i robot al Torneo, comincio a 
momtorare assiduamente la mailbox 
pensando che oramai ci siamo, non ne 
arriverà nessuno. Lo so che è inevitabi¬ 
le, prima o poi, ma ugualmente mi 
dispiacerà quando accadrà. Tuttavia 
neppure quest'anno la temuta defezio¬ 
ne si è verificata, e cosi ventinove bei 
piccoli robottim hanno potuto parteci¬ 
pare alla settima edizione del Torneo di 
MCmicrocomputer 
Ma di questo parleremo meglio tra 
un attimo Vorrei ora solo ricordare, per 
coloro che .. si fossero messi in ascol¬ 
to solo adesso, che Crobots è un tipo 
di gioco molto particolare consistente 
nel programmare (in un C basico ma 
completo) la strategia di un "robot da 
combattimento", lasciando poi la pro¬ 
pria creatura libera in una sorta di 
arena virtuale dove dovrà competere 
ad armi pari con analoghe creature pro- 


218 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


















Intelligiochi 


I concorrenti 


Dicevo poc'anzi che gli iscritti al 
Torneo 1997 sono stati ventmove: 
meno dell'anno scorso, com'era imma¬ 
ginabile. ma neppure pochi, ed in realtà 
avrebbero potuto essere di piu se la e- 
mail e le poste tradizionali non ci aves¬ 
sero messo lo zampino, facendo perde¬ 
re o ritardare oltre il consentito almeno 
un paio di "spedizioni". Certo parte 
della colpa va anche a chi, avendo un 
intero anno a disposizione per mettere 
a punto il suo robot da combattimento, 
attende gli ultimi secondi per spedirlo, a 
rischio che si possa perdere nel nulla se 
qualcosa va male (Murphy è sempre in 
agguato!). Spiacente dunque per coloro 
i cui concorrenti sono stati esclusi a 
causa di forza maggiore; vi invito solo a 
organizzarvi per tempo l'anno prossimo! 

Grazie invece a coloro i quali anche 
questa volta hanno voluto partecipare: 
moltissimi veterani ma anche alcune 
matricole, cui porgo il. benvenuto nel 
gruppo. Scusatemi se non cito i nomi 
degli uni e degli altri ma dovrei pratica- 
mente ripetere l'elenco qui a destra, 
che invece vi invito a consultare subito. 
Vorrei solo notare l'assenza del vincitore 
dello scorso anno, Paolo Zavarise, e 
salutare invece il ritorno di alcuni vecchi 
habitué delle edizioni precedenti quali i 
fratelli Infante. 

Come d'abitudine segnalo a questo 
punto il nome del vincitore, che è dia- 
bolik.r programmato da Daniele Nuzzo 
di Roma. Daniele 6 un fedelissimo dei 
Tornei precedenti: già due anni fa aveva 
rischiato di vincere 
col glorioso b52.r, 
il quale però in fina¬ 
le si era dovuto 
arrendere a tox.r 
dopo un testa a 
testa lunghissimo e 
avvincente. I suoi 
concorrenti dello 
scorso anno si 
erano piazzati al 
sesto e al tredicesi¬ 
mo posto, ma que¬ 
st'anno Daniele ha 
avuto la sua merita¬ 
ta rivincita conqui¬ 
stando il podio e., 
il premio simbolico- 
ma-non-tanto mes¬ 
so in palio per il vin¬ 
citore. 

Congratulazioni e 
complimenti dun¬ 
que a Daniele e 
alla sua creatura, 
coi quali peraltro 


Robot 

Autore 

Città 

l&l.r 

Michelangelo Messina 

Ischia INA) 

abyss.r 

Damele Nuzzo 

Roma 

ail.r 

Danilo Apuzzo 

Roma 

andrea97.r 

Luigi Cimim 

Frisa (CH) 

arale.r 

Marco e Luca Pranzo 

Roma 

belva.r 

Sebastiano Grimaldi 

Catania 

carlo97.r 

Luigi Cimini 

Frisa (CH) 

ciccio.r 

Francesco Passantino 

Palermo 

colossus.r 

Gianluca Cisana 

Brembate di Sopra (BG) 

diablo3 r 

Stefano Francesi 

Roma 

diabolik.r 

Daniele Nuzzo 

Roma 

drago6 r 

Luca Trentinaglia 

Sernaglia (TV) 

erica.r 

Giulio Pipitone 

Milano 

fable.r 

Michelangelo Messina 

Ischia (NA) 

flash5.r 

Lorenzo Ancaram 

Ancona 

fya.r 

Giovanni Anelom 

Cadoneghe(PD) 

gevbass2.r 

Tommaso De Pra 

Belluno 

golem2.r 

Stefano Francesi 

Roma 

gundam.r 

Luca e Marco Pranzo 

Roma 

hal9000.r 

Maurizio Camangi 

Ancona 

jedi.r 

Maurizio Camangi 

Ancona 

killl.r 

Andrea Turino 

Aosta 

me-1 lOc.r 

Savino Tarenzi 

S. Martino in Strada (LO) 

ncmplt.r 

Giovanni Aneloni 

Cadoneghe (PD) 

peperone.r 

Roberto e Ivan Infante 

Potenza 

pippo97.r 

Andrea Creola 

Gargallo (NO) 

raid3.r 

Fabio Carucci 

Roma 

robivinf.r 

Roberto e Ivan Infante 

Potenza 

rudolf_2.r 

Alessandro Carlin 

Belluno 


Il St'llimii T mnim di Crobolt 


E>« C» !(•* fio C°"~*e*o. 0*> 

: ^ * a a v t « a _ 

«i'Boo.4 loc—ort [> -(,, ■ >' ; ■< ■ 


Il Settimo Torneo di Crobots 
di MC'microcomputer 
(1997) 

Con la vittoria «li rilahollkr si è concluso II Torneo 1997! 

£ lenrna!> i Settarie Tonte é Cr ebeti eh MCn*rc<oap«jl*r. che ha mto ««r**trr* 29 cooc cera* 

Anche «fieit'aooo. come 9 * accaduto per le due peecedera e4oc«. i Tomeo di Croboo ha potuto euett 
irguto in dirti: j ad World Wtdé W«b £ coll nato pombde ottenere r. daetta tuo» Se tdoemaacea ni 
Tomeo e m paitec^ana. e lopcatuto r onaJUm m it-npc rtaU 1 nadua pomo* oamtt man ma»< 
durante lo n»ol*«nento degfc accetti 


Aggiornamento 

Q Otrvnt Final*. iccetto fra 24 robot i terranee: oefta matamaa di 


faremo meglio conoscenza tra poco. 
Per ora invece andiamo a vedere 
com'è stato organizzato e come si è 
sviluppato il Torneo di quest'anno. 


Il Torneo 97 


I 29 robot iscritti al Torneo 1997 sono 
stati suddivisi dalle procedure automa¬ 
tiche di gestione della gara, mediante 
sorteggio, in due gironi di qualificazio¬ 
ne composti rispettivamente da 15 e 
14 concorrenti. I primi sette classificati 
di ciascun girone accedevano diretta- 
mente al grande girone finale da 24 
partecipanti, mentre i successivi sette 
andavano ad alimentare un girone di 
ripescaggio da 14 partecipanti; i primi 
dieci ripescati completavano cosi i ran¬ 
ghi del girone finale. 

In ciascun girone, come al solito, i 
robot venivano fatti combattere a quat¬ 
tro a quattro in tutti gli accoppiamenti 
possibili; i fattori di ripetizione degli 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


219 













Intelligiochi 


incontri, calcolati in base alle regole 
stabilite oramai cinque anni fa, sono 
stati di 13 e 16 per i due gironi di quali¬ 
ficazione, ancora di 16 per auello di 
ripescaggio e di 5 per quello finale In 
tutto si sono cosi disputati 13993 
incontri diversi per un totale di 102907 
partite complessive Tale mole di calco¬ 
li ha impegnato complessivamente per 
diversi giorni il Pentium 133 che que¬ 
st'anno gestiva il Torneo: e mentre le 
qualificazioni ed il ripescaggio hanno 
richiesto circa una dozzina di ore l'uno, 
la finale è andata avanti per piu di tren- 
tasei ore continuative. 

Piu precisamente i due gironi di qua¬ 
lificazioni si sono svolti rispettivamente 
nelle giornate di lunedi 3 e martedi 4 
novembre, ed il ripescaggio nella gior¬ 
nata di mercoledì 5 novembre; tutti e 
tre sono finiti nella rispettiva nottata. 
La finale invece, iniziata dopo un gior¬ 
no di pausa nella mattinata di venerdì 7 
novembre, si è conclusa nelle primissi¬ 
me ore di domenica 9 novembre. 

Ricordo che anche quest'anno, ed è 
ormai la terza volta consecutiva, al 
pubblico è stato possibile seguire lo 
svolgimento del Torneo praticamente 
in diretta tramite il World Wide Web. 
Infatti ogni cento incontri disputati, pari 
a pochi minuti di tempo reale, il com¬ 
puter responsabile del Torneo genera¬ 
va una pagina Web contenente i risul¬ 
tati attuali del girone in corso e la met¬ 
teva automaticamente in linea sul ser¬ 
ver Web di MC-link cui era collegato 
via NFS su intranet. In questo modo gli 
appassionati di Crobots, ed in particola¬ 
re gli autori dei programmi in concorso, 
hanno potuto assistere a tutti i com¬ 
battimenti seguendo i loro beniamini 
lungo le alterne fasi che hanno portato, 
nell'arco di una settimana circa, alla 
proclamazione del vincitore. 


Lo svolgimento 

E passiamo a commentare breve¬ 
mente alcuni risultati dei vari gironi, 
per inquadrare lo scenario in cui si è 
mosso quest'anno il Torneo. 

Ricordo che, come sempre, a cia¬ 
scun robot andavano tre punti per cia¬ 
scuna vittoria ed un punto per ciascun 
risultato di parità, ed inoltre che il valo¬ 
re di efficienza usato per confrontare in 
modo equo le prestazioni dei vari robot 
rappresenta il rapporto percentuale fra 
il numero di punti che un dato robot ha 
effettivamente ottenuto nel suo girone 
ed il massimo numero di punti che 
avrebbe potuto teoricamente conqui¬ 
stare nel medesimo girone (ossia quelli 
che avrebbe ottenuto se, per ipotesi, 
avesse vinto sempre). 


VII torneo di Crobots di MCmicrocomputer - Girone 1 Nov. 1997 


Pos. Robot 

Giocati 

Vinti 

Nulli 

Porsi 

Vinti % 

Nulli % 1 

Porsi % 

Punti 

Eft.% 

1 fable r 

4 732 

1 825 

245 

2 662 

38,6% 

5.2% 

56.3% 

5 720 

40,3% 

2 falli r 

4 732 

1.891 

17 

2 824 

40,0% 

0,4% 

59,7% 

5 690 

40,1% 

3 1&U 

4 732 

1.870 

71 

2 791 

39,5% 

1.5% 

59,0% 

5 681 

40,0% 

4 arale r 

4 732 

1 809 

6 

2917 

38,2% 

0,1% 

61,6% 

5433 

38,3% 

5 hal9000 r 

4 732 

1 774 

64 

2 894 

37,5% 

1.4% 

61,2% 

5386 

37,9% 

6 fya.r 

4 732 

1 757 

4 

2 971 

37,1% 

0,1% 

62,8% 

5275 

37,2% 

7 rudolf_2.r 

4 732 

1 376 

147 

3 209 

29.1% 

3.1% 

67,8% 

4 275 

30,1% 

8 flashS r 

4 732 

1 008 

12 

3712 

21,3% 

0,3% 

78,4% 

3 036 

21,4% 

9 tedi r 

4 732 

961 

52 

3 719 

20,3% 

1.1% 

78,6% 

2 935 

20,7% 

10 pippo97 r 

4 732 

938 

65 

3 729 

19,8% 

1.4% 

78,8% 

2 879 

20,3% 

11 me-IIOcr 

4 732 

713 

294 

3.725 

15,1% 

6,2% 

78,7% 

2433 

17,1% 

12 gevbass2.r 

4 732 

325 

162 

4 245 

6.9% 

3,4% 

89.7% 

1 137 

8.0% 

13 diablo3 r 

4 732 

324 

35 

4 373 

6,8% 

0,7% 

92,4% 

1 007 

7.1% 

14 belva r 

4 732 

209 

219 

4 304 

4.4% 

4.6% 

91,0% 

846 

6,0% 

15 encar 

4 732 

136 

0 

4 596 

2.9% 

0.0% 

97,1% 

408 

2,9% 


4 732 

1128 

93 

3.511 

23 , 8 % 

2 . 0 % 

74 , 2 % 

3476 

24 , 5 % 


VII torneo di Crobots di MCmicrocomputer - Girone 2 Nov. 1997 


Pos Robot 

Giocati 

Vinti 

Nulli 

Persi 

Vinti % 

Nulli % Persi % 

Punti 

Eff.% 

1 diabolik r 

4 576 

2 359 

349 

1 868 

51,6% 

7,6% 

40,8% 

7 426 

54.1% 

2 ncmplt r 

4 576 

1 964 

294 

2 318 

42,9% 

6,4% 

50,7% 

6 186 

45.1% 

3 colossus r 

4 576 

1 779 

285 

2512 

38,9% 

6.2% 

54,9% 

5 622 

41.0% 

4 gundam r 

4 576 

1 530 

13 

3 033 

33,4% 

0.3% 

66,3% 

4 603 

33,5% 

5 ail r 

4 576 

1 230 

163 

3 183 

26,9% 

3.6% 

69.6% 

3 853 

28,1% 

6 abyss r 

4 576 

1 216 

117 

3 243 

26,6% 

2,6% 

70,9% 

3 765 

27,4% 

7 drago6 r 

4 576 

1 120 

1 

3455 

24,5% 

0.0% 

75.5% 

3 361 

24.5% 

8 andrea97 r 

4 576 

932 

357 

3 287 

20,4% 

7.8% 

71,8% 

3153 

23,0% 

9 carlo97 r 

4 576 

721 

274 

3 581 

15,8% 

6.0% 

78,3% 

2437 

17.8% 

10 peperoner 

4 576 

545 

1 

4 030 

11,9% 

0.0% 

88,1% 

1 636 

11.9% 

11 ciccio r 

4 576 

425 

350 

3 801 

9,3% 

7,6% 

83.1% 

1 625 

11.8% 

12 robivmf r 

4 576 

494 

8 

4 074 

10,8% 

0.2% 

89,0% 

1 490 

10.9% 

13 golem2.r 

4 576 

285 

8 

4 283 

6,2% 

0.2% 

93.6% 

863 

6.3% 

14 raid3 r 

4 576 

245 

25 

4 306 

5.4% 

0.5% 

94.1% 

760 

5.5% 


4 576 

1060 

160 

3 355 

23,2% 

3,5% 

73,3% 

3 341 

24,3% 


Il primo girone di qualificazione ha 
dunque visto una competizione molto 
equilibrata, con i primi tre finalisti 
Ifable.r, killl.r e l&l.r) separati da una 
manciata di punti e caratterizzati da 
un'efficienza attorno al 40% ossia piut¬ 
tosto bassa. Diversamente sono anda- 


Cimi»» linai» tOOX Nrt«c npe 


9» Ed> »n> 0» 

3 * - * -U V -» * g _ 


Settimo Torneo di C’i-obots di 
MCmicrocomputer 


Girone finale 


Sm*»» 4H groor 24 robot 10626 «conta. 5 para» per ncortro 


«uiDooe dopo 10626 ncotfn «u 10626 (700%) 


Ptm 

Cr«Ul 

Por»» 

V-n 

Nulli 

P*»« 

Pumi 

Flfidwu 

1 

tobdè-t 

8855 

4102 

447 

4306 

12753 

48 0% 

2 

< 

8855 

35*4 

344 

4917 

11126 

41 9% 

3 

coloro» r 

8855 

3259 

540 

5056 

10317 

38 8% 

4 

miei 

8855 

3347 

10 

5478 

ioni 

381% 

5 

IMet 

8855 

2934 

720 

5201 

9522 

358% 

6 

Docu 

kJi r 

Don* 

8855 

3042 

37 

5776 

9163 

34 5% 

=* * ^ ■£■ 


te le cose nel secondo girone dove 
diabolik.r si è proposto come outsider 
sin dai primi incontri, migliorando man 
mano e terminando con un'efficienza 
superiore al 50%. caso unico in tutto il 
Torneo di quest'anno; ben distanziati 
ma comunque superiori al 40% nem- 
plt.r e colossus.r, 
lontanissimi tutti 
gli altri. 

Il girone di ripe¬ 
scaggio ha visto il 
predominio 
costante di fla- 
sh5.r, proveniente 
dall'ottavo posto 
del primo girone, 
con una serie con¬ 
vulsa di scavalca¬ 
menti nelle posi¬ 
zioni immediata¬ 
mente restrostan- 
ti. Ma si sa. il ripe¬ 
scaggio serve solo 
da ammortizzatore 
statistico e difficil¬ 
mente aggiunge 
molto al resto del 
Torneo. 

Eccoci quindi giun¬ 
ti alla finale che si 
preannunciava ca¬ 
ratterizzata soprat¬ 
tutto dallo scontro 


* 


220 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 














VII torneo di Crobots di MCmicrocomputer - Ripescaggio Nov. 1997 


Pos Robot 

Giocati 

Vinti 

Nulli 

Persi 

Vinti % 

Nulli % Persi % 

Punti 

Eff.% 

1 flash5 r 

4 576 

2 051 

91 

2 434 

44.8% 

2,0% 

53.2% 

6 244 

45,5% 

2 andrea97 r 

4 576 

1 635 

714 

2 227 

35,7% 

15,6% 

48.7% 

5619 

40,9% 

3 jedi r 

4 576 

1 842 

74 

2 660 

40.3% 

1.6% 

58.1% 

5 600 

40,8% 

4 carlo97 r 

4 576 

1 336 

738 

2 502 

29,2% 

16,1% 

54.7% 

4 746 

34.6% 

5 me-1 lOc r 

4 576 

1 300 

586 

2 690 

28.4% 

12,8% 

58,8% 

4 486 

32,7% 

6 gevbass2 r 

4 576 

848 

697 

3 031 

18,5% 

15.2% 

66.2% 

3 241 

23,6% 

7 paperone r 

4 576 

912 

4 

3 660 

19,9% 

0.1% 

80.0% 

2 740 

20,0% 

8 pippo97 r 

4 576 

758 

39 

3 779 

16,6% 

0,9% 

82,6% 

2 313 

16,8% 

9 robivinf r 

4 576 

723 

32 

3 821 

15,8% 

0.7% 

83.5% 

2 201 

16,0% 

10 diablo3( 

4 576 

672 

161 

3 743 

14,7% 

3,5% 

81,8% 

2 177 

15,9% 

11 belva r 

4 576 

394 

956 

3 226 

8,6% 

20.9% 

70,5% 

2 138 

15,6% 

12 goiem2r 

4.576 

535 

54 

3 987 

11,7% 

1,2% 

87.1% 

1 659 

12,1% 

13 raidS r 

4 576 

390 

68 

4 118 

8,5% 

1.5% 

90.0% 

1 238 

9.0% 

14 clccio r 

4 576 

166 

727 

3 683 

3,6% 

15,9% 

80.5% 

1 225 

8,9% 


4 576 

969 

353 

3254 

21,2% 

7,7% 

71,1% 

3259 

23,7% 


Pos Robot 

Giocati 

Vinti 

Nulli 

Persi 

Vinti % 

Nulli % Persi % 

Punti 

EfT.% 

1 diabolikr 

8 855 

4 102 

447 

4 306 

46.3% 

5,0% 

48,8% 

12 753 

48,0% 

2 ncmplt r 

8 855 

3 594 

344 

4917 

40,6% 

3.9% 

55,5% 

11 126 

41.9% 

3 colossus r 

8 855 

3 259 

540 

5 056 

36,8% 

6,1% 

57.1% 

10317 

38,8% 

4 arale r 

8 855 

3 367 

10 

5 478 

38.0% 

0.1% 

61.9% 

10 111 

38.1% 

5 fable r 

8 855 

2 934 

720 

5 201 

33,1% 

8.1% 

58,7% 

8 522 

35,8% 

6 trilli r 

8 855 

3 042 

37 

5 776 

34.4% 

0.4% 

65.2% 

9 163 

34.5% 

7 gundam r 

8 855 

2 957 

24 

5 874 

33,4% 

0,3% 

66,3% 

8 895 

33,5% 

8 1&1 r 

8 855 

2 750 

98 

6 007 

31,1% 

1.1% 

67.8% 

8 348 

31,4% 

9 hal9000 r 

8 855 

2717 

84 

6 054 

30.7% 

0,9% 

68,4% 

8 235 

31,0% 

10 rudolf_2 r 

8 855 

2 502 

303 

6 050 

28.3% 

3.4% 

68.3% 

7 809 

29.4% 

11 ail r 

8 855 

2 340 

194 

6 321 

26.4% 

2.2% 

71.4% 

7 214 

27.2% 

12 andrea97 r 

8855 

1 935 

685 

6 235 

21,9% 

7.7% 

70,4% 

6 490 

24.4% 

13 fya r 

8 855 

2 086 

6 

6 763 

23,6% 

0,1% 

76,4% 

6 264 

23.6% 

14 flash5 r 

8 855 

1 608 

27 

7 220 

18,2% 

0.3% 

81,5% 

4 851 

18.3% 

15 abyssr 

8 855 

1 550 

113 

7 192 

17,5% 

1.3% 

81.2% 

4 763 

17.9% 

16 me-1 lOc r 

8 855 

1427 

478 

6 950 

16.1% 

5.4% 

78,5% 

4 759 

17,9% 

17 drago6 r 

8 855 

1 561 

9 

7 285 

17.6% 

0.1% 

82.3% 

4 692 

17.7% 

18 jedi r 

8 855 

1 546 

50 

7 259 

17,5% 

0,6% 

82,0% 

4 688 

17,6% 

19 carlo97 r 

8 855 

1 228 

396 

7 231 

13.9% 

4.5% 

81,7% 

4 080 

15,4% 

20 pippo97 r 

8 855 

1 046 

60 

7 749 

11.8% 

0,7% 

87.5% 

3 198 

12.0% 

21 robivinfr 

8 855 

948 

31 

7 876 

10.7% 

0,4% 

88.9% 

2 875 

10.8% 

22 gevbass2 r 

8 855 

630 

352 

7 873 

7.1% 

4.0% 

88.9% 

2 242 

8.4% 

23 diablo3 r 

8 855 

617 

112 

8 126 

7,0% 

1,3% 

91,8% 

1 963 

7,4% 

24 paperone r 

8 855 

432 

2 

8421 

4,9% 

0.0% 

95.1% 

1 298 

4.9% 


8 855 

2 091 

213 

6551 

23,6% 

2.4% 

74,0% 

6 486 

24,4% 


fra i tre primi classificati del secondo 
girone, almeno in apparenza ben supe¬ 
riori ai tre omologhi del primo girone E 
cosi in effetti è stato: nonostante una 
falsa partenza di colossus.r che nelle 
primissime fasi si trovava attorno alla 
sesta posizione, ed un buon inizio di 
gundam.r, ben presto si delincava 
quello che sarebbe stato il leitmotiv di 
tutto il girone: la lotta fra diabolik.r e 
ncmplt.r per il gradino più alto del 
podio, col corollario del duello tra 
colossus.r e arale.r per la terza posi¬ 
zione. Vari scavalcamenti caratterizza¬ 
vano la prima parte della gara: ad un 
certo momento diabolik.r scendeva 
addirittura al secondo posto cedendo 
(ma per poco) il passo a ncmplt.r, il 
quale però dopo poco crollava al terzo 
posto lasciando la seconda piazza nien¬ 
temeno che ad un colossus.r in 
momento magico. Circa venti ore 
dopo, alla boa della metà gara, la situa¬ 
zione era tuttavia pressoché stabilizza¬ 
ta sia in testa che in coda alla classifi¬ 


ca: solo le posizioni centrali sussultava¬ 
no ancora in cerca di un definitivo 
assestamento. 

Il verdetto finale giungeva cosi più 
che previsto: primo diabolik.r. secon¬ 
do ncmplt.r, terzo colossus.r, confi¬ 
gurazione che da alcune ore ripeteva 
quella con cui si era chiuso il secondo 
girone Al quarto posto terminava a 
sorpresa arale.r. quarto anche nel suo 
girone (il primo), che si è cosi preso 
una rivincita su quei robot che in quali¬ 
ficazione lo avevano superato conqui¬ 
stando il podio; dietro a lui, solo in 
quinta posizione, quel fable.r che 
aveva invece vinto il girone. 

Molto ridimensionate comunque le 
efficienze esibite da tutti i concorrenti 
nella finale, con diabolik.r tornato 
sotto il 50% e gli altri piuttosto distan¬ 
ti. Altre considerazioni potete farle da 
soli esaminando i soliti grafici che 
meglio di molte parole illustrano la 
situazione delle efficienze nel girone 
finale. 



Il vincitore 

Ed eccoci giunti al momento della 
presentazione del vincitore, che ricor¬ 
do essere il veterano Daniele Nuzzo di 
Roma Da notare che Daniele aveva 
scelto come campione l'altro suo 
robot, abyss.r, che invece si è piazzato 
solo quindicesimo in finale! Ma sentia¬ 
mo cosa ha da dirci Daniele riguardo la 
sua esperienza crobotica: 

Ciao a tutti. 

Sono uno studente di Scienze 
dell'Informazione iscritto all‘università 
"La Sapienza' di Roma; ovviamente 
sono appassionato di programmazione 
e mi interessano, in generale, tutti i 
giochi in cui ci si possa confrontare in 
un sano ambiente di competizione; in 
particolare mi piacciono anche gli scac¬ 
chi e gli sport in genere. 

Ho potuto seguire il Tomeo in diretta 
sul Web e la prima cosa che mi ha sor¬ 
preso è stata la differenza di efficienza 
tra i due Crobots che avevo presenta¬ 
to, diabolik.r e abyss.r: analizzando i 
sorgenti dei concorrenti mi sono accor¬ 
to che ben 5 Crobots utilizzavano di 
preferenza l'angolo sud-est dell'arena 
lanche abyss.r), e ciò li ha fortemente 
penalizzati: diabolik.r IH nome è tratto 
dal celebre fumetto, non vuole mette¬ 
re paura a nessuno!) invece utilizza 
l'angolo opposto ed è l'unico Crobot a 
farlo: un bel colpo di fortuna! 

La scelta degli angoli ad est è dovuta 
principalmente all'intenzione di sfrutta¬ 
re il bug sulla scansione a 0 gradi: que¬ 
sto errore può falsare non solo gli 
incontri, ma addirittura l'intero tor¬ 
neo??? 

Mi ha colpito, inoltre, il basso nume¬ 
ro di partecipanti, penso che ciò sia 
dovuto alla limitazione nelle dimensioni 
dei sorgenti (1000 istruzioni compilate 
sono troppo poche per sviluppare 
Crobots più competitivi di quelli attuali, 
ciò scoraggia gli autori che si sentono 
inoltre limitati in quanto a creatività) 
Spero che qualcuno possa mettere a 
disposizione una versione corretta e 
aggiornata del programma, si potreb¬ 
be, per esempio, rendere disponibile 
su MC-link il sorgente di Crobots, in 
maniera tale che chiunque possa parti¬ 
re dal codice originale e modificarlo. 

Nella finale diabolik.r è stato in testa 
nettamente per tutta la durata del giro¬ 
ne eccetto che nelle primissime fasi, 
dopo l'1 % (200 incontri su 10626) dia¬ 
boli kr aveva il 48.9% di efficienza con¬ 
tro il 48.6% di ncmplt.r: ammetto che 
ho temuto una rimonta (vedi tox.r con¬ 
tro b52 r due anni fa.. ), ma dopo il 5% 
(600 incontri) la situazione era netta- 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


221 


Intelligiochi 


7 Torneo di Crobots di MCmicrocomputer 

Finale - Efficienza 



Potatori* in dattilici 


7 Torneo di Crobots di MCmicrocomputer 

Finale - Esili 



1 3 3 4 5 8 7 8 9101112131418161718197031223324 
Potlsonc In classifica 


7 Torneo di Crobots di MCmicrocomputer 

Differenza fra qualificazioni e finale 



mente cambiata, 
infatti diabolik.r 
era al 48.0% 
mentre ncmplt.r al 
41.6% e veniva 
momentaneamen¬ 
te scavalcato da 
colossus.r con il 
42.2% di efficien¬ 
za; al 18% (2000 
incontri) però dia¬ 
bolik.r era al 
50. 0 % m e otre 
ncmplt.r al 40.8%, 
e la conclusione... 
la sappiamo tutti. 
Ecco ora la descri¬ 
zione di diabolik.r 
Inizialmente il 
robot si reca nel¬ 
l'angolo m alto a 
sinistra dell'arena; 
quindi guarda in 
direzione dei due 
angoli adiacenti e 
si comporta nel 
seguente modo 

- se in basso non 
c'è nessuno, allora 
si dirige verso sud 
lungo il bordo del¬ 
l’arena fino a rag¬ 
giungere circa la 
metà del lato e 
quindi torna indie¬ 
tro; 

- altrimenti se a 
destra non c'è 
nessuno, allora .«> 
dirige verso est 
lungo il bordo del¬ 
l'arena fino a rag¬ 
giungere circa la 
metà del lato e 
quindi torna indie¬ 
tro; 

- altrimenti sceglie 
come direzione 
quella in cui avvi¬ 
sta il nemico più 
vicino. 

Circa a metà del 
match e poco pri¬ 
ma della fine con¬ 
trolla se è rimasto 
un solo avversario; 
in tal caso, dopo 
aver controllato i 
propri danni decide 
se attaccarlo (se 
non attacca conti¬ 
nua il suo movi¬ 
mento oscillatorio 
lungo il perimetro 
di gioco). 

La routine di attac¬ 


co prevede un movimento a forma di 
rombo i cui vertici sono le metà dei 
quattro lati dell'arena, in questo modo 
riesce a coprire tutto il campo di batta¬ 
glia in poco tempo e rende la vita diffi¬ 
cile ai nemici che si nascondono negli 
angoli Vengono utilizzate due routine 
di fuoco, entrambe in movimento (il 
robot non sta mai fermoHI): una è 
derivata da quella di tox.r, mentre l'al¬ 
tra è molto più semplice, ma efficace 
contro i robot che utilizzano oscillazioni 
brevi La scelta di quale utilizzare è 
legata al controllo del proprio movi¬ 
mento ed alla distanza dell'avversario. 

A parte queste considerazioni volevo 
dire che sono contentissimo per la vit¬ 
toria del Torneo; ringrazio inoltre 
Corrado per la possibilità di poter scri¬ 
vere queste righe. Un saluto particola¬ 
re a Salva, alla mia famiglia, a parenti, 
amici e a tutti gli appassionati di 
Crobots. All'anno prossimo... 

Daniele Nuzzo 

Bene Mi resta solo da aggiungere 
che Daniele ha scelto come premio 
l'abbonamento annuale a MCmicro¬ 
computer, che dunque gli arriverà a 
casa (poste permettendo ) dal prossi¬ 
mo mese di gennaio. Ancora compli¬ 
menti, dunque, e... appuntamento al 
prossimo Torneo. 

Conclusioni 

E siamo giunti ai termine dello spa¬ 
zio concesso al Torneo di Crobots 

Naturalmente ringrazio tutti coloro 
che hanno dato vita ancora una volta 
ad un Torneo vivo ed interessante, invi¬ 
tandoli se vogliono a partecipare anche 
al prossimo; e ringrazio anche voi che 
leggete e che da tanti anni supportate 
Crobots con la vostra attenzione 

E in conclusione una... comunicazio¬ 
ne di servizio: vi ricorderete forse che il 
buon Tom Poindexter, autore di CRO¬ 
BOTS nel lontanissimo 1985, mi aveva 
annunciato l’anno scorso la sua inten¬ 
zione di mettersi a sviluppare una 
nuova versione del gioco, più ricca ed 
al passo coi tempi; purtroppo, come 
nelle migliori tradizioni del software, 
alla dichiarazione d'intenti non ha fatto 
seguito alcuna reale implementazione 
Anche lui, come noi. può ovviamente 
dedicare ai giochi solo il suo poco 
tempo libero, Naturalmente vi terrò 
informati. 

Per ora abbiate i miei migliori auguri 
di buone feste e felice anno nuovo. 
Noi ci risentiamo, come al solito, fra un 
mese. 

«e 


222 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 

















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a cura di Corrado Giustozzi 


Motori non stop 

Trattandosi di Internet, certo, viene da pensare ai motori di ricerca, 
ma credo che di essi sia inutile parlare: li conoscerete tutti, e ne 
avrete sicuramente apprezzato le caratteristiche. Ad essi potremo 
forse, un giorno, dedicare una di queste 
puntate; invece vediamo cosa riusciamo a 
trovare di simpatico e interessante sui 
motori "veri", quelli che fanno muovere le 
automobili che poi, se belle e fiammanti, 
fanno muovere anche le donne, con buona 
pace delle femministe! 

di Raffaello De Masi 


» me ld »i lUem Bookmét kt Opiiont Oifttofy ,3 B-' 

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LA LEGENDE S'ECRIT SOUS 
VOS YEUX 






24 Heuros du Mani 96 



Trovare notizie sulle automobili non è 
certo difficile; molte home page dei mo¬ 
tori offrono, tra le loro opzioni di visua¬ 
lizzazione in default, la categoria auto. I 
siti di pressoché tutte le case automobi¬ 
listiche sono facilmente raggiungibili 
senza difficoltà, salvo poi distinguere tra 
quelli piuttosto banali e altri che offro¬ 
no, a chi viaggia a combustione interna, 
informazioni tecniche e storiche, aned¬ 
dotica, curiosità. Certo studiare tutto il 
sito della General Motors, della Renault 
e della nostrana Fiat può richiedere an¬ 
che un pomeriggio, ma vi consiglio di 
dare un'occhiata anche a siti non pro¬ 
prio noti, che vi porteranno in baie del 
mare magnum piacevoli e interessanti. 
Ad esempio, il sito della Mazda offre 
notizie davvero interessanti sull'unico 
motore Wankel al mondo, un birotore 
montato sulla sua RX7 ( htto://www. 
mazdausa.com/rx7.htm ). l'auto è uscita 
di produzione un paio d'anni fa, subito 
dopo l'acquisizione della marca giappo¬ 
nese da parte della Ford; economie di 
mercato e costi elevatissimi hanno im¬ 
mediatamente decretato la morte di 
questo insolito modello e del suo sofi¬ 
sticatissimo motore. Se vi interessa 
sbrigatevi, probabilmente la pagina spa¬ 


rirà tra poco. 

Visto che siamo in atmosfera di otta¬ 
ni. conviene fare una puntatine nell'O¬ 
limpo dei motori da formula: le maggiori 
case sono tutte raggiungibili usando il 
nome diretto, ma vi consigliamo di dare 
un'occhiata a http://www.fi -Online 
com: si tratta di una rivista on line, con 
foto di grande suggestione e qualità, e 
la cosa più simpatica è che i piloti, i di¬ 
rettori di corsa, i manager, sono ripresi 
sovente in altri ambienti e atteggiamen¬ 
ti, lontano dalla grande arena della for¬ 
mula 1 o delle corse di durata. A propo¬ 
sito di corse di durata, è molto ben fatto 
il sito dedicato a Le Mans ( htto://wwvv 
24h-le-mans.com/ ). dove ancora si svol¬ 
ge la indimenticabile corsa di 24 ore, 
oggi un po' appannata, ma regina delle 
gare automobilistiche fino alla fine degli 
anni '70, quando Ferrari e Ford si dava¬ 
no battaglia sul filo di lana e la corsa si 
decideva all’ultimo minuto dopo una 
giornata di piede a tavoletta. Allora vin¬ 
cere a questa corsa dava immediata¬ 
mente il crisma del campione, molto di 
più che se si fosse vinto a Indianapolis, 
a Monza o Montecarlo; e vi si davano 
battaglia senza tregua nomi come 
Parkes, Rindt. Hill (padre del Damon 


odierno), Bonmer, Surtees, Bandim (per 
anni primo pilota della Ferrari, fino alla 
tragica scomparsa a Montecarlo). Con¬ 
siderato che siete in quinta e sul rettili¬ 
neo di Hinodière, dove le Jaguar vincitri¬ 
ci dell’edizione di tre anni fa raggiun¬ 
gevano la velocità di 400 km/h, volate 
oltre Atlantico, ad Indianapolis (htto: 

1//WWW theautochannel.com/news/eventsi 

indv500 97/ ): il sito è ricchissimo (in 
qualche pagina ci sono più di una cin¬ 
quantina di link diversi; è prevista anche 
un'area di chat), e, della edizione di que¬ 
st'anno, vengono forniti i risultati parzia¬ 
li, giro per giro; di qui potete raggiunge¬ 
re tutte le altre gare della serie, com¬ 
presa quella molto affascinante e segui¬ 
ta di Laguna Seca. 

Ma ritengo che questa rubrica, ben 
oltre i siti ufficiali o, per così dire ovvi, 
abbia il compio di segnalare cose curio¬ 
se, sul tema, un poco più difficili da cer¬ 
care. Ad esempio, volete dare un'oc¬ 
chiata a riviste che non si acquistano 
proprio nell'edicola sotto casa? Siete 
serviti! Se siete fortunati (purtroppo il 
collegamento non è né facile, né sicuro) 
potete dare una scorsa ai due più im¬ 
portanti periodici automobilistici pubbli¬ 
cati in Russia. Li trovate agli indirizzi 


224 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 










































Avvisi ai Naviganti 


hnp.//gyt9p!'pl-.a)jip,ru/1 httpV/193, 

124.253 2 /k p|gso 5/ e ne esiste sia la 
versione in cirillico (se siete padroni del¬ 
la madre lingua) che quella in inglese; le 
notizie che troverete fanno un po' sorri¬ 
dere, ma tant'è; giusto per raccontare 
una chicca, nell'edizione di giugno di 
Autopilot (non è un refuso, l'indirizzo è 
proprio avtopilot) c'è un articolo dedica¬ 
to a come riparare in casa i pianali forati 
dalla ruggine passante; in un'edizione 
precedente c'era un redattore che inse¬ 
gnava a eseguire la convergenza con 
metodo fai-da-te e a riparare le gomme 
tubeless. Su un numero di Koleso viene 
illustrata la tecnica di smontaggio e puli¬ 
zia del bruciatore ad alcool montato sul¬ 
la Ziguli - tutte le macchine russe pos¬ 
siedono infatti un impianto di riscalda¬ 
mento separato dal motore, visto che 
quest'ultimo non sarebbe sufficiente 
per le temperature polari delle più ele¬ 
vate latitudini. 

Vi piace pasticciare sulla vostra mac¬ 
china illudendovi di trasformarla in una 
Bugatti con qualche particolare non di 
serie o con qualche ricambio miracolo¬ 
so? La SplitFire ( http://www.splitfire. 
com/ l offre candele d'accensione con 
elettrodi di platino (per la verità è solo 
una piastrina riportata), che durano pra¬ 
ticamente tutta la vita dell'auto stessa, 
Per la verità non si tratta di una novità in 
assoluto; candele 
del genere vengono 
da un po' di tempo 
utilizzate su alcuni 
modelli di motori in 
cui sono pratica- 
mente inaccessibili 
(come il V8 della Vi- 
per e la Sedan della 
Cadillac; comunque 
l'Alfa Romeo, senza 
tanti strombazza- 
menti, le monta di 
serie sui suoi mo¬ 
delli Quadrifoglio 
Oro), ma nessuna 
grande marca si so¬ 
gnerebbe di com¬ 
mercializzarle, a 
qualunque prezzo. Il 
sito offre una facile 


guida in linea per la 
scelta in base al 
modello e. per 
qualche bigliettone 
verde di medio ta¬ 
glio, potete inserire 
un metallo nobilis¬ 
simo nelle vostre 
camere di scoppio. 

Non conoscete ancora come è nato il 
"Bibendum"? Beh, se neppure sapete 
cosa è (Bib è l'ometto "gommoso" sim¬ 
bolo della Mich elin), andate a http;// 
Iwww.michelm.til dove non solo ne tro¬ 
verete la storia, ma anche un giochino 
in linea in cui il panciuto omino parteci¬ 
pa. I siti delle case costruttrici di pneu¬ 
matici sono tutte abbastanza inte¬ 
ressanti, ma quello della Pirelli 
I http://www.Dire! li. comi merita un'oc¬ 
chiata particolare per potervi osservare 
lo splendido calendario, costoso e quasi 
del tutto introvabile in commercio; per 
rifarci gli occhi possiamo guardarci con 
calma anche la pubblicità del P5000 
Drago e le splendide forme di Marie-Jo 
Perec, primatista mondiale con fisico da 
pin-up, che poi sarebbe la ragazza che 
corre sulla lava ardente e solca mari 
tempestosi (si può scaricare l'intero fil¬ 
mato. e goderselo in santa pace). 

Ma la perla della collezione di questo 
articolo è senz'altro il museo Fisogni 


l. h .ttB;yiyy w w^ b ^.sneX.a? m ZMy.^by/ i )| si 

tratta di un sito illustrante, non lo imma¬ 
ginereste mai, forse l'unico museo al 
mondo della "stazione di servizio"; già, 
proprio quella, dove facciamo benzina 
ogni giorno. Fisogni, un imprenditore 
nel campo della distribuzione gas, rac¬ 
conta, nella sua storia, di aver comincia¬ 
to da ragazzo, vedendo in una cava ab¬ 
bandonata una vecchia pompa carbu¬ 
rante semidistrutta. La caricò su un ca¬ 
mion e se la portò nel cortile di casa 
sua (immagino la madre!) dove la re¬ 
staurò pazientemente. Oggi il museo, 
che è ospitato in un'ala della industria di 
cui Fisogni è titolare, accoglie migliaia e 
migliaia di pezzi, dalle colonnine alle lat¬ 
tine d'olio, ai gadget, agli autoadesivi, ai 
manuali di manutenzione, e cosi via. Vi¬ 
sitare il sito significa fare un tuffo nel 
passato entusiasmante, e le persone 
con qualche capello bianco ritroveranno 
nomi e stemmi perduti nella memoria, 
come i carburanti e i lubrificanti Energol, 
Aquiloil o Caltex, le colonnine Shell con 
la conchiglia gialla di vetro alla punta, gli 
adesivi tondi che, una volta, servivano 
ad attaccare al parabrezza il bollo di cir¬ 
colazione. 

E cosi eccoci ritornati a casa, anzi ”at 
home", con ancora nelle narici l'odore 
pungente del metanolo delle piste più 
infuocate del mondo. Ma mi raccoman¬ 
do, la macchina, utilizziamola con pru¬ 
denza; se stasera uscite e siete con una 
ragazza, perché non andare tranquilla¬ 
ment e a prendere un "cyberp elato"? 
Ecco, httpV/www.benierrvxonf è quello 
che fa per voi; vi troverete un sito che 
mette in palio, per chi semplicemente 
invia la sua e-mail, una fornitura a vita di 
ice cream. Assaggiare per crederei 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


225 













































































Frael Leonhard II Generation 


In un tower tanto 
imponente nelle dimensioni quanto 
'semplice' nella realizzazione del ca¬ 
blaggio che ne caratterizza l'insieme, 
abbiamo avuto il piacere, e l'emozione, 
di trovarvi concentrata la massima po¬ 
tenza elaborativa attualmente applicabi¬ 
le in un sistema personale. 

Aliinterno del Frael Leonhard trovano 
difatti posto: un Pentium II a 300 MHz, 
una scheda grafica su connessione 
AGP, un controller Ultra Wide SCSI, 
della velocissima RAM a moduli DIMM, 
un CD-ROM da 24X ed un hard disk 
SCSI ad alta velocità ed alta capacità. 

Tale insieme di potenza e novità più 
che una prova meriterebbe un'introdu¬ 


zione teorica a livello di caratteristiche 
e vantaggi all'uso. 

Cercheremo di fare sia l'una che l'al¬ 
tra. 

Dal punto di vista delle caratteristi¬ 
che generali il Frael Leonhard II Gene¬ 
ration arrivato a noi per questa prova è 
configurato intorno all'ultima imple¬ 
mentazione Intel Pentium II a 300 
MHz. con 64 Mbyte di RAM, hard disk 
IBM SCSI da 4.5 Gbyte, scheda grafica 
Asus 3D-Explorer V3000 in standard 
AGP. host-SCSI DA-2100 sempre di 
Asus e CD-ROM drive Creative 24X. Il 
tutto è assemblato sulla recente main- 
board Asus P2L97 nella quale è ovvia¬ 
mente implementato il controllo del 


bus grafico AGP tramite l’assunzione di 
un nuovo chip-set 

Completano la configurazione un mo¬ 
nitor Sony Multiscan lOOsf da 15", una 
tastiera dalle buone caratteristiche di 
digitazione, il Pilot Mouse di Logitech 
ed il modem esterno Leonardo 56K del¬ 
la Digicom. 

A governare il sistema è quindi posto 
Windows NT 4.0 aggiornato al Service 
Pack 3.0. A corredo infine, oltre ai ma¬ 
nuali e i CD-ROM degli apparati di siste¬ 
ma. sono forniti un abbonamento ad In¬ 
ternet (tramite il providering della stes¬ 
sa Frael) e, nei sistemi dotati di scheda 
audio (quello in prova ne è privo), due 
casse amplificate di buona qualità. 


226 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 























Frael Leonhard II Generation 



Frael Leonhard 

Il Generation 


Produttore e distributore: 

Frael 

Via del Roselo, 50 Vallma 
50010 Bagno a Ripoli (FI) 
Tel. 055 - 696476 
Fax 055 - 696289 


Vista esterna 

La torre, che a sistema installato si 
erge sul banco di prova, mette bene in 
evidenza la disponibilità di sei vani da 
5,25' e due da 3,5". Nella configurazio¬ 
ne fornitaci per questa prova ne sono 
occupati solo uno da 5,25" (dal CD¬ 
ROM) ed uno da 3,5” (dal floppy disk 
drive). Gli altri vani liberi sono a disposi¬ 
zione dell'utilizzatore che certamente 
troverà positiva questa espandibili 
piuttosto marcata. Capace di governare 
le periferiche attraverso l'eccellente 
controller SCSI presente a sistema, il 
Frael è difatti già pronto per essere up- 
gradato con ogni genere di periferica re¬ 
lativa a tale standard (unità removibili 
Jaz, CD-Recorder, magneto-ottici in ge¬ 
nere, ecc.). 

Sotto al floppy disk drive, accanto al 
quale sporge il tasto di accensione, la 
torre prova pure ad ingentilire la forma 
piuttosto spartana del frontale con una 
lieve sporgenza, tra le cui linee esteti¬ 
che è posta una scanalatura più marca¬ 
ta dalla quale s'intravedono i led di rile¬ 
vamento dell'accensione del sistema, 
dell'attività dell'host e il piccolo tasto 
del reset, 

A completare l'aspetto esteriore del 
Leonhard è presente una base in plasti¬ 
ca sulla quale è possibile incastrare la 
torre dandole maggiore stabilità. Una 
volta applicata tale base il Frael aumen¬ 
ta ulteriormente la sua altezza ed assu¬ 
me un aspetto finale piuttosto impo¬ 
nente. Vistene le dimensioni (la torre 
supera di una volta e mezzo l'altezza del 


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Frael Leonhard II Generation L. 5.549,000 

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monitor Sony che l'accompagna) si po¬ 
trebbe pensare ad un cabinet piuttosto 
pesante e di difficile riposizionamento. 
Al contrario, grazie soprattutto alla di¬ 
stribuzione dei vari componenti (le me¬ 
morie di massa e l'alimentatore nella 
parte superiore, scheda madre, VGA e 
controller SCSI in quella inferiore) il 
Frael Leonhard è facilmente riposiziona- 
bile. 

Neanche l'apertura del cabinet pre¬ 
senta difficoltà di sorta. In realtà la torre 
è costruita in modo da essere accessi¬ 
bile all'interno rimuovendo due pannelli 
laterali in alluminio, che sono fissati allo 
chassis (nel quale s'incorporano fronta¬ 
le e pannello posteriore) per mezzo di 
quattro semplici viti. I due pannelli si 
bloccano più saldamente allo chassis 
per mezzo di una serie di ganci presenti 
sia sul lato superiore che su quello infe¬ 
riore. La loro rimozione è assolutamen¬ 
te rapida e semplice. L'unica difficoltà 
potrebbe sorgere al momento di richiu¬ 


dere i pannelli, badando a far entrare 
tutti i ganci metallici nei fori orizzontali 
che corrono lungo tutta la cornice dello 
chassis. Ma, sinceramente, ci sembra 
una preoccupazione risibile. 

Dal frontale al retro l'aspetto del 
tower da esteriore si trasforma in fun¬ 
zionale e difatti, tra la serie delle lamelle 
presenti (una per ciascuna slot a dispo¬ 
sizione) troviamo le connessioni d'In- 
put/Output per l'interfacciamento ester¬ 
no alla SCSI, l'uscita VGA e, allineate in 
standard ATX, le porte per il mouse e la 
tastiera, le due USB a disposizione, la 
parallela e le due seriali. 


Il monitor 

Il monitor che abbiamo ricevuto insie¬ 
me al Frael Leonhard è un Sony Multi- 
scan lOOsf dotato di un cinescopio Tri¬ 
nitron da 15" di buona qualità e dal desi¬ 
gn lineare, che si caratterizza nel pan¬ 
nello di controllo che si estende e spor¬ 
ge rispetto alla cornice, in basso a de¬ 
stra. 

La caratteristica principale del Sony 
Multiscan lOOsf è senz'altro nel pitch di 
0,25 (quando solitamente s'incontrano 
monitor sempre attestati intorno allo 
0,28). La ridotta griglia di apertura che 
ne deriva permette una tra le più eleva¬ 
te qualità d'immagine possibili. 

Un'altra delle caratteristiche peculiari 
del Multiscan lOOsf è la disponibilità dei 
modi preimpostati di visualizzazione. Ta¬ 
li modi consentono la selezione di pre¬ 
set che combina la risoluzione, le fre- 



Lmee mollo semplici, robustezza di costruzione e buona Iseppure rumorosaI digitazione. 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


227 











































Frael Leonhard II Generation 




quenze orizzontale/verticale ed il modo 
grafico VGA da far assumere all'unità di 
lavoro. Dal punto di vista numerico, tali 
preset vanno da un valore minimo di ri¬ 
soluzione pari a 640x480 dot (per 60 Hz 
di refresh verticale) del modo VGA, al 
massimo raggiungibile di 1280x1024 
dot (sempre a 60 Hz) del modo VESA. 
Al contrario la massima frequenza di re¬ 
fresh a cui il Multiscan lOOsf può opera¬ 
re è pari a 85 Hz ed è raggiunta a 
1024x768 dot. Tali valori vengono auto¬ 
maticamente rilevati dal monitor (che 
tra l'altro è di tipo Plug&Play) ad ogni 
cambio di risoluzione imposto, in am¬ 
biente Windows 95/NT, a livello di Con¬ 
trol Panel. Al riavvio del sistema, il Mul- 
tiscan 10Osf si adatterà automaticamen¬ 
te alla nuova risoluzione assegnando il 
ciclo di refresh più adeguato. 

Dal punto di vista delle regolazioni 
manuali, sempre sul pannello di control¬ 
lo del monitor sono a disposizione del¬ 
l’utente i controlli relativi alla luminosità, 
contrasto, centratura, dimensione, rota¬ 
zione e distorsione delle immagini a vi¬ 
deo. Tali controlli sono tutti attivabili tra¬ 
mite la selezione dei bottoni posti sotto 
l'incavatura a sinistra del pannello fron¬ 
tale e, per spostamenti e riposiziona¬ 


menti. tramite i bottoni direzionali posti 
invece nella parte in rilievo presente 
sulla destra accanto al bottone di accen¬ 
sione 

Tutte le regolazioni, ovviamente, so¬ 
no controllabili direttamente sul monitor 
grazie all'adozione ormai standard del 
metodo OSD (On Screen Display) 


Vista interna 

Tolte le viti di uno dei pannelli laterali 
(frontalmente alla vista posteriore il pan¬ 
nello di destra) e liberati i ganci che pe¬ 
netrano nello chassis, recliniamo il cabi¬ 
net sul fianco ancora impannellato e ci 
affacciamo a visitare l'interno del PC in 
prova. Sul lato sinistro, spostato verso 
la parte posteriore, c’è il blocco di ali¬ 
mentazione (un power supply Zeck da 
250 watt piuttosto rumoroso!) di segui¬ 
to al quale scorrono il CD-ROM drive 
(un 24X della Creative), quindi il floppy 
disk e, sotto a questo, l'Hard Disk SCSI. 
Spostandoci verso destra (a distanze 
"siderali" rispetto ai nostri, stipatissimi 
mini-tower) eccoci finalmente nella zo¬ 
na riservata alla mainboard sulla quale 
sono rispettivamente innestate la car¬ 


tuccia SEC del Pentium-ll, la scheda 
grafica (nello slot AGP) e l'interfaccia 
SCSI. 

Ad un primo sguardo d'insieme, si 
nota l'ampia disponibilità di spazio nel 
quale, vista la bassissima densità dei 
componenti, il sistema sembra quasi di¬ 
sperdersi. In realtà siamo di fronte ad 
una macchina ‘nuda e cruda" che sarò 
l'utente finale a completare, facendo 
aumentare la densità dei componenti fi¬ 
no ad arrivare a verificare che tanto spa¬ 
zio si dimostra ben dimensionato per la 
configurazione del sistema che gli ne¬ 
cessita. Ripeto, stiamo parlando di una 
macchina destinata ad un mercato chia¬ 
ramente verticale e che verrà rimpin¬ 
guata con periferiche e schede d'ogni 
genere, solo dopo l'acquisto e a secon¬ 
da delle esigenze dell'utente. 

Evidente quindi che i vari produttori 
preparino le loro offerte basandole solo 
sul sistema essenziale. Nel caso di 
Frael, visto che nel Leonhard II non vi è 
installata, dobbiamo ritenere che la 
scheda audio è probabilmente conside¬ 
rata non "essenziale" 

Per il resto siamo innanzi ad un con¬ 
centrato di notevole potenza e sicura¬ 
mente alla macchina che piu marca il 
salto generazionale tra quelle fin qui te¬ 
state. Gli ultimi PC provati su queste 
pagine erano tutti equipaggiati con CPU 
(Intel, AMD o Cyrix quali che siano) da 
"socket 7" e con quantitativi di RAM, ca¬ 
pacità di hard disk e prestazioni più o 
meno allineate tra di loro, ma di gran 
lunga inferiori a quelle che ci presenta il 
Frael Leonhard II. 

Il primo salto generazionale l'opera 
ovviamente il Pentium II che è foriero di 
molte novità. La più appariscente ed im¬ 
mediata è senz'altro rappresentata dal 
cartridge che contiene il processore e la 
cache di secondo livello. Tale cartridge, 
chiamato SEC (Single Edge Contact) va 
innestato su di una slot dedicata (Slot-1) 
e rappresenta un taglio netto con il 
"passato": per utilizzare un Pentium II 
vanno inevitabilmente progettate delle 
nuove schede. Di fatto ciò significa l'ab¬ 
bandono traumatico dei socket 7 e 8 e il 
dubbio di molti costruttori se continuare 
a produrre, a pieno regime o meno, le 
precedenti versioni di schede-madri 
(ammesso che AMD e Cyrix siano d'ac¬ 
cordo, cosa che non ci pare proprio al 
momento!). 

Senza divagare troppo, la seconda no¬ 
vità portata dal Pentium II riguarda ov¬ 
viamente il clock come velocità pura: 
300 MHz è un limite finalmente rag¬ 
giunto e che presto verrò superato e 
doppiato. Proprio per le modifiche strut¬ 
turali apportate e al tipo di supporto (la 
CPU con la cache esterna comprese in 


228 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


































Frael Leonhard II Generation 



un cartridge) e al relativo bus di connes¬ 
sione alla scheda madre (lo Slot-1) sem¬ 
bra che per Intel sarà molto più facile 
produrre CPU sempre piu potenti e 
sempre più rapidamente. Già più di una 
"news" è la notizia della prossima dispo¬ 
nibilità (entro i primi mesi del '98) di un 
Pentium II da 400 MHz ed a seguire da 
600 MHz. 

La terza novità è poi rappresentata 
dalla nuova configurazione di lavoro im¬ 
posta alla cache. Per ciò che concerne 
quella di 1° livello, interna al processo¬ 
re, questa sale a 32 Kbyte e viene ripar¬ 
tita in 16 Kbyte per le istruzioni e 16 
Kbyte per i dati. A sua volta la cache di 
secondo livello subisce un originale die¬ 
tro-front: inglobata dal Pentium Pro e 
fatta da questo funzionare alla sua stes¬ 
sa velocità di clock, nel Pentium II, i 512 
Kbyte di secondo livello vengono posi¬ 
zionati fuori dal processore, inglobati 
con questo nel cartridge e fatti cioccare 
solo alla metà della CPU. 

Infine va ovviamente considerata l'im- 
plementazione della tecnologia MMX 
che ora, fatto salvo il 'pensionando” 
Pentium Pro, è estesa su tutte le offer¬ 
te Pentium di Intel. 

Un processore siffatto è indubbia¬ 
mente pronto per far volare il sistema 
che lo ospita. Ad una condizione però: 
che gli vengano irrinunciabilmente con¬ 
catenate delle periferiche di base (vedi 
controller dischi, scheda grafica e so¬ 
prattutto RAM) più efficienti. In tal ma¬ 
niera si eviteranno i famigerati colli di 
bottiglia che altrimenti frustrerebbero le 
potenzialità del sistema. 

Di conseguenza a ciò, con il Pentium 
Il si deve cominciare a parlare di più ve¬ 
loci e duttili controller SCSI Ultra-Wide 
in luogo del normale EIDE-controller Di 
un sistema di caricamento dei dati gra¬ 
fici più rapido e capace (come appunto 
l'AGP) che non quello attuale gestito 
dalle schede grafiche in standard PCI. 
Di una qualità di RAM superiore, più ra¬ 
pida (SDRAM su DIMM) e dal taglio già 
elevato di base (64 Mbyte). E 1 dall'as¬ 
sunzione o meno di tali componenti di 
base che si ricava l'equilibrio necessa¬ 
rio per poter sfruttare (e non più fru¬ 
strare) un sistema Pentium II. Il Frael 
Leonhard II tale equilibrio effettivamen¬ 
te lo raggiunge adottando periferiche 
che ben soddisfano le condizioni appe¬ 
na elencate. 

Continuando nel nostro excursus la 
prima conferma ci viene dall'ottimo 
hard disk IBM DCHS che oltre a garanti¬ 
re la capacità di 4,5 Gbyte è in grado di 
offrire un tempo medio di accesso di 
circa 7,5 ms. 

Strettamente connesso al discorso 
dell'hard disk è chiaramente quello 


Vista interna. A macchina aperta ecco come appare l'assemblato Molto è lo spam a disposizione per mce- 
stellare periferiche e schede d'espansione. 


dell'utilizzo di un controller adeguato. 
Nello specifico della prova il Leonhard II 
è stato accoppiato all'altrettanto ottimo 
DA-2100 di Asus, un controller capace 
di operare in cinque diverse modalità: 
quattro di tipo RAID (Stripmg, Mirroring 
& Striping, Block Striping con parità, 
Multiple Block Striping con parità distri¬ 
buita) ed una non-RAID (disk spanning) 
per le operazioni a singolo drive e per la 
virtualizzazione a singolo volume di tut¬ 
te le unità SCSI innestate nel sistema. I 
device controllabili dal DA-2100 posso¬ 
no essere in numero massimo di otto, 
ciascuno con il proprio RAID-mode as¬ 
segnato e con la possibilità di supporta¬ 
re fino ad otto partizioni interne. BIOS 
e firmware, presenti su EEPROM, pos¬ 


sono essere facilmente upgradati. Nello 
specifico il DA-2100 è governato nelle 
performance da un funzionale i486DX2 
a 66 MHz e da una cache pari ad 8 
Mbyte (espandibili fino a 32) di RAM 
che oltre a caricare il firmware è in gra¬ 
do di velocizzare a dovere le fasi di 
scrittura/lettura. 

Dalla zona delle memorie di massa e 
relativo controller alla sezione grafica, 
quello che va ora verificato è la presen¬ 
za di una scheda grafica veloce, capace 
di bufferizzare il maggior numero di 
informazioni prelevandole attraverso il 
bus dati più ampio possibile. Al riguardo 
la Frael dota il Leonhard II di una sche¬ 
da non più su bus PCI, bensì sfruttando 
la nuova connessione denominata AGP 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


229 















Frael teonhard II Generation 



Primo piano sull'adattato¬ 
re grafico Asus in con¬ 
nessione AGP e il carat¬ 
teristico cartnOge del 
Penlium-ll 


Le specifiche d'interfacciamento AGP 
(Accelerated Graphics Porti sono state 
dettate e promosse da Intel nel tentati¬ 
vo di superare i limiti che il bus PCI (pur 
ampio nei suoi 132 Mbyte al secondo di 
banda passante) può opporre al passag¬ 
gio delle informazioni grafiche, specifi¬ 
camente per quelle di filmati video ed 
animazioni in 3D che ormai tendono de¬ 
finitivamente al full-motion/full-screen. 

Ma in pratica cos'è l'AGP? In parole 
povere si tratta di una connessione di¬ 
retta tra la RAM di sistema (gestita in 
questo caso dallo specifico controller 
del chipset) e la scheda grafica innesta¬ 
ta nel connettore AGP In tal modo si 
tende ad evitare i colli di bottiglia che 
possono crearsi nel tragitto che attual¬ 
mente compiono le informazioni grafi¬ 
che. Partendo difatti dall'unità disco che 
le contiene (da dove vengono prelevate 
tramite l'intervento della CPU) le infor¬ 
mazioni grafiche vengono depositate 
nella RAM dalla quale, tramite ovvia¬ 
mente il bus PCI, salgono finalmente al¬ 
la scheda grafica che provvede a buffe- 
rizzarle. Tale tragitto, tutt'altro che diret¬ 
to. rallenta la visualizzazione. 

Il far comunicare direttamente RAM e 
scheda grafica sembrerebbe (come di 
fatto è!) un passo avanti. In realtà al 
momento attuale ci sono molti proble¬ 
mi, legati soprattutto alle prestazioni po¬ 
co efficienti dei driver software che 
complicano non poco le cose. Di conse¬ 
guenza le schede AGP possono persino 
risultare più lente delle equivalenti 
schede in standard PCI 


L'adattatore AGP 
che il Leonhard II 
monta, l'Asus AGP 
3DexPlorer 3000, ci 
ha dato solo in par¬ 
te la sensazione di 
sfuggire ai limiti dei 
driver software an¬ 
cora da perfeziona¬ 
re. Malgrado ciò la 
velocità si è vista, 
sia scorrendo dei video che varie anima¬ 
zioni 3D. In teoria la scheda è in grado 
di superare i 255 punti nel 3D Winben- 
ch ed erogare 128 bit di dati al secondo 
sfruttando una banda passante estesa 
fino all'incredibile valore di 1.6 Gbyte al 
secondo. Nella pratica non ci sono ap¬ 
plicativi attualmente in grado di sfruttar¬ 
ne le specifiche (un po' com'è nel caso 
delle estensioni MMX dei Pentium). 

Per la cronaca si tratta comunque di 
una scheda eccellente, pronta a supera¬ 
re di ben quattro volte la velocità di una 
equivalente PCI e che svolge il grosso 
delle sue performance avvalendosi del¬ 
l'acceleratore videografico Thompson 
Riva 128 e con un frame buffer di 4 
Mbyte di SGRAM. Il RAMDAC è taglia¬ 
to a 206 MHz. 

Insomma, un mostro in attesa degli 
applicativi giusti da stritolare. 

Fin qui abbiamo parlato delle tre con¬ 
dizioni base su cui deve poggiare un si¬ 
stema Pentium II e tutte rispondono al¬ 
le esigenze manifestate. E' ovvio co¬ 
munque che tutto questo delicato ca¬ 
stello deve poggiare le sue fondamenta 
su di una scheda madre aggiornata ed 
affidabile. 

A completare come in un trittico la 
sequenza dei componenti Asus eccoci 
allora a parlare della nuova mainboard di 
Asus, la P2L97. Una scheda in standard 
ATX ed aggiornata al nuovo chipset 
440LX (detto anche AGPset) proprio per 
supportare le specifiche della nuova 
connessione grafica. Lo slot 1 che im¬ 
plementa è a sua volta in grado di sup¬ 


portare Pentium II con clock da 233 a 
333 MHz, mentre la connessione AGP 
è capace di funzionare a 66/133 MHz. A 
seguire sono disponibili 5 slot PCI e 2 
slot ISA. Un PCI ed un ISA sono condi¬ 
visi. Gli slot PCI sono controllati dal PCI- 
set PIIX4. 

Per quanto riguarda le porte di con¬ 
nessione esterna, oltre alle due seriali e 
la parallela, ritroviamo anche le ormai 
usuali USB e le PS/2 per mouse e ta¬ 
stiera. 

Infine-uno sguardo alla RAM, disponi¬ 
bile nella misura di 64 Mbyte concentra¬ 
ti su due DIMM SDRAMM e con uno 
slot ancora disponibile. L'espandibilità 
massima della RAM è di 384 Mbyte 
con DIMM da 128 Mbyte cadauno. 


Conclusioni 

Come workstation un sistema come 
quello in prova può effettivamente 
sfruttare tutta la scorta di potenza che 
si ritrova A partire dai plus a livello di 
cache che il Pentium II ha nei confronti 
di tutti gli altri processori, per arrivare al¬ 
la potenza del RAID-controller SCSI che 
monta. 

Dove lo vediamo meglio impiegabile 
è senz'altro l'ambito multimediale Ade¬ 
guatamente completato dalle schede di 
acquisizione audiovisiva il Frael 
Leonhard II può trasformarsi in una sta¬ 
zione di lavoro per montaggi off-line di 
video digitale ed HD-recording di alto li¬ 
vello, o trasformarsi in un vero e proprio 
banco video e/o in un mixer audio al 
quale è possibile chiedere qualsiasi 
sforzo. 

Da questo punto di vista, le acquisi¬ 
zioni audiovisive possono essere fatte 
registrando continuamente sulla più 
estesa e capace delle batterie di hard 
disk che si possa pensare e che il RAID- 
controller Asus è affidabilmente in gra¬ 
do di manovrare. 

La macchina è nuda, possiamo dire, 
ma è a tutti gli effetti un re! Il prezzo, al 
contrario, sembra molto "popolare', pro¬ 
prio perché ridotto a giustificare le sole 
componenti essenziali. La CPU più po¬ 
tente, un RAID-controller eccellente, un 
hard disk capiente, ma soprattutto velo¬ 
ce come pochi, RAM più che sufficien¬ 
te e veloce. Infine una scheda grafica 
già pronta per il futuro (se l'AGP sarà il 
futuro). 

Da non sottovalutare, infine, è la gra¬ 
ditissima presenza del modem esterno 
Leonardo 56K di Digicom e dalla possi¬ 
bilità di sfruttare un abbonamento ad In¬ 
ternet presso il providering della stessa 
Frael. «g 


230 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 




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di Luca Angelelli 




Ma ve lo ricordate quando uscì il 
CD? lo sì: era il 1982, e il nuovo supporto digitale 
sembrava la materializzazione dei più sfrenati sogni 
degli scrittori di fantascienza quanto a capacità di 
memorizzazione. In un'epoca in cui i nastri magneti¬ 
ci dei mainframe contenevano qualche decina di 
MByte e gli hard disk più capienti al massimo un 
centinaio, disporre di oltre 600 MByte su un di¬ 
schetto di pochi grammi di peso sembrava dischiu¬ 
dere frontiere inimmaginabili verso applicazioni rivo¬ 
luzionarie. 

Sono passati appena quindici anni e il CD ci va tal¬ 
mente stretto da averci costretti ad inventare un 
supporto nuovo, che finalmente possa davvero con¬ 
sentirci dì realizzare quello che vogliamo. Già, ma 
che vogliamo? Che ci facciamo con 17 GByte di po¬ 
tenziali dati? 

Il fatto è che nel frattempo non sono cambiati solo 


i computer ma anche noi: ora vogliamo il cinema in 
casa, la TV digitale, l'alta definizione. La multimedia¬ 
lità con la M maiuscola, quella cioè di alta qualità. E 
l'informatica "da casa" è ormai in grado di darci tut¬ 
to questo. Il DVD nasce quindi anche per unificare 
l'home theater sotto l'ombrello del digitale, ed esse¬ 
re quindi tutto ciò che il Laser Disc non è mai stato. 

Ecco perché questa prova del primo DVD giunto 
in Italia, non a caso prodotto dalla Creative Labs che 
della multimedialità consumer è il principale alfiere, 
è stata portata avanti a più mani con i "cugini" di 
AUDIOreview, ed un occhio alle applicazioni video. 
AR di questo mese farà il duale, presentando il DVD 
in ottica home theater con commenti tecnici da par¬ 
te nostra. Un inequivocabile segno che al giorno 
d'oggi la convergenza fra Hi-Fi e informatica è sem¬ 
pre più inevitabile. 

Corrado Giustozzi 


232 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 















Creative PC-DVD Encore Dxr2 



Produttore e distributore: 

Creative Labs Strada 4 Ed A/3 
20090 Assago (MI). Tel (02) 8228161 
Internet: |ittp://www cieativelabs conl 

Prezzo UVA esclusa): L 699 000 


Ebbene il DVD è tra di noi, ovvero è 
possibile alzarci dalla sedia, recarci in 
negozio e acquistarlo. Uno dei primi co¬ 
struttori a proporlo al pubblico è la Crea¬ 
tive Labs, ma definire il PC-DVD un 
semplice lettore è riduttivo. In pratica si 
tratta di un kit multimediale interessan¬ 
tissimo in grado di proiettare il PC in 
una dimensione diversa. 

Dopo tanto parlare, dopo numerosi 
annunci e discussioni, il DVD, ovvero 
Digital Versatile Disc, è una realtà tangi¬ 
bile anche per noi semplici utenti. L’at¬ 
tesa certo non è stata breve e, fra l'al¬ 
tro, siamo ancora in attesa dei primi 
DVD-RAM ovvero di quegli apparecchi 
in grado di scrivere su di un particolare 
supporto che può essere cancellato e 
riutilizzato piu volte (circa mille cicli). Ma 
godiamoci, per l'intanto, il DVD "sem¬ 
plice", che è già un bel passo avanti ri¬ 
spetto al "vecchio" CD-ROM... 

Il PC-DVD è, come abbiamo detto, 


Le caratteristiche 
del Creative PC-DVD 


Formati supportati 

CD-Audio 

CD-I 

CD EXTRA (Enhanced CD) 

CD-R 

CD-ROM 

CD-ROM/XA 

CD-RW 

DVD-ROM 

DVD-Video 

Enhanced Music CD 

Photo CD 

Video CD 

Transfer Rate 

2.7 Mbyte/sec 2X DVD ROM 

3 Mbyte/sec 20 CD ROM max 

Tempo di accesso (tandom) 

DVD 170 msec 
CD 100 msec 

Capacità della memoria tampone 

512 KByte 

Capacità del supporto 

DVD 1 layer 4,7 Gbyte per lato 
DVD 2 Layer 8,5 Gbyte per lato 
CD-ROM Mode 1 748 Mbyte 
CD-ROM Mode 2 656 Mbyte 


uno dei primi apparecchi che noi italiani 
possiamo effettivamente acquistare. Al¬ 
trove, negli Stati uniti e in Giappone, la 
commercializzazione è già iniziata da 
qualche tempo; e soprattutto oltre agli 
apparecchi è disponibile anche il 
software, inteso in questo caso essen¬ 
zialmente come catalogo di titoli cine¬ 
matografici. 


L’hardware 

Il kit PC-DVD è composto dal lettore 
vero e proprio, da una scheda per bus 
PCI, la Dxr2 Card, e da tutti i cavi ne¬ 
cessari ai collegamenti. Il lettore si in¬ 
stalla come un comune CD player, col¬ 
legandolo a uno dei due canali del con¬ 
troller EIDE Di fatto, installati i driver, 
all’avvio di Windows 95 il PC-DVD svol¬ 
ge egregiamente il suo lavoro senza ul¬ 
teriori complicazioni. 

Il compito della scheda Dxr2 è quello 
di migliorare la qualità video permetten¬ 
do la riproduzione delle immagini fino 
alla risoluzione di 1280x1024 pixel con 



30 fotogrammi riprodotti per secondo. 
Questi risultati sono ottenuti elaboran¬ 
do in tempo reale il segnale video in 




Il PC-DVD non si discosta esternamente da un qualsiasi lettore pei CD sul frontale ci sono la presa jack 
per le cuffie con il controllo del volume e il solito pulsante per l'espulsione/caricamento del disco Sul retro 
la presa per il collegamento al canale EIDE. l'uscita audio analogica e digitale, i jumper per la selezione 
dell'unità come master o slave 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


233 

































Creative PC-DVD Encore Dxr2 




modo da ricostruire per interpolazione 
la parte dei dati necessaria a raggiunge¬ 
re la risoluzione e il trame rate desidera¬ 
ti. Questo concetto è sintetizzato nella 
sigla Drx2 che sta per Dynamic Xten- 
ded Resolution, del 2 non sappiamo da¬ 
re ragione se non ipotizzare che si tratti 
della seconda versione dell'Insieme 
hardware e software che si occupa del¬ 
la elaborazione. 

Oltre alla elaborazione video la sche¬ 
da si occupa anche della implementa¬ 
zione hardware della decompressione 
MPEG-1. MPEG-2 e DVD 1.0 In pratica 
la Dxr2 si frappone fra la scheda video e 
il monitor e tra il lettore e la scheda so¬ 
nora per quanto riguarda l'audio del si¬ 
stema. In questo modo sia l'audio che il 
video vengono elaborati, e l'utente si 


trova in mano un lettore 
DVD video che non ha nulla 
da invidiare agli apparecchi 
domestici dedicati, con tan¬ 
to di uscita S-Video per il 
collegamento con il proiet¬ 
tore o il televisore (in caso 
non abbiate un apparecchio 
con questo tipo di ingresso 
è disponibile una uscita in 
video compositoi e, udite 
udite, una uscita audio digi¬ 
tale Dolby AC-3. E' possibi¬ 
le quindi collegarsi ad un 
processore Dolby AC-3 
esterno per ottenere la 
massima qualità oggi dispo¬ 
nibile quanto a riproduzione 
completa della colonna so¬ 
nora di un film, quello che 
si definisce "Home Thea- 
ter”. ovvero il corrispettivo 
casalingo del Dolby Sur¬ 
round (vedi il riquadro sulla 
teoria del "campo multime¬ 
diale unificato"). 

La massima risoluzione (1280x1024) 
è disponibile solo sul monitor del com¬ 
puter. mentre l'uscita verso il televisore 
supporta fino a 800x600 pixel (a 60 Hz 
per l'NTSC e 50 Hz per il PAL). La 
profondità di colore utilizzata per la 
scheda video influenza il risultato finale 
sul televisore: per ottenere i migliori ri¬ 
sultati è bene impostare una visualizza¬ 
zione true color. 

All'inizio avevamo segnalato la pre¬ 
senza di vari cavi compresi nel kit. Ora 
dovrebbe essere chiaro come, con tutti 
i collegamenti da fare, questa dotazione 
non sia di fatto accessoria, ma indispen¬ 
sabile, considerando pure la difficoltà di 
reperire in commercio alcuni cavi parti¬ 
colari come ad esempio quello per col¬ 


legare il televisore o il proiettore 
all'uscita S-Video della Dxr2. 


Il software 

Nel CD-ROM accluso alla confezione 
troviamo essenzialmente tre program¬ 
mi: il PC-DVD player, Claw e Wing Com- 
mander IV. Mentre gli ultimi due sono 
giochi inseriti a scopi dimostrativi, il pri¬ 
mo è la "console" virtuale che permette 
di controllare la riproduzione dei filmati 
audio/video. Ovviamente trattandosi di 
uno strumento virtuale è molto versati¬ 
le. permettendo la completa gestione 
del sistema: bilanciamento cromatico, 
dimensioni e allineamento della finestra 
di riproduzione, il controllo dell'audio in¬ 
teso anche come scelta delle varie lin¬ 
gue disponibili per il parlato... 

Una importante considerazione riguar¬ 
da il codice regionale (Regional Code), 
entità con la quale presto dovranno fare 
i conti tutti gli utenti: il mondo è stato in¬ 
fatti diviso dalle industrie che hanno fis¬ 
sato lo standard per l'audio-video del 
DVD in sei macro-regioni. Ad ogni regio¬ 
ne è stato assegnato un codice che vie¬ 
ne inserito nei dischi in vendita in quei 
luoghi. Il lettore riconosce il codice inci¬ 
so e permette la riproduzione solamente 
del materiale destinato alla zona dove il 
player è stato venduto. Quindi dischi in 
vendita nel nord America (codice 1 ) pos¬ 
sono essere riprodotti solo da apparec¬ 
chi colà venduti. L'Italia appartiene alla 
regione 2 (Giappone, Europa, Sud Africa 
e "Mid Est", definizione generica che 
distingue un'area compresa fra Europa e 
Asia del sud). Ci asterremo in questo 
contesto da ogni commento riguardo 
questa scelta commerciale; va tuttavia 
annotato che l’inserimento di questo co- 


DVD , ovvero l'evoluzione della s p ecie 


Il DVD o Digital Versatile Disc è stato concepito come successore 
del CD e particolarmente come supporto d'elezione per contenere 
una grande quantità di dati, tanto superiore a quella del CD-ROM 
da accogliere più di un intero film con video di ottima qualità, un 
audio digitale multicanale (con i dialoghi in più lingue) e dotato di 
tutte le informazioni accessori (es. sottotitoli in diversi idiomi) 

Ora le dimensioni fisiche di un CD e di un DVD sono le stesse, al¬ 
lora come si è riusciti a portare la capacità dai 748 MByte del CD ai 
17 GByte del DVD? Innanzitutto diminuendo la distanza fra le trac¬ 
ce, ovvero utilizzando un laser di diversa lunghezza d'onda (inferio¬ 
re) rispetto a quello usato nei CD; ma soprattutto cambiando il mo¬ 
do con cui i dati sono organizzati. Va ricordato che lo standard CD 
era stato inizialmente concepito per un uso audio, e solo successi¬ 
vamente convertito all'utilizzo come memoria di massa informati¬ 
ca. Oggi si parte da un presupposto diverso, e gli algoritmi di corre¬ 
zione degli errori si sono evoluti tanto che l'efficienza, intesa come 
rapporto fra dati e informazioni di controllo, è in assoluto migliore. 
L'insieme di questi accorgimenti ha portato alla possibilità di imma¬ 
gazzinare su di una faccia di un DVD 4.7 GByte. Già si tratta di una 
capacità notevole, ma come aumentarla ancora? Bene, ricordate i 


vecchi LP in vinile? Questi erano incisi sulle due facce, raddoppian¬ 
do di fatto la durata del segnale analogico complessivamente me¬ 
morizzato su di essi La stessa cosa avviene (o forse sarebbe il ca¬ 
so, anche qui, di dire "avveniva”) nei Laser Disc. Questa è la prima 
possibilità; ma l'industria si è spinta oltre, utilizzando un sistema 
ottico in grado di utilizzare due piani (paralleli) distinti come suppor¬ 
to alle informazioni Quindi le informazioni sono depositate su due 
strati sovrapposti, detti layer. di cui il primo semitrasparente. Il si¬ 
stema di lettura è a sua volta in grado di focalizzare lo strato supe¬ 
riore o quello inferiore: ecco allora che la capacità di una sola fac¬ 
ciata aumenta fin quasi a raddoppiare (8.5 Gbyte), Considerando 
ora la possibilità di incidere entrambe le facciate si arriva ai 
17 Gbyte detti sopra. 

Ovviamente i lettori DVD sono in grado di leggere i CD-ROM ma 
non vale il contrario. Dal prossimo anno saranno però disponibili i 
DVD-RAM, ovvero apparecchi in grado di "incidere" più volte sup¬ 
porti particolari, cosi come accade oggi per i CD riscrivibili. 

I DVD-RAM avranno tuttavia un solo strato e la loro capacità sarà 
inferiore, per facciata, a quella dei DVD-ROM. 

Luca Angelelli 


234 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 

















Creative PC-DVD Encore Dxr2 



dice è opzionale, ovvero può essere an¬ 
che omesso da parte del produttore per¬ 
mettendo cosi la visione del disco in 
ogni parte del mondo, 

Importantissima quindi per il corretto 
uso del sistema è la scelta del codice re¬ 
gionale al momento della installazione 
del PC-DVD player. Visto che siamo in 
Italia la scelta ragionevole sarebbe quel¬ 
la di inserire il codice 2. Di fatto il mate¬ 
riale a nostra disposizione è di prove¬ 
nienza statunitense, comprese le demo 
forniteci dal distributore, quindi abbiamo 
inserito il codice regionale 1. Dopo la pri¬ 
ma installazione è possibile cambiare il 
codice regionale fino ad un massimo di 
quattro volte. Questa possibilità non de¬ 


ve essere usata per visionare materiale 
proveniente da altre macro-regioni per¬ 
ché il DVD memorizza le volte che que¬ 
sta modifica è stata apportata, quindi va 
evitato di sprecare inutilmente le quattro 
possibilità a disposizione. 


In pratica 

Abbiamo installato il sistema su due 
personal diversi: nel primo caso su di 
una macchina con case midi-tower per 
facilitarne il trasporto nella sala di ascol¬ 
to di AUDIOreview, la nostra "cugina" 
che si occupa di Hi-Fi e affini, nel se¬ 
condo caso su di una macchina certa¬ 


mente più prestante con componenti 
hardware completamente diversi. Tutte 
e due i sistemi superavano le specifi¬ 
che minime richieste, che sono: Pen¬ 
tium 100, 16 MB di RAM, 10 MB liberi 
su HD, SVGA con 2 MB RAM. In en¬ 
trambi i casi l'installazione è stata sem¬ 
plice. L'unica raccomandazione che si 
può fare è quella di fare bene attenzio¬ 
ne ai collegamenti audio fra lettore, 
scheda Dxr2 e scheda audio, semplice- 
mente perché sfuggono alla normale 
routine di montaggio Nulla di comples¬ 
so comunque. 

Nel primo caso il PC è stato collegato 
ad un sistema audio-video della B&O 
dotato fra l'altro di uno schermo televisi- 


Il DVD e la teoria del “cam po 

multimediale unificato” 


Niente paura: il titolo pretenzioso non prelude a qualche dotta di¬ 
squisizione fisico-matematica, ma solo a brevi note sulla realtà 
presente e futura del nuovo formato dal punto di vista del merca¬ 
to audio-video, in passato popolato, separatamente per i due 
"campi", da protagonisti come CD e videocassette VHS. Solo in 
anni recenti ha cominciato a manifestarsi sempre più concreta¬ 
mente una tendenza all'unificazione, appunto, che ha avuto tra le 
forze trainanti un fenomeno noto col nome anglosassone di Home 
Theater: per riprodurre nel salotto domestico emozioni simili a 
quelle della sala cinematografica non bastava certo l'audio mo¬ 
nofonico a banda e dinamica limitate dei VHS ''standard'', e nem¬ 
meno l'audio stereofonico di qualità "quasi-CD" offerto dalla trac¬ 
cia FM dei modelli "Hi-Fi", specie se riprodotta dalla misera sezio¬ 
ne audio della maggior parte dei TV Color in commercio. Gran par¬ 
te delle emozioni cinematografiche si dovevano ormai da molto 
tempo alla magia ed al realismo dell'audio multicanale "Dolby Ste¬ 
reo", progettato da Ray Dolby per "infilare" quattro canali nella pi¬ 
sta stereofonica disponibile con un processo di codifica "a matri¬ 
ce" e per "estrarli" in fase di riproduzione con un simmetrico pro¬ 
cesso di decodifica. Una volta disponibile la versione domestica 
del sistema, denominata "Dolby Surround" e ben presto migliora¬ 
ta nell'accuratezza della decodifica con il sistema "Pro-logic", le 
case di produzione, diventate tutt'uno con i grandi costruttori di 
hardware audio-video (gratta gratta, in tutte le vicende si trova 
sempre una spiegazione di natura economica) cominciarono a 
sfornare videocassette con colonna sonora "Hi-Fi" codificata in 
Dolby Surround, parallelamente ad amplificatori multicanale e a si¬ 
stemi di altoparlanti appositamente progettati e realizzati per la bi¬ 
sogna (le migliori colonne sonore rappresentano un boccone 
tutt'altro che facile da digerire per l'impianto audio, specialmente 
in termini di dinamica ed estensione della risposta verso le basse 
frequenze); il tutto, insieme a un TV Color o meglio ancora a un vi¬ 
deoproiettore (anche le immagini tendono, insieme alla colonna 
sonora, a diventare piu grandi, e dunque più coinvolgenti ed emo¬ 
zionanti) cominciava ad unirsi in un unico impianto multimediale 
capace di riprodurre musica e cinema in ambito domestico con 
crescente qualità e realismo 

Ma le sorgenti e i formati restavano pur sempre distinti: CD per la 
musica, videocassette per il cinema. Apparecchi come i lettori di 
Laserdisc (capaci di riprodurre CD audio e videodischi con audio 
digitale e video analogico) e i lettori di Video CD (capaci anch'essi 
di riprodurre i normali CD musicali ma anche dischetti di uguali di¬ 
mensioni contenenti audio e video digitale compresso secondo lo 
standard MPEG-1) avevano provato ad introdurre un'ulteriore 
semplificazione, purtroppo senza grande successo. Il DVD dovreb¬ 
be invece rappresentare, anche da questo punto di vista, un vero 


"paradigma tecnologico", imponendosi nel giro di qualche anno co¬ 
me "formato unico" per il mercato multimediale consumer: il DVD 
video è già presente nei negozi statunitensi e giapponesi in quantità 
significative (circa quattrocento i titoli ad oggi disponibili negli Stati 
Uniti: soprattutto film di grande richiamo commerciale ma anche di¬ 
versi titoli videomusicali) insieme a lettori specializzati ma general¬ 
mente capaci di riprodurre anche CD audio e 
Video-CD, mentre per il prossimo futuro è previsto l'arrivo di mac¬ 
chine e dischetti DVD video specificamente congegnati per il "no¬ 
leggio telematico" (il sistema si chiama DiVX: si acquista il titolo a 
basso prezzo, visionabile per due giorni, e poi per rivederlo si paga 
telematicamente, attraverso il modem presente nei lettori DiVX, un 
pedaggio per "sbloccare" automaticamente la protezione) e di un 
nuovo standard "DVD audio" capace di offrire una qualità significa¬ 
tivamente superiore a quella degli odierni CD (per ora si parla di fre¬ 
quenza di campionamento a 96 kHz e campioni di 24 bit). 

Ma quel che più conta è che grazie al DVD il "campo multimediale 
unificato" si avvia ad includere, nella realtà pratica comune oltre 
che nei sogni e nei salti mortali logistici dei super-appassionati, 
l'oggetto principale delle attenzioni dei lettori di questa rivista, ov¬ 
vero il PC: oltre a riprodurre i titoli CD-ROM e CD audio attuali, e 
quelli DVD-ROM prossimi venturi, il DVD Encore è in grado di con¬ 
segnare al nostro impianto audio-video i segnali contenuti nei VF 
deo-CD e soprattutto nei DVD video, con una qualità eccellente e 
paragonabile a quella offerta dai migliori lettori dedicati (sensibil¬ 
mente superiore, dal punto di vista video, anche a quella pur ottima 
del laserdisc), e consentendo anche di aggirare, senza le modifiche 
hardware necessarie nel caso dei suddetti lettori, l'anacronistica 
"protezione regionale" imposta insieme a quella anti-copia dalle ca¬ 
se di produzione cinematografica, che impedisce ad esempio di vi¬ 
sionare con un lettore europeo il software americano e viceversa, 
anche se i lettori sono perfettamente capaci di riprodurre video NT- 
SC o PAL. Collegando poi l'uscita digitale della scheda ad un ampli¬ 
ficatore multicanale dotato di decoder "Dolby Digital” (l'ultima ver¬ 
sione delle codifiche multicanale Dolby, capace di offrire 5 canali di¬ 
screti a banda intera più uno per i bassi), ed installando il driver 
software in versione "USA", si ha già oggi la possibilità di fruire dei 
DVD video statunitensi con una qualità audio-video assolutamente 
mozzafiato, e soprattutto si ha un validissimo motivo per sistemare 
il PC vicino ad amplificatore, sistemi di altoparlanti, TV Color o vi- 
deoproiettore, risparmiando sull'acquisto di un lettore DVD video 
dedicato e soprattutto creando le premesse per ulteriori passi in 
avanti (penso ad esempio a giochi e titoli interattivi su DVD-ROM 
con video MPEG-2 e audio multicanale, riprodotto da un impianto 
all’altezza della situazione) sulla via dell'unificazione del campo mul¬ 
timediale. 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


235 




Creative PC-DVD Encore Dxr2 


Il PC - DVD Encore nell'impianto Home Theater 


Memoria di massa veloce e straordinariamente capiente, e veicolo 
per usufruire di programmi interattivi più sofisticati e più ricchi di 
quelli oggi disponibili su supporto CD-ROM. già questo basterebbe 
e avanzerebbe per assicurare al DVD-ROM un posto sicuro e stabi¬ 
le nei PC dell'immediato futuro. Ma il vero valore aggiunto della 
proposta Creative Labs consiste nel costringere a viva forza il cal¬ 
colatore ad integrarsi davvero in quell'insieme sempre più sofistica¬ 
to e versatile di apparecchi per l'intrattenimento domestico che va 
sotto il nome di "impianto Home Theater"; grazie all'uscita audio 
digitale e a quelle video analogiche presenti sulla scheda Dxr2, un 
PC equipaggiato con l'accoppiata Creative diventa una sorgente au¬ 
dio-video di altissima qualità, capace di inserirsi con autorevolezza 
in ogni impianta i risultati migliori, indistinguibili da quelli ottenibili 
con i migliori lettori DVD video "dedicati", si ottengono con impian¬ 
ti che comprendano un preamplificatore o un amplificatore integra¬ 
to multicanale completo di decoder Dolby Digital (l'ultima novità 
Dolby in fatto di codifica multicanale, capace di fornire 5 canali a 
banda intera e uno per i bassi, tutti davvero indipendenti tra loro e 
con una dinamica e una qualità complessiva di gran lunga superio¬ 
ri a quelle offerte dai sistemi analogici "a matrice" finora utilizzati), 
nonché sistemi di altoparlanti all'altezza della situazione. 


Anche dal punto di vista video, le immagini in uscita dalla scheda 
Creative sono caratterizzate da una definizione e da una fedeltà 
cromatica davvero eccellenti, sensibilmente superiori a quelle of¬ 
ferte dai miglior formati analogici, Laserdisc compreso, soprattutto 
laddove si abbia la possibilità di mantenere separate fino alla fine 
della catena video le informazioni relative alla luminosità e al colore 
dell'Immagine (basta utilizzare l'uscita S-Video, collegandola al cor¬ 
rispondente ingresso, di cui tutti i moderni TV Color sono dotati; a 
differenza di quanto avviene con formati analogici come il VHS o il 
laserdisc. nel DVD video le tre componenti di luminanza ”Y" e di 
crominanza "U" e "V" di un segnale video "professionale" venga 
no digitalizzate e immagazzinate separatamente; mantenere que¬ 
sta separazione fino al dispositivo di output evita il manifestarsi dei 
problemi legati alla miscelazione di queste componenti in un se¬ 
gnale composito e alla successiva e difficoltosa separazione). 

Per gli appassionati di Home Theater in possesso di un impianto 
completo ed aggiornato e di un PC. il sistema Creative rappresenta 
dunque il modo più veloce ed economico per cominciare fin d'ora 
ad usufruire dei vantaggi del formato DVD. senza alcun compro¬ 
messo qualitativo. 

Paolo Ardumi 




Le possibilità di cambiare codice re¬ 
gionale per leggere DVD venduti in 
ione diverse del mondo è limitata a 
A possibilità' L ’apparecchio si ricor¬ 
da dei cambiamenti fatti quindi at¬ 
tenzione. il numero di cartucce è li¬ 
mitato. leggete a tal proposito l'avvi¬ 
so riportato dal programma di instal¬ 
lazione prima dell'ultimo cambia¬ 
mento' 


dalla qualità dei diffusori, degli amplifica¬ 
tori e dal decoder. In questo caso buona 
parte della colpa per aver... perso alme¬ 
no un paio d'ore per seguire il film è sta¬ 
ta proprio della qualità dell'impianto au¬ 
dio, in grado di coinvolgere compieta- 
mente nell'azione Di fatto anche sotto 
questo aspetto la qualità del PC-DVD En¬ 
core Dxr2 ha piacevolmente soddisfatto 
il redattore. Purtroppo la stragrande 
maggioranza di coloro che ascoltano l'au¬ 
dio proveniente da un personal lo fanno 
con "dispositivi" di bassissima qualità, 
allontanandosi la possibilità di una simile 
emozionante esperienza. In pratica con il 
PC-DVD Encore Dxr2 si entra in posses¬ 
so di un sistema che non ha nulla da invi¬ 
diare ai prodotti dedicati espressamente 
ai DVD video. 

Le potenzialità del kit non devono co¬ 
munque far dimenticare l'aspetto più 
"normale", quello informatico: il PC-DVD 
è in grado di leggere in pratica tutti i tipi 
di CD in circolazione ad una velocità di 
20x, oltre ovviamente ai DVD a una velo¬ 
cità di 2x. Questo non deve comunque 
far pensare che nel primo caso il transfer 
rate sia superiore al secondo, perché 
nello standard DVD-ROM la singola velo¬ 
cità (indicata come 1 x) corrisponde ad un 
flusso di 1350 Kbyte per se¬ 
condo, quindi 2 x equivale a 
2.7 Mbyte per secondo, che 


Da questa console si può con¬ 
trollare il lettore e tutte le op¬ 
zioni audio e video L analogia 
con i quadri di comando di vi¬ 
deoregistratori o lettori ne ren¬ 
de l'utilizzo semplice e imme¬ 
diato Ovviamente trattandosi 
di uno strumento virtuale la sua 
flessibilità e enormemente Su¬ 
periore agli "originali " mera¬ 
mente fisici 


vo da 29 pollici. Compli¬ 
ce una Sound Blaster 
AWE 64 Gold è stato 
molto facile dimenticare i 
doveri redazionali e. . go¬ 
dersi la visione di "The 
Fugitive" La qualità vi¬ 
deo sul teleschermo e 
molto buona (abbiamo 
utilizzato una risoluzione 
di 800 x 600 pixel in modalità true color) e 
concorrenziale con quella dei lettori La¬ 
ser Disc o con quella di un buon video 
registratore SVHS. Interessante la possi¬ 
bilità di visualizzare sottotitoli in una lin¬ 
gua e la colonna sonora in un’altra. 

La qualità dell'audio dipende ovvia¬ 
mente dalle periferiche utilizzate, ovvero 


corrispondono circa ai 20x per il CD¬ 
ROM. Inoltre dobbiamo ricordare che la 
velocità 20x è raggiunta solo per trasferi¬ 
menti sequenziali a partire da certe zone 
del CD, e che quindi va considerata co¬ 
me massima velocità di punta possibile. 

Nella seconda installazione abbiamo 
verificato la compatibilità con i formati 
CD oggi disponibili L'unica nota negativa 
da ascrivere al PC-DVD è stata l'impossi¬ 
bilità di leggere due dischi CD-RW di 
marca diversa preparati con scrittori di¬ 
versi. Un supplemento di indagine sarà 
necessario per capire se questa incom¬ 
patibilità sia dovuta al particolare esem¬ 
plare oppure a ragioni differenti. 

Alla fine s'ha da parlare del prezzo. Eb¬ 
bene il costo di questo sistema è di 
699.000 lire IVA compresa Attenzione, 
abbiamo parlato di sistema perché è di 
questo che si tratta, non di un semplice 
lettore. Oltre a sopperire a tutte le ne¬ 
cessità informatiche, ludiche e non, biso¬ 
gna considerare che si entra in possesso 
di un lettore in grado di rivaleggiare con i 
dispositivi home theater casalinghi. Per 
scoprirne la convenienza basterà quindi 
che vi informiate sul costo di questi ap¬ 
parecchi. A quel punto il conto sarà pre¬ 
sto fatto. 

Da ultimo non resta che sottolineare, 
assieme a Paolo Ardumi, come oramai 
non sia più possibile distinguere il mon¬ 
do informatico, ovvero il personal com¬ 
puter. da altri mondi come ad esempio 
quello delTaudio-video di qualità. L'inte¬ 
grazione è tale che presto la distinzione 
non avrà più senso: allora potremo final¬ 
mente essere all'interno di un sistema 
integrato in grado di riprodurre musica e 
film, stampare fotografie, inviare posta 
elettronica, fare acquisti e.. scrivere arti¬ 
coli. «s 


236 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 
















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di Corrado Giustozzi 




Una delle tecnologie 
che, silenziosamente ma inarrestabilmente, 
stanno più progredendo in questi ultimi tem¬ 
pi è quella del riconoscimento vocale. Dopo 
moltissimi anni in cui gli unici risultati pratici 
ottenuti erano piuttosto deludenti, recente¬ 
mente le cose hanno cominciato a cambiare 
e stanno migliorando sempre più. Senza tan¬ 
to clamore si sta dunque avvicinando l'epoca 
in cui useremo la voce al pesto della tastiera 
per scrivere i nostn testi ed impartire ordini al 
computer. 

L'ultima frontiera del nconoscimento del 
parlato, quella della comprensione semanti¬ 


ca, è ancora molto al di là da venire: tuttavia 
oramai non c'è alcun problema nella com¬ 
prensione a livello fonetico e grammaticale, 
che è quanto basta affinché il nostro fido per¬ 
sonal possa sostituire una segretaria umana 
e quindi mettersi a scrivere sodo la nostra 
dettatura. Lo scoglio più duro da oltrepassa¬ 
re, quello del nconoscimento del parlato con¬ 
tinuo. è infatti ormai superato grazie a questo 
piccolo miracolo IBM denominato ViaVoice. 
ultima incarnazione di un'antica e nobile fa¬ 
miglia di applicazioni di nconoscimento della 
voce che affonda le sue radici in una ricerca 
iniziata più di venti anni fa. 


Passi da gigante 

Non è questa la sede adatta per riper¬ 
correre le tappe che hanno portato ai 
moderni sistemi di dettatura automati¬ 
ca. Complice dell'enorme evoluzione è 
in realtà solo l'incredibile aumento della 
potenza di calcolo fornita dai micropro¬ 
cessori. dato che i modelli matematici 
di base erano già sostanzialmente stati 
messi a punto oltre una decina di anni 
fa Ma all'epoca serviva un mainframe 
di classe /370 equipaggiato con un rack 
di elettronica apposita, mentre oggi si 


238 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 










a.-**-.-.. 


IBM ViaVoice e Simply Speaking Gold 




riesce a fare tutto in software. 

Ricordo comunque due importanti 
passaggi intermedi, entrambi analizzati 
su queste pagine: il VoiceType per 
OS/2, che girava sui 486. ma necessita¬ 
va di una speciale scheda hardware per 
il campionamento audio ed il calcolo 
della Trasformata di Fourier (MC n. 147 
del gennaio 1995, in cui si trova anche 
un'approfondita trattazione del modello 
matematico); e la successiva versione 
3.0 per Windows 95 provata su MC po¬ 
co più di un anno fa. per la precisione a 
novembre 1996 (MC n. 167), la quale 
sfruttando la potenza del Pentium face¬ 
va per la prima volta a meno 
dell'hardware addizionale limitandosi ad 
utilizzare una normale scheda audio 
compatibile SoundBlaster per la sola fa¬ 
se di conversione A/D. 

Un progresso notevolissimo, che ha 
contribuito ad abbassare drasticamente 


Le due famiglie di prodotti 
di dettatura IBM ViaVoice per il parlato continuo, 
Simply Speaking per quello discreto 


il costo del prodot¬ 
to ed a facilitarne 
l'accettazione 
presso un vasto 
pubblico. Anche 
perché, parallela- 
mente a ciò, il Voi¬ 
ceType veniva co¬ 
stantemente mi¬ 
gliorato anche co¬ 
me qualità di rico¬ 
noscimento, affi¬ 
nando sempre più 
il modello mate¬ 
matico sottostan¬ 
te: tant'è che con 
la versione 3.0 non 
si rendeva più ne¬ 
cessaria la fase di 
"apprendimento" 


min» ili IIIM VmVoici? 


Il precettare e le morte del proprio computer potrebbero non 
corrispondere a requMi necettan per ViaVoice. Pertanto, Tefaborazione 
del tetto dettato potrebbe multare lenta 


Il «tema non toddnfa i requie, ccnagkati ndcatr net area vituab 2 ata d 
La velociti del precettore in uto è rbetere a quale d un 


Nota II «tema d bete è in Pentium a ISGMHz Su sistemi più lenti d queir a 
150MHz MMX coreigkati. ti i accanando véramente d eseguire Tintelo 
processo d legganone per ottenere prestazioni ottmak 


■zza 


il.t .*1 itiri MM'lufiWMi 


Raccolta Informazioni 
Mirar 

E' italo iteralo I no»»# reo a» 


SB16 MPtR [220] 


Uadreauto 


Tara de niioo d akooMaraa ebo a ufcrarà par randò 

** &lop«tarti rMm C Modero con £dfwi 

Fm eie mto p«ti dM modero 


R*«*iC’.f« Mi® b 
pori dd pocchaBo àà 


eie m atos\ 

nqii*±ocha 
cormpcnde «d ero 


In alto, stiamo installando ViaVoice su un sistema con CPU AMD K5 a 100 
MHz e il prodotto ci avverte che le sue prestazioni potrebbero non essere otti¬ 
mali m realtà tutto ha poi funzionato a meraviglia Qui sopra, una fase della 
meticolosissima procedura di installazione, è importante collegare corretta- 
mente il microfono Oui a fianco, il bellissimo microfono a cancellazione di ru¬ 
more ambientale fornito col sistema 


Sistemi di dettatura IBM | 


Produttore e distributore: 



IBM Semea 



Circonvallazione Idroscalo 



Segrate IMI! 



Prezzi (IVA esclusa): 



Simply Speaking 

Lit 112 000 

Simply Speaking Gold 

Lit 219 000 

ViaVoice 

Li! 222 000 

ViaVoice Gold 

circa Ut 300.000 


239 

















































IBM ViaVolce e Simply Speaking Gold 


Guida el selup del miciofonn 


Regolazione del livello audio 


Pronunci*® b paiole vnualzzeie quando vengono ovviarcele dal® 
conce blu 

Quando ti è pionb f*e clic uà pciianle 'Avvio' 





Avvio programma 


m 


< Indetto | &,■■■*» | firn*» \ _ 


Altri tre momenti della procedura di installazione Qui stiamo procedendo alla 
taratura dei livelli audio, che avviene chiedendo all'utente di leggere alcune fra¬ 
si Contestualmente viene anche creato un primo, rudimentale modello mate¬ 
matico della voce dell'utente, necessario per un buon riconoscimento 


con la quale il sistema veniva allenato a ri¬ 
conoscere la... "voce del padrone". Cer¬ 
to una fase di apprendimento è sempre 
opportuna, perché quando il sistema im¬ 
para a riconoscere la nostra voce e le no¬ 
stre inflessioni diminuisce drasticamente 
il suo tasso di errore; ma con i nuovi Voi- 
ceType la si può fare con comodo e solo 
se se ne riscontra la reale necessità. 

L'unico punto debole di questo siste¬ 
ma, e di tutti quelli analoghi, era la neces¬ 
sità da parte del parlatore di inserire una 
piccola pausa fra una parola e l'altra. Nien¬ 
te di grave, in effetti ci si abitua subito a 
parlare con le micropause, ma comunque 
non si tratta del modo naturale di parlare. 



role. Ancora una volta ciò è stato reso pos¬ 
sibile dal progresso dei microprocessori 
che, offrendo potenze di calcolo sempre 
maggiori, consentono di complicare il mo¬ 
dello matematico senza penalizzare l’effi- 


Dal parlato 
discreto al 
parlato 
continuo 


Siamo cosi giunti 
al giorno d'oggi ed 
al nuovo sistema 
denominato ViaVoice. Esso si affianca al 
"vecchio" VoiceType offrendo, rispetto ad 
esso, una sostanziale innovazione: il rico¬ 
noscimento del parlato continuo, ossia 
quello naturale senza micropause fra le pa- 




Ouesta è invece la fase di apprendimento, con cui il programma crea un mo¬ 
dello accurato della voce dell'utente Benché opzionale, essa e del tutto racco¬ 
mandata Tra l'altro può essere svolta in modo incrementale Esiste anche la 
possibilità di creare più profili per utenti diversi del sistema 


240 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 





































































































Documento SpeakPad 


UREI 






Alcuni momenti operativi col VìaVoice . Nelle due immagini qui sopra la dettatura nell'apposito Speak- 
pad; vediamo anche come si corregge un termine mal compreso dal sistema Inon commetterà più lo 
stesso errore in luturoll A destra due pannelli con alcune delle opuioni dì riconoscimento 


9 Opzioni VìaVoice IBM 


Audo | Olente | Voce Dettature | Cenerone | 


P )Albya "Inizio gmaf1 
P Adiva'limo atonmcia" 

P Vttuabza parole ngr\ vaWe 


Opzioni d trasletmento per SpeakPed 
P Selezione automatica ledo 
P Rispetta tutte le ntomoiori n^ie 
Ongne P Tagla P Copra 

Destinazione: <• Incoia P Tatjc 


no 


Impostazioni predefinite 


OK 

Ann* 1 

àPPfca 




cienza complessiva. 

Il nuovo Via Voice, che poi in pratica sa¬ 
rebbe la versione 4.0 del VoiceType, non 
richiede dunque più di parlare come dei ro¬ 
bot: un grande vantaggio nella maggior 
parte dei casi! Tutte le altre caratteristiche 
tipiche del sistema VoiceType, e dunque 
apprendimento facoltativo e possibilità di 
dettare direttamente "dentro" Word, so¬ 
no invece rimaste immutate. 

Per far girare il VìaVoice servono almeno 
un Pentium a 166 MHz, meglio se MMX 
(non perché venga usato codice MMX, ma 
solo per la maggiore efficienza delle CPU 
con MMX rispetto a quelle senza), e 32 
MByte di RAM. L'accuratezza del ricono¬ 
scimento è del 90% senza apprendimento 
e del 95% con apprendimento, legger¬ 
mente inferiore a quella relativa al parlato 
discreto (ma era ovvio) che supera invece il 
97% dopo la fase di apprendimento. 


Una famiglia 
per ogni esigenza 

Ma non finisce qui. Infatti i prodotti di 
dettatura IBM sono ormai quattro, ognuno 
con caratteristiche specifiche per una de¬ 
terminata classe di applicazioni. La "vec¬ 
chia" versione a parlato discreto continua 
infatti ad esistere come prodotto entry-le- 
vel col nome di Simply Speaking: i suoi 
vantaggi sono il costo ridottissimo, le mi¬ 
nori richieste hardware (bastano un Pen¬ 
tium 100 e 16 MByte di RAM) e la mag¬ 
giore accuratezza nel riconoscimento (ol¬ 
tre il 97% dopo l'apprendimento) Ciascu¬ 
no dei due prodotti inoltre esiste in versio¬ 
ne "liscia" e Gold: la differenza è che la 
prima consente solo la dettatura (nell'ap¬ 
posito "VoicePad" o direttamente in 
Word) mentre la seconda permette anche 


di impartire comandi al sistema operativo 
per mezzo della voce e di dettare dentro 
qualsiasi applicazione. Tutti e quattro i pro¬ 
dotti inoltre apprendono in continuazione 
dall'uso migliorando automaticamente il 
loro tasso di riconoscimento, e dispongo¬ 
no inoltre di un vocabolario utente aggior¬ 
nabile secondo necessità. Inutile dire che 
funzionano benissimo, anzi a volte hanno 
davvero del miracoloso! 

Cosa più interessante, il prezzo: esso 
varia infatti fra le cento e le trecentomila li¬ 
re: davvero poco per prodotti di tale tecno¬ 
logia. (Il prezzo di VìaVoice Gold non è an¬ 
cora stato ufficialmente stabilito nel mo¬ 
mento in cui scriviamo, ma dovrebbe ap¬ 
punto aggirarsi sulle 300.000 lire). 

Insomma, perché non provate anche 
voi a parlare al vostro PC? 

«e 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


241 

























































































di Massimo Novelli 




Optical Access International 


Netserve/CD 800 


Avere in linea una 
grossa quantità di dati sia in ambito rete 
locale che soprattutto in ambito globale 
(Internet) è una prerogativa necessaria 
alle nuove metodologie di scambio, 
consultazione e fornitura di informazioni 
di ogni genere. I grossi server adatti allo 
scopo, oltre alla loro capacità di gestire 
data base molto rilevanti, non hanno 
sempre l'agilità necessaria al rinnovo 
costante delle stesse, vuoi anche per¬ 
ché l'Administration ha "tempi di reazio¬ 
ne" spesso troppo lenti all'aggiornamen¬ 
to. E se, oltretutto, le informazioni pro¬ 
vengono da più fonti (con ovvi problemi 
di catalogazione), quale potrebbe esse¬ 
re il supporto più idoneo al loro stoccag¬ 
gio, in modo economico e veloce? At¬ 


tualmente, solo il CD-ROM può offrire 
simili performance; sicuro, affidabile, 
economico, con capacità adeguata, con 
tempi di produzione molto brevi. Ecco 
cosi nascere tutta una generazione di fi¬ 
le server su base CD-ROM, con la capa¬ 
cità necessaria per avere in linea una 
quantità di dati addirittura esuberante, e 
che a rno’ di vero juke-box (con diverse 
unità drive gestite in modo intelligente), 
risolve tali situazioni in modo semplice 
e trasparente Una delle produzioni sul 
mercato è questa offerta dalla Optical 
Access International (OAI), che vede 
unità drive CD-ROM in linea ad accesso 
simultaneo, da 8 a 16, da 24 a 32, e ad¬ 
dirittura a 64 unità, gestite nell'unica so¬ 
luzione "CD-ROM Network Server". 


Nell'ampia scelta di file server, per 
ogni uso, locale o in rete, una delle ulti¬ 
me produzioni vede l'accesso intelli¬ 
gente alle risorse offerte dal supporto 
CD-ROM, mediante l’utilizzo di più 
unità connesse, e che con sofisticate 
architetture di caching promettono 
performance di lettura dati a livello HD 
La produzione della OAI americana 
consente di integrare, in modo traspa¬ 
rente ed immediato, una soluzione del 
genere in ogni rete esistente (via 
Ethernet, lObaseT, WObaseT, SCSI) e 
nei vari modelli avremo possibilità di 
operare su numero di unità a multipli di 
8, dal Netserve/CD 800 al 1600, dal 
2400 al 3200, al 6400. Ancora, nella 
produzione OAI è presente la linea Tur- 


242 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 














Optical Access International Netserve/CD 800 


boCD/33x, che identifica un ulteriore 
passo avanti nella gestione di unità 
CD-ROM, che con sistemi di caching 
via HD dedicati è in grado di offrire 
flussi di dati intorno ai 5 MB/sec, ossia 
trasformando il tempo di accesso tipi¬ 
co di una unità CD-ROM dai 120 ms ai 
IO-12 ms, e l'altrettanto potente Max- 
tet/CD, unità juke-box con connessioni 
SCSI-2, laddove la soluzione adottata 
(SCSIplex, proprietaria OAI) permette 
di connettere fino a 8 CD-ROM SCSI 
sotto un unico ID, abbattendo le con¬ 
suete barriere nel limite dei 7 device 
canonici collegati ad un'unica porta 
SCSI . 


Netserve/CD 800: 
confezione ed 
installazione 

Parlare di confezione per il Netser¬ 
ve/CD dovrebbe essere abbastanza 
superfluo; al suo interno sono presenti 
l'unità, un cavo Ethernet di circa 2 me¬ 
tri, vari cavi SCSI, un essenziale ma¬ 
nuale di servizio, del software Client, 
per l'Administrator. in ambito 
Win95/NT e NetWare, Il grosso paral¬ 
lelepipedo che identifica il 
Netserve/CD 800 ha tutto quello che 
occorre, per la sua gestione, all’inter¬ 
no. Nell'aspetto, invece, è un vero e 
proprio juke-box, con in alto il pannello 
di gestione e di diagnostica (con es¬ 
senziali menu di configurazione) non¬ 
ché LED di indicazioni delle unità drive 
pronte e una serie di spie per avvertir¬ 
ci di conflitti in rete, collisioni, ecc. 
Nell'ampia parte inferiore, opportuna¬ 
mente protetta da uno sportello fumé 
con serratura, la batteria degli 8 drive 
CD-ROM (di indubbia qualità: Nakami- 
chi) con meccaniche del tutto eguali 
alle consuete che conosciamo. Il suo 
caricamento poi segue in tutto e per 
tutto le classiche procedure: aprirne il 
cassetto, inserire il CD. chiudere. Tut¬ 
to qui. 

Il lato posteriore, invece, è sorpren¬ 
dentemente spoglio di qualsiasi am¬ 
mennicolo che non sia l'alimentazione 
elettrica (110/220 volt) e le connessio¬ 
ni permesse (una Ethernet e la SCSI), 
mentre al suo interno, in basso e op¬ 
portunamente raccolta su un'unica 
board, nell'elettronica di controllo ge¬ 
stionale spiccano vari device, ad inizia¬ 
re da un Intel i960, chip RISC respon¬ 
sabile delle elevate prestazioni del si¬ 
stema. in ambito I/O, nonché le inter¬ 
facce di rete, memoria fino a 64 MB di 
RAM ed interfacce SCSI multiple ad 
alte prestazioni per le connessioni dei 

MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


Netserve/CD 800 


Produttore: 

Opncal Access International 
500 West Cummings Park 
Woburn, MA 
01801 USA 

Internet. 7mo:/<www pai coni 

Distributore: 

VEGStore Systems srl 
Via dell'Economia.9 
36016 Thiene IVI) 

Tel 0445/381624 

Internet: rntp://www veqsiore.il 

Prezzo (iva esclusa): 

L. 11.500 000 


drive. In ultimo, utilizza protocolli IPX 
(e tra breve anche in standard TCP/IP). 

Il suo inserimento in rete è quanto 
mai semplice ed efficace; basterà con- 





Netservé/CD 800 

NaMtM Cornea CO-HOM Servo 


Abbastanza imponente ma 
compatto tallo circa 50 cml, 
il Netserve/CD si presenta 
dotato di un comodo spor¬ 
tello di sicurezza, con nor¬ 
male serratura 


Netserue/CD 
Set Server N4Ke 


<■12345676 


4>S 

mcnwnu 


Il suo frontalino si riduce ad 
un display alfanumerico di 
messaggi tper bool e dia¬ 
gnostica), di un'essenziale 
selezione menu a tasti, per 
poche funzioni, di spie di 
avvertimento per eventuali 
problemi in rete e delle se¬ 
gnalazioni ad uso dei CD¬ 
ROM drive 


netterlo ad un qualsiasi nodo Ethernet, 
attendere che lo stesso faccia una 
sommaria diagnostica dei drive e del 
suo sistema operativo interno (tempo 
circa un minuto), e lo avremo già a di¬ 
sposizione. inserito nelle risorse di rete 
di sistema e visibile come un qualsiasi 
altro file server presente, senza alcuna 
perturbazione. Nell'esemplare in que¬ 
stione, per 8 drive presenti, saremo in 
grado di gestire tranquillamente, ed in 
modo molto veloce, qualcosa come 
più di 5,5 GByte di dati, perfettamente 
'rinnovabili' al mimmo sforzo (cambian¬ 
do solo i CD-ROM sorgenti). Molto, 
molto comodo. 

Ancora, dal lato software, avremo a 
disposizione una semplice, ma ancor¬ 
ché completa, applicazione di ammini¬ 
strazione sistema (NSadmin) che ci 
consente di gestire le fonti, applicare 
vari livelli di accesso, definirne i gruppi 

Il retro del Netserve/CD è quanto mai spoglio: so¬ 
no presenti l'alimentazione elettrica e le connes¬ 
sioni Ethernet. 

























per lo stesso, selezionarne gli user, in¬ 
serire password in vari ambiti ed altro 
ancora. 

Le sue prestazioni sono di ampio ri¬ 
lievo, essendo uno dei sistemi diretta- 
mente connessi ad una rete in grado di 
offrire transfer rate superiori ad 1 
MB/s, potendo contare su picchi di 1,2 
MB/s, quasi 10 volte più velocemente 
di sistemi attualmente disponibili sul 
mercato e vicino al limite massimo 
teorico dello standard Ethernet. 

Trattandosi poi di un sistema autono¬ 
mo, dedicato a fornire l'accesso ad 
unita CD-ROM, gli esistenti file server 
presenti nella rete potranno comunque 
continuare a disporre della loro massi¬ 
ma potenza, in quanto non coinvolti in 
questo tipo di servizio, e l'utente con¬ 
nesso, nell'accedervi come Client, do¬ 


Optical Access International Netserve CD 800 


Al suo interno, tutta l'elettroni¬ 
ca di gestione e presente sulla 
scheda m evidenza, al cui in¬ 
terno si possono intravedere 
l'Intel i960, la RAM di sistema 
e le interfacce SCSI dei drive 


L import dei gruppi ci 
consente di selezionare 
quelli, tra i disponibili, 
che avranno accesso al 
Netserve/CD 


Una visione laterale del Net¬ 
serve/CD ci consente di ap¬ 
prezzare la batteria dei drive 
CD-ROM INakamichil. nonché 
un classico alimentatore, di 
chiara provenienza PC 


vrà semplicemente cliccare nell'icona 
Risorse di Rete, laddove vedrà apparire 
i drive CD-ROM come se fossero con¬ 
nessi ad un normale file server. 

Altre sue prerogative saranno quelle 
di consentire un 
"hot swappmg’ dei 
drive e dei volumi 
inseriti senza pro¬ 
blemi, a caldo, (nel 
sostituire drive 
guasti o nel cam¬ 
biare un disco CD¬ 
ROM con un altro) 
poiché l'aggiorna¬ 


mento della configurazione sarà istan¬ 
taneo, cosi come, tramite il sito Inter¬ 
net OAI, avere costanti upgrade del 
firmware, degli applicativi e degli ambi¬ 
ti gestionali liberamente ottenibili. 




In evidenza tutte le pos¬ 
sibilità offerte da NSad- 
min, con le finestre op¬ 
portune: elenco dei sei 
ver, elenco degli user, 
lista dei group, i per¬ 
messi per accedere ai 
volumi, tutti elencati. 


Stiamo creando, alloc- 
correnza. un nuovo vo¬ 
lume virtuale, dalla lista 
dei presenti 


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MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 










































































































Optical Access International Netserve/CD 800 




Il semplice ambito Permission di NSadmm. laddove potremo aggiungere, per 
l'accesso ai volumi, gruppi e user differenti 


Il comodissimo ed egregio help on Ime o consente di analizzare funzioni, op¬ 
zioni e porre rimedi, nonché informarci in dettaglio sull'operatività del Netser- 
ve/CD 




Ancora in ambito prettamente gestionale di risorse. l'Import User, laddove tra II sito Internet della OAI. dove avere e dare informazioni, fare download degli 
tutti i presenti, sia Guest che Supenvisot, potremo selezionarne quelli che piu aggiornamenti, del firmware, nonché cercare supporto 
ci aggradano 


L'amministrazione 
Client: NSadmin 

Anche parlare del software Client in 
dotazione è quanto mai semplice ed im¬ 
mediato: premesso che l'intero sistema 
Netserve/CD sarà in grado di essere ge¬ 
stito in ambiente Windows 3.x, Win¬ 
dows 95, Windows NT, DOS, OS/2 e 
Macintosh, quello base a corredo (per 
Wln3.x/Wln95M/lnNT), l'NSadmin, ci of¬ 
fre tutto il necessario all'occorrenza. In 
particolare, con esso si potrà configura¬ 
re il supporto dei volumi virtuali, cioè la 
possibilità di raggruppare più CD-ROM 
fisici in un singolo volume, consentire 
sofisticate tecniche di sicurezza, laddo¬ 
ve gli utenti o potranno accedere libera¬ 
mente al sistema Netserve/CD o essere 


autenticati da un server presente nella 
rete. Definire vari profili utente, per per¬ 
mettere agli utenti di appartenere ad un 
dato gruppo e di condividere all'occor- 
renza lo stesso CD con gruppi diversi, 
capacità di "CD-ROM Mounting", dove i 
CD possono essere o no messi in condi¬ 
zione "on line" e resi disponibili alla lettu¬ 
ra (senza per questo essere rimossi dai 
drive), oppure ampie possibilità di ge¬ 
stione di più server, quando un insieme 
di più unità Netserve/CD presenti nel si¬ 
stema possono venir amministrati come 
un unico, grande CD-ROM server. 


Conclusioni 

Indubbiamente l’ampia famiglia dei 
"CD-ROM network server" intelligenti. 


utilizzati come veri file server, che non 
hanno nulla da invidiare ai sistemi dedi¬ 
cati comunemente usati finora, ha dato 
prova di efficacia ed immediatezza nel¬ 
le loro funzioni, di una flessibilità senza 
eguali, di prestazioni che rivaleggiano 
con le attuali soluzioni, ben più com¬ 
plesse e costose. Il Netserve/CD poi 
ha dimostrato di essere in grado di so¬ 
stituire degnamente qualsiasi altro si¬ 
stema. a fronte della sua auto-installa- 
zione immediata, del suo adeguarsi alle 
capacità offerte, delle sue performance 
di tutto rispetto. E se tutto ciò non ba¬ 
stasse, provate a considerare gli ordini 
di prezzo per un sistema file server tra¬ 
dizionale a confronto di una tale solu¬ 
zione Probabilmente potreste avere 
delle inaspettate sorprese. 

KE 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


245 












































































































Microtek Phantom 



Destinato alla fascia en¬ 
try level del mercato, lo scanner piano 
a colori Microtek Phantom si segnala 
principalmente per doti come l'econo¬ 
micità e la praticità d'uso. Sul prezzo 
c'è di fatti davvero poco da dire, meno 
di trecentomila lire UVA compresali per 
uno scanner piano sono davvero po¬ 
che. Riguardo la sua praticità, invece, 
basta sottolineare il fatto che quello in 
prova è uno scanner per porta parallela, 
collegabile cioè ad un qualsiasi PC, 
portatile o desktop, semplicemente in¬ 
serendo il connettore alla porta normal¬ 
mente dedicata alla stampante, senza 
cioè dover aprire il cabinet del compu¬ 
ter per inserire eventuali schede ag¬ 
giuntive. Oltre ad essere economico e 
pratico, il nuovo scanner Microtek si è 
rivelato, come vedremo, anche privo di 
stringenti limitazioni. Le caratteristiche 
salienti di questa periferica vanno infat¬ 
ti ben oltre i 300x600 dpi di risoluzione 
ottica permessi dal suo CCD, anche se 
non bisogna farsi ammaliare dai valori 


raggiunti grazie al software di interpola¬ 
zione che conferiscono allo scanner ca¬ 
pacità dichiarate fino a 4800 x 4800 dpi 
o 9600 x 9600 dpi, a seconda della ver¬ 
sione. Queste ultime non sono altro in¬ 
fatti che risoluzioni fittizie Iassoluta- 
mente non reali) che - è bene ricordar¬ 
lo - sono frutto unicamente di accorgi¬ 
menti software, come altresi testimo¬ 
nia inequivocabilmente anche il prezzo 
di acquisto, identico per entrambe le 
soluzioni. Quello che invece conta, e 
molto, nella valutazione oggettiva sono 
i 24 bit di profondità del colore Ipari ad 
una risoluzione cromatica equivalente a 
16,7 milioni di colori), numero che. co¬ 
me al solito, scende a 8 bit per digitaliz¬ 
zazioni a 256 livelli di grigio e a un solo 
bit per i testi e per le immagini in 'bian¬ 
co/nero secco' tutte le acquisizioni, 
dalla più semplice alla più impegnativa, 
avvengono inoltre con una singola pas¬ 
sata. con tempi ovviamente diretta- 
mente correlati alla minore o maggiore 
risoluzione utilizzata, dato che deve es- 


Costruttore: 

Microtek Europe. Rotterdam, Olanda 

Distributori: 

CDC: Via Tosco Romagnola. 6! 

56012 Fotnacetle (PI) - Tel 0587/2882 

Modo Srl: Via Masaccio, 17 

42100 (Reggio Emilia) - Tel 0522/5041111 

Delta Srl: Via Brodolim, 30 

21046 Malnate (VA) - Tel 0332/803111 

AS Periferiche: V ie Umbria, 32 20135 Milano 

Tel 02/55190396 

Prezzo consigliato UVA inclusa): L 299 000 


sere valutato sia in termini di gamma 
cromatica che in termini di dimensioni. 
Per concludere le caratteristiche ogget¬ 
tive di questo nuovo scanner Microtek 
Phantom, va infine ricordato che se la 
gamma cromatica può al massimo con¬ 
tare sui 24 bit colore, riguardo te di¬ 
mensioni dell'area di scansione queste 
non possono superare i 215x 297 mm, 
pari a poco più del formato A4 

Nuovo design, 
nuovi benefit 

Sebbene destinato a rappresentare 
Microtek in una fascia di mercato che è 
a dir poco molto combattuta, il Phan¬ 
tom è frutto di un progetto accurato 
che beneficia di numerose soluzioni 
tecnologiche: il gruppo mobile di acqui¬ 
sizione utilizza la tecnologia denomina¬ 
ta "New Zero Reflection" per minimiz¬ 
zare al massimo le perdite determinate 
dai rientri di luce durante le fasi di ac¬ 
quisizione, mentre un nuovo tipo di cer¬ 
niera alla base dell'antina di copertura, 
caratterizzata da un'ampia "asola”, 
consente un migliore risultato con og¬ 
getti tridimensionali, a partire dai sem¬ 
plici e voluminosi libri. Inoltre, grazie 
aH'implementazione della tecnologia 
"Cold Cathode", sono stati sensibil¬ 
mente ridotti i tempi di pre-riscalda- 
mento del sistema di lettura e acquisi¬ 
zione: oltre al percepibile risparmio di 
energia, il tipo di lampada utilizzato in 
questo nuovo modello aumenta anche 
la longevità media dello scanner, garan- 


246 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 








Microtek Phantom 


OverView 


tendo nel contempo una qualità stabile 
di luce nelle operazioni di acquisizione 
totalmente a vantaggio della chiarezza 
di resa effettiva. 

Il disegno esteriore dell'unità non 
manca infine di una certa originalità, pur 
rimanendo essenzialmente pulito e so¬ 
brio: nella parte anteriore è presente un 
solo led verde, mentre l'interruttore di 
accensione è posizionato sul fianco de¬ 
stro. Il lato connessioni, oltre a prevede¬ 
re il connettore parallelo DB-25 (femmi¬ 
na) in ingresso per lo scanner e un se¬ 
condo connettore DB-25 (maschio) per 
la porta parallela EPP onde restituire la 
perduta connettività per la stampante e 
rimpiazzare quella sacrificata lato com¬ 
puter, ospita tra l'altro anche un mecca¬ 
nismo di blocco del gruppo di lettura, 
utilissimo per effettuare senza rischi 
tutti gli spostamenti della periferica: 
considerata la sua posizione un po' na¬ 
scosta, sarà bene non dimenticare di 
controllarne saltuariamente la posizio¬ 
ne. per evitare di accendere e far partire 
lo scanner con il blocco inserito. 


Una ricca dotazione 
software, 
compresa nel 


prezzo 


Le buone nuove non so¬ 
no però ancora finite. Per 
consentire un pieno con¬ 
trollo delle digitalizzazioni, 
insieme allo scanner Phan¬ 
tom, Microtek fornisce di¬ 
versi tool software. Il pri¬ 
mo di questi si chiama 
ScanWizard, ed è dedicato 
alla semplificazione delle 
operazioni di preview e di 
setup (profondità colore, 
punti per pollice, dimensio¬ 
ni area, ecc.) da effettuare 
prima dell'acquisizione ve¬ 
ra e propria. Il secondo si 
chiama Photo Express, ed 
è un software di editing di¬ 
gitale. Con Photo Express, 
che ha un'interfaccia uten¬ 



te molto amichevole, diventa così 
semplice e divertente realizzare inviti, 
cartoline di saluti e auguri, grazie an¬ 
che ad una libreria capace di mille e 
più esempi di libero uso. Della dotazio¬ 
ne fa parte anche un secondo CD¬ 
ROM contenente i driver dello scan¬ 
ner, il software OCR e il manuale. 

Nell'uso pratico, le operazioni di in- 


Nella pane posteriore dello scanner sono pre¬ 
sentì due connettori DB-25, femmina e ma¬ 
schio. dedicati rispettivamente all'ingresso per 
lo scanner e all'output per la stampante Di lato, 
a sinistra, si scorge l'interruttore a slitta che 
blocca e salvaguarda l'integrità del gruppo ottico 
di acquisizione durante gli spostamenti dell'ap¬ 
parecchio 


L'antma di copenura utilizza un si¬ 
stema di cerniere che agevola de¬ 
cisamente l'introduzione di libri 
anche voluminosi. 



stallazione si sono rivelate veramente 
semplici e celeri, cosi come l'uso dei 
software appena descritti. 
Con simili premesse, la 
valutazione finale non ha 
mancato di impressionare 
favorevolmente per i risul¬ 
tati raggiunti, soprattutto 
considerato il contenuto 
prezzo di acquisto e l'indi¬ 
rizzo chiaramente consu¬ 
mer del prodotto. Per con¬ 
cludere, possiamo dire 
che il Phantom si è rivela¬ 
to una piacevole sorpresa, 
e sono convinto che in¬ 
contrerà il favore di coloro 
che sono alla ricerca non 
di performance professio¬ 
nali ma di un oggetto che 
offra un'alternativa agli 
scanner manuali (ugual¬ 
mente economici ma pic¬ 
coli), utilizzati principal¬ 
mente per acquisire testi 
ed immagini da libri e rivi¬ 
ste ma con l'evidente limi¬ 
te del formato; oppure per 
dilettarsi nel ritocco delle 
foto di famiglia. In ultimo 
è da segnalare la disponi¬ 
bilità di entrambe le ver¬ 
sioni anche con porta SC¬ 
SI. 

S3S 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


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3.0 DeLuxe 


Una suite per creare in casa i 
propri CD sia audio che video che fotografici e. 
ultimo ma non meno importante, restaurare 
vecchie registrazioni analogiche. 

Adaptec e una ditta statunitense nota so¬ 
prattutto per i suoi controller SCSI da tempo 
considerati un riferimento a livello mondiale. La 
casa di Milpitas in realtà produce anche altri 
prodotti fra cui una serie di programmi dedicati 
alla masterizzazione dei CD R e CD RW. ovve¬ 
ro dei CD scrivibili e riscrivibili. Fra gli altri c'è 
anche Easy CD Creator DeLuxe Edition giunto 
oramai alla terza versione. In realtà, come ac¬ 
cennato sopra, siamo di fronte non ad un sin¬ 
golo applicativo ma ad una sene di programmi 
dedicati ad azioni specifiche ovviamente sem¬ 
pre inerenti alla creazione di CD tramite perso¬ 
nal computer. 

Innanzitutto consideriamo i requisiti hardwa¬ 
re del sistema: il manuale ci rivela che sono 
adatti tutti i personal su cui gira regolarmente e 
fluidamente Windows 95 o Windows NT 4.0 e 
su cui è installato ovviamente un masterizzato- 



re per CD R o CD RW Se la prima specifica pa¬ 
re un poco generica in realtà vai la pena di ricor¬ 
dare che la masterizzazione è una operazione 
che non impegna le capacità di calcolo del PC 
quanto piuttosto la capacità di sostenere un 
transfer rate continuo da e per il disco rigido e 
da e per il CD recorder A questo punto è bene 
provvedersi di un sistema la cui scheda madre 
lavori a 66 MHz e. se necessario, di un control¬ 
ler SCSI di sicura qualità e affidabilità. Per il re¬ 
sto oramai tutti i PC prevedono 16 M di RAM e 
un HD di capienza ben superiore ad un GB. 

L'installazione è molto semplice e richiede 
pochi minuti al termine dei quali il programma 
è pronto a partire 

I programmi offerti insieme a Easy CD Crea¬ 
tor sono 5: CD Spin Doctor. Picture CD Crea¬ 
tor, Video CD Creator, Sound Editor, Session 
Selector. CD Copier DeLuxe 

Caraneristica fondamentale di tutti gli appli¬ 
cativi è l'estrema semplicità con cui possono 
essere utilizzati. Ad esempio all'avvio di CD 
Creator di default parte un wizard (mago) owe- 


Adaptec Easy CD Creator 

DeLuxe Edition 


Produttore: 

Adaptec. Ine 

691 South Milpitas Boulevard 

Milpitas, CA 95035 

Internet, inttpy/www adaptec con] 

DistribufòreT 

Artec 

Via degli Aldobrandeschi, 47 
00163 Roma 

Tel 06/6641807, Fax 06/66418380 

Interne! f imvffwww u i n.neoaiieq 

Prozio (IVA esclusa); L. 199 000 


ro una sorta di questionario interattivo che gui¬ 
da passo passo l'utente. Eseguite punto per 
punto le operazioni si arriva facilmente alla fine 
ovvero al momento in cui non resta che "pre¬ 
mere" il pulsante virtuale che avvia la registra¬ 
zione. In realtà se si e alla prima incisione oppu¬ 
re si è cambiato il masterizzatore, la registrazio¬ 
ne non parte subito perché è preceduta da una 
serie di test per stabilire se il sistema supporti 
o meno, in termini di capacità di trasferimento 
dati, le operazioni di scrittura. Il controllo viene 
fatto sulla velocità di lettura/scrittura del CD re¬ 
corder, sulla velocità di lettura del CD player e 
su quella dell'HD. Determinate le capacità del 
sistema sarà difficile incorrere nel temuto erro¬ 
re di "buffer underrun" ovvero il caso in cui la 
memoria tampone del recorder si svuota per¬ 
ché il sistema non è riuscito a supportarla con 
un flusso di dati continuo superiore alla velocità 
di scrittura, errore che solitamente porta alla 
perdita irreparabile del disco. 

La schermata principale di Easy CD Creator 
è riportata in figura 1 Nelle finestre in alto è 
possibile vedere le risorse del sistema allo 
stesso modo in cui lo si fa tramite "Gestione 
Risorse" di Windows 95; in basso si ha una vi¬ 
sione simile del disco in costruzione, con alla 
sinistra le directory e alla desta il contenuto del¬ 
la cartella selezionata Questo nel caso si stia- 
considerando la parte dati del CD (Data CD 
Layout). Selezionando la parte audio (Audio CD 
Layout) si va a considerare le tracce sonore da 
inserire nel CD. L'ultimo menù richiamabile 
(Jewel CD Layout) è quello relativo alla creazio¬ 
ne delle copertine per il contenitore del CD e 
per l'etichetta da incollare sul supporto stesso 

CD Spin Doctor (figura 2) è forse l'applicazio¬ 
ne più particolare II compito fondamentale è 
quello di permettere la copia di tracce audio da 
una sorgente sia interna che esterna sul disco 
rigido o direttamente su CD-ROM Per sorgenti 
esterne intendiamo tutte quelle fonti di segnale 
analogico che possono essere collegate all'in¬ 
gresso linea della scheda sonora, accessorio 
fondamentale per questo tipo di operazioni 
Ora tutto questo non è cosa nuova visto che lo 
si può fare anche con il registratore di suoni di 
Wndows. La differenza sostanziale è la facilità 
con cui si compie questa operazione e soprat¬ 
tutto la possibilità di eseguire una sene di ela¬ 
borazioni sui file audio appena digitalizzati in 
grado di migliorarne la qualità Consideriamo ad 
esempio un disco in vinile. Come molti, spena- 


248 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 
































Adaptec Easy CD Creator 3.0 Deluxe 


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Figura I - Easy CD Creator. Data CD Layout Questa è la finestra principale 
dalla quale con semplici operazioni dì selezione e spostamento è possibile 
organizzare il contenuto dei propri CD-ROM 



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Figura 2 - CD Spio Doctor. Questa è la chicca presente nel pacchetto la possi¬ 
bilità di restaurare le registrazioni su LP o nastro eliminando il fruscio di fondo e 
rumori impulsivi, i famigerati cnck. bum, splat e chi più ne ha più ne metta 


Figura 3 - Picture CD 
Creator permette di ar¬ 
chiviare su di un CD te 
immagini in formato 
Photo CD provenienti 
da archivi esterni oppu¬ 
re a partire da un Ko¬ 
dak Photo CD con le 
proprie fotografìe digi¬ 
talizzate e archiviate da 
un centro Kodak. 


mo, sanno un LP è caratterizzato da un rumore 
di fondo consistente e, se vecchio e usato, da 
una sene di rumori impulsivi, quei fastidiosissi¬ 
mi crick e pop dovuti al deteriorarsi del suppor¬ 
to e a una conservazione non proprio accorta. 
Ebbene CD Spili Doctor è in grado di ridurre sia 
il rumore continuo che i disturbi impulsivi mi¬ 
gliorando l'intelligibilità del messaggio musica¬ 
le Ovviamente la stessa operazione può esser 
fatta anche con sorgenti diverse come registra¬ 
tori a cassette o a bobine. Queste possibilità 
aprono all'appassionato un mondo nuovo quan¬ 
to alla possibilità di archiviare su CD vecchie re¬ 
gistrazioni per restaurarle, elaborarle e sottrarle 
al degrado inevitabile dei supporti analogici I 
controlli per dosare la riduzione del rumore di 
fondo e gli "scricchiolii" sono ridotti al minimo 
rispetto a altri programmi che effettuano le 
stesse operazioni. Malgrado questo è necessa¬ 
rio effettuare alcune prove per determinare le 
impostazioni migliori che variano, è bene pun¬ 
tualizzarlo, da incisione ad incisione. 

Ovviamente CD Spin Doctor permette la re¬ 
gistrazione su HD da CD Audio (via masterizza- 
tore) e la elaborazione di brani registrati su di¬ 
sco rigido ma non trattati. 

Importantissimo per questo tipo di operazio¬ 


ne è il disporre di una 
scheda audio dotata di 
una sezione di conver¬ 
sione analogico-digita- 
le di buona qualità. In caso contrario il segnale 
in ingresso può essere degradato a tal punto 
che il file generato e assolutamente inutilizzabi¬ 
le perché dotato di una qualità sonora decisa¬ 
mente inferiore a quella ottenibile dal supporto 
originale. 

Una descrizione completa delle possibilità 
delle varie applicazioni contenute in Easy CD 
Creator DeLuxe 3.0 non sarebbe possibile nel 
breve spazio di questa overview Di seguito ab¬ 
biamo provveduto ad una breve illustrazione 
dello scopo principale di ognuna: 

- Picture CD Creator è un applicativo che 
permette di creare un proprio Photo CD sele¬ 
zionando le immagini, in formato Corel Pro 
Photo CD o Kodak Photo CD, o da un archivio 
preesistente oppure dall'HD. 

- Video CD Creator permette di creare un Vi¬ 
deo CD ovvero un CD-ROM contenente una 
serie di filmati o immagini. 

- Sound Editor, come il nome stesso sugge¬ 
risce, è un programma che permette di elabo¬ 
rare brani audio consentendo un editing fine ad 
esempio dei pezzi registrati con CD Spin Doc¬ 
tor. 

- Session Selector permette di visualizzare e 
selezionare la sessione che sarà aperta al mo¬ 


mento dell’inserimento del CD (multisessione) 
in un comune lettore. 

- CD Copier DeLuxe è uno strumento che 
consente la copia di CD-ROM direttamente op¬ 
pure passando per una immagine sul disco rigi¬ 
do. 

Insieme a Easy CD Creator e a tutti i pro¬ 
grammi accessori, la Adaptec ha inserito nel 
CD di installazione la MGI PhotoSuite, sia la 
versione LE, perfettamente utilizzabile, sia la 
Demo della versione completa Si tratta di un 
pacchetto dedicato alla elaborazione delle im¬ 
magini, sufficientemente completo per prepa¬ 
rare le proprie fotografie alla archiviazione su 
CD-ROM. 

Per gli utenti completamente digiuni di ogni 
nozione sui programmi e sulla scrittura di CD è 
stato approntato il Multimedia Tour: si tratta di 
una presentazione basilare delle capacità di tut¬ 
te le applicazioni di Easy CD Creator In questo 
modo l'utente può vedere come si adoperano i 
programmi ancor prima di usarli facendosi una 
idea precisa delle funzionalità di ognuno 

Prima dell'acquisto di questo o altri software 
di masterizzazione è importante controllare sul 
sito Internet del produttore che il vostro scritto¬ 
re sia fra quelli supportati dal programma. Va 
considerato comunque che la Adaptec 
Ihttp //www adaptec convcdtec/prodinlo.htmll 

fornisce continuamente e gratuitamente gli ag- 

giornamenti per i propri software di masterizza¬ 
zione per metterli in grado di supportare i mo¬ 
delli di CD recorder che appaiono continua- 
mente sul mercato. 

Il prezzo del pacchetto, considerando che 
può essere considerato come una soluzione 
completa e definitiva al problema della creazio¬ 
ne di CD in tutti i possibili formati, deve essere 
considerato molto conveniente. Particolarmen¬ 
te appetibile per gli appassionati di musica e di 
registrazione per i quali la presenza di CD Spin 
Doctor potrebbe rappresentare da solo un mo¬ 
tivo più che valido per giustificarne l’acquisto 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


249 








































































Un famoso romanziere 
francese ottocentesco, una volta im¬ 
piegò quindici giorni e dozzine di fogli di 
carta per completare una sola pagina di 
un suo romanzo. Per nostra buona sor¬ 
te, oggigiorno abbiamo a disposizione 
strumenti che ci permettono non solo 
di scrivere rapidamente, ma anche di 
controllare eventuali "strafalcioni", orto¬ 
grafici o sintattici Vediamo come. 

Certamente a molti di noi è capitato 
di osservare le forse invidiare) delle per¬ 
sone che riescono a trasformare i pen¬ 
sieri in parole Iscritte o parlate, è quasi 
la stessa cosa) con naturalezza, senza 
bisogno di correzioni, chiarimenti, preci¬ 
sazioni: idee chiare e precise che sono 
trasformate in frasi chiare e precise. 

La traduzione dei pensieri in parole, 
scritte o parlate che siano, è un proces¬ 
so che comporta attività spesso com¬ 
plesse d'analisi, di sintesi, di memoria, 
di censura, eccetera. Lo psicologo potrà 
anche aggiungere altre considerazioni, 
per chiarire che esprimersi può essere 
ancora più difficile a causa di condizio¬ 
namenti della psiche. 

Con tutti questi fattori in gioco, mi 
sembra logico ammettere che per la 
maggioranza di noi l'espressione dei 
pensieri possa costituire un esercizio a 


volte difficile e faticoso. Se qualcuno ci 
dà una mano quando siamo in difficoltà 
e per di più affaticati, non possiamo fa¬ 
re altro che dire grazie. E' possibile dire 
grazie ad un software? Personalmente 
sono già molto grato agli strumenti 
“normali" di word processing. Vediamo 
insieme se sia possibile ampliare il rag¬ 
gio di gratitudine, allargandolo a questo 
pacchetto d'utilità linguistica. 

Tutto per scrivere bene è costituito 
dall'unione di quattro diversi program¬ 
mi, che sono già da tempo disponibili 
singolarmente. 

Il best seller tra questi, dichiara l'edi¬ 
tore. è Errata Corrige, arrivato alla ver¬ 
sione 2.5, diffuso presso oltre 40.000 
utenti. 

Impariamo l’italiano è un programma 
basato su di un'enciclopedia della lingua 
italiana redatta in collaborazione con 
Rizzoli New Media ed ispirato al libro 
omonimo di Cesare Marchi. 

Ipse Dixit è un programma che racco¬ 
glie 14.000 elementi, tra citazioni, afori¬ 
smi e battute. 

Infine, Factotum è uno strumento de¬ 
dicato a Word della Microsoft e ad esso 
integrato in modo naturale, che "espan¬ 
de il quoziente intellettivo dei tuoi testi" 
- dichiara il produttore. 


ITutto Per | 

Iscrivere Bene 


Produttore e Distributore: 

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Sfatta Scaglia Est 134 
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Errata Corrige 

Chi ha familiarità con il correttore or¬ 
tografico e grammaticale di Word per 
Windows nella sua ultima edizione, tro¬ 
verà probabilmente dei punti di contatto 
tra quello ed Errata Corrige. Sarà però 
subito evidente che quest'ultimo giusti- 
fica la sua esistenza offrendo dei servizi 
in più. che lo rendono uno strumento 
più complesso, e non semplicemente 
una versione potenziata del primo. 

Infatti, all'analisi ortografica e gramma¬ 
ticale del testo si aggiungono servizi au¬ 
siliari. Tra gli altri, l'analisi statistica degli 
scritti, che si esprime in numeri riferiti 
agli indici di leggibilità di Flesch-Vacca, 
Kincaid, Gunning's Fog, Gulpease. 

Così come accade con il correttore di 
Word, i testi esaminati non vanno mai 
bene, sino a rischiare di scoraggiare 
l'utente. Tanto è vero che, dopo avere 
messo alla prova dei testi di varie fonti, 
ho scoperto che non ce n'è uno che 
possa passare indenne l'esame di Erra¬ 
ta Corrige! Un difetto? A prima vista 
forse si, ma in ultima analisi probabil¬ 
mente no. perché le osservazioni del 
programma hanno sempre qualche tipo 
di fondamento ed hanno l'effetto bene¬ 
fico di indurre chi scrive a riflettere. In 
altre parole, sono convinto che dopo 
avere esaminato il documento con que¬ 
sto strumento ed avere eseguito le cor¬ 
rezioni, il testo che ne deriva sarà più 
leggibile e scorrevole. 

L'utente dovrà tuttavia usare del 
buon senso quando riceverà i suggeri¬ 
menti di correzione. Nella scheda dedi¬ 
cata al Manzoni dall'Enciclopedia Encar- 
ta 98 della Microsoft che ho utilizzato 
come testo da controllare, ad esempio, 
il Manzoni non è accettato e al suo po¬ 
sto il programma suggerisce Panzoni, 
Canzoni, Anioni, eccetera. 

Successivamente, quando si accenna 
a idee "giacobine", la parola non è tro¬ 
vata in questa forma nel dizionario ed è 
suggerito l'uso di giacobino o giacobini. 
Ancora, la parola "drammaturgico" non 
è contenuta nel dizionario. Poi non ac¬ 
cetta "I promessi sposi narra..." e suggeri- 


250 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 




















Ovcrviovc 



IAIIMICHI Muliilirhit dm umrnln 




INDICATIVO 


Tutto Per Scrivere Bene 





‘•rio Magno «enfiai* il Imo ra D«a»4«no 1 
mao pnaonag» dgr«vie idra» poraco ccn* (prole AMtH. figb> d Damfen-. a aua . ..Bi EnnAtate laudala 4* 
‘•rio Magno Etti ambi radono udì morte r ntb ufo tu «tanta i»l pnkio rimi cooioUdom (A* luta condsttu 


•ubbkau col W>tio di Due eoo aofraafcmpurn <l*ftaalenalof^obaadcacibata(1822) In fin 

ifiixatfo i no captgM drauntaiupc o U*u d alabcrau nO(i»oa «anche fidane hit («piitMiiwe ironie nefle Uni 
IM Chauvei m Fune* dei lampa et dei tea darti le feagtdu (1119. ma pubbkaa quamo «w dopo D«n82J) la pertica 

al modelo d Shalteipean > aBc nBeinoo trtafecha di A W SddagaL rfiiuu l «me©* clamo» dal* j 


i Menai deTAdekla fu accompagnala da «Tappi ofendaa nerica m 


a ni panodo kxyobaidc b liaka. 


mi di Uopo a fogo orla »•«• 4a a 
morata data laoai durai 


•optanuBo fnmula il cooceao dela comipoodenu tra dipano data rande** Monca e 


lei 1821 Manetta cornavo* a icwm 1 promani tpo*. che antU-t lanmaio » pubUco: nel 1827. un tonane* alene© 
timo ivrgk arar 4 1628 e 4 1630 «a i dnicn* di Le«o e Milano, che rata» «radono ci mode kagut ed 4 un clanico 
iela lanrtoua mondala Dopo la poma a da*». pubbbeata n »* «©tara rateai am Manioca loCopeae 4 romani© a 
n'ac cui durane imnoau. loprammo Inguine a. racandon a Ferma nel 1827 con ri pernio (topo d *ruaac<juau i para» ■ 
Anto*, no* 4 npiéra J paopno kguagpo in troppi k-mbardma o (raneinani ammiro * fino dal datala Sorta** i 
cenaruo che ogp lagpamo « .|uaB • data ree onda itdaoonr. pubbkcda tra 4 1840 « 4 1842 
promaii rpon nana la Mona d dua poma ntamorafe. Ramo r Luna, che radono * loto mamnvrao oitacoldo dafia 
rac «tanca d don Rodngo. un aagnuiotto nvagheen d Lucia, a dada «di d don Abbondo, un prete troppo amor oro d 




———- 

un • 




Ali abeli 


_flsEsfejtfgf»_ 

1 2 3 t 5 6 7 8 910 11 12 13 14 1J 16 17 18 19 20 21 

ABCDEFGHILMNOPQRSTUVZ 
abedefghi 1 mnopqrst uvx 

_^.^J.gg.'ysgga 1 ?_ 

1 2 3 4 3 6 7 8 910 1112 13 14 13 16 1718 1920 2122 23 24 2326 

ABCDEFGH IJKLM NOPQRSTUV WXYZ 
abcdefghijkl mnopqrst uv w*y* 


1 2 3 4 3 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 


AB TA EZH6I KAIfN HOI1 PITYtXf Q 
a^ySe^-gBinX/ii/ t onpoiv + x+ u 


sce "narrano", e cosi via. 

Si tenga inoltre presente che un solo 
paragrafo di un articolo da prima pagina di 
uno dei maggiori quotidiani italiani, sotto¬ 
posto alla prova, ha rivelato, secondo Er¬ 
rata, cinque errori di stile ed uno di gram¬ 
matica! La cosa può anche variare grazie 
al fatto che si possono fare i controlli in 
base a diversi "stili" di scrittura: commer¬ 
ciale. giornalistico, letterario, eccetera. 


Errata Corrige 
non si limita a fare 
il censore dei nostri 
scritti, ma offre an¬ 
che molto aiuto in 
corso di composizione, fornendo servizi 
quali la coniugazione dei verbi, l'indivi¬ 
duazione dei sinonimi e dei contrari del¬ 
la parola evidenziata, l’elenco delle sigle 
più comuni, i plurali difficili (risolviamo il 


dubbio da barzelletta: "Voglio due cani 
belga... o belgi?" Senza Errata Corrige, 
la soluzione era: "Voglio un cane belga, 
anzi due!"). Sono presenti anche le pa¬ 
role straniere d'uso corrente e gli alfa- 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


251 
















































































OverView 


l Tutto Per Scrivere Bene 


Paiole itiameie d'uio couenle 


Parola stiantala 


Badge 

-3 

Badrranlot^^^^^ 



Baedeckei 


Secalo: 

Tedesco: 

guida turistica illustrata 


Bagaiie 

Bagging 

Baguelle 

Bagnate 

Badey 

Balangage 

Balance sheei 

Balayage 

Balayeuse 

Balk 

Ball 

Ballad 


ZÌ 


Lngue 

P Instata P Fiancete P Tedesco 

P Latino P Spagnolo P Russo 

P Giaco P Giappone se P Alte 


Femminili e plurali difficili 


Parola: 



F Vuota lista in uscita 


Maschile Singolare 
belga 

Maschile Plurale 
belgi 

Femminile Singolare 
belga 

Femminile Plurale 
belghe 


se corsisi 


Abbieviazioni e sigle 


Abbreviazione/Sigla: Significato: 


km/sec 

KO 

ICO. 

KOMINFORM 

KOMINTERN 

KOMSOMOL 

Kr 

KR 

kV 

kW 

kWh 




Isituto Nazionale di Fisica Nucleare. 


Sigle utente 


zi 


Aggiungi. 


Gestione... 


beti italiano, internazionale e greco. 

Le qualità distintive di questo "corret¬ 
tore elettronico" includono anche le 
funzioni di "controllo intelligente", che 
evita che all'utente siano riproposte le 
frasi considerate non corrette, ma che 
l'utente intende mantenere (una frase 
dialettale, ad esempio). La "correzione 
intelligente" riconosce la forma gram¬ 
maticale della parola da rimpiazzare e 
propone una lista d'alternative. 

Errata Corrige è compatibile con tutti i 
più diffusi programmi di word proces¬ 
sing, ma è facilmente comprensibile il 
fatto che Word per Windows rimane 
quello "privilegiato" (Factotum vi si in¬ 
tegra automaticamente e include delle 
macro per la gestione automatica di 
Tutto per Scrivere dall'interno di Word). 
Inoltre con NetCorrige si applicano le 
funzioni alla posta elettronica. 


Impariamo l'italiano 

Quest'opera si è ispirata al libro di Ce- W 
sare Marchi, scomparso nel 1994. ^ 


L'impressione 
che se ne ricava è 
che questo softwa¬ 
re rispetti sia lettera sia spirito dell'ope¬ 
ra originale, ma lo sfruttamento delle 




moderne tecnologie informatiche indub¬ 
biamente la rende ancora più efficace. 

In questo soft 
ware troviamo: 

- il testo princi¬ 
pale di Impariamo 
l’italiano, suddiviso 
in capitoli dedicati 
a Le basi dell'italia¬ 
no, La costruzione 
delle frasi. Come 
scrivere meglio, 
Le costruzioni 
d'uso comune; 

- il libro degli Er¬ 
rori da evitare; 

- il libro dei Sug¬ 
gerimenti; 

- le Schede prati¬ 
che; 

- le funzioni di ri¬ 
cerca; 

- la possibilità di 
aprire contempora- 


252 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 































































Tutto Per Scrivere Bene 


Overvievv 





neamente varie finestre. 

La schermata che propongo potrà 
dare un'idea di confusione (troppe fi¬ 
nestre aperte), ma il lettore non si lasci 
fuorviare: normalmente lavorerà con 
una o due finestre alla volta, che rag¬ 
giungerà a "suon di click" del mouse, 
seguendo i percorsi che i numerosissi¬ 
mi collegamenti ipertestuali suggeri¬ 
ranno. 

Il sistema di consultazione offre an¬ 
che un approccio "libresco": si consul¬ 
ta l'indice e si va alla pagina desidera¬ 
ta. Ovviamente però l'utente tenderà 
ad usare il potente strumento di ricer¬ 
ca incluso e i collegamenti ipertestuali. 

Sia lettura tradizionale sia le libere 
esplorazioni potranno portare ad un so¬ 
lo risultato, quello del miglioramento 
della nostra conoscenza linguistica. (Il 
lettore più propenso ai commenti cau¬ 
stici si astenga, per favore, e sappia 
che intendo comunque continuare a 
consultare 
quest'opera rego¬ 
larmente...). 


un aforisma a sog¬ 
getto specifico o 
volete cercare quali 
citazioni contengo¬ 
no una certa paro¬ 
la? Potete sceglie¬ 
re a piacimento. Il 
testo delle citazioni 
si può copiare, in 
tutto o in parte, 
con i normali siste¬ 
mi di Windows e si 
può incollare e 
stampare. 

I vostri scritti po¬ 
tranno così conte¬ 
nere dotte citazioni 
(o se preferite, 
qualche esilarante 
battuta di comici 
famosi). 

Non occorre dire 
altro per descrivere 
Ipse Dixit, la sostanza è tutta contenuta 
nel grande numero di cita¬ 
zioni. 

Factotum 
per Word 

Delle schermate propo¬ 
ste, molte sono attivabili 
dall'interno di Word se al 
momento dell'installazione 
decidete che volete "attac¬ 
care" Factotum al vostro 
Word per Windows. 

Sembra che non accada 
nulla quando installate il 
programma, ma in realtà il 
menu di Word si arricchisce 
della voce "Factotum" e di 
alcune icone che vi possono 
fare accedere direttamente 


Ipse Dixit 

Quattordicimila 
citazioni (che nella 
versione standard 
sono ottomila) per 
essere davvero cer¬ 
ti di avere qualcosa 
di colto da dire su 
qualunque argo¬ 
mento. 

Le citazioni si 
possono elencare 
sia per autore, sia 
per argomento, sia 
parole contenute. 
Volete una citazio¬ 
ne di Khalil Gibran, 


dal vostro word processor a tutte le 
funzioni di utilità: 

- sinonimi e contrari; 

- coniugatore; 

- femminili e plurali difficili; 

- parole straniere; 

- abbreviazioni e sigle; 

- statistiche documento; 

- lista parole usate; 

- sintesi automatica; 

- trova tutte le forme. 


Conclusioni 

Gli strumenti di scrittura che ci sono 
proposti da Expert System sono senza 
dubbio capaci di fornire aiuto prezioso 
alla maggior parte di noi, offrendo sug¬ 
gerimenti, indicando errori certi, ricor¬ 
dandoci regole, eccetera. 

L'uso del linguaggio ha tuttavia tali e 
tanti aspetti diversi che a mio avviso 
non è assolutamente possibile proget¬ 


tare uno strumento che possa correg¬ 
gere automaticamente un testo senza 
il controllo dell'autore, che deve ne¬ 
cessariamente rimanere l’arbitro ulti¬ 
mo nelle tante situazioni di dubbio che 
si possono verificare. 

L’acquisto di questo poker di pro¬ 
grammi certamente non ci farà diven¬ 
tare scrittori provetti nello spazio di un 
mattino, ma potrà indubbiamente aiu¬ 
tarci a migliorare i nostri testi. 

Tale acquisto non è privo di "effetti 
collaterali", visto che il prezzo di questi 
pacchetti è comunque superiore alle 
quattrocento mila lire: una cifra che 
certamente non renderà il ricco meno 
ricco, ma che potrebbe essere consi¬ 
derata importante dalla maggior parte 
di noi. 

Kg 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


253 














































di Valter Di Dio 




Mouse+ 

in Windows 95 


Sin dalla prima apparizione 
il mouse ha rivoluzionato il modo di comu¬ 
nicare con i computer. Tante sono state le 
variazioni sul tema, a due tasti, ad uno so¬ 
lo, con tre tasti, con tanti tasti, e poi con il 
filo e senza fili, di forma anatomica o as¬ 
solutamente impossibile da impugnare. 
Di molti di questi esperimenti, soprattutto 
di quelli meglio riusciti, la Logitech è stata 
protagonista e antesignana. Tutte le stra¬ 
de percorribili per migliorare questo sem¬ 
plice ma fondamentale dispositivo sem¬ 
bravano ormai esplorate, almeno per noi 
mortali. Invece, riprendendo un'idea origi¬ 
nale della Microsoft, gli ingegneri della Lo¬ 
gitech hanno sfornato anche loro il mouse 
con la rotella! 


le cose che facciamo più frequentemen¬ 
te utilizzando un computer ci accorgiamo 
presto che l'uso delle scroll-bar è senz'al¬ 
tro ai primi posti. Oltretutto, per usarle, 
dobbiamo abbandonare la posizione cor¬ 
rente del cursore, cercare la barra di 
scorrimento, cliccarci sopra e trascinare 
fino a raggiungere la posizione desidera¬ 
ta (sperando che non finisca prima il tap¬ 
petino) e. infine, tornare a posto col cur¬ 
sore. Grazie alla rotella tutto questo farà 
parte della preistoria. Per utilizzare la 
scroll-bar verticale della finestra attiva, 
tutto quello che dovremo fare è girare, 
con un dito, la rotella. Magicamente la 
scroll-bar seguirà le indicazioni date, sen¬ 
za che sia necessario muovere il mouse 
dalla sua posizione corrente. 



Produttori » distributore: 

lognech Italia s.r.l, 

20041 Agraie f 

Ter --~ ~' 

r iup //www.ii 



Prezzo (IVA inclusa): Ut. 59 000 


ottico che trasmette l'informazione al 
nuovo driver del mouse, appositamente 
sviluppato dalla Logitech. Durante la ro¬ 
tazione della rotellina si sentono distinta¬ 
mente, anche al tatto, gli scatti di una 
ghiera che aiutano a gestire piccoli spo¬ 
stamenti. Ma non è tutto. La rotellina, ol¬ 
tre a girare sul proprio asse, può anche 
essere premuta come un normale tasto 
permettendo cosi l'uso del Pilot Mouse+ 
come un normale mouse a tre tasti. 

Il tutto non è affatto piu complesso o 
molto più costoso di un qualsiasi altro 
mouse di qualità. Da fuori il mouse appa¬ 
re del tutto simile ai suoi cugini, forse è 
solo un pochino più allungato e la pallina 
è posizionata più al centro che non in al¬ 
tri modelli. Ma, se non fosse per il colore 
più scuro della rotella, chiunque lo scam¬ 
bierebbe per un normale mouse a tre ta¬ 
sti. Chiaramente la meccanica interna si 
è leggermente complicata, soprattutto 
per il doppio movimento (rotatorio e ba¬ 
sculante) del tasto/rotella centrale, ma la 
genialità di questo mouse è tutta nel dri¬ 
ver: tutta nell'intelligenza che lo pilota. 


Il software 

Non è poco il software che anima que¬ 
sto mouse, anche se l'estrema sempli¬ 
cità dell'installazione e della configurazio¬ 
ne (che si effettua tramite il solito pan¬ 
nello di controllo del mouse di Windows 
95 o Windows 3.1) nascondono all'uten¬ 
te la complessità del sistema. Quattro 
sono le principali aree configurabili 
dall'utente: lo scrolling, la funzione dei 
tasti, le funzioni di HyperJump e le for¬ 
me dei cursori. 


L’installazione 


Perché? 

La prima domanda che ci si pone è 
quasi sempre "perché è stato fatto 
ciò?" A posteriori, ovvero con il Pilot 
Mouse+ già installato da qualche ora, la 
risposta è ovvia: perché cosi la vita è 
davvero comoda. Se guardiamo bene al¬ 


L’hardware 

Il meccanismo che permette tutto 
questo è molto semplice. Al posto del 
tasto centrale è stata collocata una rotel- 
lina libera di ruotare in avanti e indietro. 
Solidale con la rotellina c'è un sensore 


Il mouse, a parte le funzionalità partico¬ 
lari di questo modello, è perfettamente 
compatibile con i driver standard di Win¬ 
dows; può quindi essere immediatamen¬ 
te sostituito al mouse originale anche 
senza aver fatto l'installazione del softwa¬ 
re. L'attacco del Pilot Mouse+ è un con¬ 
nettore din PS/2, ma viene anche fornito 


254 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 





















Logitech Pilot Mouse+ 


Òverview 


l'adattatore per utilizzarlo con la porta se¬ 
riale a 9 pin sui vecchi computer 

Una volta collegato il cavo, si inserisce 
il primo dei due dischetti forniti a corredo 
e si lancia la procedura di setup. Questa, 
in modo veloce e completamente auto¬ 
matico, procede all'installazione del nuo¬ 
vo driver di sistema che è in grado di ge¬ 
stire le diverse periferiche Logitech. Sce¬ 
gliendo l'installazione personalizzata l’uni¬ 
ca cosa che ci viene consentito di modifi¬ 
care (in questa fase) è il nome della di¬ 
rectory in cui verrà installato il program¬ 
ma di gestione del Pilot Mouse+. 

Terminata l'installazione delle varie 
componenti è necessario riavviare la 
macchina; molto educatamente l'installer 
chiede se può riavviare lui o se preferia¬ 
mo farlo noi in seguito. 


La configurazione 

Terminata l’installazione e riavviata la 
macchina il sistema si accorge della pre¬ 
senza del nuovo mouse ed apre automa¬ 
ticamente il pannello di controllo. Rispet¬ 
to a quello standard di Windows si nota 
subito l’abbondanza di finestre presenti 
in questo nuovo device. Come prima co¬ 
sa si può configurare la funzione del ta¬ 
sto destro del mouse: quello che di solito 
apre i menu contestuali di Windows. A 
questo tasto è possibile assegnare una 
quantità incredibile di funzioni che vanno 
dal doppio-click alla chiusura di finestre e 
applicazioni, dalla scroll-bar all’apertura 
della finestra "risorse del computer". 
Personalmente preferisco lasciare la fun¬ 
zione standard di Windows, ma per parti¬ 
colari usi del computer può essere utile 
cambiare la funzione del tasto destro. 
Tanto lo si può fare in qualsiasi momento 
e in pochi secondi. 

Utilissima invece la possibilità di confi¬ 
gurare il tasto centrale, quello della rotel¬ 
la. Le funzioni standard della rotella sono 
lo scrolling verticale (in tutte le finestre di 


L'interno del Pilot Mouse* mostra l'ac¬ 
curate.zza dell'assemblaggio e la Qualità 
dei componenti (notare le fessure estre¬ 
mamente sferre sui trasduttori otticil 
Interessante anche se forse un po' trop¬ 
po macchinoso il sistema basculante 
della rotellma. 


Windows) e lo zoom (nelle appli¬ 
cazioni Office 97). Per ottenere lo 
zoom si deve utilizzare la rotella in 
congiunzione alla pressione del 
tasto CRTL. Assegnando questa 
funzione al tasto centrale del Pilot 
Mouse+ si ottiene lo scrolling 
ruotando la rotellina e lo zoom 
premendo e ruotando. 

Un'altra funzione assegnabile ai 
tasti del mouse è il continuous 
scroti, che permette di attivare 
una sorta di micro-joystick, pilota¬ 
to dal mouse, che effettua uno 
scrolling continuo del documento. 

Più si allontana il mouse dal sim¬ 
bolo del joystick più rapidamente 
avviene lo scrolling. 

Infine due utili funzioni gestite 
da dei piccoli menu pop-up richia¬ 
mabili sempre da uno dei tasti assegnabi¬ 
li: l'HyperJump e il CyberJump. La prima 
permette di muoversi tra le principali fun¬ 
zioni delle finestre di Windows (apri, chiu¬ 
di, scroll, ridimensiona, avvia), Cy¬ 
berJump invece è orientato ai navigatori 
Internet e permette di richiamare al volo i 
principali menu di Internet Explorer o 
Netscape. 


Piopiictà Mouse 



Conclusioni 


C’è un modo molto semplice per ve¬ 
dere quanto una cosa sia utile, basta 
usarla per un po' e poi toglierla. Provate 
a togliere un Pilot Mouse+ a qualcuno 
che lo usa da un po' di tempo, sempre 
che ci riusciate... KB 


Seti* lapido | Piallatori Piitanli | Molo | Oneri smerlo | Dispositivi | 


Il nuovo pannello di Set¬ 
up del mouse Logitech. 


Si parte con l'installa¬ 
zione sorto Windows 
95 




OK 


Arnia 


àPPfca 


255 















































Il Web senza il PC! 


Già da più parti viene di¬ 
stribuito in Italia il set-top-box che con¬ 
sente di accedere ai servizi di Internet 
mostrandoli sullo schermo di un comu¬ 
ne televisore. Ecco due delle proposte 
disponibili 

Windows 95 o 98? Netscape 4 o Ex¬ 
plorer 4? Hai scaricato la nuova patch? 
Hai il player? L'hard disk è pieno ... do¬ 
mande di questo tipo sono quotidiane 
per chi abbia un minimo di dimestichez¬ 
za con il personal computer e voglia na¬ 
vigare nel cyberspazio. Ma esistono 
molte persone che non hanno bisogno 
di elaborazioni personali, almeno non di 
quelle che di solito finiscono su file da 
tenere su disco oppure inviare in stam¬ 
pa o in rete. Stiamo parlando d'una 
informatica personale basata sul PC, un 
oggetto che può fare tutto: chi ha biso¬ 
gno d'una sola cosa, però, interpreta 
come confusione quella che noi chia¬ 
miamo versatilità. Ad esempio chi vuole 
giocare acquista una centralina dedica¬ 
ta, non un personal per poi giocarci, an¬ 


che se certo è più bello. Ma infinita¬ 
mente più complicato 

Poi che noia, accendere il computer, 
aspettare il setup. sentire la sinfornia di 
ventole e dischi che ruotano producen¬ 
do sibili sempre più fastidiosi con Tad¬ 
dentrarsi nelle ore notturne... oggi se 
ne può fare a meno, almeno limitandosi 
ai piaceri della rete delle reti. Come? 
Usando un decoder dedicato. 

Oggi Internet è una grande curiosità, 
e lo è soprattutto la navigazione del 
Web. Ma molti non ritengono sia il caso 
di acquistare un computer per la sola In¬ 
ternet. Ecco quindi la tecnologia in arri¬ 
vo. domani il Web sarà inserito nelle te¬ 
levisioni, com ò oggi per il televideo. In 
attesa di una tale integrazione si può ac¬ 
quistare un decoder per Internet. Negli 
States il lancio è avvenuto da più di un 
anno, con il marchio WebTV: costa po¬ 
co ma bisogna fare l'abbonamento al lo¬ 
ro sistema, il che ha limitato il successo 
commerciale. 

Il concetto è analogo a quello dei ca¬ 


nali televisivi a pagamento. Si pone uno 
scatolotto sulla TV, lo si collega al te¬ 
lefono e alla TV, si attacca la spina e 
via! Il Web è a portata di telecomando. 
Ovviamente è cosi facile se acquistate 
un pacchetto completo, che oltre al de¬ 
coder prevede anche l'abbonamento ad 
Internet presso un qualsiasi Service pro¬ 
vider. Se il contratto comprende la po¬ 
sta elettronica ci sarà bisogno della fo¬ 
tocopia d'un documento dell'acquiren¬ 
te, mentre se si parla di sola navigazio¬ 
ne non serve neppure quello. Volete re¬ 
gistrare le informazioni trovate per farle 
vedere ai vostri amici? Niente di più fa¬ 
cile, visto che siete collegati a un video¬ 
registratore. Stiamo parlando d'un og¬ 
getto che, benché digitale, ha tutte le 
interfacce di tipo analogico Ischermo TV 
e telecomando). 

Noi siamo entusiasti di questa fami¬ 
glia di oggetti, che portano soluzioni a 
chi le cerca. Inoltre questa ondata di 
prodotti può rappresentare la vera alfa¬ 
betizzazione informatica e telematica di 


256 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 













Il Web senza il PC! 


Overvievv 


massa, soprattutto per l'Italia che ha già 
perso sfide analoghe IVideotel). Tra un 
anno alcuni produttori di TV avranno 
messo sul mercato nel televisore un 
paio di schede per i decoder Internet e 
satellitare, inizialmente diversi, poi inte¬ 
grati. Avere queste cose in un solo ap¬ 
parecchio porta sempre il problema di 
dover acquistare un apparecchio nuovo 
Iprobabilmente costoso) e buttare o re¬ 
galare quello vecchio, per cui la migra¬ 
zione avverrà lentamente. Comunque 
sarà, i curiosi della rete potranno co¬ 
munque acquistare uno di questi scato¬ 
loni. 

Tornando al servizio commerciale che 
viene offerto acquistando un box di 
questo tipo, a nostro avviso anche la 
procedura d'inizializzazione dovrebbe 
essere compresa nel servizio. E' vero 
che in questo modo la scatola risulterà 
aperta, ma in cambio l'oggetto sarà dav¬ 
vero pronto all'uso. Altrimenti toccherà 
all'acquirente, quello inesperto, seguire 
le istruzioni per collegarsi a Internet. 

Resta da chiedersi come mai si parli 
di queste cose su una rivista di utenti di 
personal computer. Ci sono almeno due 
motivi. Il primo è che non tutti gli ap¬ 
passionati hanno davvero in casa un 
personal connesso alla rete, e molti po¬ 
trebbero accontentarsi d'un oggetto di¬ 
verso, ma più familiare. La seconda è 
che i nostri lettori più esperti saranno in 
grado di consigliare al meglio i tanti in¬ 
teressati che non masticano abbastanza 
sigle da leggere una rivista tecnica. 

Finite queste brevi note, siete pronti 
a regalare, a regalarvi o a consigliare un 
bel regalo di Natale? Abbiamo per voi 
due proposte, una di Exhibit ed una di 
Televisual. Alla prima dedichiamo più 
spazio in questo primo articolo, mentre 
con la seconda non abbiamo fatto in 
tempo ad accordarci per una vera prova 
su questo numero. Probabilmente la 
presenteremo nell'Immediato futuro. 



di mano informazioni quali nome e DSN 
dell'Internet provider. La tastiera e il te¬ 
lecomando sono del tutto funzionali allo 
scopo. La connessione con il video è 
immediata grazie all'uscita composita 
per monitor e videoregistratori e alla Su- 
perVHS. E' attraverso questa che il se¬ 
gnale viene inviato prima al videoregi¬ 
stratore e da questo al televisore. 

Il telecomando è ottimo per tutto ciò 
che non preveda l'immissione di testi, 
quindi la navigazione guidata del Web. 
ivi compresa la posta elettronica. Per 


brevi scritte si può 
usare l'utility softwa¬ 
re che permette di 
gestire una tastiera 
software attraverso 
il telecomando. Se si 
tratta invece di scri¬ 
vere, ad esempio 
per girare autonoma¬ 
mente sul Web con 
una certa frequenza, 
è necessario usare 
la tastiera, anch'essa 
ad infrarossi e com¬ 
presa in ogni pac- 

Con questo oggetto è possibile anche 
gestire la posta elettronica, addirittura 
con più indirizzi. E' possibile avere i 
messaggi su carta grazie alla connessio¬ 
ne per stampante parallela. Nel menu 
d'installazione della stampante al mo¬ 
mento sono presenti solo driver per 
modelli HP. Noi abbiamo provato a col¬ 
legare una HP DeskJet 600, non inclusa 
nella lista, ma attivando la modalità di 
solo testo, ed ha funzionato perfetta¬ 
mente. Non c'è stato verso, invece, di 
far funzionare una stampante ad aghi. 
Presenti anche una porta audio e il cita¬ 
to slot per smart card. 

Un po' di tecnologia 

Internet TV usa un microprocessore 
Arm con 4 MB di RAM ed una flash 
memory per memorizzare il browser. Il 
modem integrato va a 33,6 Kbps, che ri¬ 
spetto alla velocità apparente dei perso¬ 
nal computer va più veloce. Rilevante 
la presenza d'una presa per smart card, 
che lascia intravedere applicazioni di 
commercio elettronico e sofisticati con¬ 
trolli per garantire la sicurezza delle 
transazioni in rete, ma anche la memo¬ 
rizzazione permanente di dati personali. 
Il progetto è della Teknema, un'azienda 
californiana dal cuore italiano di Marco 


Il telecomando è 
davvero intrigante 
Abilita tutte le fun¬ 
zioni fondamentali 
d'un mouse Ispo- 
stamento e click), 
d'un Web browser 
Iprevious/next, 
scroti, mam. help. 
Quii, email) e abilita 
la digitazione diret¬ 
ta dei numeri Ico¬ 
moda per l'accesso 
al televideol Molte 
altre cose possono 
esser scoperte con 
l'uso. 


InternetTV 

Uso ed abuso 

L'installazione si presenta semplice 
per chi abbia dimestichezza con l'argo¬ 
mento. Bisogna infatti essere pronti a 
girovagare tra menu ed avere a portata 


Il nome iniziale del set-top box 6 Easy Rider, da cui 
lo sfondo del menu iniziale. Il primo collegamento 
d’accensione delle macchine per gli USA connette 
con una home page che si rifa al film omonimo II 
gioco di parole è ovviamente con la semplicità di 
scorrazzare per il Web 



MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


j 


257 















OverView 


Il Web senza il PC! 


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Graziano e Raffaele Sena che l'hanno 
fondata qualche anno fa. I lettori più at¬ 
tenti avranno già visto spazi di MC dedi¬ 
cati a questo progetto, nell'ambito dei 
reportages dallo SCO Forum. 

Il loro modello attuale non può ese¬ 
guire applet Java, però implementa i 
frame e le gif animate. Un software de¬ 
dicato aumenta la qualità del video 
640x480 su TV, ed un formattatore au¬ 
tomatico - decoroso ma ancora in via di 
miglioramento - scala le immagini gran¬ 
di al formato 640x480. Il risultato com¬ 
plessivo è comunque più che adatto alla 
navigazione della maggior parte dei siti. 


Box 

La Exhibit è un'azienda romana che 
opera nel settore dello sviluppo e della 
distribuzione di programmi applicativi e 
software di base, della realizzazione, in¬ 
stallazione e vendita dei sistemi infor¬ 
mativi conto terzi nonché della formazio¬ 
ne del personale nell'area informatica. 


Alcune schermate del Web viste attraverso In- 
ternetTV Lo schermo di queste loto, in realtà, e 
quello d'un monitor a colori a suo tempo usato 
per il Commodore 64 tchi lo ricorda?l 


E’ presente sul territorio nazionale nelle 
tre sedi di Roma. Milano e Padova. L’in¬ 
dirizzo della sede di Roma è Corso d'Ita¬ 
lia.19 - Tel. (061 8440 .011. Il sito Web è 
hUP ,7www. e> ni!):; t| Al momento di an¬ 
dare in stampa il prezzo di InternetTV 
non è ancora stato fissato, ma sarà in¬ 
torno al milione di lire inclusi IVA e un 
abbonamento a Internet di qualche me¬ 
se. 

Televisual distribuisce 
VideoWeb 

In Italia sono già disponibili altri box di 
questo tipo. Uno lo distribuisce la Televi¬ 
sual di Bologna, e si chiama VideoWEB. 
Commercialmente parlando questa pro¬ 
posta ha qualche mese di vantaggio su 


quella di Exhibit. Il sistema viene fornito 
completo di un abbonamento full-inter- 
net. valido un anno. 24 ore su 24, senza 
limitazioni d'uso, con punti di accesso in 
tutta Italia. Il prezzo è di lire 1.400.000 
IVA compresa, e può essere ordinato di¬ 
rettamente all'azienda. Il sistema è ge¬ 
stito da un telecomando ad infrarossi 
che permette il movimento del puntato¬ 
re o. come miglioramento, da una tastie¬ 
ra tipo PC ad infrarossi. 

Il generatore Pai Video ha 65.336 co¬ 
lori per una risoluzione di 640x480 pun¬ 
ti. Ha un'interfaccia parallela avanzata di 
stampa e un'interfaccia ausiliaria ad alta 
velocità. Il video esce composito o S-Vi- 
deo e le periferiche d'ingresso sono il 
telecomando e una tastiera ad infraros¬ 
si. oltre alla tastiera PS/2 o al mouse. Il 
modem può andare a 14,4 Kbps o 
28,8/33,6 Kbps.Non c'è interfaccia per 
la smart card. 

Televisual - Via Todaro. 6-40126 Bo¬ 
logna. Tel. (051) 247536. htto:// 
Iwww ielevisuai net/videowéfl 

5® 


258 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 






























Lo Irovi nei negozi specializzoli e colene autorizzale come: 
Atheno, Billand. Bravo PC], Buffetti. Computer Discount, 
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Strabilio, Vobis, Wellcome. 


FreeScan 



Catturare 
im magi ni 
dal 

mondo 

die 

ci 

circonda 

e 

immetterle 

nel 

computer 

non 

* 

e 

mai 

stato 

così 

lacile. 

E 

poi 

la 

testa 

è 

anche 

staccabile 

per 

scandire 
qualsiasi 
cosa.www. 
logitech. 
coni 



La mente 
è 

Libera. 


wuft 




di Andrea de Prisco 



PROVE & PRODOTTI 


Wacom PenPartner 



Wacom PenPartner 


Produttore 

Wacom Computer System GmbH 
Hellersbergstrasse 4 
D-41460 Neuss 

Distributori: 

CDC Pomi-tei 0587/2882 
Computer Store - tei 02/26294300 
Delta Srl - tei 0332/803111 
Micrograph - tei 039/60901 
Modo Srl-tei 0522/504111 

Prezzi al pubblico (IVA inclusa! 

Wacom PenPartner. penna, software di gestione 
per Windows L 209.000 

Wacom PenPartner. penna, software di gestione 
per Windows. Kai's Photo Soap. Fractal Design 
Dabbler L. 249.000 

Wacom PenPartner, penna, software di gestione 
per Windows. Kai's Photo Soap, Fractal Design 
Dabbler. Disney Magico Artista L 259 000 


Tappatevi le orecchie, se volete, ma 
concedetemi questa colorita espressio¬ 
ne: pilotare il proprio Photoshop lo qual¬ 
siasi altro programma grafico, ovviamen¬ 
te') attraverso una tavoletta grafica a! 
posto de! 'solito' mouse è una delle co¬ 
se più libidinose che si possano fare in 
fotografia digitale. Se poi l'oggetto in 
questione, la tavoletta grafica, non è ri¬ 
servata all’utenza professionale (com'è 
sempre accaduto finora) ma è offerta ad 
un prezzo di vendita assolutamente con¬ 
sumer Icon tanto software ’leccabaffT a 
corredo) è facile che la libido si trasformi 
magicamente in estasi da sballo. Certo, 
sto esagerando un bel po', ma volevo 
per prima cosa comunicarvi il mio entu¬ 
siasmo, prima ancora di scendere nei 
dettagli tecnici e funzionali Eh si, la Wa¬ 
com PenPartner, avrà pure un prezzo di 
vendita assolutamente invitante Ipoco 
più di duecentomila lire, compresa VI¬ 
VAI), ma non è affatto costruita in eco¬ 
nomia. E' un oggetto ben fatto, perfetta¬ 
mente funzionante in ogni condizione di 
utilizzo, di ridotte dimensioni per non 


creare problemi superficiali anche nelle 
più affollate scrivanie. Chiunque l abbia 
vista in redazione ha immediatamente 
espresso il desiderio di provarla e sten¬ 
tava a credere che un dispositivo simile 
fosse offerto ad un prezzo di vendita co¬ 
si contenuto 

La penna, tanto per cominciare, pur 
essendo un'entità attiva funziona senza 
cavi e senza pile grazie al campo elettro¬ 
magnetico emesso dalla tavoletta, cap¬ 
tato dall'avvolgimento interno e ritra¬ 
smesso a sua volta come avviene nei 
trasponder. L'accoppiata tavoletta-stilo 
riesce cosi a comunicare all'elettronica 
interna, oltre alla sua posizione assoluta, 
anche l’intensità di pressione (fino a 256 
livelli), è presente un pulsante program¬ 
mabile sullo stilo e, proprio come una 
matita 'vera', se Vutilizziamo a testa in 
giù possiamo cancellare come fosse 
una gomma. La sensibilità alla pressione 
Itanto per citare subito le differenze fun¬ 
zionali rispetto ai mouse) ci permette ad 
esempio di modulare adeguatamente il 
tratto nell utilizzo dello strumento 'pen¬ 


nello' o 'aerografo' Proprio come avvie¬ 
ne nella realtà, a maggiore pressione 
corrisponde maggiore applicazione dello 
strumento, ottenendo agevolmente sfu¬ 
mature ed effetti parziali Fantastico! 

Si collega alla porta seriale e a cavallo 
del collegamento tastiera del PC (non è 
previsto, ahimè, un analogo modello al¬ 
trettanto economico anche per Mac), ha 
una risoluzione di 1000 punti per pollice 
con precisione di ±0.5 mm, offre un'a¬ 
rea utilizzabile di 128x96 mm. 

La dotazione software 'di base' com¬ 
prende solo il software di gestione di¬ 
sponibile in diverse lingue tra cui l'italia¬ 
no, ma a sole 249.000 lire (sempre IVA 
compresa) è possibile avere con la tavo¬ 
letta anche due programmi di trattamen- 
to/elaborazione grafica (Kai's Photo 
Soap e Fractal Design Dabbler) e, con 
un ulteriore sovrapprezzo di appena die¬ 
cimila lire, otteniamo inoltre lo splendido 
Disney Magico Artista - del quale vi rife¬ 
riamo in un riquadro a parte - per volare 
in entusiasmo digitale perfino nel mon¬ 
do di Topolino & Co 


260 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 








Anche l'occhio... 

"Tutto compreso" la Wacom PenPart- 
ner misura 196x181 mm, ha uno spes¬ 
sore di soli 7 millimetri e pesa ben 400 
grammi. Grazie alla sua solida base in 
metallo, non se ne va a spasso per la 
scrivania mentre l'utilizziamo e, detto 
tra noi, quando non è in funzione, con¬ 
siderato il suo spessore davvero mini¬ 
mo, può fungere perfino da tappetino 
per il nostro inseparabile mouse! 

Un unico cavo fuoriesce dalla tavolet¬ 
ta che diventa prima un connettore per 
la porta seriale e. di seguito, un passan¬ 
te per il collegamento della tastiera. 
Non necessita di alimentazione ester¬ 
na, "rubandola" direttamente grazie a 
quest'ultimo connettore passante. Gra¬ 
zie alla presenza di un adattatore 
DIN/MiniDIN e alle prese maschio/fem- 
mina disponibili una in formato piccolo 
e una in formato grande è possibile il 
collegamento sia ai connettori per le ta¬ 
stiere tipo AT (DIN) che PS/2 (MiniDIN). 
Nel primo caso l'adattatore si installa al 
termine del cavo ottenendo cosi due 
connettori maschio/femmina di formato 
grande, nel secondo caso lo stesso 
adattatore si installa dal lato opposto, 
ottenendo in questo modo due connet¬ 
tori piccoli. Una soluzione tanto geniale 
quanto ottimizzata. 

Molto interessante, dal punto di vista 
tecnologico, la penna di tracciamento 


La tavoletta grafica 
Wacom PenPartner 
/utilizzabile solo con i 
sistemi Windows! e 
realizzata incredibil¬ 
mente bene tenuto 
conto del prezzo di 
vendita al pubblico, 
poco superiore alle 
duecentomila lire. IVA 
compresa 

E' ovviamente com¬ 
presa nel prezzo la 
'penna " per il traccia¬ 
mento. sensibile alla 
pressione e dotata di 
pulsante programma¬ 
bile e di *cancellino " 
integrato 

La PenPartner doto a 
lato) incorpora anche 
una superficie semitra¬ 
sparente sotto la qua¬ 
le è possibile inserire 
eventuali originali da ri¬ 
calcare 



fornita di apposito supporto separato. 
E’ formata, come detto, da una punta 
intercambiabile, un pulsante program¬ 
mabile e dallo strumento "gomma" per 
cancellare quanto tracciato. Funziona 
già a cinque millimetri dalla tavoletta e 
questo permette di interporre anche fo¬ 
gli di carta spessi per ricopiare disegni. 


Inoltre la superficie superiore della Pen¬ 
Partner incorpora uno speciale foglio 
semitrasparente che consente di inseri¬ 
re al suo interno gli originali cartacei più 
sottili, mantenuti in questo modo ben 
fermi durante l'utilizzo. 

Il pulsante presente sulla penna, se 
abilitato da apposito pannello di con- 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


261 








Lo siilo interagisce con la tavoletta grafica grane al campo magnetico prodotto da guest ultima 


trollo disponibile dopo l'installazione 
software, può emulare il click di sini¬ 
stra del mouse, il doppio click, il click 
di destra o quello di centro (per i mou¬ 
se a tre tasti), la pressione dello Shift. 
del Control o del tasto Alt Secondo le 
intenzioni della Wacom, la nostra nuo¬ 


va tavoletta grafica può comodamente 
mandare in pensione il vecchio mouse 
anche se. a rigor di logica, non ci sem¬ 
bra la scelta più consigliabile. Anche 
considerato il fatto che le due periferi¬ 
che (disponendo com'è consolidata 
abitudine di una doppia porta seriale 


sul nostro PC) convivono egregiamen¬ 
te sullo stesso sistema. E non occorre 
nemmeno abilitare ora l'uno ora l'altro 
dispositivo: lavorano fraternamente in 
parallelo, sicché è possibile in qualsia¬ 
si momento lasciare la penna e impu¬ 
gnare il mouse per operazioni differen¬ 
ziate. 


Installazione e uso 

Permettetemi uno sfogo. Purtroppo 
quando c'è di mezzo Windows 95, in¬ 
stallando qualcosa di nuovo sul nostro 
computer è fortemente consigliabile in¬ 
crociare, anche se dispari, tutte le dita 
disponibili (è il ben noto ‘Plug & Pray", 
collega e pregai). Collegata, a compu¬ 
ter spento!, la tavoletta grafica e rav¬ 
viando Windows 95 quest'ultimo si ac¬ 
corge subito del nuovo componente 
hardware presente e chiede di mstalla- 


Disne y Ma g ico Artista 
To p olino & Co. in formato di g itale ! 


di Andrea de Prisco 


Mi ritorna in mente il titolo di un riquadro (che a quanto pare mi de¬ 
ve essere rimasto particolarmente impresso!) che "anticamente" 
Marco Mannacci dedicò alla sua visita a Disneyland e all'utilizzo dei 
computer in quel magico mondo. Era un'epoca - forse una decina 
abbondante di anni fa - in cui per godere esperienze simili bisogna¬ 
va andare all'altro capo della terra, visto che di EuroDisney (o Di¬ 
sneyland Paris che dir si voglia) non se ne parlava ancora. Bene, il 
pezzo di Marinacci si intitolava più o meno cosi "Una favola che 
non si può raccontare... - . E' esattamente quello che ho pensato, 
sin dal primo momento, non appena ho lanciato l'incredibile pro¬ 
gramma grafico di Disney, offerto in "bundle" con la tavoletta grafi¬ 
ca Wacom, col quale è possibile disegnare da veri artisti, con ogni 
possibile strumento pittorico sapientemente offerto in formato di¬ 
gitale. con in più quella carica di magia che solo un prodotto Di¬ 
sney può dare. Che ne pensate, ad esempio, di un aerografo che 



spruzza conchiglie colorate, sassi, macchie di colore in perfetto sti¬ 
le "cartoon", stelline luccicanti e via dicendo. Oppure vogliamo cita¬ 
re. sempre a titolo di esempio, la splendida integrazione audio che 
accompagna ogni nostro gesto. Cosi la bomboletta fa "pssss... - , il 
gessetto in qualche occasione fischia come su una lavagna, utiliz¬ 
zando il pastello a cera si avverte praticamente la morbidezza del 
mezzo, e cosi per la gomma che raschia sonoramente sul foglio. 
Naturalmente Magico Artista non si limita solo a fornire bellissimi 
strumenti di disegno che faranno certamente felici milioni di bam¬ 
bini in tutto il mondo, ma offre anche la possibilità di utilizzare 
sfondi preconfezionati (ovviamente ulteriormente editabili) e i noti 
personaggi di Walt Disney, da Topolino e Mmnie a Paperino e Pa- 
perina, senza lasciare fuori né Pippo né Pluto, tutti disponibili in 
tantissime pose, dalle piu tradizionali alle più originali Non c'è altro 
aggettivo che tenga: semplicemente fantastico! 



262 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 












re il corrispondente driver di gestione 
da CD-ROM. Che meraviglia! Peccato 
che l'installazione in questo modo non 
viene portata a conclusione in quanto 
sul più bello manca all'appello non so 
cosa di non so quale cartella. E in effet¬ 
ti sulla guida rapida di installazione della 
PenPartner è chiaramente specificato 
(ma io di solito i manuali li leggo solo 
quando non riesco a cavarmela da so¬ 
lo... e con Windows 95 mi capita sem¬ 
pre più spesso) di non effettuare l'in¬ 
stallazione automatica subito dopo il ri¬ 
conoscimento da parte del sistema 
operativo: è necessario lanciare ma¬ 
nualmente il setup dalla voce Esegui 
del menu Avvio. Sul manuale disponibi¬ 
le, invece, in formato PDF sul CD-ROM 
(Acrobat Reader 3.0 è fornito di conse¬ 
guenza) si legge che l'installazione au¬ 
tomatica funziona perfettamente. Dove 
stia la verità è difficile da capire, fatto 
sta però che sul Pentium 100 utilizzato 
per la prova non ha funzionato affatto, 
tant'è che si è dovuto procedere ma¬ 
nualmente. 

Comunque, superata questa prima 
incomprensione di fondo, tutto si è 
svolto secondo i piani e la PenPartner 
ha funzionato perfettamente al primo 
colpo. 

E a proposito di colpi (bassi), all'inizio 
ero un po' perplesso circa la precisione 
di funzionamento del dispositivo: vede¬ 
vo la freccia a video tremare terribil¬ 
mente. Il tragico è stato constatare di li 
a poco che la freccia tremava non per 
imprecisione della PenPartner, ma... 
per la mia mano tutt'altro che ferma! 
Se consideriamo, infatti, che in una su¬ 
perficie di meno di 10x13 cm viene 
"mappato' l'intero schermo video (nel 
mio caso 800x600 pixel su 17 pollici) è 


Il collegamento col 
computer avviene sia 
tramite porta seriale 
che porta tastiera ivedi 
tasto). 


facile rendersi conto che un tremolio 
appena percettibile sulla tavoletta corri¬ 
sponde, amplificato, ad un tremolio di 
alcuni millimetri sullo schermo Questo 
comunque capita solo quando siamo 
con la penna non in contatto con la su¬ 
perficie: appoggiando lo strumento cor¬ 
rettamente tutto sembra più facile. 

Picchiettando una o due volte con lo 
stilo, otteniamo il singolo o il doppio 
click del mouse. Possiamo in questo 
modo selezionare icone o oggetti a vi¬ 
deo e spostarli dove/come ci pare, cosi 
come buttarli nel cestino. Da pannello 
di controllo possiamo regolare le di¬ 
mensioni dell'area di percezione del 
doppio click sulla tavoletta. Con l'area 
al mimmo è praticamente impossibile 
riuscire ad effettuare il doppio click con 
lo stilo (senza programmare adeguata- 
mente il tasto presente sulla penna) in 
quanto sarebbe necessario riuscire a 
‘bussare’ due volte sullo stesso pixel. 
Aumentando l'area di percezione viene 
riconosciuta un'umana tolleranza tra i 
due punti di seguito stimolati. 

Sempre da pennellino di controllo 
possiamo regolare la sensibilità della 
punta e del cancellino: non ci sono par¬ 
ticolari consigli al riguardo, in quanto 
ognuno deve effettuare la regolazione 
secondo le proprie esigenze. Se non si 
riesce ad utilizzare facilmente la Pen¬ 
Partner, molto probabilmente è perché 
potrebbe essere necessario affinare 
qualche regolazione. Oltre al funziona¬ 
mento assoluto (ogni pixel della tavo¬ 


letta è mappato in una precisa zona 
dello schermo) è disponibile il posizio¬ 
namento relativo a mo' di mouse. In 
questo caso spennellando ripetutamen¬ 
te nella stessa zona della tavoletta il 
cursore si sposterà additivamente in 
quella direzione. Comodo, in alcuni ca¬ 
si, anche se il movimento sembra es¬ 
sere troppo "diluito", anche accelerando 
al massimo il moto del mouse dal suo 
pannellmo di controllo. 


In conclusione 

Wacom, come noto, la sa lunga in fat¬ 
to di tavolette grafiche essendo presen¬ 
te da tempo nel mercato professionale: 
oltre ai suoi modelli di generose dimen¬ 
sioni, adatti agli studi grafici di alto livel¬ 
lo, dispone addirittura di tavolette grafi¬ 
che con display LCD a colori incorpora¬ 
to, in modo da avere costantemente 
sotto la penna l'immagine digitale da 
trattare. 

Chi, meglio di lei, poteva proporre un 
dispositivo per l'utenza consumer dalle 
caratteristiche a dir poco entusiasman¬ 
ti? E il tutto, last but not least, proposto 
ad un prezzo di vendita - software com¬ 
preso! -cosi invitante? 

Vi do un consiglio: se siete interessati 
alla fotografia digitale (o più in generale 
alle arti grafiche computerizzate) non la¬ 
sciatevi sfuggire la Wacom PenPartner. 
Non ve ne pentirete... 

KE 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


263 




di Andrea de Prisco 



PROVE & PRODOTTI 


Polaroid SprintScan 35 Plus 
Binuscan PhotoPerfect 



Polaroid SprintScan 35 Plus 


Produttore e distributore: 

Polaroid lltalial SpA 
Via Piave, 11 
21051 Arcisate IVA) 

Tel 0332/4781 

Prezzo al pubblico UVA esclusa!; 

Polaroid SprintScan 35 Plus - driver di gestione • 
software di calibrajione cromatica Binuscan Pho¬ 
toPerfect "Advanced Version". L. 3 840.000 


Che Polaroid sia interessata più alla 
fotografia 'particolare' che a quella 'tra¬ 
dizionale" è ormai risaputo Non a caso, 
l'azienda americana, pur essendo de¬ 
tentrice di migliaia e migliaia di brevetti 
di vano genere e tipo, è nota soprattut¬ 
to per la cosiddetta 'fotografia immedia¬ 
ta' Detta anche Polaroid, per l'appunto. 

In campo digitale, tanto per non 
smentire le sue doti poliedriche, è pre¬ 
sente sotto tutti gli aspetti Esistono 
stampanti a colon prodotte da Polaroid, 
film recorder, fotocamere digitali, scan¬ 
ner piani e scanner per pellicole. Anzi, 
possiamo dire che nel 'mondo dei bit 
colorati" il cavallo di battaglia dell'azien¬ 
da americana fondata da quel gemo di 
Edwm Land è proprio la completa gam¬ 
ma di scanner per pellicole, pronti a 
soddisfare praticamente qualsiasi esi¬ 
genza di acquisizione digitale delle im¬ 
magini. 

E se in campo 'chimico' Polaroid è 
notoriamente sinonimo di fotografia im¬ 
mediata, lo sfesso possiamo dire m am¬ 


bito digitale, dove i famosi SprintScan HI 
nome della linea è quanto mai azzecca¬ 
toI) per velocità operativa polverizzano 
senza mezzi termini i piu agguerriti 
competitor senza scendere a compro¬ 
messi per quanto riguarda il livello quali¬ 
tativo. 

Dello SprintScan originano, il modello 
35 tout court, abbiamo parlato dettaglia¬ 
tamente quasi tre anni fa Iprecisamente 
sul fascicolo n. 150 dell 'aprile 951 e in 
quella sede già rimanemmo estrema- 
mente soddisfatti sia per la qualità of¬ 
ferta che per l'incredibile velocità del¬ 
l’apparecchio che permetteva di ottene¬ 
re ottime digitalizzazioni in poche deci¬ 
ne di secondi contro gli interminabili mi¬ 
nuti e minuti dei suoi concorrenti dell'e¬ 
poca Ma a conferma del fatto che la 
tecnologia non conosce limiti e anche il 
'meglio del meglio’ può tranquillamente 
essere migliorato, dopo qualche tempo 
è arrivata sul mercato una nuova versio¬ 
ne dello SprintScan 35 giustamente de¬ 
nominata 'Plus'. La marcia in più è rap¬ 


presentata da una ancora maggiore ve¬ 
locità di scansione e da un convertitore 
analogico digitale a 12 bit per colore pri¬ 
mario 136 bit/pixel di risoluzione croma¬ 
ticaIl che non va in crisi nemmeno da¬ 
vanti agli originali fotografici più 'tosti' 
Isovraesposti. sottoesposti, contraddi¬ 
stinti da una gamma tonale estrema- 
mente ampia e dettagliata), negativi o 
positivi che siano 

Per la prova su strada del nuovo ap¬ 
parecchio. però, abbiamo aspettato al 
varco l'instancabile Polaroid: ci è sem¬ 
brata, infatti, molto interessante la pro¬ 
posta bundle degli ultimi mesi, con cui 
viene proposto lo SprintScan 35 Plus Ilo 
stesso accade anche con il modello 
multiformato SprintScan 45) corredato 
di software di autocahbrazione cromati¬ 
ca Binuscan PhotoPerfect, col quale è 
possibile ottenere digitalizzazioni prati¬ 
camente perfette dai colori assoluta- 
mente corrispondenti all'originale. Pron¬ 
ti per la successiva fruizione digitale... 
senza sorprese di sorta I 


264 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 










Look noto 

Dal punto di vista estetico, eccezion 
fatta per la sola finitura nera, il "nuovo" 
SprintScan 35 Plus non si differenzia 
molto dal modello base "formato tosta¬ 
pane" di cui accennavamo prima. Un 
simpatico scatolotto con una fessura 
superiore per l'inserimento di singole 
diapositive montate su telaietto e due 
aperture laterali atte ad ospitare il porta- 
pellicola per spezzoni in striscia da mas¬ 
simo 6 fotogrammi. Purtroppo, il posi¬ 
zionamento del fotogramma da digitaliz¬ 
zare avviene manualmente e non è pos¬ 





e sempre dal punto di vista elettronico 
troviamo una nuova circuitene hardware 
di trattamento del segnale che agisce in 
tempo reale sul colore, sulla definizione 
automatica della nitidezza dell'immagi¬ 
ne, evitando virtualmente la necessità 
di un successivo trattamento al compu¬ 
ter. In particolar modo se utilizziamo 
l'accluso software di regolazione cro¬ 
matica Bmuscan che. nella maggior par¬ 
te dei casi, sembra proprio compiere 
veri e propri miracoli! 

Anche sul retro dell'apparecchio, rin¬ 
graziando Iddio!, non troviamo compli¬ 
cazioni di sorta C'è il collegamento per 
il cordone di alimentazione, l'interrutto¬ 
re. la consueta coppia di porte SCSI sia 
in formato 25 che 50 pin. Il termmatore 
è incorporato nell'apparecchio, e si atti¬ 
va attraverso un semplicissimo deviato¬ 
re a slitta. L'indirizzo SCSI si setta (fin 
troppo) facilmente agendo su due appo¬ 
siti pulsantini che incrementano o de- 
crementano la cifra visibile nella piccola 


Per l acquisiztone delle 
diapositive montate gli 
originali Si inseriscono 
direttamente nella fes¬ 
sura superiore, per gli 
spezzoni in striscia si 
utilizza l'accluso adat¬ 
tatore per sei foto¬ 
grammi 


sibile acquisire in automatico tutte le 
immagini dello stesso spezzone come 
avviene in altri prodotti di più recente 
realizzazione. 

Il vero salto di qualità dello SprmtScan 
35 Plus rispetto ai suoi predecessori sta 
tutto nell'elettronica che ne governa il 
funzionamento interno. La sezione ana¬ 
logico digitale, che converte i valori rile¬ 
vati dal sensore CCD in dati numerici di 
lettura, funziona a 12 bit per colore pri¬ 
mario offrendo in questo modo il rico¬ 
noscimento (teorico) di oltre 68 miliardi 
di sfumature cromatiche differenti. Ma 
questo, ovviamente, da solo non basta, 




MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 







Agra Optima 
BU) Negatine 
Color Negatiue 


✓ Color Slide E-6 


Fuji HG 1600 * 

Fuji NHG 400 

Fuji NPS 

Fuji Reala 

Fuji Super G 100 

Fuji Super G 400 

Kodachrome 

Kodak Ektapress 1600 

Kodak Ektapress 400 

Kodak Gold 

Kodak Rogai Gold 

Kodak UPS 

Polapan 

Polaroid HO 

Polaroid One Film 

Raui Negatiue 

Ratu Positiue 


II driver di gestione dello SprmtScan olire un completo controllo dei parametri 
di acduiswone e dispone di molte tarature per le pellicole positive e negative 


finestrella. Il 'fin troppo' tra parentesi è 
riferito al fatto che cercando a tastoni 
l'interruttore di alimentazione sul retro è 
possibile spostare accidentalmente l'in¬ 
dirizzo della periferica compromettendo 
temporaneamente il funzionamento del¬ 
la rimanente catena SCSI se. come 
spesso accade, si dispone di altre peri¬ 
feriche di stesso tipo collegate al com¬ 
puter, Pazienzal 


Driver noto 


Fintantoché non installiamo e adope¬ 
riamo l'incredibile Bìnuscan, anche dal 


punto di vista software le sempre rin¬ 
graziando Iddio!) chi è abituato a utiliz¬ 
zare i precedenti modelli Polaroid è im¬ 
mediatamente in grado di pilotare ade¬ 
guatamente anche il modello Plus. Ad 
esempio, sempre da Photoshop lo da 
qualsiasi altro programma di trattamen¬ 
to grafico abilitato ad utilizzare i moduli 
aggiuntivi di acquisizione digitale) ri¬ 
chiamiamo l’apposito plug-in Sprint- 
Scan e possiamo procedere immediata¬ 
mente alle nostre prime digitalizzazioni. 

Compare la consueta finestra di pre- 
view dell'immagine accompagnata dal¬ 
l'altrettanto solita finestra di comando 
dalla quale possiamo impostare risolu- 

Bmuscan. ovvero la 
'manna dal cielo ' 
deil'acguismone digita¬ 
le da scanner, è ollerto 
m Dundle con gli appa¬ 
recchi Polaroid di fa¬ 
scia alta 35 Plus e 45 


zione, dimensione, fattore di 
scala, tipo di supporto e formato 
dell'immagine. Per quel che ri¬ 
guarda le diapositive, è ammes¬ 
so sia il formato verticale, che il 
formato orizzontale, che il cosid¬ 
detto 'superslide' di 36x36 mm 
per acquisire, ad esempio, buo¬ 
na parte anche dei fotocolor 
6x6, previa riduzione a colpi di 
forbice e montaggio all'interno 
di un telaietto 5x5 cm con fes¬ 
sura 36x36 mm 
Per i materiali sensibili con¬ 
templati dal driver di acquisizio¬ 
ne, oltre ai generici "bianco/nero 
negativo', 'colore negativo", po¬ 
sitivo e negativo ’raw" (senza 
correzione), troviamo ben 17 ta¬ 
rature per altrettante pellicole 
differenti per sottrarre automati¬ 
camente la maschera cromatica 
(presente in tutte le negative 
colore) e riequilibrare in maniera 
opportuna la resa tonale generale. 

Il driver software degli scanner 
SprintScan consente un completo con¬ 
trollo delle operazioni di acquisizione di¬ 
gitale già m fase di preview dell'imma¬ 
gine Possiamo fissare le alte luci, le 
ombre, la gamma media, intervenire 
sull'esposizione, sulla rimozione di do¬ 
minanti cromatiche, sulla saturazione 
colore e sulla luminosità e contrasto, 
variare la curva gamma e intervenire 
sulla scala tonale, aumentare la nitidez¬ 
za apparente intervenendo sul micro- 
contrasto dell'immagine Tutte opera¬ 
zioni che possono essere regolate fine¬ 
mente dall'utente più esperto o impo¬ 
state automaticamente su specifica ri¬ 
chiesta da menu, in caso di dubbio o 
perplessità circa il risultato cercato, ma 
sempre con l’immediato riscontro nella 
finestra di preview che mostra costan¬ 
temente la reale anteprima dell’imma¬ 
gine in via d'acquisizione 


266 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 






























































































Mi ha scritto la Nikon Corporation!!! 


di Andrea de Prisco 


Inutile nasconderlo: l'emozione ha avuto il sopravvento e per 
buoni due o tre giorni ho creduto di aver avuto solo un’incantevole 
visione celeste (oserei dire cyan...). 

Chi mi ha seguito in passato (e in particolare lo scorso mese) sa 
bene che qualche tempo fa ho ipotizzato una variante tecnologica 
della Nikon F5, denominata Nikon F5 Digital, in grado di riprendere 
immagini di qualità professionale direttamente in formato numeri¬ 
co. Il 'progetto" Iscritto tra virgolette per ovvi motivi) si basa su un 
ipotetico (e sottolineo IPOTETICO) dorso completamente elettroni¬ 
co da installare al posto di quello tradizionale per trasformare in po¬ 
chi attimi la fotocamera tradizionale in fotocamera digitale. 

Visto che me la cavo 'sufficientemente bene' in fotoelaborazio- 
m digitali - il mio peggior difetto e la modestia! - ho incaricato il 
nostro instancabile Dario Tassa di fotografare la mia normalissima 
Nikon F5 in varie posizioni, per poi procedere a colpi di fantasia e 
di Photoshop, costruendo assolutamente dal nulla la fotocamera 
digitale dei miei/nostri sogni. 

L'errore (o forse la fortuna!) è stato quello di pubblicare le im¬ 
magini della 'nuova nata" tanto su MCmicrocomputer, sul fascico¬ 
lo di luglio/agosto di quest'anno, quanto su Internet, all'indirizzo 

3 (correte a vederla se non 




I avete ancora fatto). 

E una volta in Internet... ha fatto il giro del mondo 

In pochi giorni ho avuto un migliaio abbondante di accessi alla 
mia personal page: chi comprendeva l'italiano e leggeva attenta¬ 
mente il testo era ben informato del fatto che si trattasse solo di 
un'ipotesi tecnologica frutto della mia fantasia (e nonostante l'av¬ 
vertimento, mi dicono, sono comunque arrivate numerose telefona¬ 
te alla Nital di Torino, importatore dei prodotti fotografici tradizionali 
e digitali della Nikon) ma gli utenti della Rete di tutto il mondo han¬ 
no creduto erroneamente che si trattasse di un prodotto reale. Ho 
ricevuto in pochi giorni tantissime lettere via posta elettronica dagli 
Stati Uniti, dal resto dell'Europa, dall'Asia, e perfino dalla Nuova Ze¬ 
landa (l’altro capo del mondo, o quasi, per noi italiani): molti, non 
comprendendo il testo d'accompagnamento alle immagini, mi chie¬ 
devano se il 'nuovo' dorso digitale fosse acquistabile in Italia. 

Ma la vera estasi godereccia (non riesco a chiamarla in altro mo¬ 
do) l'ho raggiunta quando una mattina ho trovato in mailbox questa 
gentile letterina. Da parte di Nikon Corporation... 



Date: Wed, 29 Oct 1997 13:34:37 +0900 
From 'CS.NETWORK SEC.' <XXXXX@mkon.co.|p> 
Orgamzation: NIKON CORPORATION 
MIME-Version: 1.0 
To:|aop(é)mclink H 

cc n wm& rrcòia 


Subiect: Your Nikon F5 Digital website 




Dear Sir, 

We thank you very much for your interest in Nikon equipment. 

We would like to refer to your website of Nikon F5 Digital 

Lately, we have got several questions from our dealers/custo- 
mers who watched your website about a digitai F5 back. 

Since your website is written in Italian and pictures are so reali- 
stic, they seem to misunderstand Thus they asked if we, Nikon, 
have released thè new digitai F5 back. Of course, we have not. 

Frankly speakmg, we are embarrassed by your website and are 
worrying that it seems to cause inconvemence to our business. 

Would you please. therefore, describe thè following your com- 
ments 'This is only my fantasy's dream and a Virtual digitai elabo- 
ration of some images' clearly on thè top page in English so that 
thè Viewer does not confuse/misunderstand. 

Your kind cooperation in this matter would be highly apprecia- 
ted. 

CS.NETWORK SEC. 

Nikon Corporation 

(NB: Nel rispetto della privacy l'indirizzo e-mail del mittente è 
stato volutamente mascherato) 

Traduzione Iper maggiore chiarezza ■) 

Oggetto: Il suo sito Web dedicato alla Nikon F5 Digital 

Egregio Signore. 

Grazie per il suo interesse ai prodotti Nikon. 

In riferimento al suo sito Internet dedicato alla Nikon F5 Digital, 
recentemente abbiamo ricevuto molte richieste di informazioni da 
parte di commercianti e consumatori che hanno visto nel suo sito 
la fotocamera F5 dotata di dorso digitale 

Dato che il suo sito è scritto m italiano e le immagini sono molto 
realistiche, il pubblico potrebbe fraintendere. Ci chiedono se noi, 
Nikon, abbiamo rilasciato il nuovo dorso digitale per la F5 Cosa 
che. naturalmente, non abbiamo fatto. 

Parlando francamente, siamo imbarazzati dal suo sito web e ci 
preoccupa il fatto che possa causare inconvenienti alla nostra atti¬ 
vità. 

Vorrebbe, quindi, per favore aggiungere ai suoi commenti 'Que¬ 
sto 6 solo frutto della mia fantasia e dell'elaborazione di alcune im¬ 
magini " chiaramente in capo alla prima pagina e in inglese in modo 
che il visitatore non sia confuso e che non abbia a fraintendere? 

La sua gentile collaborazione sarebbe molto apprezzata. 

CS.NETWORK SEC. 

Nikon Corporation 



MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


267 


























le dall'utente mostra l'immagine "grez¬ 
za". così come è stata acquisita dallo 
scanner, con accanto la trasformazione 
cromatica di default Una sene di con¬ 
trolli ci permette a questo punto di in¬ 
tervenire sulla trasformazione verifican¬ 
do a video il nuovo intervento corretti¬ 
vo (fermo restando che il risultato reale 
va valutato prova di stampa alla mano) 
Possiamo, ad esempio, regolare i valori 
di gamma globale, intervenire su ogni 
componente cromatica di selezione 
(ciano, magenta, giallo), regolare la sa¬ 
turazione, il contrasto e il fattore di ru¬ 
more che ci permette di compensare 
eventuali anomalie di lettura che evi¬ 
denziano fondi non uniformi (presenza 
di "rumore") nonostante l'originale abbia 
una colorazione continua. Ancora, pos¬ 
siamo regolare finemente l'intervento 
della maschera di contrasto (regolazio¬ 
ne del microcontrasto) in base al nume¬ 
ro di pixel dell'immagine digitalizzata. 
E' noto, infatti, che quando si trattano 
immagini di grosse dimensioni la ma¬ 
schera di contrasto deve essere appli¬ 
cata ad intervalli di pixel maggiori per 
ottenere un effettivo (e tangibile) au¬ 
mento della risoluzione apparente 
Insomma, Bmuscan ci dà una grossa 
mano nella ricerca della calibrazione 
cromatica perfetta, fornendo risultati a 
dir poco eccellenti nella stragrande 
maggioranza dei casi e, con un mimmo 
sforzo di raffinamento del procedimen¬ 
to di trasformazione, ci offre risultati 
entusiasmanti perfino nelle situazioni 
più ostiche. Leggi: materiali sovraespo- 
sti, sottoesposti, distinti da una gamma 
tonale eccessivamente ampia e detta¬ 
gliata, affetti da dominanti cromatiche 
letteralmente polverizzate da Binuscan 
in automatico 
Ottimo! 

KE 


Due ottime digitalizza- 
non ellettuate con lo 
scanner Polaroid e il 
magistrate intervento 
di quella prodezza 
software denominata 
Binuscan PhotoPer- 
fect 

Grazie alla risoluzione 
cromatica di 36 bit 
pixel, lo SprintScan 
non la una piega nem¬ 
meno con gli originali 
più difficili e. contem¬ 
poraneamente. Binu- 
scan riesce a dare II 
meglio di sé 
Queste due acquisizio¬ 
ni sono state trasferite 
m tipografia senza bi¬ 
sogno di effettuare ul- 
tenori interventi corret¬ 
tivi Eccezionale vera¬ 
menteI 


Meglio di cosi.. 

C'è solo Binuscan! 

E' proprio la manna dal cielo. Se il no¬ 
stro obiettivo, come spesso accade, è 
la rapida produzione di molte immagini 
digitali cromaticamente ineccepibili, 
pronte (ad esempio) per l'immediata 
fruizione tipografica, se non vogliamo 
perdere tempo a cercare il giusto equi¬ 
librio di un’infinità di parametri lasciamo 
lavorare Binuscan al nostro posto... e la 
vita ci sorriderà! 

Il bello di Binuscan è proprio questo 
fa tutto Lui, e lo fa bene! Pilota lo scan¬ 
ner attraverso il driver originale, effet¬ 
tua l'acquisizione salvando l'immagine 
su hard disk e ci ripropone nuovamente 
il driver per la lettura di un nuovo foto¬ 
gramma. Cosi noi, rapidamente, digita¬ 
lizziamo tutte le immagini che ci servo¬ 
no e, mentre effettuiamo quest'opera¬ 


zione tutto sommato meccanica (che, 
senza offesa per nessuno, possiamo 
demandare anche a personale non spe¬ 
cializzato), Binuscan lavora in back¬ 
ground riaprendo automaticamente le 
immagini via via acquisite, compiendo 
le opportune regolazioni cromatiche e 
tonali, risanandole nello stesso ordine 
nella cartella FATTO. Più facile di cosi! 

Naturalmente Binuscan, già tarato 
per operare correttamente con lo 
SprintScan Polaroid nella maggior parte 
delle situazioni "normali", offre comun¬ 
que un dettagliatissimo controllo di 
ogni singolo passaggio per ottenere ri¬ 
sultati sorprendenti in tutti, proprio tutti 
i casi. 

I moduli di elaborazione cromatica 
forniti con Binuscan, infatti, possono 
essere personalizzati facilmente se il li¬ 
vello qualitativo prodotto non corrispon¬ 
de esattamente alle nostre aspettative, 
relativamente al reale utilizzo delle im¬ 
magini. Un’apposita finestra richiamabi¬ 


268 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 



Un Amico Fedele* 


Finalmente è disponibile la soluzione, tecnologicamente 
avanzota ed a basso costo, per tutte le problematiche di 
^ fidelizzazione dei Clienti e di gestione di carte prepagate! 
Infatti MICROPOS leggendo e scrivendo delle carte di pio¬ 
stica dotate di memoria, permette di razionalizzare la 
gestione dei bollini-premio per i propri Clienti, e di creare dei minicir¬ 


cuiti di più esercizi commerciali per fidelizzare il parco clienti tota¬ 
le, di creare meccanismi di carte prepagate per i propri Clienti. 
Tutto ciò diventa realtà utilizzando un semplicissimo apparecchio 
elettronico facilmente programmabile ed addirittura trasportabile, 
perché a botteria. 

Proietta anche Tu il Tuo esercizio commerciale nel futuro! 


^SecuffesGìf 

THE FUTURE MAKER 


Via Torino, 64 - 00040 Pavona (Roma) -Tel. 06/9311000 • Fax 06/9311033 (contatto Ing. A. Perla) 


CERCHIAMO DISTRIBUTORI PER LE ZONE LIBERE 


effe&di 









a cura di Corrado Giustozzi 


La nostra prima pagina Web 

Ovvero come costruire, senza grande fatica, 
il nostro sito su WWW 

Partendo dal principio che se una persona ti racconta qualcosa e tu 
non la capisci, i casi sono due, o non la conosce veramente, o non te 
la vuol dire, ci proponiamo in questa puntata di mettere insieme un 
minimo di conoscenze, consigli, note di primo utilizzo per chi decide 
di spendere qualche soldarello presso il suo provider per comprarsi 
un po' di spazio e mettersi in vetrina. E così, obbedendo al principio 
appena enunciato, vorrei mettere sulla strada più facile possibile il 
neofita, che per la prima volta si accinge a creare una pagina WWW. 


di Raffaello de Masi 


Già, mettersi in vetrina, appunto, e 
creare qualche pagina, secondo i nostri 
gusti e la nostra creatività, per farci co¬ 
noscere al mondo intero. Ovviamente 
lo scopo primario delle pagine Web è 
ben altro, pubblicità, offerta di servizi, 
notifica di informazioni (es. ultime noti¬ 
zie, offerta di aggiornamenti, cataloghi 
di vendita, ecc). Servizi commerciali, in¬ 
somma, o servizi finalizzati all’informa¬ 
zione e alla cultura (come periodici, bi¬ 
blioteche, istituzioni di ricerca), ma in 
ogni caso tutti legati dal filo doppio 
dell'offerta, gratuita o non, di prodotti 
reali o virtuali al pubblico. 

Ma chi legge ABC ben difficilmente, 
almeno all'inizio, è chiamato a presta¬ 
zioni professionali, non credo proprio, 
infatti, che una grande casa automobili¬ 
stica o una boutique di moda si rivolge¬ 
rebbe a una persona che ha bisogno dei 
miei consigli per realizzare il suo sito; 
ma partendo dal principio che "nessuno 
è nato 'mparato" , è più che probabile 
che anche chi poi farà della creazione di 
pagine un motivo professionale e di la¬ 


voro passi attraverso la fase iniziale del¬ 
la realizzazione di una pagina più o me¬ 
no semplice ma, comunque, per cosi di¬ 
re, dilettantistica. 

Il fatto è che, mai come nel disegno 
di una pagina WWW. la frontiera tra una 
pagina di un neofita e quella di un pro¬ 
fessionista è tanto impalpabile e poco 
definita II motivo sta nel fatto che 
HTML, il linguaggio di base di una pagi¬ 
na WWW (ne parliamo più ampiamente 
nel riquadro) è un idioma semplice, do¬ 
tato di comandi potenti ma di numero 
ridotto, che si impara rapidamente e 
che ammette poche fantasticherie e li¬ 
bertà d'azione. E cosi, al contrario di 
quanto avviene in linguaggi tradizionali 
più articolati, è ben difficile che una pa¬ 
gina, anche banale, scritta per la prima 
volta, venga riscritta daccapo, mentre è 
estremamente più probabile che uno 
scheletro di base possa essere conti¬ 
nuamente migliorato e dotato di aggiun¬ 
te e raffinamenti, che rendono il prodot¬ 
to sempre più gradevole ed efficiente. 
Questo perché, sulla base della pagina 


scritta in HTML, si lavorerà successiva¬ 
mente con altri tool, che rispondono al 
nome di Java, Perl e così via; ma qui 
siamo nel campo dei veri professionisti, 
e noi che leggiamo ABC, sfortunata¬ 
mente (o. chissà,fortunatamente) non 
lo siamo, ancora. 

Questa puntata di ABC ha allora il 
compito di indicare, all'absolute begm- 
ner, di cosa ha bisogno, cosa deve im¬ 
parare, come può muoversi comoda¬ 
mente quando decide di sbrigliare il suo 
genio creativo nella grande arena di Wa- 
terWorld. E allora, che fare? Eccovi di 
seguito una guida di base per poi proce¬ 
dere. con i vostri piedi, nella grande arte 
dell'ipertesto. 

Che cosa è una 
pagina Web 

Essenzialmente è una pagina forma¬ 
to testo, che contiene materiale vario, 
tutto in formato ASCII. A vederla, a pri- 


270 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 



HomePage^ 

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ma vista, mette paura, ma poi, facen¬ 
doci l'abitudine e sapendola guardare, 
appare molto più chiara di quanto 
sembra. Tanto per ridurre il problema 
all'osso, si tratta di un insieme di testo 
scritto e di comandi scritti in codice 
Ma la nostra rubrica non serve a uno 
specialista, anzi è vero il contrario. 
D’altro canto libri sull'HTML ce ne so¬ 
no tanti in giro, e non ci sogneremo 
certo di accennare neppure al mondo 
Java, Dio ci salvi. Fortunatamente esi¬ 
ste un dio che protegge gli sfaticati e 
quelli che non hanno voglia di appren¬ 
dere un linguaggio. E, nell'universo da 
costui regolato, sono nati una serie di 
pacchetti più o meno sofisticati che ri¬ 
spondono al nome di editor HTML. 


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«Mi rifalli, biliM m Ita hifl ditta BInvilii, ita» *»- flri» 
vita»urf*r» ita ttan mi 1 tati • Kmm vita invM ita vultar mart 
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vitainihuiuiu. IWnvw «ir*indimmi Itan untoppin*»» atavi 
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•nonav'i v*rlh in (arma af iBrllla WaM lo «ol a lai*« o t vtat II vai 
1U« lo ta al Ita 0i« Ulani B'avau'» 



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Figure I. 2, 3 Tre Ira i più moderni e potenti 
editor HTML, il Composer. presente in Netsca¬ 
pe Pro, ha anche un altro vantaggio, permette di 
creare, con la tecnica dei template Ifig 41, pagi¬ 
ne dal nulla in pochi minuti 


m 


Cosa sono questi pacchetti? Sempli¬ 
ce, sono ambienti amichevoli che per¬ 
mettono di realizzare pagine più o me¬ 
no raffinate senza per questo dover 
imparare neppure una parola di codi¬ 
ce. Immaginate un foglio dove dispor¬ 
rete (con certe restrizioni) pezzi vari, 
come scritto, figure, link, ancore e, al 
salvataggio, il documento sarà trasfor¬ 
mato in codice HTML. Banale, non vi 
pare? In fondo, i pacchetti di grafica o 
i wp non funzionano più o meno allo 


stesso modo? 

Solo che HTML non è un linguaggio 
dalle tante raffinatezze (infatti abbiamo 
detto "con qualche restrizione"; e sia¬ 
mo stati buoni!), in effetti di cose che 
può fare ne ha pochette; mento poi dei 
disegnatori costruire, con questi mezzi 
ridotti, fantasmagorie di colon e look 
accattivanti come sirene. 

Dicevamo degli editor. Sul mercato 
ce ne sono una infinità, per tutti i gusti 
e le tasche; si va dallo shareware o ad¬ 
dirittura dal cardware (mandate una 
cartolina di ringraziamento e vi sarete 
sdebitati!) a package sofisticati, dotati 
di librerie ricche e articolate, che, co¬ 
munque, quasi mai superano il costo di 
un paio di biglietti da cento. Ho fatto 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


271 




















































































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| Guida in linea 


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Introduzione 

la creazione di un «no Vfe» « un «(orazione che duo »»•»» condotta acegliaw due dtvarae 

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Quali rintracciatoli aneto nal elrtyHo dal ttftvara «torevare/fraovare, con la 
conaeguente mataa in linea medianta funzioni di treafarlmento «la (tipicamente 
ultlirxinloconnoHiont ftP) tul larvar HTTP di doli raziona. 

• la creazione In linea mediante atrumentt elle «tregua d' HC-h*»Wtè cto pormene 
antto una pratile geaiiina an lina dal «la Web a dai relativi agginenamanti 

CM opta per la prima «trade pud contara au numaroal aoftvare apKlalizza» cerna, loto par far» 
gualche nome nelle ««negale gemma di offerte 


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Figura 5 - MC-link Web, 
il raffinato editor HTML 
incorporato nel sito 
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caratteristica più inte¬ 

ressante dell’ambiente 
e la capacita, del tutto 
automatica di consoli¬ 
dare le pagine prodot¬ 
te. eliminando codice 
ridondante e permet¬ 
tendo di gestire al me¬ 
glio lo spazio a disposi¬ 
zione. 


una banale ricerca su http://www. 
download.com e mi sono ritrovato, so¬ 
lo per PC, con più di trecento pacchetti 
disponibili, la maggior parte sharewa¬ 
re. E il ventaglio diviene ancora più arti¬ 
colato se si pensa che alcuni pacchetti 
destinati ad altro uso. come word pro¬ 
cessor o ambienti di grafica (esempi 


Word, WordPerfect, FreeHand) con¬ 
sentono di salvare quanto realizzato in 
questi ambienti in formato HTML. C'è 
da notare che la versione professional 
di Netscape (dalle vecchie edizioni di 
Navigator fino all'ultimo Communica- 
tor) ha un suo ambiente di editing, il 
Composer, che nulla ha da invidiare ai 


pacchetti più importanti Ancora, diver¬ 
se case mettono a disposizione, su 
Web, i loro package in versione time-li- 
mited. Vale a dire che si tratta di appli¬ 
cazioni completamente funzionanti, ma 
che si autodistruggono o inibiscono 
certe funzioni dopo un certo tempo, 
generalmente qualche settimana II 
package più tollerante, sotto questo 
punto di vista, probabilmente è Claris 
Home Page; dopo un mese si disinstal¬ 
la nelle sole funzioni di editing, ma è 
sufficiente rilanciare l'installer per ria¬ 
vere l'applicazione fresca come appe¬ 
na uscita dalla catena di montaggio 
(non si perde nulla, per quel che attie¬ 
ne alle pagine realizzate, solo il file del¬ 
le preferenze!); inoltre la versione 2 è 
gratuita per chi ha acquistato la prece¬ 
dente. E, in accordo con la filosofia 
Claris, è anche uno dei più facili e intui¬ 
tivi da usare. Ma anche gli altri pac¬ 
chetti sono, chi più chi meno, di bocca 
buona; per lungo tempo una infinità di 
banner su WWW hanno invitato a sca¬ 
ricare la prerelease di FrontPage, (‘edi¬ 
tor HTML di Microsoft. PageMill, giun¬ 
to alla versione 5, è estremamente se¬ 
vero e professionale, ed è dotato di un 


HTML , o come farsi leg g ere su WWW 


Già, perché HTML significa proprio Hyper Text Markup Langua- 
ge, vale a dire linguaggio ipertestuale che permette il collegamen¬ 
to tra vari documenti; ben si intenda che il trasferimento all'area di 
WWW è in un certo senso limitativo dell'applicabilità di HTML, ma 
è anche da dire che questo linguaggio ha avuto la sua applicazione 
principe proprio in questo campo. Un documento HTML permette 
di leggere testo, tabelle, elenchi, di visualizzare immagini e filma¬ 
ti, di ascoltare messaggi e suono, di gestire un certo grado di inte¬ 
rattività, il tutto attraverso la gestione di marcatori, i cosiddetti tag. 
In altri termini una pagina è rappresentata da una serie di parti (ge¬ 
neralmente brani di videoscrittura), trapuntati da altri oggetti, che 
appartengono, per cosi dire, a una costellazione diversa 

Un documento HTML è, in altre parole, un file che può essere 
letto da un apposito programma, il browser, che interpreta i tag in 
esso contenuti Ridotto ai minimi termini possiamo dire che un file 
HTML è un file ASCII (per leggere o scrivere un documento in 
questo formato è sufficiente un semplice editor di testo) che con¬ 
tiene all'Interno comandi (tag, identificati dai simboli < > che evi¬ 
denziano l'inizio e la fine di un comando) che vengono interpretati 
da un browser e direttamente eseguiti 

La sintassi di un comando HTML è la seguente: 

«COMANDO» Cesto «/COMANDO» 

dove lo slash indica la fine del comando stesso (talvolta non è 
necessario). 

Ad esempio, una semplice pagina in cui compare il testo: 

Salve , MCMicrocomputer 

Questo è un esempio per la rubrica ABC 


corrisponderà al codice 

«HTML» 

«HEAD» 

«META NAME="GENERATOR” C0NTENT=“Mozilla/4.03 
(Macintosh; X; PPC) (Netscape)"» 

«TXTLE» PAGINA DI ESEMPIO PER LA RUBRICA ABC 
«/TITLE» 

«/HEAD» 

«BODY» 

«TT»Salve, MCMicrocomputer«/TT> 
<BR»<TT></TT»&nbsp; 

<ULxTT»<U>Questo («egrave; un esempio per la 
rubrica ABC«/U»«/TTx/UL» 

«/BODY» 

«/HTML» 

il tutto è facilmente interpretabile se si considera che il META 
NAME corrisponde all'ambiente di sviluppo della pagina stessa, 
che TITLE assegna il titolo che il browser visualizza nella barra su¬ 
periore della finestra, e che <BR> è il BREAK, l'andata a capo for¬ 
zata dopo il primo rigo, Si noti anche il codice particolare utilizzato 
per la lettera accentata! 

Imparare l'HTML, per definire funzioni non implementabili attra¬ 
verso l'editor. non è difficile Oltre tutto WWW offre una serie qua¬ 
si infinita di siti che hanno come scopo la didattica dell'HTML Ba¬ 
sta chiamare in aiuto un motore di ricerca e il gioco è fatto Se poi 
l'argomento stuzzica il vostro interesse, passate alle superiori e 
all’università dando un'occhiata al Perl e magari acquistando un li¬ 
bro sul Java; ne vedrete delle belle. 


272 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 





























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manuale completo e raffinato E abbia¬ 
mo citato solo le punte di diamante; 
immaginate che. per Macintosh, esiste 
un driver (Myrmidon, di Terry Morse 
Software) che trasforma la pagina, rea¬ 
lizzata con qualsiasi pacchetto, in codi¬ 
ce HTML. Per onestà occorre riferire 
che i risultati non sono proprio compa¬ 
rabili aH’originale, ma volete mettere la 
fatica risparmiata? E poi, cosa che non 
guasta, tutti i prodotti più importanti 
sono serviti da user group particolar¬ 
mente attivi. 

C'è da dire che, più o meno, i pac¬ 
chetti funzionano tutti allo stesso mo¬ 
do; in altri termini, visto uno. visti tutti. 
Per questo articolo abbiamo usato Cla¬ 
ris Home Page, ma quel che diremo 
varrà anche per gli altri, tal quale. 

Al lavoro con 
un editor HTML 

Al lancio di un pacchetto di editing 
HTML ci si ritrova davanti a una pagi¬ 
na, generalmente grigia, simile a quella 
che offrivano i più scarni wp della pri¬ 
ma ora Tanto di cursore lampeggiante 
indica che siamo pronti per scrivere, e 
il righello superiore mostrerà una serie 
di pulsanti e opzioni destinati a gestire 
la pagina. 

La tecnica più redditizia è, secondo 
alcuni, quella di gettare nella pagina 
tutto quello che serve e poi organizzar¬ 
la e riordinarla. Il principio non è errato, 
in linea di massima, ma va usato cum 
grano salis. In altre parole la cosa mi¬ 
gliore è organizzare sulla carta la pagi¬ 
na nella sua struttura e. usandola co¬ 
me canovaccio, ricostruire quella vir- 


Figure 6 e 7 - La pane iniziale della pagina nome 
di MC-hnk. cosi come interpretata dal Browser e 
in formato HTML, il codice, che a prima vista 
sembra terribile, con una modesta conoscenza 
dei comandi diviene rapidamente chiaro e facil¬ 
mente interpretabile 


tuale sulla macchina. 

Una pagina va organizzata mettendo 
insieme pezzi diversi, che, molto più 
che in altre applicazioni, vivono su una 
pagina Web una vita assolutamente in¬ 
dipendente. La pagina è rappresentata 
da uno scritto, che si può battere diret¬ 
tamente o incollare prelevandolo da 
un'altra applicazione, una serie di im¬ 
magini. delle linee, eventuali tabelle, e 
una serie di collegamenti (link e anco¬ 
re) che offriranno alla pagina l'aspetto 
più entusiasmante dell'ipertesto, la 
"navigazione". 

Per il testo, che è la parte più rappre¬ 
sentata su WWW, appare subito la li¬ 
mitatezza di HTML. Inutile pensare ad 
utilizzare il nostro bel carattere script o 
inglese che adottiamo sulla carta da 
lettere, sebbene gli editor più moderni 
consentano di scegliere il font che più 
ci piace dal menu che offrono, l'estre¬ 
ma eterogeneità di macchine, di brow- 
ser. di sistemi operativi e addirittura di 
monitor consigliano di lasciar perdere 
e di attendere tempi migliori; non a ca¬ 
so anche le pagine più sofisticate non 
si azzardano a inoltrarsi in sofisticherie 
relative ai caratteri. In altri termini sia¬ 
mo legati alle opzioni che HTML, attra¬ 
verso un menu del programma, ci of¬ 
fre; e cosi si sono definiti alcuni stili in¬ 
terpretabili da tutti i moderni browser, 
che vanno sotto il nome di bold. small, 
bigprint. strong, emphatized. typewri- 
ter e che niente altro offrono che mo¬ 


deste variazioni sul tema, nel senso 
della grandezza e del formato, di un 
paio di caratteri standard su tutte le 
macchine (tipicamente Times per i ca¬ 
ratteri proporzionali, e Courier per 
quelli a grandezza fissa). Le specifiche 
della nuova versione di HTML dovreb¬ 
bero ampliare la disponibilità, ma fino 
ad allora destiniamo i nostri sforzi ad 
altro 

Ancora per quel che riguarda il testo, 
alcune opzioni aggiuntive permettono 
di rendere un po’ più eleganti i nostri 
scritti. Anche qui dobbiamo reimparare 
la tecnica di videosenvere. ad esempio 
non abbiamo i tabulatori, ma possiamo 
nidificare paragrafi a più livelli, cambia¬ 
re il colore dello scritto, creare una li¬ 
sta a punti, e modificarne il formato, i 
paragrafi si dimensionano automatica¬ 
mente in funzione del formato della pa¬ 
gina del browser che li utilizza, per cui, 
in default, non è possibile prestabilire il 
numero delle righe su cui il brano com¬ 
parirà Ovviamente esiste il RETURN, 
ma differenti editor trattano l'"a capo" 
della tastiera in diverso modo. Alcuni 
inseriscono solo un LINE FEED, altri 
aggiungono anche una riga bianca, in 
quest'ultimo caso esiste però un co¬ 
mando, generalmente corrispondente 
all'ENTER o presente in una voce di 
menu, che permette la semplice anda¬ 
ta a capo forzata 

Sempre a proposito di comandi stan¬ 
dard. uno che non manca pressoché in 
nessun editor è quello che permette di 
inserire una linea; la linea ammette 
quasi sempre una sene di opzioni che 
riguardano lo spessore (in punti), la 
lunghezza (sovente espressa in per¬ 
centuale dell'ampiezza della pagina; si 
noti che la percentuale è per così dire 


MCmlcrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


273 















































dinamica, vale a dire che si dimensio¬ 
nerà m base alla finestra del browser 
che leggerà la pagina), l'ombreggiatura, 
l'allineamento e infine la possibilità di 
collegare un comando HTML extra 

Tabelle, figure, 
collegamenti 

A fronte di tanta spartamtà, tutti gli 
editor possiedono, incorporato, un tool 
per creare tabelle; il comando ha, più o 
meno, le stesse funzioni degli editor di 
cella presenti nei wp, ed è abbastanza 
elastico da permettere variazioni di di¬ 
mensioni. numero e aspetto delle celle 
anche dopo la creazione. Anche qui 
non manca la possibilità di agganciare 
codici HTML, e, generalmente, gli stili 
adottabili possono essere diversificati 
da cella a cella. 

Anche inserire una immagine è ab¬ 
bastanza semplice; occorre però tene¬ 
re bene a mente che le immagini pre¬ 
senti in una pagina HTML non sono fi¬ 
sicamente residenti nella pagina stes¬ 
sa, come avviene in un foglio di wp. 


Quando si inserisce una figura (sia 
usando il comando "Insert Picture", 
sia col semplice drag&drop. per gli am¬ 
bienti che lo supportano) in effetti si 
crea un link, un collegamento automa¬ 
tico che caricherà e visualizzerà nella 
pagina ospite la figura desiderata, sen¬ 
za che essa vi sia materialmente pre¬ 
sente. E a tal proposito, eccoci a parla¬ 
re di collegamenti. 

Una pagina Web, nella religione 
dell'ipertestualità, è quanto di più dina¬ 
mico esiste; il più semplice aspetto di 
questa dinamicità è dato dai collega¬ 
menti e dalle ancore. In ottica più ge¬ 
nerale, le due cose sono sostanzial¬ 
mente simili; la differenza fondamenta¬ 
le sta nel fatto che i primi permettono 
di richiamare oggetti, pagine, azioni 
esterne alla pagina corrente stessa (i 
collegamenti possono avvenire con pa¬ 
gine presenti nello stesso sito o, senza 
particolari differenze, con altre presenti 
in siti diversi), mentre i secondi trasfe¬ 
riscono chi legge a punti differenti del¬ 
la stessa pagina. Aggiungere link e an¬ 
core. nella maggior parte degli editor, 
è cosa guidata da una chiamata alla pa¬ 
lette di controllo o da una chiamata a 


una voce di menu; in ambedue i casi si 
specifica un indirizzo che verrà rag¬ 
giunto quando si schiaccerà la figura, il 
pulsante o la frase trigger Lavorando 
in fase di editing, i punti caldi di link 
sono evidenziati con grafica particolare 
e il setup di ambiente sovente permet¬ 
te di scegliere anche i colori con cui i 
link saranno visualizzati nel testo. Cla¬ 
ris Home Page, come d'altronde molti 
altri pacchetti, offre anche un ambien¬ 
te di test, vale a dire che si può simula¬ 
re il modo d'uso per vedere come fun¬ 
zionano i collegamenti. A tal proposito 
occorre precisare che certi server, che 
ospiteranno il nostro sito, adottano re¬ 
gole particolari che occorre conoscere 
perché poi le nostre pagine funzionino 
al meglio; ad esempio alcuni non tolle¬ 
rano che le immagini siano inserite in 
una directory separata, altri impongono 
un nome particolare per la pagina prin¬ 
cipale (quella che viene lanciata all'in¬ 
gresso), nome che sovente è "main" 
od "home"; attenzione ancora al cor¬ 
retto uso delle maiuscole e delle minu¬ 
scole (UNIX, ad esempio, fa differenza 
tra le due). Ma a questo punto è oppor¬ 
tuno sentire il proprio gestore per defi¬ 
nire questi particolari. 


Conclusioni 

Realizzare una pagina Web, utilizzan¬ 
do un HTML editor tra i più moderni, è 
cosa alla portata di tutti Probabilmente 
la difficoltà maggiore sarà non tanto 
quella di realizzare la pagina stessa, 
quanto quella di farla somigliare a quel¬ 
lo che avevamo in mente. Almeno 
all'inizio prefiggiamoci di non raggiun¬ 
gere risultati da effetti speciali di 
"Quinto Elemento"; per arrivare a fare 
queste imprese occorre avere una cer¬ 
ta conoscenza di cosette un po’ specia¬ 
li che vanno sotto il nome di Applet Ja- 
va, CGI, Perl E poi non è detto che tut¬ 
ti questi "mostri" rendano la nostra pa¬ 
gina più bella e interessante. Comun¬ 
que considerate una possibilità; non è 
proprio di specchiata onestò ma che 
diavolo, non andremo all'Inferno per 
questo! Tenete presente che ogni pagi¬ 
na può essere salvata nella sua interez¬ 
za. o magari potete recuperare, pari pa¬ 
ri, i pezzi che vi paiono più interessanti, 
qualunque browser vi permetterà di 
farlo! Abbiate però almeno il buon gu¬ 
sto di personalizzarli! Non vi posso as¬ 
sicurare che non farete un paio di seco¬ 
li in Purgatorio, ma sempre meglio che 
bollire in un pentolone! 

ras 

MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


I contatori di accesso 

Una delle cose che destano, comunemente, più curiosità sono i contatori di accesso, 
che non mancano mai in ogni home page degna di questo nome Realizzare un contatore 
formato solo da caratteri ASCII e abbastanza semplice: basta inserire nella pagina, al pun¬ 
to voluto, una riga HTML cosi redatta. 

<!—Kcounter £ile="aaaabbbb" —> 

dove "aaaabbbb" rappresenta un file, presente sulla stessa directory della pagina che 
contiene il contatore, e che ha come estensione cnt. Il file conterrà solo un valore nume¬ 
rico, corrispondente al numero degli accessi alla pagina; ad ogni nuovo accesso esso 
sarà incrementato di uno Questo permette ai gigioni, agli esagerati, ai megalomani di 
settare un valore mimmo di conteggio; tanto per intenderci, se si inserisce nel file il valo¬ 
re di un miliardo, al successivo accesso la pagina che contiene il contatore visualizzerà 
un messaggio del tipo "La pagina e stata vista 1 000 000.001 volte' Roba da far schiat- 
■ tare d'invidia chi ci legge! 

Un po diversa e complessa è la situazione se desideriamo visualizzare uno di quei 
contatori grafici tipo contachilometri o contatore digitale che si vedono sovente alla base 
delle pagine home II trucco sta nel fatto che quello che vedete non è un vero numero, 
ma solo immagini di cifre che vengono visualizzate una accanto all'altra dopo che la pagi¬ 
na ospite ha prelevato il suo bravo valore numerico dal solito file contatore, ha eseguito 
l’incremento, ed ha scisso il numero nelle sue cifre componenti. Se vi interessa davvero 
sapere come funziona e che codice implementare per ottenere questo risultato, scrivete¬ 
mi e vi manderò copia degli script necessari. Ma esiste una via più semplice per ottenere 
lo stesso risultato. 

Collegarsi airURL )nto.//www oaaecount comi questo sito, gratuitamente, inserirà nel¬ 
la vostra pagina un contatore grafico (si può scegliere la grafica, addirittura, da un apposi¬ 
to catalogo) e lo gestirà per vostro conto Ma c'è di più, Pagecount offrirà al proprietario 
della pagina, attraverso una password, una sene di interessanti notizie circa gli accessi al¬ 
la sua pagina (tempi, generalità del lettore, statistiche vane); quale contraltare per questo 
servizio Pagecount inserirà nella vostra pagina un messaggio pubblicitario a sua scelta 
Ibeh. non pensavate mica che lo avrebbe fatto gratis!); inoltre l'apertura della pagina vie¬ 
ne un poco rallentata Ma che volete, come diceva mia nonna "Chi bello vuol apparire, 
un poco deve soffrire!". 


274 







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Dove trovare Italsel: 

- Alcor 1 

- Buffetti 

- Comet 

- Compagnia Italiana 
Computer 

- Computer Discount 

- Continente 

- Compy 

- Coop Adriatica 

- Cosi 

- Cyberstore 

- Eltrongross 

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Italsel srl via Lugo, 1 40128 Bologna tei. 051-320409 fax 051-320449 e-mail |nto(ó)italsel.cori1 |http://www.italsel. corri 


marchi sono registrali dai rispettivi proprie! 







































Rivisitazioni dell'antico/ 
applicazioni moderne 



di Dino Joris 



Non c’è molto a questo mondo, in ambito culturale, che 
sia definibile come più antico dell’antico Egitto. Anche i 
dizionari hanno rispettabile anzianità: i primi dizionari di 
cui si abbia notizia 


appartenevano alla 
biblioteca di Ninive (VII 
secolo a.C.). Antico Egitto 
e dizionari li troviamo 
oggi su CD-ROM, con 
risultati (non sono 
sorpreso) eccezionali. 


VIAGGIO VIRTUALE 

NELL'ANTICO EGITTO | 
AL SEGUITO DI 

NAPOLEONE 
BONAPARTE 



IL MONTE 
ETNA 



I lettori più fedeli, costanti ed attenti 
sanno già che il mese scorso abbiamo 
ampiamente parlato di dizionari, multi¬ 
mediali e non. sulla nostra rivista. Sape¬ 
vamo già dell'arrivo di DizioROM, ma 
abbiamo ritenuto opportuno recensire 
quest'ultimo separatamente, perché è 
davvero qualcosa di diverso da, e più di. 
un normale dizionario (sei dizionari in 
uno, come dichiara Microsoft) 

Non sapevamo nulla invece del fatto 
che qualcuno, a Roma, avesse convinto 
il rappresentante diplomatico francese a 
concedere l'accesso a una preziosa co¬ 
pia del volume "Description de l'Egyp- 
te", il libro basato sui lavori di disegno e 
ricerca fatti da artisti e studiosi al segui¬ 
to di Napoleone Bonaparte nella campa¬ 
gna d'Egitto del 1798-1801 La presen¬ 


tazione dell'opera multimediale che ne 
è stata ricavata, che ha avuto luogo nel¬ 
la stupenda cornice di Palazzo Farnese 
a Roma - sede dell'Ambasciata di Fran¬ 
cia - ha avuto l'effetto di convincerci 
che non potevamo mancare di segnalar¬ 
la ai nostri lettori. In entrambi i casi si 
tratta d'opere da vedere Vediamo as¬ 
sieme perché. 


DizioROM 

Ero stato fortemente tentato di para¬ 
gonare DizioROM a un dado a sei facce: 
la prima è quella enciclopedica, la se¬ 
conda quella dei sinonimi e contrari, la 
terza quella delle citazioni, la quarta 
quella delle sentenze latine e greche, la 


quinta quella del dizionario italiano/mgle- 
se, la sesta quella del dizionario 
inglese/italiano A rovinarmi il paragone 
c'è però il "bonus" dell'Atlante Geogra¬ 
fico, che è la settima faccia Un dado a 
sette facce potrebbe dare l'idea d'ano¬ 
malie e squilibri (assolutamente assenti 
nell'opera), quindi debbo rimediare con¬ 
siderando la parte dedicata alla lingua in¬ 
glese come un dizionario italiano/ingle- 
se/itahano, ed eccoci ritornati alla norma¬ 
lità delle sei facce . 

In queste poche righe iniziali ho dato 
al lettore le informazioni essenziali sui 
contenuti dell'opera. Ora basta aggiun¬ 
gere che il software che gestisce la na¬ 
vigazione tra la grande messe d’informa- 
ziom è di prima classe, ed il compito del¬ 
la descrizione preliminare si esaurisce 


276 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 











DizioROM 


Produttore: 

Microsoft 

Distributore: 

Microsoft S p A, 

Centro Direzionale San Felice 
Palazzo A Via Rivoltana, 13 
20090 Segrate IMI) 

Ambiente Windows 95 
Requisiti standard 

Prezzo consigliato: Ut 299 000 


Per saperne di più il lettore continui a 
leggere: propongo una panoramica 
quanto più il possibile esauriente. 

La schermata d'avvio ha qualcosa di 
familiare, perché riprende il collaudato 
stile grafico adottato per le opere della 
sene enciclopedie Encarta: sobrio, es¬ 
senziale, efficace. 

Si parte dall'indice, che elenca inizial¬ 
mente tutte le parole presenti in tutti i 
libri. Alla sinistra d'ogm parola si trovano 
dei quadratini diversamente colorati che 
indicano l'appartenenza della voce a 
questo o quel libro: lilla per il dizionario 
enciclopedico, grigio/azzurro per il dizio¬ 
nario inglese italiano, e cosi via. Il qua¬ 
dratino nero con il segno più indica che 
vi sono diverse definizioni per la voce 
ed un click ne apre l'elenco. 

Le ricerche tra le voci possono esse¬ 
re fatte ricorrendo alla (velocissima) bar¬ 
ra di scorrimento oppure digitando una 
o più lettere iniziali del lemma. La rispo¬ 
sta del programma è assolutamente ful¬ 
minea. 

Un click sulla parola individuata apre 
la scheda relativa. Tutte le parole della 
scheda sono "sensibili" ed attivano, al 


doppio click, una fi¬ 
nestra d'informa¬ 
zioni sulla parola. 

Se la parola scelta 
non ha una sua 
scheda (in quella 
sull'attore Ermete 
Zacconi, ad esem¬ 
pio. il commedio¬ 
grafo Turghemev è 
citato, ma non 
elencato tra le vo¬ 
ci). appare una fi¬ 
nestra che recita: 

"Nessuna defini¬ 
zione disponibile 
per 'Turghemev'". 

Lo stesso accade 
con le forme fles¬ 
se: il click su 
"formò" non produce risultati 
(mentre altri dizionari moderni, 
come discusso su MCmicro- 
computer n.178, sono capaci 
di occuparsi anche di queste). 

Si possono ottenere anche 
risultati incoerenti: nella sche¬ 
da di "educare" si parla di in¬ 
culcare dei (sani) principi, ma il 
doppio click sulla parola porta 
alla definizione di principe, in 
altre parole "chi possiede un 
titolo sovrano" (e magari nes¬ 
sun principio...). 

DizioROM si fa perdonare, 
perdonando se digitiamo ma¬ 
le una parola, il correttore ortografico ci 
viene in soccorso, come dall'esempio: 
se digitiamo "educaro", riceviamo il 
suggerimento educato o educare. 

La sensibilità al click delle parole con¬ 
sente di fare lunghe escursioni linguisti¬ 
che, attivando una scheda dopo l'altra, 
all’infinito Tali escursioni possono es¬ 





INUMI 

nwm P-. kuM • c 

viiflir mM>* 
nmnnii 

tUvM>aOMir«(illli 


sere fatte con tutti i "libri" aperti o solo 
nell'ambito di quello selezionato (ma 
con le ricerche avanzate è possibile se¬ 
lezionare anche due o più dizionari). 

Ogni volta che produce una nuova fi¬ 
nestra, DizioROM avvisa con il caratteri¬ 
stico breve suono sibilante. Questo 
suono è davvero utile perché a volte il 



MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


277 




























































C /.Ju^LLli_ v-clLu.lT) 


chiunque di pronunciare le parole alme¬ 
no con buona approssimazione 

C'è anche una funzione di ricerca 
avanzata che consente di impostare 
con facilità molti parametri di controllo: 
selezionare uno più libri su cui cercare, 
stabilire su quali articoli cercare, sele¬ 
zionare solo gli articoli contenenti con¬ 
tributi multimediali (immagini, suoni, fil¬ 
mati). 

I più curiosi e gli affamati di multime¬ 
dialità fanno presto a scoprire che v'è 
una sezione chiamata "Mediateca" in 
cui sono elencati tutti i contributi multi¬ 
mediali. con la possibilità di elencarli 
per tipo: audio, animazioni e video, im¬ 
magini. 

Nella sezione audio si possono ascol¬ 
tare contributi che vanno dall'Abruzzo 
(musica tipica) allo Zufolo, passando 
per centinaia di suoni che includono il 
verso di vari animali, il suono di stru¬ 
menti, gli inni nazionali, brani classici fa¬ 
mosi, eccetera. 

La sezione immagini va dalla A (rap¬ 
presenta la lettera in notazione moder¬ 
na, fenicia e greca antica) alla Zuppiera, 
passando per immagini rappresentative 
per tutti i settori, a volte disponibili in 
formato più grande. 


I filmati e le ani¬ 
mazioni variano dal¬ 
le evoluzioni di un 
Acrobata (filmato) 
alla formazione di 
uno Zigote (anima¬ 
zione). 

In tutte le opere 
enciclopediche su 
CD-ROM, i filmati 
sono in realtà in nu¬ 
mero modesto. A 
parere mio sono 
spesso anche trop¬ 
pi, perché servono 
principalmente a 
"fare scena" e so¬ 
no d'utilità pratica 
assai marginale 
Per esempio, il fil¬ 
mato d'apertura sugli acrobati (30 se¬ 
condi d'evoluzioni al trapezio nel circo) 
non aggiunge certo alcunché alle nostre 
conoscenze (spettacolo già visto e rivi¬ 
sto almeno in televisione anche da 
bambini in tenera età) 

Diverso è il discorso riguardo all'ani¬ 
mazione. che può molto validamente 
contribuire a spiegare meglio delle paro¬ 
le meccanismi o fenomeni che non ve¬ 
diamo ogni giorno in TV 
Forse l'approccio potrà cambiare un 
giorno non lontano quando la diffusione 
dei lettori DVD sarà tale da consentire 
l'utilizzazione delle capacità del nuovo 
supporto con l'inserimento su un solo 
disco di centinaia e centinaia di brevi fil¬ 
mati. Sino ad allora, assisteremo solo a 
"concessioni allo spettacolo" (che han¬ 
no in ogni modo fatto dei bei passi in 
avanti in fatto di qualità tecnica). 

Del dizionario dei Sinonimi e Contrari, 
oltre che segnalarne la presenza, non 
so davvero far meglio che riferire la mia 
impressione: fa bene il suo mestiere, 
che è quello di suggerirci varie alternati¬ 
ve alle parole che conosciamo e a ricor¬ 
darci i loro contrari, quando esistono. 

Qualche parola di più può essere spe¬ 
sa per le Citazioni, che vanno dalla pri- 


ga«o (zoologia) 


cambiamento da finestra a finestra è 
talmente veloce che si corre il rischio di 
non accorgersi che l'informazione cer¬ 
cata è già disponibile 
Le voci consultate si memorizzano 
automaticamente e possono essere rie¬ 
saminate attivando l'elenco contenuto 
in "Ultime Ricerche" 

Il piacere della consultazione si allar¬ 
ga quando si ricorre alla funzione Trova, 
che amplia di molto le possibilità 
d'escursioni linguistiche. Infatti, con la 
parola digitata si trovano tutte le voci 
che la contengono. È anche qui possibi¬ 
le allargare la ricerca a tutti i libri o re¬ 
stringerla ad un libro specifico. 

Se i dizionari di lingua inglese sono 
attivi, spesso le ricerche portano a risul¬ 
tati contenuti in schede bilingui 
Nel dizionario inglese si trovano mol¬ 
te parole comuni cui è associato 
l'esempio di pronuncia dato da speaker 
di madrelingua Quando l'esempio so¬ 
noro manca - ed è la maggioranza dei 
casi - è però possibile consultare le no¬ 
tazioni fonetiche, che mettono in grado 


278 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 




















































C LVu-Lllb^dLcali ) 



con "volontà, co¬ 
stanza e impe¬ 
gno", passando 
per una miriade di 
argomenti. 

Nella sezione 
"deboli e sudditi" 
trovo un'espressio¬ 
ne curiosa: "strap¬ 
pare la barba al leo¬ 
ne morto" (Barbam 



ma. di Pietro Abe¬ 
lardo ("Non è 
quindi peccato de¬ 
siderare una don¬ 
na, ma asseconda¬ 
re la concupiscen¬ 
za, .ecc.") all'ulti¬ 
ma, che contiene 
il famoso "J’accu- 
se" di Emile Zola. 

Nel mezzo, per¬ 
le di saggezza e di 

poesia o di entrambe assieme. Ne cito 
una, di Walt Whitman poeta americano 
del secolo scorso: "Mi contraddico? 
Benissimo, allora mi contraddico, (sono 
immenso, contengo moltitudini)". Pro¬ 
verò a ricordarmene quando cadrò in 
contraddizione. 

Proprio consultando la scheda su 
Whitman, che contiene la citazione ori¬ 
ginale in inglese, ho scoperto che le pa¬ 
role attive sono solo quelle italiane e 
non quelle inglesi Mi sembra un fatto 
curioso, perché sarebbe davvero tanto 
comodo accedere al dizionario inglese 
con un click, invece che reimpostando 
la ricerca. Certo, digitando la parola nel 
riquadro apposito (oppure con l’azione 
copia e incolla) si giunge al risultato in 
pochi secondi; tuttavia è innegabile che 
si può preferire un semplice click. 

Penso che questa parte dedicata alle 
citazioni sia di grande interesse e dav¬ 
vero credo che la esplorerò spesso. 

Altrettanta legittima curiosità mi su¬ 
scita la sezione dedicata alle sentenze 
latine e greche in lingua originale, tutte 
debitamente tradotte per coloro che 
potrebbero avere difficoltà di interpreta¬ 
zione (sospetto d'essere in buona e nu¬ 
trita compagnia). 

La sezione è molto opportunamente 
suddivisa per argomenti, si comincia 
dalle "accuse alla religione" e si finisce 


•MI W/t (#K 11-0 •• ^ "«• 

mi'i»i)wi<»'«iii»i»*ji*i »■ «Via 

toni» «4 • u* *atai««i iM tu pai i aumni • "»»«**’ agn «a*» a mM 

invilii iW v«4 ir** mota<r«< «*«aavita*M* v*»ar»*rt*f4o»•»<** •» 

Sua» j«A la oax/a o>a»»na ot*a«*r» 9 » i«* ai••»• a *iria <•» i* lama i»«* 

* gua»a na*w. «* P*aom> (* !«,!> 1 «»• » acata*»* «>imo*o im • iva •aaax.i^a >•««&•*• 
h#*«h>o natta tua op**a agm aip-amuna •va*’* a nen »**»i*Ui «w**Hi w* * » a 
» onta»* (9 ;«i naialN ai iMgaOM 9»* «WWW» tieviaia nai i otMih* da» *i* a guai* ti ioni itela 

• nmaiaiOTtatlobm - iu ?i*it* *••• <**l itm*o Vo. fiwa «o» Oa"a ila» «vai* il 

rota tfKva» «oca o i 


veliere mortuo leoni) tratta da Marziale. 

Ce n'è decisamente per ogni occasio¬ 
ne e circostanza della vita e del caratte¬ 
re umano. Sono stato sempre un asser¬ 
tore della saggezza contenuta nei pro¬ 
verbi popolari e mi è a maggior ragione 
facile considerare questo dizionario una 
vera e propria miniera di sagge conside¬ 
razioni (sia pure in "pillole"). 

Con la potenza messa a disposizione 
dalla funzione di ricerca diventa facile 
trovare la giusta citazione o sentenza 
per esprimere più compiutamente un 
pensiero, anche quando non si dispone 
di un grande bagaglio culturale (e di una 
memoria adeguata, certamente). "La 
barba non fa il filosofo", quindi il pos¬ 
sesso di DizioROM non può renderci 
colti, ma certamente può aiutarci in 


molte cose. 

Per quanto riguarda i dizionari mi 
sembra di poter affermare che sembra¬ 
no contenere un numero sufficiente di 
lemmi atti a soddisfare le esigenze del¬ 
la maggioranza delle persone, ma pro¬ 
babilmente non quelle dei traduttori 
professionisti. Un esempio: tra le sigle 
non si trova ISDN, (Integrated Services 
Digital Network) che è una sigla molto 
usata nel mondo delle telecomunicazio¬ 
ni. Vi sono poi delle incongruenze, se 
cerco avionica nel dizionario italiano/in¬ 
glese, trovo che si traduce "avionics". 
Cerco "avionics" nel dizionario 
inglese/italiano, e vengo informato che 
"Non esiste alcun articolo corrispon¬ 
dente ai criteri specificati - Siamo di 
fronte ad un caso di "schizofrenia dizio- 
narica" (voi mi consentite sempre di 
scherzare un po', vero)? 

Ma voglio ora citare quanto dichiara 
l'editore: "Il Dizionario Italiano-Inglese e 
Inglese-Italiano, composto da oltre 
156.000 lemmi con 
12.000 frasi e locu¬ 
zioni, si rivolge a 
un pubblico di stu¬ 
denti medi e supe¬ 
riori, di professioni¬ 
sti, di operatori 
economici e di 
quanti altri abbiano 
bisogno di un vali¬ 
do e sicuro stru¬ 
mento di studio e 
lavoro. L’opera si 
propone di rispon¬ 
dere alle esigenze 
concrete dell'inse¬ 
gnamento, ma an¬ 
che alle attese di 
chi è mosso da in¬ 
teressi letterari e 
professionali. Si ri¬ 
volge tanto all'u¬ 
tente italiano quanto a quello inglese 
presentando loro gli stessi vantaggi: in¬ 
dicazioni fonetiche e presentazione del¬ 
le irregolarità morfologiche e determi¬ 
nazioni semantiche in entrambe le se¬ 
zioni, senza per ciò rinunciare a uno svi¬ 
luppo indipendente delle singole parti". 

L'esame del dizionario mi consente 
di confermare l'aderenza alla realtà di 
queste affermazioni, Posso affermare 
che il confronto con un'edizione de "Il 
Nuovo Ragazzini" ha rivelato che pos¬ 
sono riscontrarsi delle divaricazioni nr 
la scelta dei lemmi (si trova in Diziu- 
ROM una parola che manca nel Ragaz¬ 
zini, e viceversa) e delle scelte legger¬ 
mente diverse nelle definizione (spesso 
più lapidaria nel DizioROM). Credo di 
poter dire in tutta onestà che l'utente 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


279 



































L'uulLLi^^dLuiT) 


medio non potrà ritenere i contenuti in¬ 
sufficienti 

Le attività di consultazione sono debi¬ 
tamente registrate, come ho già accen¬ 
nato, ed il relativo elenco si rende di¬ 
sponibile in "Ultime ricerche". Con un 
click si attiva l'elenco, con un altro si at¬ 
tiva la scheda che si vuole rivedere 

Voglio ribadire ancora il fatto che i "ri¬ 
flessi" di DizioROM sono davvero ec¬ 
cellenti, la sua prontezza nel rispondere 
ai comandi rende la consultazione dav¬ 
vero agile. 

In tutti i dizionari l'utente ha a disposi¬ 
zione (abbastanza ovviamente, visto 
che il prodotto è Microsoft) tutti gli stru¬ 
menti tradizionali di copia delle informa¬ 
zioni, di stampa delle schede, eccetera, 
che sono normalmente disponibili in 
ambiente Windows. 

Non è sorprendente trovare un 
"plus" di integrazione: DizioROM, Excel 
e Word sono integrati tra loro ed è quin¬ 
di possibile utilizzare il menu di scelta 
rapida di Office per consultare il Dizio¬ 
nario enciclopedico. L'attivazione delle 
ricerche sul libro scelto dall'utente av¬ 
viene con un click sulla barra degli stru¬ 
menti di QuickShelf, l'interfaccia prepo¬ 
sta a gestire le ricerche partendo da al¬ 
tre applicazioni. 

L'uso dei dizionari è facile e intuitivo. 
Anche se tutte le funzioni sono disponi¬ 
bili con il solo uso del mouse, molti 
utenti potranno trovare più comodo me¬ 
morizzare i comandi da tastiera e navi¬ 
gare con il loro uso. Di questi comandi 
(tasti rapidi, se preferite) se ne trovano 
due dozzine, in classico stile Windows 
e quindi l'utente potrà impadronirsene 
in una o due sessioni d'uso 

Naturalmente l'utente dispone anche 
di numerosi controlli di attivazione e di¬ 
sattivazione delle varie funzioni, e di va¬ 
rie possibilità di personalizzazione. 

Concludo ribadendo che DizioROM 
non è privo di qualche piccolo difetto. I 
preziosi servizi che offre sono tuttavia 
tali e tanti che è facilissimo dimenticar¬ 
sene. 

Viaggio virtuale 
nell’antico Egitto 

L'editore informa: 

Decine di aree, strutture e ambienti ri¬ 
costruiti in 3D. esplorabili grazie a una 
sene di panoramiche virtuali "a immer¬ 
sione " <visione a 360° sui tre assi) inter¬ 
comunicanti tra loro. 

400 tavole originali tratte dall'Anti- 
quités della "Description de l'Egypte" e 
dal "Voyage en Basse et Haute Egyp- 



BONAPARTE 


I** RIVUOI I» I I et PII 

ASIK mia kuiahi 
mi dui ( ik.ro « 

MIKS.VRMI X ' 

MITO 

an ] 


Viaggio Virtuale 

NELL 1 ANTICO EGITTO 
AL SEGUITO Dii 

. NAPOLEONE 


Produttore: 

Mondadori New Media - Altait 4 

Distributore: 

Mondadori New Media 
Strada Privata Mondadori 1 
20090 Sagrate (MI) 

Teletono 167 821177 
Telefax 02 75423371 
Interne! I.'.ir, i 1 1 ., i .: . .,ti 

Ambiente: Windows 95 

Requisiti- standard, ma scheda video a migliaia di 
colorì 

Prezzo Lit 99.000 


potente attrazione, 
come testimonia il 
grande afflusso di 
turisti durante il 
corso dell'anno 
(malgrado qualche 
"scoraggiante" in¬ 
cidente che ha, ne¬ 
gli ultimi tempi, 
coinvolto molti turi¬ 
sti stranieri) 
L'attrazione pro¬ 
vata da Napoleone 
Bonaparte, coinvol¬ 
se evidentemente 
anche altre sfere 
(non siamo in molti 
a pensare di partire 
per l'Egitto con un 
esercito al segui¬ 
to!). Certamente gli 


Viaggio virtuale 
nell’anticoEgitto 



te " di V. Denon. 

Navigazione interattiva seguendo De¬ 
non e la spedizione, le pubblicazioni e le 
tavole, i luoghi archeo¬ 
logici reali e virtuali. 

Centinaia di schede -jg- 
ipertestuali e iconografi- %/ 
che sulla spedizione, 
sugli eventi storici e 
editoriali ad essa legati . 

Apparati ipertestuali e 
iconografici, storici e ar¬ 
cheologici. 

Tavole cronologiche, 
biografie e bibliografia. 

Musiche originali 
d'epoca: marce della 
corte mamelucca e del¬ 
le bande militari france¬ 
si ,■ musica massonica 
ed etnica, musiche in 
voga in Francia e in 
Egitto. 

L'Egitto esercita una 


interessi culturali e spirituali dovevano 
essere fortemente sentiti se Napoleone 
decise di portare con sé, sulle navi da 


I \ (.IMM IMIl'INNOVA 


280 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 



















C /.Ju^LLiLLLtwdLuiiT) 




guerra, non solo ufficiali e truppe, ma 
anche studiosi e artisti (oggi sarebbe¬ 
ro stati fotografi e cameraman...). 

Il risultato fu la monumentale De - 
scnption de l'Egypte in diciannove vo¬ 
lumi e la stesura di memorie di un ar¬ 
tista al seguito, Vivant Denon, che so¬ 
no le basi di quest'opera. 

Si racconta che spesso gli artisti 
dell'epoca "misero del loro” nei dise.- 
gni, per completare 
parti mancanti di pi¬ 
ramidi, statue, obe¬ 
lischi, sfingi e tem¬ 
pli ricostruiti. 

A vedere l’opera 
non si possono 
avere dubbi sul fat¬ 
to che anche gli ar¬ 
tisti di grafica che 
hanno confezionato 
l'opera abbiano 
messo "del loro" 
per poterci offrire 
delle ricostruzioni 
così complete da 
dare la sensazione 
di costruzioni termi¬ 
nate ieri, in attesa 
d'inaugurazione da 



* • * * ca («a ni 

logia dell’arte dell'Università di Bologna, 
ha garbatamente fatto intendere, nel 
suo discorso introduttivo, che l'egittolo¬ 
go puro potrebbe trovare molte cose da 
ridire 

La cosa, a mio avviso, non ci deve 
sorprendere né preoccupare, per due 
precise ragioni: 1) gli 
egittologi puri sono 
una minoranza assolu¬ 
ta e, 2) gli egittofili. che 
sono la grande mag¬ 
gioranza. potranno tro¬ 
varsi d'accordo con chi 
dichiara: "... una cura 
filologica mai vista pri¬ 
ma, che ha saputo re¬ 
stituirci persino il tipo 
di luce che c'era all'in¬ 
terno dei templi...", 

A parte le discussio¬ 
ni possibili (e possibil¬ 
mente interminabili) 
sulla cura filologica, 
certamente i valori del¬ 
la computer grafica per 
multimedia non sono 
in discussione, come 
prova l'attribuzione del Premio Immagi¬ 
ne 1997. 

Mi auguro che le immagini qui ripro¬ 
dotte possano in qualche modo tra¬ 
smettere al lettore il loro carico d'inte¬ 
resse. ma certo le stampe su carta non 
sono in grado di dare la sensazione tridi¬ 
mensionale che si riceve durante la 
consultazione dell'opera. 

Templi e monumenti possono essere 
percorsi avanti e indietro, a destra e a 
sinistra, in alto e in basso, a piacimento 
e con buona fluidità. Certamente non 
siamo ancora ai massimi livelli teorica¬ 
mente possibili (nel corso degli sposta¬ 
menti le immagini tremolano legger¬ 
mente, un po' più di quanto accade con 


>(«ED 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


281 



























( PL-o delil LJuU.LLì_L^i_.(lLeiEK ) 


che le attività 
d'esplorazione por¬ 
tano all’interruzione 
dei brani: passare 
da una schermata 
all'altra diventa pu¬ 
nitivo per chi ama la 
musica. 

Per quanto riguar¬ 
da l'agilità di consul¬ 
tazione, il lettore 
che abbia almeno 
un Pentium 100 ed 
un lettore di CD¬ 
ROM 4X potrà non 
risentire troppo del 
fatto che la naviga¬ 
zione, vista la ricchezza dei materiali, pre¬ 
ferisce buone capacità d'elaborazione e 
di lettura da CD. L'utente avvertirà, inevi¬ 
tabilmente, e particolarmente quando si 
caricano le immagini 3D, qualche secon¬ 
do (pochi) di pausa Certamente l'agilità 
di consultazione può diventare molto 
grande con macchine più potenti e veloci 
(lo standard di chi compra oggi) 


ETNA 

Il produttore informa: 

Un'opera accurata, redatta con il contri¬ 
buto scientifico di grandi esperti, ricca di 
oltre 300 pagine video, 400 foto. 30 mi¬ 
nuti di audio e filmati. I molteplici aspetti 
di questa splendida e misteriosa monta¬ 
gna trattati in modo piacevole ed intuiti¬ 
vo. Una vera passeggiata multimediale 
per i curiosi, una preziosa fonte d'infor- 
mazioni per gli appassionati. 

Una panoramica suddivisa in argomenti 
specifici. 

L'opera è strutturata in modo da tenere 
ben separati i vari argomenti e quindi atta 
a servire la molteplicità di interessi che si 
possono accendere attorno ad uno dei 
vulcani più attivi (e interessanti) al mon¬ 
do. 

Chi vuole informazioni turistiche trova il 
suo bravo capitolo dedicato, chi vuole un 


i filmati documentaristici, per esempio), 
ma le escursioni in 3D sono capaci dav¬ 
vero di suscitare sorpresa e interesse in 
tutto il pubblico, come ho avuto occasio¬ 
ne di constatare nel corso della "proie¬ 
zione" su grande schermo, nella sala 
della citata confe¬ 
renza stampa. 

Oltre alle ricostru¬ 
zioni in 3D, trovia¬ 
mo nell'opera la 
possibilità d'ap¬ 
profondimenti, gra¬ 
zie a centinaia di 
schede storiche, ar¬ 
cheologiche, etno¬ 
grafiche, biografiche 
e bibliografiche 

Infatti l'opera non 
è solo dedicata alle 


m 

[il materiali esaminati, di ingran- 
dire nei particolari le immagi¬ 
ni, di collegarsi automatica- 
mente ad Internet per acce¬ 
dere a tutti i siti del mondo 
(musei, collezioni, bibliote¬ 
che) dedicati a questo straor¬ 
dinario universo. 

La consultazione è accom¬ 
pagnata da musica originale 
che cerca, attraverso l'uso di 
strumenti d'epoca e scelte 
adeguate dei brani, di ade¬ 
guarsi all'ambiente dì consultazione. 
L'esecuzione dei brani è affidata ad un 
gruppo di professionisti ed è quindi di 
piacevole ascolto. Debbo tuttavia rilevare 


antichità egiziane, ma anche agli avveni¬ 
menti dell'epoca, alle battaglie terrestri e 
navali, alle popolazioni locali dell'epoca. 
Non manca la capacità di stampare i 


DELI ANTICO 


282 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 























m 


IL MONTE 
ETNA 


C Pis^ L^iJLL /.JujlLlb^dLcJi ) 


+ ? 




Attività 


I.» "ull** etnea -umo 

Hm,4l0fX*«ianl4 di tipo «tal*, cui 
»9»*fw*o «t tc» •**» lenunien. di 
g|9*a»«nvM4a •« cAfft«pM\4«A4k <l#n* 
[«Occhi» #iutl-** che lo»mano con» • 

ililiun» ih kpiii, IpMK *t( 

* liOCCh* *luf1w# ||IWV> OMgm» é Ou»t« 
#U»»c» c ii «don;: «ti da et*oU 
lljnpetfllim (I i*) • I (J6U O. tono 
jftie» «imeni» 4oH< e pov»0»m. *1» 
:wij0Qo»n;« pnqefit % .mi h»lnM#lii 
k i)nt*fU • m ieU/»or»e *1 . 

'• •. «OiihMOUImm «tfdli 

iftOiinlocjia del pendio «ul quale u conno 

• Alla f»i«n«i'.lich» thtfwtoktiche del 
*♦'>»"• I componi «ne »n»H* 4» 

rté. teonmaii^a • meotue del 

L* morfologia mperfKialo dulie Ime 
f»t« * yenwtbnonlt * tipo ’ •*, c»«e 
u4a da blocchi «pigolo 1 .» « WOffcWai 


corso di vulcanologia è servito 
a puntino, chi,, 

Ma forse è il caso di descri¬ 
vere la struttura dell'opera, che 
non è possibile rendere per im¬ 
magini a causa dell’esiguità 
dello spazio. 

Si comincia dalla descrizione 
de "Il monte": la struttura del 
vulcano, la Valle del Bove, fa¬ 
glie, fratture e terremoti. 

Ognuno di questi argomenti è 
sviluppato sia attraverso testi descrittivi 



Produttore: 

Unico Multimedia - Tremestieri Etneo 

Distributore: 

Media Direct 

Viale Asiago 85/a 

36061 Bassano del Grappa 

Telefo no: 0424 504650 

E-mail h yi:lfln«mpHiflrlirr-rE] 

internet hww.metl'adireail 

Dove si trova: librerie, computer shop, distributore 

(per il settore scolastico) 

Prezzo: Ut. 62.000 


Struttura 


Itine, «tic «ter» Mongolie (le 
mont»gn* ben# montagna), da Mona 
•almo • Dyatat arabo. 0 4 ptu alo ad 
mpo^anta «ukaoo an«»o dtwope 
(3 J30 m ■ Im) 

Sorga au»a coita <d ""/#*• da*. 
S« -. ad appa»a coma un rfnponpnu 
cono aummelKO. da» lanch. npid» a 
rogoian %•* lato »*o»d-Ocodiata 
mano *eWto a ce*ane*»:ialo da 
maggswa ranabMA « forma td 
•ananta Sud-Onardata 
Ha una baia afra urtata (47 1 36 bm) 
con atte magg^ orientato m 
*ra:»ona Nord-Sud a copra una 
♦apertele 6 caca «350 bm»,con un 
perimetro « otre 210 bm 




sia con immagini fotografi¬ 
che e disegni. Particolar¬ 
mente significativi questi ul¬ 
timi per la descrizione delle 
fasi evolutive del vulcano. 


1 


669 

; 

rei » 172 j 

ERUZIONE DEL . 

1669 ■- ^ 

A • A*. 

• l.bmCh* WMOm.lm I 


Si passa poi a "Le eruzioni": attività ca¬ 
ratteristica e tipo, cronologia delle eruzio¬ 
ni negli ultimi 300 anni, schede delle eru¬ 
zioni più significative. In questo caso le 
descrizioni sono accompagnate da imma¬ 
gini filmate e fotografie, che sono molto 
interessanti. 

Chi desidera avere un approccio 
all'opera più scientifico, da studioso, può 
ricorrere a "Il corso": un semplice corso 
di vulcanologia diviso in sei lezioni com¬ 
pletato da un questionario di autovaluta¬ 
zione. Naturalmente la vulcanologia è 
strettamente legata al fenomeno dei ter¬ 
remoti, tristemente attuale in Umbria e 
Marche, che è e viene trattato come fe¬ 
nomeno globale. Una lettura davvero in¬ 
teressante. 

Nella sezione "L'uomo e il vulcano" si 


parla di come convivere con un vulcano 
attivo, del rischio vulcanico e della sua 
mitigazione e infine dell'esperienza del 
1991-'93. 

L'approccio naturalista è assicurato nel¬ 
la sezione "La vegetazione e la 
flora etnea", che contiene una 
serie di schede e immagini 
sull'argomento, e in quella de¬ 
dicata a "La fauna" in cui si 
parla dei mammiferi, rettili, an¬ 
fibi e uccelli più diffusi ed inte¬ 
ressanti che abitano il vulcano. 
Il tutto è accompagnato da im¬ 
magini fotografiche che sono 
sufficientemente chiare per fa¬ 
re il loro lavoro di descrizione, 
ma non sempre visivamente 
gratificanti. 

Meglio vanno le cose con i 
filmati dedicati alle "Grotte": la 
genesi e l'evoluzione delle 
grotte vulcaniche, i tipi principa¬ 
li, le schede di venti grotte et¬ 
nee. 

L'opera infine si conclude 
con "Le escursioni” al parco dell'Etna, ai 
sentieri, alle visite guidate e con la parte 
dedicata a "Il turismo", con descrizioni 
relative ai paesi etnei, agli itinerari, agli 
impianti, agli alloggi, sino a fornire detta¬ 
gli come nome, indirizzo e numeri di te¬ 
lefono degli alberghi. 

L’illustrazione della pagina dedicata al 
turismo ci ricorda anche che sull'Etna è 
possibile sciare 

Concludo esprimendo un giudizio com¬ 
plessivamente buono su quest'opera, no¬ 
nostante il difetto di operare con una cer¬ 
ta lentezza, almeno con il mio lettore 4x 
Ma chi non si fa prendere facilmente 
dall'ansia di fare, o possiede un lettore 
veloce... 

«e 


MCmicrocomputer n. 178 - novembre 1997 


283 








































V <V 





Stanchi di perdervi 

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Un giro di codec 

Paradigm Matrix MJPEG: l'alternativa a Indeo nella realizzazione di 
file Avi di qualità.Microsoft MPEG-4: il codec per il Webcasting 
(buono anche per l'off-line). 

Wave-PCM oppure Wave-mp3? Xing MPEG Encoder: una vera 
"media-station" software per la preparazione di file MPEG audio e 
video, sia per riproduzioni off-line che sul Web.Come funziona il 
Real-Time Encoder di NetShow, l'ombrello multimediale che 
Microsoft ha preparato per le riproduzioni on-line sul Web(casting). 
In questo numero ci imbarcheremo in un giro di prove utilizzando i 
codec appena citati alla ricerca di soluzioni sia di qualità superiore 
per l'off-line che di fruizione, rapida e continuata, sul Web! 

di Bruno Rosali 


Le prove che corredano questo arti¬ 
colo nascono tutte di conseguenza ad 
una serie di download effettuati dalla 
rete alle URL di: 

-Paradigm Matrix jiwww.pmatrix comi| 
per scaricare il codec MJPEG per 
VfW: 

-Xing Technology IIwww.xingtecn comil 
per prelevare la trial-30 giorni di Xing 
MPEG Encoder; 

- Microsoft (www.microsoft.com/net- 
show): per registrarsi e poter scaricare 
l'autoscompattante nstools.exe conte¬ 
nente i NetShow Tools e per il down- 
load-free del NetShow Player (con il 
quale, oltre ad altri codec, vengono in¬ 
stallati a sistema i preziosissimi MPEG- 
4 e MPEG Layer-lll audio) 

Una volta installati applicativi, codec e 
moduli produttivi, siamo cosi arrivati a 
disporre di un sistema a sé stante per la 
codifica in MPEG Ldat-VideoCD, .mpg, 
,mp2. ecc.) come lo Xing MPEG Enco¬ 
der. di un codec quale l'MJPEG libera¬ 
mente utilizzabile in qualsiasi editing 
tool VfW compatibile e. per quanto ri¬ 


guarda la piattaforma NetShow. dei co¬ 
dec MPEG-4 e MPEG Layer-lll (utilizza¬ 
bili anche neM'ambiente del VidEdit e 
del Sound Recorder) e dei Tools di ri¬ 
compressione e codifica della piattafor¬ 
ma stessa. 

Disponendo di tutto ciò. ci è stato 
sufficiente procedere all'acquisizione di 
alcuni file audio e video da utilizzare co¬ 
me campioni. Per la precisione abbiamo 
proceduto ad acquisire tre distinti file 
Avi (in formato Indeo 3.21 di misure e 
frame-rate diversi. Nello specifico si 


tratta di un film-documentario, un film 
per bambini ed un cartoon 

A ciò abbiamo infine aggiunto sei ac¬ 
quisizioni m formato Wave-pcm (tre a li¬ 
vello di qualità CDaudio e tre da 22.05 
kHz di campionamento a 16 bit) da con¬ 
frontare in riconversione con gli equiva¬ 
lenti Wave-mp3. 

Quella che segue quindi è la cronaca 
di vari momenti di sperimentazione, 
comprendenti prove dirette sui codec e 
di vere e proprie (mini)presentazioni di 
applicativi e moduli di produzione. 



AVI-UM3J 

AVI MJPEG 

AVIMFEG4 

XiacMFEG 

879 Kbyte 

571 Kbyte 

349 Kbyte 

275Kb 

131 Kbps 

85 Kbps 

51 Kbps 

- 

3,07 Mbyte 

1.79 Mbyte 

937 Kbyte 1 1.68 Mb 

196 Kbps 

^14 Kbps 

59 Kbps 

• 

|f 3JÓ Mbyte 

2.72 Mbyte | 

| 936 Kbyte 

1.92 Mb 

99 Kbps | 84 Kbps 28 Kbps 

- 


Figura I - La tabella di 
riferimento in base alla 
quale 6 possibile ap¬ 
prezzare le differenze 
numeriche tra file-cam¬ 
pione acquisiti te ri- 
compressi post-edi- 
tingl m A VI-Indeo 3.2 e 
le loro versioni in AVI- 
M/peg. AVI-M pegA, 
AVI-Vdowave. AVI-ln- 
deo_4.3. MPG e. per 
lo streaming sulla rete, 
I'.ASF-Mpeg4 


286 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 































Paradigm Matrix 
MJPEG: 

codec software per 
sistemi Video for 
Windows 

Chi sta cercando un'alternativa di 
qualità al vetusto Indeo, provando il co¬ 
dec MJPEG messo a punto dalla Para¬ 
digm Matrix Hwww.pmatnx.coml proba¬ 
bilmente troverà tutto ciò che stava 
cercando. 

Rispetto al classico Indeo l'engine 
software in questione è difatti capace 

di: 

- migliorare il flusso dei dati. 

- abbassare la richiesta del bit-rate. 

- produrre file di minor taglio; 

- conservare la massima qualità au¬ 
diovisiva (praticamente la stessa della 
fase di acquisizione). 

Il tutto in piena aderenza alle specifi¬ 
che AudioVideo Interleaving di VfW e 
con una sorprendente velocità di rende¬ 
ring in sede di compressione. 

Sembrerebbe la quadratura del cer¬ 
chio e probabilmente lo è. visto che 
scaricatone il file zip dal sito della 
software house I www.pmatnx.com1 ed 
installatolo neH'ambiente Windows 95 
del mio Pentium 166 MMX, il codec si 
è messo a lavorare cominciando a sfor¬ 
nare subito ottimi file ed eccellenti tem¬ 
pi di produzione. 

La prova effettuata si è svolta utiliz¬ 
zando il Paradigm Matrix MJPEG nel¬ 
l'ambiente software di Microsoft VidE- 
dit e nell’esclusiva funzione di ricom¬ 
pressione di file acquisiti in AVI-Indeo 
3 2 In tale ambiente di lavoro il codec 
MJPEG diviene difatti utilizzabile solo 
ed esclusivamente su file già preceden¬ 
temente compressi (su file dinamici in 
modalità full-frames, compressi RLE o 
realizzati ex novo ad inserimento di sin¬ 
gole bitmap, il codec MJPEG non è uti¬ 
lizzabile) Al contrario, in ambiente Pre¬ 
miere o MediaStudio. il formato MJ¬ 
PEG è sempre disponibile in linea. 

Nel nostro caso, che è in realtà quello 
della maggioranza dei videomaker. ci 
serviva comunque verificare l’MJPEG 
proprio in fase di ricompressione. Dopo 
aver cioè acquisito e compresso in 
hardware con Indeo 3.2 ed esserci de¬ 
dicati ad una più o meno intensa fase di 
editing 




Figura 2 - Una prima co¬ 
difica AVI-Indeo 3 2 a 
confronto con il suo 
equivalente AVI-M/peg 
In questo filmato si cer¬ 
cava di verificate solo le 
differenze sulla qualità 
delle immagini 


Figura 3 - La seconda 
codifica di confronto 
AVI-Indeo 3 2/AVI-Mj- 
peg In questo caso va 
evidenziata la migliore 
sincronizzazione au- 
dio/video che MJPEG, 
in quanto piu leggero 
come data-rate, offre 
rispetto ad Indeo 32 



Si ricordi al riguardo che Indeo, ma 
solo in ambiente VidEdit, salva senza ri- 
comprimere (funzione appunto detta 
'No-Recompression') unicamente quan¬ 
do vengono eseguite operazioni tipo 
l'eliminazione di code di frame o il ripo¬ 
sizionamento della traccia sonora. Al 
contrario non è più utilizzabile nel mo¬ 
mento in cui si opera con il crop (elimi¬ 
nazione delle linee periferiche del qua¬ 
dro video) il resìze ed il cut di frame ini¬ 
ziali e/o intermedi. 

Nella prima ipotesi la funzione No-Re- 
compression permette di salvare rapi¬ 
damente il file senza deteriorarne la 
qualità delle immagini; nella seconda, 
non essendo più disponibile la funzione 
No-Recompression, si deve purtroppo 


rieseguire una compressione Indeo con 
il risultato di una più lunga fase di ren¬ 
dering e di una certa perdita di qualità. 

MJPEG ci viene in soccorso anche da 
questo punto di vista. Si operi a qualsia¬ 
si più o meno intensa fase di editing, la 
ricompressione avverrà senza perdita di 
qualità, in tempi rapidissimi (fa impres¬ 
sione osservare la velocità con la quale 
il count-frame conta i fotogrammi resi) 
e con una riduzione significativa (tra il 
20 ed il 30%) sia del bit-rate che dello 
spazio occupato sull'unità di immagazzi¬ 
namento. 

Nelle vane prove effettuate tutto ciò 
e stato ampiamente confermato Al ri¬ 
guardo è bene osservare la tabella di 
confronto (fig. 1) che si è preparato se- 



MJPEG 


Figura 4 - La terza codifica 
di confronto Indeo/M/peg 
La resa qualitativa di 
un acquisizione oa car¬ 
toon Si noti le si giudichi 
liberamenteI la differenza 
cromatica e la presenza o 
meno di rumore video 


MCmirrooomputer n, 179 - dicembre 1997 


287 
































fxir.r-i'U* fc Vfr-W 


gnalando, dei vari file elaborati, le vane 
fasi di passaggio che ne hanno contrad¬ 
distinto la realizzazione. 

In tale tabella (che è comprensiva an¬ 
che dei valori rilevati nelle codifiche 
MPEG-1 e MPEG-4) è possibile osser¬ 
vare come da un file acquisito e r(com¬ 
presso m editing da Indeo 3 2 (i file 
scelti a campione), si può scendere nel¬ 
la fase di ricompressione di un quantita¬ 
tivo decisamente consistente (tra il 20 
ed il 30% in meno) sia di occupazione 
di spazio che di data-rate richiesto. 

Confrontando i numeri si rileva imme¬ 
diatamente il vantaggio ottenibile con la 
ricodifica in MJPEG. La grandezza del fi¬ 
le ricompresso è difetti sempre minore 
delle codifiche Indeo 3.2. Quest'ultimo, 
tra l'altro, in fase di ricompressione au¬ 
menta ogni volta l'occupazione in byte 
e lo stesso data-rate. Anche facendo il 
totale dell'occupazione di spazio si nota 
una differenza notevole. I tre file acqui¬ 
siti e ricompressi Indeo 3.2 occupano 
nel loro insieme piu di 7 Mbyte. Le ver- 



Figura 5 - II pannello di 
configurazione del Mi¬ 
crosoft MPEG-4 ad alla 
velocità Si non la tara¬ 
tura del livello di com¬ 
pressione che avviene 
su di una slide con i ri¬ 
ferimenti in Kbn le non 
Kbyte! al secondo 
MPEG-4 può dilattt 
operare una compres¬ 
sione talmente spinta 
da ridurre a pochi 
Kbit/sec la richiesta di 
datarate 


siom equivalenti in MJPEG raggiungono 
appena i 5 Mbyte. Due Mbyte di spazio 
risparmiato su appena tre file, appunto 
il 30 % circa in meno 


ad una produzio¬ 
ne commerciale, 
per ottenere la li¬ 
beratoria d'utiliz¬ 
zo dovrà contat¬ 
tare la software 
house e corrispondere delle piccole 
royalty 



Suo 878 Kbyte 
Dota rato 656 Kbyte/eec 


Sue: 343 Kbyte 
Data-rate: 300 Kbyte/sec 


it.-.: . • - -—-ri ani 

a 

Motte 




Il codec, che 
nella versione da 
noi provata è vali¬ 
do fino al 31 Gen¬ 
naio '98 (ma nel 
frattempo la Para- 
digm ha promes¬ 
so che sfornerà 
una nuova versio¬ 
ne. ancora a tem¬ 
po ed ancora gra¬ 
tuita) è libera¬ 
mente utilizzabile 
solo per applica¬ 
zioni personali. 
Per chi fosse al¬ 
tresì interessato 


Figura 6 - Le differen¬ 
ze di codifica tra la n- 
compressione AVI-ln- 
deo e quella AVI- 
Mpeg4. 


Figura 7 - A confronto il 
terzo-file campione tda 
240x 180 pixell e quello 
derivato MPEG-4 con il 
resize a 320x240 



INDEO 3.2 


MPEG-4 


RATE: 99 Kbyte/sec 


File AVI-MPEG4 
con resize a 320 x 240 pixel 
SIZE: 936 Kbyte 
RATE: 28 Kbyte/sec 


Il formato MPEG 

La fase di sperimentazione dedicata 
al formato MPEG raffrontiamo osser¬ 
vando gli ambiti applicativi del codec in 
questione da tre differenti ambienti di 
produzione: 

- implementato, nella versione 
MPEG-4, come AVI nei sistemi di edi¬ 
ting VfW compatibili (VidEdit, Premiere, 
MediaStudio. Lumiere, ecc ); 

- nella produzione (per conversione) di 
Active Streaming Format, ASF, dall'in¬ 
terno del modulo Real-Time Encoder di 
Microsoft NetShow Anche in questo 
caso nell'implementazione MPEG-4, 

- dall'ambiente di sviluppo di Xing 
MPEG Encoder (codec proprietario) nel¬ 
l'accezione più classica del formato 
mpg. 

Per quanto riguarda i formati d'uscita 
AVI ed ASF, l'implementazione MPEG 
utilizzata è sempre la stessa e per la 
precisione corrisponde al formato 
MPEG-4 (ad alta velocità) realizzato e 
fortemente promosso dalla stessa Mi¬ 
crosoft 

Il suo utilizzo e soprattutto la verifica 
qualitativa alla quale ci dedicheremo, ri¬ 
sultano interessanti soprattutto se si 
guarda a MPEG-4 nella prospettiva di 
uno standard per il webcasting. Lo sco¬ 
po principale di Microsoft è difatti pro¬ 
prio quello di far diventare MPEG-4 lo 
standard di riferimento delle trasmissio¬ 
ni video sul Web. In particolar modo il 
codec in questione (sotto NetShow) e 
già utilizzato nel dominio Webcastmg di 
Microsoft NBC Business Video. 

Nel nostro piccolo proveremo il for- 


288 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 












































































ASF Real-Ii 


F ncodei 


mato sia per le soluzioni off-line che per 
quelle on-line 

Dal punto di vista tecnico-strutturale 
MPEG-4 usa lo standard Microsoft Four 
Character Code (FOURCC) MPG-4 e 
viene controllato a sistema con un dri¬ 
ver a 32 bit (mssrc32.dll). 

Va detto che il suo reperimento, per 
quanto riguarda questa prova, è avvenu¬ 
to, quasi casualmente, al momento di 
installare Internet Explorer 4,0 nel siste¬ 
ma di prova. Il codec difatti si installa 
automaticamente insieme all'ultima ver¬ 
sione del NetShow Player (a sua volta 
compreso nel kit IE 4 0) A prescindere 
da IE4.0, il NetShow Player è comun¬ 
que scaricabile daH'URL: www.micro- 
soft/netshow. 

MPEG-4 nell'ambiente 
di VidEdit 

(a lavoro come formato AVI) 

In VidEdit l'utilizzo del formato 
MPEG-4 ad alta velocità per le codifiche 
AVI oltre che fattibile si è anche dimo¬ 
strato piuttosto interessante. 

Dal punto di vista video abbiamo po¬ 
tuto verificare che il codec ha ad esem¬ 
pio un suo limite minimo di qualità che 
è più telematico che videografico. Im¬ 
magini sufficientemente qualitative con 
MPEG-4 è possibile difatti ottenerle a 
partire dall'assegnazione di bit-rate 
compresi tra i 56 ed i 64 Kbit al secon¬ 
do massimi. Tali valori sono appunto 
“telematici" nella misura in cui si riferi¬ 
scono al bit-rate di trasmissione relativo 
alle linee in tecnologia 2X e ISDN a sin¬ 
golo canale. Scendendo a valori piu bas¬ 
si, compresi ad esempio tra i 28.8 ed i 
33.6 Kbit al secondo, cominciano ad ap¬ 
parire sempre piu nettamente disturbi e 
rumori video. 

Per quanto comunque concerne que¬ 
sta prova qualitativa nel formato AVI, il 
bit-rate tenderemo ad utilizzarlo chiara¬ 
mente al livello più alto (256 Kbit/sec). A 
tali valori la qualità visiva offerta da 
MPEG-4 è quella massima, bassissima 
al contrario è la richiesta di rate. Appena 
32 Kbyte al secondo che, se sono trop¬ 
pi per trasmissioni sul Web, sono nien¬ 
te per un utilizzo in off-line del contribu¬ 
to mediale. MPEG-4 tenderemo a pro¬ 
varlo e a giudicarlo proprio in riferimen¬ 
to a questo notevole risparmio di byte e 
data-rate che offre. 

In fig. 6 mostriamo i riferimenti visivi 
di uno dei file-campione (a sinistra) e 
l'equivalente compresso in MPEG-4 (a 
destra). L'abbassamento drastico del ta- 


Figura 8 - ASF Real-Ti- 
me Encoder Nell'am¬ 
biente di lavoro del 
modulo di conversio¬ 
ne procediamo ad ef¬ 
fettuare la scelta del 
compressore audio hi 
CELP Lernout & Hau- 
spie a 4,8 Kbit/secl e 
di duello video 
(MPEG-i ad alta velo¬ 
cita di Microsoft) 



gho m Kbyte Ida 
quasi 900 Kbyte 
dell'avi-indeo a 
poco più di 300 

Kbyte dell'avi-mpeg4) e il dimezzamen¬ 
to della richiesta di rate (da 656 Kbps a 
300 Kbps esatti) sono risultati notevoli. 
Come notevole è il miglioramento in 
termini di fluidità di riproduzione e rapi¬ 
dità di caricamento. Leggermente infe¬ 
riore è invece la qualità visiva In que¬ 
st'ultimo caso, se la fonte d'acquisizio¬ 
ne è buona, probabilmente non notere¬ 
mo neanche l'abbassamento (molto 
contenuto in effetti) della qualità d'im¬ 
magine. Quest'ultima difatti, visivamen¬ 
te parlando, sarà compensata dalla 
maggiore fluidità della riproduzione. Tali 



< Irafato | > | Am<i | 7 


differenze sono tipiche per tutte e tre le 
conversioni effettuate dai file-campione 
all'avi-mpeg4. 

Una cosa da notare è quanto si è po¬ 
tuto (e dovuto) sperimentare con il ter¬ 
zo file-campione da ricomprimere. Il file 
originale era della misura di 240x180. 
Un quadro intermedio che MPEG-4 non 
accetta. Ci siamo allora dovuti inventare 
un resize a 320x240 e, malgrado l’affac¬ 
ciarsi di un iniziale effetto di pixelation, 
la codifica ha dato degli esiti sorpren¬ 
denti. Non solo la qualità in riproduzione 
non era affatto scarsa, ma dai 3,26 
Mbyte e 99 Kbyte/sec di data-rate im¬ 
posti dal file-campione, incredibilmente, 
siamo scesi a meno di un Mbyte di ta¬ 
glio e ad appena 28 Kbyte/sec di data¬ 
rate. Per quanto concerne la differenza 
qualitativa basta osservare la fig 7 

Un'altra caratteristica che va sottoli¬ 
neata per quanto concerne MPEG-4 è 
quella legata ai tempi di (re)codifica che 
impressionano per velocità d'esecuzio¬ 
ne. Il codec (non a caso definito "ad alta 
velocità") svolge la codifica addirittura in 
tempo reale. Tutti i file-campione da noi 


Figura 9 - ASF Reai- Time 
Encoder Ciccato sul bot¬ 
tone 'Advanced' ci portia¬ 
mo sul modulo dei settag¬ 
gi relativi al Quadro video, 
la codifica colore, il trame- 
rate. ecc 


Figura )0 - ASF Real-Time En¬ 
coder Utilizzando il NetStiow 
Player, il riproduttore preposto 
all esecuzione degli streaming- 
file in formato ASF. passiamo 
ora alla verifica qualitativa delle 
riconversioni effettuate a Quat¬ 
tro distinti tagli di bit-rate 


CODIFICHE a basso bit-fate CODIFICHE a bit-rate elevato 



MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


289 




















































Figura 1 1 - Xmg MPEG 
Encoder - Job Wizard 
per la scelta dello 
Stream Piotile Si notino 
al riguardo sia la lista dei 
profili disponibili che. sul¬ 
la destra. I elencazione 
dei parametri settati nel 
profilo che appare di de¬ 
fault IMatch Sourcel 


Figura 1 2 - Xmg MPEG 
Encoder - Job Wizard 
’Source & Target' Sia¬ 
mo al momento dell'as¬ 
segnazione delle path 
per individuare il file da 
ricodificare Iaudio e vi¬ 
deoI e quella dove im¬ 
magazzinare il file mpg 
derivato 


Job Wi;4id Souice and Taigei File* 


SUmoTim 

(T SxMm r tffcoOi* C ftudoOr* 


Scuc«Flw 

Vnfro FAanm 


IC Wncoftcvl 79\c4pr «>• vx 

toma 



jc WteoèVcvI WVc«e'«J» «v. 

Bw«* | 



TO0* FtontM 

— 

|C \«ncot\evl 79\c*p1 rd. 



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BE 


■ I \*\ 




«A viMt 


fteare cs s a 


MffOI XMP~k\m 
MiDmAm 


* u*ùt 

i M^fOl fetoMfJOmliI 
mDhRm 


I .?»■ I 


trattati sono stati cioè ricodificati 
MPEG-4 nel tempo esatto della durata 
di riproduzione. 

Real-Time Encoder: 
acquisizioni 
audiovisive in tempo 
reale e conversioni in 
formato .ASF 

Sempre trattando MPEG-4 non sia¬ 
mo riusciti a resistere alla tentazione di 
fare un salto nel sito di Microsoft (spe¬ 
ditivi tra l'altro da una chiamata presen¬ 
te nei pulldown del NetShow Player...) 
e, girovagando nel sito dedicato alla 
piattaforma NetShow, tirar via il file 
compresso dei NetShow Tools. Questi 
sono i moduli di conversione, acquisi¬ 


zione e montaggio che Microsoft ha 
realizzato per lo sviluppo completo di fi¬ 
le ASF (Active Streaming Format) che è 
lo standard di NetShow. La piattaforma 
per il media-streaming che Microsoft, 
allo stesso modo di come ha fatto (e 
soprattutto di quello che ha imposto!) 
con Video for Windows e il formato 
AVI, spinge e promuove (e praticamen¬ 
te imporrà) come piattaforma di riferi¬ 
mento per il multimedia sulla rete. 

I moduli presenti a sistema una volta 
scompattato il file nstools.exe (4 Mbyte 
di file autoestraente scaricagli in circa 
15 -20 minuti) ed installati i vari compo¬ 
nenti sono i seguenti: 

- l'ASF Editor; un modulo di produzio¬ 
ne in grado di combinare e sincronizza¬ 
re immagini e tracce audio di vana pro¬ 
venienza: 

- l'ASF Real-Time Encoder; il secondo 
editor a disposizione del NetShow Tool 
con la capacità sia di acquisire (Real-Ti¬ 
me) direttamente da scheda video e 


scheda audio che di convertire file pree¬ 
sistenti in formato ASF; 

- il NetShow Presenter ed il Publish 
to ASF; due add-on per PowerPoint (so¬ 
lo nella versione compresa in Office 97) 
con i quali è possibile trasferire i file di 
presentazione realizzati con il desktop 
presenter di Microsoft nell'ASF Real-Ti¬ 
me Encoder; 

- le utility VidToAsf, WavToAsf, capaci 
di convertire sotto DOS "a linea di co¬ 
mando' file .avi, wav asf. La WavToA¬ 
sf a sua volta converte i file .wav in .asf. 
Compreso nel gruppetto c'è anche l'A¬ 
SF Chop un editor capace di Meditare ra¬ 
pidamente (cancellandone parti, cam¬ 
biandone la durata, ecc.) i file preparati 
dall'ASF Editor. 

Di tali moduli, per quanto concerne le 
argomentazioni di questa prova, pren¬ 
deremo in considerazione il solo ASF 
Real-Time Encoder la cui assunzione (il 
modulo in questione non era presente 
nella versione 1.0 dei NetShow Tools) è 
indubbiamente un significativo passo in 
avanti nell'evoluzione della piattaforma. 

Per mezzo del Real-Time Encoder, 
cosi come lascia chiaramente intendere 
la denominazione datale, è ora possibile 
anche l'acquisizione audio e/o video di¬ 
retta dal modulo stesso. Ciò può avve¬ 
nire attivando nel Real-Time Encoder il 
controllo dei driver di cattura relativi ai 
dispositivi di acquisizione audio-video 
del PC di produzione. 

Allo stesso tempo il modulo può an¬ 
che essere utilizzato come un converti¬ 
tore di formato di file precedentemente 
acquisiti, editati, compressi ed imma¬ 
gazzinati sull'hard disk. 

Per quanto concerne proprio la fase 
di conversione dei file, il Real-Time En¬ 
coder, richiamato un file Avi oppure un 
Wave originali, è in grado di procedere 
alla ricompressione permettendo di as¬ 
segnare la path del file da convertire, la 
banda-passante (con l'opzione 'Advan¬ 
ced' è possibile controllare ancora più 
finemente il rapporto tra la qualità del fi¬ 
le da codificare asf e il limite imposto 
alla banda-passante), la scelta dei codec 
audio/video ed infine la path dove indi¬ 
rizzare il file una volta convertito, con 
l'eventuale imposizione di un taglio 
massimo (in Kbyte) e di durata (in minu¬ 
ti, ore e giorni). 

Oltre a tale operatività manuale, il 
Real-Time Encoder ne consente un'altra 
completamente automatizzata a partire 
dal caricamento del modulo stesso per 
mezzo di una serie di preset-codec già 
preimpostati all'origine. 

Entrando nel vivo della nostra prova 
(esclusivamente dedicata alle codifiche 
asf-mpeg4), abbiamo proceduto ad una 


290 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 















































Figura 13 - Xing MPEG 
Encoder Tornati sul 
pannello principale di 
lavoro è ora sufficiente 
premere sul bottone 
Encode Im alto a sini¬ 
strai ed minare cosi la 
fase di codifica Que¬ 
sta, se il sistema rile¬ 
verà la presenza di un 
processore 'MMX', si 
rivelerà velocissima 


E» 


feWff&nÉr 


***** CS*ftc««Scv1’TM»1n*acg 



ìIjlWj-J'ìH J- 



Figura M - Uno dei 3 file 
codificati in mpg Nello 
specifico per questa vi¬ 
sione in full-screen ab¬ 
biamo volutamente scel¬ 
to Quello che per caratte¬ 
ristiche di qualità analogi¬ 
ca era nelle condizioni 
peggiori Malgrado ciò la 
riproduzione forzata in 
full-screen e ancora suf¬ 
ficiente. 


sene abbastanza intensa di conversioni 
alle quali, con il preset da noi preparato 
(fig. 8), il modulo assegnava sempre lo 
streaming a 28.8 Kbit/sec ed i codec 
Lernout & Hauspie per l’audio (8 KHz/16 
bit) ed il formato MPEG-4 ad alta velo¬ 
cità per il video. Il preset "MPEG-4 per il 
Webcasting" da noi preparato è stato poi 
completato, entrando nell'Advanced 
Settings, con l'assegnazione della gran¬ 
dezza del quadro video (assegnata la mi¬ 
sura di 176x144 pixel) e il numero dei 
trame al secondo (settati 10 fps). 

Il risultato che si è ottenuto ci ha con¬ 
tinuamente confermato che, con il limi¬ 
te dei 22,8 Kbit/sec il video in quanto ta¬ 
le (cioè fatto di fluidità di trame) resta 
ancora un'utopia. 

Il problema non è certo di NetShow, 
ma del normale doppino telefonico. 

Per migliorare la situazione abbiamo 
provato ad applicare varie soluzioni ed 
alla fine siamo arrivati alla conclusione 
che i file originali andrebbero ricompres- 
si assumendo dimensioni e numero di 
fps piuttosto contenuti (e non superiori 
ai 240x180 pixel ed 1 10-12 fps) prima 
di essere importati e convertiti in Real- 
Time Encoder. Quando abbiamo fatto 
ciò, i risultati si sono subito dimostrati 
migliori (fig. 10). 

Sempre osservando la fig. 10 possia¬ 
mo renderci conto della qualità dei 
fìle.asf ottenuti convertendo un file avi 
già ricompresso (da 320x240 a 176x144 
e da Indeo a MPEG-4), 

Nella prima codifica, imponendo la 
compressione per ottenere un bit-rate 
di 28.8 Kbps (3.6 Kbyte/sec) l'immagine 
rivela la presenza di un forte rumore vi¬ 
deo (i pixel quadrettati). Rumore che si 
riduce in maniera già abbastanza evi¬ 
dente a 33.6 (4.2 Kbyte/sec) per atte¬ 
nuarsi ulteriormente a 56 Kbit (7 Kby¬ 
te/sec) e del tutto alio Kbit (13,75 
Kbyte/sec), 

Il sistema di Xing per il 
VideoCD, i CD-ROM ed 
il Web! 

Xing MPEG Encoder è un applicativo 
ad alte prestazioni per la conversione di 
file audio e file audio/video in formato 
MPEG dotato delle seguenti caratteristi¬ 
che principali: 

- capacità di rilevare la presenza di 
Pentium MMX e garantirne lo sfrutta¬ 
mento per i tempi di codifica (che difatti 
appaiono veramente rapidi) e per l'otti¬ 
mizzazione cromatica; 

- possibilità di realizzare file.dat (Vi¬ 


deoCD) anche nella più recente versio¬ 
ne dello standard VideoCD 2.0; 

- realizzazione di video sequenziali 
con immagini singole e di diverso for¬ 
mato (JPG. BMP e TGA), 

- conversione da avi ad mpg di file 
video di qualsiasi durata e grandezza 
(nella versione trial l'unica limitazione è 
il taglio a soli 30 secondi di codifica). 

- estrazione di uno streaming da un fi¬ 
le sorgente MPEG; 

- possibilità di utilizzare (nonché di 
creare ex novo) dei "profili" di codifica. 
Nella lista, oltre ai profili per i VideoCD, i 
normali mpg. mp2 e mpx, sono messi 
a disposizione dell utilizzatore anche dei 
profili per lo streaming in rete. In parti¬ 
colare spiccano i profili predefiniti per il 
webcasting di network-domain. 

Dal punto di vista dell'utilizzo pratico, 
basandosi appunto sui profili di produ¬ 
zione. l'applicativo vanta un tempo di 
apprendimento e di utilizzo veramente 
rapido. 


Tipicamente, a modulo caricato, si 
procede premendo il bottone New. Su¬ 
bito appare il pannello del Job Wizard 
per la selezione di uno Stream Profile 
(gli Stream Prof ile definiscono quelle 
che saranno le caratteristiche da inclu¬ 
dere nella codifica MPEG del file, come 
l'imposizione del data-rate, del frame-ra- 
te e del sample-rate). Settato il profilo 
(fig. 11), si procede, in un successivo 
pannello, all'individuazione delle path 
dove sono localizzati i file da ricodificare 
e dove immagazzinare il file MPEG deri¬ 
vato da questi. Usciti da questo secon¬ 
do pannello di settaggio e ritornati al 
pannello principale di lavoro, sarà suffi¬ 
ciente premere il bottone Encode e ve¬ 
dere finalmente procedere la conversio¬ 
ne. Questa, se il nostro sistema è dota¬ 
to delle estensioni MMX, risulterà 
estremamente veloce. Al termine avre¬ 
mo un file mpg che potrà essere ese¬ 
guito dall'ActiveMovie sia decodifican¬ 
do via software che per mezzo di un de- 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


291 


























coder hardware. 

Da tale, semplicissima procedura di 
(ri)codifica in MPEG ai dati statistici rile¬ 
vati nelle tre distinte fasi di compressio¬ 
ne attuate dei file-campione. Andando a 
confrontare qualità e 'numeri', risulta 
subito evidente quanto le codifiche 
mpg sono più compatte di quelle avi- 
mdeo. Il primo file-campione dall'avwn- 
deo da 879 Kbyte scende a soli 275 
Kbyte e si dimostra addirittura il file di 
minore occupazione del lotto. Il secon¬ 
do file-campione dall'avi-indeo dai 3,07 
Mbyte, in mpg, scende a poco più della 
metà (1,68 Mbyte), mentre il terzo infi¬ 
ne viene codificato dai 3,26 Mbyte di 
partenza in soli 1,92 Mbyte. Più in ge¬ 
nerale i livelli di compressione imposti 
dallo standard mpg in ambiente Xing si 
dimostrano superiori a quelli dati dal for¬ 
mato MJPEG e sono secondi solo ri¬ 
spetto a quelli del formato MPEG-4. Ri¬ 
spetto sia a quest'ultimo (nella misura 
maggiore) che all'MJPEG (in misura in¬ 
feriore, ma comunque rilevabile) i file 
mpg risultano oggettivamente superiori 
m fatto di qualità. 

Merito indubbio dello standard, ma 
anche dell'implementazione offerta dal¬ 
la Xing nell'applicativo in questione che 
menta l’attenzione di tutti i videomaker, 
non solo per l'ottima qualità che è in 
grado di sfornare, ma anche (se non so¬ 
prattutto!) in relazione al prezzo di ac¬ 
quisto che, passati i tempi elitari delle 


prime (e lente) codifiche in MPEG, vie¬ 


ne proposto (veloce e stabile nella sua 
procedura di realizzazione) a soli 89 dol¬ 
lari! 

Wave: 

mp3 al posto del pcm? 

Sempre in seguito all'installazione del 
NetShow Player, per quanto concerne i 
compressori audio abbiamo potuto veri¬ 
ficare il perfetto funzionamento del co- 
dec MPEG Layer-3 della Fraunhofer-Ge- 
sellschaft che e stato sviluppato apposi¬ 
tamente per il trattamento di sorgenti 
sonore di qualità CDaudio, sia per Intra¬ 
net che Internet. 

Sempre rispondendo alla compatibi¬ 
lità allo standard Wave (al quale si attie- 


Figura 16 - Sound Recorder ed mp3 La tabella 
nella duale abbiamo raccolto i valori dei tre wa- 
ve-campione acquisiti originariamente a 44 7 
kHz. cioè la guaina CDaudio e Quindi convertiti 
m mp3 a due differenti modalità d'intervento 


ne come alternativa al formato pcm) 
MPEG Layer-3 si è dimostrato essere 
un autentico gioiello, sia di qualità che 
di raffinatezze a livello di parametri di 
controllo. 

Disponendo di piu preset d'interven¬ 
to, la qualità che il codec in questione 
può rendere è indubbiamente diversa 
Nel nostro piccolo laboratorio abbiamo 
provveduto sia a riconvertire tre file- 
campione, acquisiti a 22,05 kHZ - 16 
bit/mono, che altrettanti file acquisiti in¬ 
vece al meglio dei 44.1 kHz-16 bit/ste¬ 
reo. 

Procedendo per gradi le statistiche 
che abbiamo ricavato, per quanto ri¬ 
guarda i wave-campione da 22,05 kHz, 
sono le seguenti: 


Nella conversione di questi file (buoni 
per le trasmissioni in rete) la differenza 
con il wave da 22.05 kHz si riesce a no¬ 
tare Appare difatti evidente l'appiatti¬ 
mento di frequenze che si realizza, 
giacché il codec taglia la banda nella 
stessa percentuale con la quale la ta¬ 
glia a 44.1 kHz. In questo secondo ca¬ 
so vengono tagliate frequenze che non 
saremmo comunque in grado di recepi¬ 
re. sotto i 22.05 al contrario vengono 
tagliate frequenze che invece sentiamo 
e di cui, l'orecchio, nota l'eventuale as¬ 
senza (ovviamente confrontando a 
stretto giro la sintesi originale con quel¬ 
la convertita mp3). 

La seconda tabella (fig. 16) invece fa 
il raffronto numerico tra le acquisizioni 
effettuate ex novo a livello di qualità 
CDaudio e le rispettive riconversioni in 
mp3 E qui le differenze sono effettiva¬ 
mente impercettibili (se possiamo dir¬ 
lo...) ad 'orecchio nudo" E' l'effetto so¬ 
glia che il nostro apparato uditivo fa en¬ 
trare in funzione come il più formidabile 
dei filtri. 

In definitiva, benché utilizzabilissimo 
nelle trasmissioni radio on thè Web (si 
guardi quanto risparmio di Kbyte e 
quanta, conseguente rapidità al carica¬ 
mento il codec è in grado di offrire!) il 
formato mp3 si dimostra assolutamen¬ 
te vincente nella realizzazione di pro¬ 
dotti ipermediali off-line, dove il wave a 
22.05 kHz usualmente utilizzato viene 
di gran lunga superato dalla qualità del 
formato mp3 'inferiore' a sua volta solo 
alla qualità CDaudio. 

«e 


RI» rim|iloni 

W«».CD 

MPKO 3 (CD) 

MPKO J (WEB) 

44.1 kHz lòbit 

24 kHz 

12 kHz 

t'FILB 

3,11 Mbyt< 

123 Kbyl« 

34 Kbylt 

(!»•«) 

130 Kbpi 

6,37 Kbpi 

1,8 Kbpi 



La prima, non utilizzabile in streaming per via 
del bit-rate mai inferiore 
ai 6 Kbyte/sec é comun¬ 
que rapidamente scarica- 
bile dal IVeO. ma. più in 
generale, e portatrice di 
una qualità impressio¬ 
nante Iindistinguibile dal 
'waveCD' e dall occupa¬ 
zione di spano enorme¬ 
mente interiore). La se¬ 
conda. utilizzabile m 

Streaming, decade m 
qualità ed é probabil¬ 
mente utilizzabile solo 
per lo streaming sul 
Web 



wave-pcm 

<22 05 kHz-16 bit) 

wave-mp3 

13,24 Kbit/s - 12 KHz) 13.57 Kbit/s - 24 kHz) 

Tfile 

1.04 Mbyte 

69 Kbyte 

161 Kbyte 

2° file 

123 Kbyte 

9 Kbyte 

21 Kbyte 

3° file 

2.67 Mbyte 

183 Kbyte 

425 Kbyte 


292 


MCmicrocomputer n 179 - dicembre 1997 







































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Audio Hard Disk Recording 

Le tecniche di "hard disk recording" hanno sempre goduto, fin dalla loro 
piena e incondizionata accettazione, sia dalla critica che dal "pubblico" 
professionale, di un’ampia diffusione, da sistemi extra sofisticati dedicati 
a schede "all-in-one" da utilizzare immediatamente. Le scelte sono 


ovviamente molte e per tutte le tasche, e questo mese andremo a vedere 
uno dei sistemi HDR più omaggiati dall'utenza professionale e non (oltre 


5.000 installazioni nel mondo), anche se 



di Massimo Novelli 


Al solito, una 
premessa... 

Fermo restando che l'audio digitale è 
veramente "digitale" solo quando è rap¬ 
presentato da un flusso di bit (a ben 
pensarci, non è così ovvio come sem¬ 
bra) e che l'intero panorama delle sche¬ 
de audio pur trattare l’audio in forma di¬ 
gitale. andare a "lavorare" con esse non 
è oggettivamente la stessa cosa che 
operare con device molto più “dedicati" 
allo scopo. Mi spiego. Catturare ed edi¬ 
tare campioni sonori a 44,1 KHz e 16 bit 
stereo pur essere una base da cui parti¬ 
re, ma se la nostra scheda (o il software 
driver che la gestisce, per altri versi) 
avrà una risoluzione A/D-D/A di soli 10- 
12 bit (ad essere magnanimilo una ri¬ 
sposta in frequenza che cala inesorabil¬ 
mente di vari dB a soli 12-14 kHz (oltre 
ad avere un rapporto segnale/rumore di 
una ottantina di dB scarsi), oppure tempi 
di latenza eccessivi tra lo svolgere una 


funzione o l'al¬ 
tra, rischia di 
compromettere 
tutta la bontà 
dell’eventuale 
ottima sorgente 
da cui prelevia¬ 
mo il materiale. 

E questo è un aspetto che spesso viene 
ignorato, e che altrettanto spesso è fon¬ 
te di frustrazioni o delusioni di non poco 
conto, vuoi per una certa spiccata "sfo¬ 
catura" dei dettagli sonori nelle lavorazio¬ 
ni finite (che spesso imputiamo alla no¬ 
stra inesperienza), e vuoi perché ne vie¬ 
ne generata una diffusa sfiducia su og¬ 
getti che, alla comune disposizione del 
pubblico, non risultano affidabili e ben 
architettati 

Tutto ciò è senz'altro vero, semmai il 
confine da non varcare sarà quello di 
"accontentarci" delle nostre scelte, ossia 
di tendere a chiedere alla nostra installa¬ 
zione tutto ciò che può offrire (il quale 
spesso è già di un certo pregio) e non 


l'impossibile. Produrre un CD Audio 
commerciale (come negli attuali stan¬ 
dard) sarà cosi improbabile nella realizza¬ 
zione, utilizzando con una scheda audio 
da mezzo milione, che sfido chiunque a 
mettere in atto questo insano intento 
Mentre, al contrario, saremo perfetta¬ 
mente in grado di affrontare commenti 
musicali multimediali, sottofondi "easy li- 
stemng", provini e quant'altro in questa 
ottica, con l'attuale panorama dei pro¬ 
dotti comunemente in giro. 

Ma se volessimo comunque produrre 
audio digitale di qualità, ecco che ci vie¬ 
ne in soccorso un altro tipo di produzio¬ 
ne, ben più solida della già ben cono¬ 
sciuta, rappresentata da hardware dedi- 


virtualmente sconosciuto ai più. 

E 1 di produzione tedesca, ingegnosamente 
architettata ed è di estrema qualità, ad un 
prezzo decisamente accettabile (intorno ai 
2,5 milioni software compreso). 


294 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 









cato a compiti gravosi e che, di riflesso, 
oltre ad essere facilmente utilizzabile, 
ha dalla sua tutta la potenza necessaria 
(e la qualità intrinseca) per ottenere pro¬ 
dotti commercialmente validi. 

Una delle produzioni più recenti sul 
mercato è quella della casa tedesca 
Creamware (o Creamw@re, che dir si 
voglia) che nella TripleDAT ha racchiuso 
un potente hardware di cattura audio, 
conversioni A/D-D/A, ingressi/uscite di¬ 
gitali, caratteristiche AES/EBU. MIDI in¬ 
terface. gestione software multitraccia 
del materiale, preparazione e scrittura 
CDR, sofisticate funzioni di backup su 
nastro DAT e quant'altro. In sintesi, una 
vera Digital Audio Workstation su sche¬ 
da Ma andiamo con ordine. 

Confezione ed 
installazione 

La confezione si presenta professiona¬ 
le e molto compatta, a mo' di classifica¬ 
tore, e al cui interno troviamo la scheda 
(in standard ISA 16 bit half size), una cor¬ 
posa dotazione cavi (mediante un multi¬ 
polare con più connettori nonché due ca¬ 
vi in fibra ottica), un "infrared remote 
control module" (per la gestione in modo 
remote delle funzioni di una unità DAT), 
un esauriente manuale di servizio e dei 
floppy di installazione. Egregia la sua fat¬ 
tura, con diversi chip custom a bordo, 
mentre le connessioni con il mondo 
esterno verranno assicurate dal multipo¬ 
lare in dotazione, con terminazioni XRL 
(per i segnali AES/EBU, nella versione 


TripleDAT v.2.0 
(versione AES/EBU) 


Produttore: 

Creamware Datentechmc Gmbh 
Breitestrasse, 16 
53721 Sieburg 

Germania_ 

Internet Ihttp //www creamware. corri 

Importato da: 

Micro&Mega 

Via dei SavoreHi, 20 

Roma 

Tel. 06/663.7777 
Fax 06/663.8000 

Interne! Tnttp://www sra nymiciomeq* 

Prezzo: UVA esclusa) 

Lit 2.270 000 



specifica), cinch RCA per l'analogico 
IN/OUT, altrettanti cinch per le connes¬ 
sioni di tipo coassiale, MIDI In e Out. A 
bordo della scheda, poi, avremo dirette 
connessioni di tipo digitale ottico e quel¬ 
la realizzata per il modulo infrared. 

La sua installazione hardware necessi¬ 
ta di qualche accortezza, come il verifica- 
re un IRQ libero nella macchina ospite 
(tra i soli possibili 10, 11 e 15), e la loca¬ 
zione di indirizzo di memoria, non essen¬ 
do quindi P'nP'; nelle nostre prove abbia¬ 
mo trovato che il 10 ben si adatta alla bi¬ 
sogna, poiché sarà facile avere l'il già 
occupato dalla scheda VGA ed il 15, di 
solito dedicato ai drive HD. Il tutto sarà 
realizzato via jumper da spostare (priori¬ 
tari rispetto alla selezione via software). 
L'installazione software invece sarà rea¬ 
lizzata nei classici 
canoni (sia sotto 
Win3.xx che 
Wln95, in corso di 
sviluppo per NT) 
con il Setup che ci 
installerà l'applica¬ 
zione principale de- 


ln evidenza l'ottima Iattu¬ 
ra della TrrpleDA 7. merito 
anche dei chip custom 
con cui e realizzata, si no¬ 
tano bene Quello targato 
'Creamware' e una pseu- 
do-ROM con matricola . 


dita all'assem¬ 
blaggio delle 
nostre lavora¬ 
zioni, nonché i 
driver necessa¬ 
ri. I requisiti di 
sistema, in ulti¬ 
mo, data la natura esuberante delle lavo¬ 
razioni, dovrà essere sufficientemente 
potente da sopportare la domanda in ri¬ 
sorse, per cui consigliamo almeno una 
unità ospite a 166-200 MHz, RAM 32 
MB o 64, HD aggiornati di tipo SCSI, evi¬ 
tando di ricorrere ai soli EIDE. Necessa¬ 
ria, poi, un'unità audio DAT, per la sem¬ 
plice ragione che la TripleDAT ha biso¬ 
gno anche di essa per poter funzionare 
al meglio. Come mai? Possiamo consi¬ 
derare infatti il sistema come un'unità 


La nutrita cavettena e 
gadget in dotazione, tra 
cui i due in fibra ottica, il 
multipolare con le vane 
connessioni, l’unità infra- 
red remote control per la 
gestione remota del DAT 



MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


295 


























I/O audio, laddove le conversioni A/D e 
D/A, oltre che essere svolte a bordo, po¬ 
tranno avvenire anche "prendendo in 
prestito" i convertitori della unità DAT di 
cui disponiamo (per i vantaggi che ve¬ 
dremo in seguito), Una scelta di questo 
genere produrrà diversi benefit; dalla ri¬ 
duzione dei costi neH’implementazione 
e dall'utilizzare le conversioni A/D-D/A di 
pregio proprie di apparecchi ben più so¬ 
fisticati e dedicati alla gestione remota 
dell'unità, molto comoda ed estrema- 
mente facile da usare, alla nessuna per¬ 
dita di dettagli sonori nel riversare "digi¬ 
tai audio", dalla sorgente alla TripleDAT, 
e ancora alla possibilità di usufruire del¬ 
l'unità come un sofisticato device di 
backup (sia di dati che del materiale au¬ 
dio). In ogni caso, per iniziare a produrre 
del materiale audio di qualità qual è il 
professionista (o quasi) che voglia rinun¬ 
ciare ad un'unità DAT per le sue lavora¬ 
zioni? Superfluo quindi evidenziare an¬ 
cor più la natura prettamente professio¬ 
nale di una simile tipologia 


Tour guidato 

Dicevamo del software in dotazione, 
nella ultima versione 2 4 (tra l'altro prele¬ 
vabile comodamente dal sito Internet del¬ 
la Creamware, all'indirizzo http:// 
iwww.creamware.comTI 

Le caratteristiche principali possono 
essere riassunte cosi 
sistema virtuale multitraccia, con ripro¬ 
duzione con¬ 
temporanea di 
tracce fino alla 
massima capa¬ 
cità del siste¬ 
ma in opera 
(con Pentium 
200 e 64 MB 


In evidenza il serraggio dei 
Combmed Driver della Tri- 
pleDAT, con il resi del- 
l'hardware. opzioni MIDI, 
frequenza di campionamen¬ 
to, ID di identificazione dei 
segnali di ingresso 



L installazione è delle 
piu comuni, proceden¬ 
do alla creazione delle 
directory e del Program 
Group 


CHOOSE YOUR DAT 


□ 


triplefìTÌTl 

MOR FOR WINOOWS 


Please select your DAT: 


Sony 0TC-55ES 
Sony 0TC-57ES 
Sony 0TC-59ES 
Sony DTC-670 
Sony 0TC-690 
Sony DTC-77ES 


Sony DTC-ZA700 


|Sony TCD-D3 


Ok 


Cancel 


Necessaria la scelta del 
DAT in possesso, per 
la sua trasparente ge¬ 
stione, vi sono decine 
di modelli in preset 


di RAM almeno 16 tracce stereo o 24 
mono, ovviamente a scalare per sistemi 
meno potenti); 

sequencer audio digitale, con finestre 
di "arrange" (organizzazione) attraverso le 
quali sarà possibile strutturare tutto il ma¬ 


teriale audio acquisi¬ 
to (o importato già 
pronto) secondo i 
consueti canoni nel¬ 
l'uso di timeline 
(traccia per traccia) 
rigorosamente non 
distruttivo, con fre¬ 
quenze di campionamento da 32 kHz ai 
48; 

editor di campioni, in cui compiere tut¬ 
te le canoniche operazioni di editing con 
assoluta precisione su qualsiasi parte del¬ 
l'audio digitalizzato (fino al singolo frame- 
sample), 

sezioni di tipo modulari di filtri ed effet¬ 
tistica, laddove il segnale potrà essere 
processato attraverso appositi moduli 
software di tipo DSP, nel pieno rispetto 
del dominio digitale ed in reai time (nel¬ 
l'apposito requester WaveWalker); 

mixer multitraccia, in cui ogni canale 
audio virtuale disporrà di controlli di volu¬ 
me, balance, solo, mute, ecc., 
editing di "aspetto", laddove saremo in 
grado, con appositi tool, di creare funzioni 
di fade in/out e crossfade con estrema 
precisione, utilizzando le diverse curve 
preimpostate; 

sincronizza¬ 
zione MTC (MI¬ 
DI Time Code), 
in cui il software 
potrà operare 
sia in modo ma¬ 
ster che slave. 


Le opzioni del serraggio 
audio sono in questo re¬ 
quester, con capacità di 
selezionare la natura degli 
ingressi, opzioni di play¬ 
back, il buffer di oreroll e 
cosi via 




296 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 














































































Aiiangei Setup 


□ 

OfclMMiOM - j 

General 

8 

max. Arrangement Time 

loop A* vrhen playtng 

Li J - I 1 * | Minute» 

✓ Qever adfust frozen sample» 

Arranger Virtual Track a 

duplicate keeps lime 

—UJ — |ì* | Irack» 

When a region i» modified 

✓ ahow marker» 

(ime ad)u*t (ollowtng sample» 

✓ show Qfid Save Prof» | Cantei 

1 » -I [ 


f» la 0*— «*— [f—» tra 


■ -lal.l 


All'inizio della lavora¬ 
zione, niente di me¬ 
glio che sellare le 
modali li dell Ar ran¬ 
ger, ossia la durata 
stimata del nostro 
prodotto finito, nume¬ 
ro di tracce virtuali, 
l'evidenza dei marker 






creamuigre 


.ll-VOQ. 


■ r-— !■— p-— pa«a;T 



In ambito effetti, poi, 
uno dei più potenti é 
senz 'altro il Room Si¬ 
mulator. che mediante 
preset o in modo cu- 
stom potrà ricreare 
perfettamente am¬ 
bienti fisici diversi, con 
un alto grado di accu¬ 
ratezza. ed in tempo 
reale Diverse le varia¬ 
bili di intervento 


Eccoci m pieno ambito 
di registrazione, con in 
sottofondo la Arranger 
Window; completissi¬ 
mi i reguester neces¬ 
sari. che in sintesi si 
esplicano da soli 


con capacità di facile inserimento in ogni 
contesto nel quale sia richiesta la sincro¬ 
nizzazione con altri device: 

sincro-playback di sequenze MIDI, con 
cui si potrà andare in playback di file MIDI 
costruiti da altri applicativi; 

remote control di unità DAT via infra¬ 
rossi, con l'apposito, piccolo trasmettito¬ 
re (connesso alla scheda) con cui coman¬ 
dare registratori DAT tra i più diffusi nelle 
loro funzioni principali mediante una sorta 
di "telecomando" inserito all'interno del 
software principale: 

compilazione, realizzazione e mastering 
di CD audio, per permetterci di realizzare, 
dall'interno dell'applicativo, tutte le fasi di 
"costruzione" del supporto CD-R, nelle 
modalità di scrittura DAO (Disk At Once) 
o TAO (Track At Once), con compatibilità 
assicurata per decine di unità CD-R; 

funzioni di Streamer DAT, laddove sa¬ 
remo in grado di trasformare il DAT con¬ 
nesso alla scheda in un'unità di backup 
(sia di comuni file che del materiale "file" 
audio), con capacità, per una cassetta di 
90 minuti, di circa 900 MB di dati, alla ve¬ 
locità di circa 10 MB/min. 

Tipologia di 
funzionamento 

La registrazione del nostro materiale 
avverrà (se le sorgenti sono digitali) at¬ 
traverso l'uscita del DAT, come abbiamo 
visto connesso per via ottica, ma niente 
ci vieta di acquisire materiale da altre 
fonti, come CD Audio, uscite digitali di 
un mixer o altro, Ambiente principale 
della TripleDAT sarà Parranegment win¬ 
dow", nella consueta rappresentazione a 
timeline per traccia, laddove avremo a 
disposizione il Control Panel, la Output 
Window ed il Time Display. La parte de¬ 
dicata ai controlli dispone delle principali 
funzioni del trasporto virtuale (play, stop, 
ff, ecc.), dei pulsanti di locator e di altri 
tool che, tra l'altro, ci permettono di ac¬ 
cedere alle impostazioni riguardanti MI¬ 
DI e sincronizzazione, mentre quella de¬ 
dicata al monitoraggio dell'output, oltre 
alla visualizzazione dei parametri genera¬ 
li dispone anche di funzioni di "Varipitch", 
per variare in tempo reale la velocità di 
riproduzione dell’audio. Le diverse "ripre¬ 
se" (take) audio registrate, quindi, ver¬ 


ranno visualizzate nella finestra di arran¬ 
gement, nella consueta forma a Smeli¬ 
ne. 

L'assemblaggio del materiale audio, 
poi, oltre ad alcune operazioni generali 
di editing (rigorosamente non distrutti¬ 
vo) verrà effettuato proprio in ambito Ar- 
range. Le principali opzioni accessibili 
dai menu, via mouse, saranno, il Setup, 
nel quale impostare i parametri generali 
riguardanti il sample nella sua totalità; lo 
Split, per dividere il campione stereo in 
due sample distinti; l'Edit FadeIN/OUT, 
atto a definire il fading tra due campioni, 
nella durata e nella variazione di volume 
nonché tipo di curva, controllandone an¬ 
che il crossfade per l'overlap di due 
campioni; l'Open Cutter, comando atto 
a condurci nell'ambiente "Cutter Win¬ 
dow", ovvero nella finestra dalla quale si 
potranno editare i campioni audio. 

Altro ambiente importante, nell'eco¬ 
nomia della Arrange Window, sarà il 
mixer, laddove potremo controllare il vo¬ 
lume, il bilanciamento e gli altri aspetti 


generali dei sample selezionati; tutto 
sarà sotto controllo con estrema preci¬ 
sione grazie ai locator e alle potenti fun¬ 
zioni di zoom. 

Nella Cutter Window potremo effet¬ 
tuare tutte le più importanti operazioni di 
editing sui campioni audio; selezionan¬ 
done una parte, definita Block, in essa 
potranno essere effettuate le operazioni 
di editing con funzioni analoghe a quelle 
gì' viste per i sample nella Arrangement 
Window. Ma uno degli ambiti più inte¬ 
ressanti, nella Cutter Window, è senz'al¬ 
tro l'Effect Manager, potente tool a mo¬ 
duli per operazioni DSP sull'audio; detto 
Wave Walkers, è un vero e proprio com¬ 
pendio di funzioni DSP in tempo reale, 
laddove saremo in grado dì applicare 
editing degli stessi con ascolto in previ¬ 
sta del loro intervento. 

Sono presenti: la possibilità di sceglie¬ 
re quali e quanti effetti, tutti di alto livel¬ 
lo; la possibilità di combinare, su diversi 
file, un equalizzatore parametrico a 4 
bande con regolazioni della quantità, del- 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


297 




























































































ftViifTifff ir VlftflBfl 


la frequenza e della larghezza di ciascu¬ 
na banda; 'Room Simulator" con regola¬ 
zione fine dei parametri di riverberazione 
(con decine di preset per ambienti diver¬ 
si), delay multi-tap, in grado di avere fino 
a 6 diversi tempi di ritardo per canale, 
analizzatore di correlazione di fase (per 
verificare la compatibilità mono-stereo); 
processore di dinamica settabile come 
compressore, limiter, expander, noise- 
gate, de-esser; analizzatore di spettro a 
16, 30, 40, 60 o 64 bande, In sintesi, 
uno degli ambiti più 'godibili' e potenti 




IL-J-gJD ! 

—■■■' — — — i 


■i? 



creamisfre 


HVO* 



Ancora in ambilo Ef- 
feci Manager -Wa- 
veWalkers- le possibi¬ 
lità per le opzioni di 
compressione, con le 
consuete vauabili non¬ 
ché la sua rappresen¬ 
tazione grafica ed il 
meter per la 4 gain re¬ 
duciion‘ 



creamuigre 


_a vo«r 

• •* • 



Altrettanto coreografi¬ 
co. ma di estrema uti¬ 
lità. l'ambito Reai Ti¬ 
me Spectrum Analy¬ 
zer. fmo a 64 bande di 
analisi e per livelli au¬ 
dio intorno ai -50 dB. 
anch esso operante in 
stretto tempo reale 


all'interno dell’appli¬ 
cativo. con in più la 
possibilità di esser¬ 
ne ulteriormente in¬ 
tegrati da altri (tutte 
le informazioni del 
caso sul sito Inter¬ 
net della Creamwa- 
re). 

Le risorse di si¬ 
stema necessarie 
alla processione in 
tempo reale della effettistica, connessa 
ad operazioni di mixaggio finale, saran¬ 
no quanto mai esuberanti, per cui con¬ 
sigliamo comunque, per lavorazioni di 
un certo pregio, di non scendere al di¬ 
sotto di unità CPU a 166 MHz, nonché 
dotarsi di RAM a volontà (tutte cose 
che si dovrebbero già sapere, in ogni 
caso). 

Ancora, una sintetica panoramica sul¬ 
l'ambito "writing CR-R", laddove saremo 
in grado di effettuare tutte le operazioni 
di mastenng di CD-DA (Digital Audio), 
nel pieno rispetto delle specifiche Red 
Book Compatibile con decine di maste- 
rizzatori, e nelle modalità Ask At Once 
nonché Track At Once, avremo a dispo¬ 


rli evidenza il comple¬ 
tissimo Master Deck 
Track Mixer, la somma 
delle nostre lavorazioni. 

laddove mettete a pun¬ 
to i livelli delle vane 
tracce, aggiungere gli 
effetti sulle stesse, re¬ 
golarne gli interventi e 
guani altro Un comple¬ 
tissimo ambito 


ffifi r 35 rmw. r. r & 

□ □ □ □ □HDD □ 


— 13 




| I ■ » r**T ; —■ I r*T I — .1 I f pET II |<| * » War «a 


sizione tutte le funzioni atte a condizio¬ 
nare il supporto, scriverne le tracce, edi¬ 
tare la 'playlist", verificarne la buona riu¬ 
scita Anch'essa un must, recentemen¬ 
te aggiunto alle funzioni tipiche della Tri- 
pleDAT, che ci offre un'ulteriore capa¬ 
cità di 'lavorare' un prodotto finito in tut¬ 
te le sue fasi: dalla cattura all'editing, al¬ 
la processione del segnale, al mixaggio, 
alla masterizzazione su CD; veramente 
impagabile. 

A margine, ma certamente non ulti¬ 
ma nelle possibilità, il permetterci di tra¬ 
sformare il nostro DAT in una completa 
unità di backup, molto capiente, e sen¬ 
za la necessità di usare nastri data, ma 
utilizzandone i consueti audio. Tale fun¬ 


zione, oltre a ren¬ 
dersi indispensabi¬ 
le per le copie di ri¬ 
serva, non solo di tutto il materiale au¬ 
dio di tipo grezzo (che quantomeno oc¬ 
cuperebbe centinaia e centinaia di MBy- 
te sui nostri HD), ma anche dei propri 
'arrangiamenti', potrà essere impiegata 
anche per copie di riserva di qualsivo¬ 
glia cosa presente sugli HD (per esem¬ 
pio tutto il File System e gli applicativi in 
nostro possesso), La capacità è buona, 
potendo trasferire, a circa 10 MB/mmu- 
to. e su un nastro di 90 minuti, circa 
900 MByte di dati (ovviamente senza al¬ 
cuna compressione). 


Conclusioni 


Scrivere le conclusioni su un prodotto 
come la TripleDAT è senz'altro facile ed 
immediato. Essa rappresenta indubbia¬ 
mente un sistema che dovrebbe esse¬ 
re preso in seria considerazione da 
chiunque abbia deciso di munirsi di una 
stazione di Hard Disk Recording di pre¬ 
gio (che sia professionista o non), evi¬ 
tando di ricorrere ad altre soluzioni, ma¬ 
gari più economiche, che non offrano 
tutta la qualità della stessa. Le cose mi¬ 
gliori, a nostro giudizio, sono nella pro¬ 
cessione del segnale, nella capacità di 
gestire la scrittura CD-R direttamente, 
nelle comodissime funzioni di backup 
materiale. Il suo utilizzo ha dato l'im¬ 
pressione di una buona solidità di fon¬ 
do, con prontezza nelle operazioni e in¬ 
negabile velocità di intervento nelle fun¬ 
zioni, mentre senza discussione rimarrà 
l'ambito della qualità audio finale, sem¬ 
pre mantenuta a livelli di eccellenza 
Il prezzo poi non ci sembra particolar¬ 
mente esoso, soprattutto nel confronto 
con altri sistemi, piu o meno "all-in-one", 
che offrono tutta la versatilità della Tri¬ 
pleDAT. In sintesi, al prezzo di un'unità 
PC aggiornata sarete in grado di portarvi 
a casa un 'vero' ambiente di trattamen¬ 
to audio (cattura, scrittura, editing, 
mixaggio, masterizzazione CD e 
backup) di alto livello, non un giocattolo 
qualsiasi. 


«e 


298 


MCmlcrocomputer n. 179 - dicembre 1997 









































































Comex ha rivoluzionato il personal computer 


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http://www.comex.it] 














coordinamento di Andrea de Prisco 



Dispositivi di visualizzazione 
per la ricerca, per 
l'industria, per 
l'intrattenimento 


Con questo articolo inizia l’inchiesta sui 
dispositivi di visualizzazione immersivi 
presenti sul mercato. Come siamo soliti 
fare periodicamente, eccovi un'analisi 
dettagliata su alcuni prodotti per realtà 
virtuale più venduti al mondo. Sono stati 
considerati solo quelli più innovativi e più 


diffusi tralasciando alcune periferiche 

estremamente verticali realizzate in campo aerospaziale e militare, di 
cui comunque abbiamo scritto sui numeri scorsi di MC. Sono tre i 
settori presi in considerazione, che abbracciano tutto il mercato senza 
tralasciare nulla di significativo: il settore della ricerca avanzata che 
porta a soluzioni molto costose e d’estrema qualità nel feedback 
sensoriale, la classe industriale destinata al supporto della 
progettazione e della produzione, il settore consumer in cui 


II Dottor Muriel Ross a lavoro alla 
NASA Ames Research Center su 
Immersive Workbench di Fakespa- 
ce Alla NASA si sta utilizzando que¬ 
sto rivoluzionano piano di lavoro tri¬ 
dimensionale come interfaccia per 
un ambiente virtuale di ricostruzione 
chirurgica cramotacciale Coinvolte 
in questo progetto oltre la NASA vi 
sono aziende ed enti di ricerca del 
calibro di Ames Biocomputation 
Center e Standtord University Medi¬ 
cai School La loto chiaramente non 
restituisce l'effetto tridimensionale 
percepito dallo sperimentatore, at¬ 
traverso gli occhiali attivi; vediamo la 
digitalizzazione di un modello di cra¬ 
nio di un paziente attraverso tomo¬ 
grafia assiale II sistema gira su mac¬ 
chine SGI Onyx 


prevalgono visori a LCD a bassissimo costo. 


Fakespace 

Fakespace progetta e costruisce in¬ 
terfacce che permettono di visualizzare 
e manipolare con grande facilità e natu¬ 
ralezza immagini sintetiche tridimensio¬ 
nali in computer grafica. E' dal 1988 che 
è sul mercato ed i suoi visori sono fra i 
più costosi, apprezzati e diffusi al mon¬ 
do 


Prima puntata 

di Gaetano Di Stasio 

Nel 1990 Fakespace presentò alla 
stampa il primo prototipo che aveva tut¬ 
te le caratteristiche ancora conservate 
oggi nei modelli in produzione: traccia¬ 
mento dei movimenti a tecnologia opto- 
meccanica, due display a CRT, alta riso¬ 
luzione. ampio campo di vista. Le uni¬ 
che differenze fra i visori immersivi di 
allora e quelli attualmente in produzio¬ 
ne, sono sintetizzabili in un miglior feed¬ 


back sensoriale per l'incremento della 
risoluzione e l'introduzione del colore, 
ed il miglioramento dell'indossabilita e 
del bilanciamento. 

I due canali visivi basati su schermi a 
CRT miniaturizzati, uno per occhio con 
risoluzione di 1280x1024 pixel, garanti¬ 
scono una visione stereoscopica e per¬ 
mettono di massimizzare il feedback 
sensoriale (oltre un milione di pixel per 


300 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 






Foto I e 2 - Ancora un 'applicazione del Immersion WorkBench di carattere mi¬ 
litare sviluppata all 1 Advanced Tactical Visual Slmularion System realizzato col 
software Coryphaeus su macchine della Silicon Graphics II sistema è utilizzato 
nella pianificazione delle strategie e nella simulazione di eventi bellici e la relati¬ 
va rappresentazione degli scenari. 



occhio) ed il campo di vista che raggiun¬ 
ge i 110-140 grandi in orizzontale ed i 
90 in verticale. Questo permette di 
sfruttare appieno le capacità visive 
dell'operatore, inclusa buona parte della 
visione periferica. 

Il tracciamento dei movimenti è basa¬ 
to, come già sottolineato, su tecnologia 
opto-meccanica; tramite potenziometri 
posti alle giunzioni, tale tecnica permet¬ 
te di seguire il movimento dello speri¬ 
mentatore offrendo un tempo di latenza 
di circa 200 nsec, ovvero una frazione di 
millesimo di secondo e quindi oltre un 
ordine di grandezza in meno di quella 
espressa dal miglior sistema di traccia¬ 
mento a tecnologia elettromagnetica. 
Questo complesso sistema di pesi e le¬ 
ve, molto semplice In verità 
quanto efficace e manegge¬ 
vole, permette di utilizzare ot¬ 
tiche piuttosto pesanti per 
raggiungere risoluzioni eleva¬ 
tissime ed un campo di vista 
molto prossimo a quello uma¬ 
no senza alcun impedimento 
arrecato all'operatore. 

Inoltre la tecnologia usata 
per tracciare i movimenti, per¬ 
mette di raggiungere un'accu¬ 
ratezza ed una risoluzione (ri¬ 
spettivamente 4 mm e 0,1 
gradi) non sperimentabile altri¬ 
menti. Le informazioni acqui¬ 
site non sono poi soggette a 
degrado per "rumore ambien¬ 
tale” cui invece sono vincola¬ 


te altre soluzioni, per emissioni elettro- 
magnetiche secondane o per la presen¬ 
za d'oggetti metallici nelle vicinanze. 

Vediamo in dettaglio i singoli modelli 

Il BOOM3C (Binocular Omni-Oriented 
Monitor) dispone di un sistema opto- 
meccanico di tracciamento a bilanciere 
denominato "dolly" (foto 3). Questa so¬ 
luzione obbliga l'utente ad impugnare il 
dispositivo per mantenerlo aderente al 
viso, grazie a due piccoli manubri latera¬ 
li dotati di pulsanti direzionali. E’ molto 
usato in applicazioni scientifiche e inge¬ 
gneristiche. Il suo costo è di circa 95 
mila dollari 

Il modello FS2 (Fakespace Simulation 
System) è molto simile al BOOM nella 
struttura e nella tecnologia usata per il 


tracking, ma si differenzia per l'assenza 
del bilanciere e per le ottiche che pos¬ 
sono essere scelte dall'utente in funzio¬ 
ne dell'applicazione (campo di vista dai 
30 ai 140 gradi in orizzontale). Questo 
dispositivo è stato pensato per essere 
fissato alla testa, per lasciare le mani li¬ 
bere di operare eventualmente con al¬ 
tre periferiche. FS2 non è dunque un 
puro HMD (Head Mounted Display) né 
un puro HUD (Head Up Display) in 
quanto, pur essendo fissato alla testa, il 
peso del casco non grava sul collo dello 
sperimentatore. FS2 è ideale per appli¬ 
cazioni quali la simulazione e la guida di 
veicoli e la progettazione che necessita¬ 
no di lunghe sedute in immersione (foto 
5). 

Il modello PUSH Desktop 
Display (foto 4) è dotato di ot¬ 
tiche piuttosto simili a quelle 
adottate nel FS2, la grossa dif¬ 
ferenza, che ne fa un prodotto 
innovativo se non rivoluziona¬ 
rio nel suo genere, è la tecno- 


Foto 3 - In primo piano il BOOM3C 
con le pesanti ortiche sostenute dal 
contrappeso posto sul bilanciere 
Questa struttura di leve e pesi per¬ 
mette al visore di rimanere stabile 
nella posizione scelta dall'utente co¬ 
me se fosse sospeso in area L as¬ 
senza di peso permette inoltre una 
grande facilità d'azione il visore pud 
essere spostato in Qualsiasi direzione 
con assoluta agevolezza Ottima an¬ 
che l'impugnatura ergonomica dotata 
di una pulsantiera 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 


301 











Infine presentiamo il modello Immer- 
sive WorkBench, rappresentato nelle 
foto d'apertura. WorkBench è un tavolo 
retroproiettato in cui appaiono due im¬ 
magini percepite come un'unica imma¬ 
gine tridimensionale, che occupa lo spa¬ 
zio come se venisse fuori dallo scher¬ 
mo. 

Il funzionamento del dispositivo è 
semplice e si basa su una tecnologia 
già più volte descritta in questa sede. 
Sul piano di proiezione sono visualizzate 
alternativamente due immagini (in sin¬ 
cronia col refreshing), una volta per l'oc¬ 
chio sinistro e una volta per quello de¬ 
stro; gli occhiali a cristalli liquidi, indos¬ 
sati dallo sperimentatore, si occupano 
di indirizzare ciascuna immagine al ri¬ 
spettivo occhio, oscurando le lenti alter¬ 
nativamente. Il cervello umano le ricom- 


bina in un'unica 
rappresentazione 
tridimensionale, 
per l'effetto di per¬ 
sistenza delle im¬ 
magini sulle retine, 
che permette all'u¬ 
tente di percepire 
la profondità. 

Infatti, quando 
guardiamo una sce¬ 
na nella vita quoti¬ 
diana vediamo at¬ 
traverso i due occhi 
due differenti im¬ 
magini da due dif¬ 
ferenti angoli (quelli 
propri dell'occhio 
destro e sinistro), e nello stesso tempo 
il cervello analizza e percepisce la di¬ 
stanza degli oggetti e la profondità di 
campo attraverso la loro composizione 
e l'analisi delle sottili differenze dei due 
punti di vista. 

La frequenza di scansione verticale 
varia da 96 ai 120 hertz, per cui il frame 
rate è di circa 48-60 immagini al secon¬ 
do per ogni occhio. Per migliorare la 
qualità delle immagini è bene porre il 
WorkBench in una condizione luminosa 
controllata (penombra). 

I problemi che si sperimentano con 
dispositivi di questo tipo sono sostan¬ 
zialmente di due tipi; lo sfarfallamento 
ed il tempo di latenza deH'immagine 
Nei monitor a colori spesso si deve 
operare sul contrasto perché l'immagi¬ 
ne non decade con la dovuta rapidità, 
producendo un effetto "fantasma". Nei 
sistemi di proiezione utilizzati in Work¬ 
Bench questo problema è mitigato dalla 
qualità dei fosfori dei CRT del proietto¬ 
re. estremamente veloci soprattutto nel 
tubo verde. 

Lo sfarfallamento dell'Immagine è in¬ 
vece mitigato dall'elevata frequenza di 
scansione. 

Per permettere a due persone di ope¬ 
rare contemporaneamente durante una 
stessa seduta, il sistema è dotato del 
modulo DUO Con tale dispositivo sono 
proiettate sul piano di lavoro quattro im¬ 
magini in rapida successione: la destra 
e la sinistra per il primo sperimentatore 
e la destra e la sinistra per gli occhi del 
secondo. Questo comporta che ogni 
occhio è attivo solo per il 25% del tem¬ 
po. Per il rimanente 75% lo shutter 
dell'occhiale è opaco e l'occhio non ve¬ 
de nulla; ogni intervallo è di circa 8 milli¬ 
secondi. Con l'effetto di persistenza 
dell'immagine sulla retina questo tem¬ 
po risulta sufficiente per far percepire 
un'immagine abbastanza stabile. Co¬ 
munque tra breve verranno commercia- 


Foto 4 - II Fakespace PUSH e la versione desktop 
del BOOM 3C Basato su un rivoluzionano ed esclu¬ 
sivo sistema di navigazione. Intatti, i movimenti vir¬ 
tuali nelle simulazioni sono controllati dall'utente 
semplicemente e/tettuando delicate pressioni sul 
dispositivo che, assecondando i movimenti 
dell’utente, permette una navigazione interattiva 
molto etticace ed intuitiva 


Foto 5 - Il Fakespace FS2, molto simile al 
BOOM3C Questo visore non necessita di esse¬ 
re impugnato e quindi, lasciando le mani libere, 
può essere utilizzato nelle simulazioni interatti¬ 
ve Rimangono inalterati gli standard qualitativi 
del leedback, i vantaggi sulla quasi assenza di 
peso del dispositivo e l'efficienza di tracciamen¬ 
to della lesta Quello che vediamo in loto è il si¬ 
stema di guida virtuale usata dalla Chrysler Cor¬ 
poration, per il modello Dodge Durango che ve¬ 
drà la luce nei primi 
mesi del 98 L uso di 
un modello sintetico 
dell'auto, ha permesso 
la messa a punto della 
plancia e la disposizio¬ 
ne della strumentazio¬ 
ne di bordo nel modo 
più confortevole ed er¬ 
gonomico e senza al¬ 
cun prototipo fisico. 


logia adottata per il 
tracking dello 
sguardo che è poi 
l'origine del suo 
stesso nome; "PU¬ 
SH", "spingi", 

"premi". Essa è 
assolutamente ori¬ 
ginale e ne valoriz¬ 
za particolarmente 
la "caratteristica 
desktop" tutto ciò 
che bisogna fare 
per navigare è spingerlo leggermente, 
"push" appunto, in avanti, a destra, a 
sinistra o in alto. I pulsanti laterali per¬ 
mettono, come avviene nel BOOM, di 
selezionare o deselezionare strumenti o 
funzioni. Le delicate pressioni imposte 
al dispositivo assecondano i normali 
movimenti cui siamo soggetti durante 
un'esplorazione; ciò rende l'interfaccia 
estremamente intuitiva ed agevole, fino 
a fame uno strumento adatto a un am¬ 
biente di lavoro Infatti, ci si può opera¬ 
re tranquillamente per ore senza alcun 
fastidio o impedimento di sorta. Anche 
in questo caso è possibile acquistare 
separatamente treni di lenti per amplia¬ 
re il campo di vista dai 45 gradi, ai 60, fi¬ 
no ai 140 gradi, per una risoluzione di 
1280x1024 pixel per occhio. Il costo al 
pubblico è di circa 45 mila dollari. 


302 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 













jaiffó. Minala 


lizzati dalla StereoGraphics occhiali attivi 
con un tempo di transizione ridotto che 
migliorerà ancora la percezione. 

DUO risulta indispensabile per per¬ 
mettere a due operatori di lavorare in 
sessione cooperativa. Infatti, due speri¬ 
mentatori. anche molto prossimi, perce¬ 
piscono oggetti vicini secondo due pun¬ 
ti di vista differenti che devono essere 
riprodotti. Gli oggetti rappresentati pos¬ 
sono cosi essere manipolati da entram¬ 
bi con puntatori tridimensionali o guanti, 
grazie a un'interfaccia utente ad icone 
intuitiva: con un semplice gesto posso¬ 
no essere attivati strumenti o funzioni 

Immersive Workbench permette di 
variare l’inclinazione della superficie di 
proiezione da una configurazione piana 
a una configurazione quasi verticale II 
costo varia dai 65 mila dollari del model¬ 
lo base, agli oltre 100 mila dollari per la 
versione con DUO. 

Altro discorso merita il MedView: il si¬ 
stema di visualizzazione studiato per ap¬ 
plicazioni mediche. Questo visore è do¬ 
tato di ottiche con un campo di vista di 
soli 30 gradi per evitare distorsioni II 
treno di lenti, di elevatissima qualità, è 
adatto ad applicazioni in cui il chirurgo 
deve seguire l'introduzione di strumenti 
operatori nel corpo del paziente come 
nella chirurgia minimamente invasiva 
(endoscopia, artoscopia, laringosdopia 
ed altri esami con il suffisso -scopia in¬ 
globati nella locuzione video-chirurgia). 
Normalmente questi interventi sono 
guidati da immagini video proiettati su 
monitor e ripresi da una telecamera mi¬ 
niaturizzata e da immagini acquisite da 
raggi X, tomografia computerizzata, ri¬ 
sonanza magnetica. 

Recente è l'introduzione sul mercato 
del puntatore denominato Pinch, il 
guanto sensorizzato dotato di interfac¬ 
cia elettronica e software di gestione 
per ambienti PC e SGI. Il sistema di 
tracciamento è a tecnologia elettroma¬ 
gnetica, mentre il rilevamento della po¬ 
stura delle dita è garantito da sensori 
elettrici che variano la propria condutti¬ 
vità proporzionalmente al grado di fles¬ 
sione. Ciò evita di avere fili e cavi volan¬ 
ti, come nel caso delle fibre ottiche, ed 
elimina in un sol colpo il problema della 
taratura permettendo all'utilizzatore di 
usufruire del dispositivo quasi come di 
un mouse 3D. Il costo del kit è di circa 
duemila dollari, e comprende un guan¬ 
to, i driver, la centralina elettronica di 
comando Ogni guanto aggiuntivo costa 
cento dollari, mentre il sistema di trac¬ 
ciamento nello spazio, a tecnologia elet¬ 
tromagnetica. non è inclusa 

A questi prodotti si affianca la Fake- 
space VLIB, una libreria software per 


l'integrazione dei visori Fakespace in 
applicazioni grafiche che girano su mac¬ 
chine SGI. 

Infine due parole su Molly. Molly è 
una piattaforma mobile teleoperata, 
cioè un robot dotato di "occhi e collo” 
che si muove seguendo la direzione 
verso cui è volto lo sguardo dell'opera¬ 
tore sul BOOM L'utente ha cosi la pos¬ 
sibilità di porre in un ambiente remoto il 
robottino. e di guidarne lo sguardo, le 
funzioni e le operazioni tramite il visore 
della Fakespace. Molly dirige lo sguardo 
dove l'utente volge il proprio, attraverso 
il BOOM con notevoli risvolti pratici nel 
settore della telerobotica avanzata e 
della telepresenza. 

Per ulteriori informazioni: 

Fakespace. Ine. 

241, Polaris Avenue 
Mountain View - CA 94043 USA 
Tel. 141515263970 
Fax 1415)688 1949 
http://www. fakespace com 


Forte Technologies 

Uno dei caschi a basso costo, di clas¬ 
se consumer, più 
diffuso è quello 
proposto da Forte 
Technologies. 
l'Head Mounted 
Display VFX1 
Headgear (foto 6). 

Ne abbiamo scritto 
in maniera molto 
dettagliata in una 
overview pubblica¬ 
ta sul numero 163 
di MC 

Ricordiamo in 
questa sede solo 
che tale dispositivo 
è dotato di un si¬ 
stema di traccia¬ 
mento ibrido (VOS, 

Virtual Orientation 
System) progettato 
e brevettato dalla 
stessa Forte, che 
traccia ogni movi¬ 
mento fornendo le 
coordinate spaziali della testa dello spe¬ 
rimentatore. Le ottiche sono formate 
da un treno di lenti e da due visori a 
LCD da 0 7 pollici (10.6 mm x 14 3 
mm) a matrice attiva a 256 colori, 
789x230 pixel; il campo di vista è di 
35 2 gradi in verticale. 53 in orizzontale 
e 56 1 in diagonale. La distanza interpi- 


pillare e la messa a fuoco è regolabile 
separatamente per ogni occhio, ren¬ 
dendo non necessari gli occhiali per i 
miopi. Il costo del casco è inferiore ai 
900 dollari. 

Al VFX1 si affianca un sistema di 
puntamento proprietario, denominato 
Cyberpuck, dotato di tre bottoni pro¬ 
grammabili. Il costo del CyberPuck è di 
soli 40 dollari. 

Proposto dalla Forte Technologies è 
inoltre lo Stereoscopie Video Distribu- 
tion System (SVDS) che utilizza input 
video e audio, mono o stereo, per diri¬ 
gerli verso sei caschi VFX1 collegati in 
parallelo o 12 caschi utilizzando il Re¬ 
mote Mute Feature (RMF). Un'altra 
configurazione permette di collegare 
contemporaneamente fino a 15 caschi, 
per proiezioni simultanee. Il dispositivo 
RMF permette inoltre di pilotare caschi 
anche molto distanti attraverso link via 
RS232. Il sistema SVDS costa 3000 
dollari mentre l'unità RDU 1400 dollari. 

Novità assoluta è l'introduzione sul 
mercato di altri due caschi a prestazioni 
verticali: VFX300 e VFX900 Questi di¬ 
spositivi combinano grafica ad alta riso¬ 
luzioni e suoni ad alta fedeltà. Sono do¬ 
tati di un treno di lenti denominato 
SmartVisor e di ottiche di qualità basa¬ 
te su LCD a matrice attiva rispettiva¬ 


mente di 300 mila e 900 mila pixel per 
occhio. Il sistema di tracciamento inte¬ 
grato è sempre il VOS, patentato dalla 
casa madre. 

Per ulteriori informazioni: 

Forte Technologies, Ine. 

2615. West Henrietta Road 
Rochester. NY 14623 
Tel. 1716) 427 8595 
Fax (716) 292 6353 
|'1 ’tp Y/www. tortevr corr\ 



Foro 6 - Il kit VFXI 
della Forte Tecnno- 
logies 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


303 










IiMffól ffiiMi 



Virtual Vision 


luminosità dello schermo), un ricarica 
batterie, il libretto istruzioni, cuffie Hi-Fi 
stereo 

Il gruppo ottico è molto compatto, il 
display è a colori con 307 mila pixel ed il 
peso non supera i 140 grammi, le lenti 
sono intercambiabili, antiurto ed anti 
graffio, l'astina nasale è sostituibile con 


l'altra più piccola a corredo ed eventual¬ 
mente rimovibile- Le lenti riflettenti so¬ 
no collocate su un carrellino lungo la li¬ 
nea di vista, per rendere possibili piccoli 
movimenti in verticale e orizzontale, per 
posizionare l'immagine nel campo visi¬ 
vo (inclinazione orizzontale) e per met¬ 
terla a fuoco (in verticale). 


I caschi di Virtual Vision sono di clas¬ 
se industriale, nel senso che sono de¬ 
stinati a un uso intensivo in ambienti di 
lavoro anche estremi. Il compito affida¬ 
to a questi dispositivi è di proporre sulla 
linea di vista dello sperimentatore, infor¬ 
mazioni e dati utili durante la propria 
l'attività. La vista è infatti del tutto libera 
tranne che per una porzione dello 
sguardo in cui è posto un piccolo visore 
a LCD di 640x480 pixel. 

L'immagine (1 pollice di lato) viene 
percepita come se provenisse da un 
grande schermo "virtuale" di 34 pollici, 
in sovrimpressione alla scena reale, di¬ 
stante dai 3 ai 4 metri dallo spettatore. 
L'immagine video occupa solo una par¬ 
te del campo visivo e le lenti, perfetta¬ 
mente trasparenti, permettono allo 
spettatore di guardarci attraverso come 
in un normale paio d'oc¬ 
chiali. 

Questo strumento ci fa 
ritornare alla memoria il 
discorso sulla "Augmen- 
ted Reality", ovvero sulla 
"Realtà Aumentata", in 
cui non viene radicalmente sostituito il 
mondo reale con una simulazione sinte¬ 
tica, ma sulla base della scena reale so¬ 
no aggiunti particolari o dettagli esplica¬ 
tivi: con una battuta potremmo dire "né 
'virtuale' né 'artificiale', semplicemente 
'aumentare'". Con ciò intendiamo dire 
che l'operatore non si allontana dall'am¬ 
biente reale che lo circonda, non viene 
fisicamente proiettato in un mondo arti¬ 
ficiale, ma rimanendo con i piedi per 
terra nel proprio ambiente di lavoro ha 
la possibilità di accedere ad informazio¬ 
ni aggiuntive, con testo, immagini di 
sintesi pre-registrate o calcolate in tem¬ 
po reale che si sovrappongono alla vista 
degli oggetti reali, integrandoli, comple¬ 
tandoli allo scopo di approfondirne la 
conoscenza. 

La possibilità di offrire innanzi agli oc¬ 
chi dell'operatore informazioni su ciò 
che sta avvenendo intorno o sugli ele¬ 
menti su cui si sta operando, è fonda- 
mentale in situazioni di pericolo in cui è 
importante il contatto con la base ope¬ 
rativa. 

II casco di Virtual Vision, il V-Cap 1000 
(foto 6 e 7), è dotato di un sistema di ri¬ 
cezione via radio indipendente e un si¬ 
stema di comando vocale. Il kit com¬ 
prende, inoltre, due lenti intercambiabili 
(una trasparente e l'altra opacizzata per 
la visione in ambienti molto luminosi), 
una cinghietta a strappo per assicurare 
gli occhiali al capo, una batteria Ni-Cad 
(3 ore di durata minima, funzione della 


304 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 



















Il costo del kit. completo di moduli 
software per lo speech recogmtion, è di 
circa cinquemila dollari 

Per ulteriori informazioni: 

Virtual Vision, Ine. 

7659, 178 th PI.. N.ER 
Redmond. WA 98052 
Tel. (206) 882 7878 
Fax (206) 882 7373 
E-mail lntoi/byirtualvision coni 
Web ITyiviv virtualvision corri 


Virtual Research 
Systems 

Virtual Research è un'azienda storica 
nel mondo delle periferiche per realtà 
virtuale. Il primo prodotto fu il Flight 
Helmet presentato nel '91, uno dei pri¬ 
mi HMD a basso costo. 

Da allora il mercato ha assunto una 
sua specificità e una diversificazione 
spinta, che giustifica l'ampia scelta di 
soluzioni disponibili. 

Il prodotto di maggior successo in as¬ 
soluto è stato il VR4, un casco a basso 
costo presentato nel '94 ed ancora oggi 
in vendita, anche se ormai di fatto sosti¬ 
tuito da un prodotto con stesse caratte¬ 
ristiche e prezzo, ma con un design più 
accattivante: il VR4000. Il prezzo fissa¬ 
to. per singola unità, è di 250 dollari, 
estremamente interessante ma comun¬ 
que destinato a calare per commesse 
che vanno oltre le dieci unità. Il disposi¬ 
tivo e stereoscopico essendo dotato di 
due LCD a matrice attiva con una risolu¬ 
zione di 742x230 pixel; le caratteristiche 
salienti sono campo di vista di oltre 60 
gradi in diagonale, grande leggerezza 
(solo 900 grammi), ottimo bilanciamen¬ 
to, grande resistenza agli urti. Il merca¬ 
to di riferimento è ovviamente quello 
home-consumer senza trascurare l'in¬ 
trattenimento di massa. 

I due AMLCD sono matrici di circa 33 
millimetri con una risoluzione per oc¬ 
chio di oltre 170 mila pixel, la distanza 
interpupillare può essere variata dai 52 
ai 74 millimetri, per essere indossarle 
anche da bambini (ricordiamo che la di¬ 
stanza delle pupille in un adulto è di cir¬ 
ca 70 mm). E’ possibile inoltre connet¬ 
tere il VR4000 ad un sistema S-VHS o 
ad una RS-170A. 

Altri due modelli, appena sfornati dal¬ 
la Virtual Research, sono il V6 ed il V8 II 
V6 (foto 9) è basato su AMLCD con ri¬ 
soluzione di 640x480 pixel, ma con una 
qualità ed una stabilità dell'immagine 



(«oh '«lomm» MOM 

Swhiim Cingerai 


Dotato* Front 

Shai 


Foto 9 e IO - Il casco 
V6 ed il casco FS5 di 
Virtual Research. 


non paragonabile col VR4000 Anche 
l’indossabilità e la portabilità è indubbia¬ 
mente migliore, mentre la possibilità di 
operare su contrasto e luminosità 
dell'immagine permettono un miglior 
controllo del feedback. Le ottiche, dota¬ 
te di oltre 300 mila pixel, permettono 
un campo di vista di circa 60 gradi in 
diagonale, stessa variabilità interpupilla- 
re del modello VR ma un peso di circa 
100 grammi inferiore, per un prezzo che 
però sfiora gli ottomila dollari. 

Il modello V8 è invece appena entrato 
sul mercato ad un prezzo di oltre 13 mi¬ 
la dollari. Il prezzo è indubbiamente ele¬ 
vato per un visore stereoscopico basato 
su tecnologia a LCD a matrice attiva, 
ma la risoluzione di cui può vantarsi è 
paragonabile a un buon visore a CRT 
miniaturizzato. Dispone infatti di una ri¬ 
soluzione di quasi un milione di pixel 
per occhio, grazie a sei LCD applicati al¬ 
le due ottiche e che garantiscono 
1920x480 pixel a tema. Le altre caratte¬ 
ristiche del V6 sono identiche agli altri 
modelli. 

Infine i caschi FS5 e FS5i di 18 mila e 


22 mila dollari, ba¬ 
sati su tecnologia a 
CRT. Tali modelli, 
in foto 10. sono 
basati su CRT mi¬ 
niaturizzati della 
Tektronix in bianco 
e nero, hanno una risoluzione di 800 li¬ 
nee orizzontali (che diventano 600 se 
connesso ad un S-VHS) ed un sistema 
ad otturatori a cristalli liquidi che fungo¬ 
no da light filter comandati elettronica¬ 
mente per rendere visibili i colori. FS5 
garantisce un campo visivo che va in 
diagonale dai 55 gradi ai 76 (100% di 
overlap o 50%). Le ottiche, proprietarie, 
sono in materiale plastico e permettono 
di variare la distanza interpupillare, co¬ 
me per gli altri modelli, fra i 52 ed i 74 
millimetri, Il peso supera il chilo, che ri¬ 
sulta abbastanza ben bilanciato Anche 
l'FS5 può essere connesso ad un siste¬ 
ma S-VHS o ad una RS-170. 

Per ulteriori informazioni: 

Virtual Research Systems. Ine. 

2326. Walsh Ave. 

Santa Clara. CA 95051 USA 
Tel. (408) 748-8712 
Fax (408) 748-87)4 
E-maii rviriualres&aai. coni 
l^fto/Aviviv virtualresearch coni 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


305 

























a cura di Corrado Giustozzi 


La "Push Technology" 

Abbiamo fatto nei numeri scorsi una panoramica della 
tecnologia di cui tutti parlano, proprio “dai blocchi di 
partenza”. Infatti i due grandi contendenti, Netscape e 
Microsoft, erano due mesi fa entrambi in fase di beta testing. 
Ora i canali di IE 4.0 sono arrivati, Netscaster cresce ma sia 
Backweb che PointCast sono cresciuti a loro volta. Vediamo 
allora cosa installare e se davvero la rivoluzione è arrivata. 


Seconda puntata 


di Sergio Pillon 


Figura 1 - I canali 
italiani. La guida ai 
canali e ben detta¬ 
gliata. ma la “ navi¬ 
gazione " pratica¬ 
mente non esiste. 
Evidentemente in 
Microsoft non si è 
scelto di realizzare 
dei temi, come 
hanno tatto altri, 
ma di mettere In 
evidenza dei mar¬ 
chi. 



Un "Internet Year" secondo Netsca¬ 
pe è un periodo di tempo diverso 
dall'anno che tutti noi vediamo passare 
con lo spumante alla mezzanotte del 
31 dicembre; secondo questa idea, ri¬ 
presa da molti altri in Internet, un anno 
dura tre mesi e la cosa drammatica è 
che probabilmente questo è vero! Ci 
sono aziende nate, cresciute, passate 
di proprietà, diventate enormi in meno 
di dodici mesi ed altre passate nello 
stesso periodo più volte dalle stelle al¬ 
le stalle 

Ecco perché quando si parla di rivo¬ 
luzione, come diceva a proposito di In¬ 
ternet un rappresentante della Harvard 
Business School, non si possono fare 
previsioni ma solo controllare gli avve¬ 
nimenti frequentemente se si vogliono 
fare delle ipotesi. 

Conviene investire le proprie risorse 
nella realizzazione di un canale Web 7 
Una azienda senza un canale avrà effi¬ 
cacia nella propria presenza sulla Re¬ 


te? Un curioso di Internet cosa deve 
installare sul disco rigido e cosa deve 
temere? Uno sviluppatore dove inve¬ 
stire risorse umane e denaro per impa¬ 
dronirsi di questa tecnologia? 

Stavolta facciamo una panoramica 
sull'altra faccia della luna, il push ovve¬ 
ro i "canali". Netscape e Microsoft 
hanno incorporato la tecnologia ma 
questa non è il loro "core business", la 
fonte principale dei loro guadagni. 


mentre altre sono nate e crescite gra¬ 
zie a questa tecnologia 
Internet Explorer 4 (fig 1) ha presen¬ 
tato i canali in versione definitiva: ma 
chi ha ricevuto il CD-ROM italiano sarà 
rimasto molto probabilmente deluso 
dai canali che Microsoft Italia ha inseri¬ 
to. Canali essenzialmente vuoti, con le 
stesse informazioni presenti nei siti 
tradizionali, con una scelta di mettere 
esclusivamente editori Dove sono il 


306 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


















divertimento, i viaggi, le reti civiche, la 
sanità? Possibile che nessuno realizzi 
canali in questo settore? Troviamo in¬ 
vece Rai, Stream, Mondadori, Repub¬ 
blica, Online Publishing, che non mi 
pare rappresentino il panorama italiano 
e neppure quello degli sviluppatori, i 
quali oltretutto sembra che non siano 
stati neppure contattati. Che quelli in¬ 
seriti almeno in questa prima edizione 
di IE, rappresentino il panorama... de¬ 
gli amici di MS Italia? Inoltre manca un 
motore di ricerca "serio" sui canali, 
trovate se qualcuno parla di modelli¬ 
smo ad esempio. Vediamo allora quelli 
maturi, Backweb e PointCast, ambe¬ 
due arrivati alla versione 2, (3.0 
Backweb e 2.0 PointCast) 


PointCast e Backweb 

Le URL: [http.//www. PointCast corri 
ed hitn.//www. ba ckweb coni 

Probabilmente PointCast è stato il 
primo tra i due ad arrivare con un Client 
proprio alla tecnologia Push ed è cre¬ 
sciuto man mano che gli standard si 
sono modificati, integrando pian piano, 
anche grazie ad un accordo con Micro¬ 
soft. l’evoluzione tecnologica. In effetti 
la politica da Roma imperiale di Micro¬ 
soft in questo settore sta dando frutti. 

Per chi avesse un ricordo sfumato 
della politica Romana un rinfresco: Ro- 
mà non conquistava mettendo a ferro 
e fuoco le città, come facevano i Van¬ 
dali (il termine atti vandalici ancora in 
uso dà un'idea dei metodi usati...) ma 
includeva, spesso con minime perdite 
militari, le città importanti neH'impero, 
che lo fossero per motivi logistici, stra¬ 
tegici od economici. Questa politica 
era spesso frutto di una trattativa intel¬ 
ligente e nasceva da un calcolo politico 
globale eticamente più "soft", ma al¬ 
trettanto spietato. I Vandali arrivarono 
a mettere a ferro e fuoco Roma, ma 
come sia finita lo sappiamo tutti! Che 
dite, Gates senza occhiali somiglia a 
Giulio Cesare? Per chi crede nella rein¬ 
carnazione si tratta di una prova a favo¬ 
re! 

Comunque sia, PointCast ha "incor¬ 
porato" Internet Explorer, con molte 
porzioni della versione 4.0, e natural¬ 


mente supporta il Channel Definition 
Format, CDF di Microsoft. Meglio direi 
che Microsoft ha incorporato PointCa¬ 
st! 

Backweb comprende una "Virtual 
Java Machine" sempre di Microsoft, 
ma per il browser si appoggia ad uno 
esterno, Netscape o Microsoft, e nella 
versione attuale non supporta i canali 
realizzati secondo il CDF. 

Le dimensioni dei file 
ed il Browsing 

Quando ho cercato di installare la 
versione finale di IE 4.0 via Internet, 
pur disponendo di una 64 KB collegata 
alla Rete mi sono arreso in fretta: oltre 
20 megabyte (nella versione " light", 
su CD sono oltre 65!), decisamente 
troppi per un FTP Backweb si presen¬ 
ta con un file di 3.0 Megabyte, 3.5 MB 
PointCast, tutti e due richiedono un 
tempo ragionevole, anche se a mio pa¬ 
rere quando si supera la mezz'ora di 
collegamento per ricevere qualcosa il 
tempo diventa davvero troppo. 

PointCast ha anche un mini, e non 
tanto mini, browser: credo si tratti del¬ 
la famosa (?) DLL di Microsoft brow- 
ser-fai-da-te che permette ai program¬ 
matori in Visual Basic di mettere un IE 
4 nei propri programmi. 

A proposito di tempi di download, la¬ 


sciatemi fare un inciso per un program¬ 
ma shareware che ritengo indispensa¬ 
bile: Getright della Headlight softwa¬ 
re, lo trovate su http://www.headliqht- 
sw.com/aetnaht.html . Si tratta di un 
programma che si prende cura della ri¬ 
cezione dei file, addirittura controllan¬ 
do, se state ricevendo un programma 
shareware, se tra i siti a lui noti qualcu¬ 
no è più veloce e facile da raggiungere 
dal provider da cui arrivate in Internet, 
per decidere il sito più veloce. Per di 
più e soprattutto se il server lo suppor¬ 
ta consente di riprendere il trasferi¬ 
mento del file da dove si era interrotto 
ad esempio se è caduta la linea o ci 
sono stati problemi. Il mio rapporto 
con Internet è nettamente migliorato 
da quando uso Getright Per esempio 
mentre sto scrivendo questo articolo 
sto ricevendo via Internet, connesso 
con MC-link. l’ultima versione dell'an- 
tivirus dalla MacAfee, 4 6 MB: ben set¬ 
te volte il download è stato interrotto 
ed è ripreso da un altro server. Non lo 
avrei mai ricevuto se non fosse stato 
per questa utility. 

Dopo quindi una buona mezz'ora di 
attesa possiamo avviare l'installazione 
che sia per PointCast che per Backweb 
è assistita da un menu di aiuto comple¬ 
to. Più scarno per Backweb, molto più 
dettagliato per PointCast, per "tecnici" 
il primo, per inesperti il secondo: addi¬ 
rittura bisogna essere collegati per 
configurare Backweb, che dialoga con 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


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Connections" 

directory 


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e<tt/n«mov« Vour Connaotlon 




n 

PelntCaat 


Figura 3 - I canali esterni. 
Dall'elenco si va nelle connes¬ 
sioni, il bottone apposi avvia la 
pagina web (Fig. 4). Ci si collega 
ed ecco l'elenco, si seleziona II 
canale che Interessa ed eccolo 
che appare nel menu interno di 
PointCast (fig. 5). 


gamento, nessun proble¬ 
ma di non avere l'ultimo 
canale arrivato (fig. 2) 


il server durante l'installazione! Molto 
piu accomodante è PointCast, che si la¬ 
scia configurare e poi consiglia di colle¬ 
gati per completare il lavoro. Natural¬ 
mente tutti e due ricevono gli aggior¬ 
namenti direttamente durante il colle¬ 


Configurazione 

La scelta dei canali è la 
parte importante. Tutti e 
due vengono installati 
con alcuni canali preconfi- 
gurati, ma mentre 
Backweb ha solo il mini¬ 
mo indispensabile, Point¬ 
Cast chiede alcune infor¬ 
mazioni personali durante 
l'installazione (opzionali) e 
si preconfigura secondo- 
quanto-lui-ha-capito-di- 
me Insomma un'installa¬ 
zione intelligente, che si 
scontra con gli stupidi co¬ 
me me che ad esempio 
essendo medici sono cu¬ 
riosi di., politica interna¬ 
zionale. Un aiuto per le persone meno 
esperte, una dannazione se ci si fida: 
il programma si collega per aggiornarsi 
ed impiega un'ora di collegamento per 
ricevere un elenco di informazioni inu¬ 
tili e non richieste, tipo le immagini dal 


satellite delle temperature negli Stati 
Uniti, ecc. 

I canali configurabili sono al massi¬ 
mo nove per PointCast, nato agli albori 
di questa tecnologia, ma la soluzione e 
stata trovata. È stato aggiunto un cana¬ 
le "connessioni" attraverso il quale in¬ 
serire, come sottocanali, quelli realizza¬ 
ti successivamente. Insomma, ci sono 
i canali di Serie A e quelli di serie B. Se 
vi accordate (e probabilmente pagate 
profumate royalty) con questi signori 
siete in serie A, altrimenti... (figg 3-4- 
5) 

II bello è che persino Microsoft è in 
serie B. Infatti per il canale del Micro¬ 
soft Network bisogna andare su con¬ 
nessioni, ci si collega ad Internet e vie¬ 
ne visualizzata la pagina "aggiungi un 
canale..." con l'indice per argomenti. 
Tra questi ci sono i Premium Channel, 
quelli di serie B.. primi in classifica, 
quasi A e quelli B "scamuffi" cioè tutti 
gli altri. Non c'è da stupirsi se General 
Motors e Volvo non abbiano inserito i 
loro canali in PointCast! 

Backweb è per la parità un elenco 
semplice, una pagina Web dove trova¬ 
re gli altri, Un numero (non specificato) 
teoricamente infinito di canali di sene 
A, tutti sullo stesso piano: certo, se 
supportasse il formato CDF (fig 6) 

In ultimo una considerazione: il 
browser incorporato di PointCast è 
molto comodo, ma se usate già Inter¬ 
net Explorer 4 disabilitatelo. Si tratta di 
una versione "alleggerita" di quest'ul¬ 
timo, ma è come se vi avessero ven¬ 
duto una moto alleggerita . senza co¬ 
pertoni! Non è possibile salvare, invia- 


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re una pagina per e-mail, tutte le fun¬ 
zioni che appaiono utilizzando il tasto 
destro del mouse assenti, insomma va 
bene se non avete nulla ma IE 4 è ol¬ 
tretutto gratuito... 

Considerazioni 

generali 

Avrete capito come sia difficile para¬ 
gonare due prodotti alla fine molto di¬ 
versi per cui preferisco darvi alcune in¬ 
dicazioni generali dell'uno e dell'altro, 
per aiutarvi nella scelta. 

Gli infoflash sono alla base delle 
informazioni che invia Backweb Si trat¬ 
ta di pacchetti preconfezionati, che 
contengono animazioni ed informazioni, 
Attualmente non mi sembrano un gran¬ 
ché efficienti. In figura 7 un bannermo, 
solo con il titolo dell'informazione che 
avvia il browser: ben 140 KByte per ve¬ 
derlo apparire, mi pare una follia 
D'effetto, senza dubbio, ma chi lo ha 
pensato sicuramente non usava il te¬ 
lefono per collegarsi alla Rete. Arrivano 
gli screen saver ma in formato BMP 
immagino, visto che mi arrivano imma¬ 
gini da 700-800 KByte. Non sono riusci¬ 
to a capire se viaggiano compressi, sa¬ 
rebbe teoricamente possibile, ma non 
mi è sembrato. 

La sicurezza viene completamente 
dimenticata da PointCast. Un canale 
XXX che inviasse applet Java "malizio¬ 
si" potrebbe teoricamente ed anche 
praticamente creare problemi. Nessun 
controllo sulle opzioni Java, a meno 
che non sia nascosto o che usi quelle 
di IE 4 che ho sul computer Apparen¬ 
temente la parola sicurezza non appare 
in nessuno dei menu esplorati, ed io un 
giro approfondito l'ho fatto. In 
Backweb invece la sicurezza è una del¬ 
le opzioni del canale, configurarle sin¬ 
golarmente addirittura fino a consentire 
l'uso dei plugin di Netscape Java natu¬ 
ralmente può essere controllato attra¬ 
verso queste opzioni (fig 8) 

Lo screen saver è un componente 
importante: PointCast lo usa per realiz¬ 
zare una presentazione in stile Power¬ 
Point delle informazioni, con animazioni 
effetti e colon; Backweb consente ai 
canali di inviare propri screen saver op¬ 
pure usa questi momenti per ripresen¬ 
tare gli infoflash che sono arrivati nel 
frattempo. Molto più pirotecnico l'uno, 
più "tranquillo" l'altro. Tutti e due han¬ 
no una barra che si può inserire o disin- 


Figura 6 - Eccoli i ca¬ 
nali di Backweb.Un 
elenco nutrito e sem¬ 
plice da utilizzare, che 
si aggiorna automati¬ 
camente con il simbo¬ 
lino new a fianco delle 
novità. 





News Delivery 


Fluor oveiE-mail subnoena 




Figura 7 - Ecco il malefico infoflash di Backweb. 
Con lo stesso tempo si ricevevano almeno tre 
pagine web. mi sembra un po' troppo anche se 
l'ingrandimento tipografico lo accentua si tratta 
solo di 5 06 x 56 pixel fio uso una risoluzione di 
1024x768 ed il banner viene proporzionato alla 
nsoluzione dello schermo). 


Figura 8 - Una sicurezza che arriva a consentire 
persino l'uso di eseguibili tcertamente, altnmen- 
tl come sarebbe possibile l'aggiornamento via 
canale?). PointCast fa la stessa cosa, ma con 
una possibilità di controllo molto minore, certo i 
canali sono più "chiusi" ma un controllo sugli 
active X e su Java non 
guasterebbe . 


CllM Sacarity - Z0N»t 


EH 



serire che mostra con il solito scorri¬ 
mento orizzontale, da titoli di coda, le 
informazioni presenti.I 
Pubblicità; si signor Mike, capisco 
che senza di lei molte cose non sareb¬ 
bero possibili... ma come viene usata 
in PointCast mi pare davvero troppo lo 
sviluppatore dovrei fare un canale bel¬ 
lissimo in modo che tutti si scarichino 
PointCast e mentre vedono il mio cana¬ 
le gli arriva la pubblicità di un altro? Ma 


siete matti? Pensa¬ 
te se mentre state 
vedendo Telemon- 
tecarlo vi si aprisse 
una finestra nella 
quale appare la 
pubblicità di Canale 
51 Backweb è mol¬ 
to piu sobrio, ma e 
anche ovvio il di¬ 
verso bersaglio 
Backweb vuole 
vendere il software 
per realizzare i ca¬ 
nali, PointCast gli 
spazi pubblicitari 
secondo un'architettura aperta si ma 
per modo di dire Infine trovo abbastan¬ 
za contorto che nella configurazione di 
PointCast mi si chieda di inserire la mie 
informazioni personali (opzionali, per 
carità, ma servono a configuralo per 
me...) e poi mi si dice che “qualche 
volta " (naso lungo chilometri) “et viene 
chiesto da alcune qualificatissime 
aziende di fornire informazioni persona¬ 
le su nostri clienti. Seleziona qui se non 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


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Mmvitai 


Mi costi? Ma g uanto mi costi? 

P 

i er un'azienda la presenza su Internet è un costo annuale 
che sta entrando nei budget. Come si fa a sapere se i soldi che si 
stanno spendendo corrispondono davvero al risultato? Non par¬ 
liamo di effetto e di ritorno deirinvestimento. ma solo di con¬ 
gruità dei prezzi. 

mtpy/www netbZb comLcatJìirWgl w gL.acC-hj.YS per collegarsi 
ad un sito dove queste informazioni costituiscono il pane quoti¬ 
diano. 

È uscito recentemente un rapporto che analizza quanto si 
spenderebbe negli Stati 

llrm inuch does it cost to 
Iniild ii Web site 
(September ' 97 ) 


Uniti per le attività Web 
di tre ipotetiche aziende. 
La ACME Sprockets 

una piccola azienda che 
non è ancora certa di vo¬ 
lerci essere, ha bisogno 
di Hosting (spazio per al¬ 
cune pagine), un domi¬ 
nio ed alcuni indirizzi di 
posta elettronica. Insom- 
ma un piccolo sito di una 
ventina di pagine, un ser¬ 
vizio di assistenza per 
posta elettronica o fax, 
cinque accessi, alcuni 
form nel sito per riceve¬ 
re informazioni dai clienti 
Investments R Us 
una presenza media, ha 
una propria intranet, vo¬ 
gliono fornire informazio¬ 
ni ai proprio clienti (inve¬ 
stitori) sullo status del 
rapporto via Internet con 
uno spazio protetto da 
password, molto funzio¬ 
nale ma anche "carino", 
con una barra in Java che 
permetta ai clienti di es¬ 
sere aggiornati in tempo 
reale Server virtuale, 25 
accessi, servizi di databa¬ 
se, circa 100 pagine 
The Blockmonster 
Entertainment Corp 
una grande azienda di di¬ 
schi, nastri, video. 


A look <ttpncts for thr*t hyrpockitical m*rktt*rs 
o»i tht Web 

Sù>»*«i»* ST u» 

«85.000 *115.000 WMMO 

lAfritr « 30.500 frn.w |mmw " 


118.900 189.1 


9,150 il 175.000 
140.000 «160,000 1400.000 


A,nl’7 



9’ 

|*T7.175 js3lt.l2S |r3«J00 

' *«.500 «166.500 «465.980 
130,600 «57.000 «202.000 
8.750 «1.037.500 
«175.000 

812575 «69Ì750 «242J0C 
«10.325 «81.750 «312.500 
«14,500 «44.500 «170,000 
«R695 (S45.975 «305.000 
«15125 j«73.063 «596.073 




llon iimcli does it cost to 
build a Web site (per hour) 


Simri 

DalakM* hipMMi 

Fin* p»r boni 

: 41 

Jn»Sk>hnm 

fi!» 

Cjfrtmau 

*125 

latxf k • J*»f» 

1123 

tei —*—« 

ili» 

B.o. HTML 

1VU 


U-H.H5i-li.J-. 
UfK Aiwe bpivttM* 


W< Mk«a IMI pattieniatiu| Yk cb lic.flopc.» lo pie 
m Itotaf) pncei fot «kupi. jh« panoimi* mm! «He 
plauuni* Hct» u a btraliW» ni rii» Itti fot ui 
cote lidi 


. 


Figura 10 



Mrdiifl pnt*» far aldine 



»- « - •* 


Figura 9 


software Voglio¬ 
no giochi in 
Shockwave, un 
database che per¬ 
metta di creare 
pagine personaliz¬ 
zate sui gusti dei 
visitatori, un data¬ 
base dei visitatori, 
uno spazio per il 
chat, banner da 
mettere nei siti 
principali, forse 
V vorranno vendere 
" I sulla Rete e vo- 

Figura il gliono fare alcuni 

test. Hanno quindi 

bisogno di un sistema di transazioni sicure oltre all'hostmg di un lo¬ 
ro server Certamente si tratta di uno schema un po' riduttivo, non 
si sa se ci sono o ci saranno aggiornamenti nei database e molto 
altro, ma è sufficiente per fare un'analisi di massima I risultati di¬ 
visi per citta in figura 9, costi orari e per inserimento di data base 
nelle figure 10 e 11 


vuoi che le diamo ... ", Ovviamente il 
box non è selezionato, se non capisci 
bene la doppia negazione è fatta un in¬ 
dirizzo di e-mail da cambiare, un dato in 
più in un file di direct marketing con 
buona pace del Garante per la Privacy 
italiano! 


Conclusioni 

Qual è meglio? Nessuno dei due. fine 
dell'articolo Sarebbe troppo banale 
Mi sembra chiaro che si tratta ancora di 


una tecnologia più che di un metodo di 
invio di informazioni. Sicuramente le 
tecnologia ha delle cose perfettibili, e le 
nuove versioni saranno sicuramente mi¬ 
gliorate. ma soprattutto è la strategia 
generale che deve essere perfezionata. 

PointCast si presenta come una rivi¬ 
sta che ogni giorno si crea con il contri¬ 
buto di alcuni che sostengono il pro¬ 
gramma. Si paga con la pubblicità, è 
semplice da usare e configurare, molto 
ben studiata sul piano grafico, poco 
"aperta" Backweb è molto più configu¬ 
rarle. ricco di opzioni importanti, un ve¬ 


ro contenitore di informazioni che per 
ora richiedono alcune migliaia di dollari 
di investimenti per essere preparate e 
messe in rete con l'acquisto di un ser¬ 
ver specifico ed i vari tool per confezio¬ 
narle. 

Per gli sviluppatori il consiglio è di 
partire per ora con investimenti mimmi, 
il formato CDF è il più semplice, ma an¬ 
che quello di Netscape Netscaster si 
impara in poco tempo. Staremo a vede¬ 
re dopo il COMDEX di novembre . 


310 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 



































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Macchine per Imparare 

Vengono qui discussi i rapporti tra vari modelli di 
apprendimento e vari modi di usare il computer nella 
didattica. In particolare si cerca di mostrare come i 
modelli di apprendimento-insegnamento non debbano 
essere considerati necessariamente antitetici gli uni 
agli altri, ma piuttosto collocati lungo un continuum. In 
conseguenza di ciò, anche l'uso dei software didattici 
e delle “macchine per insegnare” può diventare più 
flessibile e più rispettoso delle particolari esigenze di 
un allievo piuttosto che dipendere dalle posizioni 
teoriche e ideologiche dell'educatore. 

( di Fabio Celi e Francesco Romani ) 



Macchine 
Pe r Sparare 





Kn<i.s,*, 



1. Introduzione 

L'idea di un possibile uso di dispositi¬ 
vi automatici per favorire il processo di 
apprendimento e piuttosto antica Già 
nel 1954 Skinner scrive che se un buon 
insegnamento è il frutto di alcuni sem¬ 
plici principi (iniziare dal punto in cui si 
trova l'allievo senza dare nulla per scon¬ 
tato; non avere troppa fretta nel prose¬ 
guire con un ritmo che l'allievo non e in 
grado di sostenere, ma rispettare il suo 
personale ritmo di apprendimento, non 
permettere mai che le risposte sbaglia¬ 
te restino senza correzione, né quelle 
giuste senza gratificazione) allora le 
"macchine per insegnare" possono 
svolgere agevolmente questi compiti e 
rispettare queste regole precise, per 
certi aspetti anche meglio di un inse¬ 
gnante tradizionale, e sono dunque de¬ 
stinate a diventare strumenti essenziali 
nel campo dell'educazione Spinge anzi 
la sua profezia fino ad affermare che se 
gli elaboratori elettronici fossero meno 
complicati, meno cari e meno ingom¬ 
branti, potrebbero diventare un aiuto 
molto potente per l’insegnamento 
Questa profezia tecnologica sembra og¬ 
gi essersi avverata, come questo stes¬ 
so simposio dimostra, ma seguendo 
percorsi molto diversi da quelli che 


Skinner aveva previsto, perché l'idea 
stessa di apprendimento è molto diver¬ 
sa da quella skinneriana Oggi, in realtà, 
non si ha un'idea univoca del processo 
di apprendimento - insegnamento e l'o¬ 
biettivo del nostro lavoro è di mostrare 
che chiedersi quale sia il modo "giusto" 
di imparare è privo di senso Ci sono 
molte diverse esigenze di apprendimen¬ 
to, e dunque molti modi "giusti" di ap¬ 
prendere. È allora ragionevole supporre 
che anche le macchine per insegnare, a 
seconda delle circostanze, useranno 
software diversi e produrranno effetti 
diversi, senza che sia necessario e nep¬ 
pure utile pensare che "uno solo" sia 
quello giusto. 

2. Programmazione e 
apprendimento 

Chiamiamo "apprendimento program¬ 
mato dall'esterno" un modello di inse¬ 
gnamento - apprendimento che si mani¬ 
festa perché un educatore programma 
esplicitamente un percorso ritenuto 
ideale per raggiungere un obiettivo di¬ 
dattico determinato a priori. Le caratte¬ 
ristiche generali di un processo di ap¬ 
prendimento basato su una program¬ 


mazione molto rigorosa sono cinque. 

I) L'obiettivo didattico è definito a 
priori in modo rigoroso e formale. 

II) Le situazioni stimolo connesse 
con l'obiettivo didattico sono tenute il 
piu possibile sotto controllo 

III) L'obiettivo didattico, considerato 
troppo difficile per poter essere appre¬ 
so dall'allievo tutto in una volta, viene 
frammentato in tanti obiettivi piu picco¬ 
li, più semplici, corredati di tutti gli aiuti 
che possono rivelarsi utili in un determi¬ 
nato momento. 

IV) Le risposte dell'allievo sono co¬ 
stantemente tenute sotto controllo 

V) Le risposte positive dell'allievo so¬ 
no gratificate in modo sistematico 

Questo modello, nel campo della di¬ 
dattica assistita da computer, ha ispira¬ 
to tutti i software classici di tipo C A I 
basati su una successione sostanzial¬ 
mente rigida di stimoli e su precisi com¬ 
portamenti (in particolare rinforzatori e 
proposte di contenuti didattici di com¬ 
plessità crescente) dopo le risposte cor¬ 
rette dell'allievo 


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MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 






3. Costruzionismo e 
apprendimento 

Ma noi sappiamo benissimo che nel¬ 
la realtà di tutti i giorni succede che gli 
allievi imparino una grande quantità di 
cose senza che nessuno abbia esplicita¬ 
mente programmato il loro insegna¬ 
mento. Cosa succede in questi casi? 
Entra in gioco un modello di apprendi¬ 
mento profondamente diverso, che po¬ 
tremo chiamare ’costruttivista'. e che 
abbiamo di nuovo cercato di sintetizzare 
m cinque punti. 

I) l’obiettivo didattico non è determi¬ 
nato a priori. 

II) La situazione in cui si verifica l’ap¬ 
prendimento non è tenuta sotto con¬ 
trollo. 

Ili) L’apprendimento è (o comunque 
dà l’impressione di essere) di tipo tutto 
o nulla. Non ci sono più quelle suddivi¬ 
sioni m sotto-obiettivi e quell’attenzione 
costante ai piccoli progressi dell’allievo 
che possono avvicinarlo all'obiettivo fi¬ 
nale. 

IV) Se non c'è bisogno di program¬ 
mare gradualmente l’apprendimento, 
non c'è più neppure bisogno di osserva¬ 
re e tenere sotto controllo le risposte 
dell’allievo. 

V) La sola gratificazione è quella in¬ 
trinseca, strettamente connessa alla si¬ 
tuazione. 

Questo tipo di apprendimento viene 
di solito chiamato "costruttivista" perché 
in un certo senso lo studente fa tutto 
da sé e il sapere prende la forma una 
costruzione personale, significativa, che 
si sviluppa senza artifici didattici all'in¬ 
terno di un contesto naturale In queste 
situazioni l'allievo non è più visto come 
un contenitore che si lasci passivamen¬ 
te riempire di nozioni, ma come un sog¬ 
getto cne partecipa in modo attivo alla 
costruzione delle sue conoscenze. Il 
modello costruttivista è sicuramente 
molto affascinante e, nel campo della 
didattica assistita dal computer, ha pro¬ 
dotto i cosi detti "ambienti di apprendi¬ 
mento" di cui LOGO rappresenta il ca¬ 
postipite e Mathematica, in un certo 
senso e usato in un certo modo, uno 
dei programmi con potenzialità didatti¬ 
che più avanzate. 

Questo tipo di apprendimento tende 
di solito ad essere visto come più libe¬ 
ro, più naturale, più rispettoso delle ca¬ 
ratteristiche, delle motivazioni e dei bi¬ 
sogni profondi dell'allievo. Certamente, 
un apprendimento frutto di una rigida 
programmazione presenta una serie di 


inconvenienti e di rischi e un modello al¬ 
ternativo può apparire pertanto partico¬ 
larmente positivo. Un apprendimento 
auto-costruito risulterà alla fine più natu¬ 
rale. più significativo, più facile per l'al¬ 
lievo da mantenere e generalizzare a si¬ 
tuazioni diverse. Il fascino del costrutti¬ 
vismo, tuttavia, non deve renderci cie¬ 
chi di fronte ai suoi limiti e ai suoi pen¬ 
coli Se un allievo ha le capacità di co¬ 
struire da solo la propria conoscenza, al¬ 
lora tutte le strategie tipiche della pro¬ 
grammazione didattica sono peggio che 
inutili. Sono una perdita di tempo e un 
intralcio all'apprendimento autonomo e 
significativo Ma cosa facciamo quando 
un allievo non possiede queste capa¬ 
cità? 

4. Una integrazione 
possibile 

Ecco la grande domanda. La risposta 
del costruttivismo radicale rischia di es¬ 
sere. nulla. Portato alle sue estreme 
conseguenze (cosa che naturalmente 
nessun costruttivista ragionevole fa) il 
modello significa la rinuncia all'insegna¬ 
mento, l’inutilità di qualunque istituzio¬ 
ne educativa, alla fine la chiusura di tut¬ 
te le scuole. Alcune interpretazioni sul¬ 
l'apprendimento del linguaggio rappre¬ 
sentano bene questi punti di vista. No¬ 
nostante gli storici tentativi fatti da Skin- 
ner (1957), è infatti difficile negare che 
un bambino impari a parlare, in larghis¬ 
sima misura, senza nessun bisogno di 
un sistema di rinforzamento delle rispo¬ 
ste verbali corrette e di punizione delle 
risposte verbali sbagliate Chomsky 
(1959), come è noto, si è spinto molto 
avanti lungo questa interpretazione anti- 
skinneriana dell'acquisizione del lin¬ 
guaggio, fino a sostenere una posizione 
largamente innatista. Ciò che è qui inte¬ 
ressante notare è il fatto che posizioni 
di queste genere, portate alle estreme 
conseguenze, rischiano di diventare pe¬ 
ricolose per i soggetti deboli Si può 
sorridere dell'idea chomskiana secondo 
la quale, dato che l'acquisizione del lin¬ 
guaggio è il frutto di una abilita innata ti¬ 
pica dell'essere umano, allora una mac¬ 
china. che non ha per definizione que¬ 
sta abilità, non potrà mai essere in gra¬ 
do di comunicare. Meno facile è sorri¬ 
dere quando Chomsky (1968) arriva a 
sostenere che o un individuo possiede 
le qualità necessarie per costruire da 
solo la sua competenza linguistica op¬ 
pure non le possiede, e in questo caso 

_Bibliografia_ 

1 F. Celi e F. Romani, Macchine per 

imparare. Erickson. Trento. 1997. 


l'educazione diventa impossibile 

Prima di arrendersi e dire che un al¬ 
lievo non può essere educato è proba¬ 
bilmente preferibile dargli tutti gli aiuti 
che la psicologia dell'educazione ha ela¬ 
borato in questi anni, e molti software 
didattici rappresentano oggi degli aiuti 
preziosi. 

Quando ci è capitato di trattare que¬ 
sti temi in un seminario rivolto a stu¬ 
denti di informatica, uno di loro ha os¬ 
servato: "In fondo, potremo dire che 
quello che distingue i due modelli di ap¬ 
prendimento è il numero di variabili che 
l'insegnante decide di tenere sotto con¬ 
trollo". Questo modo molto "matemati¬ 
co" di descrivere una situazione che i 
cultori di scienze umane sono abituati a 
concettualizzare in termini meno precisi 
è particolarmente interessante perché 
rende bene l'idea di un continuum Se 
descriviamo l'insegnamento program¬ 
mato come quel metodo che produce 
apprendimento grazie ad interventi 
esterni dell'insegnante e il modello co- 
struttivista come quello che sostiene 
che l'apprendimento si sviluppa da sé, 
allora è facile farsi l'idea che i modelli 
sono uno contrapposto all'altro e descri¬ 
vono posizioni inconciliabili. Ma se ac¬ 
cettiamo la descrizione dello studente 
di informatica che vede l'intera questio¬ 
ne nei termini di "numero" di variabili te¬ 
nute sotto controllo, allora appare subi¬ 
to evidente che la differenza tra i due 
modelli è in fondo una differenza di 
quantità. Messa in questi termini, la 
questione si trasforma radicalmente e 
può essere cosi riformulata in alcune 
situazioni un allievo, per imparare qual¬ 
cosa. ha bisogno che un insegnante 
tenga sotto controllo una grande quan¬ 
tità di condizioni, altre volte è meglio 
che l'allievo sia lasciato più libero di ap¬ 
prendere esplorando. Allora persino il 
linguaggio LOGO, creazione costruttivi¬ 
sta per eccellenza, può essere usato in 
un ottica di parziale programmazione di¬ 
dattica In un ottica simile, possono es¬ 
sere usati i più moderni sistemi iperme- 
diali e multimediali: e il loro uso dovrà 
consentire una maggiore o minore "li¬ 
bertà di navigazione" a seconda del 
maggiore o minore bisogno dello stu¬ 
dente di essere guidato. 

In conclusione il computer può aiuta¬ 
re un allievo a imparare lungo un per¬ 
corso rigidamente programmato o a co¬ 
struire da solo una parte di conoscenza. 
L'importante è che l'educatore abbia 
coscienza di questo, si renda conto dei 
compiti diversi che software diversi 
svolgono, conosca le esigenze del suo 
allievo, sappia scegliere, possibilmente 
senza pregiudizi, gli strumenti informati¬ 
ci più adatti e sappia usarli nel modo mi¬ 
gliore, Per i riferimenti alla bibliografia e 
ai software didattici si veda |11 

«e 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


313 








a cura di Corrado Giustozzi 


Come ti pubblicizzo il sito! 

Internet e le pagine web ci permettono di dar sfogo alle nostre capacità 
creative. Solo fino a poco tempo fa molti di noi non avrebbero mai potuto 
pensare di veder pubblicato un proprio lavoro: Internet invece permette a 
tutti di realizzare oggetti (anche se sotto forma di bit) e di esporli al giudizio 
di un pubblico sempre più attento ed esigente. L’oggetto l’abbiamo creato, il 
museo è aperto, non resta che invitare gli astanti ad entrare. Ed ecco un 
problema a cui non avevamo pensato: come distribuire gli inviti? Come far sì 
che tra le milioni di pagine presenti nella rete qualcuno venga a visitare 
proprio la nostra? I numeri ci sono contro, ma la cosa non è impossibile. 


di Giuliano Boschi 


Mi piace pensare, se non fosse vero 
fatemi almeno illudere, che queste mie 
chiacchierate servano, e sono servite, a 
permettervi di realizzare dei siti Internet 
di buona fattura, gradevoli e ricchi di 
contenuto. Magari avete spulciato sui 
vecchi numeri di MC per ritrovare l’arti¬ 
colo sulle mappe sensibili, oppure avete 
consultato la tabella dei caratteri specia¬ 
li, insomma avete realizzato il più bel si¬ 
to del mondo! 

E adesso? Da una parte vi pervade un 
senso di ebbrezza, tipico del neo-geni¬ 
tore, dall'altra vi sentite dentro quel 
senso di vuoto che prende chi si è im¬ 
pegnato tanto tempo per realizzare 
qualcosa di valido e che ora non sa più 
cosa fare. Nessuna paura, il vostro lavo¬ 
ro non è terminato. Se avete progettato 
e realizzato un sito probabilmente vole¬ 
te che esso sia visitato (mi riesce diffici¬ 
le pensare il contrario). Ma nessuno lo 
conosce, nessuno sa qual è l'indirizzo di 
queste splendide pagine Insomma do¬ 
vete fare qualcosa che non pensavate 
di fare (visto che odiate tutte quelle in¬ 
terruzioni durante i film): pubblicità. 


Le vie del web 
sono infinite 

La via più semplice potrebbe essere 
quella di affittare un trafiletto su un quo¬ 
tidiano a tiratura nazionale o su una rivi¬ 
sta di informatica, ma oltre all'elevato 
costo di tale soluzione, e per quanto 
grande possa essere la tiratura del quo¬ 
tidiano, il pubblico che raggiungete non 
è selezionato e solo poche persone sa¬ 
ranno veramente interessate al vostro 
sito. Tale proposta non è comunque da 
scartare se il sito che avete realizzato è 
quello di una azienda che già utilizza la 
carta stampata come veicolo pubblicita¬ 
rio. In questo caso basta far aggiungere 
alla pubblicità già realizzata l'indirizzo 
del sito. Ormai tutti (o quasi) sanno co¬ 
sa sono quelle strane parole precedute 
da 3 w o da http://, 

Quello che ci interessa maggiormen¬ 
te è invece come fare pubblicità al no¬ 
stro sito attraverso la rete. Le possibilità 
sono molte, forse più di quante avreste 
pensato. Possiamo utilizzare motori di 


ricerca, mailing list, banner, newsgroup 
ed altro ancora ognuno con le proprie 
caratteristiche e con la loro modalità di 
impiego. Possono essere sfruttati tutti 
contemporaneamente, anche se, prima 
di avventurarsi in tale lavoro, è bene 
analizzare il proprio sito per capire quali 
sono le caratteristiche da valorizzare e 
da rendere visibili agli altri 


I motori di ricerca 

Il sistema più utilizzato nella rete per 
venire a conoscenza di un suo è quello 
dei motori di ricerca. Si tratta di siti web 
che consentono l'indicizzazione di pagi¬ 
ne contenute in un immenso database. 

II sistema di ricerca è semplice: si inse¬ 
riscono una o più parole chiave, e sa¬ 
premo in quali pagine sulla rete è pre¬ 
sente la parola richiesta Questi motori 
hanno generalmente indicizzate nel da¬ 
tabase milioni di pagine web. Quasi tut¬ 
ti hanno dei "robot" ossia dei program¬ 
mi che automaticamente girano per la 
rete registrando le pagine lette nel data- 


314 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 



Kfllfl'lK 


base e muovendosi, di link in link, sino 
a coprire, almeno in teoria, tutti i siti 
esistenti. 

Noi possiamo aiutare il robot nella 
cattura delle nostre pagine, vediamo in 
che modo. 

La prima discriminante che un moto¬ 
re di ricerca utilizza è il titolo della pagi¬ 
na (quello racchiuso tra i tag <TITLE> e 
che compare nella toolbar superiore di 
ogni browser). Se la parola chiave scel¬ 
ta dell'utente si trova nel titolo, il moto¬ 
re di ricerca mostrerà la pagina in que¬ 
stione prima di un'altra che ha la stessa 
parola chiave nel testo della pagina. Bi¬ 
sogna quindi fare in modo che il titolo 
della pagina sia chiaro e significativo. 
Se nel vostro sito si parla di conchiglie, 
la parola conchiglie deve assolutamen¬ 
te comparire nel titolo della pagina che 
potrebbe essere "L'affascinante mon¬ 
do delle conchiglie" e non "Le più belle 
creature marine". 

Molti utilizzano un sistema sicura¬ 
mente efficace ma poco elegante e non 
consigliabile, quello di inserire un titolo 
lunghissimo contenente molte parole 
chiave. Ad esempio intitolano una pagi¬ 
na dedicata a Schumacher cosi: "Schu¬ 
macher guida una Ferrari nel Campiona¬ 
to Mondiale di Automobilismo 
1996/1997/1998". E' ovvio il vantaggio 
di un titolo cosi completo, ma è altret¬ 
tanto vero che atteggiamenti di questo 


Figura I 

Yahoo è il più visitato 
motore di ricerca pre¬ 
sente in Internet, an¬ 
che se forse non è 
quello che indicizza più 
pagine. Veramente 
completa è la ricerca 
pei argomenti già defi¬ 
niti (ve ne sono centi¬ 
naia! che facilita di 
molto la ricerca del si¬ 
to da noi bramato. 


tipo disturbano il 
navigatore. Il siste¬ 
ma migliore è inve¬ 
ce quello di nomi¬ 
nare le singole pa¬ 
gine del sito con ti¬ 
toli brevi e precisi 
che indirizzino 


w 

i 

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asciati, lutila* Et 

loUxXL WfOC. llUU M 

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li attutiti i. Mi '.a#**' lui 


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1 «nii Mftu ìXssb 

Lumi t • ntu. U*iBwi VL Hxr u hsu 


Subii*. 7mu. Inni. Auto*. vuMu m 


1 

CtUAMlll. Ktfiau. 'Ji-Illltl 




<>•»»( munii 

» n.r- 




1 


il 

J .. 


l'utente proprio alla pagina desiderata. 

Anche il testo della URL è trattato allo 
stesso livello del titolo. Una pagina che 
ha un link del tipo "http://www.pippo 
.com/schumacher/ferrari" ha più indiciz¬ 
zazioni (Schu macher e Ferrari) di una 
che ha il link " http://www.pippo.comJ 
schumacher/" (solo Schumacher). 

Comunque non tutti i motori di ricer¬ 
ca lavorano nello stesso modo e le indi¬ 
cazioni fornite sono da ritenersi indicati¬ 
ve, anche se fanno riferimento ai modi 
e ai sistemi più largamente utilizzati. 


zioni. Qui esaminiamo solo gli elementi 
inerenti l’argomento in programma. 

Vediamo come vengono trattati i me¬ 
ta tag da uno dei più usati motori di ri¬ 
cerca: Infoseek. Quanto segue vale co¬ 
munque anche per gli altri motori di ri¬ 
cerca. 

Di default Infoseek, una volta inserita 
la parola chiave da parte dell'utente, 
mostra un link con tutte le pagine web 
in cui ha trovato la parola indicata. Ac¬ 
canto al link, usa come descrizione della 
pagina i primi 200 caratteri della pagina 
stessa. Se vogliamo che questo testo 


Figura 2 

Alta Vista, anche se di più recente nascita, si è 
accaparrala una buona fetta del mercato dei mo¬ 
tori di ricerca Sì, perché questi siti hanno un nu¬ 
mero incredibile di visitatori al giorno e guadagna¬ 
no milioni di dollari l'anno solo inserendo banner 
pubblicitari nelle loro pagine 


I <META> Tag 


Il secondo elemento preso in conside¬ 
razione dai robot dei motori di ricerca è il 
tag <META> Questo tag ha molte fun- 


Figura 3 

Ancora un motore di ricerca Lycos Forse esfeb¬ 
eamente é quello che si presenta meglio, ma in 
questo campo lo stile non conta e Lycos, anche 
se è tra i primi, non é il motore più utilizzato dai 
naviganti. 



Internet Explorer^ 0- »^2 W,n ' 

Umili I». l) ........ « 3 

|>'«l Tl». 


- Aff****At*B 

*ew IÌ4/CW «et*»*"»» riKK OUWI 

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Ma «d wi é Pop. vnsrr jakfs -dure tkek jd a su» T..k t**i c. 

1M* < timi arfcemaSc-a tetti ór* Si» Trek®, one 

*1U .< n» /<MT- JS-JU-07- E*ttu* 

I. r «wmmi»»ri l'hon* « Si» Ti»k !'«*» 


PAOEMOWiiTTm 



Auto» 

F.lhlon 

P.opl. 

Bu»in»«» 

dov.mni.nl 

Shopping 

C«f»r» 

Heaith 

Sp.cMScIfl 

Computar» 

tSss 


Edudlon 

Money 

Travel 

Entertainment 

mai j itti 

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News 

Biu ;n.» 


JthalUiwi. IMllM/ 
Lu*'e t>*i f'menel Guide 


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MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 


315 

































































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and «• •-« *o» fw**+ M3 i ’W ii i i t* r 
krttyrtti tioiMdNiatfl-MMMtiWWUi 


«WMMMiM S«rvkn 



a t * —rfm *- r— 

««MI W **<W 


Figura 4 

"Submit li'" e una 
specie di motore di ri¬ 
cerca dei motori di ri¬ 
cercai Utilizzando i sui 
servigi potete registra¬ 
re le vostre pagine in 
400 "Search Engine" 
E se non vi trovano 
cosi, di piu cosa pote¬ 
te fare? 


il 

r 


sia diverso possiamo usare, nell' 
<HEAD> del nostro documento, la se¬ 
guente sintassi: <META NAME = "de- 
scription" CONTENT="Testo che desi¬ 
deriamo sia visibile nel motore di ricer¬ 
ca":». I caratteri eccedenti il numero di 
1 50/200, a seconda dei diversi motori di 
ricerca, vengono ignorati. Altra possibi¬ 
lità e quella di poter indicare quali parole 
chiave fanno riferimento alla pagina con 
la sintassi <META NAME="keywords" 
CONTENT="Parola chiave 1. parola 
chiave 2, ecc. "> 

In questo caso il sito viene indicizzato 
e mostrato quando l'utente ricerca una 
delle parole chiave presenti all'interno 
del meta tag. 

Essendo contenute all'interno dei tag 
<HEAD>, i contenuti dei meta tag non 
sono visibili sulla pagina web. 

Ricordando di nuovo che i meta tag 
hanno priorità minore rispetto a quanto 
indicato nel titolo, ecco alcuni consigli 
sul loro utilizzo. Normalmente i motori 
di ricerca mostrano per prime le pagine 
che contengono piu volte la parola chia¬ 


ve. E' comunque inutile inserire nel me¬ 
ta tag "keywords" più di 7 volte la stes¬ 
sa parola chiave in quanto un numero 
eccedente viene ignorato, anzi il consi¬ 
glio è di non superare il numero di 3. Se 
intendete ripetere più volte le stesse 
parole chiave almeno non mettetele 
una accanto all'altra, ma alternatele tra 
di loro. Usate quindi la formula "uno, 


due, tre, uno. due, tre, uno, due, tre" e 
non "uno, uno, uno, due, due, due, tre. 
tre, tre”, infatti molti motori di ricerca 
ignorano parole uguali contigue 
Attenzione comunque a non eccede¬ 
re nel numero delle parole chiave. Se 
ne inserite solo una, ad esempio "Auto¬ 
mobilismo" e l'utente utilizza proprio 
questa come parola chiave, il vostro si- 


Comparazione tra i più noti motori di ricerca 



AltaVista 

Excite 

Infoseek 

Lycos 

Manallan 

iviageiion 

Open Text 

Webcrawler j 

Yahoo 

1 - Registrazione 


No 

Si 

I Si I 

Si 

Si 


- c?- 

. 2-FTP_ 


No 

Si 


Si 

S, 


I 

3 - Gopher 


No 

Si 


Si 

Si 



4 - New»_ 

5 - Aggiornamento 

6 • Case sensitive 

-i!- 

Si 

_S'._— J 


Si 

No 

-- 

Settimanale 1 

Giornaliero 

Settimanale 

No 

Si 

-No 03 6 — 

Settimanale 

No 

No 

-N- 

No 

7 - Boolean 


Si 

No 


No 

Si 



8 - Ricerca frasi 


Si 

Si 


No 

Si 


No 

9 ■ Parole tronche 


No 

No 


No 

Si 



10 • Descrizione_ 


S. 

Si 


Si 

Si 



11 «Ratino_ 


Si 

Si 


Si 

Si 



12 • Dimensioni 
del database 
(pagine) 

21 milioni 

11.5 milioni 

1 milione 

19 milioni 

- 

1 5 milioni 

515.000 

- 


1 - Indica la possibilità di registrare personalmente una pagina web sul motore di ricerca 

2 - Specifica se la ricerca viene effettuata anche tra i siti FTP. 

3 - Specifica se la ricerca viene effettuata anche tra i siti Gopher 

4 - Specifica se la ricerca viene effettuata anche tra i newsgroup. 

5 - Indica ogni quanto tempo viene aggiornato il sito. 

6 - Indica la possibilità di effettuare ricerche che tengano conto della differenza tra lettere maiuscole e minuscole. 

7 • Indica la possibilità di effettuare ricerche utilizzando i termini OR, AND, NOT 

8 - Indica la possibilità di effettuare ricerche utilizzando come chiave specifiche frasi Generalmente la frase deve essere inserita tra virgolette 

9 - Indica la possibilità di effettuare ricerche per parti di parole. Generalmente bisogna far seguire un asterisco alla parola tes. medie'). 

10 - Indica se, alle pagine trovate, il motore di ricerca allega una descrizione delle stesse. 

11 - Indica se il motore di ricerca indica la percentuale di parole chiave presenti nella pagina, rispetto a quelle da voi indicate. 

12 - Indica il numero di pagine web inserite nel database del motore di ricerca idato aggiornato agli inizi del 1997). 


Ora non resta che visitare i motori di ricerca sopra indicati, ecco gli indirizzi a cui trovarli 

Alta Vista http://altavista.digital.cont 

Excite http://www.excite.con1 

Infoseek lhttm//quide : intoseek.con1 

Lycos Ihttp:// www.lvcos.coni 

Magellan http://maaellan.mckmlev.cont 

OpenText Ih ttp://index. opentext.net 

Webcrawler http://www.webcrowler.co~nt 

Yahoo http://www.vahoo.cont 


Box 1 


316 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 






































































r.'w.r. 



i* m fi- •• c—~~ t>* 

v \ aì -i * r ^ jl pi 

K—** r* l«r Pv* 1«a* tM BAI 

yioomoG. 3 m !*——*■ n 


•»r>s; tìs rsi. tn 

Figura S : 

Potere ad esempio 
segnalare la presenza 
delle vostre pagme m 
un newsgroup. In Que¬ 
sto caso se nel vostro 

P - UO*e «’■»'<«»»"•<»’ O* il 

'A «e «ad.«n—p— • U—.Cala Karl. 11 i* 

{• '4M. 1—~ or—.*- . MaM» . tu~. 1/49 

*A iw teapedCad.—eMa • K*.ti>n M« 

ff ' 5 Ano va Im I2B 

*A "a «-a. .a • M— (.-* 14 M 

y IU »■■■>. • teCahHwtt Ifll 

P 'y IW f—OM Ila.-rana - e— < • kwif*-* •»•/ 

•J fU • CMlUb 429 JU 

sito sono presenti tutti 
i segreti per realizzare 
il vero pesto alla geno¬ 
vese. potete presen¬ 
tarlo nel newsgroup 
il Hobby cucina 


'DIWniHISlTWIJT * J 

Il caviale la <aaa ciotola uaaiaa hen ni boi «Marcia aalato 

eee owianonte c>—ngia,. . 

a tavola «(ano Battere ancia 1 «latte di ealaaaa alf«Uata...B l la «atto 
anche aa ria pr eveniente a 11 aifliore ■ . .aa la aaa uratMe eeeee. 

(•1 io Italia lo vieto caviale. ..aa eoa livella che imm io «arac, eia • 
di proveniente ia»aa...ne ho vieto dell'altra tipo. .» a 4 anni fa il 
►reno di una arato tino di vetto piccola. .. placala. . .piccala era di 

Vl.OOO* 

ovriatM* la aoa paohetei aai tale pceito par aiet ai hMb 

conviene piuttoeto Batterei dnrorde eoa «vaiola tipo ner or etere aia 
la «aa...chiedete eia te lo aepivnoe nel età ardine e levatoi telo a 
ooeto baaa...e'd una Palla differente* 

•é 6—.t— i & — tu «js 


to sarà mostrato, dal motore di ricerca, 
tra i primi, perché la ricerca soddisfa il 
100% delle parole chiave. Ma se voi in¬ 
dicate anche altre 3 parole chiave, il vo¬ 
stro sito risponderà solo al 25% della ri¬ 
chiesta e verrà mostrato in una posizio¬ 
ne inferiore L'esperienza insegna che 
l'utente visita, generalmente, solo le pri¬ 
me pagine mostrate dal motore di ricer¬ 
ca ignorando le altre. 

Prepariamo 
le nostre parole chiave 


te le parole chiave da voi individuate 
osservandone i risultati ottenuti. Leg¬ 
gete con attenzione i titoli delle pagine 
trovate e la loro descrizione. Ne potre¬ 
te trarre notevoli benefici. 

Dopo che avrete scelto le parole 
chiave da utilizzare inserite, qualora ne 
esista la possibilità, anche il plurale del¬ 
le parole individuate; molti utenti, an¬ 
che se non la maggioranza, sono usi ad 
utilizzare tali parole nella loro ricerca. 

Tenete anche presente che molti 


motori di ricerca ignorano parole comu¬ 
ni che danno come risultato un numero 
spropositato di pagine, ad esempio Alta 
Vista dà come risultato zero inserendo 
la ricerca di "web Service". 

Se il vostro sito è progettato per più 
mercati nazionali dovete inserire le pa¬ 
role chiave in tutte le lingue. Per evita¬ 
re un numero elevato di parole chiave 
potete indicizzare separatamente i vari 
siti. 

Se pensate che il vostro sito sia 
spesso ricercato con una frase, inserite 
la frase stessa come chiave di ricerca e 
quindi nel meta tag utilizzate CON- 
TENT="star trek" e non CONTENT= 
"star, trek". 

Attenzione, ricordatevi che spesso i 
motori di ricerca ignorano i frame e 
ogni singola finestra viene considerata 
come se fosse una pagina diversa, con 
gli ovvi deleteri effetti del caso. 

Per quanto riguarda gli aggiornamenti 
in genere i robot automatici di ricerca 
visitano le pagine inserite nel database 
una volta ogni tre mesi circa. Se fate 
delle modifiche sostanziali e di conte¬ 
nuto, dovete quindi procedere alla iscri¬ 
zione manuale della pagina. 


Il successo del vostro sito 


La scelta delle parole chiave da utiliz¬ 
zare deve quindi essere progettata con 
estrema cura. Il primo passo è quello di 
elencare tutte quelle che riteniamo utili 
all'indicizzazione della nostra pagina e 
realizzare cosi un elenco in ordine de¬ 
crescente per importanza. In questa fa¬ 
se dobbiamo effettuare la nostra scel¬ 
ta, se preferire un target mirato, limi¬ 
tandoci quindi a pochissime parole, for¬ 
se una sola, oppure se utilizzare una 
strategia ad ampio spettro con molte 
parole lo generalmente preferisco la 
prima, anche se è impossibile dare a 
priori il consiglio giusto. 

Mettetevi ora nei panni dell'utente 
che ricerca un argomento contenuto 
nel vostro documento. Che parole sce¬ 
glierà per individuarlo? Non è cosi sem¬ 
plice come potrebbe sembrare, ad 
esempio potreste anche introdurre la 
parola chiave del nome del vostro con¬ 
corrente commerciale. Se qualcuno ri¬ 
cerca il sito del vostro "avversario" 
verrà a conoscenza anche del vostro. 
Niente male come trucchetto, vero? 

Ricordatevi che l'utente ricerca un si¬ 
to web E' mutile quindi inserire l'anno 
di nascita della vostra società come pa¬ 
rola chiave, non credo proprio che qual¬ 
cuno vi cercherà in questo modo. 

Ora visitate i principali motori di ricer¬ 
ca (vedi box 1 a pag. 3161 e inserite tut- 


Ecco una divertente tabella con cui potrete valutare il "Successo del vostro sito" 

E' bene prima conoscere la storia di Yahoo, sicuramente il più popolare e utilizzato moto¬ 
re di licerca presente in Internet. 

Nel 1994. anno del boom di Internet negli Stati Uniti, due studenti della Stanford Univer¬ 
sity, David Filo (26 anni) e Jerry Hang (24 anni) decisero che era venuto il momento di 
"inventare" un motore di ricerca che rendesse possibile individuare, in Internet, pagine 
di specifico interesse Nacque cosi Yahoo. Nel primo trimestre del 1997 le entrate di 
Yahoo sono state di 9.5 milioni di dollari, nel secondo di 13.5. Niente malel 


I numeri della tabella si riferiscono al numero delle persone (computer) diverse che visi¬ 
tano giornalmente il vostro sito. 


I- 5 
6-10 

II- 49 
50-99 
100-499 
500 - 999 
1000-9999 
10000-24999 
Oltre 25000 


Praticamente siete l'uomo invisibile 

Avete appena rimosso il sistema di occultamento 

Avete un buon vicinato, 

Siete l'eroe della città. 

Vi è venuto a trovare il vostro zio d'America. 
Avete i vostri 15 minuti di fama. 

Attenzione Yahoo, sto arrivando. 

Che m'importa di Yahoo, io sono ricco! 

Yahoo sono iol 


Box 2 


Un motore di ricerca tutto italiano: Virgilio 


Se avete difficoltà a trovare siti italiani nei motori di ricerca internazionali, potete sempre 
provare con Virgilio FTiitp'.//www.Virgilio. itil Specializzato nella ricerca dei siti nostrani, Vir¬ 
gilio offre numerose possibilità di scelta tra cui quella di sapere l’indirizzo e-mail di una 
persona avendo come riferimento il solo nome e cognome della stessa 
Tra le altre opportunità (questa volta la ricerca avviene nel database di Infoseek) quella di 
cercare sulla rete foto di un determinato argomento, la ricerca per parole chiave all'inter¬ 
no di uno specifico sito, quali pagine sono linkate ad un'altra da noi scelta, ricerche nidifi¬ 
cate o con parola chiave considerando le sole URL o i soli titoli delle pagine R _ 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


317 




























Ji S 

TW ^ * * * 

1 — Um* c.«* rw. te>* V* 

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M «U 1 QTI .>• mettiiJ» 


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Q. SEGNO 


•fc A *> UT 


Figura 6 

Un motore di ricerca 
nostrano Grane a Vir¬ 
gilio potere effettuare 

ricerche specifiche sui siti italiani Una possibilità importante per chi mastica poco l'inglese o per chi de¬ 
sidera scoprire "l'arte del lare Internet" del nostro paese 


al 

- w t. 


Figura 7: 

Un motore di ricerca decisamente particolare 
Le Pagine Gialle, a monte di un parco clienti 
enorme, presenta alcune migliaia di siti stan¬ 
dard. tutti uguali tra di loro nella forma Un mo¬ 
do semplice di tare pagine web. anche se si no¬ 
ta la mancanza di personalità che ogni singolo 
sito dovrebbe avere 


Iscriviamo 
le nostre pagine 

Sperare però che una nostra pagina 
venga automaticamente catturata da 
un "robot" non è un buon metodo per 
pubblicizzare il sito. Per prima cosa 
potremo essere trovati da un robot 
solo se il link alla nostra pagina è pre¬ 
sente in altre pagine della rete (cosa 
probabilmente difficile visto che il sito 
lo abbiamo appena realizzato), e poi 
perché non sempre la lettura delle pa¬ 
gine potrebbe essere cosi profonda 
da raggiungere quelle da noi realizza¬ 
te Per maggior sicurezza dobbiamo 
essere noi a segnalare al motore di ri¬ 
cerca la nostra pagina in modo da in¬ 
serirla nel loro database 

Ogni motore di ricerca consente di 
inserire manualmente dei link, nel far¬ 
lo utilizzate i criteri prima indicati per 
segnalare le parole chiave ed inserite 
comunque un meta tag di riferimento. 

Non iscrivete tutta una serie di sot- 
topagme contemporaneamente ad 
uno stesso motore di ricerca Spesso 
questi rigettano tale possibilità annul¬ 
lando di fatto la vostra iscrizione. Fate 
un passetto per volta limitandovi, se 
proprio avete intenzione di inserire 
tutte le pagine, ad indicarne poche a 
settimana. Inoltre molti motori di ri¬ 
cerca, come ad esempio Alta Vista, 
non accettano più di 200 pagine pro¬ 
venienti da uno stesso dominio Se 
superate tale limite non vi resta che 
cancellare manualmente qualche pagi¬ 
na meno importante a favore di altre a 
cui volete dare maggior rilievo 

I motori di ricerca esistenti nel web 


sono diverse centinaia (anche se i più 
utilizzati sono un numero limitato). Al¬ 
cuni sono di carattere generale, altri 
specifici su alcuni argomenti come ad 
esempio la medicina. Iscriversi in tutti 
risulta un lavoro improbo e faticoso (e 
forse anche inutile), destinato a por¬ 
tarci via giorni e giorni di lavoro. Ci 
vengono in aiuto alcuni siti che con¬ 
sentono di iscriversi contemporanea¬ 
mente a più motori di ricerca II più 
noto è Submit It!" ( http://www.sub- 
mit-it.com ). In questo caso abbiamo la 
possibilità di iscrivere il nostro sito in 
400 motori di ricerca sparsi per il 
globo! La procedura non è purtroppo 
del tutto automatica avendo ogni mo¬ 
tore delle sue caratteristiche peculia¬ 
ri, comunque, pur essendo un siste¬ 
ma piuttosto laborioso, si abbattono 
enormemente i tempi rispetto all'op¬ 
zione di iscrivere il sito in ogni singo¬ 
lo motore. Inoltre avremo a disposi¬ 
zione una pagina di report che ci indi¬ 
cherà il progress della notifica nei vari 
motori di ricerca selezionati, sino 
all'indicazione ultima che la nostra pa¬ 
gina è stata registrata ed è “ricercabi¬ 
le". Tale servizio non è gratuito e co¬ 
sta 60$ per due URL, 125$ per 5. 
200$ per 10 e 300$ per 20. E' possi¬ 
bile comunque usufruire di un servi¬ 
zio gratuito che registra il sito in 20 
motori di ricerca. 

Tenete presente, sia che utilizziate 
"Submit It!" o che facciate tutto di¬ 
rettamente dai siti del motore di ricer¬ 
ca, che dal momento dell'invio della 
mail di notifica del sito passano dalle 
2 alle 3 settimane prima che il sito 
stesso sia effettivamente presente 
nel motore di ricerca. 


Mailing list e 
newsgroup 

Un altro sistema che permette di ben 
pubblicizzare il vostro sito è quello di tra¬ 
smettere la notizia della sua nascita o 
esistenza ad una mailing list o a un new¬ 
sgroup. 

Una mailing list è una lista, gestita da 
un Owner. che si incarica di ricevere del¬ 
le e-mail e di rigirarle, in modo automati¬ 
co, a tutti gli iscritti alla lista stessa 
L'owner (si tratta di una persona fisica, 
non di uno strano componente hardware 
o software) gestisce la lista nel modo 
che ritiene più opportuno Può far iscrive¬ 
re le persone automaticamente o solo su 
suo diretto intervento, decide le regole di 
comportamento che devono rispettare 
gli iscritti e ne modera gli interventi Ge¬ 
neralmente una mailing list è dedicata a 
un tema preciso: la stona medioevale, 
Star Trek, i pulcini nani dell'Amazzonia 
centrale. Similmente lavora un new¬ 
sgroup. La differenza principale è che 
quest'ultimo è gestito da una unità cen¬ 
trale e che le mail inviate non arrivano di¬ 
rettamente nella nostra casella postale, 
ma risiedono sul server di un provider, 
Generalmente i newsgroup non sono 
moderati. Con i newsgroup noi accedia¬ 
mo al server e "scarichiamo" solo le 
mail che ci interessano (sperando che il 
soggetto della mail sia inerente al testo, 
cosa che, purtroppo, non sempre avvie¬ 
ne). 

Se il nostro sito riguarda un argomento 
preciso e siamo a conoscenza di una 
mailing list o di un newsgroup che tratta¬ 
no proprio di quell'argomento, è buona 
cosa segnalare e pubblicizzare, all'inter- 


318 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


























Figura 8 

Infine un modo sempli¬ 
ce ed efficace di fare 
pubblicità pubblicare 
una foto sulla rivista 
Andare a visitare 
bttpV/www fantacal- 
ciò net. il sito del tor¬ 
neo di fantacalcio a cui 
anche io partecipo 


no della mailing list 
o del newsgroup, il 
sito, Questo solo 

nell'ottica di un servizio ben preciso: ti 
fornisco un'informazione che so di sicuro 
che ti interessa. Non inserite mai, e sot¬ 
tolineo mai, la pubblicità del vostro sito 
in liste e gruppi di tutt'altro genere. Tale 
azione, che anche troppo spesso viene 
utilizzata, è contraria al galateo della rete 
(netiquette). Non solo il vostro sito non 
verrà visitato, anzi correte il rischio che 
tutti ne dicano "peste e corna" pur di 
farvi pagare la scorrettezza compiuta. E 
non cercate di salvarvi in corner, in una 
mailing list di appassionati di storia me¬ 
dioevale. non dovete e non potete pub¬ 
blicizzare il vostro sito che parla della sto¬ 
ria dei pulcini nani dell'Amazzonia centra¬ 
le. anche se è pensabile ritenere che già 
esistessero nel medioevo. 

Un ottimo sistema per pubblicizzare il 
vostro sito è quello di gestire in proprio 
una mailing list in cui potete scrivere so¬ 
lo voi, una sorta di newsletter. Le perso¬ 
ne che desiderano essere informate sul¬ 
le novità del vostro sito vi si iscriveranno 
liberamente, e voi le avviserete ad ogni 
modifica o aggiunta che realizzerete. An¬ 
che se gli iscritti sono pochi, si tratta co¬ 
munque di un pubblico selezionato e mi¬ 
rato che sicuramente tornerà a visitare le 
vostre pagine più e più volte. Per poter 
gestire una mailing list dovete chiedere 
informazioni al vostro provider 

Sempre in tema di mail, potete inseri¬ 
re l'indirizzo del vostro sito nelle ultime 
righe di ogni mail che inviate come parte 
della vostra firma. Attenzione a non ec¬ 
cedere, è sconsigliabile, sempre per mo¬ 
tivi di netiquette, sia fare una firma trop¬ 
po lunga, sia segnalare più di un paio di 

Siti. 



I banner 


Un sistema efficace di pubblicità è, o 
meglio potrebbe essere, il banner. Il ban¬ 
ner è una specie di striscione, che, in 
una veste grafica appropriata, invita 
l'utente a visitare il vostro sito. Di aspet¬ 
to gradevole ed accattivante, permette. 


con un semplice click di entrare nelle vo¬ 
stre pagine. La semplicità rende questo 
sistema un ottimo strumento di comuni¬ 
cazione. Dovete però investire del dena¬ 
ro e piazzare i vostri banner in siti molto 
visitati. Le cifre non sono bassissime e le 
spese sono sostenibili solo da siti com¬ 
merciali. 

Un sistema che permette di avere i vo¬ 
stri banner in giro per la rete senza sbor¬ 
sare un solo quattrino è quello del "ban¬ 
ner exchange" Si tratta di inserire, nelle 
nostre pagine web, un codice HTML che 
va a "pescare", nel sito di chi gestisce il 
sistema, un banner e lo mostra nella vo¬ 
stra pagina (ovviamente non è il banner 
del vostro sito). Ogni volta che la pagina 
viene visitata, voi segnate un hit. Ad ogni 
hit corrisponde un passaggio del vostro 
banner su altri siti che fanno parte del si¬ 
stema di scambio. Un gestore di "ban¬ 
ner exchange" italiano è "La borsa del 
Banner" tntto7ywww.scena.com/DDl 

Personalmente non apprezzo molto 
questo tipo di iniziativa per alcuni precisi 
motivi. Quando finalmente qualcuno è 
entrato a visitare il nostro sito, frutto di 
sudate ore davanti al computer, cosa gli 
offriamo come prima cosa? L'invito a la¬ 
sciarlo per andare a visitarne un altro, 
non mi sembra molto carino da parte no¬ 
stra. Il banner che pubblicizza il nostro si¬ 
to. essendo la scelta del tutto casuale, 
compare in genere in siti che nulla hanno 
a che vedere con il nostro e che quindi 
sono visitati da persone verosimilmente 
poco interessate al contenuto delle no¬ 
stre pagine. 

E' capitato, capita e capiterà di trovare 
nelle vostre pagine, utilizzando questo si¬ 
stema di scambio, banner di siti che non 
avreste mai voluto pubblicizzare, a luce 
rossa, politici o comunque contrari al vo¬ 
stro modo di pensare. Magari nel sito si 
parla di ecologia e vi ritrovate con un 
banner a favore degli esperimenti nu¬ 
cleari! 

Credetemi, molto meglio avere il pieno 
controllo di tutto ciò che compare sulle 
pagine che rischiare situazioni imbaraz¬ 
zanti e poco piacevoli. 


fiTfirf/il'. 


Pubblicità a cascata 

I sistemi per pubblicizzare il sito non 
si esauriscono certo qui. Ecco tutta una 
serie di possibilità, apparentemente 
semplici e di poca importanza, che pos¬ 
sono invece essere fonte di consensi 
per le vostre pagine. 

Spesso i provider hanno una pagina 
dove elencano i siti dei propri clienti. 
Segnalategli quindi il vostro sito, chissà 
che non serva a qualcosa 

Scrivete a riviste cartacee di compu¬ 
ter o specializzate nel tema trattato dal 
vostro sito con la speranza, non troppo 
remota, che dedichino un trafiletto alle 
vostre fatiche. 

Nel vostro biglietto da visita, oltre l'or- 
mai immancabile indirizzo di posta elet¬ 
tronica, potete inserire anche l’indirizzo 
del vostro sito. Molti, magari solo curio¬ 
si di vedere cosa avete combinato, ver¬ 
ranno sicuramente a visitarvi. 

Proponete agli autori di altre pagine 
web, possibilmente in tema con il vo¬ 
stro sito, uno scambio reciproco di link 
voi segnalate il suo sito e lui il vostro. E' 
un sistema che funziona, che raggiunge 
un pubblico interessato e selezionato e. 
soprattutto, di comune interesse. 

Ma perché sto facendo 
tutto ciò? 

E si, dopo questa lunga chiacchierata 
viene proprio da chiedersi perché. Se il 
nostro è un sito commerciale è sconta¬ 
to che dobbiamo fare in modo che piu 
gente possibile lo venga a visitare. 

Ma se abbiamo progettato delle pagi¬ 
ne fine a se stesse, se i contenuti inse¬ 
riti possono interessare al massimo 3 o 
4 persone, perché darci tanto da fare? 

La soddisfazione di vedere gente che 
visita e. possibilmente, apprezza il no¬ 
stro sito, dopo aver tanto lavorato, dopo 
aver utilizzato tutte le nostre nozioni 
tecniche ed aver sprizzato creatività da 
ogni poro è impagabile Alcuni miei ami¬ 
ci, ad esempio, hanno fatto un sito sul 
campionato di fantacalcio che stiamo 
giocando |r^^www^ini^c^{g l0 ne()| 
Per l'argomento trattato interessa solo 
una decina di persone, ma la soddisfa¬ 
zione di sapere che tutti gli abitanti del 
globo possono potenzialmente visitarlo 
è comunque fonte di soddisfazione. Ah 
dimenticavo, un altro sistema per pub¬ 
blicizzare un sito: buttarne li l'indirizzo 
alla fine di un articolo! 


MS 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


319 




















a cura di Francesco Romani 


Calcolo enigmatico con Mathematica 

Tanto per alleggerire l'atmosfera dopo gli articoli di Fisica, Matematica ed Informa¬ 
tica Teorica (e ne arriveranno altri) mi sono trovato un collaboratore esperto di 
enigmistica con cui presenteremo una serie di articoli sulla soluzione con Mathe¬ 
matica dei più noti giochi enigmistici. Questo mese tocca al "Calcolo Enigmatico 

di Federico Curdo e Francesco Romani 


1. Il Problema 

Affrontiamo un tipico gioco presente in ogni numero de La 
Settimana Enigmistica Dato un insieme di equazioni aritmeti¬ 
che ove le cifre sono state sostituite con altrettanti simboli, il 
gioco consiste nel trovare l'unica corretta associazione sim¬ 
boli-cifre che soddisfi tutte le equazioni, deducendola da es¬ 
se. 

Alcune cifre sono talvolta facili da associare al relativo simbo¬ 
lo Ad esempio, ponendo che * significhi "qualsiasi simbolo 
(anche assente)", da una equazione del tipo 

= -V 

se ne deduce che V=0; infatti la cifra meno significativa del 
risultato di una sottrazione fra due numeri aventi uguali le ci¬ 
fre meno significative non può che essere lo zero Ancora, 
da: 

A 4 4=®- 

se ne deduce che ®=1; infatti la somma di due singole cifre 
non può mai essere maggiore di 18 e quindi, se il risultato 
prevede due cifre, la più significativa non può che essere 
l'uno. 

Più spesso è solo possibile escludere alcuni valori dei simbo¬ 
li, come ad esempio in: 

••Ox --0 = 

che ci fa eliminare le cifre 0, 1. 5 e 6 per 0: infatti il loro pro¬ 
dotto darebbe come cifra meno significativa la stessa cifra di 
partenza, il che. nel caso dell'esempio, non accade. Per quan¬ 
to riguarda <*>, esso può valere solo 1.4,6 oppure 9, che sono 
le cifre meno significative che si ottengono moltiplicando per 

320 


se stesse le cifre non escluse per 0, cioè 2, 3, 4, 7, 8 e 9. 

Capita anche di imbattersi in equazioni che permettono di 
stabilire quale, fra due simboli, abbia il valore associato mag¬ 
giore. Da: 

V**- ♦ = Vv- 

si deduce che, essendo cambiato il simbolo associato alla ci¬ 
fra delle decine in conseguenza di una sottrazione di un valo¬ 
re minore di 10, sussiste la relazione A > ¥ in questo caso 
possiamo aggiungere che = V 4 1 

Con ragionamenti analoghi applicati a tutte le equazioni dello 
schema di gioco, si individuano via via le varie cifre fino a tro¬ 
vare la soluzione 

Forse ad alcuni lettori già appare evidente che la risoluzione 
di questo gioco ben si presta ad essere automatizzata. 

L’approccio che utilizziamo in questo articolo è quello bruta¬ 
le. Esaminiamo tutte le possibili associazioni simbolo-cifra, 
considerando che "a simbolo uguale corrisponde cifra ugua¬ 
le" e che si escludono associazioni multiple Poiché ad un 
simbolo corrisponde una e una sola cifra, i tentativi da effet¬ 
tuare sono pari alle permutazioni di 10 elementi cioè 10! = 
3.628.800 Ciascun tentativo prevede l'analisi delle singole 
equazioni e la prosecuzione col successivo nel caso anche 
una sola non fosse soddisfatta. L'implementazione di questo 
tipo di soluzione del problema (anche se meno raffinata di al¬ 
tre) permette di sperimentare un po' di interessante pro¬ 
grammazione combinatoria. 

Ricordiamo infine l'approccio meno faticoso: attendere l'usci¬ 
ta del successivo numero del periodico enigmistico e sbircia¬ 
re la soluzione in quarta di copertina Sempre che si abbia pa¬ 
zienza. 

Un problema molto più complesso, che non trattiamo qui, è 
MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


quello di trovare un problema che abbia esattamente una so¬ 
la soluzione In questo caso l'approccio brutale porta poco 
lontano ed è preferibile un approccio strutturato... lo lasciamo 
come esercizio ai lettori. 

2. Rappresentazione del problema 

Vediamo innanzitutto come rappresentare e trattare il proble¬ 
ma. Un esempio tipico consiste in una matrice 5X5 compo¬ 
sta di gruppi di simboli e operazioni aritmetiche e segni di 
uguaglianza. Trascriviamone una, scrivendo lettere dell'alfa¬ 
beto al posto dei simboli. Con Mathematica 3.0 la matrice di 
ingresso può essere editata direttamente. 


explode[abc] 

Outl3l= 

100 a + 10 b+c 
Inl4l:= 

explode//@Matl 

Outl41= 


100 a* 10 b*c ♦ 
10g*h • 


lOOd ♦ 10 e ♦ f 
/ 
b 


100# ♦ 11 c - 10f*l 


100b ♦ • ♦ 10 f 

100 e «h * 10 l 

■ ■ 

6 * 1001*101 


Ini 11= 



' abc 

n+ » 

def 

Il = = Il 

bfe 


ii _ ii 

ii ii 

Il j\\ 

Il N 

N_M 

Matl = 

gh 


ì> 

n — = il 

eih 


Usali 

ii ii 

II — = N 

ii ii 

M __ 


{ acc 

ii — ii 

fi 

ii == ii 

ile 


Outllh 



abc + def 

■ ■ bfe 1 


/ 

- 


gh * b 

-■ eih 


.« >> 

* u 


tace - fi 

■ ■ ile 


La funzione ts trasforma una lista in una stringa. Applicando¬ 
la alle righe 1, 3, 5 e alle colonne 1, 3, 5 della matrice e tor¬ 
nando alle espressioni con ToExpression si scrivono le 
equazioni del problema. 

In/5/:= 

ts [x_] : =StringJoin@@ToString/(?x 
toEq[M_]:=ToExpression[Join[ 
ts/@M[[{1,3,5}]], 
ts/@(Transpose[M][[{1,3,5}]])]]; 

Inl61:= 

toEq[Matl]//ColumnForm 

Outl61= 

abc + def == bfe 
b gh == eih 
acc - fi == ile 
abc - gh == acc 
def/b == fi 
bfe - eih == ile 


La funzione explode trasforma un simbolo di più caratteri 
nel numero in base 10 che ha per cifre le lettere del simbolo, 
si ignora tutto ciò che non è simbolo in modo da poter appli¬ 
care explode a strutture complesse con la funzione MapAll 
(abbreviata //@) che applica una funzione ad una lista e a 
tutte le sottoliste. 

Inl2l:= 

explode[s„Symbol]:= 

Module[{1}, 
l=ToExpression[ 

Characters[ToString [s]] ] ; 

1.Reverse [ 

10»(Range[Length[1]]-1)]]; 
explode[x_]:=x; 

ln/31 = 


Esplodendole si ottengono le equazioni in termini dei singoli 
simboli 

Inl7]:= 

eql0=explode//OtoEq[Matl]; 
eqlO//ColumnForm 

Outl7l= 

lOOa+lOb+c+lOOd+lOe+f == lOOb+e+lOf 
b(lOg+h) == lOOe+h+lOi 
100a+llc-10f-l == e+100i+101 
lOOa+lOb+c-lOg-h == 100a+llc 
(lOOd+lOe+f)/b == 10f+l 
100b-99e+10f-h-lOi == e+100i+101 

La congiunzione di tutte le equazioni è la condizione logica 
che deve essere soddisfatta 

Inl81:= 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


321 








eqtest=And@@eqlO 


Timing[perm[Range[7]] ; ] 


Outl8l= 

100a + 10b+c+100d + 10e + f == lOOb+e+lOf Sci 
b(lOg+h) == 100e+h+10i iS. 100a+llc-10f-l == 
e+100i*101 Sci lOOa+lOb+c-lOg-h == lOOa+llc && 

( lOOd+lOe+f ) /b == 10f + l &S, 100b-99e+10f-h-10i 
== e+100i+101 

3. Calcolo delle permutazioni 

Il nostro problema è adesso applicare questo test a tutte le 
permutazioni delle cifre da 0 a 9. Il calcolo di tutte le permu¬ 
tazioni di n oggetti è implementato dalla funzione Permuta- 
tions ma 10! vettori di 10 elementi fanno almeno 36 Me- 
gabytes di memoria, troppi anche per una macchina robusta, 

Vediamo un programma ricorsivo che calcola le permutazioni. 

Inl1l:= 

penula ]:=perm[{),a]; 
perm[a_,()]:=AppendTo[LL,a]; 
perm[a_,b_]:= 

Scan[perni [Append[a,#], 

Complement[b,(#}]]&,b] 

Inl2l:= 

LL={}; 

perni [{1,2,3}]; 

LL 

Outl21= 

{{1,2,3),(1,3,2),(2,1,3),{2,3,1},(3,1,2),{3,2 

,D) 

Per calcolare le permutazioni di un vettore di 7 elementi ba¬ 
stano 0 216 secondi alla funzione builtin e ne servono 110 a 
quella fatta in casa 

ln[3l:= 

Timing[Permutations[Range[7]];] 

Out[3l= 

{0.216667 Second.Null) 

Inl4l:= 

Timing[LL={};perm[Range[7]];] 

Out[41= 

(110.717 Second.Null) 

Il vantaggio della funzione fatta in casa è la facile modificabi¬ 
lità: invece di appendere le permutazioni alla lista ll ci appli¬ 
chiamo la funzione t, 

ln[5l:= 

perm[a_,{}]:=t[a]; 


Outl6l= 

{10.2833 Second.Null) 
ln[7l:= 

Timing[perm[Range[8]];] 

Out[7l= 

{82.7833 Second.Null) 

Andando avanti cosi ci aspettiamo di impiegare 80x9x10 se¬ 
condi per applicare t alle 10! permutazioni che ci interessa¬ 
no. 

Implementiamo t [v] in modo che fermi la ricorsane e 
"lanci" fuori il vettore giusto quando lo trova Per ora ci limi¬ 
tiamo a cercare un vettore dato. Si noti l'uso di Throw per 
lanciare il risultato e di Catch per prenderlo al volo. Si noti 
anche l'uso del predicato sameQ (abbreviato con ===) che 
forza il test a True O False 

/n/8/:= 

t[v_]:«If[a««-{l,3,2,5,4,6,7,8},Throw[a]] 
Timing[Catch[perm[Range[8]]]] 

Outl81= 

{1.66667 Second,(1,3,2.5,4,6,7,8}} 

Se cerchiamo nel pagliaio sbagliato il vettore non viene trova¬ 
to mai e si misura il tempo di tutte gli 8! tentativi 

Inl9l:= 

Timing[Catch[perm[Range[8]-1]]] 

Outl91= 

(89.2667 Second.Null) 

Per rendere il calcolo piu efficiente possiamo memorizzare le 
permutazioni di 7 elementi e fermare molto prima il processo 
di ricorsione. 

Inl10l:= 

per[b_]:=per[{},b]; 
per[a_,b_]:= 

Scan[test[Join[a,b[[#]]]]&,p7]/; 

Length[b]==7 
per[a_,b_];= 

Scan[per[Append[a,#], 

Complement[b,{#)]]&,b] 

Finché test rimane indefinito si misura solo il tempo del cal¬ 
colo delle permutazioni. 

/n/7 11:= 

Timing[Catch[per[Range[8]]]] 

outnu= 


322 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 




{11.4333 Second,Nuli} 

Ini 121:= 

Timing[Catch[per[Range[9]J]] 

0utl12l= 

(105.2 Second,Nuli) 

Ora ci aspettiamo di impiegare 105x10 secondi per applicare 
test alle 10! permutazioni che ci interessano: abbiamo gua¬ 
dagnato un fattore 10 . 

4. Ricerca della soluzione 

Ora non resta che implementare test 
Ini 11:= 

test[list_]:=( 

(a,b,c,d,e,f,g,h,i,l}=list; 

If[eqtest,Throw[list]]); 

... e lanciare il missile. 

Inl21:= 

Clear[a,b,c,d,e,f,g,h,i,l] 

Timing[Catch[per[Range[10]-1]]] 

(1973.08 Second,(3,9,1,5,7,6,8,0,2,4)) 

Scriviamo la soluzione (tenendo conto che al momento del 
Throw i valori di a,b, — ,1 sono quelli giusti)... 

Inl31:= 

explode//@Matl 

Out[3l= 


391 + 

576 

== 967' 

- 

/ 

- 

« 

o 

co 

9 

== 720 

311 - 

64 

= — 

== 247i 


... e verifichiamola 
Inl4]:= 

toEq[explode//@Matl] 

Outl4l= 

(True,True,True,True,True,True) 

Tanto per divertirci ancora proviamo con il problema del nu¬ 
mero successivo del settimanale: 

In 151:= 


Clear [a, b,c,d,e 

f ,g. 

h, i,1] 


Inl61= 

ab 


& "==" 

cde 


N + U 




Mat = 

ddf 

V" 

a "ss" 

g b 


Il __M 

N II 

Il = — Il M II 

H __ Il 


dbg 

Il _ Il 

c "==" 

dbd 


ln[71:= 

eqlO=explode//@toEq[Mat]; 
eqtest=And@@eqlO; 

Clear[a,b,c,d,e,f,g,h,i,l] 

Timing[Catch[per[Range[10]-1]]] 

Outl71= 

(2179.83 Second,(4,7,3,2,9.8,5,0,1,6}} 
Inl71:= 

explode//@Mat2 

Outl81 


47 

* 

7 

== 329 

+ 


- 

- 

228 

/ 

4 

== 57 

== 


sss 

= = 

275 

_ 

3 

== 272 


Inl91:= 

toEq[explode//@Mat2] 

Out[9l 

(True,True,True,True,True,True) 

5. Rappresentazione del problema 
con i simboli 

Dimenticavamo... qualcuno potrebbe voler rappresentare il 
problema usando simboli strani invece delle piu prosaiche 
lettere. 

Con la versione 3.0 di Mathematica si possono usare le Pa¬ 
lette di input. 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


In Figura 1 vediamo una porzione di quella che contiene tutti 
i caratteri Complete Characters nel sottomenu Palettes del 
menu File) 


323 










Shapes and Icons 


■ 

■ 


• 

1 

▲ 

▼ 

• 

□ 

□ 

0 

O 

□ 

A 

V 

♦ 

❖ 


[• 

ri 




« 

• 


♦ 

O 

* 

9 

* 

4 

A 

© 

© 

© 

3 

1? 

A 


!> Textual Forms 
t> Keyboard Forms 

^ Operators 

^ General 


X 

■J- 

V 

X 

± 

? 


I 

n 

V 

di 

a 

SD 


j 

f 

i 

* 

f 

-> 

» 

A 

V 

-i 

=> 

» 

1 

. 

V 

3 

3 

3 

• 

•• 

• • 

• 


o 

e 

e 

© 

© 

0 

• 


_ 

■ 


_ 




(t^sq®, \[GraySquare] 




Definiamo una funzione che applica le regole di conversione 
alla matrice di input: 

Ini21:= 

simboli[x Symbol]:= 

StringReplace[ToString[x],conv]; 
simboli[x_]:=x; 

Vediamo ora il primo problema 

Inl31:= 

simboli//OMatl 


Outl31= 

(wmu 


x 


+ & 0 A = #*0 

• = ^©4 


Figura 1 

Cuccando un simbolo, questo viene scritto nel Notebook nel 
punto dove è la selezione. Passando sopra i simboli si vedo¬ 
no in basso le sequenze di caratteri per un input manuale 
Per esempio il quadratino grigio può essere scritto con 
\ [GraySquare] oppure con gsq preceduto e seguito dal 
tasto ESCARE Usando la palette si può scrivere una serie di 
regole di conversione: 

Inl11:= 


- 


... e il secondo: 
Inl4l:= 

simboli//@Mat 2 

Oli 114]= 


= ©■<> 


X 


<?• 


conv = { 


" b s " - ; 

> H = ” 

, "/ 

" - > " * M / 

" * " - > 

•a w •• 

* / 

"a” 

->• / 

"b" -> 


"C" 

-> "0", 

M d" -> 


"e" 


s 

Hi 

: 

V 


"g" 

"9", 

M h" -> 

"4", 

"j." 

-> "©" , 


" 1 " -> 


- □ = $•$ 


«e 


Bibliografia 

La Settimana Enigmistica, n 3414, 30 Agosto 1997, 
problema n 1452, pag. 12 

La Settimana Enigmistica, n. 3415, 6 Settembre 1997, 
problema n. 1555, pag. 12. 


324 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 












































TELEMATICA 


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128 


La nuova scheda 
ISDN per Win 3.x, 
Win 95 e Win NT 4 ! 























Font-On-Line 


Sull’entusiasmo che sta suscitando il nuovo sport, lo shopping su Internet, 
abbiamo deciso anche noi di cercare in rete qualcosa da comprare. 
Naturalmente stiamo parlando di ciò che può servire a coloro che si 
interessano di Desktop Publishing: vi sono alcune cose che sembrano 
essere fatte apposta per essere vendute e acquistate attraverso la rete, 
come per esempio i font, che, avendo file di dimensioni contenute, possono 
essere scaricati molto velocemente. Così questo mese inizieremo proprio a 
vedere i siti di conosciuti, poco conosciuti e sconosciuti produttori di font di 
tutto il mondo alla ricerca di possibilità d’acquisto. 


di Mauro Candini 


Istruzioni per l’uso 

Prima di iniziare l'esame dei siti che 
abbiamo visitato, dobbiamo evidenziare 
una serie di problemi che possono na¬ 
scere dall'acquisto di prodotti attraverso 
Internet. 

Carta di credito Se non avete una 
carta di credito, scordatevi lo shopping 
in rete. Esistono piccoli produttori di 
font che richiedono il pagamento c?sh 
attraverso l'invio di un assegno in dolla¬ 
ri: questo è normale negli Stati Uniti do¬ 
ve si può tranquillamente spedire un as¬ 
segno via posta con la certezza che nel 
giro di pochissimi giorni arrivi a destina¬ 
zione. Tuttavia molti produttori di font 
hanno un proprio sistema di shopping 
dei font basato sul download immedia¬ 
to e sul pagamento con carta di credito. 
Naturalmente esiste il problema della 
sicurezza: i dati che viaggiano in rete 
possono essere letti da parecchie per¬ 
sone. Tuttavia ci sono alcune considera¬ 
zioni da fare: 

I.Non si è a conoscenza di grandi 
truffe realizzate utilizzando numeri di 
carta di credito rubati 

2.1 dati spesso viaggiano in pacchetti 
che si dividono e prendono strade diffe¬ 


renti fino a giungere comunque tutti a 
destinazione: si può addirittura pensare 
che ogni numero della nostra carta di 
credito arrivi a destinazione per vie di¬ 
verse. 

3.1 provider, che forse sono gli unici a 
poter "vedere’’ parte dei dati che circo¬ 
lano in rete, hanno tutto l'interesse che 
non vi siano atti delittuosi che li coinvol¬ 
gano. poiché il loro obiettivo primario è 
rimanere sul mercato dei servizi per In¬ 
ternet anzi, sono molto attenti a tutti gli 
aspetti di sicurezza. 

4.1 venditori di prodotti in rete, come 
gli Internet provider, fanno affari con la 
rete stessa e, quindi, sono anch'essi 
molto attenti alla sicurezza 

Qualità del prodotto Purtroppo in 
rete è molto difficile giudicare un pro¬ 
dotto prima di acquistarlo. Quando si 
tratta di software applicativo o utility, 
molti ricorrono alle versioni di prova che 
consentono di provare il prodotto per 
30 gg: dopo tale tempo il prodotto si 
blocca e solo l'acquisto consente di ri¬ 
cevere una password in grado di sbloc¬ 
carlo. Nel caso dei font ciò non è possi¬ 
bile poiché il font è un semplice file di 
informazioni: spesso è possibile scarica¬ 
re versioni di prova dei font che non 


contengono tutto il set di caratteri com¬ 
pleto e che quindi sono praticamente 
inutilizzabili. Questo tuttavia non ci assi¬ 
cura che il font che andiamo ad acqui¬ 
stare abbia poi effettivamente tutto il 
set completo di caratteri cosi come indi¬ 
cato dalle norme ANSI (spesso manca¬ 
no i caratteri accentati, perchè poco uti¬ 
lizzati nella lingua inglese). 

Compatibilità - Un altro problema da 
non sottovalutare è la compatibilità con 
le fotoumtà. Se acquistate un font non 
da una delle case più famose, eseguite 
subito un test con il vostro Service, pri¬ 
ma di trovarvi con una pubblicazione di 
svariate pagine pronta, ma con la fotou¬ 
nità che vi propina solo pellicole con il 
vostro carattere sostituito dal banale 
Courier. 

Macintosh o Windows Controllate 
con attenzione cosa state acquistando: 
normalmente le indicazioni sono chiare, 
ma nel caso in cui non lo siano, prima 
di formalizzare l’acquisto, scrivete una 
e-mail e chiedete chiarimenti (quasi 
sempre c’è l'indicazione di una e-mail a 
cui chiedere informazioni, nel caso non 
sia presente un indirizzo, provate ad 
utilizzare le classiche formule info@so- 
cietà.com o sales@società.com). 


326 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


REMINISCENT 

OLD CLAUDE 

OF LETTERPRF.SS IMPRESSIONS 
Regolar 

abcdefghij klmnopqrs tuvwxyz 

ABCDEFGHIJKLMNOPQR 

STUVWXYZ&123456789 

Santi Capi & Old SlyU Figure. 
ABCDEFCHIJKLMNOPQRSTUVW 

xyzABCDEFGHIIKLMNOP 

QRSTUVWXYZ&I 23456789 


Old Claudc(TM) was 
drwn by Paul Shaw lo 
simulae bo old cui of 
dir citaste Garamond 
tvpe desiai» of thè 16lh 
and ITthcentunrs The 
pronome cd rough 
edget and coarte Irtlcr 
thapcs simulale tbe 
effecl of traditi onal 
Irti «presi pnofing 
where old foundry tvpe 
meeCs harxfcnade papcr 
Old Claude, wfaich 
include» an extended 
character set of snudi 
capi and old-style 
figure», i» metili for 
botti texl and display 
woct. 

r«ik*»e 4*4 

2 foni»: CSS49.99 


|www. adobe.com/typd 




Copyright - Purtroppo la pi¬ 
rateria dei font è una delle 
peggiori piaghe nel settore 
informatico. Si stima che solo 
un font su venti utilizzati sia 
stato regolarmente acquista¬ 
to (probabilmente questa pro¬ 
porzione arriva a 1 su 50 in 
Italia). Il problema tuttavia 
non è solo quello delle copie 
abusive che gli utenti si 
scambiano tra loro: purtroppo 
esistono società che copiano 
i font e li rimettono sul mer¬ 
cato modificandoli legger¬ 
mente e con un nome diffe¬ 
rente. Se girando per 1 vari siti 
vi capita di trovare due font 
"troppo" simili tra loro, sap¬ 
piate che potete avvisare l'or¬ 
ganizzazione preposta al con¬ 
trollo collegandovi al sito www.typeri- 
ght.org. 

Passiamo, quindi, ad esaminare i prin¬ 
cipali siti che offrono font su Internet 
naturalmente ciò che abbiamo trovato 
noi, potrebbe non essere più attuale nel 
momento in cui leggete questo articolo, 
ma d'altro canto, questo è proprio il bel¬ 
lo della rete. 


www.adobe.com/typel 

Primo m ordine alfabetico e probabil¬ 
mente primo in qualità e assortimento, il 
sito Adobe. Come vedremo anche in 
molti altri siti, si può girare tra le varie pa¬ 
gine che illustrano 1 font e mettere quelli 
che piacciono in un cestino della spesa 
“virtuale" Alla fine si va alla cassa non 
prima di aver controllato con esattezza 
che l'elenco di font presenti nel nostro 
cestino sia esattamente ciò che voglia¬ 
mo. Molto interessante la sezione New 
Faces dove si possono trovare i font pre¬ 
sentati negli ultimi mesi: naturalmente è 
possibile anche trovare i classici. I font a 
disposizione sono circa 2.000. 

www.altemus.coni 

Questo produttore di font si dedica 
soprattutto alla creazione di font simbo¬ 
lici. Ogni tipo di font è composto da cir¬ 
ca 150-180 simboli. In totale la produ¬ 
zione è di circa una quarantina di font. Il 
costo è di 30 dollari a font, ma acqui¬ 
standone quattro se ne ottiene uno in 
regalo. 


Se avete bisogno di realizzare un font 
particolare per un'applicazione tecnica o 
scientifica, questo è l'indirizzo giusto 
La specializzazione di Architext è pro¬ 
prio quella di fornire font di tipo tecnico: 
nel loro catalogo è possibile trovare an¬ 
che font specifici per la lettura automa¬ 
tica da parte di lettori ottici. Il costo dei 
font è piuttosto alto circa 150$, ma dob¬ 
biamo considerare che sono font un po' 
particolari L'assortimento è molto va¬ 
sto con svariate migliaia di font a dispo¬ 
sizione. 


.YAYAYfl «TI E5 U# 111 11 


Eccoci ad un altro colosso del mondo 
dei font. Bitstream. La scelta e vera¬ 
mente immensa, tutti 1 font sono cata¬ 
logati per nome, il che agevola la ricerca 
se si sta cercando un ben determinato 


font, ma non aiuta molto se stiamo solo 
cercando l'ispirazione per fare un deter¬ 
minato lavoro. Anche in questo caso 
possiamo aggirarci tra gli scaffali "vir¬ 
tuali" con il nostro carrello altrettanto 
"virtuale" e fare la nostra spesa Oltre 
1000 i font a disposizione. 

http:/home.earthlink.n 

et/~castlesys 

Una piccola società con circa una cin¬ 
quantina di font molto belli ispirati al re¬ 
vival. Purtroppo l'unico neo è quello che 
si possono ordinare font via Internet, 
ma la consegna avviene via dischetto. Il 
costo è di circa 40$ a font. 

www.castcraft- 

software.com 



iwww.castcran-sottware,coni 


Nata negli anni Trenta come tipogra¬ 
fia specializzata proprio nella creazione 
di nuovi font, Castcraft approda al 
mondo in linea. Parecchie migliaia 1 
font disponibili sotto il nome di Op- 
tifont: i costi sono un po' superiori 
alla media, circa 50$, ma si ha la 
certezza di ricevere prodotti di in¬ 
dubbia qualità. 


www.chang.corr! 

Uno dei siti più simpatici che ci è 
capitato di incontrare: in effetti il 
personaggio Chank Diesel (sembra 
sia un nome d'arte) è veramente un 
tipo strano, i cui font sono persino 
esposti in alcuni musei come esem- 




R Ma Tsf 1 • IV Urn 

Lorem ipsum dolor 0123 


rt f li r tili 


s^SMstesiQnJ’Kmar: 

Lorem ipsum dolor 0123 


lwwwJ3itstieflm.cQrfl 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


327 





























pio di tipografia moderna I font disponi¬ 
bili sono una cinquantina con costi va¬ 
riabili tra i 30 e 100$ (quelli piu costosi 
comprendono una specie di abbona¬ 
mento per essere sempre aggiornati 
sulle ultime novità). Allo stesso indiriz¬ 
zo, ma con l'estensione cinahaus 
)www cnanq com/c:inahaus71 troviamo 
altri font anch'essi ordinabili on line 



iwww.eltrinq.corri 

zioni. Sono disponibili anche font di tipo 
tecnico (codici a barre, OCR, ecc.). Qua¬ 
si tutti i font sono disponibili solo per 
Windows 


immagini a disposizione Natu¬ 
ralmente troviamo una vasta 
disponibilità di font. Anche nel 
sito Imageclub si può girare 
con un "carrello" virtuale e fa¬ 
re i propri acquisti. I font sono 
organizzati per nome per cui bi¬ 
sogna sapere almeno il loro no¬ 
me per ritrovarli a colpo sicuro. Sono ol¬ 
tre 500 i font a disposizione con costi di 
circa 20$ a font. 


Già da un paio d’anni è possibile acqui¬ 
stare font on line attraverso questo sito. 
L’assortimento comprende circa una 
ventina font, per utilizzi molto grafici. Il 
costo è contenuto in circa 30$ a font. 





Z-Rex 


ivwvw, cQQf-fQnts.com 


www.deniart.coml 


l www.fontbureau.comi 

Stiamo parlando di mitologia nel set¬ 
tore dei font per computer, a Font Bu¬ 
reau è infatti legato il nome del mitico 
Roger Black, uno dei personaggi che fa 
tendenza In circa dieci anni sono 500 i 
font creati ex novo per esigenze parti¬ 
colari come il restyling di giornali altret¬ 
tanto mitici (Newsweek, New York Ti¬ 
mes, ecc.). I costi sono abbastanza ab¬ 
bordabili. dai 20 ai 40$. 




Anche i cugini teutonici si cimentano 
nell'arte della realizzazione di font, con 
ottimi risultati. Anche in questo caso i 
font possono essere acquistati on line, 
ma poi fisicamente viaggiano su nor¬ 
mali dischi o CD-ROM. 


Un mondo di magia vi acco¬ 
glierà in questo sito. Potrete tro¬ 
vare i font piu mistici e persino 
geroglifici. Una quarantina di 
font per applicazioni veramente 
speciali a costi contenuti (tra i 
20 e i 30$). se dovete illustrare 
l'ennesimo libro su Tutanka- 
men, questo è il sito da visitare 

www.attention- 

earthlink.com 



Vita dura per il cronista... abbiamo tro¬ 
vato questo sito dove evidentemente si 
vendono font, ma la loro interpretazione 
è terribilmente difficile, poiché vengono 
visualizzati in nero su fondo blu scuro. 
Provateci voi: ci auguriamo che, quando 
lo farete, si sino resi conto dell'illeggibi- 
lità di questo sito 


Iwww.garagefonts.corrj 

Una buona scelta di caratteri abba¬ 
stanza originali tutti al prezzo di 36$, ma 
con l'offerta 3x2. In totale sono disponi¬ 
bili circa 120 caratteri se si acquista 
una famiglia completa il costo si aggira 
sui 120$ (4-6 caratteri a famiglia) 


www.elfring.com| 

Un buon sito per trovare caratteri art 
déco e per i titoli delle vostre pubblica- 


www.imageclub.con1 

Imageclub è una delle più famose so¬ 
cietà al mondo per il vasto catalogo di 


tYAVAYm raPTlìfc**] Il 


ITC è una delle più importanti società 
operanti nel campo dei font in formato 
elettronico II suo catalogo di oltre 
1.000 font è m rete e può essere esa¬ 
minato in maniera molto intelligente: in¬ 
fatti, i font sono organizzati per gruppi 
tematici, basta scegliere il nome di un 
gruppo per vedere apparire tutti i font 
aventi forme o soggetti similari. 




Un altro nome storico nel campo dei 
font. Essendo una società tedesca, 
all'Inizio troviamo subito la richiesta di 
scelta tra la pagina in inglese e quella in 
tedesco. Il sito al momento del nostro 
collegamento si è rivelato molto lento 
Sono disponibili oltre 5.000 font ad un 
costo di poco piu di 40$ 

www.monotype.coml 

Un altro gigante del mondo dei font, 
Monotype. Anche in questo caso il sito 
e risultato essere estremamente lento 
Quest’anno è particolarmente importan¬ 
te per Monotype, visto che celebra il 
suo centenario. Vastissima la scelta con 
oltre 5.000 font: si possono visualizzare 
i font per nome o per tipologia in modo 


foDirr'fìi ii r t 

©uni ©turni ©iiminui ©numiimi» ©uni » ©imi» 



GAZA&e 

AU/DCfG8I3tLM 
/u6Paf-snjVoJ)<y2 
abt4e4jUijl.il*'' 
lAortrti-uvwKyi. 
i4jvr67f"re>!e>'fc j 

I*» iAA CafOft »V4 ©4 A 
•«4* tr-f-t ut oLayt UJ* *u» 


Iwww.qaraqetonts. corri 


328 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 
























































da rendere piu semplice la ricerca di ciò 
che si desidera. 


www.p22.con1 

Non tantissimi font, ma un sito estre¬ 
mamente interessante. P22, oltre che 
vendere i propri font, è in grado di rea¬ 


www.synfonts.con1 

Non cercate In questo sito dei font 
per scrivere i vostri testi; sarete senza 
dubbio interessati dalla creatività dei de¬ 
signer di Synfont e vi verranno nuove 
idee per i vostri titoli e testate Una qua¬ 
rantina i font disponibili con costi conte¬ 
nuti. dai 10 ai 30$. 



|www.p 22 .corrj 


lizzarli su specifica del cliente con un 
servizio assolutamente eccezionale: la 
consegna a domicilio in tutto il mondo 
direttamente dalle mani di uno dei pro¬ 
gettisti di P22 (1.000$ in US e Canada e 
2.000$ per il resto del mondo - solo la 
consegna, escluso il costo del font). E' 
famosa per aver realizzato un font che 
riproduce fedelmente la scrittura di Paul 
Cézanne. 


www.paratype.corr! 



ABCOEFGh.i 


fllìCJòHF CHiiVim 

A8CDCFGOOOO 

ABCDEFCni jklrnn 


[www.syntonts.con^ 


www.surface-type.coml 

Un sito un po’ scuro e poco leggibile, 
la cosa positiva è che quasi tutti i font 
sono simpatici e, soprattutto, freewa- 
re 


Con Paratype sbarchiamo niente me¬ 
no che in Russia. In questo sito trovia¬ 


mmmmssm 



A questo punto ci chiediamo 
perché parecchie società debbano 
creare problemi agli utenti di Inter¬ 
net generando pagine molto scure 
e, quindi estremamente poco leg¬ 
gibili. Per vostra comodità abbia¬ 
mo pubblicato la videata del sito in 
negativo. T26 mette a disposizio¬ 
ne circa 400 font che si possono 
esaminare per nome, per tipo, per 
nome del designer e per tipo di kit 
in cui il carattere viene incluso. Il 
costo di ogni carattere è compre¬ 
so tra i 30 e i 40$. 


^www. paratype.corri 


mo una grande raccolta di font sia in 
formato latino sia in molti altri formati 
come il cirillico, l’arabo, il greco, l’ebrai¬ 
co. Per effettuare l’ordine è necessario 
scaricare una specifica applicazione 




m/uniontype 

Forse la piu giovane società di questo 
settore essendo nata meno di un anno 


union type supply 


Vlew Package: |p^h.»i j] 0»| 


Cubo!» Untic 

fjytM 11t/tliK 
£s-*«k> 
CF-rwt» I-tatiK 

SbiwV 

Outlinn 


5Z& 



Coment»; 

PacUf* »l coniami all njtf rtlalol 
v coloni io *» Muri itici v cool 
type face Dtiijpicd by Chn» 

M k* «<£"' bftwem 1996 on.1 199?. 
lite farci are collcclcd loftrthcr in 
Packnuc «I for deaiptm who wuhlo 
uic ilu* cxicndcd fomily lo ili full 
poiculi al. Ihc lypcfacc* in Pnckugr al 
indiale l.iboLi. Haboki Italie. F.idcki. 
E«Mri balie. Eattài.Eanfti balie. 
Fitufci Ouilin» and Frtuki i Halmt 
Italie 

Save over 20*» 'dirti you purchaie 
l'arkajtr »l troni UNION Type Supply 
for only SZ00 

View die face* in Package »l 
(Értritì 3 Oj) 


union type supply 


lwww.members.aol.com/uniontyptl 


fa. Una settantina i caratteri disponibili 
che vengono anche venduti in pacchetti 
da 10 font. Il costo a font si aggira sui 
40$. 


Conclusioni 

Questa è solo una parte delle società 
che nel mondo sono attive nel campo 
dei font in formato elettronico, ma co¬ 
munque pensiamo che siano più che 
sufficienti per poter iniziare un'esplora¬ 
zione della rete alla ricerca del font giu¬ 
sto. Eccovi altri indirizzi di posta elettro¬ 
nica a cui chiedere l'invio di cataloghi in 
formato elettronico e successivamente 
at tivare acquisti di fo nt on line: 

]ptfont@aol.conj - Precision Type è 
uno dei più grossi distributori di font al 
mondo con un catalogo di circa 20.000 
caratteri provenienti da differenti case 
\aitontsta>aoi. coni - Design Lab è una 
tra le più importanti società italiane di 
distribuzione di font: oltre che distribu¬ 
zione, vi è anche un settore che studia 
e produce font. 

\type(g)piazm. corri! un centinaio di 
font a disposizione con costì che si ag¬ 
girano sui 40$. 

Inoltre vi forniamo anche un paio di 
indirizzi a cui trovare informazioni piu ad 
ampio raggio sul mondo dei font 
Iwww.typeindex.corri - Un sito nel 
quale trovare una serie di valide indica¬ 
zioni sul mondo dei font, il loro utilizzo, 
ecc. 

Iwww.typeright. corri - Una specie di 
BSA che cura i diritti dei produttori di 
font. 


«e 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


329 






























































34 query realizzate con MS Access 97 

MS Access è sicuramente il prodotto DBMS per PC più diffuso. Gli utilizzatori, 
considerando anche il fatto che il prodotto fa parte della Suite Office della Microsoft, 
sono ormai oltre un milione. Una minima parte di costoro, di categoria programmatori, 
usa Access per sviluppare applicazioni gestionali "chiuse", mentre la maggioranza, 
costituita da utilizzatori finali, che per definizione non sanno programmare, lo usa per 
gestire proprie piccole banche dati o per "postprocessare" dati che arrivano in altra 
maniera, anche in grosse quantità. 

In questo secondo caso, tipico delle aziende in cui si persegue la tecnologia del 
DataWarehouse (magazzino dei dati aziendali accessibile a tutti gli utenti), l'utilizzatore 
non realizza in proprio le tabelle, né tanto meno si occupa della digitazione dei dati. 
Deve solo manipolarli allo scopo di trarne statistiche, proiezioni, andamenti, e 
quant'altro necessario per prendere decisioni. 

Lo strumento Access che si usa per la manipolazione dei dati a questi fini è la Query. 

Il nostro articolo non è che un campionario di query, di complessità "media", non 
troppo facili né troppo complesse, che possono servire a dare qualche spunto ai lettori 
che si trovano ad utilizzare Access. 

Le abbiamo realizzate con Access 97, l'ultimo della serie, ma sono eseguibili con 
qualsiasi altra versione, la 95, la 2.0 e la 1.1. 

di Francesco Petroni 


Le due o tre cose che 
diamo per note 

Diamo per note una serie di 'cose' che 
elenchiamo qui di seguito. Inoltre diamo 
per già costruito il database di lavoro, che 
mostriamo nelle figure e descriviamo nel¬ 
le didascalie. Si può ricostruire a mano, in 
modo che gli esercizi proposti possano 
essere eseguiti fedelmente, oppure si 
possono adattare gli esercizi stessi ai vo¬ 
stri casi reali, modificandoli opportuna¬ 
mente. 

Diamo per note, anzi per ben note, le 
procedure di costruzione delle strutture 
delle tabelle e di impostazione delle rela¬ 


zioni Quindi partiamo da un database già 
correttamente realizzato e già corretta- 
mente caricato, pena la non significatività 
degli esercizi. 

In particolare occorre conoscere il signi¬ 
ficato della relazione uno a molti, l'unica 
che utilizzeremo nei nostri esercizi, e dei 
controlli di integrità referenziale che la 
stessa esegue sui nostri dati. 

Diamo per noto l'utilizzo dell'ambiente 
QbE di Access, l'ambiente grafico in cui 
si costruiscono le query. Di molte delle 
nostre query mostreremo proprio la ripro¬ 
duzione dell'ambiente QbE. In particolare 
le cose che diamo per note sono: 

- la scelta del tipo di query ed il signifi¬ 
cato di ciascun tipo (menu Query) 


- la scelta delle tabelle e l’impostazione, 
se necessario, delle relazioni dinamiche 

- la scelta dei campi 

- l’inserimento dei criteri di selezioni (ri¬ 
ga Criteri nel QbE) 

- l'inserimento delle regole di ordina¬ 
mento (riga Ordinamento nel QbE) 

- la definizione delle proprietà dell'intera 
query 

- l'inserimento di campi calcolati, anche 
facendo ricorso alle Functions disponibili 

- la definizione delle proprietà del singo¬ 
lo campo (tasto destro sulla colonna e poi 
Proprietà) 

- la definizione e l'uso dei parametri, da 
usare come criteri oppure, in generale, 
nelle formule 


330 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


- l'impostazione delle regole di raggrup¬ 
pamento e delle conseguenti tipologie di 
calcolo. 

Diamo inoltre per noti i principi fonda- 
mentali delI'SQL. owero il significato del¬ 
le clausole SELECT, FROM, WHERE. OR- 
DER BY, JOIN, anche se. in teoria, per 
realizzare i nostri esercizi, sarà possibile ri¬ 
copiare semplicemente i comandi SQL 
nel nostro Database. 

E' evidente che, nel caso monotabella, 
l'istruzione SQL sarà molto più breve e 
quindi più facile da scrivere di quella del 
caso pluritabella. 

Per eseguire i vari esercizi il lettore po¬ 
trà lavorare indifferentemente nell'am¬ 
biente QbE, che è più interattivo e guida¬ 
to, oppure nella pagina bianca delI’SQL, 
nella quale dovrà scrivere a manina il co¬ 
mando SQL, al limite, ricopiandolo dall'e¬ 
lenco che segue. 

Per quanto riguarda l'SQL, ed in partico¬ 
lare le istruzioni associate a ciascun eser¬ 
cizio. le riportiamo tutte in maiuscolo, inol¬ 
tre non scriviamo, a meno che non sia ne¬ 
cessario, il nome della tabella prima del 
nome del campo. 

Ad esempio l'istruzione SQL del primo 
esercizio Access la presenterebbe cosi: 

SELECT DISTINCTROW PERSO¬ 
NE.COGNOME, PERSONE.CITTA 
FROM PERSONE 

WHERE NOT PERSONE.CITTA= 
"ROMA" 

ORDER BY PERSONE.COGNOME; 

se la scriviamo a mano, nella finestra 
SQL dell'editor di Access, la possiamo 
semplificare in: 

SELECT COGNOME, CITTA FROM 
PERSONE 

WHERE NOT CITTA="ROMA" 

ORDER BY COGNOME; 

Diamo per note le funzioni e le modalità 
d'uso delle funzioni. Ad esempio ci capi¬ 
terà di utilizzare la funzione IIF Non è ob¬ 
bligatorio conoscerla, ci basterà che la im¬ 
pariate la prima volta che vi costringere¬ 
mo ad utilizzarla 

Diamo per noto il fatto che una query, 
anche una query molto complessa, anche 
una query parametrizzata, può essere uti¬ 
lizzata come fonte di dati per una Ma¬ 
schera e per un Report 

In altre parole un problema complesso 
riguardante una maschera o un report può 
essere risolto a monte, direttamente dalla 
query che passa i dati alla maschera o al 
report stessi. 

E' frequente il caso in cui una query 
può risolvere le necessità di una masche¬ 
ra o di un report mentre è raro il contrario, 
anzi nel caso del report il contrario è im¬ 
possibile. 

Alcuni degli esercizi approfondiscono 
uno dei temi ora accennati, altri li mischia¬ 



ta 0>*u Itummo Jmm pqw» 

□ art» aar ihjp 


T001 FANTE51NI MILANO IMPIEGATO I 

100» GHIACCIO ROMA OPERAIO I 
101 7 MÉOACOUt ROMA OPERAIO H 
1018 0OCCEOA GENOVA IMPIEGATO li 
1020 GUSTI ROMA MPCOATOn 


SI 27102155 OH»000 

a 03101173 3 357 000 
NO 17*09104 7116000 
a 01112178 7 517 000 
a 17105195 I 589 000 


11» 6 280 000 
8* 5 000 000 
7% 5 000 000 
2* 8 367 000 
6 * 5 000 000 


Figura 1 - Il nostro da¬ 
tabase - La tabella Per¬ 
sone 

Scopo di questo artico¬ 
lo 6 quello di mostrare 
una serie di query rea¬ 
lizzate con Access 97 
Si tratta di query di me¬ 
dia dillicoltà nel senso 
cbe diamo per scontato 
Il fatto che il lettore 
sappia già costruire del¬ 
le query facili, sceglien¬ 
do le tabelle, definendo 
i legami relazionali tra di 
loro, scegliendo I cam¬ 
pi, impostando i criteri 
di selezione, inserendo 
le regole di ordinamen¬ 
to e di raggruppamento, ecc Non si tratta neanche di query troppo difficili da non poter essere eseguite 
in pochi minuti sul proprio PC. Le prime 17. delle 34 query. elaborano una sola tabella, che si chiama 
Persone e che appare nella figura in secondo piano, le altre 7 7 invece utilizzano le altre quattro tabelle 
Ine vediamo i nomi nella finestra databaseI e quindi affrontano soprattutto problematiche relazionali. 


■ «PTKGU GW 4 **Mi 

CUORI AMO 1 MMi vwto OAOIM 
CPt-Pfl unoAMMi'moRKOC 
W!W NciouMii 
itti LATO TUA, •» coluto 1M 


18(10(871 5111 
18(10(87 1 5388 
18(10(871 51 13 
18(10(971.51.12 
I9|10|9? 1.5513 




15.00» 


002 MAR» VERO HOMI 23.00» 

003 LOCA OMLU ROMA 9.00» 

Od MARCO NERI MONO 11.00» 

005A1OOROSA MH-A—,.,, , ■ 

« >=av: : già.- I 

007 GWMUOtA tor|S 9SS9J 
008 ENRICO BIANCO maaLJ O®»' 


003 !&9tr.97 ASSEGNO 
003 I299A.07 BOHfKO 
003 20.98N97 CONTANTI 
005 7S-91K97 a mi 

0O6 38 911.97 OC-^ 

001 28 9H.97 CC * ^ 


Figura 2 - Il nostro database - 
Le quattro tabelle: Clienti, Ordi¬ 
ni, Righe e Articoli. 

Affrontiamo una problematica 
standard ben comprensìbile da 
tutti. Ci sono dei Clienti (sono 8) 
che inoltrano degli Ordini (che 
sono 20). Tra clienti ed ordini 
c'é una relazione uno a molti (un 
cliente può fare molti ordini, un 
ordine è fatto da un solo clien¬ 
te). In ogni ordine sono venduti 
uno o più Articoli, un articolo 
può essere venduto In più ordi¬ 
ni. Questo rapporto molti a mol¬ 
ti si risolve con la tabella ’inter¬ 
media " Righe, che indica anche 
la quantità di quell'articolo ven¬ 
duto in quell'ordine. Gli articoli 
sono 6 e le righe 45. Per ese¬ 
guire i nostri esercizi partiamo 
da tabelle costruite corretta- 
mente e già piene di dati. 


Figura 3 - Le strutture delle 
nostre tabelle. 

Per eseguire correttamente gli 
esercizi occorre che le cinque 
tabelle (quella ’single ' e quel¬ 
la del caso a quattro tabelle) 
siano correttamente costruite. 
In questa figura vediamo quin¬ 
di un collage con le strutture 
delle quattro tabelle. Ovvia¬ 
mente si tratta di un caso stu¬ 
dio estremamente semplifica¬ 
to non utilizzabile in applica¬ 
zioni vere I passi operativi da 
compiere pnma di eseguire le 
varie query sono tre: costru¬ 
zione delle strutture, imposta¬ 
zione delle relazioni, inseri¬ 
mento dei dati I dati li potete 
inventare, ma devono essere 
significativi, nel senso che le 
query che faremo devono da¬ 
re esultati significativi. 



MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


331 



















































































Figura 5 - Elenco delle seconde 17 query - Il caso quadritabelle 
Tutte le problematiche viste nelle prime 17 query possono essere riproposte 
anche nel caso pluritabelle. E ovvio che le successive 17 query affronteran¬ 
no soprattutto problematiche relazionali, che nascono proprio dal latto che 
ci troviamo a lavorare con quattro tabelle. Tra queste devono essere stati 
definiti i rapporti relazionali e deve essere stato imposto il controllo dell 1 inte¬ 
grila referenziale, che garantisce l'allineamento reciproco tra le tabelle. Ad 
esempio non ci può essere un ordine assegnato ad un cliente che non c é, 
non si può vendere un articolo che non esiste ed altre ovvietà del genere, 
che vengono controllale direttamente da Access. 


Figura A - Elenco delle pnme 17 query - Il caso mo¬ 
notabella 

Le pnme 17 query si poggiano, come detto, solo 
sulla tabella Persone. Le abbiamo chiamate A01. 
A02. ecc.. e le abbiamo ben descritte nelle pro¬ 
prietà La finestra database che elenca le query 
mostra anche la data di creazione e quella di modi¬ 
fica ed il tipo di query Vedremo query di tre tipi 
ISelezione, Campi Incrociati e Aggiornamento) e 
quindi non di tutti i tipi permessi da Access. Per 
l'articolo abbiamo scelto un'impaginazione in forma 
di tabella Word per mostrare contemporaneamente 
sia il problema che la sua soluzione e per riportare 
una breve nota esplicativa. Mostreremo sempre il 
listato SOL della query soluzione, in qualche caso 
la videata dell'Editor delle Query ll'ambiente QbE di 
Access), in altn casi la vista dei dati, mentre, nei ca¬ 
si più significativi, mostreremo ambedue le videate. 


no. Ad esempio è possibile costruire un 

Campo Calcolato che utilizza un para¬ 
metro oppure che serve per creare un 

raggruppamento 

Prepariamo il database 


- * u 


P M 




H F 


tu - 


se 


p EOF 


Di» OD l* DttibtM, OC u OueryDct. I u Inte^tr 
Private Sub For*_Lo«dU 

Set DD • Opea&ataboae l’c:\a*iN art icolo- 
I - 0: E3EC 

End Sub _ 

Private Sub Cl_Click() 

1*1-1 
ESCO 

End Sub _ 

Private S«n> CE ClickO 
X - I * 1 
E3EG 

End Hb _ 

Sub E5EOO 

Oc» Error Pestar Ne*t 
Set OC - BE' ■ ->ier yt>«f s ( I) 

TI • OO-Me-r 
TZ - QQ-Type 
TS • 00- SOL 

Di.Pecoraiouree • 00-SOL 
Dl.Petresh 
End Sub 


SELECT COGNOME ■qQTTA>'TOMA - 'T**aore Cenale" 

kd" LOTTA] AS SEDE 



ACCORSI 

AOORM 

A/CtlO 

ALBERT» 

Ai.rs.Ri 

Mfff* 

ALLEGRE TT 

ALLEGRI 

ALLORI 

ito 


Seded TORMO 
sead Palermo 
vedi d PalERmO 

SadcdIORMO 


SededMAPOU 

ita àrem® 


- TT 

getto DataControl. che usa. anche esso. l'SOL per la definizione dell’insieme dei 


Udri - 

.lal xl Figura 6 - Programma 
5 Visual Basic che legge 
_____ ed esegue le query del 
3 file MDB. 

Una query si concretizza 
in una istruzione SOL (in 
pratica Access memoriz¬ 
za l'istruzione SOL e non 
il risultato della query). 
Nel nostro file ARTICO¬ 
LO MDB ci sono quindi 
ben 34 istruzioni SOL. 
che possono essere let¬ 
te "dal di fuori', ad 
esempio utilizzando la 
tecnologia DAO. Lo fac¬ 
ciamo con il Visual Basic 
realizzando un semplice 
programma che scorre 
gli oggetti QueryDets 
presenti nel database, 
ne legge la parte SOL e 
la riesegue, assegnan¬ 
do/a come proprietà Re- 
cordSource ad un og- 
datl che gestisce. 


Per eseguire fedelmente i nostri eserci¬ 
zi occorre che venga ricostruito perfetta¬ 
mente lo stesso database che abbiamo 
usato noi 

Prima la tabella ‘single’, che si chiama 
PERSONE e che (nel nostro caso) contie¬ 
ne 500 record e che serve per i primi 17 
esercizi. 

Poi le quattro tabelle, per i secondi 17 
esercizi, le cui strutture sono riportate nel¬ 
la figura 3, poi le tre relazioni che le uni¬ 
scono, che vediamo graficizzate in figura 
2 . 

Quindi riempiamo le tabelle di dati cor¬ 
retti e significativi. Quella ‘single’ con 500 
record significativi (ma potete inserirne 
anche di meno oppure adattare una tabel¬ 
la che già avete). 

Per quanto riguarda il caso con quattro 
tabelle, noi abbiamo inserito 8 clienti e 6 
articoli nelle due tabelle anagrafiche. Poi 
abbiamo inserito 20 ordini, facendo in mo¬ 
do che un paio di clienti non avessero fat¬ 


to nessun ordine Poi. ad unire gli ordini 
con gli articoli, abbiamo inserito 45 righe 
Siamo stati attenti a che ogni ordine aves¬ 
se almeno una riga, considerando il fatto 
che, da un punto di vista puramente rela¬ 
zionale. sarebbe invece possibile che un 
ordine non avesse righe, così come è 
possibile che un cliente non abbia ordini. 

Insomma è necessario che il database 
sia a ‘prova di bomba" per dare significati¬ 
vità agli esercizi e per evitare errori dovuti 
non alle query ma alla scorrettezza dei da¬ 
ti di prova. 

Le 34 query (e le altre... 
66 per arrivare a 100) 

Poiché sono previsti 34 esercizi con 
una cinquantina di videate ci siamo do¬ 


vuti preoccupare anche di impaginarli 
sul nostro PC. quindi le pagine che se¬ 
guono non risulteranno stampate con lo 
stile standard di MC L'elenco delle 
query, le 17 piu 17, lo trovate nelle figu¬ 
re 4 e 5 

Nella figura 6 invece vediamo come 
possano essere lette le 34 query anche 
dal di fuori di Access, nel nostro caso 
direttamente da MS Visual Basic, che è, 
ovviamente, anche in grado di rieseguir¬ 
le 

C'è da dire che però alcune delle 
query "girano' solo in Access, sono 
quelle che usano delle function di Ac¬ 
cess che non sono standard nelI'SQL 

Un'ultima cosa prima di lasciarvi la¬ 
vorare. Le 34 query non solo non esau¬ 
riscono le possibilità di Access ma non 
coprono neanche tutte le tipologie di 
query possibili... in natura. 


332 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 199 z 





































































Cominciamo con una semplice 
Query di Selezione con due soli 
campi II campo COGNOME sul 
quale si esegue l'Ordinamento 
e il campo CITTA su cui si 
imposta un Criterio Si può 
utilizzare la clausola Not o 
l'operatore <> con i quali si 
possono negare altri criteri 
Spesso è più facile esprimere un 
Criterio in positivo e poi negarlo 


A02 - Campi Incrociati tra Sedi e Qualifica 

TRANSFORM COUNT (COGNOME) AS TOTALE SELECT CITTA FROM 
PERSONE GROUP BY CITTA PIVOT QUALIFICA. 


Creiamo un Raggruppamento Occorre premere, nell ambiente 
QbE il pulsante con la lettera Sigma che inserisce la riga 
Formula nella griglia del QbE Di ogni colonna va definito il 
comportamento nei confronti del raggruppamento 
Si tratta di un evoluzione della query precedente una volta 
calcolato l'Anno lo si può usare come campo di Raggruppamento 
per contare le frequenze di persone assunte per ogni anno 

À06 - Elenco cognomi senza doppia T o doppia S 

SELECT COGNOME FROM PERSONE WHERE COGNOME Not (LiIto 
••»TT»" Or Like ••SS».) 

Altro esempio di negazione di un 
Criterio complesso, più facilmente 
impostabile in " positivo" che non 
in negativo 

Vogliamo escludere dalla lista i 
cognomi in cui ci sia una doppia T 
o una doppia S 
Da notare la necessita di 
utilizzare le parentesi per forzare 
la prevalenza dell'Or sul Not 


r-v-* 


Ul 



< 

[*• 

•’* 0*1»* - ' ' 1 ■ 

*.w 



1*1 




A01 - Elenco delle Persone non di Roma 


A04 - Elenco Persone con Anno di Assunzione 


SELECT COGNOME. CITTA FROM PERSONE WHERE CITTAO‘"ROMA" SELECT MATRICOLA, COGNOME, YEAR (DATA) AS ANNO FROM 

ORDER BY COGNOME; PERSONE; 


Proseguiamo con una query di altro tipo. Campi Incrociati nella 
quale vanno indicati, in generale, tre elementi 

Intestazione delle Righe (anche piu di uno) CITTA 
Intestazione delle Colonne (uno soloi QUALIFICA 
Valore (uno solo) COGNOME 

Sui primi due campi va eseguilo un Raggruppamento mentre sul 
terzo va eseguito un Calcolo in genere un Conteggio, in caso di 
campo Alfanumerico una Somma in caso di campo Numerico 


Non ci interessa visualizzare il 
campo Data ma solo il valore del 
suo anno Anche questa query 
quindi prevede (utilizzo di un 
campo calcolato 

L anno viene ottenuto applicando la 
funzione Year al campo DATA 
Si tratta di una funzione che estrae 
da un campo di tipo data un valore 
di tipo numero 

A05 - Conteggio dei Cognomi per Anno di Assunzione 

SELECT Year (DATA) AS ANNO. Count (COGNOME) AS TOTALE FRCM 
PERSONE GROUP BY Year(DATA); 


A03 - Elenco Cognomi in ordine di Lunghezza 

SELECT COGNOME FROM PERSONE ORDER BY LEN (COGNOME) DESC. 


Viene usato un Campo 
Calcolato che non viene 
mostrato (basta togliere il visto 
sulla riga Mostra), per mettere 
in ordine il risultato della query 
Il calcolo è l'applicazione della 
funzione Len. che calcola la 
lunghezza in caratteri di una 
stringa al campo COGNOME 
Si tratta di una funzione che 
estrae da un campo di tipo 
stringa un valore di tipo 
numero 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


333 



































































































A07 - Calcolo Arrotondato alle 1.000 lire 


AIO - Incrocio con clausola DOVE 



Il calcolo viene reso più complesso dal fatto che viene utilizzato un 
classico algoritmo per ottenere I arrotondamento del risultato alle 
1 000 lire basato sull'uso della funzione Int. 


SELECT COGNOME, IMPORTO, PERC . INT ( ( IMPORTO- 
IMPORTO* PERC* 500)/1000) *1000 AS NETTO FRCM PERSONE. 


Campo 
calcolato che 
utilizza i due 


campi 

IMPORTO e 
PERC 


A08 - Ordinamento Forzato 

SELECT CITTA. COGNOME FROM PERSONE 

ORDER BY Ilf (CITTA="ROMA","A"."B") . CITTA. COGNOME 



Vogliamo ordinare i cognomi per CITTA inserendo però t cognomi 
di ROMA al primo posto nell'elenco Utilizziamo un Campo 
Calcolato che fornisce A. in caso di cognome di Roma altrimenti 
B II calcolo si basa sulla funzione IIF la cui sintassi 

IIF( test ; risposta se vero/nsposta se falso) 
À09 - Elenco con Direzione e Sede 

SELECT COGNOME, 

Itf(CITTA-"ROMA","Direzione Generale"."Sede di "SCIITA) 
AS SEDE FROM PERSONE ORDER BY COGNOME 

Variante 
dell'esercizio 
precedente 
In questo caso il 
calcolo deve 
produrre una 
nuova colonna 
che visualizza 
due stringhe 
differenti a 
seconda che il 
cognome sia di 
Roma o meno 



_ «BOI 
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‘".o ; l« | 


u&i * p v£««: 

!«• - - '. • o«# 


TRANSFORM COUNT(COGNOME) AS TOTALE SELECT QUALIFICA FROM 
PERSONE WHERE YEAR(DATA) Between 19S0 And 1960 GROUP BY 
QUALIFICA PIVOT CITTA. 



Query di tipo Campi Incrociati tra i campi QUALIFICA e CITTA II 
valore è il conteggio del COGNOME Viene introdotto un criterio 
sulla DATA (clausola Between per selezionare un intervallo di 
date) che da fastidio al raggruppamento L'unico modo per venirne 
fuori è quello di utilizzare la clausola Dove 


All - Aggiornamento Batch del Campo Calcolo 


UPDATE PERSONE 

SET CALCOLO = Int ( (IMPORTO-IMPORTO*perc*500)/1000) • 1000 

Query di 
Aggiornamento 
Si tratta di una Action 
Query che produce 
quindi modifiche nei 
dati 

Vogliamo modificare il 
campo CALCOLO 
inserendo un valore 
pari all applicazione del 
campo PERC al campo 
IMPORTO, illutto 
arrotondato alle 1 000 
lire 

Al2 - Aggiornamento condizionale del Campo Calcolo 

UPDATE PERSONE 

SET CALCOLO - Ilf (CITTA-"ROMA",SOOOOOO,CALCOLOMOOOOOO) ; 




Seconda query di tipo 
Aggiornamento Si tratta 
ancora di una Action 
Query, che produce 
quindi modifiche nei dati 
Aggiorniamo il campo 
CALCOLO con il valore 
5.000.000 in caso di 
persone di ROMA 
altrimenti incrementiamo il 
valore precedente di 
1 . 000 . 000 . 


334 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 











































































































Al 3 - Conteggio per Città 


A16 - Persone in Intervallo di Anni 


SELECT CITTA, Count <COGNOME) AS TOTALE FROM PERSONE 
GROUP BY CITTA: 




Semplice raggruppamento sul campo CITTA per ottenere il 
conteggio del campo COGNOME Questa query serve come base 
di partenza per la successiva query 
In Access e possibile realizzare delle CATENE di query 
Va lanciata direttamente l'ultima della catena che provvede ad 
eseguire tutte le query precedenti 


SELECT CITTA. Year(DATA) AS ANNO FROM PERSONE WHERE 
YEAR(DATA) Between Ilf (IsNumeric ( [ANNO DA] ) , [ANNO DA) . 1) 
And Ilf (IsNumonc) [ANNO A)) , [ANNO A) ,2099) . 



Parametro complicato per operare una selezione sugli anni 
Vengono richiesti due parametri ANNO DA e ANNO A 
In caso di risposta vuota (oppure non numerica) viene preso un 
valore basso come ANNO DA ed uno alto come ANNO A 
E quindi possibile selezionare 

da ANNO DA ad ANNO A tutti 

da ANNO DA in poi fino ad ANNO A 


A14 - Ripartizione Percentuale per Città 


Al 7 • Richiesta Sede o Tutte le Sedi 


SELECT Al 3 CITTA, A13 TOTALE. [TOTALE|/Dcount 
('•[COGNOME)" ."PERSONE") AS RIPARTIZIONE FROM A13. 



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’t'iW**! 

• n » Il 



QzntnfiT^BiinniT 


Il risultato di una Query di Selezione può essere assimilato a tutti 
gli effetti ad una Tabella (una sorta di Tabella Virtuale), che può 
essere riutilizzata per eseguire una successiva query che in tal 
modo diventa piu semplice da preparare 

Per ottenere il conteggio di COGNOME, necessario per eseguire i 
calcolo della percentuale usiamo la funzione Dcount 
Dcount("campo";"tabella";"condizione") 

Nella quale non abbiamo inserito la condizione per ottenere il 
totale di tutti i valori. 


Al 5 - Ricerca per Cognome (anche parziale) 

SELECT COGNOME, • FROM PERSONE WHERE COGNOME Llke . k 

[NOMINATIVO) & .; 

Query che utilizza un 
Parametro 
Per selezionare i dati 
partendo anche da una 
porzione di COGNOME 
abbiamo concatenato due 
caratteri jolly (*) prima e 
dopo il parametro 
Ad esempio digitando 
ROSS la query 
visualizza ROSSI ma 
anche ROSSINI 



SELECT CITTA, COGNOME FROM PERSONE WHERE CITTA Llke 
Ilf (IsNull ( [SEDE DESIDERATA)) [SEDE DESIDERATA)) 
ORDER BY CITTA, COGNOME, 



In questo caso di Query Parametrizzata non si usa il jolly 
La query, se non viene digitato nessun parametro (funzione 
lsNull()) imposta come criterio di selezione l'asterisco 


R01 - Completa Relazionale 

SELECT CSED, CNOM, ONUM, ODAT ADES, ROTA, APRE, 
[RQTA1•[APRE) AS TOTALE FROM ARTICOLI INNER JOIN 
((CLIENTI INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI.CCOD » 
ORDINI OCLI) INNER JOIN RIGHE ON ORDINI ONUM - 
RIGHE RORD) ON ARTICOLI.ACOD - RIGHE.RART. 



Prima query sul secondo caso studio, basato su Quattro Tabelle 
Preleviamo campi dalle varie tabelle, che sono ben collegate tra di 
loro dalle Relazioni Inseriamo anche un Campo Calcolato per 
ricavare il totale della riga di vendita con la formula 
APRE*RQTA (prezzo per quantità) 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


335 

























































































































R02 - Fatturato per Cliente 

SELECT CNOM, Sum((RQTA1•iAPRE 1) AS TOTALE FRCM (CLIENTI 
INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD =ORDINI OCLI) INNER JOIN 
(ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD = RIGHE RART) 
ON ORDINI ONUM = RIGHE.RORD GROUP BY CLIENTI CNCM 



Il Fatturato per 
Cliente si ottiene 
calcolando il 
prodotto della 
quantità RQTA per 
il prezzo APRE e 
raggruppando per 
cliente CNOM 
Anche se non si 
inseriscono campi 
relativi agli Ordini la 
tabella Ordini va 
comunque caricala 
perche serve alla 
Relazione 


Una volla create correttamente le Relazioni non c e nessuna 
differenza tra lo scegliere campi della stessa tabella e campi di vane 
labelle Nell'esercizio sono le relazioni che individuano gli Ordini fatti 
oa ciascun Cliente conseguentemente le Righe degli ordini 
conseguentemente gli Articoli venduti in quelle righe 


R03 - Fatturato per Articolo 

SE1.ECT ADES Suri t [Rqt A ) • (APRE J I AS TOTALE FROM ARTICOLI 
INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD - RIGHE RART GROUP BY 
ARTICOLI ADES. 



Anche le query che creano dei 
Raggruppamenti possono lavorare su piu 
tabelle relazionate tra di loro Se vogliamo 
calcolare il totale fatturato (od ordinato) per 
ciascun articolo occorrono solo due tabelle 
Articoli e Righe 


R04 - Fatturato per Articolo e per Sede 

TRANSFOKM Sui»! IRQTA 1 • [APRE] ) AS TOTALE SELECT ADES FROM 
(CLIENTI INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD = ORDINI OCLI) 
INNER JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD * 
RIGHE RART) ON ORDINI ONUM = RIGHE RORD GROUP BY ADES 
PIVOT CSED 

Complichiamo l'esercizio precedente 
aggiungendo il campo CSED (dalla 
tabella Clienti) 

Vogliamo un'analisi Campi 
Incrociati delle vendile per articolo 
ADES e per citta CSED 





R05 - Clienti che non hanno fatto Ordini 

SELECT CNOM FROM CLIENTI LEFT JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD 
• ORDINI OCLI WHERE ONUM Is Nuli 


Cominciamo a vedere le tre varianti delle Join 
In caso tabelle unite da Relazione Access normalmente mostra solo 
i record collegati ad esempio se selezionane le tabelle Clienti ed 
Ordini mostra solo i clienti che hanno ordini Per vedere anche i 
clienti che non hanno ordini occorre variare il tipo di Join 



Un doppio click sulla linea che unisce 
le due tabelle fa apparire la Box con le 
ire opzioni 

Vogliamo individuare i Clienti che non 
hanno fatto Ordini Si sceglie la 
variante 2 che fa vedete comunque i 
clienti (anche senza ordini) 

Poi per non vedere i clienti che hanno 
comunque ordini basta inserire un 
criterio Is Nuli su qualsiasi campo (non 
vuoto) della tabella ordini 
Significa moslra lutti i clienti che non 
hanno corrispondenze nei campi della 
tabella Ordini 


R06 - Fatturato per Sede e per Mese 


TRANSFORM Sum IRQTA• APRE) AS TOTALI SELECT Month IODATI AS 
MESEI . Format (ODAT "mmmm ") AS MESE2 FROM CLIENTI INNER 
JOIN (ARTICOLI INNER JOIN (ORDINI INNER JOIN RIGHE ON 
ORDINI ONUM - RIGHE RORD) ON ARTICOLI ACOD » RIGHE RART) 
JN CLIENTI CCOD * ORDINI OCLI GROUP BY Month(ODATI 
Format(ODAT."mmmm"| PIVOT CSED 




Campi Incrociati tra citta CSED 
e mese della Data lODAT campo 
della tabella Ordini) Per mostrare 
il mese in chiaro usiamo la 
funzione FORMAT per mettere in 
ordine di mese usiamo la 
funzione MONTH 


336 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 




































































































































R07 - Elenco Completo Ordini 


SELECT ONUM, ODAT CNOM, Sum{ROTA*APRE) AS TOTALE FROM 
(CLIENTI INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD = ORDINI.OCLI) 
INNER JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD = 
RIGHE KART) ON ORDINI ONUM - RIGHE RORD GROUP BY ONUM, 
ODAT. CNOM 



In questo caso eseguiamo una vista sui dati partendo dagli Ordini 
Pei ogni ordine vediamo campi provenienti dalla tabella Clienti (un 
ordine un cliente! e campi provenienti dalla tabella Righe e Articoli 
(un ordine e costituito da molte righe! Eseguiamo anche il calcolo 
del Totale debordine raggruppando per ordine e sommando il 
calcolo tra prezzo e quantità 


R08 - Classifica Articoli venduti non a Roma 

SELECT ADES SumtRQTA) AS TOTALE FROM CLIENT! INNER JOIN 
(ORDINI INNER JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON 
ARTICOLI ACOD » RIGHE RART) ON ORDINI ONUM = RIGHE.RORD) 
ON CLIENTI CCOD « ORDINI OCLI WHERE Not (CSED) r "ROMA" 
GROUP BY ADES ORDER BY Sum(RQTA) DESC. 


Può essere eseguito qualsiasi tipo di analisi sui dati prelevando 
campi da qualsiasi tabella del database 

In ogni caso i corretti collegamenti tra i campi delle varie tabelle sono 
garantiti dalle relazioni 

Vediamo di nuovo I 1 utilizzo della clausola DOVE che entra in gioco 
quando c è un criterio che da fastidio al raggruppamento 

RÒ9 - Importo totale per Mese 

SELECT l'omuit (ODAT . "mmmm" I AS Mose. Suini (APRE! • (ROTA) ) AS 
Totale FROM ORDINI INNER JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE 
ON ARTICOLI ACOD - RIGHE RART) ON ORDINI ONUM » RIGHE RORD 
GROUP BY Format (ODAT. "mmmm") . Monti» (ODAT) 

Altro calcolo analitico ottenuto pescando campi 
dalle vane tabelle Viene anche usata la funzione 
Format per tradurre la data nel suo mese I 
campi sono tre il mese in chiaro, il mese in 
numero che serve per ordinare il totale delle 
righe di vendita 






RIO - Elenco Analitico degli Ordini 

SELECT CCOD, CNOM, ONUM, ODAT. Sum(APRE'RQTA) AS LORDO. 
Sum < APRE•RQTA•(1•CSNT >) AS NETTO, 

Sum(APRE*(llAIVA)*RQTA*(1-CSNT)) AS IVATO FROM (CLIENTI 
LEFT JOIN ORDINI ON CLIENTI.CCOD - ORDINI OCLI) LEFT JOIN 
(ARTICOLI RIGHT JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD RIGHE RART) 
ON ORDINI ONUM « RIGHE RORD GROUP BY CCOD CNOM. ONUM. 
ODAT 



Query che serve per eseguire tutti i calcoli necessari per ciascun 
ordine Le colonne desiderate sono 
Lordo totale importo delle righe i APRE per RQTA > 

Netto applicazione a Lordo dello sconto (CSNT del cliente > 
Ivato applicazione dell'IVA al Nelto (AIVA dell articolo) 

Da notare il fallo che in caso di raggruppamento non e possibile 
eseguire calcoli in sequenza ovvero utilizzare in un calcolo una 
colonna calcolala precedente 

RII - Elenco degli Ordini in Intervallo di Date 

SELECT CNCM, ONUM, ODAT. Sum(APRE*RQTA) AS LORDO FROM 
(CLIENTI LEFT JOIN ORDINI DN CLIENTI .CCOD = ORDINI OCLI I 
LEFT JOIN (ARTICOLI RIGHT JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD ■ 
RIGHE RART) ON ORDINI ONUM = RIGHE.RORD WHERE ORDINI ODAT 
Between (DATA DAI And IDATA A) GROUP BY CNOM, ONUM. ODAT 
ORDER BY ODAT 



Quando c e un campo di tipo Data occorre sempre prevedere delle 
query parametrizzate che selezionano i dati secondo un certo 
intervallo I parametri sono DATA DA e DATA A 


MCmlcrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


337 
























































































































































RI 2 - Totale Generale 

SELECT Sum (RQTA’APRE) AS (TOTALE GENERALE) FROM ARTICOLI 
INNF.R JOIN RIGHE ON ARTICOLI.ACOD - RIGHE RART 

Il nostro obiettivo è quello di 
calcolare il Totale Generale 
di tutti gli Ordini 
Scelte le due tabelle Righe 
ed Articoli ed inserito il solo 
campo calcolato Totale tra 
prezzo APRE e quantità 
ROTA basta raggruppare e 
sommare il solo campo 
inserito 

Una sola colonna che 
produce un solo valore 



RI 3 - Statistiche per Giorno della Settimana 

TRANSFORM Sum(ROTA) AS TOTALE SELECT Weekday(ODATI AS 
GIORNOl. FormatlODAT, "dddd") AS GI0RN02 FROM ORDINI INNER 
JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD - 
RIGHE RART) ON ORDINI ONUM » RIGHE RORD GROUP BY 
Weekday (ODATI , Format (ODAT, "dddd" ) PIVOT ADES . 

Altro esempio di 
calcolo evoluto 
! basato sulla 
funzione che 
estrae il giorno 
della settimana 
da una Data e 
sulla funzione 
che visualizza, in 
chiaro lo stesso 
giorno della 
settimana 

Le funzioni sono Weekday(data) che restituisce un numero e la 
Formatldata dddd ) che restituisce il giorno della settimana come 
stringa Usiamo quest ultima espressione in una query di tipo Campi 
Incrociati che serva per vedere come vengono venduti nella 
settimana i vari articoli 




R14 • Articolo più venduto a Roma 

SELECT TOP 1 ADES, Sum(ROTA) AS VENDUTI FROM (CLIENTI 
INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD - ORDINI OCLI) INNER 
JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD - 
RIGHE RART) ON ORDINI ONUM - RIGHE RORD WHERE CSED-"ROMA" 
GROUP BY ADES ORDER BY Sum(RQTA) DESC 

Tra le proprietà della 
Query va citata quella 
che si chiama Primi 
Valori e che serve 
per limitare il numero 
delle righe in uscita 
La relativa clausola 
SQL è la TOP 
Se usata in una query 
che esegue un 
ordinamento crea una 
classifica del primo N 



| |Df S( ni/10Nf I 

Vf NIHI II ■ 

1 > 

l 

_ 


La clausola TOP non va confusa con un 
Criterio non serve a selezionare le righe 
ma solo a limitare l output 


RI 5 - Calcolo Batch del fatturato per Cliente nel Mese 

UPDATE (CLIENTI INNER JOIN ORDINI ON CLIENTI CCOD 
ORDINI.OCLI) INNER JOIN (ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON 
ARTICOLI ACOD - RIGHE RART) ON ORDINI ONUM ~ RIGHE RORD 
SET CLIENTI CMES • IMESE DESIDERATO). CLIENTI CTOT 
CTOTtRQTA'APRE WHERE Month((ODAT)) - (MESE DESIDERATO) 



Query di 
Aggiornamento 

che aggiorna un 
campo di una 
tabella con il 
risultato di un 
calcolo eseguito 
su campi di altre 
tabelle 


La query parametrizzata chiede un mese (Mese Desiderato) ad 
esempio 1 e poi aggiorna i due campi CMES e CTOT della tabella 
Clienti il primo con il mese del calcolo e il secondo con il totale delle 
vendite in quel mese 

Non si possono usare, nelle query di aggiornamento le funzionalità 
di raggruppamento allora occorre utilizzare una formula diretta 
[CTOT) = [CTOT) + [RQTA) * [APRE] 

R16 - Fatturato per Cliente - Bis 

SELECT ROI CNOM. SumIRO! TOTALE) AS TOT FROM R01 GROUP 
BY R01 CNOM. 

Eseguiamo la stessa query 
dell esercizio R02 basandoci 
sulla query R01 che. in un 
certo senso propone in forma 
piatta tutti > dati che ci 
servono 

Esiste sempre la possibilità di 
fare Catene di Query che 
permettono di semplificare 
scomponendoli i vari 
problemi 



RI 7 - Aggiornamento Batch Ordinato per Articolo 

UPDATE ARTICOLI INNER JOIN RIGHE ON ARTICOLI ACOD - 
RIGHE RART SET ATOT - ATOT♦ROTA'APRE 


ir»M*/ Q».«woir)»Mii Hai □' 



Calcolo Batch con una Query di 
Aggiornamento del totale 
venduto per Articolo 
Viene alimentato il campo ATOT 
della tabella Articoli con il risultato 
del prodotto tra APRE della tabella 
Articoli e RQAT della tabella 
Righe 

Anche in questo caso non 
abbiamo potuto usare le 
funzionalità di raggruppamento 


338 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 











































































































































obu a 



Torino 


Lingotto 


Fiere 4-8 


I 


Cowboys delle consolle 
e smanettoni intrippati 

Nonni digitali e nipoti in ansia 

di futuroKTlnternettisti e 

interinali m Videoegoisti e spiriti 
gentili alla ricerca di idee digitali per 
regali di Natale US*Educatori multimediali 
e content providers • Fantasmi di Baudelaire e mutanti 

Cellularisti vibratili e predatori di carte telefoniche 

Imprenditori e Managers "on-line" e impiegati senza scrivania 
Pirati innamorati e hackers mercenari • Navigatori approdati e navigatori 
naufraghi • Dentisti telematici e adoratori di TV satellitare con sguardo al collirio • 
Agenti intelligenti e sciamani ciberiani • Cittadini In cerca di nuove forme di cittadinanza 
e tuttologi curiosi • HTMLeisti assatanati e scenaristi ispirati • Multitask-force e 
cibermartiri della body modification community • Presenzialisti on line e giornalisti 
inviati nel futuro • Posse digitali e navigatori solitan • Docenti a distanza e discenti in 
avvicinamento • Trovatori di ragni e cercatori di bachi • Amministratori pubblici in aggiornamento e 
funzionari senza rete • Notai dal cdrom facile e agronomi in terra digitale • Patiti del terabyte e 
genitori In stress di recupero • Pubblicitari convertiti al piiel e progettisti distici • Videodepressi e 
vldcoeccitati • Cracker® pestilenziali e webdeslgners raffinati • Wmdowisti di massa e mellstl d' elite 
• Spettatori Interattivi e Interpassivl •Ingegneri della virtualità e virtuosi Ingegneri • Cibernautl 
idealisti e Intermediari d'affari Immateriali • Scrittori senza penna ed editori senza carta • Autori 
in cerca di editori ed editori In cerca d'autore • Netsurfers dal motore immobile e psiconomadi 
predestinati • Telelavoratori e teledlsoccupati • Singles del villaggio globale e comunità virtuali 


• Utenti Unix e utenti unisex 


Una sola moltitudine al SalonB.it 


• Mostra mercato 

• Forum d'aggiornamento 

• Eventi interattivi 


Organizzazione: 

EUPHON. c/o Ungotto 
Via Nizza, 294 -10126 TORINO 
1° raduno intemazionale Tei. Oli. 6644216/26 - Fax Oli. 6635095 

collezionisti carte telefoniche email: tsaionoit^eupnòml 



i c e m b r e '97 



Forum/eventi: 

POUEDRA. 

Coreo Unione Sovietica, 612/3e -10135 TORINO 
Tel. Oli. 3912600 - Fax Oli. 3912601 
e-mail: halonbnlsipoliedra.it 


TEMPO LIBERO • EDUCAZIONE • IMPRESA 










di Claudio Petroni e Luigi Sandulli 


Un prodotto interessante per gli utenti che lavorano in gruppo: 

BUSINESS OBJECTS 

Concludiamo, con questo terzo articolo, la nostra panoramica su 
Business Objects (www.business.objects), un prodotto appartenente al 
filone dei software per il DataWareHouse e quindi destinato a quelle 
Aziende in cui esistono dei grossi database che debbono essere messi a 
disposizione di un vasto pubblico di utenti finali. 


terza parte 


Riassunto delle 
puntate precedenti 

Nel primo articolo abbiamo visto che 
si tratta di un prodotto che tiene conto 
del fatto che ormai nelle aziende si lavo¬ 
ra in gruppo. Pertanto, quando si instal¬ 
la l'ambiente, viene creata la figura del 
Supervisor. incaricato dell iscrizione 
degli utenti all'uso del sistema, della 
creazione dei gruppi, della definizione 
degli accessi e delle restrizioni, sia da 
un punto di vista di sicurezza logica che 
da quello puramente operativo 

Nel secondo articolo abbiamo descrit¬ 
to in cosa consiste il lavoro della secon¬ 
da figura di Business Objects, il Desi¬ 
gner 

Il designer crea l’universo, un insieme 
di oggetti logicamente assemblati e fa¬ 
cilmente consultabili dall'utilizzatore fi¬ 
nale. Abbiamo anche parlato delle varie 
attività preliminari rispetto alla creazione 
degli oggetti ed all'impostazione del da¬ 
tabase. 

Tramite un collegamento ODBC il De¬ 
signer aggancia le vane tabelle ed i dati 
in esse contenuti e, prima di creare le 
classi e gli oggetti, definisce in modo 
corretto le regole relazionali che inter¬ 


corrono tra le vane tabelle 

Al designer viene fornito un completo 
set di strumenti che lo aiutano a co¬ 
struire il modello, che deve essere per¬ 
fettamente funzionante, su cui Busi¬ 
ness Objects si baserà per costruire le 
sue invisibili e complesse query 

Partiamo quindi da questo punto, illu¬ 
strando (vedi anche le figure 1 e 21 la 
banca dati, in formato MS SQL Server, 
che utilizzeremo per creare l'universo 

La nostra Banca Dati è 
in formato MS SQL 
Server 6.5 

Microsoft SQL 6.5 e un RDBMS (Re- 
lational Database Management System) 
per sistemi basati su Windows NT. Fa 
parte della 'Server Suite' BackOffice 
un bundle che comprende tutti i prodot¬ 
ti Microsoft per server di rete, e quindi 
il grado di integrazione con gli altri pro¬ 
dotti della famiglia BackOffice è massi¬ 
mo. 

Progettato per architetture in 
Client/Server distribuito, robusto ed af¬ 
fidabile, sta incontrando il gradimento 


degli operatori del settore, e conse¬ 
guentemente la sua diffusione e sem¬ 
pre più vasta 

E' proprio l'integrazione con la fami¬ 
glia BackOffice che ne fa il miglior data¬ 
base per Windows NT, del quale sfrutta 
le caratteristiche peculiari (multitasking, 
multiprocessmg, security, ecc.) e fa si 
che. insieme alle caratteristiche built-in 
orientate ad Internet, SQL Server diven¬ 
ti strumento chiave per la creazione di 
Intranet o Web Site complessi che sia¬ 
no basati su soluzioni aperte ed ad alte 
prestazioni 

Da citare anche le sue funzionalità di 
Replica delle informazioni, molto sofi¬ 
sticate, che permettono perfino la repli¬ 
ca dei dati con altri Database non SQL. 

Il caso studio 

Il 'Case Study' che utilizzeremo per le 
nostre prove riguarda la soluzione di 
una problematica, opportunamente 
semplificata, di gestione di Prenotazio¬ 
ni Viaggi Si tratta di prenotazioni di 
luoghi di soggiorno e di servizi e della 
loro fatturazione a consuntivo. 

Per comodità dividiamo la banca dati 
in due aree, l'area Clienti e l'area Luo- 


340 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 



ghi di Soggiorno - Servizi 

I clienti sono categorizzati per luogo 
di provenienza e raggruppati per età. 
Ogni cliente può essere presentato da 
un altro cliente ed in questo caso il 
cliente presentatore assume la qualifica 
di Sponsor Ad ogni cliente viene asse¬ 
gnato anche un Venditore 

I luoghi di soggiorno sono associati a 
Categorie di Servizi Ogni categoria di 
servizi è formata da più servizi specifici 
(es. Alloggio: stanze, suite, bungalow). 

Dall'incontro tra l'area clienti e l'area 
"Luoghi di Soggiorno - Servizi" nasco¬ 
no le Prenotazioni dei servizi e le Fat¬ 
ture dei servizi effettivamente resi 

Le tabelle utilizzate per la gestione 
del problema (le vediamo i figura 2) so¬ 
no quindi: 

Dal lato Clienti: 

Nazioni, Regioni, Città, Classi 
di Età, Venditori e Clienti. 

Dal lato Servizi: 

Luoghi di soggiorno, Categorie 
di Servizi. Servizi. 

Per ciò che concerne le prenotazioni 
abbiamo: 

Prenotazioni e Servizi prenotati 
(Righe Prenotazioni). 

Infine, per registrare le informazioni 
relative alle Fatturazioni, abbiamo: 

Fatture e Servizi fatturati (Ri¬ 


ghe Fatture). 

Ogni problema di automazione ge¬ 
stionale può essere analizzato con di¬ 
versi strumenti e descritto con diversi 
formalismi grafici. Le tecniche di analisi 
tendono a definire un diagramma di 
struttura o una rappresentazione grafica 


della organizzazione logica del databa¬ 
se. 

Data la ovvia (o auspicabile) rispon¬ 
denza del database alle necessità di au¬ 
tomazione date, si può dire che il dia¬ 
gramma di struttura è la rappresentazio¬ 
ne grafica della schematizzazione logica 



NAZJONI LUOGHI SOGGIORNO 

~ <NAZK>#) 


REOON. 

Regioni- 


Codice Magona 


erAjwuepi 

«lEto.Mn 

EU.Ma> 

Ela.Rang* 




Codice diente 




Codice, Luogo 
Nomeluogo 

- Codice Nanono 


Cognome 

Etu 

Telefono 

MMBO 

Codice. Citta 
Codice, Venditore 
Codice Sponvx 


FATTURE 

RWHE.FATH*E 

•Codice, Fattura 
■Codice.Cbente 
paté. Fattura 


Codice Fattoi a 
Cod*c*_ Servizio * 
Giorni 

Persone 



Codice Servino 
Oesc/inone_Servino 
Codice Tipo Servino 
Prono 



TipoServuio 

e_Tipo_Servmo 
~(Codce_Loogo 


SPONSOR 

£ ^eim» . 

Codice, cliente 
Notiti 
Cognome 
Eia 

Telefono 
nd.M.Vo 
Codice, Cdta 
Codice, Vendrtoie 
C od reo Sponvx 



Figura 2 - Business Objecls - Modulo Designer - Individua¬ 
zione di un Alias 

Nella figura precedente abbiamo visto lo schema relaziona¬ 
le dei nostro Case Studv Questa ne è la stampa su carta. 
Un punto di possibile di ambiguità nello schema può consi¬ 
stere nel riferimento alla nazionalità, perché non è chiaro se 
la si intende come propria di un cliente o di una località di 
soggiorno Una Query che visualizzasse il cliente, il luogo 
prenotato e la nazionalità evidenzierebbe tale ambiguità In queste situazioni la soluzione migliore consiste nella definizione di 
un Alias, cioè di una sorta di clone di una tabella che può essere inserito nell'Universo ed essere referenziato nella creazione 
degli oggetti Un'altra situazione interessante, dal punto di vista relazionale, e quella relativa alla gerarchia 'chiusa' sulla tabella 
clienti, riguardante la relazione tra cliente 'diente' e cliente 'sponsor' Anche in questo caso la soluzione ottimale è la creazione 
di un Alias della tabella clienti da mettere m relazione con la tabella clienti stessa Risulta cosi evidente, anche da un punto di vi¬ 
sta grafico, la possibilità di una relazione tra righe della stessa tabella 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 


341 











































































** rij J CQk 

stoini lai l IPI--I al Diurni li stami »| 
rftoL tol rUd lai ^iul*-ia-f fl »J 


ia?n: 

f4TIUR£ 


fUGHC .FATTURI 

F»ìmE_PR£NO?OON 

StRVO.LUOGH 


^TT^zrì £ t ì; f, v ura 3 ■ flus,n * 5s 

+ p. £« s- m~ lo* tt*» ** -IMI OÒ/ecfs . Mocju i 0 Cesi- 

gner - Individuazione e 
creazione dei Coment 
Una funzionalità motto 
importante è Quella che 
permette l'individuazio¬ 
ne dei loop, che sono 
punti, nello schema 
grafico della nostra ban¬ 
ca dati, dove possono 

„„ , oNflHWL -• nascere altri tipi di am- 

r»SS£SSLl bigutta. Nel nostro caso 

C *7 \ - abbiamo certamente un 

!» \ *P—I / - loop, un circolo vizioso. 

1 - 1 V« l 'CZ. I I nel percorso clienti-pre- 

notazioni-dettaglio pre- 

n notazioni-servizi e nel 
'. * !'. percorso clienti-fatture- 

ir : . - , t -■ nnmHB I « | dettaglio Iatture-servizi 

CM | Questo genere di loop 

• — { . si risolve brillantemente 

I ìT con il Conte*!, definì- 

**- zione logica che per¬ 

mette di associare un 
nome ad un percorso 

specifico, e cioè di differenziare / percorsi indicandone le relazioni che lo compongono E evidente che 
e molto meglio risolvere tutte Queste ambiguità direttamente a livello di disegno, e Quindi preventiva¬ 
mente. piuttosto che delegare la risoluzione al sistema, in fase di costruzione delle Query o. peggio an¬ 
cora. all utente in fase di definizione dei report 



UKl),-A-T<-L<n, 


di un 'problema dì automazione gestio¬ 
nale - . 

Il diagramma descrive gli elementi 
principali della struttura e le relazioni 
che tra loro intercorrono. 

L’entità e uno dei macro elementi del 
nostro diagramma e si può dire che 
coincida con la Tabella (il contenitore 
vero e proprio dei dati) 

Gli elementi costitutivi della tabella 
sono le Righe e le Colonne Ogni riga è 
relativa ad un elemento dell’Entità (es 
Entità Clienti: ogni riga un Cliente) e 
ogni colonna contiene un attributo o 
elemento descrittivo dell'Entità (es. Te¬ 
lefono del Cliente, ogni riga il telefono 
di QUEL Cliente) Ogni riga deve avere 
una Chiave Primaria che identifica uni¬ 
vocamente la riga, e può avere Chiavi di 
relazione, che sono anche attributi chia¬ 
ve primaria in altre Tabelle. 

Nelle nostre Tabelle ogni riga è univo¬ 
camente identificata da una chiave pri¬ 
maria (es. Codice Cliente nella tabella 
Clienti ) e può essere collegata con ri¬ 
ghe di altre Tabelle (o della stessa tabel¬ 
la) tramite una chiave di relazione. Que¬ 
sto collegamento è un rapporto di di¬ 
pendenza che si chiama Relazione 

Nel nostro esempio ci sono Clienti e 
Venditori (due Entità diverse) che sono 
in relazione tra loro in quanto un Cliente 
tratta con un Venditore. Si può dire 
quindi che per ogni Cliente esiste sem¬ 
pre un Venditore. 

Fisicamente questa relazione si realiz¬ 
za tramite l’uguaglianza di un valore re¬ 
gistrato sia nella tabella Clienti che in 
quella Venditori. Questi saranno identifi¬ 
cati univocamente, all’interno delle ri¬ 
spettive Entità, dal rispettivo Codice 
Cliente e Codice Venditore, ma nella ta¬ 


bella Clienti ci deve essere anche una 
colonna attributo che contiene il Codice 
del Venditore (chiave di relazione) e che 
permette di associare i dati di un Clien¬ 
te ai dati del suo Venditore. 

Se osserviamo con attenzione la ta¬ 
bella Clienti, vediamo che. oltre al Codi¬ 
ce del Venditore, c’è anche il Codice del 
Cliente presentatore, detto Sponsor In 
questa colonna viene memorizzato il 
Codice di un Cliente che funziona da 
chiave di relazione tra la riga del Cliente 
e quella del Cliente presentatore, defi¬ 
nendo così una relazione di dipendenza 
tra righe della stessa tabella. 


Figura 4 Business Objects - Modulo Designer - 
Individuazione e creazione delle classi e degli 
oggetti 

Ipotizziamo la creazione di una Classe che defi¬ 
nisca un elenco telefonico dei clienti Si procede 
in modo molto naturale si sceglie l'icona Insert- 
Class. si definisce il nome della classe e si digita 
un’eventuale descrizione Poi si indicano gli og¬ 
getti che tanno parte della classe Gli oggetti. 

nella toro forma più 
semplice, corrispondo¬ 
no a campi delle tabel¬ 
le Nel nostro caso in¬ 
seriremo campi dalia 
sola tabella clienti sele¬ 
zionando. con operazio¬ 
ni ’drag and drop', le 
colonne di interesse 
Ogni oggetto definito 
all'interno di una classe 
può essere ulterior¬ 
mente specializzato 
usando una maschera 
in cui si impostano le 
sue proprietà di base 
ed avanzate Per ciO 
che riguarda la defini¬ 
zione delle proprietà 
dell oggetto, si può an¬ 
ticipare il fatto che l 'og¬ 
getto può assumere tre 
stati Quello di dimen¬ 
sione. Quello di misura 
e Quello di dettaglio 


L'altro 'lato' del nostro schema riguar¬ 
da t "Luoghi di soggiorno-Servizi" L'uni¬ 
ca cosa da segnalare è che la tabella di 
categorizzazione dei servizi viene utiliz¬ 
zata anche per l'associazione Luoghi di 
soggiorno e Servizi (è una forzatura, ge¬ 
nera ridondanze, ma per i nostri scopi 
può andare). 

Per ciò che riguarda l’incrocio tra 
Clienti e Servizi rileviamo che dal Clien¬ 
te partono due percorsi alternativi verso 
i Servizi: quello delle Prenotazioni e 
quello Fatturazioni. Vedremo in seguito 
cosa implica l'esistenza di ambiguità di 
percorso relazionale. 


I Loop 

Per quanto riguarda il collegamento 
tra Universo e Banca Dati fisica, che nel 
nostro caso avverrà tramite una con¬ 
nessione ODBC, si rimanda a quanto 
detto negli articoli precedenti. 

Una volta collegati, il sistema propo¬ 
ne una vista delle Tabelle che compon¬ 
gono la banca dati. 

Possiamo, volendo, operare delle 
scelte per definire un Universo formato 
da sottoinsiemi delle Tabelle disponibili, 
oppure operare sulla banca dati comple¬ 
ta 

Scelte le Tabelle, tramite specifici 
Wizard o a "manina", possiamo indivi¬ 
duare e definire le Relazioni che inter¬ 
corrono tra le Tabelle stesse. Tutto ciò, 
operando in un ambiente grafico, risulta 
estremamente semplice ed immediato 
L'effetto finale è visibile nella prima fi¬ 
gura 

Una funzionalità molto sofisticata è 
quella che permette l'individuazione dei 
Loop, punti, nello schema grafico della 
nostra banca dati, dove possono nasce¬ 
re ambiguità. 


titolai *tal »im|f i I ai ai+wisd dettemi *1 



342 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 





































































Figura 5 - Business 
Ob/ects - Modulo Desi¬ 
gner - Impostazione di 
una condizione predefi- 
nita a livello di classe 
Gli oggetti di una clas¬ 
se possono essere de¬ 
finiti anche in modo da 
essere influenzabili da 
fattori esterni Questa 
interattività è ottenuta 
attraverso variabili glo¬ 
bali o ambientali, oppu¬ 
re tramite un input, da 
file di testo, dei para¬ 
metri condizionanti 
Sfruttando una partico¬ 
lare sintassi della clau¬ 
sola WHERE, sempre 
in fase di definizione 
dell'oggetto, è possibi¬ 
le permettere all'uten¬ 
te di fornire dinamica- 
mene i parametri che 
influenzano l'esecuzio¬ 
ne della query 


£!• £dl VW*» jnv 

DltflHl «lai I al PI»I*?IM 

I -rUtl I--I il l- » I 





finalmente alla definizione delle Classi 

Scopo della creazione delle Classi, 
operazione che compie il Designer è. 
naturalmente, quello di permettere agli 
utenti di Business Objects di vedere la 
Banca Dati come un insieme di Oggetti 
"reali" e non come un insieme di Tabelle 
e relazioni tra Tabelle, che, all'utente 
stesso, paiono entità astratte. 

In altre parole mentre lo sforzo di ana¬ 
lisi e di disegno di una banca dati è fina¬ 
lizzato alla corretta memorizzazione dei 


Nel nostro caso abbiamo certamente 
un Loop sia nel percorso "Cliente-Preno- 
tazioni-Dettaglio prenotazioni-Servizi" 
che nel percorso "Cliente-Fatture-Detta¬ 
glio fatture-Servizi". Questo tipo di Loop 
si risolve brillantemente con il Context, 
definizione logica che permette di asso¬ 
ciare un nome ad un percorso specifico, 
definendo il percorso tramite l'indicazio¬ 
ne delle relazioni che lo compongono. 

Ad esempio il Context Prenotazioni 
sarà composto dalle tre relazioni "Clien¬ 
ti-Prenotazioni" più "Prenotazioni-Righe 
prenotazioni" più "Righe prenotazioni- 
Servizi" mentre il Context Fatturazione 
sarà composto dalle tre relazioni "Clien¬ 
ti-Fatture", "Fatture-Righe fatture", "Ri¬ 
ghe fatture-Servizi". 

E' evidente che è preferibile risolvere 
questo genere di ambiguità a livello di 
disegno, preventivamente e una volta 
per tutte, piuttosto che delegare la riso¬ 
luzione al sistema, durante la costruzio¬ 
ne delle Query, o all'Utente in fase di 
definizione dei Report. 


Gli Alias 


Figura 6 - Business 
Obiects - Modulo Desi¬ 
gner ■ Le Gerarchie 
Un sistema che con¬ 
sente di eseguire Anali¬ 
si Multidimensionalt 
prevede la definizione 
di contenitori multidi- 
mensionali di dati e for¬ 
nisce gli strumenti per 
la loro visualizzazione a 
partire da qualsiasi 
punto di vista II siste¬ 
ma utilizza di elenchi 
ordinati di oggetti, di ti¬ 
po dimensione, deno¬ 
minati gerarchie. In una 
situazione con nazione, 
regione, città, la gerar¬ 
chia è naturale e trova 
l'oggetto Nazione in al¬ 
to e quello Citta in bas¬ 
so. Ognuno degli og¬ 
getti definiti all'interno 
della gerarchia diventa — 

una dimensione per¬ 
corribile neI modello mulhdimensionale 




E» r— «M- a* 

eterni •lai tUfcifi-1 si Qi»i«m <?i«aajm wt 
dlflv-M Tkxl l#rl \JwUla-l*l »l 

I u,.■ i~QQSSZKaDP 


u«w 



Un altro punto possibile di ambiguità 
può essere il riferimento alla Naziona¬ 
lità, se non è chiaro se si intende la na¬ 
zionalità di un Cliente o quella di un 
Luogo di soggiorno. Una Query che vi¬ 
sualizzasse il Cliente, il Luogo Prenotato 
e la Nazionalità evidenzierebbe un'ambi¬ 
guità: la nazionalità del Cliente o quella 
del Luogo di soggiorno? 

In queste situazioni la soluzione mi¬ 
gliore risulta la definizione di un Alias, 
una sorta di clone di una tabella, che 
può essere inserito nell'Universo ed es¬ 
sere referenziato nella creazione degli 
Oggetti. 

Un'altra situazione in cui si può sfrut¬ 
tare un Alias è quella relativa alla Gerar¬ 
chia chiusa presente nella tabella Clien¬ 
ti. e che riguarda la relazione tra Cliente 


"cliente" e Cliente "sponsor". Anche in 
questo caso la soluzione ottimale è la 
creazione di un Alias della tabella Clienti 
da mettere in relazione con la tabella 
Clienti stessa. Risulta molto evidente, 
anche dal un punto di vista grafico, la 
possibilità di una relazione tra righe del¬ 
la stessa tabella. 

I Context e gli Alias possono essere 
creati sia manualmente che automatica- 
mente. 

II risultato delle operazioni automati¬ 
che è, nel caso degli Alias, assai eviden¬ 
te perché compare una nuova tabella 
con tutte le sue eventuali relazioni. Nel 
caso dei Context generati automatica- 
mente, è sempre consigliabile controlla¬ 
re nel dettaglio e con accuratezza cosa 
viene definito ed in che modo. 


Le Classi e gli Oggetti 

Definito l'Universo nel quale vogliamo 
muoverci, costituito da Tabelle, Relazio¬ 
ni, Alias e Context, possiamo dedicarci 


dati nello RDBMS e al corretto reperi¬ 
mento degli stessi, invece le operazioni 
da compiere da questo punto in poi so¬ 
no finalizzate alla ricostruzione degli ele¬ 
menti dai quali si era partiti: Fatture, Or¬ 
dini, Prenotazioni e cosi via. 

Una Classe può essere assimilata alla 
definizione di una Query. complessa 
quanto si vuole, che riproduca, in una 
forma "reale" e quindi comprensibile a 
tutti, insiemi di dati. 

In altre parole una Query, sia che vi¬ 
sualizzi il contenuto di una tabella, sia 
che esegua un semplice Join, sia che 
calcoli dei valori di aggregazione, viene 
costruita attraverso la definizione di una 
Classe. 

Una Classe a sua volta contiene Og¬ 
getti oppure contiene altre Classi. 

Tralasciamo per ora la differenziazio¬ 
ne "fine" tra gli Oggetti e limitiamoci alla 
creazione di una semplice Classe. 

Ipotizziamo la creazione di una Classe 
che definisca un Elenco Telefonico 
Clienti. Si tratta quindi di una Query 
molto semplice che elabora una sola ta¬ 
bella, la tabella Clienti. 

Si procede in modo molto naturale: si 
clicca l’icona InsertClass, si imposta il 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


343 



























































I51*IE jUF 


1 ■lrtM«lc&l »l 


■ i»i« 




nome della Classe e si digita un'even¬ 
tuale descrizione Poi si procede a defi¬ 
nire quali Oggetti faranno parte di que¬ 
sta classe Gli oggetti, nella loro forma 
elementare, sono i Campi delle tabelle, 
opzionabili tramite un semplice "drag 
and drop". 

Allo stesso modo si procederebbe se 
si dovesse definire una Classe descritti¬ 
va di un Join basterebbe inserire nella 
stessa classe oggetti provenienti da ta¬ 
belle diverse. 

Ogni oggetto definito all'interno di 
una classe può essere ulteriormente 
specializzato impostandone, in apposite 
maschere, le proprietà di base e quelle 
avanzate. 

Per ciò che riguarda le specifiche di 
definizione dell'oggetto, è possibile for¬ 
nire una clausola Select per indicare ta¬ 
belle, colonne e funzioni da utilizzare 


per il reperimento del dato, oltre ad una 
clausola Where per specificare una 
qualsiasi condizione da imporre all'og¬ 
getto in via di definizione 
Per aiutare nel lavoro di impostazione 
di queste specifiche di definizione, che 
consistono in veri e propri script SQL, 
Business Objects mette a disposizione 


Figura 7 - Susine ss 
Objects - Client ■ Utili7- 
20 di una Classe m mo¬ 
do personalizzato 
La classe definita dal 
designer e l'elemento 
da cui si genera il Re- 
port. che è in pratica il 
risultato finale prodotto 
dai Client Questo puù 
corrispondere alla sem¬ 
plice esecuzione di una 
Classe secondo quanto 
stabilito a livello di prò 
gettazione della classe 
stessa Ma e anche possibile vincolare o in¬ 
fluenzare il risultalo dell esecuzione di una clas¬ 
se Infatti e possibile definire modalità di esecu 
zione. filtri, condizioni semplici e complesse, ad¬ 
dirittura definire repoti in cui compaiono classi 
diverse e poi definire criteri di unione o Interse¬ 
zione Nella figura e riprodotto un Box conte¬ 
nente operatori di confronto, proposto dal siste¬ 
ma durante la creazione del filtro estempora 
neo. ma che non e pertinente alla finestra di 
creazione del report Si tratta di un collage 



— I - I ~1 


Figura 8 - Business 
Objects - Client - Query 
complessa 

Il risultalo, che si con¬ 
cretizza in un istruzione 
SOL mostrata in un box 
riprodotto nella figura, e 
derivato dalla combina¬ 
zione, all'interno del re¬ 
port. di due classi Que¬ 
ste possono essere 
combinate tra di loro 
nelle tre modalità ’boo- 
leane' unione, interse¬ 
zione e differenza Se¬ 
lect Mmus Select 


Figura 9 Business 
Objects - Client - Uso 
delle Gerarchie 
Il designer ha definito 
un ambito operativo 
IUniversoI popolato da 
elementi IClassi! che 
fossero più vicini alla 
rappresentazione degli 
oggetti della 'vita reale' 
dai quali eravamo partiti 
Ile prenotazioni o le fat¬ 
tureI All'interno di que¬ 
sti elementi sono state 
individuate e definite 
anche delle Gerarchie, 
molto facili da compren¬ 
dere e da utilizzare, che 
rappresentano per il 
Client un 'ulteriore mo¬ 
dalità di utilizzo dei dati 



un comodo Editor che permette di sce¬ 
gliere, cuccandoli con il mouse, gli ele¬ 
menti che compongono lo script 

Per quanto riguarda la definizione del¬ 
le proprietà dell oggetto. va precisato 
che l'oggetto stesso può assumere tre 
stati: quello di dimensione, quello di mi¬ 
sura e quello di dettaglio 

Si tratta di concetti abbastanza impor¬ 
tanti 

La proprietà Dimensione indica che 
l'oggetto in questione può essere utiliz¬ 
zato come chiave nelle analisi (per 
esempio una Regione o una Città) La 
proprietà Misura indica che l'oggetto 
viene valorizzato con dati aggregati e la 
proprietà Dettaglio indica infine che 
l’oggetto non è né di tipo Dimensione 
né di tipo Misura, quindi è un valore de¬ 
scrittivo ininfluente ai fini delle elabota- 
ziom. 

Le proprietà avanzate riguardano la si¬ 
curezza. le modalità di utilizzo dell'og¬ 
getto. i formati di conversione e cosi 
via. 

Per ciascun oggetto possono essere 
definiti dei criteri di selezione predefmiti 
mediante le specifica di clausole Where 
a livello di Classe (InsertCondition). 

Le Analisi 

Multidimensionali e le 
Gerarchie 

Alcune tipologie di indagine sui feno¬ 
meni della vita "reale" richiedono l'ese¬ 
cuzione di Analisi Multidimensionali Ve- 


344 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 














































































E*> E» V»- Io* b» 

DtelBlM&l I lfl l s| «inaiPalai*! *Kir^~ 


• l.uogoSogv» 


Figura IO - Business 
Obiecis ■ Client - Shce 
& Dice e Dnll 
Il Client può sfruttare 
due funzionalità: Slice 
& Dice e Orili La prima, 

Slice permette la vi¬ 
sualizzazione dei dati 
compresi in un blocco 
multidimensionale risul¬ 
tato di un Heport cam¬ 
biandone il punto di vi¬ 
suale La seconda per¬ 
mette la visualizzazione _ 

di una gerarchia sempli¬ 
ce, a diversi livelli di 

dettaglio, per mezzo delle funzionalità Orili Up e 
Orili Down 


taaio Anno Tiimmto 



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oggetti Tipo e Nome, una gerarchia 
Tempo: oggetti Anno, Trimestre. Me¬ 
se). 

Ognuno degli oggetti definiti all'inter¬ 
no di una Gerarchia diventa una dimen¬ 
sione percorribile del modello multidi- 
mensionale. 


diamo di cosa si tratta. 

Immaginiamo di avere una banca dati 
di Vendite, categorizzate per Regione e 
per Prodotto, e che ci serva un’analisi 
che permetta di vedere le vendite per 
prodotto, per regione e per anno. 

Se si volessero vedere i prodotti ven¬ 
duti per regione, basterebbe una tabella 
semplice a due entrate, nella quale i 
prodoni sono posti sulle righe, le regio¬ 
ne sulle colonne e le quantità vendute 
del prodotto in una regione nell'elemen¬ 
to di incrocio. 

L'inserimento dell'ulteriore elemento 
Anno ci obbliga a costruire più tabelle, 
una per ogni anno. Se immaginiamo la 
tabella come un piano (a due dimensio¬ 
ni) e l'insieme delle tabelle come un so¬ 
vrapporsi di piani, la forma geometrica 
che ne risulterebbe sarebbe un paralle¬ 
lepipedo (che ha tre dimensioni). 

Se queste informazioni fossero orga¬ 
nizzate in un cubo, si potrebbe, scorren¬ 
do lungo l'altezza del cubo stesso, sce¬ 
gliere il prodotto, scorrendo lungo la ba¬ 
se, scegliere la regione, scorrendo lun¬ 
go la profondità, scegliere l'anno. 

Noi umani riusciamo a pensare in ter¬ 
mini di tabelle a due dimensioni e di pa¬ 
rallelepipedi a tre dimensioni Ci risulta 
invece difficile addentrarci oltre la terza 
dimensione, anche se. in termini di 
Analisi Dati, il numero delle dimensioni 
affrontabili non ha limiti, 

Un altro aspetto legato all'analisi mul- 
tidimensionale è la possibilità di vedere 
questi dati a diversi livelli di aggregazio¬ 
ne, di maggiore o minore dettaglio 

Il sistema Business Objects si serve 
di elenchi ordinati di Oggetti, di tipo Di¬ 
mensione. denominati Gerarchie. Ad 
esempio, in una situazione con Nazio¬ 
ne, Regione, Città, la gerarchia risulta 
naturale e trova l'oggetto Nazione in al¬ 
to e quello Città in basso. Le gerarchie 
di default sono quelle individuate auto- 


- Il Client di Business 
Objects 


nomamente dal sistema all'interno delle 
classi definite. Oltre alle gerarchie dì de¬ 
fault esistono le gerarchie definibili dal¬ 
l'Utente tramite un'apposita funzionalità 
di definizione (Tool-Hierarchies) In prati¬ 
ca si elencano i tipi delle gerarchie e di¬ 
rettamente gli oggetti che ne fanno par¬ 
te (ad esempio una gerarchia Prodotto: 


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Riepiloghiamo tutti gli strati fino ad 
ora analizzati e per i quali sono state 
eseguite operazione di definizione o 
configurazione. Partiamo dalla Banca 
Dati 

E’ stata disegnata per rispondere ad 
esigenze di automazione di un proble¬ 
ma della ‘vita reale" (fatturazione, preno¬ 
tazioni, ecc.) ed è 
stata posta da qual¬ 
che parte nel Siste¬ 
ma Informatico del¬ 
la nostra Azienda 
I dati cosi come 
sono strutturati 
nell' RDBMS sono 
difficilmente sfrut¬ 
tabili da un Utente 
finale. 

Abbiamo chiesto 
aiuto al Designer 
per definire un am¬ 
bito operativo (l’U¬ 
niverso) popolato 
da elementi (le 
Classi) che fossero 
più vicini alla rap¬ 
presentazione degli 




Figure 11,12 - Busi¬ 
ness Obiecis - Client - 
Query Panel 
Esiste la possibilità, a 
partire da una rappre¬ 
sentazione tabellare 
dei risultato dell'analisi, 
di definire una rappre¬ 
sentazione matriciale, 
con l'aggiunta, se del 
caso, di campi calcolati 
per ottenere totalizza¬ 
zioni di riga e di colon¬ 
na Sempre in Questo 
ambito e possibile defi¬ 
nire dei Report di tipo 
Master/Detail. in cui 
nella sezione master si 
specifica un fattore di 
raggruppamento lo piu 
fattori di raggruppa¬ 
mento! e nella sezione 
dettaglio si definisce la 
forma di visualizzazione 
matnciale Ne vediamo 
due esempi 



MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


345 



















































































































Oggetti della 'vita reale’ dai quali erava¬ 
mo partiti (le Prenotazioni o le Fatture). 
A questi elementi abbiamo aggiunto 
delle strutture gerarchiche che ci per¬ 
mettono delle analisi di tipo multidimen- 
sionale. 

Come possiamo ora utilizzare queste 
Classi e queste Gerarchie? 

Ebbene: il lato Client di Business 
Ob|ects, il terzo dopo Supervisor e il 
Designer, serve proprio a questo. 

Il Client è lo strumento con il quale ci 
si collega all’Universo, cioè alla banca 
dati (tabelle e relazioni) tramite le rap¬ 
presentazioni dello stesso universo, 
classi e gerarchie 

Il Client viene infatti collegato, al mo¬ 
mento della partenza, con un Universo 
precedentemente definito e, a collega¬ 
mento avvenuto, risultano disponibili 
tutte le Classi che fanno parte dell'Uni¬ 
verso scelto 

E' possibile utilizzare le Classi per rea¬ 
lizzare, ad esempio, un Report. 

Le Classi sono composte da Oggetti 
che possono essere inseriti o meno nel¬ 
la definizione del Report. 

Il Report può essere eseguito per ot¬ 
tenere la visualizzazione immediata dei 
dati e può essere salvato per futuri riuti¬ 
lizzi. 

Il risultato di un Report può essere 
una tabella, può essere un insieme di 
tabelle disposte su piu piani dello stes¬ 
so Report, può essere un grafico, ed al¬ 
tro ancora 

La presentazione del risultato può es¬ 
sere arricchita graficamente grazie ad 
un cospicuo set di stili, font e tipi di for¬ 
mattazione, disponibili sia per la forma 
tabellare che per la forma grafica. 

Abbiamo detto che la Classe, definita 
dal Designer, e l'elemento da cui si ge- 


Figura 13 - Business 
Objects - Modulo User 
- Spedinone dei Re- 
pon 

Grane alla presenza di 
un'area deputata alla 
memorizzazione di do¬ 
cumenti. e anche pos¬ 
sibile programmare la 
distribuzione dei docu¬ 
menti agli utenti del 
Repository Una zona 
particolare del Reposi- 
tory viene utilizzata per 
memorizzare docu¬ 
menti standard predeh- 
niti e per lo scambio di 
documenti tra utenti 
iDomimo dei Docu¬ 
menti!. Quest'area può 
funzionare sia da ba¬ 
checa elettronica. per 
la pubblicazione di do¬ 
cumenti per i gruppi di 
utenti, sia da deposito 
temporaneo per lo scambio di documenti all in¬ 
terno di gruppi stessi 


nera il Report. Questo può comportare 
la semplice esecuzione di una Classe, 
secondo quanto stabilito in fase di pro¬ 
gettazione della classe stessa, oppure 
può prevedere operazioni che influenza¬ 
no il risultato dell'esecuzione della clas¬ 
se. 

E' possibile impostare modalità di 
esecuzione, inserire filtri, attivare condi¬ 
zioni semplici e complesse, è possibile 
anche creare Report in cui compaiono 
classi diverse e quindi impostarne i cri¬ 
teri di unione o intersezione. 

A livello Client si possono definire 
delle User Class, che sono tipi speciali 
di classi, che, invece di essere definite 
a partire dagli elementi costitutivi del¬ 
l'Universo (come fatto in fase di Desi¬ 
gn). sono costruite sulla base di una o 
più classi già definite, con modalità del 
tutto analoghe a quelle utilizzate per la 
definizione delle classi vere e proprie. E 
quindi anche in fase di progettazione 
del Report è possibile definire variabili, 
formule di calcolo, ecc. 

Il modulo Client può eseguire delle 
Analisi Multidimensionali. può schedula- 
re elaborazioni periodiche, e, grazie alla 
presenza di un'area deputata alla me¬ 
morizzazione di documenti, può distri¬ 
buire i documenti agli utenti del Reposi- 
tory. Nel diamo conto nelle ultime figu¬ 
re dell'articolo. 

Per quanto riguarda l'analisi multidi- 
mensionale, può essere eseguita me¬ 
diante due specifiche funzionalità: Slice 
& Dice e Drill. La prima permette la vi¬ 
sualizzazione dei dati compresi in un 
Blocco risultato di un Report. cambian¬ 
done angolo di visuale La seconda per¬ 


mette la visualizzazione di una gerarchia 
semplice modificando i livelli di detta¬ 
glio grazie alle funzioni Drill Up e Drill 
Down. 

Esiste la possibilità, partendo sempre 
da una rappresentazione tabellare del ri¬ 
sultato dell'analisi, di definire rappre¬ 
sentazioni matriciali con l'aggiunta, se 
del caso, di campi calcolati per ottenere 
totalizzazioni di riga e colonna. Sempre 
in questo ambito è possibile definire dei 
Report Master/Detail in cui nella sezio¬ 
ne Master si specifica un fattore di rag¬ 
gruppamento (o piu fattori di raggruppa¬ 
mento) e nella sezione Dettaglio si defi¬ 
nisce una visualizzazione matriciale 


Conclusioni 

Chiudiamo ribadendo l'importanza 
della nascita di questa nuova categoria 
di software che serve a raccordare due 
mondi nonostante tutto ancora troppo 
distanti l'uno dall'altro: quello dei Siste¬ 
mi Informativi Aziendali, presenti ed 
operativi a pieno regime in tutte le 
Aziende di grosse dimensioni, e quello 
dell'Informatica Individuale, in cui ope¬ 
rano, per definizione, individui inesperti 
di informatica ma esperti nel loro lavo¬ 
ro, per espletare il quale hanno bisogno 
dei propri dati quotidiani. 

Prodotti per il DataWareHouse, su¬ 
permercato dei dati aziendali, categoria 
cui appartiene il Business Objects, pos¬ 
sono servire a far quadrare il cerchio. 

Vengono sempre utilizzati da tre cate¬ 
gorie di persone. 

I Supervisor, che si occupano di tut¬ 
te le problematiche di amministrazione 
degli Utenti, che in una grossa organiz¬ 
zazione possono essere centinaia e che 
debbono essere organizzati in gruppi e 
controllati. 

I Designer, che hanno il compito di 
trasformare i complessi Database in ta¬ 
belle semplificate, che contengono dati 
già trattati, in modo che siano diretta¬ 
mente utilizzabili dagli utenti finali. 

I Client, gli utenti finali 

In una situazione del genere ognuno 
svolge il suo compito senza pericolo di 
sconfinamenti: un Client non deve di¬ 
ventare un informatico per poter sfrut¬ 
tare i dati aziendali di sua competenza, 
e il Designer non si deve occupare, se 
non in termini generali, delle centinaia 
di utilizzi che i vari settori aziendali fan¬ 
no quotidianamente dei dati che reperi¬ 
scono nel supermercato 


«e 


346 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 











































Ordpgr 


Avete capito bene, non si tratta della storia di qualche sfortunata eroina da romanzo d'amore dell'ottocento. Ma 
dei due volumi dell’Annuario Orologi '97-'98. dedicati a chi ha una particolare passione per il tempo. Il primo, un 
percorso completo tra le immagini di tutti i modelli presenti nel mercato. Il secondo, le loro caratteristiche, i loro 
contenuti tecnologici, il loro valore, i rivenditori di fiducia. Insieme, due strumenti indispensabili per gli appas¬ 
sionati. ma anche per chi deve fare una scelta che duri nel tempo. E se ora vi ^ 

state domandando chi sia l'autore di un'opera così geniale, scopritelo in edicola. T(3ClìrìltYl(3CÌÌ9 





















a cura di Corrado Giustozzi 

Tarantella 1.0 


Il modello client/server era nato per spazzare via i mainframe. In buona sostanza si 
proponeva di dare più potere localmente, mettendo nelle mani dell'utente finale un 
posto di lavoro ricco di potenza elaborativa al posto del tradizionale terminale. 

In questo modo è stato fornito un percorso di Crescita dal basso verso l'alto al 
personal computer, che aveva poca conoscenza delle reti ma guidava l'interfaccia 
utente, e dall'alto al basso alle workstation, connesse fin dalla nascita ma poco 
amichevoli. 

L'elaborazione locale, però, si è rivelata concludente solo a livello di piccoli gruppi di 
lavoro connessi tra loro e con altri gruppi o blandamente o per nulla. Per tutto ciò che 
ha dimensioni maggiori stiamo assistendo al ritorno del mainframe, sia come 
concezione che come oggetto fisico. 

Il prepotente successo di Internet come ufficio senza limiti di spazio e tempo, e 
l'altrettanto prepotente crescita delle reti private virtuali sia terrestri che satellitari, ha 
reso disponibile alle aziende di grandi e medie dimensioni degli standard di groupware, 
sia a basso livello che come interfaccia utente (browser), e la banda passante 
necessaria per le comunicazioni. 

Il risultato è un profondo ripensamento dell'architettura dei sistemi informativi, che 
ritornano al mainframe ma con in più un'interfaccia utente grafica, un ufficio virtuale e 
la capacità trasmissiva necessaria. 

Questa è la situazione nell'azienda. Ma anche il settore consumer, per quanto siano 
diversi quantità e rapporti delle risorse a disposizione, sta vivendo un fenomeno 
analogo. Questi articoli, però, vertono sui server, quindi non considerano il consumer. 

( di Leo Sorge ) 


Client/Switch/Server 

Negli ultimi anni sono stati fatti vari 
tentativi di aprire la struttura a due livelli 
per introdurre elementi di vano tipo, dal 
controllo delle attività (che ingloba il 
web server) alla gestione di rete per 
l'amministrazione, dagli agenti intelli¬ 
genti alle tecnologie push per quanto ri¬ 
guarda l'utente. In qualche modo que¬ 
ste soluzioni, benché funzionali, sem¬ 


brano incomplete. Non si tratta d'un 
nuovo livello da integrare in un modello 
innovativo, ma piuttosto di soluzioni ad 
hoc, cosi come non tutte le utility usate 
in un ambiente possono poi far parte 
del sistema operativo. 

La strada proposta prima da Vi- 
sionWare, poi da SCO che l'ha acquista¬ 
ta. è invece diversa. Cerca di far attra¬ 
versare al client/server un terzo livello, 
del tutto consistente con gli altri due, al 


quale demandare tutte le funzioni oggi 
risolte in maniera isolata, permettendo¬ 
ne l'integrazione e il successivo svilup¬ 
po E' questa la direzione seguita già da 
qualche anno dai prodotti della famiglia 
Vision, principalmente VisionFS, del 
quale Tarantella è un lussuoso erede. 
Per capirci abbiamo introdotto un termi¬ 
ne, switch, per indicare le funzioni di 
Tarantella. E' una proposta da noi elabo¬ 
rata che non ha alcuna pretesa, ma ci 


348 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 





Wmdowl UNIX Mamframe 

W 

Tarante» » 

PC (ava NC Palm Top 


Thrd Tw 


AppPcaaom 


Scvood T«f 


> Unimul AppPcaaon 


firn Tier 


CMann 


sembra possa servire ad indicare in pri¬ 
ma istanza quali ne siano le funzioni. In¬ 
fatti Tarantella acquisisce a bassa banda 
le richieste dell'utente e la tipologia del 
Client usato e le invia ai veri server ap¬ 
plicativi su linee tradizionali, restituendo 
la risposta adatta. In pratica agisce a va¬ 
ri livelli come commutatore d'informa¬ 
zione Per quanto riguarda i protocolli di 
comunicazione, poi, le connessioni so¬ 
no asimmetriche, più veloci verso il ser¬ 
ver, più lente verso i Client. 

Tarantella: 
cenni introduttivi 

Usando la terminologia SCO, oggi c'è 
bisogno d'un riferimento che permetta 
di: 

a) usare tutto il patrimonio 
hardware e software esistente; 

b) adottare le nuove tecnologie, 
segnatamente i Network Computer, 
senza dover riscrivere parti ingenti di 
codice; 

c) progettare soluzioni in rete che 
non risentano d una eventuale migrazio¬ 
ne da lan a wan. 

La soluzione a questo problema e Ta¬ 
rantella. Si tratta d'un server atipico che 
risolve buona parte di questi problemi, 
adottando alcune delle tecnologie origi¬ 
nali già presentate in altri prodotti dello 
stesso gruppo di lavoro. La strategia 
considera già da questa versione una 
versatilità particolare per quanto riguar¬ 
da la scalabilità dei protocolli di rete, in 
modo da rendere indolore sia la migra¬ 
zione tra reti aziendali lente e veloci che 
un eventuale passaggio su Internet. 


La struttura 

Tarantella è un server che consente 
di condividere applicazioni legacy e thin 
Client in una rete dalle 
prestazioni scalabili, ri¬ 
solvendo alcuni dei pro¬ 
blemi tipici riscontrati 
non solo nell'adozione 
dei nuovi paradigmi ma 
anche nei quarant'anni 
di storia dell'informati¬ 


ca Non bisogna di¬ 
menticare che nel¬ 
l'ambiente Unix la 
vera applicazione le¬ 
gacy è il protocollo X. 
tanto pesante per la 
rete da decretare il 
fallimento di oggetti 
quali gli X-terminal, in pratica dei 
network computer nati ben dieci anni 
fa. 

Questa soluzione permette lo svilup¬ 
po e l’integrazione di applicazioni che ri¬ 
mangono sul server e vengono rese di¬ 
sponibili ai Client senza che questi deb¬ 


bano installarli o scaricarli, rendendo mi¬ 
nimi i problemi di amministrazione, si¬ 
curezza e cost-of-ownership connessi 
Per capirci si tratta di rendere disponibili 
le applicazioni installate sul server (ap¬ 
plication publishing) e i servizi di rete 
(directory Service deployment). 

Gli argomenti più caldi dell'informati¬ 
ca odierna sono Java e i thm Client, dai 
network computer ai subnotebook, giù 
fino al Pilot di UsRobotics (ora 3Com). 
Java può essere usato sia solo su nuo¬ 
ve soluzioni che poi migrato su quelle 
già esistenti al ritmo più adatto al caso 
specifico; il lavoro sui thm Client è una 


La struttura di 
Tarantella all'in¬ 
terno d’un qua¬ 
dro di riferimento 
che comprende 
anche i server di 
applicazioni e t 
chent 


WW—« UMX * «fi 


ir m ■ l 




Emulatori W«b Server LDAP Tarameli» 

^ Server 


User Sesslon manager 

—m 




Ad min & Webtop 


T 


Client Connection* 

♦ ♦ ♦ + 


J 



I tre livelli del mo¬ 
dello di riferimen¬ 
to Tra i tradizio¬ 
nali Client e ser¬ 
ver è stato inseri¬ 
rò il server dei 
server in arte Ta¬ 
rantella. 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


349 


































& * * $ Ji. 9 

4* 1*1* l* t* t* 


II webtop. la nuova in¬ 
terfaccia grafica per 
dati e programmi 
sparsi in rete E' sud¬ 
divisa in tre aree una 
banda verticale sini¬ 
stra per dati ed appli¬ 
cazioni. una banda 
orizzontale inferiore 
per gli eventuali tool 
di amministrazione e 
la finestra centrale 
che ospita le applica¬ 
zioni 


delle parti più innovative di Tarantella, 
per cui non solo ce n'è il supporto ma 
PC nuovi, vecchi ed in fase d'invecchia¬ 
mento possono essere visti come tali, 
allungando la vita delle postazioni di la¬ 
voro. Va notato che sul mercato esisto¬ 
no altre proposte di adozione dei Client 
thin e ultrathin, ma che nessuna preve¬ 
de la compatibilità con i sistemi pre¬ 
gressi. 

Le applicazioni oggi visie da Tarantel¬ 
la sono quelle a carattere (Wyse 60, 
SCO Console, VT), 3270, Windows ed 
ovviamente X Per questi ed altri tipi di 
connessione esistono svariati prodotti 
di terze parti, ad esempio il 3270 di In¬ 
terface Systems, il 5250 di Starquest e 
l'interfaccia a Windows di NCD ed altri 
Alcuni di questi verranno in futuro inte¬ 
grati nelle successive versioni del pro¬ 
dotto. 


I concetti caldi 

E' difficile scegliere solo alcuni dei 
punti d'una tecnologia innovativa che 
affonda le sue radici in svariati anni di 
lavoro, ma ci proveremo. I quattro punti 
che abbiamo identificato sono i seguen¬ 
ti: 

1 ) Webtop; 

2) Résumé; 

3) Data Store; 

4) AIP. 

Di questi vedremo in un mimmo di 
dettaglio i primi tre. L'AIP, Adaptive In¬ 
ternet Protocol, viene qui trascurato in 
quanto se ne parla su questa stessa ri¬ 
vista nella rubrica Client Computing. In 
breve diciamo che si tratta d'un proto¬ 
collo che permette di far convivere X e 
Java senza rallentamenti; anzi l'adozio¬ 
ne d'una pipeline software permette di 
ottimizzare l'uso della banda in modo 
che le stesse prestazioni X siano miglio¬ 
ri in assoluto 


Il Webtop 

La nuova interfaccia utente proposta 
da Tarantella si chiama cosi. Si tratta 
d'un nome già esistente in altre fami¬ 
glie di prodotto (ad esempio Netscape) 
a simboleggiare un qualcosa che si ap¬ 
poggia non già ai dati presenti sulla scri¬ 
vania fisica (desktop) ma a quelli pre¬ 
senti su un analogo virtuale quale il 
web. Si suddivide in tre parti: le applica¬ 
zioni trovano posto nel quadro centrale, 
i programmi disponibili nella colonna 
verticale di sinistra. Finora la struttura è 


la stessa di Windows, ma la novità è 
nella riga orizzontale posta in fondo allo 
schermo, che mette a disposizione i 
tool di amministrazione, ovviamente a 
seconda delle autorizzazioni del singolo 
utente. 


Résumé 

Si tratta di una delle caratteristiche 
più importanti sviluppate dalla SCO e 
già implementate in VisionFS In prati¬ 
ca lo stato del webtop è del tutto indi¬ 
pendente dal Client ma resta memoriz¬ 
zato sul server. In pratica ciò vuol dire 
che se stiamo lavorando ad un certo 
numero di applicazioni su un determi¬ 
nato Client possiamo mettere il tutto in 
modalità di sospensione, lasciar passa¬ 
re del tempo, andare su un altro Client 


qualsiasi purché sulla stessa rete ed 
immediatamente avremo a disposizio¬ 
ne esattamente la configurazione la¬ 
sciata E' inutile sottolineare l'impor¬ 
tanza aziendale d'una possibilità del 
genere. 


Data Store 

E' questa una delle soluzioni tecnica- 
mente più importanti. Si tratta del ma¬ 
gazzino di tutte le informazioni che ren¬ 
dono possibile sia la modalità résumé 


La struttura interna di Tarantella mostra con chia¬ 
rezza il lavoro d'integrazione svolto sui vari punii 
Le novità degli ultimi cinque anni, a partire dal 
\Neb per arrivare ai Client leggeri, hanno riportato 
l'informatica ad una fase di artigianato selvaggio 
privo di schemi di riferimento troppo asfissianti. 



350 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 























































































(in realtà demandata allo status server 
e al session manager) che il login sin¬ 
golo, oltre che l'accesso ai client ovun¬ 
que essi siano nella rete La struttura 
del Data Store si compone di tre ele¬ 
menti fondamentali su Tarantella (ellissi 
in giallo) e del Transport Layer sul Client 
Java, 

In particolare le tre ellissi più a sini¬ 
stra contengono i dati dell'utente Per 
meglio comprendere diciamo che 
LDAP è l'acronimo di Lightweight Di¬ 
rectory Access Protocol e che il file 
etc/password è quello che in Unix veri¬ 
fica il login degli utenti. LDAP è un 
meccanismo di livello superiore al DNS 
che si spera in un futuro venga adotta¬ 
to quale interfaccia unica per tutti i ser¬ 
vizi di directory. 


Una schermala dei 
tool di amministrazio¬ 
ne. 


nell'emulazione dei 
client, ma il futuro 
è li. Le altre novità 
sono LDAP 3. l'in¬ 
tegrazione dei ser¬ 
vizi di file & print. il 
supporto ai secure 
socket ed altre no¬ 
vità che verranno 
rilasciate via via av¬ 
vicinandosi alla da¬ 
ta di rilascio 



Disponibilità delle 
versioni 

Oggi siamo alla release 1.0, disponi¬ 
bile commercialmente dal primo trime¬ 
stre del 1998 per UnixWare e Solaris 
Sparc. Nel secondo trimestre arriverà la 
1.1, che sarà disponibile per SCO Open- 
Server, IBM Aix, HP-UX e Solaris Sparc 
ed Intel. Avrà già svariati miglioramenti 
in termini di scalabilità e prestazioni, ed 
includerà il supporto dei client ultra-thin 
non Java a partire dal Toshiba Libretto 
per arrivare fino al Pilot di US Robotics. 

L'innovativa versione 2.0 è attesa per 
la seconda metà del 1998. La principale 
novità sarà il port su Windows NT. I tec¬ 
nici mettono le mani avanti sulle presta¬ 
zioni che saranno in grado di ottenere 


Per ora resta su 
intranet 

La tecnologia complessiva dimostra¬ 
ta da SCO è davvero impressionante, 
ed offre svariati punti di grande inte¬ 
resse. Già oggi si tratta d'una soluzio¬ 
ne che risolve molti problemi di azien¬ 
de grandi e medie. Le grandi potenzia¬ 
lità e la migliorabilità di alcune parti 
fanno di Tarantella un cantiere in fase 
di lavoro intenso. 

Ne va però circoscritto il campo 
d'applicazione odierno. Per ora è una 
soluzione intranet da tenere dentro il 
firewall: il protocollo AIP dà il meglio di 
sé in questo ambito, e gli 8 MB di Ram 


da mettere sul 
server hardware 
per ciascun uten¬ 
te limitano ad al¬ 
cune centinaia il 
massimo nume¬ 
ro teorico di 
utenti raggiungi¬ 
bili. Uno dei filoni 
sui quali si sta la¬ 
vorando è una vi¬ 
sione ed ammi¬ 
nistrazione unita¬ 
ria di più server 
Tarantella tra lo¬ 
ro connessi: la 
single image. 
unita ad un certo lavoro di ottimizzazio¬ 
ne interna, dovrebbe fornire la scalabi¬ 
lità necessaria alle grandi aziende 

Per quanto riguarda il passaggio alla 
rete geografica, AIP e in via di adatta¬ 
mento ad Internet, ma il processo sara 
lungo e pieno d'insidie: non è detto 
che ci si riesca, né che altri concorrenti 
come ICA di Citrix restino tecnologica¬ 
mente indietro. 

L'interfacciamento con i prodotti di 
Microsoft è stato lasciato un po' indie¬ 
tro. probabilmente per motivi commer¬ 
ciali. In pratica per vedere una rete 
Windows si deve acquisire un altro 
pacchetto, che sia Citrix WinFrame o la 
nuova versione 4 di ScoMerge che of¬ 
fre la compatibilità a Windows 95 (ma 
bisogna vedere se a 16 o a 32 bit). Il 
fatto è che nell'odierna ottica Sco una 
rete Windows è un errore la cui ripara¬ 
zione richiede soldi, tempo ed incer¬ 
tezze. 


Storia d'un p rog etto 

| 1 idea di Tarantella nasce nel 1995 da HighWayMan, un progetto rivolto 

—• all’integrazione di sistemi molto diversi tra loro. Il problema principale è stata la 
mancanza d una infrastruttura e di modelli di riferimento, che hanno quindi dovuto 
sviluppare da zero. Il secondo punto era la fruibilità dei nuovi servizi da parte degli utenti, 
motivo per il quale sono state integrate tecnologie già disponibili (ad esempio résumé) ed 
altre innovative (tra queste AIP). Poi è arrivato il turno di Java. che è stata compresa nel 
quadro di riferimento. 

Sull'origine del nome sono disponibili solo illazioni Pare che inizialmente fosse Tarantula. 
successivamente ritenuto troppo impegnativo. Di qui la proposta di qualcuno dei tanti 
bilingue anglo-italiani di SCO di passare a Tarantella, che in qualche modo è assonante al 
primo anche se ha un senso completamente diverso La diversa origine spiegherebbe 
anche l'assenza di riferimenti ai suoni e ai colori del folclore napoletano. 

Passando al futuro, i laboratori SCO alloggiano svariati progetti piu o meno strettamente 
correlati a Tarantella. I più importanti sono Masque ed Hydra Integration. Il primo si sta 
rivolgendo alla comunicazione tra Java/Javascript e Motif/X. mentre il secondo cerca di 
rispondere alle domande sull'implementazione per la futura versione multìutente di NT 
Altri progetti riguardano le API per permettere alle terze parti di mettere a disposizione 
servizi non tradizionali, la compatibilità Java di client non Java e l'integrazione di tool di 



Tarantella prevede I in¬ 
terfacciamento anche 
degli anorexic Client 
quali il Pilot 



amministrazione (di Tarantella, non di Unix). 


«e 


MCrricrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


351 






























a cura di Corrado Giustozzi 


Mopier, il dient di stampa 


Nel momento in cui la Società dell'Informazione sta per risolvere il 
problema della validità giuridica del documento elettronico, l'industria a 



sua volta rende digitale il tradizionale 
processo analogico della copia e della 
fascicolazione, fondendo fotocopiatrice e 
stampanti di reti nelle nuove mopier. 

Così facendo, la tecnologia rende digitali 
e versatili anche le fotocopiatrici, 
facendone degli ibridi tra Client e server. 


di Leo Sorge 


L'evoluzione dei sistemi di stampa 
sta seguendo quella più generale di 
un’informatica in rete. La continua 
ricerca di maggiori prestazioni e versati¬ 
lità per la stampa distribuita dà grande 
stress al settore delle network printer, 
che stanno diventando il fulcro della 
produzione e distribuzione dei docu¬ 
menti. In particolare le nuove proposte, 
tutte digitali, stanno lentamente assor¬ 
bendo le caratteristiche di documenti 
multipli e fascicolazione del tradizionale 
mondo analogico e stand-alone delle 
fotocopiatrici. Il nuovo termine è 
mopier, strano acronimo di multiple ori¬ 
ginai copier come si sa nel digitale 
ogni copia è in realtà un nuovo origina¬ 
le. 

L'evoluzione multimediale degli 
home computer e di Internet sta inoltre 
rendendo comune la scansione e stam¬ 
pa di immagini a colori di elevata qua¬ 
lità, che quindi entrano principalmente 
nel segmento home ma fanno comodo 
anche al SOHO - e tracciano il solco 
verso i sistemi più grandi. Infine le 
stesse mopier hanno ora un software 
interno così elaborato da richiedere l'in¬ 
tervento di Internet per avere a disposi¬ 
zione le versioni più aggiornate. Rete, 
mopy, fascicolazione, colore. Internet: 
una vera e propria rivoluzione. 


Nel settore 
SOHO. poi, c'è 
da ricordare la 
funzione di fax. aggiunta alle unità mul¬ 
tifunzionali di scansione, stampa e 
copia ad un prezzo ridotto. 

Ma se i centri di copia di oggi sono 
computer in rete, allora prende impor¬ 
tanza il software di gestione. Oggi tutti 
i costruttori hanno il loro, magari visibile 
da più complessi sistemi di gestione di 
rete come HP OpenView ma che 
comunque non parla alle mopier degli 
altri produttori La prima eccezione è 
Xerox, il cui PrinterMap è multivendor. 
Anche in questo caso la strada indicata 
verrà seguita da tutti. 

Resta da porsi una domanda. Una 
stampante è un Client o un server? 
Beh. dipende. E' un Client quando lo 
gestiamo con un software di rete, è 
ancora un Client quando lanciamo il 
browser per aggiornare i driver, è una 
periferica quando stampa. Sarà un ser¬ 
ver allorquando ingloberà le funzioni di 
print Service di Novell o di NT o di Unix 
(ehm, alcune già interagiscono a quel 
livello). Fatto sta che oggi le fotocopia¬ 
trici sono diventate dei computer in 
rete. Per meglio rendercene conto 
diamo un'occhiata alle caratteristiche di 
due prodotti, uno del leader HP e l’altro 


dello sfidante Xerox. Entrambi vanno in 
rete, stampano 32 copie BN al minuto, 
negli States costano su strada circa 
3 000 dollari. 


HP Lase<rJet 5Si 

Il termine mopier si deve ad HP, e la 
5Si è stato il primo modello di rete 
Studiata per incrementare la produttività 
ed abbattere i costi nel lavoro d'ufficio, 
questa LaserJet stampa, duplica, impa¬ 
gina e cuce senza aumentare il traffico 
della rete. 

Partendo dall'hardware, l'elettronica 
si basa su un processore rise AMD 
29040 con clock a 40 MHz. Opzionale è 
la scheda di rete HP JetDirect per inter¬ 
facce Ethernet (10Base2 e lOBase-T) e 
LocalTalk (DIN-8). La Ram di base è da 
12 MB espandibile a 76 MB con schede 
aggiuntive, e le stesse schede HP 
JetDirect forniscono memoria flash per 
futuri potenziamenti dei sistemi operati¬ 
vi di rete. L'hard disk in dotazione è da 
420 MB. Altre connessioni sono la 
parallela bidirezionale ECP conforme 
IEEE 1284 ed un ulteriore slot per sche- 


352 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 





m MetA dmin . 3 aj 



La gestione dei gruppi di lavoro con i relativi permessi e davvero semplice 
con il software HP 



-'.u4etA*lmin j «yj y] g£| 


Il software Web 
JetAdmm di HP per¬ 
meile anche di dise¬ 
gnare gli interni della 
sala di allocazione 
delle stampanti 


Tra le /unzioni disponi 
bili c'è anche il control¬ 
lo della quantità di 
toner rimasto. 


■l» cm ai 



da di espansione HP MIO. Tutte le inter¬ 
facce sono bidirezionali e attive simulta¬ 
neamente, con commutazione automa¬ 
tica alla porta che riceve i dati. Il ciclo di 
lavoro suggerito è di 100.000 pagine al 
mese. 

La stampa è in risoluzione 600x600 
dpi con tecnologia REt (Resolution 
Enhancement techrtology) e toner HP 
microfiner. Per quanto riguarda il lato 
copie multiple, il vassoio multifunziona¬ 
le di alimentazione della carta e da 100 
fogli, e viene fornito insieme a due vas¬ 
soi da 500 fogli con sensore automatico 
del formato; è disponibile un vassoio di 
alimentazione da 2.000 fogli, che porta 
la disponibilità di carta a 3.100 fogli Per 
quanto riguarda le funzioni speciali ecco 
i comparti con cucitrice ed unità per 
stampa fronte/retro; la raccolta delle 
pagine è svolta da cinque vassoi di rac¬ 
colta. 

Passando al software, i linguaggi 
standard sono il PCL5 enhanced e 
l'Adobe PostScript livello 2 con commu¬ 
tazione automatica La tecnologia MEt 
(Memory Enhancement technology) 
espande la capacità della stampante di 
gestire documenti complessi in PCL I 
font sono 35 Adobe Type 1, 35 
Intellifont e 10 TrueType interni scalabili 


HP FontSmart fornisce la gestione di 
font, oltre a 65 font True Type aggiuntivi 
per Windows. 

Tutto il software per la stampante è 
su CD-ROM Per stampare la quantità 
desiderata di documenti originali senza 
problemi né dell'applicazione né della 
rete c'è HP Transmit Once. Gestione e 
diagnostica di base sono curate da 
DocWise e Toolbox. che forniscono 
impostazioni, visibilità e controllo remoti 
per gli utenti di Windows 3.1 e 
Windows 95 in ambiente Novell 
NetWare, è invece JetAdmm a permet¬ 
tere a distanza installazioni, configura¬ 
zioni e diagnostica in tempo reale. 


Xerox DocuPrint N32 

(L'hardware Xerox è più potente di 
quello HP. Il processore è infatti l'Intel 
i960HD a 66 MHz, con 12 MB di Ram 
espandibile fino a 128 MB La scheda 
di rete Ethernet (lOBaseT e 10Base2) 
è compresa nel prezzo, mentre la con¬ 
nessione Token Ring è a parte. Curioso 
che in realtà la rete viene a scapito del- 
l'hard disk (da 1,4 GB), che diventa un 
optional. Le altre porte sono la parallela 
bidirezionale IEEE 1284 e la seriale RS- 
232C. Il duty ctcle, o ciclo di lavoro, è 
di 150 mila pagine al mese. La risolu¬ 
zione è di 600 dpi in entrambe le dire- 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


353 
























































zioni, ed è migliorata dalla tecnologia 
Quad Dot Halftoning di proprietà di 
Xerox. 

I vassoi standard della N32 sono due 
da 500 fogli e due bypass da 50 fogli, 
mentre opzionalmente si può avere il 
caricatore da 2.500 fogli, disposti su 
tre vassoi supplementari. Il totale è 
quindi di 3.500 fogli. Importante la 
fascicolazione, che può essere fatta in 
fronte-retro su blocchi fino a 50 fogli; il 
punto metallico può essere messo in 
ben tre posizioni. 

I linguaggi sono, manco a dirlo, il 
PCL 5 esteso e il PostScript 2, ovvia¬ 
mente a commutazione automatica, I 
font true type Microsoft sono 10, gli 
Intellifonts 35 Per il PostScript si 



PnnlerMap, l'utility di Xerox, è 
goticamente meno accatti¬ 
vante dì JetAdmin ma è multi- 
vendor. 


hanno 35 font Adobe Type 1. 

Il software principale per la gestione 
in rete è PrinterMap. Si tratta d'una 
piattaforma multivendor molto più 


ricca e versatile delle 
consuete utility mono¬ 
prodotto. Già oggi 
PrinterMap ingloba i 
gestori di Lexmark ed 
HP, e grazie alla sua 
architettura aperta pre¬ 
vede lo sviluppo di altri 
moduli, anche da terze 
parti, per estendere le 
caratteristiche anche al 
web Sono disponibili 
anche due programmi 
della famiglia CentreWa- 
re, il DP per l'amministrazione da un 
singolo punto su piattaforme multiple 
e l'Internet Services, che va verso la 
rete delle reti anche nella versione 


Dopo il quantum leap della volta scorsa , questo spazio apre la porta a quella che dovrebbe essere la sua anima vera: 
descrizione di pacchetti applicativi da parte di chi li abbia usati davvero e a lungo. Tanto per cambiare ospitiamo un lavoro 
di Giuseppe Zanetti. L'argomento è Samba, uno dei più diffusi shareware in ambito dell'integrazione di Client e server 
eterogenei. Giuseppe lo descrive, indica i riferimenti bibliografici, dice dove reperire il software, offre un commento da 
installatore ed utente. E noi lo ringraziamo. (L.S.I 


Reti eterogenee? Samba! 


di Giuseppe Zanetti 


Questa volta ci occupiamo di uno dei migliori e più diffusi prodotti 
utili per integrazione di sistemi UNIX con il mondo Windows. Samba 
è un'implementazione del server SMB (Server Message Block, si 
veda "Networks/OpenNET-FILE SHARING PROTOCOL', Microsoft 
Ine., 1987), il protocollo di networking usato per la condivisione di 
dischi e stampanti nel mondo Microsoft al quale in molti si stanno 
adeguando Microsoft, assieme ad un gruppo di altri vendor (Digital 
Equipment, Data General, SCO, Network Appliance Corp,...) stanno 
sviluppando una versione pubblica del protocollo SMB, adatta ad 
essere usata come protocollo di condivisane di filesystem in 
Internet Ulteriori informazioni sono disponìbili nel sito 


ìljJil jjJU £| fij &j £J 


IKu* •,-»»*«/ 


— i»r| —H <n*f\ i 


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SAMBA 

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cfafttSAMBAWc*Par* lymwtwm ctotatfteFAQ 
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Samba permette ad una macchina UNIX/Linux di fornire servizi di 
file server e printer server a Client SMB, tra i quali l’MS/DOS, 
Windows nelle versioni Workgroup, 95 ed NT, OS/2. Oltre al server 
vero e proprio (smbd), nel pacchetto sono inclusi un name server 
compatibile con NetBIOS (nmbd) ed un Client a linea di comando 
(smbelient). Di uso molto simile a ftp, quest'ultimo può essere usato 
per trasferire file, per listare i volumi esportati da un server Windows 
e per permettere a Linux di stampare mediante una stampante di 
rete Viene anche fornito un programma (smbtar) utile per il backup 
di macchine DOS/Windows con Linux 
Il software è completamente gratuito ed è incluso in tutte le 
migliori distribuzioni. Nel caso lo si volesse ricompilare è possibile 
prelevarne l'ultima versione (al momento in cui scriviamo la 
1.9.17p2): si trova sul sito ftp nimbus.anu.edu.au, nella directory 
pub/tridge/samba/, assieme a moltissima documentazione utile per 
configurarlo e farlo funzionare. Il sito WWW ufficiale è 
httpV/lake,canbeifa,ec!u,3ù/Dub/samba/. 

Seppur non dotato di una interfaccia semplice da usare come 
quella disponibile in altri sistemi operativi - le configurazioni devono 
essere fatte nello stile UNIX, ovvero editando un file di testo in /etc - 
il programma compie molto bene il proprio dovere, in quanto, oltre 
ad essere estremamente affidabile, è anche molto veloce. Una volta 
installato correttamente il software, i tempi necessari per la sua 
manutenzione sono praticamente nulli. 

Nel caso fosse necessaria l'operazione inversa, ovvero far vedere 
a Linux un filesystem residente su un altro server, ad esempio su 
una macchina NT o 95. Samba non basta più, ma si può usare il file¬ 
system smbfs incluso nel kernel di Linux (per il mounting dei dischi 
vengono fornite le apposite utility smbmount e smbumount) 

Samba è compatibile con i Client SMB più diffusi: Lan Manager 
per DOS. Windows for Workgroup, Windows NT 3.51 e 4 0. 
Windows 95, OS/2 ed altri. L'unica avvertenza consiste nell'usare 
come protocollo di trasporto il TCP/IP, dato che NETBEUI non 6 
attualmente supportato da Linux. Ciò potrebbe essere un problema 
in quanto alcuni Client, tipicamente 
Windows for Workgroup, non lo prevedono 
di serie. Comunque l'aggiornamento, che è 
molto semplice da installare, è disponibile 
gratuitamente sul sito Internet della 
Microsoft, assieme ad una versione di Lan 


La dome page di 
Samba, uno sharewa¬ 
re SMB per usare Unix 
e Linux come server 
su Client diversi. 




















































CentreWare DP pro¬ 
mette una serie di 
tunzioni di controllo 
molto precise. 
Nell'immagine sono 
segnalati alcuni 
punti chiave. 



intra. 

Parlando di 
Xerox va sotto- 
lineato che la 
sua eredità cul¬ 
turale non 
attinge dal 
sostrato cultu¬ 



rale del compu- — 
tmg tradiziona¬ 
le. Il mercato delle copiatrici analogi¬ 
che vende soluzioni, non componenti, 
per cui la mopier viene venduta già in 
configurazione di rete e con tutta la 
versatilità d'una copiatrice analogica di 
fascia alta. «B 


Nell'utility di Xerox le intormazioni 
segnalate sono per lo più le stesse di 
JetAdmin, ma l’intedaccia utente è più 
povera Ad esempio la locazione della 
stampante è indicata in testo sopra al 
disegno della stampante. 


atvw.l .(Tmmirltnii 



Manager per DOS. Nel sito WWW di Samba sono disponibili Client 
per altri sistemi operativi, assieme alle informazioni su come instal¬ 
larli. 

Windows NT, Windows 95, OS/2 Warp Connect e OS/2 Warp 4 
non hanno bisogno di alcun software aggiuntivo per essere usati con 
Samba, in quanto vengono forniti di serie con TCP/IP ed il software 
necessario. Nel sito WWW sono comunque disponibili molti docu¬ 
menti utili per la loro configurazione, ove necessaria Ad esempio in 
Windows 95 e sufficiente premere il pulsante destro del mouse su 
Gestione Risorse e selezionare la voce 'connetti unità di rete’ 

Samba è un prodotto molto versatile e configurabile e sostituisce 
egregiamente altri prodotti analoghi dal costo anche elevato Per 
motivi di sicurezza il file di configurazione di esempio l/etc/smb.conf) 
fornito di serie è abbastanza mimmo. Esso è tuttavia facilmente 
modificabile seguendo le istruzioni fornite nella documentazione in 
dotazione o nelle FAQ presemi in Internet. Uno dei punti interessanti 
è la possibilità di definire un servizio di nome Ihomesl che permette 
di esportare un volume contenente la home directory di un dato 
utente come WserveAusername (in DOS/Lan Manager mediante il 


disponibili in un colpo solo (IPrintersll. 

Usando queste macro. Samba si occuperà 
automaticamente di selezionare, dietro 
richiesta della password corrispondente, le opportune pemvs- 
sion d'uso del volume È comunque molto semplice la defini¬ 
zione d'un servizio dipendente dal nome o dall'indirizzo IP del- 
l'host che tenta di accedervi Ovviamente la fornitura di servizi 
alle vane macchine può essere protetta anche solamente da 
password o da opportuni controlli sull'host o utente Volendo 
possono essere attivati dei servizi pubblici, ovvero accessibili 
senza richiesta di password, che possono essere utili nel caso 
di export di stampanti, di CD-ROM o di aree contenenti pro¬ 
grammi raggiungibili da tutu gli utenti della rete (un suggeri¬ 
mento per gli Internet Provider?). I Client possono eseguire un 
browsing ('sfogliare la rete', sic!) su quanto esportato dal 
nostro server Nel sito WWW è spiegato anche come usare 
una macchina Linux con Samba come FAX server per una rete 
di macchine DOS/Windows 

Per chi volesse adottarlo ma 































































































a cura di Corrado Giustozzi 

Dieci anni di vita: auguri OS/2! 

In questi ultimi anni, più di una volta si sono sentite voci su una 
imminente "morte" di OS/2; però, nonostante il dilagare di Windows, 
questo sistema operativo ha mantenuto sempre un buon numero di 
utenti ed è riuscito a compiere i suoi primi dieci anni in ottima salute e 
maturità. Merito di una architettura che gli ha permesso di evolversi al 
passo con le nuove tecnologie senza mai stravolgere la filosofia di 
base. Cogliamo dunque l’occasione dell'anniversario di OS/2 per 
ripercorrerne un po’ la storia e, soprattutto, vedere quale ne sarà la 
possibile evoluzione futura. 


di Giuseppe Cosarono 


Nel lontano, anzi lontanissimo dal 
punto di vista informatico, dicembre 
del 1987 veniva rilasciata la versione 
1 0 di OS/2, un sistema operativo che 
ha introdotto nel corso degli anni mol¬ 
tissime novità tecnologiche le quali 
hanno portato a soddisfare sempre più 
le diverse esigenze degli utenti ed 
hanno costretto i concorrenti ad evol¬ 
versi ed aggiornarsi, a tutto vantaggio 
degli utilizzatori finali di personal com¬ 
puter 

Al compiere del decimo compleanno 
di questo sistema operativo sembrano 
essere più in discussione i personal 
computer che non OS/2 stesso: in un 
ambiente in cui sempre di più si parla 
di 'network computing" i PC incomin¬ 
ciano a subire l'attacco dei network 
computer e dei NetPC. giustificato dal 
fatto che il TOC (Total Cost of 
Ownership) per una rete composta 
con stazioni di questo tipo risulta esse¬ 
re estremamente più basso rispetto ad 
una rete in cui le stazioni siano dei per¬ 
sonal computer tradizionali 

Ma quand'anche i PC dovessero 
scomparire, ipotesi sicuramente non 
valida nell'immediato futuro, le compo¬ 
nenti fondamentali di OS/2 sono desti¬ 
nate a durare ancora nel tempo come 
base per il nuovo sistema operativo 


'leggero' di IBM, WorkSpace On- 
Demand, pensato per i Managed PC o 
per i NetPC. 

Senza avventurarsi nell'incerto futu¬ 
ro. vediamo nel recente passato come 
e perché è nato questo sistema opera¬ 
tivo e come si è evoluto fino alla ver¬ 
sione attuale: OS/2 Warp 4 

IBM e Microsoft insieme 

Già dalla metà degli anni '80 inco¬ 
minciavano ad essere chiare agli svi¬ 
luppatori ed alla Microsoft stessa tutte 
le limitazioni del DOS e dell’ambiente 
legato al microprocessore 8088. I prin¬ 
cipali limiti consistevano nella difficile 
e poco potente gestione della memo¬ 
ria, nella povera gestione del I/O, nella 
mancanza del multitasking, nella scar¬ 
sa estensibilità e nella mancanza di 
un'interfaccia grafica per gli utenti. Sia 
in Microsoft che in IBM si era sentito il 
bisogno di una nuova versione del 
DOS che fornisse delle soluzioni per 
questi vincoli e tutte e due le società 
portavano avanti dei progetti paralleli 
mirati a questo obiettivo. 

Nel 1985 IBM e Microsoft decisero 
di firmare un accordo per lo sviluppo e 
la commercializzazione del sistema 


operativo che avrebbe esteso le capa¬ 
cità del DOS e che avrebbe potuto 
rimanere in scena ancora per molti 
anni; questo accordo prevedeva che 
tutte e due le società avrebbero contri¬ 
buito alla progettazione ed allo svilup¬ 
po del sistema e che alla fine il prodot¬ 
to risultante sarebbe stato proprietà di 
tutte e due. In questi ultimi anni è real¬ 
mente frequente e comune leggere di 
accordi congiunti tra due o più società 
per la realizzazione di un progetto 
comune ma. nella metà degli anni '80. 
in un mondo ancora molto proprietario 
m cui i cosiddetti 'sistemi aperti' rico¬ 
privano allora solo una nicchia di mer¬ 
cato, l’accordo tra IBM e Microsoft 
non passò di certo inosservato ed 
intorno a questo nuovo prodotto nac¬ 
quero molte aspettative. 

I motivi principali per cui fu siglato 
l'accordo consistevano proprio in un 
patto di non belligeranza, in definitiva 
nel non farsi guerra tra di loro e nel 
non creare confusione all'utente finale 
con due prodotti diversi, ma con fun¬ 
zionalità simili, rilasciati per la stessa 
piattaforma hardware. Ahi noi, come 
sono lontani questi tempi nell'attuale 
panorama del mercato dell'Information 
Technology! Realmente non mi sem¬ 
bra di scorgere piu tutta questa atten- 


356 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 










zione nel non "confondere" gli utilizza¬ 
tori di software ed hardware nel 
mondo dell'informatica 

Il processo di progettazione e svilup¬ 
po non fu facilissimo perché le due 
compagnie avevano sedi in località 
diverse e dovettero costruire una 
metodologia e degli strumenti ad hoc 
per il supporto allo sviluppo del siste¬ 
ma tra team differenti. La prima versio¬ 
ne di OS/2, la 1 0 Standard Edition, fu 
sviluppata principalmente a Boca 
Raton, in Florida, per quanto riguarda 
l'IBM e a Redmond, Washington, per 
quanto riguarda le componenti di perti¬ 
nenza Microsoft. 

Il tempo impiegato per la realizzazio¬ 
ne iniziale di OS/2 va dal 1985 al 
dicembre 1987; durante questo perio¬ 
do OS/2 prese diversi nomi che vanno 
da DOS 5, DOS 286, Big DOS. 
CP/DOS ed infine OS/2: Operating 
System/2, come a dire la seconda 
generazione nei sistemi operativi per 
personal computer. 

Gli obiettivi principali di questo pro¬ 
getto erano: superare il limite dei 640 
KByte di memoria con il supporto di 
almeno 16 MByte di memoria fisica, 
l'utilizzo di memoria virtuale per poter 
estendere la memoria fisica presente 
nel sistema, rendere disponibile un 
ambiente multitasking sicuro, rendere 
disponibili delle API (Application 
Program Interface) stabili, flessibili ed 
affidabili, rendere disponibile un'inter¬ 
faccia grafica ed infine supportare le 
vecchie applicazioni DOS a livello bina¬ 
rio per incoraggiare la migrazione da 
DOS verso OS/2. Come per ogni 
nuovo sistema operativo, OS/2 al suo 
primo rilascio non aveva una ampia 
base di applicativi espressamente pro¬ 
gettati per lui e questa è stata una 
carenza che lo ha seguito nel corso 
degli anni. Inoltre OS/2 1.0 Standard 
Edition non includeva il Presentation 
Manager ovvero l'interfaccia grafica, 
ed inoltre la compatibilità con diverse 
applicazioni DOS, specialmente nel 
campo delle comunicazioni, non era 
cosi completa. Se aggiungiamo inoltre 
la mancanza di un database e di tutta 
la parte di comunicazione, introdotta in 
seguito con la Extended Edition. si può 
capire meglio come mai non ci fu un 
grosso ritorno di successo da parte del 
mercato come invece si intravide alla 
fine del 1988 con il rilascio della versio¬ 
ne 1 1 che aveva la tanto sospirata GUI 
(Graphical User Interface) con il nome 
di Presentation Manager. 


Ahimè, pur conservando 
OS/2 tìn dalla versione 
1.2, rivediamo i diversi 
desktop a partire dalle 
versioni a 32 bit. Ecco a 
voi, In tulio il suo splendo¬ 
re (per il 1991) una bella 
scrivania di OS/2 2.0 


L'evoluzione 
del mercato 



a- 


n 

* * 

u 


Copiare... 

Spostare... 

Cancellare... 


Creare partlxlaoe... 
Ricercare... 

& 

Oftninalr ♦ 


era 


£•**••* 


Durante il periodo 
di sviluppo -della 
prima versione di 
OS/2 sono state pre¬ 
sentate sul mercato 
diverse altre soluzioni 
per superare alcuni 



»/ 


e ìj 


□ 3 

CC3 



£ 


OS/2 2 I con Microsoft 
Word per Windows 
eseguito in una fine¬ 
stra. 



Grafica e numero di 
colori supportati sono 
parametri che sono 
notevolmente miglio¬ 
rati a partire dalle 
prime versioni. 


dei limiti del DOS: 
sono stati introdotti i 
metodi di gestione 
della memoria espan¬ 
sa LIM EMS ( Lotus 
Intel Microsoft 

Expanded Memory 
Speciftcation) ed 
estesa XMS 

(Extended Memory 
Specification), si sono 
diffusi i primi DOS 
Multitasker che per¬ 
mettevano l'esecuzio¬ 
ne concorrente o 
quasi di più applica¬ 
zioni DOS, ognuna 
con il proprio spazio 
di memoria, ed infine 



MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 


357 























































nel 1987 fa capolino la versione 2 0 di 
Windows ed alcuni produttori di 
software incominciano a sviluppare 
applicativi per questo ambiente opera¬ 
tivo. 

OS/2, nonostante il costo degli appa¬ 
rati hardware continuasse a calare, era 
ancora un sistema che. per funzionare 
al meglio, richiedeva una quantità di 
risorse non comuni per i personal com¬ 
puter di allora. 

Alla fine del 
1989 Microsoft ed 
IBM rilasciano la 
versione 1.2 del 
sistema operativo 
introducendo il file 
System HPFS 
(High Performance 
File System) che 
supera tutti i limiti 
del file System FAT 
(File Allocation 
Table) e permette 
una migliore 
gestione degli hard 
disk di grandi 
dimensioni con 
una minore occu¬ 
pazione di spazio 
ed un incremento 
dal punto di vista 

delle performance. Questa versione è 
in pratica l'ultima sviluppata in maniera 
congiunta dalle due aziende, Microsoft 
intravede diverse e migliori possibilità 
di mercato con il suo prodotto 
Windows piuttosto che con OS/2, pos¬ 
seduto in comproprietà con IBM 

La versione 1.3 quindi è praticamen¬ 
te sviluppata solo da IBM e non è nien¬ 
te altro che la 1.2 ottimizzata e rivista 






La versione 'Connecf 
di OS 2 Warp era il 
Client ideale per qual¬ 
siasi tipo di rete ma, 
ormai Windows 95 
era alle porle 


in modo tale da 
occupare meno 
memoria e con 
un notevole 
miglioramento 
dal punto di 
vista della velocità di esecuzione dei 
diversi programmi Questa versione 
poteva girare su una macchina con 
microprocessore 286 con soli 2 MByte 


Siamo arrivali alla 
prima versione Warp. 
con pieno supporlo 
alla navigazione su 
Internet Vi ricordale 
questa nome page di 
MC-lìnk? 


di memoria, facen¬ 
do a meno dell'in¬ 
terfaccia grafica. 

Dal settembre del 1990 IBM diviene 
la sola responsabile per lo sviluppo di 
OS/2 a 16 bit e anche per la futura ver¬ 
sione a 32 bit, mentre Microsoft è 
sempre più attenta a Windows che è 
ormai arrivato alla versione 3 0, rila¬ 
sciata nel giugno del 1990. 

I primi veri 32 bit 

Finalmente nel 1991 vede la luce la 
vera rivoluzione per OS/2, la versione 
2.0. finalmente a 32 bit. Con questa 
versione si rompe la barriera dei seg¬ 
menti da 64 KByte associati al modello 
di memoria segmentato di Intel a 16 
bit ed è possibile utilizzare un metodo 
di indirizzamento lineare, il supporto 
per i programmi DOS è pienamente 
funzionante ed è possibile avere piu 
sessioni DOS contemporaneamente, 
inoltre si possono eseguire programmi 
scritti per Windows 3 0, che nel frat¬ 
tempo si è diffuso a sufficienza Lo 
slogan con cui questa versione è stata 
presentata da IBM era *Un DOS 
migliore del DOS, un Windows miglio¬ 
re di Windows, un OS/2 migliore di 
OS/2 ‘ e per molti versi era veramente 
indovinato In questa versione vengo- 


Customer Executive Council 


BM è sempre IBM, nel bene e nel male Certo che quando si ha 
la possibilità di partecipare a manifestazioni come il Customer 
Executive Council, perfetto in tutto, dalla organizzazione alla validità 
tecnica degli oratori e del contenuto delle loro esposizioni, vengono 
in mente ben pochi nomi di aziende con una tradizione ed una cul¬ 
tura tale da ottenere simili risultati. 

Quest'anno la manifestazione si e tenuta in ottobre in Italia, pres¬ 
so l'hotel Palazzo della Fonte a Fiuggi, una manciata di chilometri 
fuori Roma. 

Gli ospiti provenivano da tutti i più importanti paesi europei ed 
hanno avuto la possibilità di ascoltare e vedere le ultime novità in 
casa IBM, in particolare per quanto riguarda il mondo del Network 
Computing Le diverse sessioni hanno spaziato dal nuovo 
Workspace On-Demand alle problematiche relative all'anno 2000. 
dal supporto di SAP su Java all'introduzione della nuova suite 


Office della software house tedesca Star Division. 

Nel corso della manifestazione ho avuto modo di intervistare 
Donn Atkins. Vice President Marketing di IBM Personal Software 
Products Division. La discussione si è soffermata principalmente 
sul nuovo Workspace On-Demand, prodotto sul quale IBM si con¬ 
centrerà nei prossimi mesi La politica adottata prevede il supporto 
solo per Client basati su piattaforma Intel mentre lato server a 
breve dovrebbero essere rilasciati i diversi Tool di gestione ed 
amministrazione anche su sistemi operativi diversi da Warp Server. 
Essendo un uomo di marketing ha sottolineato come l'adozione di 
Workspace On-Demand possa portare ad un risparmio sui costi di 
gestione che va dal 26% fino al 39%. a seconda dei casi, ed inoltre 
l'hardware necessano per l'esecuzione di questo sistema operativo 
è utilizzato in maniera tale da rimanere valido per un periodo di 
tempo molto più lungo di un normale personal computer. 


358 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 











































i-~i»ar» ibi * 1 — *wiaa 


ifeL 




no sfruttate appie¬ 
no le caratteristi¬ 
che dei micropro¬ 
cessori Intel 386 o 
superiori ed in defi¬ 
nitiva si ha final¬ 
mente il primo 
sistema a 32 bit 
anche sui personal 
computer. 

Le versioni suc¬ 
cessive sono molteplici, specialmente 
se si considerano tutte le varie con e 
senza WIN-OS/2, connect o meno e 
via dicendo. Andando con ordine, nel 
1993 abbiamo OS/2 2.1 che aggiusta 
tutte le disattenzioni di gioventù della 
precedente versione creando, ora real¬ 
mente: 'Un DOS migliore del DOS, un 
Windows migliore di Windows, un 
OS/2 migliore di OS/2' 

Alla fine del 1994 arriva la prima ver¬ 
sione Warp, probabilmente questa è 
stata la release che più di tutte le altre 
avrebbe potuto affermarsi sul mercato, 
Microsoft era ancora indietro con il suo 
Windows a 32 bit il cui rilascio veniva 
sempre di più dilazionato nel tempo 
mentre OS/2 era già ad una matura 
versione 3.0. Con OS/2 Warp il siste¬ 
ma operativo ha finalmente assunto un 
aspetto meno 'serioso' e la sua instal¬ 
lazione è un po' piu di 'bocca buona' e 
si riesce a completare in maniera sod¬ 
disfacente su praticamente tutti i per¬ 
sonal computer presenti sul mercato 

Infine siamo quasi al presente con 
l'attuale versione OS/2 Warp 4 salita 
alla ribalta negli ultimi mesi del 1996, 
con una serie di novità tecnologiche 
non indifferenti, prima tra tutte il rico¬ 
noscimento vocale tramite il Voice 
Type rilasciato anche in lingua italiana 

Ho scorso velocemente questi ultimi 
anni anche perché le diverse novità 
sono tutte state descritte nel tempo 
all’interno della rubrica: le considerazio¬ 
ni di mercato sarebbero potute essere 
moltissime, ma in genere si è tutti 
molto bravi a predire qualcosa che è 
già accaduto e quindi ho preferito sor¬ 
volare il più possibile. 

L’era del Network 
Computing 

Nell'era del network computing 
OS/2 sta evolvendo verso qualcosa di 
diverso. Questo modello architetturale 




1996. dopo due anni 
dalla prima versione 
Warp di questo siste¬ 
ma operativo, viene 
rilasciato OS'2 Warp 
versione 4, con il 
Voice Type e molte 
altre novità. 



Il Customer Executive 
Council. tenutosi que¬ 
st'anno in Italia a 
Fiuggi, é stato un'otti¬ 
ma occasione per 
valutare gli indirizzi 
tuluri di IBM nel 
network computing. 


prevede che al 
livello di worksta¬ 
tion vengano 
implementate ed 
effettuate le fun¬ 
zionalità minime 
necessarie, come 
la gestione dell'in¬ 
terfaccia grafica e poco altro; questo 
per migliorare la manutembilità ed 
abbattere i costi di amministrazione 
delle reti aziendali che ormai spesso 
contano migliaia di Client. La maggior 
parte della logica applicativa e probabil¬ 
mente anche una parte di gestione dei 
dati in questo modello è eseguita a 
livello di Web server mentre la compo¬ 
nente maggiore, per quanto riguarda la 
manipolazione di dati aziendali, risiede 
ancora su sistemi legacy o su specifi¬ 
che macchine con RDBMS (Relational 
Data Base Management System) In 
questo scenario si fanno sempre più 
pressanti le richieste per un qualcosa 
da chiamare ’Thin Client" che può 
essere un Network Computer, un 
NetPC. un WBT (Windows Based 
Terminals) o persino un tradizionale 


personal computer. 
OS/2, come lo 
conosciamo ades¬ 
so, resterà come 
sistema operativo 
adatto solo ai per¬ 
sonal computer 
mentre una sua 
evoluzione è già presente per quanto 
riguarda i NetPC e gli eventuali 
Network Computer 
basati su un micro¬ 
processore Intel 
Questa evoluzione 
si chiama 

Workspace On- 
Demand che, per 
adesso, nella sua 
componente Client, 
si basa su un mini- 
sistema che funzio¬ 
na con il kernel di 
OS/2. 

Workspace On- 
Demand consiste 
di due componenti, 
la prima è la com¬ 
ponente Client, 
composta dal siste¬ 
ma operativo e dal 
software che viene 
eseguito in locale; 
la seconda compo¬ 
nente, Workspace On-Demand 
Manager, è l'insieme delle utility pre¬ 
senti sul server che servono ad instal¬ 
lare e manutenere le workstation che 
compongono la rete Essendo basato 
sul kernel di OS/2. Workspace On- 
Demand supporta l'esecuzione di 
applicazione DOS. Windows 3.x. OS/2 
e Java in maniera concorrente con 
tutta l'affidabilità e l'efficienza a cui 
siamo abituati. In definitiva Workspace 
On-Demand è un'ottima possibilità per 
passare da OS/2 al network computing 
in maniera semplice e graduale 


Conclusioni 


Sono stato incerto se intitolare que¬ 
sto articolo: ’E‘ morto il re, viva il re!' 
ma alla fine mi sono reso conto che il 
re non era assolutamente morto ma gli 
era semplicemente nato un figlio. 
Avremo modo di provare meglio 
Workspace On-Demand in futuro, per 
adesso massimo rispetto al padre, 
OS/2 Warp versione 4, che com¬ 
pie la venerabile età di 10 anni! 


«e 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


359 






































■ PD-SOFTWARE 


coordinamento di Corrado Giustozzi 


Buon Compleanno! 

Forse non lo sapete ma OS/2, nato nel 1987, compie 10 anni; mentre la versione 
Warp 4 è presente sul mercato italiano da poco più di un anno. Anche la nostra 
rubrica, nel suo piccolo, ha ormai passato i due anni di vita! Perciò, oltre a farci 
i classici auguri natalizi, festeggiamo insieme anche queste ricorrenze e chiu¬ 
diamo l'anno presentandovi anche questa volta (ma la coincidenza è del tutto 
fortuita) un bel prodotto per programmare con OS/2: si tratta del Virtual Pascal, 
un ottimo compilatore simile al Turbo Pascal della Borland ma nativo per OS/2. 
Quindi WBI, un agente intelligente per il vostro surfing su Internet e due piccole 
ma comode utility per migliorare la WPS. 


a cura del Team OS/2 Italia 


Virtual Pascal per 
OS/2 

• Genere. Compilatore Pascal 

• File: vpdemol 1 .zip 1700 KB 

• Autore: fPrint 

• Reperibilità Internet: http:/ 

| www tprint co.uk vpascal 

• Autore recensione: Luigi 
Morelli IL.MorelliCaJmchnk.iTj 

Il Virtual Pascal per 
OS/2 è un ambiente di sviluppo comple¬ 
to. composto di un IDE sviluppato con 
Turbo Vision e perfettamente conforme 
al Borland Pascal, un compilatore otti¬ 
mizzato a 32 bit in grado di produrre 
codice per Pentium, uno switch per atti¬ 
vare l'ottimizzazione per velocità e/o per 
grandezza dell'eseguibile, un linker che 
consente di generare applicazioni a 32 
bit puri a schermo intero, in finestra o 
applicazioni di tipo PM, con eseguibili 
compressi in modalità ExePackl (com¬ 
patibili OS/2 2.1) ed ExePack2, nonché 


di generare DLL 

Viene fornito un compilatore di risorse, 
un debugger simbolico integrato nell'IDE 
con 14 differenti viste sui dati, esiste la 
possibilità di creare e registrare macro; 
l’editor è multifinestra con supporto della 
clipboard. 

La versione in mio possesso presenta 
una serie di esempi ed uno stralcio del 
manuale cartaceo (365 pagine). Sul sito 


I n < njf/iYiViVA i «i 11 1 1 *•(•) 


uk /V PàS Cal htm| ) sono presenti gli aggior¬ 
namenti. le patch eventualmente rila¬ 
sciate ed il software sviluppato da terze 
parti per il Virtual Pascal: tra gli altri pac¬ 
chetti voglio ricordare una libreria di fun¬ 
zioni grafiche con interfaccia BGI perfet¬ 
tamente allineata all'ambiente, due libre¬ 
rie per la scrittura di applicazioni sotto 
TCP/IP. un visualizzatore di archivi com¬ 
pressi. un'interfaccia per database 
mSQL e molto altro ancora. 

Se a tutto ciò si aggiunge la confor¬ 
mità con le estensioni dell'Obiect Pascal 
di Delphi, la disponibilità di una libreria 
PM sul tipo della OWL. la compatibilità 
con i tool della Turbo Power per Pascal e 
Delphi, una libreria completa di funzioni 
matematiche per gestire numeri com¬ 
plessi, matrici, FFT, regressioni e molto 
altro come indicato nel riquadro, si ha l'i¬ 


dea di un ambiente decisamente poten¬ 
te e stabile. La domanda successiva è 
quanto potente, e quanto stabile? 

Detto fatto, ho installato il Virtual 
Pascal sul mio fido PC ed ho aperto 
l'IDE. In pochi minuti ho dimenticato di 
essere sotto OS/2 (con due task di anali¬ 
si numerica aperti in background) tanta 
era la semplicità e l'agilità del compilato¬ 
re. Per prima cosa ho ripreso alcuni pro¬ 
grammi di calcolo scritti tempo fa sotto 
DOS ed ho controllato l'attendibilità della 
compatibilità: devo precisare che in 
genere non uso tecniche di programma¬ 
zione 'sporche', ma il vedere il sorgente 
compilare immediatamente senza errori 
mi ha strappato un sorriso di ammirazio¬ 
ne. Interessante! Lancio l'eseguibile per 
valutarne le prestazioni e la gioia si tra¬ 
sforma in dubbio No. mi dico, c'e qual¬ 
cosa che non va... Installo la unit TIMER, 
creata in TurboPascal per controllare il 
profiling dei programmi, e ricompilata 
immediatamente l'applicazione controllo 
breakpomt e tempi d’esecuzione. 
Nessun errore, il Virtual Pascal crea ese¬ 
guibili piu veloci mediamente tra il 100% 
ed il 300% rispetto al TurboPascal 7 0 a 
16 bit. 

La compatibilità generale c'è. 
Proviamo qualcosa di più pesante.. 


360 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 

















PD-SOFTWARE ■ 



Strutture dati. Oltre ai vari tipi reali è 
finalmente presente anche il COMP, 
che consente di utilizzare numeri interi 
con precisione maggiore del Longlnt (8 
byte). E allora avanti con la cattiveria: 
compatibilità con la memoria segmenta¬ 
ta in modalità reale, ovvero la solita anti¬ 
chissima storia dei segmenti di dati di 
64 Kbyte al massimo. Provo a dichiarare 
un array di 100.000 interi: compilato 
senza errori. Assegnazione di ciascun 
elemento ad una variabile iterativa di 
tipo Longlnt: nessun errore. 
Manipolazione casuale degli elementi: 
nessun problema. Sempre più euforico, 
dichiaro un array di 2 MILIONI di ele¬ 
menti interi, assegno a ciascuno un 
valore compreso nel range dell'lnteger 
con un ciclo For-Next, chiamo le funzioni 
matematiche della libreria per calcolare 
numero di elementi assegnati, somma, 
media aritmetica e deviazione standard. 
La compilazione è OK. Lancio il pro¬ 
gramma, e mi vengono forniti i valori 
esatti, con il solito task di analisi numeri¬ 
ca in background, in meno di un secon¬ 
do Niente male davvero I 
Testiamo le altre caratteristiche. Il 
demo relativo alla programmazione mul- 
tithread è di una semplicità disarmante 
e affascinante al tempo stesso: viene 
eseguita una "corsa di topolini" in moda¬ 
lità semigrafica in una finestra testuale 
di OS/2 Ad ogni "topolino" è natural¬ 
mente associato un thread, che procede 
assieme agli altri spostando i caratteri 
relativi al proprio "personaggio" sullo 
schermo. Il sorgente relativo all'esem¬ 
pio è breve e ricco di commento, men¬ 
tre l'help in linea ed il manuale offrono 
un valido aiuto nell'interpretazione della 
sintassi dei comandi più esclusivi relativi 


al sistema operativo (controllo thread, 
semafori...) 

Grafica. E' stata da poco rilasciata una 
nuova libreria di funzioni corrispondente 
alla BGI, nomi e prototipi di funzione 
compresi. Ad essa è associato un file 
dimostrativo in tutto e per tutto corri¬ 
spondente al "DEMO.PAS" utilizzato per 
testare la sezione grafica del 
TurboPascal; basta caricare e compilare il 
file per avere il medesimo output al 
quale Borland ci aveva abituati. Certo, la 
velocità è un po' inferiore poiché è 
necessario passare attraverso l'emulato¬ 
re ed il gestore video anziché accedere 
direttamente all'hardware grafico, ma il 
risultato non delude E' stato incluso 
anche un programma che spiega come 
simulare la scrittura diretta in memoria 
grafica. Il programma, che riproduce un 
fuoco che arde con tanto di lingue guiz¬ 
zanti in tempo reale, alla risoluzione di 
320x200 pixel ed a 256 colori, è scritto 
quasi interamente in pascal, con pochis¬ 
sime chiamate in assembler L'autore 


del programma fa presente che, codifi¬ 
cando il tutto in assembler, è possibile 
ottenere un drastico aumento di velocità. 

Ovviamente è presente anche un for¬ 
nito assortimento di sorgenti ed esegui¬ 
bili che esemplificano la programmazio¬ 
ne sotto PM, tratti dal libro "The art of 
OS/2 programming", una serie di esem¬ 
pi sulla programmazione ad oggetti e la 
sezione relativa alla programmazione di 
Turbo Vision 

In conclusione, si sentiva la mancanza 
di uno strumento di programmazione 
dedicato al Pascal, potente e manegge¬ 
vole come un familiare turbo linguaggio, 
ma robusto, veloce ed affidabile. 
Naturalmente non ci troviamo davanti 
alla panacea contro tutti i mali: è possibi¬ 
le migliorare ancora questo prodotto, 
dandogli maggiore flessibilità nelle appli¬ 
cazioni grafiche ed aggiungendo un sup¬ 
porto per i componenti visuali di Delphi 
Ho parlato con il team di sviluppo della 
fPrint, e purtroppo sono venuto a sapere 
che, a causa di bachi nelle librerie 


Ultime notizie dal Team OS/2 Italia 

Siamo appena tornati dallo SMAU dove ci aspettava un'IBM che ha dedicato uno spa¬ 
zio minore ad OS/2 nel suo stand "consumer", visto che ha intenzione di promuovere il 
network computing in ogni sua salsa. Le novità però non sono mancate ed abbiamo 
potuto vedere, oltre al famoso Workspace On Demand, le alpha funzionanti di Netscape 
Commumcator/2 4 0 e della SmartSuite97 native per OS/2 che saranno rilasciate entro 
fine anno o all'inizio del '98. Nel frattempo DOVETE procurarvi la beta2 di StarOffice 4 0 
perché e un prodotto bellissimo e che promette di essere un best seller del '98 per 
OS/2; la trovate su Internet al sito nttp,//www stargivisiojLfiami 
Per ogni novità ed aggiornamento vi ricordiamo di visitare il nostro sito WWW 
10HP../iwwyy.nipunk,y.i g| dove tra le altre cose potrete trovare anche 
una JustWARP) completamente rinnovata dal punto di vista grafico Buon Natale ed arri¬ 
vederci al 1998 1 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


361 























■ PD SOFTWARE 


Open32 di IBM, errori peraltro non 
sempre riconosciuti dalla casa madre, lo 
sviluppo del Virtual Delphi 2 0 non e 
prossimo, mentre sta per andare in 
distribuzione una versione che permette 
di compilare lo stesso programma sia 
sotto OS/2 che sotto ambiente 


Microsoft. Ovviamente chi già possiede 
una copia di Virtual Pascal avrà diritto ad 
un trattamento di favore nell'upgrade, 
nonostante il prodotto sia commerciale... 
Se a questo si aggiunge che svariate 
società nel mondo hanno già tentato con 
successo il porting delle proprie applica¬ 


zioni sotto OS/2 ottenendo nel contem¬ 
po notevoli incrementi di prestazioni, è 
facile rendersi conto di come attualmen¬ 
te il Virtual Pascal rappresenti una pietra 
di paragone con la quale i programmatori 
seguaci di Wirth dovranno necessaria¬ 
mente confrontarsi. 


• WBI 2.0 


• Genere: Agente intelligente 
per Internet, gratuito 

• FILE: WBI20OS2.EXE 3005 kb 


► Autore: IBM 

► Reperibilità Internet: http:/ 

I www.alphaworks.ibm.com l 

► Reperibilità BBS: Yattal. Fido 
2:332/101 (055-584613) 

► Autore recensione: Marco 
Bertini |ibertini(a)iname.com] 


WBI 2.0 o, come 
viene soprannominato, 'Webby' e un 
agente intelligente per il Web 

Da diverso tempo ormai si sente 
parlare sulle riviste specializzate di 
questo genere di programmi, le cui 
funzioni sono pero sempre descritte 
vagamente tanto da non far capire 
quanto possano essere utili e quanto 
siano realmente ■intelligenti', in questo 
caso abbiamo invece un prodotto dalle 
caratteristiche concrete e realmente 
produttivo. 

Le funzioni di WBI sono le seguenti: 
stimare la velocità dei collegamenti 
presenti nelle pagine web, ricordare i 
percorsi delle precedenti "navigazioni" 
del web, suggerire gli indirizzi delle 
pagine che più spesso si visitano par¬ 
tendo da una certa pagina, monitorare 
i cambiamenti di siti per noi importanti, 
fungere da motore di ricerca sulle pagi¬ 
ne visitate 

L'installazione è molto semplice, il 
programma provvede anche a conf igura¬ 
re automaticamente sia il WebExplorer 
che il Netscape/2, senza alcuna neces¬ 
sità di intervento che potrebbe dar noia 
ad un utente inesperto. 

WBI funziona come server proxy (di 
default sulla porta 8088, comunque 
modificabile, per non dar noia ad altri 
eventuali proxy, anche se questi usano 
di norma la porta 80). questo fatto lo 


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Sarchiai I- —-, 


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rende utile non solo come agente ma 
anche per condividere un collegamen¬ 
to ad Internet tra i computer di una 
LAN, oltre a rendere più veloce la 
visualizzazione delle pagine visitate nel 
caso si usino diversi browser, in quan¬ 
to con WBI la cache usata è unica; 
inoltre può essere usato in una rete 
eterogenea, in cui oltre ad OS/2 viene 
usato Windows o macchine 
Macintosh e Unix: è sufficiente infatti 
impostare i browser che girano su 
queste stazioni in modo che lo usino 
come proxy. 

Basta caricare una pagina web per 
veder subito entrare in funzione WBI, 
in cima alla pagina infatti appare la 
toolbar con la quale richiamare le sue 
funzioni: 'History' per ricercare infor¬ 
mazioni precedentemente viste, 
’Watch' per far controllare quando una 
pagina web cambia, 'Look Here' (se la 
funzione 'Watch' è attivata) per vede¬ 
re quali pagine sono cambiate e 'Path' 
per vedere i percorsi seguiti partendo 
da una certa pagina; sotto la barra 
appaiono i collegamenti delle pagine 
che più frequentemente si visitano 
partendo dalla pagina attuale 

Inoltre tutti i link hanno un 'semafo¬ 
ro' che indica la stima della velocità del 
collegamento, cosa che aiuta a decide¬ 


re quale rotta 
seguire nel web, 
per esempio 
quale mirror di 
Just Warpl sce¬ 
gliere, se l'origi¬ 
nale su MC-link, 
il mirror ufficiale 
su VOLFtp o uno 
degli altri; i link 
veloci sono 
segnalati da due 
pallini verdi a 
lato, quelli medi 
da palimi gialli, 
mentre per i siti 
lenti sono rossi 
Esaminiamo 
meglio le funzio¬ 
ni di WBI, comin¬ 
ciando da 
'Watch': quella di 
controllare quando una pagina viene 
aggiornata è indubbiamente una fun¬ 
zione molto utile, tanto è vero che esi¬ 
stono società come URL-Minder che 
danno questo servizio con avvisi per e- 
mail, a patto che chi mantiene la pagi¬ 
na che ci interessa abbia deciso di 
offrircelo; con WBI invece possiamo 
tenere sotto controllo tutte le pagine 
che vogliamo, e veniamo avvisati in 
tempo reale dalla comparsa dell'indica¬ 
tore 'Look Here' nella toolbar. 

La funzione "History' è forse la più 
utile e peculiare, infatti non solo ci 
mostra tutte le pagine visitate, ordinan¬ 
dole per importanza in base al numero 
di visite e alla data dell'ultima volta che 
le abbiamo viste, ma si può usare 
anche come motore di ricerca sui con¬ 
tenuti. le URL e i titoli delle pagine, 
indipendentemente dal fatto cne ci si 
trovi sia on-line che off-lme 
Si può scegliere se fare la ricerca su 
tutta la pagina, se solo sul titolo oppu¬ 
re suH'URL, l'unica limitazione è che 
per la stringa da cercare non si posso¬ 
no usare gli operatori logici AND, OR, 
NOT come nelle modalità avanzate di 
AltaVista o Webcrawler, funziona inve¬ 
ce come i metodi di ricerca standard, 
per esempio chiedendogli di trovare le 
parole "just warp' ci mostrerà con un 


362 


MCmicrocomputer n 179 - dicembre 1997 





















































PD-SOFTWARE ■ 


punteggio alto le pagine dell'e-zine 
Just Warp! dato che contengono 
entrambe le parole, e poi scendendo di 
punteggio fa vedere le pagine di Warp 
City e le altre pagine che contengono 
solo un termine di ricerca, 

Per finire, la funzione "Patii" ci fa 
vedere i percorsi che abbiamo seguito 
partendo da una certa pagina, mostran¬ 
do con l'indentazione quanto sono lon- 


• Ltclock 0.3 e 
Candy Bar 1.10 

• Genere: Utility per WPS 

• Files: ltclock3.zip (38 Kb) - 
cbarz110.zip (126 Kb) 

• Autori: Leo Comitale 
{comital@ect.utoronto.ca| - 

Matthew Wagner 
terlkomg@alum.mit.edu 

• Reperibilità Internet: 
hobbes.nmsu.edu 

• Autore recensione: Flaviano 
Prosperini |(tlaviano@usa.net| 


I programmatori 
di OS/2 hanno sicuramente migliorato 
l'aspetto della WPS durante lo svilup¬ 
po di Warp 4, dato che la versione 3 
era abbastanza ‘povera" sotto questo 
punto di vista. Per questo motivo esi¬ 
stono moltissimi add-on che migliora¬ 
no anche graficamente l’interfaccia di 
Warp 3 (es. NPS-WPS) e programmi 
che occupano poca memoria renden¬ 
do piacevole ed in molti casi più fun¬ 
zionale l'utilizzo del sistema operativo 

Tra i molti programmi in circolazione 
vediamone due che sono utili anche se 
possedete Warp 4: Ltclock 0.3 (free) e 
Candy Bar 1.10 (shareware, 14 giorni 
per registrarsi, $7 US). 

Ltclock 0.3 è un programma che 
visualizza ora e data sulla barra della 
finestra attiva, insieme al titolo della 
finestra: ciò può essere utile ad esem¬ 
pio nel caso in cui si lavori a schermo 
intero e senza un orologio sotto mano. 
L'ora e la data sono quelle di sistema e 
possono essere visualizzate nel modo 
che più ci piace E' possibile anche 
modificare la lingua di visualizzazione 
grazie ai file già compresi nel pacchetto. 


tam dalla pagina che stiamo vedendo 
al momento, tenendo cosi traccia delle 
nostre esplorazioni del web in modo 
più efficace che usando solo i book- 
mark dei browser. 

Il giudizio finale è estremamente 
positivo: le funzioni che aggiunge ren¬ 
dono più produttivo l'uso dei browser. 
in particolare la possibilità di ricercare 
le parole delle pagine visitate e di con¬ 


L’installazione del programma è 
molto semplice, si crea un oggetto per 
il programma eseguibile e si pone nella 
cartella di Startup una copia collegata 
(shadow) dello stesso in modo che 
venga lanciato al boot. Accedendo alle 
proprietà dell'oggetto programma di 
Ltclock è possibile fare dei cambiamen¬ 
ti ai parametri del programma, la fre¬ 
quenza di aggiornamento può essere 
regolata a piacere da un minimo di 1 
secondo, ad un massimo di 3600 
secondi (cioè un'ora); il programma per 
default non viene visualizzato nella 
Wmdow List ma è possibile farlo, ren¬ 
dendo più semplice un'eventuale ter¬ 
minazione del processo, ed è possibile 
inoltre visualizzare prima il titolo della 
finestra e poi l'ora o viceversa 

In seguito è necessario aggiungere al 
config.sys alcune righe le quali indicano 
la lingua di visualizzazione SET 
LANG=<**”> (italiano, tedesco, fran¬ 
cese, giapponese...) ed il metodo di 
visualizzazione SET 

LTC_FORM=<STRING>. 

Per il secondo è necessario leggere il 
file POSIX.FRM per le opzioni da fare, 
ad esempio SET LTC_FORM=%a, %b 
%d %I:%M significherà avere sulla 


trollare i cambiamenti delle pagine che 
ci interessano, e, cosa che certo non 
dispiace, è gratuito. 

Ricordo infine che per chi volesse 
cimentarsi come programmatore di 
agenti intelligenti, sullo stesso sito è 
disponibile A.B.E., un sistema di libre¬ 
rie C/C++ per OS/2 per comporre 
agenti web e news con parti di WBI e 
parti da personalizzare. 


barra "LUN, SET 
29 8:10: Titolo", 
l'importante è 
non superare mai 
i 150 caratteri 
sulla barra, in 
questo caso 
Ltclock non avrà 
più alcun effetto. 
Candy Bar 1.10 
lavora sempre 
sulla barra delle 
finestre visualiz¬ 
zando una colora¬ 
zione a gradiente 
su di esse, cioè 
una sfumatura di 
colori, ad esem¬ 
pio dal blu al 
verde, dal nero al 
grigio e cosi via. 
E' possibile defi¬ 
nire sfumature dall'alto in basso oppure 
da sinistra a destra e bordi tridimensio¬ 
nali sia per le finestre attive che per 
quelle inattive. 

Il programma funziona sia su Warp 3 
che su Warp 4; per l'installazione basta 
lanciare il programma di setup, definire 
la directory e, completata l'installazione 
dei file, fare un reboot del sistema 

Per apportare delle modifiche al 
metodo di visualizzazione sarà neces¬ 
sario riaprire il programma di setup. 
L'unica nota è che la directory di desti¬ 
nazione deve essere definita nel LIB- 
PATH e che, in caso stiamo facendo un 
upgrade da una versione precedente 
del programma, si deve dismstallare il 
programma residente, resettare, can¬ 
cellare le vecchie DLL e poi iniziare l'in¬ 
stallazione della nuova versione. 

Esistono comunque dei programmi 
nei quali non è possibile avere nessun 
effetto gradiente sulle title bar; uno di 
questi è PmView li programmatori ci 
stanno lavorando su). 

L'uso contemporaneo dei due pro¬ 
grammi si rivela estremamente utile 
per il primo e piacevole per il secondo, 
ma anche l'occhio vuole la sua partei 

tri S 



MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 


363 






























coordinamento di Andrea de Prisco 


Wav 


The Nexl Generation Desktop 
Digital Herbor L.C 
21 North State Street 
Lindon. UT 84042 
USA 

Tel 801-785-2115 
filtu 7A.vA-A- tlf.J'iir..',. <.ù„| 



Ricordate le macchine da scrivere de¬ 
gli anni '60? Su una gloriosa Diaspron 80 
mio padre batté la mia tesi di laurea, un 
lavoro di idrogeologia, poi anche pubbli¬ 
cato, sulla struttura idraulica di due mas¬ 
sicci dell'Appennmo sannitico. Tesi speri¬ 
mentale. basata oltre tutto su una punti¬ 
gliosa serie di misure di portata, abbon¬ 
dava, ovviamente, di numeri e di sigle. 
Con una solerzia degna di ben altri fini mi 
accanii a scrivere tutto alla perfezione, e 
l’accanimento fu tanto che dotai di punto 
tutte le misure, come I, cm, kg e cosi 
via. Quando portai la tesi al professor 
Vallarlo, mio relatore, per la firma finale, 
ebbi la sgradita sorpresa di sentirmi dire 
che le sigle (quali effettivamente sono 
cm, km e cosi via) non vanno mai punta¬ 
te, proprio perché sono sigle e non ab¬ 
breviazioni La firma, ovviamente, non 
l'ebbi e il prof (stavolta il puntino ci vuo¬ 
le!) mi ordino perentoriamente di cancel¬ 
lare tutti i punti non necessari Facile a 
dirsi, ma a farsi ci corre una bella diffe¬ 
renza. Una macchina da scrivere non 
batte un punto, praticamente fa un foro 


sul foglio; hai voglia di cancellare! fian¬ 
chino, manco a parlarne, anche perché 
mi era venuto il colpo di gemo di battere 
su una carta avorio, tanto caruccia. E al¬ 
lora? Vi sfido a indovinare come risolsi il 
problema. 

Semplice, non feci proprio nulla. Am¬ 
maestrato dall'esperienza, aspettai una 
settimana, e un giorno in cui vidi il Valla¬ 
no (poi divenuto uno dei miei più cari 
amici, speriamo che non mi legga!) parti¬ 
colarmente indaffarato con altre perso¬ 
ne, mi introdussi con occhio languido e 
fare servile nella ressa dei postulanti e, 
praticamente a sua insaputa, gli feci fir¬ 
mare la tesi. E poi eravamo nel '68, e i 
professori ci pensavano due volte prima 
di essere arroganti con i miseri studenti! 

Ho ritrovata la mia tesi qualche setti¬ 
mana fa. rimettendo a posto libri e carte 
a casa di mio padre, visto che i miei geni¬ 
tori hanno ben pensato di andarsene pra¬ 
ticamente insieme, cosi come sono stati 
per tutta la vita Oggi quella carta coperta 
di caratteri Pica fa sorridere, per la sua 
ingenuità stilistica (disegni fatti a mano, 


figure ritagliate da fotostatiche e incolla¬ 
te in spazi accuratamente programmati) 
e qualche numero di pagina inavvertita¬ 
mente ripetuto o saltato Le "o" e le 
pance delle "d", "p", "q" piene, per lo 
sporco che si accumulava all'interno dei 
caratteri, i grassetti ottenuti ribattendo 
due o tre volte la frase, il numero di righi 
mai eguali lasciano in bocca un sapore di 
trascorso, di mondo perduto, di speranze 
portate via da un treno che non torna, di 
vissuto che ha il sapore della gioia di ave¬ 
re vent'anm. Quanta fatica cara e inutile 
su quei fogli pazientemente ribattuti; og¬ 
gi il piu stupido dei text editor fa cento 
volte meglio, ma cosa saprà risvegliare, 
tra trent'anni, un foglio cosi scritto in una 
persona che se lo ritroverà tra le mani? 

Beh, lasciamo perdere, altrimenti ci 
scappa la lacrima e cadiamo nella retori¬ 
ca; i lettori mi mandano quotidianamente 
e-mail dicendo che le mie introduzioni 
sono divertenti; vai a vedere che adesso 
li devo disilludere? Ma come sono arriva¬ 
to a dire questo? Ah, già, la tesi. Oggi si 
scrivono al minimo con MSWord, o i piu 
originali e raffinati si affidano a Quark o 
PageMaker. Ma se vogliamo davvero es¬ 
sere raffinati, fare qualcosa di meglio di 
quello che fa un semplice WP. pur senza 
arrivare ad usare PM o Xpress (e i soldi 
per comprarli chi ce li dà? Fatalmente 
dobbiamo ricorrere a qualche copia pira¬ 
ta. ma rubare è proibito e si fa peccato 
mortale!), e dare un look professionale al 
nostro documento affrontando il word 
processing in una maniera inusitata ed 
elegante, eccoci a usare Wav, "thè first 
Net-enabled component word proces¬ 
sor, that works thè way you do". 

Wav, un package 
sui generis 

Splendido esempio di come si possa, 
in un ambiente tanto esplorato come la 
videoscrittura, ancora avere idee originali 
e interessanti, Wav ha un unico compito 


364 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


































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Registratici Forni »». » ■ 

eàvte - ~ 


Lo splashscreen 
dì Wav con. in 
background, la fi¬ 
nestra principale 
di editing 


dichiarato, stampiglia¬ 
to anche sulla scato¬ 
la: "Focus on your 
document - not your 
application", che. in 
altri termini si potrebbe tradurre "Le ap¬ 
plicazioni andrebbero fatte per essere 
usate, non per essere imparate". Wav è 
una delle cose più vicine alla tecnica di 
scrittura con penna e carta che abbia mai 
visto. Quando scrivete su un foglio come 
fate? Appoggiate la penna dove preferite 
o dove capita, e scrivete. Dovete aggiun¬ 
gere una figura? Ritagliate l'immagine e 
la incollate dove vi pare, senza stare tan¬ 
to a badare a interlinee, allineamenti con 
il testo, margine bianco circostante Beh, 
Wav funziona proprio così, e fa molte al¬ 
tre cose ancora, ad esempio, avete tro¬ 
vato qualcosa di interessante su una pa¬ 
gina Web che volete includere in uno 
scritto? Niente di più semplice: trascina¬ 
te tutto sul foglio Wav, proprio là dove 
desiderate che compaia e il gioco è fat¬ 
to. Ma procediamo con ordine! 

Wav viene fornito con un manualetto 
di un centinaio di pagine, che è proprio 
un "Gettmg Started" e null'altro. Il pezzo 
forte è rappresentato dal CD che lo ac¬ 
compagna, che contiene applicazioni se¬ 
parate per macchine 68X e PPC. L'instal- 
ler costruisce sul disco bersaglio una fit¬ 
ta schiera di documenti; ben quattro so¬ 
no le cartelle principali (ognuna corri¬ 
spondente alle quattro funzioni principali 
del pacchetto) e, complessivamente, oc¬ 
cupano circa 12 Mb. Beh, una volta in¬ 
stallati, i pacchetti sono tanto integrati 
tra loro che praticamente è impossibile 
sapere quale è quello principale. 

Con una tecnica programmatone che 
ricorda molto da vicino il Forth di buona 
memoria, Wav ha uno Shell piccolo, anzi 
piccolissimo. Il programma principale è 
appena sedici cappa, ho detto sedici, ma 
è supportato da un file dati di un paio di 





MilIKalwo t*lnm- 

□ Chatk laMuMMi 


Un esempio di docu¬ 
mento Wav. si noti, 
ben evidenziato, il link 
dinamico 


Lo spellmg checker di 
Wav. a richiesta si pos¬ 
sono ottenere numero¬ 
si vocabolari aggiuntivi, 
tra cui addirittura il rus¬ 
so e il finlandese 


mega Quando si lancia il programma 
main esso non fa altro che ricavare da 
questo file dati una sene di token, co¬ 
mandi, funzioni che poi gestiranno l'am¬ 
biente completo. Più 00 di cosi...! 

Comunque, a dire come funziona si fa 
più presto che a descrivere Un doppio 
click su Wav, che, tra l'altro, nella cartella 
principale è presente come alias, e sia¬ 
mo quasi istantaneamente in ambiente 
(devo dire la verità, questo è tanto godi¬ 
bile che questo pezzo l'ho battuto pro¬ 
prio in Wav, anche se poi l’ho dovuto re¬ 
cuperare in Word, altrimenti Andrea chi 
lo sente?) Siamo di fronte a una pagina 
bianca, con un layout simile a quello di 
MacWrite prima maniera. Anche il menu 
è tanto old-style, con tre diverse voci 
(Font, Size e Style) che occupano la 
metà delle opzioni presenti. Sembra qua¬ 
si di essere tornati agli anni Ottanta, 
quando i piu semplici text editor formato 
Mac facevano faville rispetto ai compli¬ 
catissimi wp del complicatissimo DOS. 


Ma basta una occhiata neppure tanto 
attenta per farci accorgere di quanto non 
si vede in superficie. Tira un’aria strana, 
quasi rarefatta. Ci si rende conto subito 
che non si è nel solito wp, anche se non 
si capisce ancora bene perché. Basta 
però, come è successo a me, fare una 
manovra errata e ci si rende conto che 
un ambiente come questo non l'aveva¬ 
mo ancora visto. 

Proviamo a fare click in un punto qual¬ 
siasi della pagina vuota. In ogni altro ca¬ 
so non sarebbe successo nulla, il curso¬ 
re sarebbe rimasto pervicacemente lam¬ 
peggiante alla prima riga e colonna. E in¬ 
vece no; sia muovendoci col mouse che 
con le freccette qui ci si sposta sulla pa¬ 
gina senza alcuna difficoltà; ho detto po¬ 
co prima che sembra di avere una penna 
in mano e un foglio bianco avanti E ci si 
può spostare sul foglio in lungo e in lar¬ 
go, con una libertà che non avevamo mai 
avuto e che ci mancava proprio. Cambi 
di spaziatura di grandezza, di stile dei ca- 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


365 







































































































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| Bullo» | 


Your Nane 



arga— 


Alcuni documenti Wav. 
tratti dalle librerie acclu¬ 
se 


ratteri. tutto nella regola Anche format¬ 
tazione su diverse colonne è cosa, altro¬ 
ve, di tutti i giorni. Altri piccoli particola¬ 
ri, come linee personalizzate e bordatu¬ 
re hanno un tocco di originalità ma non 
fanno certo gridare al miracolo. Ma allo¬ 
ra, questa gran novità dov'è? 


Per renderci con¬ 
to dell'assoluta 
"utilizzabilità" di 
Wav dobbiamo rifarci alle caratteristiche 
della tecnologia OpenDoc di Apple. Su 
OD, quando venne finalmente rilasciato 
da Apple, furono scritti fiumi d'inchio¬ 
stro. e anche WWW è ricco di docu¬ 
mentazione in proposito. Detto in tre 
parole possiamo affermare che Open¬ 
Doc è una tecnologia che permette di 


condividere materiale prodotto da appli¬ 
cazioni diverse. 

Wav, sfruttando pienamente il princi¬ 
pio animatore di OD, è basato sull'idea 
che se l'utente desidera qualcosa nel 
suo documento, deve essere in grado 
di trascinarlo su di esso, nel punto che 
gli interessa, senza troppe complicazio¬ 
ni o passaggi Questo qualcosa può es¬ 
sere rappresentato da grafici, disegni, 
oggetti, filmati, suono. URL di Internet, 
e quanto altro può venirvi in mente Ad 
esempio, desiderate scrivere una bro¬ 
chure e includere una pagina Web; que- 
st’ultima occorrerà trascinarla sulla pa¬ 
gina, nella posizione voluta, e l'eventua- 


Cvberdoa. ovvero q uando A pp le ci si mette 


Avete provato a usare l'ultima versione di Netscape Communicator 
Professional Edition? E' come guidare una formula uno. che però è 
dotata di un cassone per il trasporto merci, di cingoli per viaggiare 
sullo sterrato, e magari di cassoni gonfiabili per navigare in mare 
aperto. Certo, fa tutto e lo fa anche bene, vi permette addirittura di 
realizzare una pagina Web senza scnvere una sola riga di HTML, 
ma a costo di cosa? Presto detto, una lentezza esasperante su 
macchine debolucce, ad esempio sui 68xxx, un ingombro 
spaventoso sull'HD, un bombardamento a tappeto di applicazioni, 
INIT, preferenze, cartelle sparse un poco dappertutto Per chi inizia 
non 6 certo incoraggiante, ed Explorer, anch'esso giunto alla quarta 
versione, certo è meno opprimente ed "espansivo", ma non 
scherza neppure lui Fatto sta che ambedue inghiottono i megabyte 
come se fossero savoiardi; che fare? 

Il problema sta nel fatto che ambedue I grandi browser sono 
applicazioni monolitiche; certo si tratta di applicazioni pregevoli, ma 
non è detto che lo stesso risultato non si possa ottenere con 
applicazioni ben più agili ed efficienti; in fondo, nel traffico si circola 
meglio in bicicletta che in Ferrari 

Ben si intenda. Cyberdog non ha niente da invidiare ai più potenti 
browser nominati Apple, quando fa una cosa le quando la porta a 
compimento), generalmente la fa al meglio Ma è la filosofia di 
Cyberdog che è pregevole Vediamo perche 
Sapete quanto è grande l'applicazione Cdog di lancio? 18.478 byte, 
ho detto byte, non kilobyte Da qui si va a singole applicazioni, 
sempre piccole, ognuna specializzata in qualcosa 
Tecnicamente, Cyberdog e una collezione di parti OpenDoc. piccoli 
frammenti di applicazioni ognuna destinata a una particolare 
funzione correlata a Internet La piccola applicazione di cui abbiamo 
parlato non e altro che una radice, un punto di partenza per 
raggiungere le diverse funzioni Internet (surfing, mailing, newsl 
intimamente correlate e sinergiche attraverso OpenDoc 
Il principio su cui OpenDoc funziona è basato su una specie di 
portafoglio comune, che in gergo OD e definito container 
Specificamente, il contenitore relativo al nostro browser ha il nome 
di "Cyberdog DocBuilder Document Container" Esso è 
trasparente non solo a CD ma a qualunque applicazione OD 
compatibile; ma il meglio non sta qui; ogni applicazione OpenDoc- 
savvy e ogni documento con le stesse caratteristiche partecipano 


tutti a un'arena comune, agganciandosi con una serie di cyberlink 
che funzionano, per cosi dire, da passe-partout tra gli ambienti più 
diversi. Una specie di esperanto comune, una sorta di "migliore dei 
mondi possibili" che permette, ad esempio, all'ultima versione di 
ClarisWorks di "agganciare" un'URL da una pagina di wp o da una 
scheda di database (è cosi che avviene il lancio delle URL da un 
foglio di wp di Wav). 

Proprio perché CD è formato di tante piccole pièce, abbisogna di un 
denominatore comune da cui partire Questo è CD Starting Point 
(quello da diciotto kappa, appunto) che apre una finestra che 
contiene una sene di cyberbutton predefiniti (notebook, che poi 
sarebbe una tabella dei bookmark. search, discuss, e-mail, log e 
cosi via), ma ovviamente altri se ne possono aggiungere (la 
versione 5.0 di ClarisWorks sarà OD compatibile). L'ambiente mail 
è dei più raffinati, paragonabile ai piu bei pacchetti commerciali 
L'ambiente di webbmg dipende da due bottoni, Explore e Search, 
che aprono il primo la finestra principale di Cyberdog Explorer, il 
secondo una pagina personalizzata agganciata al motore di ricerca 
AltaVista Digital Purtroppo, accanto alla compatibilità HTML 2 del 
browser, la utilizzabilità completa dei plug-in Netscape ed Explorer 
compatibili è ancora di là da venire Ma il fatto che attraverso OD le 
applicazioni più diverse mangiano allo stesso tavolo e si scambiano 
tra loro i piani (e CD è uno dei comprimari della compagnia) è 
troppo entusiasmante per poter essere dimenticato. 

E dopo questa presentazione cosi entusiastica il lettore si 
chiederà "Dov'è il trucco?" Ebbene la magagna c'è, e ci vuole 
poco a scoprirla. Dopo tutta la fatica, le lacrime e il sangue spesi 
da Apple per mettere a punto Cyberdog, mamma Mela ha deciso, 
in maniera non dissimile da tante altre occasioni, di mollare tutto, 
decretando morte prematura a un prodotto cosi raffinato ed 
elegante. Apple, come ben sapete, ha adonato ufficialmente 
come browser Microsoft Explorer; fortunatamente Cyberdog è 
ancora disponibile attraverso II sito ufficiale e i numerosi "punti di 
scanco" più volte citati su queste pagine Vi consiglio di 
recuperare la vostra copia, gratuita, che è disponibile per ambedue 
le famiglie di processori; respirerete di nuovo quell'aria di 
distinzione che una volta era fiore all'occhiello dei macintoshiam e 
che una non ben comprensibile politica di appiattimento in basso 
ci ha quasi portato a dimenticare 




































































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Cyherdog in azione, 
il setup Pelle prete- 
teme 


-» Pompimi 10.1 I i|bi-idoq Moli -puh lioijv Mmut flaa» g .fe a 


le testo già presen¬ 
te si preoccuperò, 
da buon ospite, di 
far posto per il 
neoarrivato. Ancora, pensate di inserire 
un link dinamico o magari una intera pa¬ 
gina Web nella vostra lettera di presen¬ 
tazione di un prodotto; stesso procedi¬ 
mento, E così via. E lo stesso vale per 
qualunque oggetto OpenDoc Usando 
l’opzione Paste AS potete specializzare, 
per cosi dire, l’incollaggio, trattandolo 
come parte del vostro testo o "inclu¬ 
dendolo" come parte separata (addirit¬ 
tura ho tentato di trascinare nel docu¬ 
mento un’applicazione come lo stesso 
MSWord e il programma, ubbidiente, 
l’ha trasformato in una icona schiaccian¬ 
do la quale si è aperto il wp di Micro¬ 
soft), E addirittura lo stesso Wav può 
essere incorporato in un altro documen¬ 
to; che so, Excel. Infine i documenti in¬ 
clusi possono essere esclusi da quello 
principale, ma presenti come "draft", 
vale a dire come elementi (generalmen¬ 
te visualizzati come icone) che indicati 
col mouse si aprono come documenti 
separati; e tutti gli allegati a un docu¬ 
mento possono essere trasportati da 


© * Package integrato di originale 

; concezione, estremamente 
CC intuitivo da utilizzare, rapido e 
Q_ i perfettamente integrato nella 
SH I tecnologia OpenDoc. 

Presenza, nel package, 
dell’ottimo browser Cyber- 
dog della Apple. 

Possibilità di integrare, nello stesso docu¬ 
mento, parti provenienti da applicazioni 
estremamente diverse 


I documenti prodotti con 
Wav non possono essere 
esportati in altri formati an¬ 
che se possono essere letti 
da applicazioni che supporta¬ 
no la tecnologia OpenDoc 



Alcune tasi di utilizzo di 
Cyber dog Si noti 
l’aspetto pulito ed ele¬ 
gante del browser, 
l'ambiente di email de 
tato di opzioni comple¬ 
te. e Quello di nens 
con alcuni set già predi¬ 
sposti Iovviamente ri¬ 
guardanti Cyberdogl 


gir-M iw .«M - w 

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^ Mail Iraq* 


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Ir+e Har.XaM («97 4 »» 




Ito ri*v« prie* ■ 
Ctorvwi. 


quello principale in 
una cartellina appo¬ 
sita Ovviamente, 
attraverso la tecno¬ 
logia Mac-ln-Talk, i 
file possono esse¬ 
re letti, ahimè, co¬ 
me sapete, solo in 
lingua inglese. Più 
sofisticato di cosi! 

Ma il vero capo¬ 
lavoro che fa cre¬ 
scere ancora di più 
il valore di tutto il 
package è, senza 
ombra di dubbio, 

Cyberdog. l’eccel¬ 
lente browser della Apple. Delle carat¬ 
teristiche di questo pregiato pezzo uni¬ 
co prodotto da mamma Mela parliamo 
nel riquadro; vogliamo qui precisare 
l’estrema integrazione del "cane” con 
Wav, tanto che elementi (figure, scritto, 
animazioni) presenti in una pagina 
WWW possono essere integrati diretta¬ 
mente nel nostro documento semplice¬ 
mente "dragandoli", o magari trasci¬ 
nando solo l'URL. che richiamerà Cy¬ 
berdog attraverso il semplice cliccaggio. 

Infine, Wav può essere integrato da 
una serie di add-in speciali (nel package 
di base ci sono solo i dimostrativi, peral¬ 
tro non particolarmente limitati), si trat¬ 
ta di aggiunte specializzate ma utili alla 
bisogna, che permettono di creare ta¬ 
belle, grafici, text-box più sofisticati di 
quelli ottenibili attraverso il pacchetto di 
base. Corda Live Object, questo il no¬ 
me, sono scaricagli direttamente dal si¬ 
to Corda. 


AW«•»!* • r*~» N» 




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Conclusioni 


Wav è un pacchetto insolito, ma che 
non mi sento di definire specialistico. Ri¬ 
vede in maniera rivoluzionaria il concetto 
di wp, affrontando in maniera efficiente 
e radicale il problema che altri ben più 
famosi pacchetti stanno solo cercando 
di aggirare: l'integrazione dell'ambiente 
di editing con il mondo WWW Inutile il¬ 
ludersi, i pacchetti di videoscrittura, pri¬ 
ma. e successivamente anche gli altri, 
dovranno al più presto affrontare questo 
ostacolo in maniera diretta, senza passa¬ 
re attraverso arzigogolamenti fatti di ap¬ 
punti, archivi, conversioni e cosi via. Il 
fatto che Wav abbia risolto in maniera 
cosi semplice ed elegante il problema fa 
capire, d’altro canto, come la tecnologia 
OpenDoc di Apple la faccia da padrone, 
e come Apple stessa dovrebbe, forse, 
avere un po’ di maggiore fiducia nei suoi 
prodotti 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


367 





































































































































Voglia di utility 

di Raffaello De Masi 



Data Saver Personal 
Backup Utility 

Di programmi di backup della memo¬ 
ria di massa principale, in ambiente 
Mac o Windows, se ne sono visti di¬ 
versi, nel corso degli anni. Perfino 
l'area shareware e freeware abbonda 
di tali programmi e i diversi sistemi 
operativi dispongono di un'applicazione 
destinata alla bisogna, sulla cui effi¬ 
cienza e utilizzabilità si può comunque 
discutere quanto si vuole 

In fondo eseguire una operazione di 
backup, indipendentemente dalla sua 
utilità, è pur sempre una operazione fa¬ 
stidiosa. L'unità "bersaglio", sia essa 
rappresentata da una valigia di floppy, 
da un gruppo di dischi Syquest o da un 
nastro, pare faccia di tutto per ribellarsi 
all'operazione; non sempre, poi, ci si ri¬ 
trova con una copia perfetta. Alcuni 
pacchetti, infatti, hanno la perversa 
tendenza a creare file invisibili che non 
sempre vengono individuati dall’appli¬ 


cazione e. nel caso di ripristino com¬ 
pleto dei file, ci si ritrova, in questo ca¬ 
so. con la spiacevole e quanto mai 
amara sorpresa di non poter più riapri¬ 
re il file per mancanza di una pièce del 
programma che lo gestisce. 

Oltre tutto il backup e il restoring 
dell'intero disco rigido hanno un altro 
vantaggio, meno visibile ma non per 
questo meno importante, il riallinea¬ 
mento dei file che, almeno nella mag¬ 
gior parte dei casi, vengono ripristinati 
sulla memoria di massa principale in 
forma deframmentata. In pratica è co¬ 
me fare una seduta di dialisi alla mac¬ 
china, una specie di doccia salutare 
che riporterà il nostro hard disk agli an¬ 
tichi splendori, a nuovi fasti di gio¬ 
ventù. 

Allora ben vengano i backup, veri sal¬ 
vagente m caso di disastro, e i restore, 
bagno di giovinezza delle nostre me¬ 
morie di massa. Ma occorre farsi gui¬ 
dare da un pacchetto affidabile e sicu¬ 
ro, per evitare che quello che è un ma¬ 
quillage di giovinezza si trasformi in un 
pericoloso salto nel buio, talora senza 
ritorno (è successo a me usando un ri- 


Data Saver Personal 

Backup Utility- 
Here and Now 


Produttore 

Software Archnects Ine • 10102 North Creek 
Parkway • Suite 101 
Botiteli, Wa 98011-8005 
USA 

Min //Ww w si'.imic i coni 

e-ma'i 


nomato pacchetto di backup, uno che 
va per la maggiore). Data Saver è uno 
di questi, visto che abbina semplicità 
d'uso, rapidità, affidabilità, ed elasti¬ 
cità di utilizzo 

Con una politica meritevole di ampia 
lode. Software Architects offre nello 
stesso, economico package ambedue 
le versioni del suo Data Saver per i si¬ 
stemi operativi Windows e Macintosh 
L'uso è dei più intuitivi e pratici possi¬ 
bili; premesso che le due diverse ap¬ 
plicazioni, ad onta della differenza di 
versione, sono perfettamente sovrap¬ 
ponibili, si seleziona l'unità di origine, 
quella bersaglio e i filtri, si avvia il 
backup, e si attende pazientemente 
che tutta l'operazione abbia seguito e 
fine. 

Sembra tutto semplice, e occorre di¬ 
re che lo è. l'applicazione, senza diffe¬ 
renza di sistema operativo, si incarica 
di controllare tutta l'operazione fino al¬ 
la fine, ci chiede educatamente di 
cambiare le unità di deposito, ci avver¬ 
te se file troppo grandi non possono 
essere inseriti sul disco bersaglio, ci 
avvisa e gestisce alla meglio errori du¬ 
rante le operazioni, ci tiene informati 


4 Package pratico, economico, 
! completo, fornito senza so- 
; vrapprezzo per ambedue le 
| piattaforme piu comuni. 

: Gestisce autonomamente 
i pressoché tutte le condtzio- 
i ni, forzatamente diverse, che 
si presentano in una operazione di backup. 




Intrinsecamente lento, spe¬ 
cie nella versione Windows 


368 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 








































V 


aa» ■>»■£> oaiffl 



□ Salva una copia del file regittro nella (artella fila regitlro. 

□ Cancella i file regitlro vecchi piu lardi: 

■.wk o omhtt/cne i&tarwi rum* a oeUJt me nevai» f txrkup 9 può 
. xttxinn Kftontonià urna lattaie tipo c* ccn» lappatenta i »po 0 un* 


nnnullc ~| | DI ornami | (£ 


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SOFTWARE 

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Scrino do leePrawitt e 

altri 

Copyright « 1995- 1997 
Software Arcnitactt. 

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SOFTWARE 

ARCHITECrS* 


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[Ile Opti»"* Wlndow Help 



- » file fdll Setup IJori 


Ullndotut Peillop 


i».»™* 0 . a zjÈ.z. 


Elle QpUone Wlndow Help 


Program Manager 



Pei tonni B/uhnp Utility fot PCs 


Re.limai Backup fIM| 
UhM* pei Micio loft Wndowi f 


Reefcrrela de 
Stephen F WMi ed e»n 


(c| 1995-1997 S 


(425J 417-0122 


Silo Web Mtp Ifwmm aoflatch coi 


Um« ó copre irte;Kr.*e li ta* dettnal* 4 bacii* t pouCdt t«awi 
7 ré6 >n*cfe Urta# cf*i ipod corvi iKpcienla t tpo d trdà 

* chi può eueit ir* ótchaOo fccoy. tn dico i^ds non rrrcvWB. urùraa d rete ecc 


Alcune immagini, durame l’uso dei pacchetti 


> » file fdll Setup [jecl 


EC 


Windows OatHop 




Elle Qptlona Wlndow Help 


Program Manager 


Elle Qprlonl Placo 


Und* collante | C [l| Rei io* io di nceice |“ 1 OOS 247M 

Nom di DOS Noaa MacaWoih 


y-ù. 



None 

None 

5632 

None 

24576 

None 

10240 

None 

10240 

None 

6329 

None 

615 


7 Ida elencali. 178937564 b*te di.pon** 


Nom dereieienlo 
Date di mxMica 
Tipo di e le nenlo 


Data di 
Nomo del 


26 9 1996 |(jiovedi) 
SOFTWIND OWS 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


369 










































































































































nel caso di operazioni di sovrascrittura 
I filtri, che possono essere combinati 
insieme, permettono operazioni mira¬ 
te. Sarà possibile, quindi, eseguire in¬ 
terventi chirurgici di alta scuola, come 
backup di soli file di un certo pacchet¬ 
to, magari creati dopo una certa data, 
di dimensioni superiori a certi valori e 
che negli ultimi mesi o giorni abbiano 
subito cambiamenti I dati verranno poi 
elencati in un file registro, che può es¬ 
sere consultato direttamente per una 
più oculata gestione dei file da trattare. 


Conclusioni 

Data Saver è un pacchetto di backup 
dotato di tutto quello che serve a ese¬ 
guire salvataggi oculati, personalizzati e 
sicuri Ben guidato, evita quelle noiose 
sedute necessarie in altri pacchetti, 
che abbisognano sovente dell'interven¬ 
to dell'operatore per decisioni persona- 
lizzate in caso di situazioni particolari. Il 
fatto che poi lo stesso pacchetto com¬ 
prenda ambedue le versioni (Mac e 
Windows) lo rende conveniente e prati¬ 
co, anche per la completa sovrapponi¬ 
bilità dell'uso. 


Here and Now 

Uno dei fiori all'occhiello di Mac è 
stata finora la possibilità di leggere sen¬ 
za problemi file Dos-Windows senza 
particolare fatica A ciò ha concorso an¬ 
che la disponibilità di numerosi filtri 
presenti sul mercato, sia forniti da case 
produttrici di software (Microsoft, Cla¬ 
ris, Macromedia, ecc.), sia da produtto¬ 
ri indipendenti (in particolare DataViz), 
sia sotto forma di shareware. Micro¬ 
soft, poi, aveva dotato i suoi pacchetti 
(Office, Works, FoxPro) di tecnologie di 
riconoscimento dei file figli di applica¬ 
zioni eguali sulle diverse piattaforme, e, 
ancora, il sistema operativo Apple, fin 
dai tempi di Apple File Exchange, per¬ 
metteva, piu o meno efficientemente, 
di recuperare, in ambiente Mac, un 
esteso e articolato numero di file diver¬ 
si, attraverso tecniche, nella maggior 
parte dei casi, abbastanza semplici 

La migrazione contraria, vale a dire 
da Mac a Windows, invece è sempre 
stata irta di spine e quasi mai indolore. 
A parte il fatto che i dischetti PC posso¬ 
no essere letti in ambiente Mac ma 
non viceversa, occorre essere ben at¬ 
tenti, ad esempio in Word, a salvare un 
documento in formato Windows o MS- 
DOS per poterlo rendere leggibile sulle 
diverse piattaforme di arrivo 


Here&Now consente oggi di fare su 
un PC le stesse operazioni una volta ri¬ 
servate al Macintosh, vale a dire for¬ 
mattare, leggere, scrivere file in forma¬ 
to Mac utilizzando un PC. Un esempio 
di utilizzo del pacchetto potrebbe esse¬ 
re quello di usare lo stesso disco, qua¬ 
lunque sia il formato della formattazio¬ 
ne, su macchine delle due diverse piat¬ 
taforme La compatibilità non si limita 
solo alla "leggibilità" del dischetto, ma 
arriva alla gestione diretta delle risorse 
e dei formati per i pacchetti che hanno 
applicazioni corrispondenti su ambedue 
le piattaforme (esempio classico Word 
ed Excel, ma anche Works, Maker Pro, 
FreeHand e PageMaker. PhotoShop e 
lllustrator, e così via). E questo senza 
praticamente alcun intervento 
dell'utente, gestendo, tra l'altro, anche 
le compatibilità di lunghezza, formato 
ed estensioni dei nomi (poco importan¬ 
ti in W95 ma essenziali nelle preceden¬ 
ti versioni Windows) 

Here&Now non può, ovviamente, 
eseguire automaticamente una diagno¬ 
stica di tutti i file Macintosh; tanto per 
intenderci non ci saranno problemi per 
leggere un file Excel passando da un si¬ 
stema all'altro, ma documenti "piu alie¬ 
ni" sarebbero ben difficili da interpreta¬ 
re se non giungessero in aiuto due se¬ 
zioni specifiche del pacchetto, vale a di¬ 
re la visione e gestione di fork delle ri¬ 
sorse e la mappatura delle estensioni. 
Nel primo caso le fork delle risorse (per 
i non nativi Mac si tratta di una serie di 
informazioni specifiche dei file Mac. co¬ 
me applicazione responsabile della 
creazione, tipo di file, icona usata per la 
sua rappresentazione, data e grandezza 
del file ed altre informazioni correlate). 
Ovviamente nei due sistemi queste 
informazioni sono organizzate in manie¬ 
ra differente, ed è compito di H&N an¬ 
darle a cercare nei punti giusti e gestir- 



E' il primo serio tentativo di 
consentire l'utilizzabilità dei 
dischi formattati Mac su un 

PC 



La gestione dei file é talora 
macchinosa, la sub-estensio- 
ne proprietaria di H&N, inseri¬ 
ta tra l'estensione vera e pro¬ 
pria e il nome, non è sempre 
di facile comprensione. 


ne la dislocazione, per cosi dire all'an¬ 
data e al ritorno. Cosi, nel caso di pas¬ 
saggi tra Mac e Windows 3 1 (il pas¬ 
saggio più ostico), H&N tronca la prima 
parte del nome Mac a cinque caratteri, 
inserisce una designazione piu opportu¬ 
na di tre caratteri propria di H&N, elimi¬ 
na gli spazi presenti, trasforma i carat¬ 
teri vietati in una "e" commerciale (&), 
e crea una estensione a tre caratteri 
specifica basata sui dati della mappatu¬ 
ra delle estensioni, Cosi il nome "MC 
Microcomputer'' di un file Word Mac 
diviene "mc&mi-gs.doc (il secondo 
gruppo di tre caratteri, vale a dire tilde- 
gs, serve ad evitare che trasformando il 
nome si vada a sovrascrivere qualche 
file già presente sul disco); i caratteri 
sono generati prelevandoli dalle risorse 
"type" e "creator". Ovviamente que¬ 
sto processo è saltato in Windows 95, 
anche se rimane necessaria l'estensio¬ 
ne. 

Here&Now possiede già un'ampia 
mappatura delle estensioni dei file piu 
comuni in DOS. Ovviamente altre 
estensioni possono essere create al 
volo, quando un documento avesse dif¬ 
ficoltà ad essere associato con un pro¬ 
gramma. Ovviamente occorre usare 
questa tecnica curri grano salis. tanto 
per intenderci si può assegnare una 
estensione " doc" a un file Nisus, ma 
non è detto che, per essere questo un 
wp, il documento, che si aprirà in 
Word, debba essere comprensibile e 
non, cioè, uno zibaldone di caratteri 
speciali. In altri termini H&N è una chia¬ 
ve d'ingresso, non un interprete o un 
traduttore; perciò non chiediamo mira¬ 
coli a chi non è attrezzato a farli. 


Conclusioni 

Here&Now rappresenta un buon pas¬ 
so in avanti nella compatibilità tra i due 
grandi rivali MacOS e DOS-Windows. 
Mentre il sistema operativo Apple ave¬ 
va già da tempo risolto la compatibilità 
con l'avversano, sradicando il problema 
alla fonte e rendendosi capace di leg¬ 
gere senza problemi file DOS-Win- 
dows, il procedimento contrario era an¬ 
cora tabù e si basava sul buon cuore 
dell'utente Mac disposto a formattare i 
suoi dischi in formato DOS Oggi que¬ 
sto procedimento non è più necessa¬ 
rio, e un utente bivalente può utilizzare 
il suo dischetto senza problemi su am¬ 
bedue le macchine, occorre solo ricor¬ 
dare che H&N gestisce l'utilizzabilità 
del disco, ma non la traduzione dei do¬ 
cumenti Perciò, non facciamo richieste 
mutili! 


MS 


370 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 















FINALMENTE SPIEGATA 
LA FOTOGRAFIA DIGITALE 



L'evoluzione digitale della fotografia fornirà ai 
fotografi professionisti e agli amatori appassionati 
di computer molte nuove opportunità. 

Questo libro spiega la tecnica degli strumenti 
(computer, scanner, stampa, trasmissione, ecc.) 
soffermandosi sul trattamento delle immagini. 
Ampio spazio è dedicato allutilizzo degli stru¬ 
menti di Photoshop ed al modo di avvicinarsi a 
questo eccellente programma di elaborazione 
dell'Immagine. 

Scritto da fotografi per i fotografi con un 
linguaggio semplice ed esauriente allo stesso 
tempo, il libro descrive con precisione e 
chiarezza tutto ciò che è necessario conoscere 
per orientarsi nel mondo della fotografia digitale. 
L'ampio glossario assicura che il significato di 
ogni termine sia perfettamente chiaro al lettore. 
Dopo, tutti i vostri dubbi sul fenomeno digitale 
saranno cancellati. 


Alcune tecniche spiegate nel libro. 


Dalla Editrice Reflex 

LE BASI DELLA FOTOGRAFIA DIGITALE 

L. 36.000. 136 pagine. 15x2 lem. 


Adrian Davies e Phil Fennessy 


LE BASI DELLA 

FOTOGRAFIA 

DIGITALE 

COME T RAT I AH E 

LE IMMAGINI CON II COMPUTER 




IN VENDITA NEI MIGLIORI NEGOZI DI FOTOGRAFIA ED IN LIBRERIA. 

POTETE RICHIEDERE IL VOLUME DIRETTAMENTE ALLA EDITRICE REFLEX . PAGAMENTO CON ASSEGNO BANCARIO. 
CARTA DI CREDITO (AMERICAN EXPRESS o CARTASI) OPPURE VERSANDO L'IMPORTO SUL CCP N. 82707001 INTESTATO A: 

EDITRICE REFLEX. VIA DI VILLA SEVERINI54. 00191 ROMA 
TEL. 06-36308595 - 36301756 FAX 06-3295648 


















■ PD-SOFTWARE 


coordinamento di Andrea de Prisco 


La gestione dei dati 


In fondo è lo scopo principale per cui sono stati costruiti i computer. 

Oggi, distratti dalla grafica, dai suoni, dalla multimedialità o da Internet, la 
gestione delle banche dati è passata in secondo piano. 

Cosa ancor più vera nel caso dei Macintosh che vengono in genere scelti più 
per le doti grafiche e di interfaccia che non per la potenza gestionale. 

Invece, a partire dal sempre verde HyperCard e passando per l’indiscusso 
File Maker, il Macintosh è un'ottima macchina per gestire database. 

Se poi il database mescola dati testuali a dati multimediali, magari con 
rappresentazioni differenti tra un record e l’altro, il Mac dimostra tutta la sua 
potenza e flessibilità. Ecco un po’ di esempi. 


di Valter Di Dio 


PiefaiMcea ... 


regolabili, cosi 
come pure il 
numero massimo 
di avvisi per gior¬ 
no. 


BirthdayChecker 2.1 


Numberofday*: |? | ( 1 - 30 ) 

Warmng, per <Uy: Qjf] (199) 


• Genere: Memorandum - 
Shareware 10 Marchi 


Anche il formato 
della data è per¬ 
sonalizzabile e 
può comprendere 
anche l’anno per 
una maggiore 
completezza del¬ 
l’informazione 
presentata. 


O* Gcrmany 
(•> Europe 


• Nome File: birthday-checker- 
21.hqx 


Window width: 550 I (200 SSO) 


• Autore: Benno Eberle 
<1013602125@compuserve.com> 


Titel: 


Ricorda! 


• Reperibilità Internet: 
http://hyperarchive.lcs.mit.edu/ 
HyperArchive.html 


□ 



Il programma esi¬ 
ste in versione 
inglese e tede¬ 
sca; sebbene 
nella versione 
inglese sia "sfug¬ 
gita" qualche 
parola tedesca. Il 
volume degli avvi- 


Volume: 


10 27 1858 Theodore Roosevelt (139) Hon 


Window: 


BirthdayChecker 


è un piccolo programma che scandi¬ 
sce un normale file di testo alla ricerca 
dei compleanni o degli eventi ricorren¬ 
ti che avranno luogo nei prossimi gior- 


Th« vrrsion a unr fistimi 1 PWtsi pjpport stimmi 


ni. Mettendo un alias del programma pre sott'occhio tutte le ricorrenze si sonori è regolabile solo nella ver- 

nella cartella "Avvia con” avrete sem- importanti I giorni di preavviso sono sione registrata 


372 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 





















r 


» File Edlt 



CreditCheck 1.0 

• Genere: Verificatore 
checksum - Freeware 

• Nome File: credit-check.hqx 

• Autore: Peter Marks 
<Peter Marks@pobox.com> 

• Reperibilità Internet: 
http://hyperarchive.lcs.mit. 
edu/HyperArchive.html 

Probabilmente 
non tutti lo sanno ma i codici delle 


carte di credito seguono un preciso 
formato che permette sia di identifica¬ 
re la società emittente, sia di verificare 
la consistenza del codice stesso grazie 
ad una cifra di checksum. Questa pic¬ 


colissima applicazione permette 
di verificare il codice delle carte di 
credito emesse da Amex, 
MasterCard, Visa, Dmers, 
Australian BankCard e Discover 
L'uso è immediato e veloce: si 
digita il codice e si preme il 
return. Se il codice è esatto viene 
visualizzata la società emittente, 
se è errato viene scritto "Bad" 
ed emesso un suono. Nel file 
"read.me" è descritto anche l'al¬ 
goritmo utilizzato per determinare 
il tipo di carta di credito e per il calcolo 
del checksum Utilissima per tutti colo¬ 
ro che devono controllare dei numeri di 
carta di credito senza avere l’originale 
sottomano. 


• Digital Diary 1.7.3 

• Genere: Gestore progetti - 
Shareware 30$ 

• Nome File: 
digital-diary-173.hqx 

• Autore: 

GTA <gta@cyberstore.ca> 

• Reperibilità Internet: 
http://hyperarchive.lcs.mit.edu 
/HyperArchive.html 


Digital Diary vi 
permetterà di tenere traccia di diversi 
progetti in vari stati di avanzamento. 
Al semplice tocco di un dito potrete 
sapere in quale stato si trova un deter¬ 


minato progetto e perché si è 
fermato. I progetti possono 
essere raggruppati in un mas¬ 
simo di 50 categorie principali. 

E' anche possibile utilizzare le 
50 entrate principali come pro¬ 
getti ed utilizzare le sotto-cate¬ 
gorie per dividere i macro-pro¬ 
getti in step indipendenti. 
Naturalmente nessuno vieta di 
utilizzare più copie di Digital 
Diary per superare il limite dei 
50 progetti. 

I documenti sono accessi¬ 
bili per data o per progetto, 
mentre una To-Do list permet¬ 
te di tenere sotto controllo 
tutte le attività pendenti. Tutte 
le informazioni sono stampa¬ 
bili in report organizzati in 
diversi modi: per progetto, 
per data o per note. Un siste¬ 
ma di password a più livelli permette 


• File filli uim«ou>\ 


/O-.AS 


Input mindou» for DiqUol-D<ary ul 7.i 


a ? fi 


TU*CurraMlylvMM (rurali SvnpU targ 

Seloct Iti» Category and Project: 


NU IDI | | V~| 


I pp Spgolinlioii 


551 mungitori 
Solaci Statuì: 

Salaci Nota type: | MUTINO 


| Avitinq Muntoti! Approvi») ' 


Itti Sfinì Hit | 


▼ | coll Tip»!> | 



anche di gestire la sicurezza di acces¬ 
so alle informazioni riservate. 


• FlowerTalk 0.9.2b 

• Genere: HyperCard Stack - 
Shareware 1$ 

• Nome File: 
flower-talk-092b-hc.hqx 

• Autore: CarlNoe@aol.com 

• Reperibilità Internet: 
http://hyperarchive.lcs.mit. 
edu/HyperArchive.html 


Ditelo con i fiori, 
si diceva un tempo non troppo lonta¬ 


no. Già, ma al giorno d’oggi chi cono¬ 
sce ancora il linguaggio dei fiori? Se 
ricevete un Crisantemo cosa volevano 
dirvi? E che fiore dovreste utilizzare 
per rispondere "a tono"? 

FlowerTalk 0.9 è uno stack di 
HyperCard che contiene 50 fiori con la 
descrizione del "significato” La ricerca 
può avvenire sia per fiore che per 
significato Ne esiste una versione 
Standalone (0.9.2.s) che non necessita 
di HyperCard per essere eseguita e 
può essere ordinata via e-mail. Esiste 
anche la versione shareware, la 1.0 e 
la 1.0s, che contiene la descrizione del 
significato di ben 700 fiori diversi! Ah, 
tanto per la cronaca, se avete ricevuto 
un Crisantemo non pensate male: vi 



stanno dicendo che "siete un magnifi¬ 
co amico". 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


373 



































































Grand Ma Told Me 

• Genere: Gestore di alberi 
genealogici 
Shareware 50 Franchi 

: Nome File: genealogy-tree- 
manager-215.hqx 
Autore: Michel Bernard <mic 
ber@club-internet.fr> 

• Reperibilità Internet: 
http://hyperarchive.lcs.mit. 
edu/HyperArchive.htrnl 


Forse oggi non 
va più di moda, ma un tempo l'esibizio¬ 
ne del proprio albero genealogico era 
un vanto per tantissima gente Grazie 
a questo programma potrete anche voi 
subire l'incanto della ricerca delle pro¬ 


prie origini cercando 
di risalire quanto più 
possibile nella storia 
dei vostri avi II pro¬ 
gramma permette 
di organizzare in 
modo semplice e 
completo tutte le 
informazioni relative 
a matrimoni, nascite 
e morti di tutti i nodi 
dell’albero. E' diver¬ 
tente iniziare per gioco a compilarlo ed 
accorgersi d'un tratto di quanti buchi ci 
siano nella nostra memoria. Si inizia 
cosi una ricerca nel passato che non 
può che essere affascinante. Il manua¬ 
le, in formato PDF, è solo in francese. 


• Helpdesk Pro 1.1 

• Gene Gestore servizi di 
assiste za - Shareware 40$ 

• Nome l e: 

. help-de <-pro-11.hqx 

k Autore: I Iwin de Leur 
<edwin(? ivo.dlo.nl> 

• Reperibili Internet: 
http://hyperarchive.lcs.mit. 
edu/HyperArcI ve.html 


Help Desk è la 
parola magica del momento Non c'è 
azienda piccola o grande che non ne 
sia alle prese Per Help Desk si inten¬ 
de quel servizio che riceve le chiamate 
di assistenza o di movimentazione da 
parte delle persone dell'ufficio stesso 
o da parte dei clienti Una volta il servi¬ 
zio di Help Desk era svolto direttamen¬ 
te dal tecnico incaricato, ma se i tecni¬ 
ci sono tanti si rischia di non riuscire a 
travasare l'esperienza di uno all'altro e 
di perdere la storia degli interventi 
Ecco allora l'invenzione: l'Help Desk 
riceve e colleziona tutte le telefonate, 
tiene un archivio di tutte le richieste e 
di tutte le soluzioni Una sola persona 
può dare risposte, anche senza essere 
un esperto, grazie al database dei gua¬ 
sti Il tecnico, inoltre, può accedere in 
qualsiasi momento sia alla storia di un 
certo utente (ad esempio un guasto 
che era già stato riparato e si ripresen- 
ta) sia a quella di altri casi simili acca¬ 
duti ad altri utenti. 


(all databati* 

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|a—T„SM | □ 

0 


STATUS compir» 

□ *■*«•* 

0 C«rf*m 0 yr*r« 


zero il database inizia¬ 
le, ma poi tutto è 
molto semplice e 
veloce grazie ai menu 
pull-down che per¬ 
mettono di ritrovare 
al volo qualsiasi infor¬ 
mazione pre-registra- 
ta Quattro le schede 
di questa versione: 
Gestione della chia¬ 
mata. Gestione dell'u- 


| -)£lF7' T 

Uifi datarmi. 


| & 


4» 


9 

■» 

A | T. 

o 



Questo program¬ 
ma è perfetto sia 
nella creazione delle 
schede descrittive 
dei clienti che nella 
scheda di gestione 
della chiamata Ci 
vuole un po' di 
tempo per creare da 




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IQCATKHI 

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terne. Dettagli har¬ 
dware e Descrizione 
del software. La ver¬ 
sione completa con¬ 
tiene anche il databa¬ 
se per i manuali e 
quello dei fornitori, ci 
sono in più le funzio¬ 
ni statistiche e la 
stampa dei Report. 


374 




































































































































































■rmi: Disney. Walt (director) 
Tllle: Qat&w 


l abel: w t n n»a» v>4 
Car so.: 

•«:[ 


VMS 


liner Nolet/Cr»««tt 

Tft* ni» •* Mi iKNdms u 
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WrKAljn*» 

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Colai Time <20oin» 

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2 0*M** »M MKr»«*r • IMr«4uctt«* 

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4 THC NUTCPAOCI' SUlK 
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5 TNCSoocCMeiAeeetNTici 

6 *•"•*•* • lalr«a«(tMA 

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0 Mw»lht W*tr*r» 

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10 Narrai* t itfr«*K«»4 

11 C*«Ct 0» THC HDUttS 


Un. |Dumpj Soft U- 1 ' | Ai. 


Multimedia Archivel.Oa 

• Genere: HyperCard Stack 
Freeware 

• Nome File: multimedia 
archive-IOa-hc.hqx 

• Autore: Ross FS Hall 
<rhall@lynx.dac.neu.edu> 

• Reperibilità Internet: 
http://hyperarchive.lcs.mit. 
edu/HyperArchive.html 


Questo stack di HyperCard ne 
dimostra tutta la versatilità quando si 
tratta di gestire dati non omogenei. La 
singola scheda può contenere indiffe¬ 
rentemente informazioni su CD audio, 


Cassette VHS, CD-ROM, 
Nastri o altro Ogni pagi¬ 
na rappresenta un singo¬ 
lo oggetto, mentre il 
database può essere 
scorso pagina per pagina 
oppure per categoria. In 
ciascuna scheda è anche 
possibile inserire un'im¬ 
magine PICT ripresa da 
uno scanner ed è possi¬ 
bile esportare le schede 
verso un word proces¬ 
sor. Non potevano ovviamente manca¬ 
re le funzioni di ricerca per singola 
parola, la funzione di Zapping, che 
scorre tutte le schede ad una ad una, e 
la stampa dell'archivio. 


• The Zone Calculator 

• Genere: Calcolatore per diete 
Shareware 20$ 

• Nome File: 
zone-calculator.hqx 

• Autore: John Weinhofer 
<jweinhof@welchlink.welch. 
jhu.edu> 

• Reperibilità Internet: 
http://hyperarchive.lcs.mit. 
edu/HyperArchive.html 


Il titolo deriva da quello del 
libro "Enter thè Zone" del 
Dottor Barry Sears. The Zone 
Calculator possiede un data¬ 
base con oltre 5000 tipi di cibi 
e bevande. Di ciascuno di essi 
contiene tutte le informazioni 
nutrizionali ed è in grado, 
conoscendo i vostri dati per¬ 
sonali. di calcolare la percen¬ 
tuale di grassi, proteine e calo¬ 
rie della vostra dieta quotidia¬ 
na. 

Il programma è uno stack 
di HyperCard 2 compilato; sul 
mio PowerPC ha dato qual¬ 
che problema dovuto proba¬ 
bilmente al fatto di essere 
stato sviluppato su un 68000. 



• URL Database 1.1 

• Genere: HyperCard Stack - 
Freeware 

• Nome File: url-database- 
ll.hqx 

• Autore: Robert Lee 
<rklee@netcom.com> 

• Reperibilità Internet: 
http://hyperarchive.lcs.mit. 
edu/HyperArchive.html 

E’ vero che esi¬ 
stono i bookmark dentro molte applica¬ 
zioni di navigazione Internet, ma è 
anche vero che spesso ci si imbatte 



Tlvomss 

Inumai Pnvnno* Servtca 

US Postai Sarvlca 

California Stata 

accia Sw uoaatas mrror sitai 

Yanoo 

UHrasaa» ______—_ 

Snarawara col 


Mio //www usos gov/oostotc/walcoma film 


loc* uo tuli nine-Oiglt ZIP coUas for ant) 
eoaress. calcolata tu* *<act oos ■ sga ror any 
US Postai Sarvca m-. ing sarvi a.cnanga 
uour address. a. T na sita ; Businass 


nelle URL durante le operazioni più 
impensate (magari guardando un pro¬ 
gramma m televisione) Ecco allora l'u¬ 
tilità di un piccolo database in cui 
scrivere, o cercare, le URL senza 
che sia necessario aprire grossi 
programmi e senza connettersi ad 
Internet. Questo semplice stack di 
HyperCard aiuta a tenere in ordine 
la propria lista di URL grazie ad una 
serie di indici che permettono la 
ricerca per data o per nome 
Permette inoltre di raggruppare le 
URL per categorie con possibilità 
di filtrare le categorie che non inte¬ 
ressano. Un semplice click sul 
nome permette di incollare la URL 
nella Clipboard; inoltre se all'aper¬ 
tura di una nuova Card la Clipboard 
contiene una URL. questa viene 
automaticamente inserita nel 


campo relativo. Infine è possibile 
esportare tutte le URL, o solo quelle di 
una categoria, in formato HTML WS 






boi• <• i r.n.ent 




MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 












































































di Andrea Suatoni 


Opus Magellan 


IDirectory Opus 

Magellan 5.65 


Produttore: 

GP Software 
PO Box 570 
4060 Ashgrove 
Australia 

Tel *61 7 33661402 
e-mail |ljr.’0®ai!5.Ml | 

www r j * r~~"' 



C'era una volta il Workbench, l'inter¬ 
faccia grafica di Amiga, con tutti i suoi 
pregi Ipochi) e difetti Imolti)...'. Cosi 
potrebbe iniziare un 'assai improbabile 
favola dei giorni nostri, dove però, 
come in ogni favola, troveremmo sicu¬ 
ramente un fondo di verità: l'ormai nota 
inadeguatezza del Workbench rispetto 
alle moderne esigenze di utilizzo di un 
computer. Del resto, non è certo un 
mistero che il Workbench sia stato 
negli anni il componente di AmigaOS 
meno aggiornato in assoluto, mante¬ 
nendo funzionalità e versatilità quasi 
immutate rispetto alle prime versioni 
del sistema operativo, risalenti a oltre 
dieci anni fa. Per tale motivo durante gli 
anni floridi della Commodore, come 
pure in tempi più recenti, non sono mai 
mancati applicativi di terze parti, 
freeware, shareware o commerciali, 
che sopperissero alle tante funzionalità 
che ci si aspetterebbe da un file mana¬ 
ger o, per dirla tutta, da un desktop 
manager. Se ci pensate bene, del resto, 
che cosa offre il Workbench? Ben 
poco, direi: un sistema ad icone un po' 
datato e sicuramente poco flessibile, la 
possibilità di lanciare applicazioni con 
un doppio click su un'icona, delle fun¬ 


zionalità minime per quanto riguarda la 
copia e lo spostamento dei file Iper di 
piu sincrona, per cui nonostante il mul¬ 
titasking di AmigaOS. durante la copia 
dei file il Workbench rimane 'sordo' ai 
nostri comandi), e poco altro ancora. 
Manca, per esempio, la possibilità di 
modificare i menu, di disporre di tool- 
bar per un più pratico avvio delle appli¬ 
cazioni, di riorganizzare logicamente le 
icone delle applicazioni, e manca 
anche un 'interfaccia verso ARexx, che 
avrebbe potuto permetterne una certa 
configurabilità ed estensione. 

Insomma, mancano davvero tante 
cose a cui si può porre parzialmente 
rimedio infarcendo il proprio Amiga di 
utility di vario genere iToolManager, 
StartMenu, SmartRefresh, Bench- 
Trash, IconAppearer e chi ne ha più ne 
metta) che però hanno il difetto di 
essere tutte sviluppate da persone 
diverse le quindi di non essere omoge¬ 
nee fra loro, a partire dall'interfaccia 
utente) e di risolvere solo un particola¬ 
re aspetto del desktop management 
trascurando gli altri. In altre parole: non 
possono essere considerate, neppure 
installandole tutte, una vera alternativa 
al Workbench, cosa che invece può 


Distributore: 

NonSoloSoft 
Casella Postale 63 
10023 Chieri ITO) 

Tel/Fax (01 11 9415237 
e-maii KHiri3iBf.ri.'-rifiW i 

Prezzo: (IVA inclusa) Lit 149 000 


essere tranquillamente asserita per 
questa nuova versione di Directory 
Opus, denominata Magellan 

All'inizio era il file 
manager 

Qualsiasi utente di Amiga di vecchia 
data si ricorderà certamente che già 
anni fa si era sentita l'esigenza di una 
gestione più comoda per i file e le 
directory. Da un lato c'era il 
Workbench. con i suoi limiti, e dall'al¬ 
tro la Shell AmigaDOS, di cui nessuno 
osa mettere in dubbio l'utilità e che è 
tuttora, per certi versi, insuperabile. 
Nel mezzo, mancava un file manager, 
tipo il famoso Norton Commander dei 
PC, che agevolasse l'utente in tutte 
quelle operazioni quali creazione di 
directory, riorganizzazione dei propri 
archivi, copta dei file su più floppy, etc 
Tra i primi applicativi che apparvero sul 
mercato vale la pena di citare 
DiskMaster e SID, che per lungo 
tempo hanno aiutato l'utenza Amiga a 
mettere un po' d'ordine nei propri 
dischi, ma se proprio si deve scegliere 
un applicativo che rappresenti signifi¬ 
cativamente questo tipo di programmi, 
allora la scelta non può che cadere su 
Directory Opus, le cui versioni 3 e 4 
sono da considerarsi sicuramente tra 
gli applicativi più gettonati su Amiga. 
Del resto, Opus è stato il primo vero 
file manager che. oltre a permettere 


376 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 











Magellan utilizzato come 
sostituto del Workbench 
Come potete vedere, 
l'impatto iniziale è quello 
di trovarsi davanti al vero 
Workbench. e questo 
ovviamente non può che 
facilitarne l'uso Per amor 
di precisione, va detto 
che il cambiamento radi¬ 
cale di look che vedete in 
questa e nelle altre foto 
non è dovuto al solo 
Magellan. ma ad un paio 
di altre utility freewa- 
re/shareware In partico¬ 
lare, viene utilizzato il 
sistema di icone New 
Icons. supportato diretta¬ 
mente in modo nativo da 
Magellan, e una patch 
per la sostituzione dei 
gadget di sistema 


I tre possibili modi in cui e 
visualizzabile un lister stan¬ 
dard ianalogo al Work- 
benchl. file manager Ila 
modalità tipica delle versio¬ 
ni precedenti di Opusl, e 
quella denominata Icon 
Action che e un insieme 
delle due precedenti 
Notate come, con I esclu¬ 
sione della modalità stan¬ 
dard, il hster presenti una 
min-toolbar. completamen¬ 
te personalizzabile, con la 
quale si possono attivare le 
funzioni più usate di Ma¬ 
gellan Ancora una volta va 
rimarcato che il look & feel 
di queste foto non rappre¬ 
senta le impostazioni stan¬ 
dard di Magellan. ma il 
gusto personale del sotto¬ 
scritto che ha sfruttato, 
anche per la toolbar, le 
icone m formato Newlcons 




una buona configurabilità, abbia offerto 
la possibilità di superare il concetto di 
semplice file manager potendo ingloba¬ 
re in un unico ambiente operativo, tra¬ 
mite la programmazione dei suoi menu 
e pulsanti, le funzioni di visualizzazione 
di file, riproduzione di suoni e altro, 
offerte da utility di varia estrazione. Alla 
fine, accadeva abbastanza di frequente 
che una volta lanciato il Workbench si 
finisse per lavorare principalmente con 
Opus, e di questo devono aver tenuto 
conto i programmatori della GP 
Software che. vista la situazione trabal¬ 
lante in cui versava Amiga e l'assenza 
dello sviluppo del sistema operativo, 
Workbench incluso, hanno pensato di 
ampliare ulteriormente le già buone 
possibilità di Opus. Il risultato di questo 
lavoro è stata la versione 5 di Directory 
Opus, la prima ad offrire la possibilità di 
sostituire in toto il vecchio Workbench 
con un desktop manager (e non più 
semplice file manager) completamente 
multitasking e, cosa più importante, 
compatibile con tutte le caratteristiche 
del Workbench (Applcon, AppMenu e 
AppWindow), in modo da "ingannare" 
tutti gli applicativi progettati per intera¬ 
gire con l'ambiente grafico di AmigaOS. 
Un compito non certo facile, tenendo 
conto del fatto che molti degli aspetti 
interni del Workbench non sono mai 
stati documentati e che quindi le diffi¬ 
coltà di integrazione e compatibilità da 
superare non sono state certo poche. 
Ora, dopo quasi un anno e mezzo dalla 
comparsa sul mercato della versione 5, 
la GP Software ha rilasciato la versione 
5 65 denominata Magellan che può 
essere considerata, a tutti gli effetti, un 
vero sostituto del Workbench. Non 
tragga in inganno il fatto che si tratta 
ancora di una versione 5: tra la 5.0 e la 
5.65 ci sono tante, tantissime differen¬ 
ze e miglioramenti da giustificare piena¬ 
mente non solo il cambio di nome, ma 
anche tutte le quote "monetane" chie¬ 
ste di volta in volta per l'aggiornamento 
alla versione successiva di Directory 
Opus E ora bando alle ciance. e inizia¬ 
mo con la descrizione di Magellan 


Installazione 

Installare Magellan sul proprio siste¬ 
ma è un'operazione assai banale ma 
che richiede comunque una discreta 
percentuale del vostro tempo libero 
Questo non tanto perché si tratti di un 
applicativo complicato (anzi, è esatta¬ 
mente il contrario!), quanto per il fatto 
che occorre un po’ di tempo per scopri¬ 
re le infinite possibilità di personalizza¬ 
zione offerte dal programma. In realtà, 


copiare Magellan sul vostro disco 
richiede esattamente lo stesso tempo 
richiesto da un qualsiasi altro applicati¬ 
vo che utilizzi l'Installer di AmigaOS, 
ovvero un semplice doppio click Tutti i 
file di Magellan, con l'esclusione di un 
solo file (il sostituto di LoadWB), ver¬ 
ranno installati nella directory specifi¬ 
cata dall'utente, in modo da interferire 
il meno possibile con le directory di 
sistema di AmigaOS; ciò semplifica 
inoltre un'eventuale disinstallazione di 
Magellan, dal momento che basterà 
cancellare l’intera directory e ricopiare 
il programma LoadWB dai dischetti di 
AmigaOS. Al termine dell'installazione 
lo script vi chiederà la modalità m cui 
vorrete utilizzare Magellan. la più inte¬ 
ressante delle quali (nonché quella 
suggerita dai suoi programmatori) è la 
sostituzione del Workbench di 


AmigaOS. Le altre possibilità sono 
l'uso di Magellan su uno schermo 
separato o sullo stesso schermo del 
Workbench, convivendo con quest'ulti¬ 
mo anziché sostituirlo. Si può scegliere 
inoltre se lanciare o meno Magellan 
automaticamente all'avvio del compu¬ 
ter. e m caso positivo si può decidere 
se farlo partire eventualmente in 
modalità iconificata (opzione non pos¬ 
sibile nel caso che Magellan sostitui¬ 
sca il Workbench). 

Qualunque sia la scelta fatta, 
Magellan si presenterà all’utente con 
una finestra in cui appariranno le icone 
dei dischi montati sul vostro Amiga, 
proprio come se fosse il Workbench, e 
questa è la prima delle tante novità 
rispetto alla vecchia versione 4 di 
Opus. Proviamo a fare un doppio click 
su una di queste icone ed ecco aprirsi 


MCnucrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


377 























necessità; per modificarla, basta attiva¬ 
re con la relativa voce di menu il button 
editor, un editor, come dice il nome, 
utilizzato per qualsiasi tipo di pulsante 
presente in Magellan. Con il button edi¬ 
tor si possono dunque definire toolbar 
di vario genere, siano esse quella asso¬ 
ciata ai lister, siano invece i classici pul¬ 
santi tipici di Opus, oppure ancora delle 
toolbar grafiche à la ToolManager Per 
ogni singolo pulsante, visualizzabile in 
forma testuale o grafica, sono associa¬ 
bili diverse azioni, attivabili tramite la 
pressione di uno dei bottoni del 
mouse, e ognuna di queste azioni può 
comprendere una serie di comandi libe¬ 
ramente selezionabili tra il ricco set di 
istruzioni interne, un comando esterno 
oppure uno script ARexx. In realtà, la 
possibilità di definire sequenze di 
comandi viene delegata ad un altro edi¬ 
tor. il function editor, che viene invoca¬ 
to ogni qual volta si deve associare 
un'azione ad un evento 
I pulsanti non sono l'unico elemento 
visibile di Magellan. Anche per i menu 
il programma offre un ampio ventaglio 
di possibilità che spaziano dalla defini¬ 
zione di menu utente di tipo standard, 
cosa non possibile con il Workbench 
'liscio', alla definizione dei cosiddetti 


una nuova finestra, il lister, che vi 
mostrerà il contenuto della directory 
principale del disco selezionato, ed è 
questa la seconda novità. Il lister, infat¬ 
ti. può essere impostato in modo da 
visualizzare il contenuto in tre diverse 
modalità: quella classica, in cui vengo¬ 
no visualizzate solo le icone, quella tipi¬ 
ca di Opus 4, in cui vengono visualizza¬ 
ti tutli i file e le directory come in un 
file manager, e quella denominata Icori 
Action in cui vengono unite le poten¬ 
zialità delle due 
precedenti moda¬ 
lità Al solito, 

un'immagine 
rende l'idea meglio 
di cento parole, 
per cui vi invito a 
dare uno sguardo 
alle foto che 

accompagnano 
questo articolo per 
rendervi conto 
effettivamente 
delle differenze tra 
le tre modalità 
Quello che è 
importante sottoli¬ 
neare, e che non e 
immediatamente 
intuibile, è che a 
differenza del 
Workbench ogni 
lister è gestito da 
un task separato di Magellan, per cui si 
può operare su ognuno di loro indipen¬ 
dentemente dalle azioni che sono in 
corso su altri lister eventualmente 
aperti; in altre parole, potete per esem¬ 
pio copiare un lungo elenco di file da 
un lister ad un altro e. contemporanea¬ 
mente, utilizzarne un terzo per effet¬ 
tuare altre operazioni, senza che que¬ 
sto disturbi minimamente la funzione 
di copia in corso 


Pulsanti, menu, icone 
e drag & drop 

Riassumere le molte caratteristiche 
di Magellan non è affatto facile, come 
dimostra il corposo manuale (più l'opu¬ 
scolo relativo alle innovazioni apportate 
dalla versione Magellani che accompa¬ 
gna ii programma, per cui mi limiterò a 
mettere in evidenza quelle più significa¬ 
le. Cominciamo proprio dai lister, che 
®me avrete notato possono visualizza- 
rè una comoda mini-toolbar con cui l'u¬ 
tente può attivare le funzioni più comu¬ 
ni. Questa toolbar, come il 99% di 
Magellan, è completamente personaliz¬ 
zabile dall'utente in base alle proprie 


Con uno dei menu 
popup dei lister si può 
bloccare temporanea¬ 
mente un lister come 
sorgente o destinano- 
ne Ad esempio, se 
vogliamo copiare un 
lite in piu directory con 
un solo comando di 
copia, basterà aprire 
un lister per ognuna 
delle directory di desti¬ 
nazione bloccarlo 
come destinatone. 
Quindi tornare sul lister 
di origine, marcato come sorgente e minare la 
copia dei file 


l menu popup sono associati anche ai singoli Ilio 
Magellan sfrutta appieno la potenziatila del siste¬ 
ma di riconoscimento dei hletvpe per estendere le 
possibilità offerte da questo tipo di menu Ad 
esempio, introducendo un filetype per il riconosci¬ 
mento di un disco estraibile (e possibile anche 
questoi). e aggiungendo con il filetype editor una 
voce di menu che invochi il comando E/ect. prete- 
vabile da Ammet. e possibile fare click col pulsante 
destro sull'icona di un volume montato su uno ZIP 
drive selezionare la voce E/ect e hop-iai il disco 
viene espulso dal drive 


'start menu', tanto cari all'utenza 
Windows (anzi, dovremmo usare il sin¬ 
golare. visto che gli ambienti operativi 
Microsoft ne hanno a disposizione solo 
uno, mentre con Magellan se ne pos¬ 
sono definire quanti se ne vogliono), 
non tralasciando i popup menu, modifi¬ 
cabili solo in parte attraverso l'uso dei 
filetype, di cui parlerò tra breve Tutti 
questi tipi di menu, con l’esclusione di 
quelli popup, sono modificabili con un 
ulteriore editor, che con poca fantasia 
viene chiamato menu editor, l'uso del 
quale evidenzia una delle attuali limita¬ 
zioni del sistema di menu di Amiga (e 
non di Magellan, che su questi poggia 
la gestione dei suoi menu): non si pos¬ 
sono definire più di due livelli di voci di 
menu 

E dai menu passiamo ad un'altra 
peculiarità di Magellan, ovvero i gruppi 
di programmi Questi non sono altro 
che delle speciali directory, creabili con 
una funzione apposita di Magellan. 
nelle quali e possibile memorizzare dei 
riferimenti alle icone degli applicativi. 
Supponiamo, per esempio, di voler rag¬ 
gruppare logicamente le icone relative 
ai programmi di grafica una volta crea¬ 
to questo gruppo di programmi, 
basterà trascinare all'interno della sua 
finestra le icone delle applicazioni che 
ci interessa raggruppare e. niente 
altro. Magellan farà in modo che qual¬ 
siasi azione iniziata sulle icone di un 
gruppo di programmi venga effettuata 


378 


MCmicrocomputer n. 179 - dicembre 1997 


















Ecco alcune delle pos¬ 
sibilità di raggruppare 
icone in modo da age¬ 
volare il lancio delle 
applicazioni più usale 
Sulla destra 6 visibile 
una toolbar, tra l'altro 
in stile MagtcWB, con 
dei pulsanti, al centro è 
invece aperta la fine¬ 
stra di un gruppo di 
programmi Ila cui icona 
e visibile nell angolo 
interiore sinistro dello 


suoi punti di forza), capirete che il look 
del vostro Amiga può cambiare dal gior¬ 
no alla notte L'unica mancanza di 
Magellan rispetto al sistema Newlcons, 
che potrebbe essere risolta in un pros¬ 
simo futuro dai programmatori della GP 
Software, riguarda l'impossibilità attuale 
di visualizzare il nome delle icone con 
un effetto outline che ne migliori la leg¬ 
gibilità. 



Ecco in azione alcuni 
degli editor di confi¬ 
gurazione di 
Magellan. Il button 
bank editor permette 
di organizzare e per 
sonahzzare qualsiasi 
tipo di toolbar, sia 
ossa quella del lister 
0 una di tipo utente 
Questo editor tra /al¬ 
tro dispone di una 

piccola finestra denominata Clipboard nella quale, con una semplice opera¬ 
zione di drag & drop, si possono depositare e prelevare immagini e pulsan¬ 
ti. Con il button editor, invece, si modificano gli attributi di un singolo pul¬ 
sante lcolori, immagini ed eventi associatiI, Con il funaioli edita, mime, si 
definisce la sequenza di comandi da associare ad ogni evento 
Quest'ultimo editor viene attivato non solo per i pulsanti, ma per qualsiasi 
elemento di Magellan che richieda l'inserimento di sequenze di istruzioni 


schermoI che. come spiegato nell articolo, 
visualizza dei riferimenti alle icone vere e pro¬ 
prie tnel caso specifico, sono raggruppate le 
icone di tutti i vari programmi di preference 
sparsi sul mio disco! Infine, come già avveniva 
col Workbench di AmigaOS, è possibile 'tirare 
fuori' le icone dalla directory di appartenenza 
anche in questo caso, comunque, si tratta 
sempre di riferimenti all'icona vera e propria, 
come testimonia la piccola freccia à la 
Windows visibile nell’angolo sinistro in basso 
di ogni icona 


in realtà sull'icona 
"vera", memorizzata 
in qualche altra 
parte dei vostri 
dischi; in altre paro¬ 
le, sia che si tratti di 
un doppio click, 
come pure della 
richiesta di informa¬ 
zioni, Magellan 
simulerà la corri¬ 
spondente azione 
come se fosse stata 
fatta sull'icona 
"reale" a cui fa riferi¬ 
mento l'icona "finta" 
visualizzata nel grup¬ 
po di programmi. Le 
uniche eccezioni 
sono il riordinamento delle icone in un 
gruppo di programmi, che non influenza 
minimamente le informazioni memoriz¬ 
zate nell'icona originale, e la cancellazio¬ 
ne di una di queste icone, che avrà 
come unico effetto la rimozione dell'ico¬ 
na dal gruppo di programmi Come se 
non bastasse, Magellan permette di 
"estrarre" le icone da una directory 
creando un riferimento direttamente sul 
desktop, più o meno come avviene con 
il Workbench, con la differenza che que¬ 
ste icone sono immediatamente identifi¬ 
cabili in quanto sono caratterizzate, nel¬ 
l'angolo in basso a sinistra, da una frec¬ 
cetta simile a quella dei collegamenti di 
Windows 95. Insomma. tirando le 
somme di quanto visto fin qui, appare 
chiaro che la funzionalità e l'organizzazio¬ 
ne del desktop viene lasciata interamen¬ 
te all'utente, che può adattare il funzio¬ 
namento di Magellan secondo le proprie 
esigenze e i propri gusti C'è chi preferi¬ 


sce i menu e chi invece preferisce le 
toolbar, chi un ammasso di pulsanti 
testuali e chi invece i gruppi di icone, e 
ancora chi preferisce utilizzare gli start 
menu, pratici e che occupano poco spa¬ 
zio sullo schermo. Non c'è che l'imba¬ 
razzo della scelta. 

Parlando di icone, stavo per dimenti¬ 
care una cosa molto importante che 
può migliorare decisamente l'aspetto 
visivo del vostro desktop: Magellan 
supporta nativamente il sistema di 
icone Newlcons e non solo, ma per¬ 
mette anche di abilitare la trasparenza 
dello sfondo delle icone e di disabilitare 
la visualizzazione del nome del file cui 
fa riferimento un'icona. Se a queste 
caratteristiche, abitabili singolarmente 
per ogni icona, aggiungete il fatto che è 
possibile disporre il nome del file di un'i¬ 
cona su più righe e che l'intero 
Magellan supporta pienamente le fun¬ 
zioni di drag & drop (che è anzi uno dei 


Non si vive 
di soli 
datatype 

I datatype sono 
indubbiamente uno 
degli aspetti piu 
interessanti di 
AmigaOS, ma 
Magellan amplia a 
dismisura le possi¬ 
bilità offerte dal 
sistema di ricono¬ 
scimento dei file 
razie ai hletype 
ome è facile intui¬ 
re, un filetype non 
è altro che una 
sene di definizioni 
che permette di 
stabilire la natura di 
un determinato file, per fare un esem¬ 
pio banale, potremmo voler riconosce¬ 
re tutte le immagini in formato GIF in 
modo da richiamare un programma di 
visualizzazione di proprio gradimento 
(ad ogni modo. Magellan dispone già di 
un suo visualizzatore interno) Ci sono 
due possibilità per definire un filetype 
affidarsi a Magellan, il auale a fronte di 
un doppio click su un (ile sconosciuto 
lancerà su richiesta il suo "smfter", 
oppure attivare tramite opportuno 
menu il filetype editor con il quale pos¬ 
siamo definire: 

- il nome che vogliamo associare al 
filetype (nel nostro caso, potrebbe 
essere qualcosa del tipo "Immagine, 
GIF"); 

- un'eventuale icona, che verrà utiliz¬ 
zata ogni qual volta un lister viene 
impostato in modalità Icori o Icori 
Action e non esiste, per un determina¬ 
to file, l'icona corrispondente; 

- la classe del filetype, ovvero una 
sequenza di operatori di comparazione 
che permettano di identificare con pre¬ 
cisione il tipo di file. Nel nostro esem¬ 
pio, potremmo verificare che il nome 
del file termini in ,gif (sebbene questo 
non sia assolutamente necessario in 
ambiente AmigaOS) e che i primi 4 


MCmicrocomputer n, 179 - dicembre 1997 


379 






















Continuiamo con le tante personalizzazioni messeci a disposizione da 
Magellan Nella loto sono visibili gli editor hotkeys scnpts e user menus Con 
il primo si tessono definire dei tasti di scelta rapida che attivino una determina¬ 
ta funziona, gli hotkev definiti possono essere validi a livello del solo Magellan 
oppure dell'intero sistema operativo Gli script sono invece degli eventi non 
direttamente associabili ai lister, duali l’inserimento di un dischetto nel floppy 
drive oppure un doppio click fatto sullo sfondo del desktop Per ognuno di que¬ 
sti eventi si può definire una sequenza di comandi a proprio piacimento, ad 
esempio l'emissione di un suono quando viene inserito un floppy Infine gli 
user menu permettono di definire menu aggiuntivi, oltre a quelli messi a dispo¬ 
sizione da Magellan, mutile dire che questi costituiscono un ’ulteriore possibilità 
per il lancio delle applicazioni 




byte del file con¬ 
tengano la sequen¬ 
za 'GIF8'; 

- le azioni da 
associare quando 
effettuiamo opera¬ 
zioni di doppio click 
o di drag & drop 
Nel nostro caso, 
tramite il function 
editor potremmo 
creare un'azione 
che lanci il pro¬ 
gramma di visualiz¬ 
zazione desiderato, 
e quindi associare 
questa azione all'e¬ 
vento doppio click 
m modo che cic¬ 
cando due volte su 
un'immagine GIF 
questa ci venga 
mostrata automaticamente a video. 

In definitiva, si può tranquillamente 
affermare che i filetype non costituisco¬ 
no una soluzione alternativa ai datatype 
ma, al contrario, si affiancano a questi. 
Tornando al nostro esempio dell'imma¬ 
gine GIF, potremmo adottare MultiView 
come nostro programma di visualizza¬ 
zione preferito Immaginando sempre 
di fare doppio click su una GIF, ecco 
quello che succede all'interno di 
Magellan: 

- il sistema di riconoscimento file 
comincia la ricerca per vedere se per 
caso è stato definito un filetype per il 
file su cui è stato fatto doppio click, 

- una volta identificato il tipo di file, 
Magellan verifica che ci sia un'azione 
associata all'evento di doppio click, e in 
caso positivo lancia la sequenza di 
istruzioni programmate, che nel nostro 
caso si riducono al lancio di MultiView; 

- MultiView, a sua volta, necessita di 
riconoscere il tipo di file (è un'immagi¬ 
ne? un file di testo? oppure un docu¬ 
mento AmigaGuide?), e quindi si avvale 
del sistema di riconoscimento di 
AmigaOS, ovvero i datatype, per identi¬ 
ficare il file 

È più chiaro, ora? 


Il sistema di riconoscimento dei file tramite tilely- 
pe e uno dei punti di forza di Magellan. Come visi¬ 
bile nella foto, si può definire un filetype in ogni 
sua parte tramite una sene di editor specifici, in 
particolare, notate come sia possibile associare 
un icona di default al filetype lutile quando si visua¬ 
lizza un hster in modalità standard o icon action e 
un file non dispone di un icona associataI. e come 
sia facile inserire una voce di menu popup specifi¬ 
ca per il file identificato II class editor, visibile nella 
parte inferiore sinistra dello schemto, dispone di 
diversi operatori di ricerca per quanto riguarda il 
riconoscimento del file Inel caso in esempio, si 
tratta di riconoscere unimmagme in formato 
JFIF/JPEGI 


Oltre a menu e pulsanti, sono molte le possibi¬ 
lità di configurazione di Magellan In particolare 
notate come sia possibile definire le dimensioni 
di default di un hster e il tipo di informazioni da 
visualizzare quando il lister è m modalità file 
manager Idetta più propriamente name model 
Colon, modalità di copia, requester, sfondi e 
altro sono tutti configu- 
rabih con i due editor 

Pru /trf'inrn&nt p 


FTP, ARexx e SDK 

Siamo giunti quasi al termine della 
nostra prova, ma prima di tirare le 
solite conclusioni vorrei spendere 
ancora due parole su alcune caratteri¬ 
stiche di Magellan che ritengo inte¬ 


ressanti La prima 
di queste è l'inte¬ 
grazione di un 
modulo FTP che 
permette di lavora¬ 
re, in modo traspa¬ 
rente, con un ser¬ 
ver FTP connesso 
via TCP/IP ad 
Amiga Questo 
modulo è in grado 
di lavorare con la 
maggior parte dei 
software che per¬ 
mettono la con¬ 
nessione dial-up o 
diretta ad Internet 
o ad una rete locale, ad esempio 
Miami. AmiTCP o lnet-225; per l'inte¬ 
razione con il server FTP, Magellan 
sfrutta l'alto grado di configurabilita 
dei hster, e infatti la navigazione nelle 
directory del server avviene in modo 
del tutto analogo alla navigazione 
nelle directory di dischi locali Questo 


380 


MCmicrocomputer n 179 - dicembre 1997 













































vuol dire, per 
esempio, che per 
trasferire un file 
dal server remoto 
ad una directory 
locale basterà atti¬ 
vare la funzione 
interna Copy tra¬ 
mite uno dei tanti 
metodi di Magel- 
lan (la toolbar dei 
lister, un pulsante 
esterno, un menu, 
ecc.) oppure, molto più semplicemen¬ 
te, trascinare il file con il mouse dal 
lister del server FTP a quello della 
directory locale 

Il livello di configurazione dei lister 
può essere ancor più capito se si dà 
un'occhiata a quello che si può fare 
utilizzando il linguaggio ARexx; uno 
script ARexx è infatti in grado di pilo¬ 
tare un lister in ogni sua parte, modifi¬ 
cando per esempio in modo dinamico 
il suo contenuto Prendete per esem¬ 
pio il sistema di gestione degli archivi 
LHA incluso in Magellan: facendo 
doppio click su un archivio LHA vedre¬ 
mo apparire un nuovo lister che visua¬ 
lizzerà il contenuto dell'archivio, come 
se fosse una normale directory, da cui 
potremo visualizzare, copiare, cancel¬ 
lare e aggiungere i file. Grazie alla 
flessibilità offerta da Magellan, inol¬ 
tre, si possono creare con ARexx dei 
moduli aggiuntivi in grado, volendo, di 
sostituire alcuni comandi interni con 
altri rimodellati secondo le proprie esi¬ 
genze. E se proprio volete sbizzarrirvi, 
potete utilizzare il Software Developer 
Kit fornito sui dischi di Magellan per 
creare moduli aggiuntivi scritti in lin¬ 
guaggio C o C++, a tutto vantaggio di 
una maggiore velocità di esecuzione. 


Conclusioni 

Tirare le somme è veramente facile: 
una volta utilizzato Magellan per nulla 
al mondo si tornerebbe indietro al vec¬ 
chio Workbench. Nella descrizione del 
prodotto ho sicuramente omesso di 
parlare di tantissime cose inerenti 
Magellan (ad esempio, piena compati¬ 
bilità con le schede grafiche, configura- 
bilità di sfondi e colori indipendente¬ 
mente dalle scelte operate con le pre- 
ference del Workbench, script, hotkey 
e molto altro ancora), ma spero di aver 
almeno centrato i punti essenziali che 
sono: estrema configurabilità, pieno 
supporto del drag & drop e delle capa¬ 
cità multitasking di Amiga, possibilità 
di essere esteso con moduli software 
esterni, integrazione con Newlcons. 


Magellan integra anche un modulo per la connes¬ 
sione ai server FTP via TCP/IP Questa foto dimo¬ 
stra l'enorme flessibilità dei lister il contenuto dei 
due lister visualizzati infatti è la lista delle directory 
di due siti FTP differenti Ispecificati nella barra del 
titolo di ognuno dei due listerl, e in uno dei due si 
nota come la colonna normalmente riservata ai 
commenti dei file venga utilizzata per segnalare il 
path effettivo di un link simbolico II modulo FTP 
dispone anche di una comoda agenda per la 
memorizzazione degli indirizzi più utilizzati, notate 
inoltre la toolbar di pulsanti testuali, che ricorda piu 
da vicino il look & teeI di Opus 4 


£ infine, l'ultima chicca 
di Magellan. gli start 
menu Windows 95 e 
NT ne hanno solo uno. 
posizionato fisso nel¬ 
l'angolo interiore sini¬ 
stro dello schermo 
Con Magellan ne pote¬ 
te avere guanti ne vole¬ 
te. posizionati dove vi 
pare, con o senza 
immagine, con il tipo di 
font che preferite, 
come del resto vi dimo¬ 
stra la foto. 


Ovviamente tutto ciò ha un costo, 
che si traduce principalmente in un 
maggior consumo della RAM rispetto 
al Workbench, ma se ci pensate bene 
è anche naturale che sia cosi: il 
Workbench, a confronto di Magellan, 
non fa praticamente niente. 

L'occupazione RAM dipende in larga 
parte dalla configurazione di Magellan: 
ad esempio, se si usa o meno uno 
schermo autonomo, se si abilita o 
meno lo smart refresh delle finestre, il 
numero di buffer che si sono configu¬ 
rati per i lister, il numero di pulsanti 
(specie se questi sono di tipo grafico) 
aperti sul desktop, e naturalmente il 
numero di lister aperti (ricordate che 
ogni lister è un task separato). Un altro 
fattore da tenere in conto è la velocità 
del processore: se si va in giro ancora 
con un 68000 a 7 MHz non aspettatevi 
di vedere un miracolo, ché alla GP 
Software non sono ancora attrezzati 
per farli; i filetype e tutto il restante 
parco di novità di Magellan richiedono 
comunque uno sforzo maggiore alla 
vostra CPU di quanto non servisse per 
il vetusto Workbench. 

Al solito, alla fine bisogna mettere 
sul piatto prò e contro, e secondo me i 


prò di Magellan 
sono talmente 
pesanti che, anche 
se installato su 
modelli di Amiga 
non prestazionali, 
annientano completamente i contro 
Per quanto riguarda i costi, direi che il 
prezzo praticato in Italia sia assoluta- 
mente onesto e non è molto al di 
sopra della somma delle quote sha¬ 
reware richieste per la registrazione 
dei vari programmmi e patch necessari 
per ottenere una parte (e non tutte, si 
badi bene) delle funzionalità offerte da 
Magellan. Un paio di parole vanno 
spese anche per il discorso assistenza 
la GP Software ha un sito WWW 
I n 11 p : / / ww w.qpsott.coml 

au/magellan/magellan.html) dedica- 

to completamente a Magellan. Sul sito 
trovate, oltre alla descrizione del pro¬ 
dotto, anche il file catalog per la loca¬ 
lizzazione in italiano nonché eventuali 
aggiornamenti gratuiti del programma 
stesso. Esiste inoltre una mailing list, 
gestita sempre dalla GP Software, 
rivolta agli utenti di Magellan nella 
quale non è raro trovare suggerimenti 
interessanti per un migliore utilizzo del 
programma. Insomma, provatelo, e 
probabilmente come è successo al 
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L'home page di IBM e http://www.ibm.com Windows NT i un mctiio Microsott Corp 





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Le prestazioni di Windows NT. La qualità dei prodotti IBM. 


I prodotti software IBM che vedi qui riuniti nella foto di famiglia sono tutto quello di eui hai bisogno per sviluppare e gestire 
le applicazioni in Windows NT, per integrarle con i sistemi “legacy" ed estenderle al Web: tutto senza alcun problema. 
Ogni pezzo combacia con gli altri. Sono tutti immediatamente pronti per Internet. E tutti hanno in comune la qualità che li 
aspetti dai prodotti IBM: disponibilità, integrità, scalabilità. supporto. Per maggiori informazioni o per scaricare una 
copia di prova*, visita il sito w ww. -nllw are .i lnn.enn i ni oppure chiama IBM Direct al Numero Verde 167-017001**. 



Soluzioni per un piccolo pianeta .. 


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